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domenica 28 giugno 2020

Nostro appello al Sindaco per il Consiglio comunale di Monza del 29/6/2020

In vista del Consiglio comunale del 29/6/2020 a Monza e della Commissione consiliare su Asfalti Brianza del 30/6/2020 chiediamo in primo luogo al Sindaco Allevi e alla Giunta e in seconda battuta a tutti gli amministratori e consiglieri onesti e di buona volontà di Monza e non solo
di operare affinché:
1) Il Sindaco Allevi presenzi alla Conferenza di servizi dell'8/7/2020 per dare un segnale forte a tutela dei cittadini di Sant'Albino e monzesi in generale (in forza del ruolo di tutore della sanità dei cittadini conferitogli dalla legge).

2) chiedere la sospensione immediata dell'AUA di Asfalti Brianza (per diffida ATO e per le innumerevoli violazioni che trovate elencate sotto).

3) venga richiesta la VIA (Valutazione di impatto ambientale) alla luce delle condizioni ambientali, urbanistiche, del traffico e dell'impianto mutatissime rispetto agli anni 50 del 1900.  

4) venga richiesto elenco puntuale delle sanzioni applicabili ad Asfalti Brianza rispetto alle inadempienze finora riscontrate, facendo riferimento anche all'ultima perizia ricevuta dal Sindaco Capitanio e che risulta attualmente secretata.

5) richiedere verifica puntuale sul percorso del fresato (a scongiurare soprattutto il fatto che questo materiale non caratterizzato e potenzialmente molto pericoloso finisca nel ciclo produttivo). 

CQSASD

Questi punti scaturiscono dalle seguenti considerazioni:

- Su ARPA basta guardare il servizio delle Iene https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.
Prima sempre controlli a camino spento. Ora, dopo l'intervento del Prefetto, controlli comunque con produzione al 50%, temperature assai più basse del solito; controlli al camino concordati per giorno e ora con l'azienda....
- Sul Sindaco Capitanio basti dire che pochi giorni fa affermava che la diffida per la fognatura era risolta e alle Iene ha ammesso che è plausibile che AB metta il presunto "fresato" (di cui non esiste documentazione rispetto a origine e composizione) nella produzione (cosa del tutto vietata!) e aggiunge che se l'azienda usasse solo materie prime non ci sarebbe puzza (!). Fa sapere di aver sollecitato e raccolto relazioni dei medici locali che segnalano "decine se non centinaia di casi di malesseri" riconducibili ad Asfalti Brianza. Dunque presume che l'azienda ci avveleni ma ci dà nel contempo anticipazioni "rassicuranti" e addirittura anziché attendere la Conferenza dei Servizi dell' 8/7/2020 firma l'ennesima sbagliata ordinanza per consentire all'Azienda un nuovo intervento-bluff di modifica degli impianti che nessuno ha analizzato e autorizzato nella forma dovuta.
- Ora la Provincia (di Borgonovo, l'inventore della concertazione con Asfalti Brianza) sembra fare la voce grossa per via della diffida ATO aperta nei confronti dell'azienda per la scorretta gestione degli scarichi fognari. Una notizia - si dice nell'articolo di Concorezzo.org - che potrebbe preludere alla chiusura.
Nessuno più di noi vorrebbe riacquistare fiducia nelle Istituzioni ma rileggendo le carte di questi ultimi sei anni ci siamo abituati a diversivi ed espedienti d'ogni tipo messi in atto dalla proprietà di Asfalti Brianza ma concessi senza interventi sanzionatori seri (a parte le operazioni della Procura che ovviamente sono secretate).

