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lunedì 4 novembre 2024

CONSULTA DI QUARTIERE S.ALBINO - LUNEDI' 11/11/24 ORE 21

Come sempre in premessa chiariamo che il nostro Comitato si è dimesso dalla Consulta perché ritiene che la nostra amministrazione non riconosca (come del resto le precedenti) a tale organo un ruolo di reale e incisiva partecipazione. Tuttavia molti membri del Comitato cercano comunque di presenziare sperando di allargare l'impegno della Consulta a questioni cruciali che riguardano la vita del quartiere: viabilità più sostenibile, lotta all'inquinamento automobilistico e industriale, tutela del territorio e del verde, contrasto al disagio e alla  solitudine, rivendicazione di spazi sociali e culturali ecc.

CQSASD



Comunque ecco l'invito alla riunione che ci arriva dal Comune:

Gent.mi/e, buongiorno!

con la presente si trasmette la convocazione al prossimo Incontro di Consulta di Quartiere fissato per il giorno lunedì 11 NOVEMBRE ore 21.00- presso il Centro Civico Sant'Albino via Mameli,6 - con il seguente ordine del giorno: 

 - Aggiornamenti su festa di Halloween e attività patto di cittadinanza;
- Situazione assegnazione e partenza lavori sistemazione del parchetto di Via Guardini;
- Lavoro su proposte viabilità quartiere Sant'Albino da presentare alla nuova Assessora Irene Zappalà;
- Problematica bidoni gialli dei vestiti e verifica di possibili soluzioni da segnalare;
- Varie.


Breve sintesi del secondo incontro promosso da Metodi (per la formazione delle Consulte di Monza)


Sintetizziamo qui l'intervento del formatore.

Il Regolamento della Consulta è lo strumento fondamentale da analizzare. Da  tale analisi emerge in primo luogo il ruolo fondamentale assegnato al Coordinatore della Consulta.

Il  coordinatore deve essere il garante della partecipazione; il garante dei processi (definizione dei contenuti ma anche dei processi decisionali); ma anche il garante delle relazioni fra i membri della Consulta. Il coordinatore conduce e facilita i lavori della Consulta e cura le relazioni fra i membri. E’ un ruolo fondamentale e gravoso.

Il Comma 10 art 5 definisce il metodo scelto per la Consulta: un metodo partecipativo e inclusivo 

Il processo decisionale richiede un serie di passi. In primo luogo occorre un ordine del giorno condiviso

  • IL PROCESSO DECISIONALE

Decidere insieme è difficile 

  • COME PRENDERE LA DECISIONE

1)     Decisione a maggioranza – non è prevista nel Regolamento.

Il regolamento delle Consulte di Monza privilegia altre alternative rispetto al modello “maggioritario”. Il modello a maggioranza infatti causa inevitabilmente una polarizzazione.

Alcuni studiosi parlano di un modello relazionale e decisionale di tipo paterno (nel senso dell’autorità paterna che si impone) in contrapposizione ad un modello “fraterno” (relazioni tra pari). Il Regolamento delle Consulte di Monza si ispira maggiormente al secondo modello.

Nella ricerca di un modello più partecipativo e condiviso anche la disposizione delle persone ha una ricaduta. Il “cerchio decisionale” risulta più coerente rispetto alla disposizione ex cathedra dove i coordinatori stanno dietro un tavolo e gli altri fungono da pubblico.

  • SUGGERIMENTI PROPOSTI DA "METODI"

In primo luogo occorre mettere in discussione il “mantra decisionista” secondo il quale quello che conta è sempre e comunque decidere ad ogni costo. Ovviamente la condizione ottimale sarebbe quella di una decisione consensuale fondata sulla reciproca fiducia. Ma per arrivare a ciò occorre un metodo di lavoro che aiuti a prevenire e a gestire le inevitabili situazioni di divergenza e conflitto. Tra l’altro anche il conflitto non va demonizzato perché correttamente gestito può essere una risorsa (Bateson: ”stare con la differenza senza eliminarla”) .  

