Perchè Concorezzo non si è mai fidata di Francesco Facciuto
L'associazione Minerva ha avuto il merito di coinvolgere in tante occasioni di prezioso confronto culturale non solo molti giovani ma in generale diversi cittadini.
Poi le ambizioni politiche del capopopolo Francesco Facciuto e di pochi seguaci hanno snaturato il sodalizio, portandolo ad abbracciare, a seconda del vento politico, le posizioni del Fatto quotidiano, poi quelle della sinistra di Leu (con l'invito a Grasso), arrivando al neo-leghismo di Alberto Bagnai, senza mai rinunciare al vero amore per il Movimento 5 stelle. Alle ultime comunali la banda di Facciuto ha cercato accordi con tutti provandoci prima con Vivi Concorezzo e, alla fine, con centrosinistra ed estrema sinistra concorezzese, cedendo non senza mal di pancia all'abbraccio dell'amato-odiato PD.
Concorezzo li ha conosciuti, li ha pesati, li ha votati (poco). E adesso eccoli, a corto di argomenti, cavalcare nel modo più vergognoso e irresponsabile possibile la delicata questione di Asfalti Brianza, di cui si son sempre disinteressati (mai una azione prima del 2019), impegnati com'erano a parlare di prostituzione e neo-grillismo. Perché lo fanno?
Per frustrazione, ovviamente. Visto che il sindaco Mauro Capitanio insieme alla Giunta e alle autorità competenti ha deciso di affrontare definitivamente la questione (e non basta dire chiudiamo tutto, dal momento che alle parole devono seguire atti LEGALI E POSSIBILI), Francesco Facciuto si è messo a scrivere una storia tutta sua, provando a far credere alla gente di avere un qualche merito nel lavoro che stanno svolgendo i sindaci di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio.
Oltre al lavoro istituzionale, c'è solo l'azione illegittima. Non vogliamo nemmeno pensare che Facciuto stia pensando a qualche azione da centro sociale trascinando nei suoi personalismi un movimento come la Rondine che ospita tante anime equilibrate e ragionevoli: alle sue giravolte politiche alla ricerca di consenso manca solo la maschera da black-bloc.