Dunque, ricapitoliamo:

Abbiamo un'azienda che non ha nulla in regola:
- è azienda insalubre di prima classe (non dovrebbe stare in un centro abitato a meno che non metta in atto misure anti inquinamento feroci con autorizzazioni e monitoraggio costante da parte degli enti pubblici di controllo; cosa che qui non c'è).
- relazione tecnica commissionata da Asfalti Brianza che ammette l'emissione di benzene, toluene, IPA, insomma sostanze cancerogene che per la stessa relazione di parte sono sicuramente nocive entro un raggio di 500 metri (ricordiamo che la relazione delle analisi fatte dalle Iene confermano il tipo di sostanze ma con concentrazioni assai più elevate).
- assenza di un sistema di abbattimento e filti adeguato a contenere queste emissioni (solo filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani).
relazioni dei medici della zona  che segnalano numerosi malesseri riconducibili ad Asfalti Brianza.
- mai fatta una valutazione di impatto ambientale nonostante i cambiamenti enormi avvenuti sul piano urbanistico, del traffico e dell'inquinamento complessivo dagli anni 50 del 1900 (data di insediamento della ditta originaria, cui Asfalti Brianza si è sostituita mediante volture "automatiche" delle autorizzazioni).
- L'AUA non può più essere valida perché sono state fatte modifiche impiantistiche non autorizzate (bruciatore nuovo; modifiche dell'impianto di abbattimento, nastro trasportatore ecc.).
- il bruciatore non autorizzato e mai messo a regime, del quale nessuno ha fatto una valutazione delle emissioni e che oltretutto comporta una portata 4 volte superiore (con enorme aumento, non a caso, delle segnalazioni di inquinamento e dell'area interessata l'estate scorsa).
- una montagna di "fresato" (30.000 mc, 20 m. d'altezza) di ignota origine e composizione ammassato sul piazzale in misura 6 volte superiore a quanto concesso dall'AUA
- montagna esposta agli agenti atmosferici con rischio per la falda sottostante.
- piano sotto la montagna presumibilmente non pavimentato a dovere, non impermeabile con rischio di contaminazione della falda (che, dice l'AUA) sta solo 3 metri di ghiaia sotto la superficie, senza alcuno strato argilloso di separazione.
- rifiuti pericolosi e non, trovati dai Carabinieri con percolato nel terreno.
- rifiuti posizionati a meno di 200 m. dal pozzo di acqua potabile (cosa vietata dall'AUA e dalla legge).
- utilizzo del fresato ( che non ha documenti per cui potrebbe trattarsi di rifiuti anche molto pericolosi) nella produzione (cosa assolutamente vietata dall'AUA ma ammessa dallo stesso Bianchi durante un sopralluogo di ARPA (vedi verbale). Utilizzo che anche il Sindaco Capitanio ritiene plausibile (video de Le Iene). Sindaco che oltretutto dice che il solo utilizzo di materie prime non può produrre puzze (video de Le Iene). E allora, di fronte ad un rischio così evidente, cosa aspetta ad intervenire per tutelare la salute dei cittadini?
- mancato rispetto della scadenza imposta per lo smaltimento (24/1/2020).
- rifiuto finale di effettuare lo smaltimento.
- diffida ATO MB del novembre 2019 per scorretta gestione degli scarichi fognari. Dal 2016 a tutto oggi AB non ha approntato uno scarico fognario e utilizza la fogna di un vicino! (diffida che secondo il buon Capitanio si era risolta, notizia poi rivelatasi falsa).
- 3 anni di tavoli di concertazione, conferenze di servizi ecc. contrassegnati da continui ritardi, rinvii, richieste di proroghe e mancato rispetto degli impegni da parte di Asfalti Brianza
- CV della proprietà (andate su google)
A fronte di questo Everest di illegalità il Sindaco Capitanio firma l'ennesima insensata ordinanza e la Provincia (di Borgonovo) partorisce ora il topolino di una sanzione di 30 gg. in cui Vincenzo Bianchi e compagni non potranno utilizzare gli scarichi fognari. Insomma dovranno recuperare tutta l'acqua piovana e quella usata per le lavorazioni e trattarla come rifiuto da smaltire. Bianchi e c. dovranno probabilmente fare pipì e "bisogno grosso" in secchi da portarsi a casa. Ma chi controllerà il tutto? Presumibilmente la polizia locale di Concorezzo e la Dottoressa Bossi di ARPA ma solo, come fatto finora, con incursioni a campione o con un programma di evacuazioni concordate a priori.