Per produrre processi partecipativi orientati al consenso (ovviamente inteso come libera scelta di ciascuno) è utile considerare 3 fasi distinte del processo:

  • 1)      fase preparatoria
  • 2)      fase assembleare
  • 3)      fase esecutiva

 1) Fase preparatoria – tutti devono essere informati a priori di tutto (Odg, agenda, tempi, metodo di lavoro e di processo decisionale, documenti necessari ecc.)

2) Fase assembleare – Occuparsi di “teste testi e contesto” – Occorre cura dell’ambiente (ad es. il luogo condiziona – meglio evitare la cattedra – tutti seduti pariteticamente senza livelli simbolici diversi che creano separazione – iniziare ricondividendo la fase preparatoria (ricordare odg, agenda e passi da fare ecc.) – ribadire il metodo: spiegare anche le varie funzioni e valutare assieme cosa tutti ne pensano (siamo d’accordo sul metodo di lavoro?). La ricerca di un “metodo del consenso “ richiede infatti un prioritario "consenso sul metodo".

3) Fase esecutiva  - verifica dell’effetto delle decisioni prese.

Partecipare è sapere per influire. Partecipare è realizzare assieme. Questo metodo partecipativo si fonda sulla facilitazione. La facilitazione può essere gestita da specifiche figure professionali ma anche no. In questo caso la facilitazione può anche essere assunta dall’intero gruppo o delegata a qualcuno che si sforzi di far funzionare la riunione.

  • GESTIONE DELLE SITUAZIONI DECISIONALI CONFLITTUALI

Le posizioni conflittuali non vanno demonizzate. Possono avere un ruolo utile. Ma occorre anche sapere come gestire queste situazioni. Nella logica della ricerca del consenso si può chiedere alla “minoranza” di argomentare per far cambiare idea alla “maggioranza”. Si può anche ricorrere alla “tecnica del rispecchiamento”: chiedere a chi è contro di spiegare la posizione altrui (l’hai capito bene? Forse in realtà non ci si è capiti e c’è stato un fraintendimento). Alla fine la minoranza può esporre le proprie tesi. A questo punto si può chiedere se la maggioranza ha cambiato idea (anche qui usare il “rispecchiamento”: hai capito bene quello che ti dico?). Anche le maggioranze sono spesso masse fluide i cui membri condividono un parere ma con sfumature diverse. A questo punto la maggioranza può anche accettare un qualche cambiamento. Spesso il conflitto nasce infatti da incomprensioni o malintesi. E qui anche la postura comunicativa è importante.

Alla fine a posizioni invariate la minoranza può dire:

  • -        confermo il mio disaccordo ma accetto la decisione della maggioranza. In questo caso il consenso è comunque raggiunto se
  • -        confermo e dichiaro di accettare con riserva (in qualche modo la minoranza decide di “stare da parte”. In questo caso la maggioranza deve dire se accetta tale situazione)
  • -        rifiuto la decisione e chiedo una sospensione per valutare meglio

Se la minoranza chiede una sospensione la maggioranza dice se accetta e in tal modo si torna ai casi 1  o 2.

Alle volte il conflitto resta insanabile e solo qui magari si opta per un rinvio o per una decisione maggioritaria. Alla fine comunque una decisione va presa – anche la non decisione è una decisione.

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Altre questioni poste:

Come condividere un parere su questioni rispetto alle quali non tutti hanno le stesse competenze (ad es. norme urbanistiche)? Risposta: cercare di ovviare fornendo a tutti nella fase preparatoria le informazioni necessarie.

La partecipazione richiede rigore metodologico.

  • Approfondimenti sul tema della FACILITAZIONE

E’ un processo indispensabile. Anche se vi sono presenti persone con ruoli specifici la facilitazione deve essere un contenuto e un atteggiamento corale (indispensabile principio di corresponsabilità).

La facilitazione riguarda:

  • ·        Contenuti (capire bene. Stare in tema)
  • ·        Procedure (tempi e fasi del lavoro, compresa la fase preparatoria)
  • ·        Dimensione socio-affettiva

La cura delle relazioni è un tema socioaffettivo. Occorre favorire un buon clima del gruppo e coltivare il desiderio di lavorare insieme con l’altro; non si sta insieme solo per bisogno o per seguire il mantra del dover-essere. A questo proposito occorre imparare anche a prendersi cura di sé e a volte è buona cosa prendersi un anno sabbatico. Il facilitatore (ufficiale o meno) cura tutti questi aspetti.

