Nei giorni scorsi abbiamo avuto un contatto telefonico piuttosto lungo con la Dottoressa Bossi di ARPA. La "famosa" dottoressa immortalata da Le Iene mentre tossisce sul microfono dell'intervistatore. Noi cerchiamo di passare sopra questo spiacevole infortunio.
La Dottoressa per la verità esordisce male, dicendo: "Da protezione civile abbiamo avuto solo due segnalazioni questa notte". Il nostro Lorenzo ribadisce che ciò non può corrispondere a verità perché la nostra chat di un centinaio di persone ha "fibrillato tutta la notte". La protezione civile poi ci conferma di aver ricevuto varie telefonate ma che ARPA, nel caso di svariate telefonate per lo stesso evento, invita a fare una segnalazione sola (ma cumulativa).
Alla fine la Bossi dice che da venerdì scorso ARPA ha consegnato ai quattro Comuni coinvolti un applicativo che serve a segnalare le molestie olfattive (ovviamente si parla sempre e solo di "puzze").
Praticamente ogni Comune "consegna" il link a degli "annusatori" che possono compilare una scheda. Ovviamente a noi nessuno ha detto niente.
Siamo nel solito caos di irresponsabilità diffuse e scaricabarili vari. Potrebbe essere che come più volte ripetuto i Sindaci di Agrate, Brugherio e Monza non intendano far partire le procedure della dgr 3018 (quella appunto degli "annusatori") perchè ritengono che non esistano le condizioni minime di legittimità. Mentre il Sindaco Capitanio cerca ogni espediente per addossare ad altri (ARPA o la Provincia) la responsabilità di decidere. Oppure decide di affidarsi a "segnalatori scelti" (fra i suoi fans più fedeli) per restituirci alla fine un esito assolutorio nei confronti di Asfalti Brianza. Ma anche in questo caso viola le norme perché la DGR.3018 prevede che gli annusatori si propongano nel corso di una assemblea pubblica.
Intanto l'ineffabile Vicesindaco Villa di Monza, compagno di partito di Capitanio, aveva assicuato in Consiglio comunale che Capitanio avrebbe reiterato l'ordinanza di chiusura temporanea fino alla fine dei lavori della Conferenza dei servizi. E anche questa previsione è stata contraddetta. Capitanio ha consentito ad Asfalti Brianza di riprendere i lavori ed anzi ha dato nullaosta alle vergognose richieste dell'Azienda: 1) modificare l'impianto col magico nebulizzatore (che ha già fallito) senza necessità di autorizzazione provinciale come da legge 2) aumentare ulteriormente la produzione 3) usare la montagna di fresato (di ignota origine e composizione) nella produzione.
Scelte del resto in continuità col suo predecessore Borgonovo cui la Dottoressa Bossi di ARPA
ha attribuito la responsabilità di quanto è accaduto negli ultimi tre anni. Borgonovo, scegliendo la via della concertazione con Asfalti Brianza ha impedito - dice la Bossi -un intervento serio da parte di ARPA.
La Bossi ha poi annunciato che presto i dati delle rilevazioni verranno consegnate a Procura, Comune di Concorezzo, Provincia ed ATS.
Noi abbiamo osservato che tutti i controlli sono avvenuti quando l' azienda lavorava 2 ore a notte col 30% di produzione e a temperature assai più basse del solito. E che anche la centralina davanti alla scuola elementare è stato posizionata in pieno lockdown e con AB a produzione ridotta. La Bossi ha risposto che tutti questi dati di contesto verranno evidenziati nella relazione finale. Ha detto altresì che a giugno vi sono state rilevazioni al camino h 24, anche se anche qui temiamo che i dati con produzione ridotta e temperature assai sotto lo standard non potranno certo avvicinarsi all'impatto intollerabile dell'impianto a tutto regime, con le temperature solite (e con l'aggiunta ormai certa del fresato proibito e di ignota composizione). Oltretutto sarà un caso che proprio nella notte fra il 2 e il 3/7/2020 (dunque appena tolte le sonde al camino) Asfalti Brianza ci ha letteralmente avvelenato (130 segnalazioni in una notte)?
La Bossi ha cercato di precisare che i molti controlli a camino spento sono giustificati dal fatto che anche prima del sequestro un impianto così lavorava per massimo otto ore al giorno e che la lavorazione prevede momenti di non utilizzo del bruciatore. Anche nei controlli concordati del 21/1/2020 la funzione di ARPA sarebbe stata solo quella di una supervisione esterna rispetto ad analisi che la stessa Asfalti Brianza era chiamata ad effettuare.
Abbiamo osservato che anche questa procedura di "autocertificazioni " non è affatto credibile. Oltretutto durante queste fasi di controllo AB ha usato additivi al cacao e altre diavolerie per "confondere" i controllori.
La Bossi ha poi ribadito che con l'AUA attuale AB non ha mai potuto e non può assolutamente usare il fresato e ha garantito che anche rispetto alla montagna e alla sua composizione ci saranno ulteriori prelievi e verifiche.
Va beh. Vedremo...
e continuate a firmare per la chiusura di Asfalti Brianza
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