Il sindaco Mauro Capitanio dichiara “posizione ridicola” la nostra posizione sulla vicenda Asfalti Brianza. Il nostro lavoro di analisi, proposte, di incalzo costante per arrivare ad una soluzione che tuteli la salute pubblica dei cittadini, Non lo facciamo per ridere lo facciamo per interesse della nostra comunità, e se Lei ride di questo.... Trovo spregevoli e meschine queste dichiarazioni dell’istituzione cittadina nei confronti del nostro gruppo politico. Quando si offende è perché non si hanno più: a cuore gli interessi di tutti i cittadini, non si hanno argomenti credibili per affermare il proprio lavoro amministrativo, perché.... sindaco Mauro Capitanio, noi, La Rondine, non abbiamo mancato e mai mancheremo di rispetto nei confronti di chi agisce e pensa, anche diversamente.
SEGUI GLI AGGIORNAMENTI AUTOMATICI
2020/05/19
CAPITANIO E LA "POSIZIONE RIDICOLA"
LA POLITICA NON DEVE SCREDITARE - DEVE DARE RISPOSTE
Ovviamente il discredito di Capitanio ricade anche sulle nostre richieste (semplici domande) che sono le stesse avanzate dagli amici de La Rondine ma anche dai tre sindaci di Agrate, Brugherio e Monza. Il sindaco di Concorezzo poi ci dice esplicitamente che Asfalti Brianza continuerà ad operare senza soste anche questa estate. Male! Abbiamo appena spiegato in questo post https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/05/i-tre-sindaci-agrate-brugherio-e-monza.html
qual è stato fin qui il suo unico atto concreto. Può ringraziare le norme messe in campo da suoi referenti politici nazionali che mirano ad impedire la legittima manifestazione del dissenso. Ma qualche modo per far sentire la nostra voce lo troveremo perché il tempo della pazienza è finito.
CQSASD
ed ecco il condivisibile post de La Rondine:
La Rondine Concorezzo
LA POLITICA NON DEVE SCREDITARE. DEVE DARE RISPOSTE.
Ci occupiamo di Asfalti Brianza da quando siamo entrati in Consiglio Comunale, portando all'attenzione pubblica le nostre analisi e le nostre posizioni di merito.
Il Sindaco pare voglia provare a screditarci. "Quella della Rondine è una posizione ridicola, evidentemente non sapevano più cosa inventarsi", dichiara Capitanio sulle pagine del Giornale di Vimercate.
Non è la prima volta. In passato il Sindaco ci ha dipinto pubblicamente come "pinocchi", "immobilisti di professione", "scorretti", "disonesti". Il tutto, dovendo poi ritrattare dinanzi ad evidenze ben documentate.
Permetteteci allora di essere molto chiari, riprendendo le parole del nostro Claudio Bossi: "Quando si offende è perché non si hanno più a cuore gli interessi di tutti i cittadini, non si hanno argomenti credibili per affermare il proprio lavoro. Sindaco Mauro Capitanio, noi de La Rondine non abbiamo mancato e mai mancheremo di rispetto nei confronti di chi agisce e pensa, anche diversamente."
Non risponderemo a provocazioni infantili, né ci presteremo a polemiche inconcludenti. Rimarremo sempre sul merito delle questioni di cui ci occupiamo. Anche per questo, ci aspettiamo che il Sindaco faccia il suo dovere, senza imitare il cattivo esempio di certi politicanti, impegnati a occupare la cronaca nazionale.
I TRE SINDACI (AGRATE, BRUGHERIO E MONZA) ALZANO LA VOCE MA IL SINDACO DI CONCOREZZO NON FIRMA
Il sindaco Capitanio non firma la lettera; definisce ridicole le osservazioni de La Rondine (che poi sono le nostre e quelle dei tre sindaci). E sembra dare per scontato che anche questa estate Asfalti Brianza continuerà la produzione. Può ringraziare chi ha imposto delle limitazioni illiberali al diritto di manifestare. Ma qualcosa faremo perché il tempo della pazienza è ormai ampiamente finito.