Suggerimento di metodo: Il coordinatore/facilitatore non dovrebbe entrare nel merito dei contenuti (a meno che lo espliciti direttamente e in tal caso è opportuno si faccia sostituire nella funzione di coordinatore.

Il coordinatore infatti può condizionare (è una scelta discrezionale del coordinatore). L'importante però esplicitare ogni volta. Il Coordinatore deve avere cura dei processi e delle relazioni. La cura è un principio etico ma esso va realizzato in un metodo di lavoro).

Obiezione di un ascoltatore: il coordinatore poi si muove sui tavoli comunali come un portavoce in qualche modo autonomo.

Risposta: nel Tavolo di coordinamento il coordinatore rappresenta la propria consulta e non fa scelte personali. Il Regolamento non dice mai che il coordinatore sia un portavoce.

 

Altre questioni

Chi è il gruppo? Risposta: in quel momento il gruppo è costituito dai presenti.

Più ci si sente parte di un gruppo e meglio è. I non detti invece producono danni, così come il non darsi regole.

Altri temi importanti

E’ impossibile non comunicare. La comunicazione non verbale nel gruppo ha un ruolo molto importante. Essa è espressione di emozioni potenti.

·         Risultati da enumerare alla fine di ogni incontro

-         Risultati sul piano dei contenuti (cosa abbiamo  deciso?)

-         Risultati sul piano del processo decisionale (come è andata?)

-         Risultati sul piano dei rapporti (fra i membri del gruppo)

-         Risultati sul piano della crescita personale

-         Risultati sul piano sociale e politico

Soprattutto i primi tre punti sono importanti per la vita del gruppo

Se cresciamo tutti assieme cresce il benessere delle nostre comunità.

Il metodo influenza il prodotto finale del gruppo. I processi decisionali devono rispettare le indicazioni del Regolamento che deve essere sempre il punto di riferimento.

domenica 3 novembre 2024

Alcuni nostri commenti al primo video di "PartecipiAMO per il quartiere - Quartieri, comunità e territorio nella città contemporanea"

Un bel corso di formazione per le consulte. Leggete tutto lo scritto, se potete. Ma sposto qui quella che era in origine la conclusione dello scritto.

Per chiudere rimane purtroppo la finale considerazione del fatto che di questi corsi di formazione avrebbero  bisogno in primis le Amministrazione pubbliche che da sempre mostrano una certa cecità rispetto alle dinamiche spersonalizzanti che trasformeranno sempre più le periferie (come S. Albino) in quartieri dormitorio con consistente rischio di degrado, solitudine e abbandono. Amministrazioni che da tempo si affidano a bandi e progetti legati a finanziamenti a termine anziché sforzarsi di mettere in atto politiche stabili.

