SEGUI GLI AGGIORNAMENTI AUTOMATICI

LEGGI NELLE COLONNE DEL BLOG GLI AGGIORNAMENTI QUOTIDIANI SU MONZA; SU NEWS NAZIONALI E INTERNAZIONALI; SU ECOLOGIA E TUTELA AMBIENTE; SU EDUCAZIONE, LAVORO SOCIALE, CULTURA. Il meglio di un' edicola a tua disposizione! In fondo ad ogni prima pagina di aggiornamenti clicca su "altri" per vederli tutti.

venerdì 26 giugno 2020

Asfalti Brianza, Provincia minaccia revoca autorizzazione (da Concorezzo.org)


Concorezzo. Un'altra diffida ufficiale ad Asfalti Brianza. Questa volta la Provincia richiama all'ordine l'azienda al centro delle proteste di quattro Comuni, le intima di rispettare le prescrizioni precedenti e le vieta nel modo più assoluto di scaricare le acque meteoriche in fognatura.
La preoccupante vicenda della ditta di via per Imbersago si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa mattina al protocollo del Comune di Concorezzo è arrivato il documento firmato da un dirigente dell'ente provinciale.
IL RICHIAMO. Nelle premesse alla diffida si ricorda che ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ha svolto tutte le attività necessarie a rientrare dalla Diffida dell’Ufficio ATO MB n. 66/2019, in particolare non ha ancora provveduto ad adeguare la rete fognaria del proprio insediamento produttivo ai dettami del Regolamento Regionale n. 4/2006. Non solo. Il documento evidenzia come l’area di piazzale, tra cui anche quella adibita a stoccaggio di rifiuti non pericolosi, ricade parzialmente in fascia di rispetto di un pozzo a uso idropotabile (denominato “Malcantone”); la mancata rimozione di rifiuti dall’area di piazzale non consente di verificare l’effettiva impermeabilizzazione dell’area. "La suesposta situazione (la mancata rimozione di rifiuti e l’impossibilità di verificare l’effettiva impermeabilizzazione della pavimentazione del piazzale) costituisce una situazione di pericolo per la salute pubblica e l’ambiente".
INADEMPIENZE. Il documento della Provincia, che arriva a parlare di "revoca dell’autorizzazione in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazione di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente", evidenzia, a carico della società ASFALTI BRIANZA S.r.l., "la presenza di inadempienze di tipo tecnico/impiantistico rispetto alle prescrizioni dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016; nello specifico, risulta evidente il mancato e perdurante inadempimento da parte dell’Impresa della prescrizione n. 13 dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n.1847/2016 del 24 ottobre 2016".
LA DIFFIDA. La Provincia ha così deciso di "adottare nei confronti della società ASFALTI BRIANZA S.r.l. un provvedimento di diffida e contestuale sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, ai sensi dell’articolo 130, comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., affinché l’attività produttiva sia esercitata nell’integrale rispetto delle prescrizioni dettate dalla vigente Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), assegnando quindi all’Impresa interessata una tempistica entro la quale devono essere eliminate dalla Società le inottemperanze alla base del presente provvedimento.
In particolare il documento
DETERMINA
1.       di diffidare, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. - con sede legale e insediamento produttivo in comune di Concorezzo (MB) alla Via per Imbersago n. 134/2 - a ottemperare integralmente le prescrizioni che sono previste dall’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016 e, in particolare, a eseguire tutte le opere di adeguamento della rete fognaria dell’insediamento produttivo;
2.       di sospendere, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lettera b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. il titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, per un periodo di 30 giorni a decorrere dalla notificazione del presente provvedimento
E COMUNICA CHE
3.       durante il periodo di sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. è fatto assoluto divieto di:
a.       scaricare acque meteoriche in fognatura, a eccezione dei reflui domestici (sempre ammessi in pubblica fognatura, nell’osservanza dei regolamenti fissati dal gestore del servizio idrico integrato e approvati dall’ente di governo dell’ambito) e assimilabili ai domestici
b.       scaricare acque reflue in altro recapito, diverso dalla pubblica fognatura;
4.       la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. avrà l’obbligo di gestire le acque meteoriche del proprio insediamento produttivo esclusivamente come rifiuti, conferendole periodicamente a Ditte autorizzate al loro smaltimento/recupero.
A tale scopo, l’Azienda dovrà trasmettere a questa Provincia (nonché al Comune di Concorezzo, all’Ufficio ATO-MB, al Gestore del Servizio Idrico integrato, al Dipartimento ARPA competente per territorio e alla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Monza e della Brianza) – con una periodicità di 10 giorni – copia della documentazione che attesti l’avvenuto smaltimento delle acque meteoriche provenienti dalle proprie attività (FIR). Si fa presente che qualora la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ottemperi alle prescrizioni sopra indicate, quest’Amministrazione potrà assumere gli ulteriori provvedimenti che sono previsti dall’art. 130 del D.lgs. n.152/2006 e s.m.i.

ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO

Premessa: vorremmo ricordare che l'utilizzo del fresato (che poi in questo caso non ha alcuna documentazione per cui, per quanto se ne sa, potrebbe trattarsi perfino di scorie nucleari) è stato ammesso apertamente da Vincenzo Bianchi nel corso di un sopralluogo ARPA a novembre 2019. Grave violazione dell'AUA e delle norme riportata sul verbale ARPA e dunque a conoscenza di tutti gli organi di controllo ed Enti. Continua la rassegna dell'"armadio degli orrori" di Asfalti Brianza.  