I sindaci di Agrate, Brugherio e Monza scrivono alle autorità e agli organi istituzionali per chiedere chiarimenti sui molti punti oscuri della vicenda Asfalti Brianza. Il sindaco Capitanio di Concorezzo invece non firma. Come sindaco del comune su cui insiste l'azienda Capitanio potrebbe in qualsiasi istante firmare un'ordinanza di chiusura o almeno di sospensione temporanea delle attività. Tanto è vero che ha recentemente annunciato la prossima delocalizzazione de "Il platano fritto", piccola friggitoria situata a Rancate. Del resto non gli risulterà così complicato far sloggiare una piccola attività, gestita oltretutto da immigrati. Più complesso avere a che fare con aziende che vincono importanti appalti pubblici milionari pur avendo da decenni contenziosi aperti con cittadini e Procure. Ma di certo gli abitanti di Rancate sono molto più preoccupati delle emissioni potenzialmente cancerogene di Asfalti Brianza che non delle fastidiose puzze di fritto. Dopo l'inconcludente gestione della giunta precedente (dello stesso colore e con lo stesso Capitanio ben inserito) il nuovo sindaco gestisce la questione ormai da un anno. Ripetutamente parla di un rapporto costante di collaborazione con la Procura che è difficile da comprendere e sostanziare. La Procura svolge indagini riservate di tipo penale per cui non si capisce quale contributo possa chiedere in modo continuativo a un sindaco. Capitanio afferma anche di essere in stretta collaborazione con i tre sindaci ma anche qui non si capisce in cosa stia collaborando. Di certo non è riuscito a far capire alla Procura che la montagna di fresato va smaltita solo coi camion e non nella produzione per cui non si comprende la ratio che concede, pur in regime di sequestro, una produzione sia pure a regime ridotto.
L'unico atto concreto del sindaco Capitanio è stata un' ordinanza del 13/8/2019. Siccome la Provincia aveva chiesto all'azienda di attendere la propria autorizzazione prima di modificare il bruciatore il sindaco, formalmente per ragioni di salute pubblica, ha imposto all'azienda di sostituire comunque il bruciatore. Nessun cenno ad altre misure di reale contenimento delle emissioni (tipo sostituzione del sistema di filtri ecc.). Risultato fu che nelle settimane successive la cittadinanza ha segnalato un forte aumento delle emissioni e del loro raggio d'azione. Altro risultato è che da allora l'azienda lavora con un bruciatore nuovo mai autorizzato né messo a regime che secondo noi invalida l'AUA (Autorizzazione unica ambientale) prima vigente. Intanto l'azienda non ha portato avanti le procedure per una nuova AUA ed è in regime di totale irregolarità. Capitanio ha detto che " ha rinunciato" alla nuova AUA per cui si torna al regime prima vigente. Ma si può rinunciare a uno strumento indispensabile di controllo senza alcun tipo di sanzione? E poi il brucatore nuovo invalida l'AUA precedente. Per cui si lavora senza alcun rispetto delle norme.
Anche al tavolo della Prefettura nato a novembre 2019 per mettere finalmente in azione ARPA E ATS in controlli seri e coordinati Capitanio non ha saputo portare la voce di chi diceva che il piano messo in atto (Canister, campionamenti e futura attivazione DGR 3018) era formalmente corretto ma sostanzialmente non funzionante (come dimostra il flop dei canister di cui tutta la stampa ha parlato).
Insomma a noi sembra che Capitanio prosegua nella linea del "facimmo ammuina", diamoci l'aria di darci da fare senza però mirare ad alcuna reale soluzione. Linea che il comune di Concorezzo segue almeno dal 2017 con la organizzazione di inconcludenti tavoli di concertazione con un'azienda sempre inadempiente in cui sono stati messi in campo progetti di modifiche impiantistiche suggerite da un sedicente comitato ambientalista e da tecnici da esso cooptati. Il tutto senza alcun atto formale di valutazione dei curricula e senza alcuna lettera d'incarico. Personaggi scomparsi dalla scena appena il "loro" nuovo bruciatore ha iniziato addirittura a peggiorare la situazione.
L'unica nuova proposta uscita recentemente dall'entourage di Capitanio (dalla Lega di Concorezzo) è stata quella di spostare la produzione di notte, cosa che è già in atto fin dalla ripresa (?!).
A questo punto Capitanio ha nelle sue mani il destino di migliaia di persone ma anche e soprattutto la propria reputazione.