CQSASD    




Approfittando dell'influenza mi sono deciso ad ascoltare questo video di Metodi, una agenzia che su mandato del Comune di Monza si occupa di promuovere una partecipazione più consapevole alla vita pubblica. Mi riservo di rivedere il filmato con più calma ma per ora vorrei proporvi alcune delle tesi che ho trovato più interessanti. In primo luogo l'insistenza sul bagaglio storico dei quartieri. Ogni quartiere ha una storia che ha radici molto specifiche e lontane nel tempo. Ognuno poi, a seconda dell'età e della provenienza può avere una propria storia del quartiere. Spesso tale divergenza di vedute emerge nelle discussioni della Consulta di S. Albino senza trovare un punto d'incontro più meditato e consapevole. C'è uno zoccolo duro di anziani che hanno memoria di una struttura del quartiere che probabilmente non esiste più da tempo e che gli altri giustamente faticano a cogliere. Ma  questa storia si muove ancora in modo sotterraneo e produce ancora i suoi effetti. Si pensi al fatto che la sede centrale della Parrocchia ora non è più né a S. Albino né a San Damiano (territori della Parrocchia) ma a Brugherio. Idem per la Scuola media De Filippo, nata come scuola consortile per i giovani di S.Albino e San Damiano per evitare loro trasferimenti quotidiani in bus nei due centri capoluogo. O come la banda. La consapevolezza di tale storia potrebbe però anche fornirci nuove risposte per rinsaldare almeno in chiave difensiva e rivendicativa i legami fra quelli che ora sono entrambi due quartieri periferici divisi solo dal Canale Villoresi e dai confiniamministrativi. Tra l'altro solo in parte visto che una parte sia pur minoritaria di S.Albino dipende da Brugherio e non da Monza. 
S.Albino, a dire la verità è stato fino ai primi decenni del 1900 costituito da piccoli nuclei di abitazioni "centrali" e di cascine periferiche suddivise fra ben 4 amministrazioni comunali diverse (Monza, Concorezzo, Brugherio e Agrate). Questo non poteva non  aver conseguenze su un tessuto sociale che ha sempre faticato a trovare un comune punto di aggregazione. Ai primi del 1900 è sorto il Circolo De Amicis di ispirazione socialista che ha aggregato i laici. Ma da sempre l'elemento cardine della collettività è stata la Parrocchia. E già a questo punto si innesca una problematica del tutto specifica del nostro territorio. Da sempre la Parrocchia, elemento primario della socializzazione è stata Parrocchia di S. Albino e San Damiano. Questo elemento ha da un lato creato una relazione strettissima tra le due comunità e prodotto tantissime emanazioni comuni (dalle società sportive alla Banda fino alla Scuola media consortile Eduardo De Filippo di Viale S. Anna). Ma ha anche creato conflitti politici che hanno impedito la creazione alla fine della seconda guerra di un comune unico. A quanto mi risulta la popolazione era assolutamente favorevole ma i politici "di Monza e di Milano" si opposero. Questa vicenda storica è nota ai "vecchi" ma poco nota a tutti color che hanno meno di 70 anni. Men che meno a chi è arrivato negli ultimi decenni. Questa diversa "storia" che ciascuno si porta dietro sfocia spesso anche in difficoltà di dialogo all'interno della Consulta.
Un altro elemento interessante è la denuncia della scomparsa di un "Terzo spazio". Il primo spazio è quello della vita privata. ll secondo è quello dei ruoli pubblici (banalmente, ad esempio il luogo di lavoro). Il terzo spazio è fatto invece di luoghi di incontro e di scambio in cui la gente può sedersi a chiacchierare, a passare il tempo assieme in modi disinteressato (e senza dover pagare, come avviene invece nei bar  o nei centri commerciali). Questa assenza di terzo spazio ha un impatto gravissimo considerando che ad es. a Milano il 52% delle famiglie è composta da una persona sola e che continua ad aumentare una fascia d'età molto elevata che ha evidentemente maggiori difficoltà di spostamento ecc. Queste considerazioni rivalutano un po' il senso del nostro spazio di "Scambio libri" che nato per un interesse primario di tipo culturale sta diventando sempre di più uno spazio informale di incontro per chi ha voglia di stare insieme a chiacchierare.

CQSASD
   

(41) PartecipiAMO per il quartiere - Quartieri, comunità e territorio nella città contemporanea - YouTube

BUIO PESTO A SANT'ALBINO

Riceviamo da molti cittadini segnalazioni come questa "Per l'illuminazione bisogna segnalare ad A5? Ieri sera verso le 22.15 tutto il tratto di via S.Albino dalla curva dopo il tabaccaio fino al semaforo incrocio via Adda era completamente al buio e anche via Marco d'Agrate nel tratto finale all'altezza dell'incrocio con via Guardini...buio pesto. Va bene che era Halloween e creava atmosfera, ma mi pare un po' troppo...