ASFALTI BRIANZA - DA NOI BRUGHERIO

Su ARPA basta guardare il servizio delle Iene https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.
Prima sempre controlli a camino spento. Ora, dopo l'intervento del Prefetto, controlli comunque con produzione al 50%, temperature assai più basse del solito; controlli al camino concordati per giorno e ora con l'azienda....Sul Sindaco Capitanio basti dire che pochi giorni fa affermava che la diffida per la fognatura era risolta e alle Iene ha ammesso che è plausibile che AB metta il presunto "fresato" (di cui non esiste documentazione rispetto a origine e composizione) nella produzione (cosa del tutto vietata!) e aggiunge che se l'azienda usasse solo materie prime non ci sarebbe puzza (!). Dunque presume che l'azienda ci avveleni ma ci dà nel contempo anticipazioni "rassicuranti". Vergogna!

Leggete anche il nostro resoconto sullo stato dei fatti. Grazie
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/sul-superfiltro-di-asfalti-brianza-e.html




ASFALTI BRIANZA E ARPA. NESSUNO SI FIDA PIÙ, NÉ I CITTADINI NÉ LE ISTITUZIONI.

ASFALTI BRIANZA E ARPA. NESSUNO SI FIDA PIÙ, NÉ I CITTADINI NÉ LE ISTITUZIONI.
Tra i punti emersi nel nuovo servizio de Le Iene su Asfalti Brianza, uno rilevantissimo riguarda ARPA Lombardia, della quale abbiamo denunciato più volte le inefficienze.
La telecamera nascosta di Alessandro De Giuseppe, ha catturato alcune dichiarazioni del Sindaco di Concorezzo, di cui occorre prendere atto.
Non solo la credibilità di ARPA è da tempo compromessa presso i cittadini, viste le inspiegabili lentezze. Anche le istituzioni politiche non sembrano darle particolare credito. Come si può quindi fare completo affidamento su questo ente? Con quale coraggio si può dichiarare che le analisi di ARPA, anche se parziali, dovrebbero rassicurarci?
 Ecco il dialogo tra De Giuseppe e Capitanio, su cui vogliamo soffermarci.
DE GIUSEPPE: "Ho letto che ARPA è andata a fare il controllo su appuntamento. Suona un po' strana 'sta roba".
CAPITANIO: "Tieni presente che l'impianto qui funziona solo di notte [...], ARPA doveva andare per forza di giorno. [...] E' ovvio che quel giorno avranno avuto la produzione impeccabile".
Qui il link al video completo: https://bit.ly/2AZbNLH
 E' importante ricordare che il Sindaco può emanare un'ordinanza di chiusura del sito, preventivamente, quando riscontra un potenziale pericolo per la salute pubblica, anche in assenza del parere di ARPA. Lo può fare, a maggior ragione, se non ha piena fiducia nella condotta e nella metodologia adottata dall'ente.
Ad oggi ci sono tutti gli elementi per chiudere preventivamente il sito, date le tante inadempienze dell'azienda e l'assenza di garanzie per la salute dei cittadini. Basta aspettare.

sabato 27 giugno 2020

DIFFIDA PER LA FOGNA AD ASFALTI BRIANZA DALLA PROVINCIA (DI BORGONOVO) - COSTRETTI A 30 GG DI BUGLIOLO!



Concorezzo.org è il megafono della Giunta concorezzese. Direttore responsabile il senatore Massimiliano Capitanio, gemello del Sindaco: ieri ha accusato Paolo Teruzzi del Comitato di "non volere risolvere il problema per non rimanere politicamente disoccupato". Rassicuro tutti! Io, Paolo Teruzzi, sono felicemente pensionato INPS, non ho fatto mai politica, neppure da semplice consigliere comunale. Farei perfino fatica a collocarmi in un partito. A differenza di altri sodali della testata non ho mai lavorato in enti pubblici o parapubblici grazie agli appoggi della politica. Ho lavorato 15 anni in un'azienda siderurgica e 25 in enti non profit con tutti i disagi del mondo. Lì ho maturato una pensione piccola ma "sudata". Semplicemente mi infastidisce la puzza in quanto cittadino di Sant'Albino e soprattutto credo che tutti dobbiamo lottare contro il clima magmatico di illegalità, criminalità, interessi, collusione di politici e amministratori che avvelenano non solo la salute ma anche la civiltà del nostro paese.

