Qualche riflessione dopo l'ultima Consulta di quartiere. In primo luogo qualcuno osserva, giustamente, che le riunioni sono spesso piuttosto caotiche. In effetti siamo poco abituati a dialogare in modo ordinato. Dalla prossima volta è opportuno chiedere ai coordinatori di gestire in modo più direttivo le riunioni. E' ben visibile a tutti poi che la Consulta è frequentata da 4 gatti, tutti più o meno anzianotti. Disertata dalla Parrocchia e dalle scuole ecc. Si noti che ci siamo sbattuti perché, dopo l'esclusione decretata dalla giunta Allevi, queste agenzie educative potessero tornare a partecipare alla Consulta. Abbiamo anche scritto a tutti i religiosi della Parrocchia (di Brugherio, dato che non abbiamo più neanche un parroco). Abbiamo sollecitato la loro partecipazione soprattutto a tutela di quei giovani che sono maggiormente a rischio di emarginazione e devianza. Non ci hanno neppure risposto due righe di cortesia. C'è poi una certa divergenza di vedute. Certo il benessere di un quartiere si misura giustamente dalle manutenzioni, dal decoro, dai marciapiedi e dai tombini in ordine ma anche e soprattutto dai servizi offerti ai cittadini (in particolare anziani e giovani). E a S. Albino non c'è nulla. Pensiamo a un anziano senza auto e figli, al familiare di un anziano poco autosufficiente, a un giovane che vuole incontrare coetanei per studiare o per ascoltare o fare musica, o a un genitore con figli disabili ecc. Cosa troverebbe a S. Albino? Neppure un buco per sedersi a chiacchierare o a giocare a carte. Alcuni ci accusano di occuparci dei "massimi sistemi" anziché di cose pratiche. Ma i nostri "massimi sistemi" sono il cercare di far spendere in quartiere e non altrove i 900.000 Euro pagati da Elesa per cementificare le terre coltivate dai Fedeli. Chi accusa il Comitato di quartiere di ipercriticismo dovrebbe considerare quante ore e giorni noi 4 gatti abbiamo dedicato in questi più di 10 anni a leggere le complicate carte di Asfalti Brianza o dei piani urbanistici, del traffico ecc. Qualcuno dice che siamo troppo legati al passato quando osserviamo che paradossalmente un tempo non c'era nulla ma almeno c'erano tanti negozi di prossimità, due circoli e un oratorio vivaci ecc. Ma i "massimi sistemi" sono proprio il tentativo di avere un'immagine del futuro che si prospetta problematico. Diventeremo presto un quartiere dormitorio e affronteremo gli stessi problemi di degrado che conoscono da decenni i quartieri della periferia di Milano o, per restare più vicini, Via Pellegrini degli anni '80. Non siamo patiti del verde ad ogni costo. Abbiamo chiesto all'assessore Lamperti se non era possibile utilizzare le compensazioni Elesa per interventi diversi come avvenuto per Esselunga che finanzia fotovoltaico per le scuole e altri interventi di tipo sociale. L'Assessore ha ribadito che nel caso di Elesa le compensazioni possono essere solo per ciclabili e piantumazioni. E' sempre meglio di nulla. Certo fino ad ora anche questa amministrazione, che quasi tutti noi avevamo auspicato, ha fatto quasi nulla per S. Albino. Comunque anche l' età media del Comitato è parecchio elevata. Piuttosto presto toglieremo anche noi il disturbo. Peccato che in assenza di spazi e opportunità come da noi sollecitati da anni è abbastanza improbabile che compaiano all'orizzonte dei giovani attratti dal volontariato e dalla passione sociale. Quelli che sicuramente ci sono anche a Sant' Albino lo fanno già ma altrove.
CQSASD