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venerdì 7 agosto 2020

DOPO AVER SPERIMENTATO PER SEI ANNI L'ACCONDISCENDENZA DELLE ISTITUZIONI ORA ASFALTI BRIANZA TENTA IL RICATTO FINALE

Come risponde Asfalti Brianza all'ennesimo sequestro imposto dalla Procura della Repubblica? Nel suo stile fatto di furbizia e arroganza. Un atteggiamento comprensibile alla luce di ben sei anni di accondiscendenza vergognosa da parte di Istituzioni ed enti di controllo che danno all'Azienda una più che fondata sensazione di impunità.

Dopo un primo sequestro per illecita gestione dei rifiuti la Procura, su dati anomali contenuti nella Relazione ARPA che Capitanio ci racconta nella sua versione poco corretta,  li sequestra per la seconda volta per emissioni nocive.
Si è già contestato loro di aver illecitamente accumulato fresato per un quantitativo 20 volte superiore al dovuto. L'AUA vigente ribadisce che non hanno mai potuto e non potranno mai neppure usarlo, il fresato. Oltretutto il vecchio sito produttivo (proprietà Ferrario) al momento della voltura AUA aveva nel tabellario del materiale stoccato con il codice CER 170301 ovvero recupero di manto stradale con presenza di catrame (estremamente inquinante se riutilizzato) e carbone. La "montagna di fresato" accumulata da Asfalti Brianza non ha alcuna caratterizzazione. Non si sa da dove viene e da cosa è composta. Al limite potrebbe trattarsi di scorie nucleari. Nel verbale ARPA del 4/9/2019 Bianchi ha già ammesso di aver usato il fresato nella produzione contro ogni norma vigente. Il Sindaco Capitanio in persona ha spiegato alle Iene che uno smaltimento regolare richiederebbe 15/30 camion al giorno per 60/90 gg. e "una milionata". Abbiamo sempre sostenuto che quella montagna è per AB una assicurazione sulla vita che consente di ricattare il Comune di Concorezzo: se mi dai fastidio fallisco e ti resta sul gobbo la milionata da accollare ai tuoi elettori.
Ed ecco che come da noi previsto l'Azienda, irregolare in tutto e priva di ogni credibillità (lo ha detto persino il nostro Vicesindaco!)  richiede una nuova AUA per usare il fresato nella  produzione!
E' un po' come se qualcuno, riconosciuto colpevole di averti ammazzato il cane, al posto della pena e in nome dell'economia circolare chiedesse l'autorizzazione ad arrostirlo e a fartelo mangiare.

Vediamo a che punto di "disponibilità" sono pronti ad arrivare, ancora una volta, il Sindaco di Concorezzo e la Provincia di Monza e Brianza, magari accordandosi con l'Azienda al prossimo tavolo della Prefettura. Poveri noi cittadini!

CQSASD



TRA UNA MAREA DI PAGINE ARPA CAPITANIO HA LETTO SOLO QUESTA! CHE STRANO!














Il Sindaco Capitanio spaccia queste due pagine per la conclusione finale della relazione ARPA. In realtà si tratta solo di una minima parte delle analisi fatte e specificamente dell'All. 3 - Monitoraggio della qualità dell'aria. Tale monitoraggio è avvenuto mediante campionatori passivi dal 18/12/2019 al 16/6/2020, in regime di lockdown, con produzione ferma o ridotta al 50% e anche in questo caso con temperature di 30° sotto gli standard (il che di per sé riduce già di molto le emissioni). Sia la stessa ARPA che la Perizia del Comune di Concorezzo hanno rilevato che i dati andranno di nuovo raccolti in condizioni di produzione normale.
Per inciso in questo periodo di 6 mesi il nostro modulo ha rilevato 90 segnalazioni con una media di 15 al mese. Per capire che il periodo dei campionamenti non è un riferimento utile basti pensare che appena cessato il controllo ARPA al camino (30/6/2020), nella sola notte fra il 2 e il 3/7/2020 sono state registrate più di 100 segnalazioni.