Per non parlare delle luci della piscina e del relativo parcheggio che sono al buio da tempo. Si rischia perfino l'investimento!



venerdì 1 novembre 2024

IL COMITATO SANT'ALBINO METTE I PUNTINI SULLE i


METTIAMO I PUNTINI SULLE i

Un membro della Consulta ci segnala un commento di Facebook che trovate sotto. Esso non meriterebbe particolari commenti. In primo luogo la persona usa uno pseudonimo, cosa da evitare sui social. Nel commento è espresso un comprensibile malumore per la scarsa attenzione delle nostre amministrazioni comunali (da sempre) per il quartiere di S. Albino. Cogliamo però l'occasione per una risposta a critiche sbagliate e per ribadire quali sono le diverse caratteristiche e funzioni di Consulta e Comitato di quartiere. 

La Consulta è un organismo istituzionale che il Comune ha aperto alla partecipazione di tutti i cittadini. Chiunque abbia voglia di portare la sua voce, compreso la signora del messaggio in oggetto può iscriversi e partecipare. Fin dall'origine ha un compito precipuo: l' organizzazione della festa di quartiere. Anche per contestare questo orizzonte troppo limitato il nostro comitato ha dato le dimissioni dalla consulta. Molti di noi però continuano a parteciparvi come cittadini attivi. Negli ultimi anni la coordinatrice della Consulta è stata appunto una appartenente al comitato. 

Il Comitato di quartiere S. Albino (CQSASD) è tutt'altra cosa: un comitato spontaneo e apartitico di cittadini (pochi, anzi troppo pochi) che da una quindicina di anni cerca di occuparsi del nostro quartiere e anche del limitrofo San Damiano che ha comunque molti interessi comuni. Partito dall'impegno di monitorare e tutelare lo sviluppo urbanistico ha esteso via via il proprio sguardo a tutto ciò che concerne il benessere dei cittadini del quartiere (tutela del territorio e della salute, lotta a traffico e inquinamento ecc. ecc.). Per fare solo qualche esempio esso ha avuto un ruolo primario nella realizzazione della ciclabile di Via Adda, del sovrappasso ciclopedonale ottenuto dopo la morte del giovane Simone Della Vella investito da un'auto. La battaglia contro l'inquinamento prodotto da Asfalti Brianza ci ha visto presenti fin dall'inizio e anche in tribunale.  Alla fine l'azienda inquinante ha chiuso. Abbiamo fortemente sostenuto la battaglia del compianto Tino Barzetti contro l'inquinamento del CEM di Viale Industrie cui il Comune di Monza alla fine non ha rinnovato l'affitto. Abbiamo denunciato un insediamento abusivo di TIR in Via Offelera per il quale due persone sono sotto giudizio. Abbiamo favorito la creazione dell' Orto Condiviso in Via Rossi . Ora cerchiamo di fare in modo che le cospicue compensazioni che Elesa deve pagare per ampliare su suolo agricolo finiscano in quartiere e non nel calderone monzese. In proposito ricordiamo a tutti che tutti questi soldi (quasi un milione di euro) potranno essere usati, per legge, solo in compensazioni a verde e ciclabili. Non si tratta dunque di uno sfizio di ambientalisti radical-chic. 

Ci siamo attivato contro l'incredibile "gaffe" del Comune che aveva recentemente deciso di affittare agli stessi proprietari di Asfalti Brianza un autolavaggio per camion in Via Adda. Attendiamo ancora notizie ufficiali.

La signora in oggetto lamenta lo scarso impegno del Comitato nella comunicazione. Solo in questi ultimi anni la versione più recente del nostro blog ha pubblicato ben 6.661 post che molto spesso sono stati ripresi dalla stampa locale e dal gruppo facebook "Sei di S.Albino e San Damiano se..." da noi creato come spazio di incontro e comunicazione per il quartiere. Le visite alla versione più recente del nostro blog (in precedenza ce ne sono state altre) sono ad oggi quasi 674.000

Da ormai sei anni teniamo aperto uno "Spazio libri" in cui ogni mercoledì dalle 16 alle 18 alcuni membri del nostro Comitato sono a disposizione di chi volesse prendere gratis libri da leggere o anche solo chiacchierare in compagnia. In questi anni abbiamo regalato migliaia di libri alle Scuole e a varie associazioni benefiche.