Fatta questa premessa torniamo al dunque. Concorezzo.org, velina dei Capitanio e Company comunica ieri in anteprima che la Provincia (di Borgonovo, l'inventore della concertazione con Asfalti Brianza) potrebbe fare la voce grossa per via della diffida ATO aperta nei confronti dell'azienda per la scorretta gestione degli scarichi fognari. Una notizia - si dice nell'articolo - che potrebbe preludere alla chiusura.
Nessuno più di noi vorrebbe riacquistare fiducia nelle Istituzioni ma rileggendo le carte di questi ultimi sei anni ci siamo abituati a diversivi ed espedienti d'ogni tipo messi in atto dalla proprietà di Asfalti Brianza ma concessi senza interventi sanzionatori seri (a parte le operazioni della Procura che ovviamente sono secretate).

Dunque, ricapitoliamo:

Abbiamo un'azienda che non ha nulla in regola:

- è azienda insalubre di prima classe (non dovrebbe stare in un centro abitato a meno che non metta in atto misure anti inquinamento feroci con autorizzazioni e monitoraggio costante da parte degli enti pubblici di controllo; cosa che qui non c'è).
- relazione tecnica commissionata da Asfalti Brianza che ammette l'emissione di benzene, toluene, IPA, insomma sostanze cancerogene che per la stessa relazione di parte sono sicuramente nocive entro un raggio di 500 metri (ricordiamo che la relazione delle analisi fatte dalle Iene confermano il tipo di sostanze ma con concentrazioni assai più elevate).
- assenza di un sistema di abbattimento e filti adeguato a contenere queste emissioni (solo filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani).
- mai fatta una valutazione di impatto ambientale nonostante i cambiamenti enormi avvenuti sul piano urbanistico, del traffico e dell'inquinamento complessivo dagli anni 50 del 1900 (data di insediamento della ditta originaria, cui Asfalti Brianza si è sostituita mediante volture "automatiche" delle autorizzazioni).
- L'AUA non può più essere valida perché sono state fatte modifiche impiantistiche non autorizzate (bruciatore nuovo; modifiche dell'impianto di abbattimento, nastro trasportatore ecc.).
- il bruciatore non autorizzato e mai messo a regime, del quale nessuno ha fatto una valutazione delle emissioni e che oltretutto comporta una portata 4 volte superiore (con enorme aumento, non a caso, delle segnalazioni di inquinamento e dell'area interessata l'estate scorsa).
- una montagna di "fresato" (30.000 mc, 20 m. d'altezza) di ignota origine e composizione ammassato sul piazzale in misura 6 volte superiore a quanto concesso dall'AUA  
- montagna esposta agli agenti atmosferici con rischio per la falda sottostante.
- piano sotto la montagna presumibilmente non pavimentato a dovere, non impermeabile con rischio di contaminazione della falda (che, dice l'AUA) sta solo 3 metri di ghiaia sotto la superficie, senza alcuno strato argilloso di separazione.
rifiuti pericolosi e non, trovati dai Carabinieri con percolato nel terreno.
- rifiuti posizionati a meno di 200 m. dal pozzo di acqua potabile (cosa vietata dall'AUA e dalla legge).
- utilizzo del fresato ( che non ha documenti per cui potrebbe trattarsi di rifiuti anche molto pericolosi) nella produzione (cosa assolutamente vietata dall'AUA ma ammessa dallo stesso Bianchi durante un sopralluogo di ARPA (vedi verbale). Utilizzo che anche il Sindaco Capitanio ritiene plausibile (video de Le Iene). Sindaco che oltretutto dice che il solo utilizzo di materie prime non può produrre puzze (video de Le Iene). E allora, di fronte ad un rischio così evidente, cosa aspetta ad intervenire per tutelare la salute dei cittadini?
mancato rispetto della scadenza imposta per lo smaltimento (24/1/2020).
- rifiuto finale di effettuare lo smaltimento.
- diffida ATO MB del novembre 2019 per scorretta gestione degli scarichi fognari. Dal 2016 a tuttoggi AB non ha approntato uno scarico fognario e utilizza la fogna di un vicino! (diffida che secondo il buon Capitanio si era risolta, notizia poi rivelatasi falsa).
- 3 anni di tavoli di concertazione, conferenze di servizi ecc. contrassegnati da continui ritardi, rinvii, richieste di proroghe e mancato rispetto degli impegni da parte di Asfalti Brianza 
- CV della proprietà (andate su google)