CQSA
I sindaci di Agrate, Brugherio e Monza scrivono alle autorità e agli organi istituzionali per chiedere chiarimenti sui molti punti oscuri della vicenda Asfalti Brianza. Il sindaco Capitanio di Concorezzo invece non firma. Come sindaco del comune su cui insiste l'azienda Capitanio potrebbe in qualsiasi istante firmare un'ordinanza di chiusura o almeno di sospensione temporanea delle attività. Tanto è vero che ha recentemente annunciato la prossima delocalizzazione de "Il platano fritto", piccola friggitoria situata a Rancate. Del resto non gli risulterà così complicato far sloggiare una piccola attività, gestita oltretutto da immigrati. Più complesso avere a che fare con aziende che vincono importanti appalti pubblici milionari pur avendo da decenni contenziosi aperti con cittadini e Procure. Ma di certo gli abitanti di Rancate sono molto più preoccupati delle emissioni potenzialmente cancerogene di Asfalti Brianza che non delle fastidiose puzze di fritto. Dopo l'inconcludente gestione della giunta precedente (dello stesso colore e con lo stesso Capitanio ben inserito) il nuovo sindaco gestisce la questione ormai da un anno. Ripetutamente parla di un rapporto costante di collaborazione con la Procura che è difficile da comprendere e sostanziare. La Procura svolge indagini riservate di tipo penale per cui non si capisce quale contributo possa chiedere in modo continuativo a un sindaco. Capitanio afferma anche di essere in stretta collaborazione con i tre sindaci ma anche qui non si capisce in cosa stia collaborando. Di certo non è riuscito a far capire alla Procura che la montagna di fresato va smaltita solo coi camion e non nella produzione per cui non si comprende la ratio che concede, pur in regime di sequestro, una produzione sia pure a regime ridotto.
L'unico atto concreto del sindaco Capitanio è stata un' ordinanza del 13/8/2019. Siccome la Provincia aveva chiesto all'azienda di attendere la propria autorizzazione prima di modificare il bruciatore il sindaco, formalmente per ragioni di salute pubblica, ha imposto all'azienda di sostituire comunque il bruciatore. Nessun cenno ad altre misure di reale contenimento delle emissioni (tipo sostituzione del sistema di filtri ecc.). Risultato fu che nelle settimane successive la cittadinanza ha segnalato un forte aumento delle emissioni e del loro raggio d'azione. Altro risultato è che da allora l'azienda lavora con un bruciatore nuovo mai autorizzato né messo a regime che secondo noi invalida l'AUA (Autorizzazione unica ambientale) prima vigente. Intanto l'azienda non ha portato avanti le procedure per una nuova AUA ed è in regime di totale irregolarità. Capitanio ha detto che " ha rinunciato" alla nuova AUA per cui si torna al regime prima vigente. Ma si può rinunciare a uno strumento indispensabile di controllo senza alcun tipo di sanzione? E poi il brucatore nuovo invalida l'AUA precedente. Per cui si lavora senza alcun rispetto delle norme.
Anche al tavolo della Prefettura nato a novembre 2019 per mettere finalmente in azione ARPA E ATS in controlli seri e coordinati Capitanio non ha saputo portare la voce di chi diceva che il piano messo in atto (Canister, campionamenti e futura attivazione DGR 3018) era formalmente corretto ma sostanzialmente non funzionante (come dimostra il flop dei canister di cui tutta la stampa ha parlato).
Insomma a noi sembra che Capitanio prosegua nella linea del "facimmo ammuina", diamoci l'aria di darci da fare senza però mirare ad alcuna reale soluzione. Linea che il comune di Concorezzo segue almeno dal 2017 con la organizzazione di inconcludenti tavoli di concertazione con un'azienda sempre inadempiente in cui sono stati messi in campo progetti di modifiche impiantistiche suggerite da un sedicente comitato ambientalista e da tecnici da esso cooptati. Il tutto senza alcun atto formale di valutazione dei curricula e senza alcuna lettera d'incarico. Personaggi scomparsi dalla scena appena il "loro" nuovo bruciatore ha iniziato addirittura a peggiorare la situazione.
L'unica nuova proposta uscita recentemente dall'entourage di Capitanio (dalla Lega di Concorezzo) è stata quella di spostare la produzione di notte, cosa che è già in atto fin dalla ripresa (?!).
A questo punto Capitanio ha nelle sue mani il destino di migliaia di persone ma anche e soprattutto la propria reputazione.
