leggi qui:
http://www.comune.monza.it/export/sites/default/portale/DOCUMENTI/comunemonza/consulte/albino/resoconto_26.11.2014_S._Albino.pdf
Le procedure del "bilancio partecipativo", le idee proposte dalla Consulta e il loro destino sono ben descritte nel documento sopra.
in coda qualche nota a margine da parte del ns. Comitato:
Il
progetto di democrazia partecipativa promosso dalla Giunta, dal nostro punto di vista, ha parecchi limiti. La votazione online privilegia una fetta assai limitata di popolazione. La successiva ammissione di schede cartacee "sponsorizzate" da qualche scuola è stata un' ulteriore "gaffe". Alla fine ha votato ben poca gente in proporzione alla popolazione e come facilmente ipotizzabile hanno prevalso i "gruppi d'interesse" (legittimo) organizzati. Senza svalutarne il valore intrinseco pare francamente poco proporzionata alle problematiche cittadine l'idea vincente (creare una Marching Band in una scuola). Il percorso di valutazione, progettazione ecc. delle idee pare farraginoso e poco trasparente. Si pensi che a fronte di 259 idee proposte la Giunta immagina (in una sola plenaria all'Urban Center il 17/12) di convocare la popolazione, di dar ragione delle idee scelte, di quelle parzialmente fattibili e di quelle del tutto non fattibili. Di certo i tempi delle procedure sono tanto dilatati da "mettere al sicuro" l'Amministrazione che per un bel pò sembra poter tenere i cordoni della borsa ben serrati. Non a caso la richiesta di ben 200 Euro sponsorizzata dall'intera Consulta per il "Gruppo parrocchiale ammalati e anziani" è sata respinta perché non ha seguito le nuove procedure (?!).
In un'analoga visione di democrazia più mediatico-elettorale che davvero partecipativa sembra collocarsi anche la
Consulta di quartiere, chiamata più ad un percorso "formativo" sulla comunicazione interna (e per inciso tanto il progetto che i formatori e i facilitatori avranno dei costi) che ad incidere davvero sulla situazione del quartiere.
Comunque visto che qualcosa è sempre meglio di nulla osserviamo con onestà che la sollecitazione del Comune ha smosso idee e fantasia e che la nostra Consulta per ora manifesta una buona disposizione ad occuparsi anche di tematiche riguardanti il benessere generale del quartiere e non solo i propri interessi settoriali. Del resto
quando promuovi la democrazia partecipativa devi aspettarti che la gente poi vuol partecipare e che non vuole farsi dettare l'agenda da altri.