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domenica 10 gennaio 2021

Per il vicesindaco Villa gli assalti di Washington sono solo una “baruffa”.

Forse questa uscita gli varrà una promozione, come è capitato alla nuova assessora regionale ai servizi sociali, scelta a tale ruolo perché andava alle 5 di mattina a sloggiare i clochard con l'idropulitrice o a Letizia Moratti premiata per la condanna della Corte dei Conti a risarcire il Comune di Milano per grave danno erariale. Tanti auguri a lui.

ps: se non condividete questa visione distorta della democrazia e della tutela dei diritti umani la prossima volta non votatelo. Tanto, in virtù di quanto sopra, sicuramente si sarà già guadagnato un posto a tavola in qualche allestimento più prestigioso rispetto al Consiglio comunale di Monza.


ps: per chi non lo sapesse

Black Lives Matter (BLM, letteralmente "le vite dei neri contano") è un movimento attivista internazionale, originato all'interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo, perpetuato a livello socio-politico, verso le persone nere.


CQSASD

le sottolineature sotto sono nostre

LO SCREENSHOT è TRATTO DA QUESTO POST PUBBLICO https://www.facebook.com/photo?fbid=10224830527654068&set=a.2998186717262 

L'immagine può contenere: il seguente testo "Mi piace Rispondi Simone Villa Fa sorridere però che gridi al golpe chi ha fatto il golpista per sei mesi. Le baruffe di oggi sono carnevalate rispetto alla guerriglia urbana e alle violenze vere perpetrate ovunque da antifa e blm Mi piace Rispondi"
Per il vicesindaco gli assalti di Washington sono solo una “baruffa”.
Da Monza a Washington, per il leghista Simone Villa - il vicesindaco di Monza - l’incursione nelle aule istituzionali è sacrosanta e va difesa. Le manifestazioni di piazza, che si svolgono dentro i dettami di una cornice democratica, invece, no. Quelle sono “violenze” da “guerriglia urbana”.
La prima istantanea risale al 10 aprile 2017. Quella sera i militanti di CasaPound irrompono nell’aula del consiglio comunale. Striscioni e slogan contro l’amministrazione dell’epoca: quella di centrosinistra guidata da Scanagatti. Al centro della vicenda la gestione degli immigrati nel condominio di via Asiago. In quei giorni la giunta, e l’intero centrosinistra erano accusati di favorire il cosiddetto business dell’immigrazione (per quella faccenda alcuni esponenti del centrodestra, che in quei mesi lo avevano pesantemente attaccato, hanno chiesto scusa al sindaco Scanagatti). Quella sera, dopo la bagarre in aula, era arrivata unanime la condanna di tutti i rappresentanti politici. Unica voce fuori dal coro quella di Simone Villa, che difendendo i militanti dell’estrema destra sarebbe arrivato alle mani con un rappresentante di Forza Italia, se non fossero intervenuti altri consiglieri.
La seconda istantanea è di mercoledì 6 gennaio. Manifestanti pro Trump assaltano le stanze del congresso statunitense. Alla fine degli scontri si conteranno cinque morti. I giornali di tutto il mondo: dal Washington Post al New York Times lo dicono senza mezzi termini, si è trattato del “più clamoroso tentativo di colpo di stato nella storia degli Stati Uniti”.
Per il vicesindaco di Monza una “baruffa”, “una carnevalata” al confronto delle proteste di Black Lives Matter.
L'immagine può contenere: il seguente testo "Mi piace Rispondi Simone Villa Fa sorridere però che gridi al golpe chi ha fatto il golpista per sei mesi. Le baruffe di oggi sono carnevalate rispetto alla guerriglia urbana e alle violenze vere perpetrate ovunque da antifa e blm Mi piace Rispondi"
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sabato 9 gennaio 2021

LA VILLA REALE CHIUDE - AGGIORNAMENTI: IL SINDACO RASSICURA

Dio ce l'ha data e guai a chi ce la tocca!


















VILLA REALE DI MONZA, IL SINDACO DARIO ALLEVI: 


"Nelle ultime ore sta crescendo la preoccupazione sulle sorti della nostra #VillaReale, a seguito di un articolo pubblicato su una testata online dai toni assolutamente allarmistici e dal titolo ancora più fuorviante. 

Quest’ultimo infatti parla addirittura di utenze disdette e di mobilio all'asta.  

Da parte mia confermo che stiamo lavorando per tornare in possesso delle chiavi e degli spazi: venerdì prossimo 15 gennaio è fissato l'incontro decisivo e subito dopo spiegherò nei dettagli tutto quello che è successo negli ultimi mesi e quello che abbiamo intenzione di fare per riaprire quanto prima (emergenza sanitaria permettendo) le porte del nostro gioiello al pubblico.

Tranquillizzo comunque che nessun arredo storico uscirà dalla Reggia, nel frattempo per quanto riguarda le utenze i tecnici stanno lavorando sui nuovi contratti".

#Monza


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Cala il sipario sulla Villa Reale
Luci spente, utenze disdette, personale licenziato, mostre smantellate. La Reggia del Piermarini torna alla silenziosa desolazione del passato e nessuno sa dire quando riaprirà. Di certo, per ora, il Consorzio, cioè il sindaco, non ha indicato date per un suo possibile rilancio. Ma quello che preoccupa di più è che allo stato dei fatti non c'è nemmeno un'idea di rilancio.
Il contenzioso tra il gestore (Navarra) e l'ente pubblico da cui dipende il gioiello monzese va avanti da tempo. Così tanto che non si riesce a comprendere l'incapacità di agire, di trovare una soluzione, soprattutto da parte da chi ha il dovere di individuare soluzioni: il primo cittadino.
Le avvisaglie che le cose non procedevano per il meglio risalgono ormai a tre anni fa, quando il gestore guardando i conti aveva chiesto una revisione del contratto. Negli accordi poi, era scritto che il Consorzio si sarebbe impegnato a riaprire anche le ali e non il solo corpo centrale.
Ancora a ottobre, il sindaco aveva ribadito la volontà di riaprire l'intera reggia. Detto fatto, verrebbe da dire, per usare lo slogan di questa maggioranza.
Il personale: le guide, le guardie, gli addetti alla biglietteria. E ancora il bookshop, il ristorante (stellato), ma anche le tende e la mobilia; nulla è destinato a rimanere. Il Consorzio si è rifiutato di subentrare a qualsiasi contratto in essere. Le luci e il riscaldamento saranno spenti tra pochissimi giorni. Anche la mostra di Dalì, che sarebbe dovuta rimanere aperta al pubblico fino a dicembre di quest'anno verrà smantellata.
Il 15 gennaio è la data in cui Navarra restituirà le chiavi al Consorzio. Quello che accadrà dopo è un punto interrogativo. Anche perché c'è un'altra partita da giocare: quella sugli eventuali risarcimenti per alcune inadempienze. Navarra ha chiesto 8 milioni di euro. L'atto di diffida e messa in mora da parte di Navarra è addirittura del 2019. in questi mesi non risultano azioni concrete da parte del Consorzio per risolvere la situazione. Sulla vicenda era intervenuta la Regione, che aveva chiesto un parere alla Corte dei Conti, la quale ha alzato bandiera bianca, dichiarando che non rientra nei suoi compiti dirimere la questione. Adesso della situazione si è interessata l'Anac, che vuole vederci chiaro e ha chiesto ufficialmente che e vengano spediti tutti i documenti.


VEDI ANCHE : 


 https://www.milanoweekend.it/articoli/villa-reale-monza-chiude/