A fronte di questo Everest di illegalità il Sindaco Capitanio firma l'ennesima insensata ordinanza e la Provincia (di Borgonovo) partorisce ora il topolino di una sanzione di 30 gg. in cui Vincenzo Bianchi e compagni non potranno utilizzare gli scarichi fognari. Insomma dovranno recuperare tutta l'acqua piovana e quella usata per le lavorazioni e trattarla come rifiuto da smaltire. Bianchi e c. dovranno probabilmente fare pipì e "bisogno grosso" in secchi da portarsi a casa. Ma chi controllerà il tutto? Presumibilmente la polizia locale di Concorezzo e la Dottoressa Bossi di ARPA ma solo, come fatto finora, con incursioni a campione o con un programma di evacuazioni concordate a priori.

Note di Grondacci : Responsabilità del Sindaco nella gestione illecita dei rifiuti e delle industrie insalubri

Note di Grondacci : Responsabilità del Sindaco nella gestione illecita dei rifiuti e delle industrie insalubri

CONCOREZZO.ORG E LA POLITICA - QUANDO IL BUE DA DEL CORNUTO ALL'ASINO




















Il  MINCULPOP LEGHISTA DI CONCOREZZO quando cerco di  ristabilire la verità (sul servizio Iene e sulle mie dichiarazioni) risponde così:

"Se poi lei ha paura che il problema venga risolto, per timore di rimanere politicamente disoccupato, non è un nostro problema; noi pensiamo alla salute dei cittadini, non all'egoismo e all'egocentrismo personale."

Colgo l'occasione per precisare che purtroppo la Pagina Facebook del Comitato poggia su una pagina personale. Per questo spesso mi espongo in modo personale. Credo che sia inevitabile ma se qualcuno avesse informazioni contrarie ci contatti subito che modifichiamo di corsa. Anche perché come Paolo Teruzzi uscirei subito da Facebook che per sua costituzione è adatto a chi usa slogan e dichiarazioni  grossolane più che a chi cerca di argomentare in modo ampio e documentato. Insomma è una tribuna ideale per Concorezzo.org, per tutta sta gente che fa politica da secoli,  che spesso ha anche sviluppato una professione all'ombra delle promozioni politiche e che rinfaccia a noi ciittadini qualsiasi di  "fare politica".

Paolo Teruzzi (CQSASD)


ed ecco la simpatica discussione:


Paolo Teruzzi avrei una lieve rettifica al vostro articolo di ieri 😂
  • www.concorezzo.org Paolo Teruzzi se vuole può rettificare le sue stesse parole visto che citiamo testualmente la sua intervista alle Iene...
  • Paolo Teruzzi A parte che citare 6 parole a fronte di tonnellate di commenti che abbiamo fatto sul tema è un po' poco e poi malauguratamente
    avete tagliato 3 delle 6 parole. Avete riportato: Paolo Teruzzi per il Comitato riconosce la correttezza delle analisi ecc.. Noi diciamo esattamente il contrario: analisi formalmente corrette (cioè nella forma, in apparenza) ma sostanzialmente sbagliate (cioè errate nella sostanza per cui produrrano risultati inattendibili).
    .
  • Paolo Teruzzi Oltre alla Bossi che tossisce avreste potuto mostrare anche il Sindaco Capitanio che, non sapendo di essere ripreso, ammette di sapere che molto probabilmente nel camino finisce veleno mentre pubblicamente si premura ogni volta di rassicurarci perché le analisi danno risultati "rassicuranti" (??). Colgo anche l'occasione per ricordarvi che recentemente (c'è video) Capitanio ci aveva anche raccontato che la diffida ATO del vostro articolo era stata superata perché AB aveva provveduto. Altra svista?
  • www.concorezzo.org Paolo Teruzzi si riascolti le sue parole. Stiamo parlando del fatto che lei rinnega quello che ha dichiarato. Buona notte
  • Paolo Teruzzi www.concorezzo.org In futuro chiederò sempre a voi di spiegarmi come la penso. Sentiti ringraziamenti 