Abbiamo dedicato ore ed ore alla lettura e alla interpretazione di migliaia di pagine riguardanti le carte di Asfalti Brianza e soprattutto le questioni urbanistiche.

Certo non ci meraviglia un certo isolamento in cui ci troviamo. Siamo in una fase di crollo della socialità e le istituzioni non fanno abbastanza per contrastare questa deriva di isolamento individualistico. Ma riteniamo di aver dato al nostro quartiere un contributo d'impegno fin troppo generoso.

CQSASD 




sabato 26 ottobre 2024

DA SANT'ALBINO CODE INFINITE PER ANDARE...A MONZA (PER NON PARLARE DEL PARCHEGGIO SELVAGGIO)



Beh, è vero. I santalbinesi avvertono sempre una certa distanza dalla "capitale". Forse perché il nostro quartiere è quasi totalmente privo di servizi. Forse perché il parcheggio selvaggio regna incontrastato, specie in concomitanza con le gare alla Piscina  Pia Grande e ai campi di calcio del "Città di Monza". O forse perché a volte per coprire le poche centinaia di metri che portano sul Viale Industrie ci vuole mezz'ora. 

Eppure avevamo detto subito che la "rotonda a fagiolo" era sbagliata. Avevamo chiesto subito che si riaprisse almeno l'uscita che va verso lo stadio. Come abbiamo chiesto da sempre di ridurre il traffico di passaggio in quartiere e quello dei mezzi pesanti su Via Adda. Ma nessuno ci ha ascoltato mai.


ps: 

Vi abbiamo mai parlato dei mezzi pubblici? In primo luogo non si trovano i biglietti. Nessua rivendita in loco. La sera e nei weekend no corse. Spesso le corse saltano. Per arrivare in ospedale ci vuole un'ora. La ricarica delle tessere non si può fare neppure ad ATM. Tocca cercarsi qualcuno dei pochi bar del centro che offrono il servizio. 

CQSASD   



Via Sant'Albino














Via Ferrucci

Via Ferrucci

Via Fieramosca

Via Fieramosca



Via Alberto da Giussano



Via Murri



rifiuti nel parcheggio "Città di Monza"





In blu il (minuscolo) parcheggio del "Città di Monza"






mercoledì 23 ottobre 2024

CHIESTI 170.000 EURO DI DANNI PER UN FILM - CONTRIBUIAMO ALLA BATTAGLIA PER LA LIBERTA' DI SATIRA


 

170 K per un film


Da oggi è attiva la campagna “170K per un film” (www.170kperunfilm.it/) a supporto degli imputati nel processo al film “COLPO DI GRAZIA”, in cui l’ex Sindaco di Monza Dario Allevi (Fratelli d’Italia) chiede 170.000 euro di risarcimento per presunta diffamazione: la campagna vuole rivendicare con forza la legittimità di un progetto artistico come “COLPO DI GRAZIA” e dei suoi contenuti satirici. In un quadro nazionale sempre più contraddistinto da repressione e restrizioni della libertà di dissenso, supportare “COLPO DI GRAZIA” e gli imputati nel processo significa affermare i principi della libertà di espressione e della satira contro il potere.

Aiutaci a diffondere la campagna!

COME POSSO CONTRIBUIRE ALLA CAMPAGNA?
1) Vai sul canale tiktok @170kperunfilm e seguici!

2) Guarda i nostri contenuti, metti like, commenta o rispondi!

3) Crea un tuo contenuto (articoli, post, grafiche, storia, video, vignetta), pubblicalo sui tuoi canali taggandoci o inviacelo alla mail info@170kperunfilm.it

4) Usa questi hashtag #170kPerUnFilm #SatiraLibera #DirittoAllaSatira #LibertàDiSatira #SatiraSociale #PerTe #TikTokItalia #Monza #ItaliaPerIlCinema

5) Condividi sui tuoi canali (sito web, social, mailing list) il testo qui sotto:
@170kperunfilm