CQSA
ASFALTI BRIANZA - DOCUMENTI ARPA - CARTELLA COMPLETA
2020/05/18
UN MESSAGGIO IMPORTANTE AI CITTADINI, SUL CASO "ASFALTI BRIANZA". (DA "LA RONDINE DI CONCOREZZO")
GRAZIE AGLI AMICI DE "LA RONDINE". PER CORTESIA DIFFONDETE E CONDVIDETE IL MESSAGGIO!
2020/05/17
2020/05/16
Asfalti Brianza - interrogazione in Provincia di MB
Al Presidente della Provincia di Monza e della Brianza
Oggetto: interrogazione consiliare sulla situazione di Asfalti Brianza
Ai sensi dell’art. 34 del Regolamento del Consiglio Provinciale, i sottoscritti consiglieri del gruppo BrianzaReteComune presentano la seguente interrogazione sulla situazione di Asfalti Brianza.
PREMESSO CHE
La vicenda dello stabilimento Asfalti Brianza era già stata oggetto di discussione e approfondimento in Consiglio Provinciale.
In data 13 maggio 2020 i Sindaci dei Comuni di Monza, Brugherio e Agrate Brianza hanno scritto una lettera indirizzata alla Procura della Repubblica, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, ad ARPA Lombardia, ATO MB e ATS Brianza, nella quale vengono richiamati i seguenti aspetti:
Con l’avvio della “fase due” dell’emergenza coronavirus ed in attuazione del DPCM 26 aprile 2020 e delle ordinanze regionali, anche l’impianto ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, che era legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Questa ripresa, seppure parziale, ha da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni, essendo avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, e delle quali gli Enti e le Istituzioni si sono già fatte carico da tempo.
A seguito della rinuncia da parte di Asfalti Brianza alla domanda di variante non sostanziale AUA, restavano in sospeso le risposte in merito ad almeno tre questioni fondamentali che erano state poste durante le sedute della conferenza di servizi: - la presentazione di documenti che dimostrassero il rispetto da parte di Asfalti Brianza del divieto di scarico in fognatura, fino a che non fosse stato portato a termine quanto richiesto loro dall’Ufficio Territoriale d’Ambito di Monza e Brianza; - la necessità di sapere se lo stoccaggio dei rifiuti fosse stato spostato al di fuori del raggio di 200 m di rispetto del pozzo di captazione di Brianzacque; - l’importanza di una risposta altrettanto chiara da parte dell’azienda sul rispetto delle condizioni fissate per la riapertura parziale, prima tra tutte la rimozione dei rifiuti presenti.
Nel prendere atto della rinuncia della società alla domanda di AUA, la Provincia aveva ribadito che la stessa “non è autorizzata a svolgere le attività di gestione rifiuti (messa in riserva e recupero di rifiuti non pericolosi)”
e “non è autorizzata a installare le strutture mobili di contenimento a presidio di alcune aree del proprio insediamento produttivo (capannoni mobili e l’annesso sistema di convogliamento delle emissioni)”.
SI CHIEDE
Di aggiornare il Consiglio Provinciale sulla situazione dello stabilimento di Asfalti Brianza e di fornire informazioni, per quanto di competenza dell’Ente, rispetto ai quesiti che vengono posti dai Sindaci del territorio nella lettera sopra richiamata:
- come è avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era la condizione per la ripresa seppure parziale delle attività? - si sta lavorando utilizzando il nuovo bruciatore, che però risulta non ancora autorizzato (vista la rinuncia alla variante non sostanziale) e quindi non valutato rispetto alla sua efficacia? - è stata data una risposta in merito alla diffida dell’ATO? - lo stoccaggio dei rifiuti è stato effettivamente spostato al di fuori del raggio di 200 m di rispetto del pozzo di captazione di Brianzacque? - qual è, attualmente, il “percorso” del fresato? - è stata presentata la richiesta di variante sostanziale ed è stata prodotta la relativa documentazione per l’esame della stessa? - è verificata la regolarità del DURC dell’azienda?
I Consiglieri del gruppo BrianzaReteComune
Vincenzo Di Paolo Egidio Longoni
La pandemia è la prova generale di quello che ci aspetta con il cambiamento climatico – Valigia Blu
Etichette:#comitatosantalbino, #monza, #
#CAMBIAMENTO CLIMATICO,
#PANDEMIA
Rainbow Map 2020: sui diritti LGBTI+ l’Italia è ancora in fondo - Possibile
Dal glifosato al dicamba: pesticida nuovo, logica vecchia
Iscriviti a:
Commenti (Atom)