Sostanzialmente ARPA si è limitata qui a raffrontare i dati raccolti con quelli di due aree analoghe del milanese. Considerando che ci troviamo nella regione più inquinata d'Europa il risultato finale che trova nei tre casi situazioni analoghe non ci rassicura un granché.

Questo parametro non ha nulla a che vedere con l'analisi delle emissioni di AB che sono state rilevate fuori norma tanto che la Procura ha provveduto a immediato sequestro.

Del resto, è quello che ha scritto lo stesso Capitanio in un suo post: “Con l’esposizione dei risultati di Arpa si è conclusa una prima fondamentale parte del lavoro del tavolo della Prefettura che, ricordiamolo, aveva proprio l’obiettivo di verificare la salubrità dell’aria. I dati presentati descrivono una situazione in cui non ci sono evidenze di criticità e anomalie rispetto alla qualità dell’aria mentre per esprimerci sulla salubrità dell'aria aspettiamo la relazione di ATS ad inizio settembre"

CAPITANIO. L'HAI SCRITTO TU : "Per esprimerci sulla salubrità dell'aria aspettiamo la relazione di ATS ad inizio settembre"





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ASFALTI BRIANZA - RELAZIONE DI ARPA - CAPITANIO DA NOTIZIE CONTRADDITTORIE E TENDENZIOSE SULLA SALUBRITA' DELL'ARIA


Il Sindaco di Concorezzo (e la sua cerchia di fans) ha iniziato da mesi ad "anticipare" dati rassicuranti sui controlli ARPA. Forse perché l'averci esposti inopportunamente ad emissioni cancerogene nuovamente accertate da ARPA nell'unico giorno di controllo al camino con regime "quasi" normale (30/6/2020) e prontamente stoppate dalla Procura col suo nuovo sequestro del 22/7/2020 potrebbe creargli qualche grattacapo. Pur amareggiati da tre anni in cui ARPA aveva fatto controlli a camino spento ci pare ingiusto liquidare in modo così superficiale e fuorviante la recente relazione ARPA. La vulgata del Sindaco non corrisponde alla realtà e anche la stampa, lette le carte, ne prenderà atto.

Del resto, è quello che ha scritto lo stesso Capitanio sul suo post: “Con l’esposizione dei risultati di Arpa si è conclusa una prima fondamentale parte del lavoro del tavolo della Prefettura che, ricordiamolo, aveva proprio l’obiettivo di verificare la salubrità dell’aria. I dati presentati descrivono una situazione in cui non ci sono evidenze di criticità e anomalie rispetto alla qualità dell’aria mentre per esprimerci sulla salubrità dell'aria aspettiamo la relazione di ATS ad inizio settembre"

CAPITANIO. L'HAI SCRITTO TU : "Per esprimerci sulla salubrità dell'aria aspettiamo la relazione di ATS ad inizio settembre"

Quelle che il Sindaco spaccia per Conclusioni della Relazione ARPA sono solo le conclusioni parziali dell'allegato dedicato alla comparazione fra qualità dell'aria nella nostra area e quella rilevata in altre due aree milanesi analoghe. Un parametro che secondo noi dice poco ma che nulla ha a che vedere con l'analisi delle emissioni di Asfalti Brianza e con la valutazione della loro nocività. Ma le bugie hanno le gambe corte e la verità sta nelle carte. 


Dopo la Perizia Tecnica commissionata dal Sindaco di Concorezzo anche le relazioni Arpa attese per la fine di luglio, confermano le nostre denunce.

v  Asfalti Brianza è azienda insalubre di Prima Classe e non può stare dove ora si trova.  ARPA invita il Comune di Concorezzo a verificare la compatibilità dell’attività col territorio.
v  Le emissioni non sono solo odorigene ma anche nocive e cancerogene
Non a caso la Procura, dopo l’indagine sui rifiuti ha aperto un nuovo filone sulle emissioni e ha provveduto ad un altro sequestro.
V’è anche una testimonianza di fumi acri provenienti dall’impianto fatta dal Caposquadra dei VVFF in data 2 luglio 2020 e ripresa nella relazione ARPA.
Nostro inciso -  Gli impianti di produzione dell’asfalti emettono vari inquinanti:

  • -            Materiale particellare (PM10 e PM 2,5). Le cosiddette “polveri sottili”.
  • -          Composti organici volatili (COV, COVT o VOC).
  • -          Idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Alcuni IPA sono stati riconosciuti come cancerogeni dall’Unione Europea e dall’EPA (Environmental Protection Agency).
I composti organici volatili totali (COVT), durante le analisi effettuate da ARPA in sito, superano in modo costante il limite imposto dall’AUA del 2016 (Autorizzazione unica ambientale, documento il cui mancato rispetto sospende l'autorizzazione al funzionamento) (50mg/Nm c.s.). (vedi pag. 2 della Relazione ARPA)

 I Tecnici ARPA rilevano inoltre (il 30/6/2020, unico giorno di analisi al camino con impianto "quasi" a regime) una concentrazione di benzene, toluene e xilene tali da superare i limiti previsti dall’AUA. Il Benzene è cancerogeno per l’uomo e in particolare può causare varie forme di leucemia e linfomi. La presenza di Benzene oltre i limiti autorizzati era già stata evidenziata nel 2018 da una relazione tecnica commissionata dalla stessa Asfalti Brianza. Questi dati si riferivano alla produzione svolta con il precedente bruciatore che aveva una portata inferiore del 30% rispetto all'attuale. Per cui si presume oggi un proporzionale aumento delle emissioni. Tra l’altro una direttiva della Comunità Europea specifica che non esiste una soglia identificabile al di sotto della quale queste sostanze non comportano un rischio per la salute umana.



Nota di Marco Rigoldi, Chimico: Le rilevazioni cui ci riferiamo sono quelle al camino (E1). In pratica, se prima le relazioni fatte fare dall'azienda non avevano trovato grosse anomalie (Osmotec diceva che l'aria per non essere nociva doveva essere diluita 756 volte, quindi questo parametro poteva rientrare in un raggio di 500 mt. dal camino) ora Arpa dice che loro hanno trovato valori anomali (soprattutto benzene...CMR). Quindi ora dovranno trattare la parte delle emissioni gassose perché le stesse rientrino nei parametri stabiliti, oltre a convogliare le emissioni diffuse. Inoltre l'azienda DEVE tenere il registro delle manutenzioni dell'impianto aspirante....(la perizia del Comune di Concorezzo dice che per tale mancanza la pena è il carcere). Tutto ciò non è poco!

Ricordiamo anche che i campionamenti passivi sonno stati fatti in periodo di lockdown, con produzione ridottissima e temperature ridotte, e in regime di ipercontrollo per cui l’Azienda si presume abbia usato solo materie prime, cosa di certo non avvenuta quando i miasmi hanno prodotto più di un migliaio di segnalazioni.
Del restoo Asfalti Brianza ammette di usare il fresato contro ogni norma (verbale sopralluogo ARPA del 4/9/2019).

Rispetto alla tematica della qualità dell’aria ricordiamo che ARPA non ha affatto detto che non ci sono problemi. Ha detto che la situazione è analoga ad altre due zone di Milano scelte a raffronto. E considerando che siamo nell’area più inquinata d’Europa questo non rassicura molto.
Poi, come ha sempre fatto durante i tre anni di tavoli promossi dal Comune di Concorezzo ha ribadito che le emissioni  odorigene rimandano sicuramente a questioni sanitarie che però vanno prese in carico dall’ente preposto (ATS). 


v  Stoccaggio rifiuti
Lo stoccaggio di rifiuti presente in sito è ben 20 volte superiore il quantitativo ammesso dall’AUA (25.141 m3      rispetto ai 1.250 autorizzati). 


  • Altre anomalie riguardano poi il recupero delle acque reflue (v. diffida ATO ancora aperta).
Ricordiamo che la perizia commissionata dal Comune di Concorezzo indica le leggi violate di volta in volta per cui è facile risalire alle sanzioni previste. Si tratta spesso di carcere (fino sei anni!). Dunque dire che tutto a bene è veramente disonesto.