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lunedì 22 settembre 2014
Brugherio, Concorezzo e Caponago Insieme ad Agrate contro la Teem - Cronaca Agrate Brianza Il Cittadino Di Monza e Brianza - Notizie di Monza Brianza e provincia
Monza- S.Albino - Amianto alla ex-Ratti. Il comitato in lotta: "Serve la bonifica"
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di Rossana Brambilla da il Giorno del 20/09
COPERTURE in amianto e serbatoi di carburante abbandonati, a pochi metri di distanza da orti e abitazioni, nell’ex deposito di idrocarburi della Fratelli Ratti. Non vogliono arrendersi i residenti del rione di Sant’Albino: la loro lotta contro l’inquinamento in via Pietro Micca non vuole terminare con una sconfitta. «Non ho intenzione di cedere – dichiara Paolo Teruzzi, portavoce del comitato di quartiere -. Proprio in questi giorni ho scritto nuovamente all’Ufficio Ecologia del Comune e all’Asl di Monza e Brianza. Non ho ancora ricevuto risposta. Ma non mi arrendo. Questa zona deve subire una bonifica, ne va della nostra salute». Dopo diciassette mesi dalla prima segnalazione, però, amianto e serbatoi continuano a restare lì, nella vecchia azienda di via Micca. «Avevamo già richiesto una verifica per un possibile rischio di amianto ad aprile del 2013 - prosegue Teruzzi —. Il nodo del problema sta però nel fatto che l’azienda in questione è fallita ed è stata messa in vendita. Chi acquisterà l’area dovrà provvedere allo smaltimento.
MA I COSTI sono troppo elevati. Dubito che qualcuno si faccia avanti». Dopo le prime segnalazioni del comitato, l’ufficio Ecologia del Comune, si era infatti interessato alla vicenda. «La responsabile della sezione aveva contattato la curatrice fallimentare della società proprietaria dell’immobile, intimando di presentare una valutazione del rischio, ovviamente compiuta da un tecnico specializzato, entro trenta giorni. Un ordine che i proprietari avrebbero potuto eludere ma a patto di rimuovere direttamente l’amianto in tempo ragionevole. Ma con il fallimento tutto si è bloccato». Da allora il comitato non ha più avuto contatti con gli enti responsabili, nonostante le richieste. E finora nulla è stato fatto. «Temiamo che Comune e Asl si dimentichino di noi — prosegue il responsabile del comitato —. Il prossimo passo sarà quello di inserire questa spinosa questione all’interno dell’ordine del giorno della consulta di quartiere». Cercando casi simili a quello in cui verte Sant’Albino, i residenti hanno poi trovato alcune testimonianze riportate da un altro paese brianzolo. «La speranza di certo è l’ultima a morire — conclude —. Speriamo che anche Monza possa affrontare il problema come è accaduto a Carate. Lì un commissario straordinario, ha firmato l’ordinanza che impone al liquidatore della società proprietaria dei quattro capannoni industriali in cui è stato notato l’eternit, di provvedere allo smaltimento non oltre il 22 ottobre».
COPERTURE in amianto e serbatoi di carburante abbandonati, a pochi metri di distanza da orti e abitazioni, nell’ex deposito di idrocarburi della Fratelli Ratti. Non vogliono arrendersi i residenti del rione di Sant’Albino: la loro lotta contro l’inquinamento in via Pietro Micca non vuole terminare con una sconfitta. «Non ho intenzione di cedere – dichiara Paolo Teruzzi, portavoce del comitato di quartiere -. Proprio in questi giorni ho scritto nuovamente all’Ufficio Ecologia del Comune e all’Asl di Monza e Brianza. Non ho ancora ricevuto risposta. Ma non mi arrendo. Questa zona deve subire una bonifica, ne va della nostra salute». Dopo diciassette mesi dalla prima segnalazione, però, amianto e serbatoi continuano a restare lì, nella vecchia azienda di via Micca. «Avevamo già richiesto una verifica per un possibile rischio di amianto ad aprile del 2013 - prosegue Teruzzi —. Il nodo del problema sta però nel fatto che l’azienda in questione è fallita ed è stata messa in vendita. Chi acquisterà l’area dovrà provvedere allo smaltimento.
MA I COSTI sono troppo elevati. Dubito che qualcuno si faccia avanti». Dopo le prime segnalazioni del comitato, l’ufficio Ecologia del Comune, si era infatti interessato alla vicenda. «La responsabile della sezione aveva contattato la curatrice fallimentare della società proprietaria dell’immobile, intimando di presentare una valutazione del rischio, ovviamente compiuta da un tecnico specializzato, entro trenta giorni. Un ordine che i proprietari avrebbero potuto eludere ma a patto di rimuovere direttamente l’amianto in tempo ragionevole. Ma con il fallimento tutto si è bloccato». Da allora il comitato non ha più avuto contatti con gli enti responsabili, nonostante le richieste. E finora nulla è stato fatto. «Temiamo che Comune e Asl si dimentichino di noi — prosegue il responsabile del comitato —. Il prossimo passo sarà quello di inserire questa spinosa questione all’interno dell’ordine del giorno della consulta di quartiere». Cercando casi simili a quello in cui verte Sant’Albino, i residenti hanno poi trovato alcune testimonianze riportate da un altro paese brianzolo. «La speranza di certo è l’ultima a morire — conclude —. Speriamo che anche Monza possa affrontare il problema come è accaduto a Carate. Lì un commissario straordinario, ha firmato l’ordinanza che impone al liquidatore della società proprietaria dei quattro capannoni industriali in cui è stato notato l’eternit, di provvedere allo smaltimento non oltre il 22 ottobre».
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