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venerdì 15 maggio 2020
ASFALTI BRIANZA - DAL COMUNE DI MONZA : LE RICHIESTE DEI SINDACI
MONZANEWS
http://www.comune.monza.it/it/news/Asfalti-Brianza-le-richieste-dei-sindaci-a-Enti-e-Istituzioni/
ASFALTI BRIANZA: LE RICHIESTE DEI SINDACI A ENTI E ISTITUZIONI
13 maggio 2020
Con una lettera firmata e inviata in data odierna, i Sindaci di Monza, Agrate Brianza e Brugherio hanno voluto, in maniera unitaria, farsi carico delle istanze e delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dai comitati in merito alla ripresa delle attività da parte dell’azienda Asfalti Brianza, sita nel Comune di Concorezzo.
La ripresa parziale delle attività. Con la nota inviata alla Procura, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di ARPA Lombardia, all’ATS della Brianza e all’ATO di Monza e Brianza, Dario Allevi, Simone Sironi e Marco Troiano hanno evidenziato che, con l’avvio della “fase due”, anche Asfalti Brianza ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Nella lettera i Sindaci, dopo avere ripercorso le ultime vicende avvenute prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus - a partire dalla rinuncia da parte dell’azienda alla presentazione in Provincia della variante all’autorizzazione unica ambientale per la modifica dell’impianto - hanno voluto evidenziare come la ripresa parziale delle attività abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni.
Le criticità tecniche ancora aperte. Del resto, la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, che i Sindaci hanno sinteticamente riportato nuovamente nella lettera.
In particolare le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull’utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell’ATO; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del “fresato”, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del DURC dell’azienda.
L’appello finale. I Sindaci rivolgono un accorato appello alle Istituzione e agli Enti destinatari della lettera: servono risposte chiare, certe e rapide. Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati.
Data creazione: 13 maggio 2020
Promemoria Caso Asfalti Brianza: parlano i residenti di Sant'Albino e San Damiano - Video Monza
Una ciclabile da via Borgazzi fino a Bettola: da lunedì al via i lavori
Caso asfalti brianza: si può fare di più! (LABMONZA)
Ringraziamo LABMONZA dell'articolo che contiene anche alcune indicazioni operative per i nostri sindaci.
CQSASD
foto di MBNews |
link diretto: https://www.labmonza.it/caso-asfalti-brianza-si-puo-fare-di-piu/
Si è molto parlato del diritto alla salute e alle cure in questi ultimi mesi. Nella nostra provincia si combatte da anni una battaglia per la difesa di questo diritto, cui siamo diventati, volenti o nolenti, finalmente sensibili. Una battaglia per fare chiarezza sui fumi rilasciati dall’azienda Asfalti Brianza s.r.l, che per quanto riguarda Monza ha sempre visto in prima fila il Comitato di Sant’Albino. Il Comitato di questo quartiere, estrema punta a est della città, è in prima fila, insieme ai cittadini dei comuni confinanti, per fare chiarezza una volta per tutte sulla vicenda.
I miasmi che provengono dagli impianti della Asfalti Brianza s.r.l. durante le fasi di produzione del bitume possono risultare nocivi entro i 500 metri di distanza, per stessa ammissione dell’azienda. Ma i fumi emessi dagli stabilimenti sembrano percorrere distanze ben maggiori e spargersi nelle immediate vicinanze: le esalazioni vengono avvertite non solo a Concorezzo, dove si trova l’attività, ma anche a Brugherio, Agrate e Monza. Durante l’estate 2019 sono giunte ai carabinieri oltre 900 segnalazioni per via delle sostanze emesse, che hanno finito per condizionare pesantemente la stessa quotidianità della cittadinanza e della pur sparuta fauna che popola i contesti urbani. Le testimonianze parlano di uccelli che cadono al suolo, dolori allo stomaco, nausea, bruciore agli occhi, episodi di asma, animali domestici che vomitano inspiegabilmente. Le maestre d’asilo sono arrivate a tenere i bambini all’interno delle scuole durante la ricreazione, per evitare che respirassero l’aria tossica.
Che qualcosa non andasse era chiaro sin dal 2014, ma, come denunciato dal consigliere comunale di Concorezzo Francesco Facciuto (della lista civica La Rondine) in una lettera del 10 maggio 2020 alla cittadinanza, “è dovuta intervenire la Procura, per portare all’attenzione delle autorità politiche gli illeciti che erano ben visibili ad occhio nudo”.