170K per un film
Monza, un ex sindaco e il processo alla satira.
L’ex Sindaco di Monza, Dario Allevi, chiede 170.000 euro di danni per il film di satira “COLPO DI GRAZIA. La città di Teodolinda ha le ore contate”.
“La satira, per definizione, è contro il potere. Contro ogni potere. E’ una combinazione di ribellione e irriverenza e mancanza di rispetto per l’autorità”.
Daniele Luttazzi

Chi si ricorda del film “COLPO DI GRAZIA”? Il 30 ottobre 2024 comincerà il processo a questa opera cinematografica, un grave attacco alla libertà di espressione in Italia che merita un pò di attenzione: ripercorriamo la vicenda!
All’inizio del 2021 la diffusione di questo film a episodi su youtube, firmato dalla misteriosa regista svedese Skyler Grey destò curiosità e dibattito nel capoluogo brianzolo, storicamente povero di esperienze di sperimentazione artistica.

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venerdì 11 ottobre 2024

SALUTE MENTALE - NON BASTA CELEBRARNE ANNUALMENTE LA GIORNATA






Come per molte altre tematiche abbiamo celebrato ieri l'ennesima giornata mondiale della salute mentale. Buona cosa. Tuttavia queste celebrazioni spesso si riducono ad una ritualità formale cui non corrisponde un impegno credibile. Come per il resto della sanità ci pare stia avanzando anche in questo campo un modello pseudo-aziendalista. Inoltre torna a prevalere un approccio fatto di diagnosi e conseguenti terapie che ha poco rispetto delle persone e della loro storia e che ha della malattia una concezione organicista molto povera.

Il disagio psichico non è riducibile ad una semplice patologia del cervello. Ha componenti relazionali e sociali assolutamente individuali e richiede pertanto un approccio più complesso nel quale la comunicazione e la relazione hanno un ruolo non secondario. E' vero che la malattia esiste, che non è del tutto riducibile a problematiche di tipo sociale e che anche diagnosi e farmaci hanno un ruolo importante nella cura. Ma occorrerebbe una "cultura" della malattia più attenta alla individualità insopprimibile della persona, che va aiutata a diventare protagonista del proprio percorso di guarigione e soprattutto occorrerebbe una vera comunità curante.

COS'E' "SCAMBIO LIBRI" A SANT'ALBINO

 



giovedì 10 ottobre 2024

CEMENTIFICAZIONE, CENTRI COMMERCIALI E INSEDIAMENTI INDUSTRIALI IN CAMBIO DI ZERO SERVIZI E PESSIMA QUALITA' DELLA VITA



Continuiamo così! Chiediamo ai nostri amministratori di recarsi una scappata al Bennet di Brugherio (o analoghi). Scopriranno che questi bar dei centri commerciali ormai sono l'unico luogo di socialità accessibile a basso prezzo. Prendi un caffè e puoi startene seduto tranquillo a guardare la gente che passa. Gli anziani d'estate ci trovano l' aria condizionata e a volte vengono ivi scaricati per qualche oretta dai figli. Ma questi benedetti politici in che mondo vivono?  


Stop alla cementificazione: le 7 proposte degli ambientalisti - MBNews https://www.mbnews.it/2024/10/variante-ptcp-proposte-coordinamento-ambientalista-monza-brianza/#share-anchor?share_from=whatsapp


https://www.monzatoday.it/attualita/no-nuovi-poli-produttivi-logistica-brianza.html

BUIO PESTO ALLA PISCINA PIA GRANDE

Se andate in Piscina Pia Grande verso le 19 portatevi una pila. Sia per trovare l'entrata che per non farvi investire nel posteggio.

cqsasd








mercoledì 9 ottobre 2024

venerdì 4 ottobre 2024

PROGETTO COMPITI A S.ALBINO PARTE ALLA GRANDE- REGALATECI DEI MANGA!

Progetto compiti parte oggi col pienone. Grazie ai promotori dell'iniziativa Desirée Rivolta e Stefano Galbiati e alla Consulta di quartiere S. Albino.

A proposito: SE AVETE DEI MANGA DA REGALARE PORTATECELI   (ogni mercoledì dalle 16 alle 18 ci trovate per "Scambio libri" 

cqsasd