Però alle volte i titolisti (vabbé, il titolo sopra è nostro ma anche quello originale non scherza)
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giovedì 14 gennaio 2021
MONZA - VIA LIBERA AI COSTRUTTORI (DI CEMENTO E PALAZZONI)
Non si tratta certo dei costruttori di futuro di cui ha parlato il Presidente Mattarella.
Il titolo è nostro come le evidenziazioni e la foto sopra (tratta da "Le mani sulla città" di Francesco Rosi). La foto sotto invece era la "Brand image" della campagna elettorale dell'Assessora all'UrbanIstica ed evidenzia bene quali fossero fin dall'inizio i piani di questa Giunta.
CQSASD
Partito Democratico, Italia Viva e Monza per Scanagatti, hanno presentato oltre 100 emendamenti per cercare di mitigare i danni che la maggioranza di CentroDestra (Lega, Noi con Allevi, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Monza x Maffè) intende scaricare sulla città, senza alcun confronto con i cittadini e gli organismi di partecipazione nei quartieri.
Ieri sera ho seguito il Consiglio, per 5 ore filate. Tema: due delibere della Giunta Allevi-Sassoli per dare incentivi edificatori su ben 106 aree cittadine e 44 edifici, sfruttando una Legge della Giunta Regionale amica, che permette ai Comuni di concedere aumenti dei diritti edificatori del 25% (ovvero tanti metri cubi di cemento in più), riducendo pure del 50% ai costruttori il pagamento degli oneri. Ovvero vantaggi ai palazzinari e danni al Comune e ai cittadini.
Invito ad ascoltare la registrazione della Seduta:
Sí, è lunga, ma è doveroso farlo, magari un po’ per giorno, per non dover dire fra un anno o due “io non lo sapevo”. Ognuno può farsi un’idea ascoltando gli interventi dei consiglieri di centrosinistra e di opposizione in generale,
e quelli dei consiglieri di maggioranza di centrodestra.
Il confronto è impietoso: interventi dettagliati e competenti nel merito degli argomenti in discussione, quelli dei (tanti) consiglieri di opposizione intervenuti; sproloqui sui massimi sistemi quelli dei (pochi) consiglieri di maggioranza intervenuti: divagazioni fuori tema, perle da avanspettacolo di chi la buttava in caciara (“io di urbanistica non me ne intendo e quindi faccio discorsi solo in generale”, oppure “coi bei palazzoni a Monza si potranno fare i selfie come in zona Garibaldi”), chi leggeva - a fatica - compitini (palesemente scritti da altri) senza saper cosa diceva, punte di semianalfabetismo da far inorridire, parole vacue e slogan ammalianti come “rigenerazione, attrattività, premialità” palesi operazioni di marketing per cercare di incantare i cittadini, patetici e imbarazzanti tentativi di difendere l’indifendibile,
per evidenti ordini di scuderia. Nessuno che riuscisse a portare lo straccio di un’argomentazione seria e che avesse un minimo di credibilità.
Numerosi consiglieri di maggioranza sono stati codardamente in silenzio, forse perché nemmeno loro sarebbero favorevoli a ciò che la Giunta sta imponendo loro di votare, per poter scaricare colate di cemento su Monza, senza alcuna logica socio-ambientale-urbanistica, ma solo per favorire la speculazione edilizia dei propri azionisti di maggioranza, ovvero i costruttori che sono l’elettorato di riferimento della Giunta Allevi-Sassoli. Ma non avendo il coraggio di dirlo apertamente, voteranno in silenzio e a testa bassa e saranno ricordati come colpevoli o complici dello scempio cementificatorio su Monza.
E poi il top dei top: un capogruppo di maggioranza è arrivato perfino a dire che “la Giunta ha usato una logica partecipativa per fare questa Delibera”. Ma quale logica partecipativa! L’hanno fatta solo con i proprietari di aree, i costruttori, i portatori di interessi? Sono questi gli unici interlocutori di questa Giunta? Il resto dei cittadini non conta nulla? (o interessa solo quando devono fare i tour e le passerelle autopromozionali?) Quando mai la Giunta ha chiesto parere o si è interfacciata ad esempio con gli organismi di partecipazione dei quartieri interessati da queste operazioni?
È evidente che siamo di fronte ad una massiccia operazione di speculazione edilizia, al punto che la Giunta ha inserito nel calderone dell’edificabilità da agevolare ed incentivare persino aree che non sono affatto aree dismesse (queste sono solo 19 su 106) e non sono nemmeno realmente sottoutilizzate come vogliono far credere, perchè su molte di esse sono tutt’ora pienamente attive realtà produttive.
Perché allora tutto ciò? Perché tutta questa smania di favorire i palazzinari? Perchè questa premura di voler far approvare il tutto in un’unica seduta di CC (poi a mezzanotte i consiglieri stessi di maggioranza hanno chiesto la sospensione; hanno ceduto per sfinimento? pensavano fosse una passeggiata?) Come potevano pensare di cavarsela in una sola seduta ad oltranza quando ci sono da discutere oltre un centinaio di emendamenti su ben due oggetti? C’è incompetenza amministrativa o si cerca di forzare la mano? Il tutto per portare effetti devastanti sulla città. Sta di fatto che si riprende giovedì sera (ore 19.00, da seguire) e si è ancora alla prima delibera.
Ecco, questo è il centrodestra monzese, che con queste operazioni di speculazione edilizia ha ulteriormente gettato la maschera. Del resto che l’appropriarsi di Monza fosse il loro obiettivo era già chiaro fin dall’inizio: questa qui sotto era la foto di copertina social in campagna elettorale dell’attuale assessora all’Urbanistica. Più chiaro di così! (tra l’altro, la foto è emblematica in questi giorni, con le mani sulla Villa Reale! )
Mi auguro che tutti coloro che non si ritrovano in questa gestione privatistica della cosa pubblica, abbiano l’intelligenza e la volontà di unirsi per contrastarla e per offrire un’alternativa valoriale che accumuni e non divida, senza troppi personalismi, veti reciproci o schermaglie autolesionistiche.
LA VILLA REALE E' UN BENE PUBBLICO E TALE DEVE TORNARE
IL TITOLO E' NOSTRO
CQSASD
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Fioccano gli articoli e i commenti (conditi di grandi imprecisioni), sulla chiusura della Villa Reale. Colpisce il dispiacere e il genuino interesse di cittadini e associazioni, ma la situazione era stata abbondantemente prevista da questo comitato, insieme al Comitato La Villa reale è anche mia, già da anni; almeno dai tempi del bando per il restauro.
Al momento c'è poco da fare. Forse si può perfino provare un po' di sollievo per l'uscita di scena di chi non era adeguato a gestire un così prezioso bene comune.
Ora il concedente, che aveva scelto la pericolosa strada della gestione privatizzata, non potrà sottrarsi alla responsabilità di rendere fruibile il bene culturale e riaprire al pubblico nel più breve tempo possibile la nostra Villa Reale.
20Miky Marty, Luciano Vailati e altri 18
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