CQSASD



La Rondine Concorezzo
5 h
ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO
La telecamera nascosta de Le Iene, ha catturato un passaggio significativo. Mauro Capitanio riconosce che un utilizzo illecito del fresato ad opera dell'azienda è più che probabile, spiegando i fortissimi miasmi denunciati da centinaia di famiglie.
 Perché il fresato è pericoloso?
Il fresato d'asfalto è un rifiuto, la cui composizione è variabile a seconda della provenienza. Se inserito nella produzione, senza opportuni accorgimenti, può liberare una grande concentrazione di sostanze cancerogene, con effetti gravissimi per le persone che ne respirano i fumi. Asfalti Brianza non è autorizzata ad utilizzare il fresato, non essendo in grado di certificarne la provenienza e di garantirne un uso in condizioni di sicurezza.
 Come possiamo dire che Asfalti Brianza usa il fresato?
Non ci sono solo gli odori a testimoniarne l'uso. L'azienda ha accatastato una enorme montagna illecita di fresato, visibile dalla strada, a pochi metri dal sito produttivo. E' poi presente un nastro trasportatore, funzionante, che collega la montagna allo stabilimento. La presenza di questo nastro è una violazione grave della normativa vigente, costituendo una premessa utile alla messa in atto di comportamenti illeciti.
 Cosa può fare il Sindaco?
Dinanzi a queste evidenze il Sindaco ha la facoltà di emanare un'ordinanza restrittiva, per chiudere lo stabilimento fino ad una sua messa in sicurezza. Eppure l'Amministrazione pare preferire le generiche rassicurazioni della proprietà, facendo finta di ignorarne la storia di illeciti e inadempienze.
 Le menzogne della politica.
C'è poi un punto che sentiamo il dovere di sottolineare. Pochi giorni fa, il Sindaco di Concorezzo non ha esitato a dichiarare a mezzo stampa che le analisi sulle emissioni di ARPA, anche se parziali, dovrebbero rassicurare i cittadini. Questo, nonostante sia consapevole che un uso del fresato sia cosa certa o quasi. Come possiamo avere fiducia in autorità tanto propense a intollerabili equilibrismi?

SOLIDARIETA' DA SEGRATE - VITTIME DELLA STESSA VERGOGNA

Riceviamo e ringraziamo di cuore.

Ps: il sindaco Alessandrini di cui Maura fa menzione è stato poi condannato per peculato...

CQSASD




SU CONCOREZZO.ORG - IL COMITATO APPREZZA L'OPERATO DEL SINDACO E RIABILITA PACCIANI : "AMAVA GLI ANIMALI COME VINCENZO BIANCHI!"




A commento del nuovo video de "Le Iene" ( vedi qui: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.......) abbiamo scritto ieri un lungo pst dal titolo: "SUL "SUPERFILTRO" DI ASFALTI BRIANZA E CAPITANIO - PER UNA VOLTA LEGGETE FINO IN FONDO I NOSTRI DATI INCONFUTABILI!"

e cotinuavamo così:
"Un appello, quello di leggere tutto fino in fondo, che rivolgiamo a Procura, Prefettura, Sindaci, Provincia, politici regionali, provinciali e comunali e ai giornalisti della stampa locale e nazionale. Basta voler leggere per capire in modo lampante come stanno le cose: Asfalti Brianza va chiusa (e lo merita) o al più delocalizzata.

L'incipit del post era questo:
"...Avrete verificato tutti nel servizio de Le Iene di ieri lo spessore dei personaggi istituzionali che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini. Anche il Sindaco Capitanio mostra di avere informazioni su parecchie gravi violazioni da parte dell'azienda. Ma anziché prendere una posizione ferma a tutela della salute dei cittadini decide di condividere l'ennesima "supercazzola" inventata da Bianchi e dai suoi consulenti. E i titolisti dei giornali locali rilanciano ingenuamente (si spera) la panzana.
E proseguivamo: "Il buon Capitanio poche settimane fa è venuto a Sant'Albino a mezzanotte per comunicarci, tra le altre cose, di aver avviato due perizie a carico del Comune. Una sulla situazione impiantistica e una di tipo legale. Decisione che caldeggiavamo da tempo e che speravamo fosse promossa anche dal pool di Comuni e dalla Provincia. Francamente sarebbero bastate poche migliaia di euro e poche settimane per uscire da questo incubo di richieste, depistaggi, ritardi e proroghe che dura da sei anni. Diamo per certo che la perizia sia stata commissionata ad un'agenzia seria.
 Il risultato non può che confermare le cose che noi diciamo da sempre e che legittimerebbero da subito la chiusura dell'azienda. E allora perché questa ordinanza?
segue un sacco di materiale ben documentato che trovate qui:
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/sul-superfiltro-di-asfalti-brianza-e.html

Il Comitato di Redazione di "Concorezzo.org" (unico giornale al mondo, ci pare, di cui non si riescano a trovare notizie su chi è il Direttore ecc.) ha tradotto tutto questo complesso materiale in queste scarne parole:
" Emerge invece chiara la posizione dell'Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mauro Capitanio a cui anche i Comitati (?) riconoscono per voce di Paolo Teruzzi che gli atti predisposti dalle istituzioni sono formalmente corretti".


A nome di Paolo Teruzzi precisiamo che deve esserci stato qualche fraintendimento...