Praticamente tutte le organizzazioni impegnate nell’accoglienza
sono molto critiche.
In primo luogo inserire le norme per l’immigrazione in un
decreto sicurezza ottiene l’effetto di equiparare automaticamente nella testa
della gente immigrazione e criminalità (come se in Italia non esistesse un
enorme problema, tutto autoctono, di criminalità organizzata, corruzione, riciclaggio
ecc.).
L’ex prefetto Morcone osserva che ancora una volta in Italia
resta impossibile entrare in modo regolare. Una vera e propria condanna,
osserviamo noi, alla clandestinità (che poi viene punita come reato).
Viene abolita la protezione umanitaria che tutelava casi
fragili e viene sostituita da “permessi speciali”.
Lo SPRAR, sistema diffuso di accoglienza gestito
volontariamente dagli enti locali che ha lavorato su piccoli numeri favorendo
una reale integrazione viene smantellato. I richiedenti asilo in attesa di
riconoscimento saranno esclusi. Si potenzieranno solo i grandi centri in cui
stipare masse di persone, senza percorsi individualizzati di integrazione.
Centri la cui gestione tra l’altro ha visto spesso abusi e illegalità.
Insomma norme che produrranno più irregolari, più emarginati
e meno sicurezza.
Paolo