Il Sindaco Capitanio, quello che da mesi racconta di interloquire quotidianamente con Procura, Prefettura, altri Sindaci, Provincia (il Vicepresidente Borgonovo che da dieci anni è anche suo collega in Giunta a Concorezzo), Senato (suo gemello senatore) ecc. sembra cadere dalle nuvole e apprendere solo il 28/7/2020 del nuovo sequestro. In compenso i suoi fidi della Lega, dice, hanno vigilato ogni notte sulle emissioni. A che titolo?
Intanto l'articolo si premura di propalare l'ennesima bufala. Il sequestro è dovuto a intervento ARPA che ha rilevato valori di emissioni anomale ma, si sottolinea (preventivamente e inopportunamente) "non ci sarebbero sostanze cancerogene". Abbiamo ripetuto 1000 volte che la presenza di sostanze cancerogene è certificata dall'Azienda stessa e ribadita dalla Perizia commissionata a giugno 2020 dal Comune di Concorezzo. Una perizia che Capitanio, dopo averla promossa, avrebbe voluto probabilmente celare. Merito della lista civica "La Rondine" di Concorezzo aver impedito la "secretazione" di questo documento che conferma al 100% le nostre denunce. Probabile che dal 22 al 28/7/2020 il buon Capitanio si sia consultato febbrilmente coi suoi legali. Del resto glielo avevamo suggerito anche noi con una lettera che suonava come una sorta di diffida corredata da parecchi riferimenti di legge di cui tenere conto per sua tutela.
Poi l'articolo, come sempre, parla sostanzialmente di puzze; scelta che noi contestiamo da sempre. E infine si produce in altre perla dicendo che "gli amministratori non si danno pace da sei anni" (umorismo involontario?) e che "anche secondo gli specialisti del Comune non ci sarebbero sostanze dannose per l'uomo" (la perizia dice esattamente il contrario). Ma non ne facciamo una colpa alla giornalista. Anche lei riporta la solita edulcorata versione prodotta da Capitanio che, secondo noi, ha avuto un ruolo importante anche nel traccheggiare per tutto questo anno. Narrazione funzionale anche ad attenuare le responsabilità del Sindaco attuale e di quello precedente (Borgonovo) a fronte della loro perizia che elenca nella vicenda Asfalti Brianza una serie di violazioni di legge che prevedono anche gravi sanzioni penali.
Per chiudere osserviamo con soddisfazione che per due mesi AB non ci avvelenerà. Ma la stessa Perizia comunale osserva che le anomalie rispetto ai criteri autorizzativi sono tante e tali da richiedere per il ripristino della legalità tempi talmente lunghi da risultare imprevedibili.
Se qualcuno immagina che ci accontentiamo di qualche ulteriore proposta fasulla si sbaglia di grosso. Asfalti Brianza, se fosse un'azienda affidabile, andrebbe delocalizzata. Ma se perfino il nostro Vicesindaco Villa (quello che ha denunciato tutto già nel 2017 ma che da allora a tutto oggi lamentadi avere "le armi spuntate") ritiene che AB abbia bruciato ogni chance allora rimane una sola meritata soluzione: la chiusura definitiva!
CQSASD