  • www.concorezzo.org Paolo Teruzzi gentile Paolo noi apprezziamo quello che il comitato sta facendo per risolvere un problema che vogliamo risolvere tutti a partire da questo giornale che ha sempre denunciato la situazione di Asfalti Brianza. Ed è quello che continueremo a fare. Se poi lei ha paura che il problema venga risolto, per timore di rimanere politicamente disoccupato, non è un nostro problema; noi pensiamo alla salute dei cittadini, non all'egoismo e all'egocentrismo personale. Se il vostro comitato vuole contribuire seriamente alla soluzione del problema, sul nostro giornale troverà sempre spazio. Cordiali saluti e buona giornata
  • Paolo Teruzzi www.concorezzo.org voi siete politicanti di lungo corso. Io sono un cittadino qualsiasi di S.Albino che respira Asfalti Brianza. Voi avete i gemelli che possono chiudere Ab in 5 minuti. ma in 6 anni non han fatto niente.Contano i fatti.


venerdì 26 giugno 2020

Asfalti Brianza, Provincia minaccia revoca autorizzazione (da Concorezzo.org)


Concorezzo. Un'altra diffida ufficiale ad Asfalti Brianza. Questa volta la Provincia richiama all'ordine l'azienda al centro delle proteste di quattro Comuni, le intima di rispettare le prescrizioni precedenti e le vieta nel modo più assoluto di scaricare le acque meteoriche in fognatura.
La preoccupante vicenda della ditta di via per Imbersago si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa mattina al protocollo del Comune di Concorezzo è arrivato il documento firmato da un dirigente dell'ente provinciale.
IL RICHIAMO. Nelle premesse alla diffida si ricorda che ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ha svolto tutte le attività necessarie a rientrare dalla Diffida dell’Ufficio ATO MB n. 66/2019, in particolare non ha ancora provveduto ad adeguare la rete fognaria del proprio insediamento produttivo ai dettami del Regolamento Regionale n. 4/2006. Non solo. Il documento evidenzia come l’area di piazzale, tra cui anche quella adibita a stoccaggio di rifiuti non pericolosi, ricade parzialmente in fascia di rispetto di un pozzo a uso idropotabile (denominato “Malcantone”); la mancata rimozione di rifiuti dall’area di piazzale non consente di verificare l’effettiva impermeabilizzazione dell’area. "La suesposta situazione (la mancata rimozione di rifiuti e l’impossibilità di verificare l’effettiva impermeabilizzazione della pavimentazione del piazzale) costituisce una situazione di pericolo per la salute pubblica e l’ambiente".
INADEMPIENZE. Il documento della Provincia, che arriva a parlare di "revoca dell’autorizzazione in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazione di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente", evidenzia, a carico della società ASFALTI BRIANZA S.r.l., "la presenza di inadempienze di tipo tecnico/impiantistico rispetto alle prescrizioni dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016; nello specifico, risulta evidente il mancato e perdurante inadempimento da parte dell’Impresa della prescrizione n. 13 dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n.1847/2016 del 24 ottobre 2016".
LA DIFFIDA. La Provincia ha così deciso di "adottare nei confronti della società ASFALTI BRIANZA S.r.l. un provvedimento di diffida e contestuale sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, ai sensi dell’articolo 130, comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., affinché l’attività produttiva sia esercitata nell’integrale rispetto delle prescrizioni dettate dalla vigente Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), assegnando quindi all’Impresa interessata una tempistica entro la quale devono essere eliminate dalla Società le inottemperanze alla base del presente provvedimento.
In particolare il documento
DETERMINA
1.       di diffidare, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. - con sede legale e insediamento produttivo in comune di Concorezzo (MB) alla Via per Imbersago n. 134/2 - a ottemperare integralmente le prescrizioni che sono previste dall’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016 e, in particolare, a eseguire tutte le opere di adeguamento della rete fognaria dell’insediamento produttivo;
2.       di sospendere, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lettera b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. il titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, per un periodo di 30 giorni a decorrere dalla notificazione del presente provvedimento
E COMUNICA CHE
3.       durante il periodo di sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. è fatto assoluto divieto di:
a.       scaricare acque meteoriche in fognatura, a eccezione dei reflui domestici (sempre ammessi in pubblica fognatura, nell’osservanza dei regolamenti fissati dal gestore del servizio idrico integrato e approvati dall’ente di governo dell’ambito) e assimilabili ai domestici
b.       scaricare acque reflue in altro recapito, diverso dalla pubblica fognatura;
4.       la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. avrà l’obbligo di gestire le acque meteoriche del proprio insediamento produttivo esclusivamente come rifiuti, conferendole periodicamente a Ditte autorizzate al loro smaltimento/recupero.
A tale scopo, l’Azienda dovrà trasmettere a questa Provincia (nonché al Comune di Concorezzo, all’Ufficio ATO-MB, al Gestore del Servizio Idrico integrato, al Dipartimento ARPA competente per territorio e alla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Monza e della Brianza) – con una periodicità di 10 giorni – copia della documentazione che attesti l’avvenuto smaltimento delle acque meteoriche provenienti dalle proprie attività (FIR). Si fa presente che qualora la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ottemperi alle prescrizioni sopra indicate, quest’Amministrazione potrà assumere gli ulteriori provvedimenti che sono previsti dall’art. 130 del D.lgs. n.152/2006 e s.m.i.

ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO

Premessa: vorremmo ricordare che l'utilizzo del fresato (che poi in questo caso non ha alcuna documentazione per cui, per quanto se ne sa, potrebbe trattarsi perfino di scorie nucleari) è stato ammesso apertamente da Vincenzo Bianchi nel corso di un sopralluogo ARPA a novembre 2019. Grave violazione dell'AUA e delle norme riportata sul verbale ARPA e dunque a conoscenza di tutti gli organi di controllo ed Enti. Continua la rassegna dell'"armadio degli orrori" di Asfalti Brianza.  

CQSASD



La Rondine Concorezzo
5 h
ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO
La telecamera nascosta de Le Iene, ha catturato un passaggio significativo. Mauro Capitanio riconosce che un utilizzo illecito del fresato ad opera dell'azienda è più che probabile, spiegando i fortissimi miasmi denunciati da centinaia di famiglie.
 Perché il fresato è pericoloso?
Il fresato d'asfalto è un rifiuto, la cui composizione è variabile a seconda della provenienza. Se inserito nella produzione, senza opportuni accorgimenti, può liberare una grande concentrazione di sostanze cancerogene, con effetti gravissimi per le persone che ne respirano i fumi. Asfalti Brianza non è autorizzata ad utilizzare il fresato, non essendo in grado di certificarne la provenienza e di garantirne un uso in condizioni di sicurezza.
 Come possiamo dire che Asfalti Brianza usa il fresato?
Non ci sono solo gli odori a testimoniarne l'uso. L'azienda ha accatastato una enorme montagna illecita di fresato, visibile dalla strada, a pochi metri dal sito produttivo. E' poi presente un nastro trasportatore, funzionante, che collega la montagna allo stabilimento. La presenza di questo nastro è una violazione grave della normativa vigente, costituendo una premessa utile alla messa in atto di comportamenti illeciti.
 Cosa può fare il Sindaco?
Dinanzi a queste evidenze il Sindaco ha la facoltà di emanare un'ordinanza restrittiva, per chiudere lo stabilimento fino ad una sua messa in sicurezza. Eppure l'Amministrazione pare preferire le generiche rassicurazioni della proprietà, facendo finta di ignorarne la storia di illeciti e inadempienze.
 Le menzogne della politica.
C'è poi un punto che sentiamo il dovere di sottolineare. Pochi giorni fa, il Sindaco di Concorezzo non ha esitato a dichiarare a mezzo stampa che le analisi sulle emissioni di ARPA, anche se parziali, dovrebbero rassicurare i cittadini. Questo, nonostante sia consapevole che un uso del fresato sia cosa certa o quasi. Come possiamo avere fiducia in autorità tanto propense a intollerabili equilibrismi?