Perché dopo mesi di strali tra comuni della provincia brianzola e dirigenza, finalmente a mettere sotto osservazione l’azienda ci hanno pensato gli inquirenti, che ne hanno decretato il sequestro preventivo nel settembre 2019 per delle anomalie nello smaltimento dei rifiuti.
Dopo circa due mesi la produzione ripartiva, anche se limitatamente, lavorando a temperature più basse e solo di notte, per un massimo di 5 ore e mezza. Nel frattempo, i comuni e la prefettura hanno dovuto lottare contro l’inerzia dell’azienda nel presentare le carte e i documenti, mentre si preparava un piano di verifiche sulle emissioni di concerto con Arpa e ATS, i cui risultati sarebbero dovuti arrivare a metà aprile.
L’epidemia ha solo congelato provvisoriamente il caso. Ora, con la riapertura degli stabilimenti, siamo punto e a capo. I miasmi sono tornati, e con questi le segnalazioni.
In seguito alla riapertura da parte dell’azienda dopo il lockdown, il 13 maggio 2020 i sindaci di tre dei comuni coinvolti (Brugherio, Agrate Brianza e Monza) in una lettera chiedono “risposte chiare in merito a quanto sta accadendo”. Infatti, la riapertura dell’attività era condizionata dallo smaltimento dei rifiuti prodotti dall’azienda – 30mila metri cubi in totale a novembre 2019. Le domande poste dai sindaci sono state queste:
1- Come è avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era la condizione seppur parziale delle attività?
2- Si sta lavorando utilizzando il nuovo bruciatore, che però risulta non ancora autorizzato? […]
3- È stata data una risposta in merito alla diffida dell’ATO? [ATO: Ambito Territoriale Ottimale, territori individuati dalle regioni, su cui sono organizzati servizi pubblici integrati come quello idrico o dei rifiuti, ndr].
4- Lo stoccaggio dei rifiuti è stato effettivamente spostato al di fuori del raggio di 200 m di rispetto del pozzo di captazione di Brianzacque?
5- Qual è attualmente il percorso del fresato? [fresato: la “montagna” di scarti di produzione che andava smaltita entro il 24 gennaio, ma pare sia ancora lì, ndr]
6- È stata presentata la richiesta di variante sostanziale ed è stata prodotto la relativa documentazione per l’esame della stessa?
7- È verificata la regolarità del DURC dell’azienda?
Come LabMonza ci uniamo alle domande poste dai sindaci, ma ci rivolgiamo al Sindaco di Monza perché faccia anche di più. Difatti i comuni limitrofi a Concorezzo come Monza, in quanto interessati dalla possibile emissione di sostanze nocive e inquinanti, possono anche agire in sede civile. Il nostro invito al Sindaco Allevi è di valutare quali interventi siano legalmente perseguibili per imporre un blocco preventivo tramite domanda cautelare e, qualora la presenza di sostanze rischiose fosse verificata, adoperarsi per far cessare le attività produttive pericolose. “I sindaci potrebbero proporre un’azione civile in Tribunale, preceduta eventualmente da una domanda cautelare per far cessare le emissioni” commenta Claudio Colombo di LabMonza “Le lettere, purtroppo, rischiano di risultare da sole uno strumento poco efficace”.
Infine, per chi intendesse approfondire, segnaliamo l’articolo pubblicato dal comitato di quartiere S. Albino (https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/05/asfalti-brianza-il-punto-dal-comitato.html) in cui, oltre a un’ampia documentazione in merito alla questione Asfalti Brianza, ci sono le risposte che il comitato ha dato alle obiezioni mosse in merito alla vicenda.
Foto tratta da MbNews.
giovedì 14 maggio 2020
ASFALTI BRIANZA - I SINDACI SCRIVONO ALLA PROCURA
I TRE TENORI E IL SOLISTA - REPLICA A CONCOREZZO.ORG
Il nostro Comitato non può esimersi dal commentare questa spiacevole polemica innescata da Concorezzo.org ai danni de "La Rondine" e relativa alla lettera sottoscritta dai sindaci di Agrate, Brugherio e Monza e rivolta a Procura e Prefettura in materia di "Asfalti Brianza".
Riportiamo qui il link all'articolo che potete leggere e la risposta di Francesco Facciuto de La Rondine che ovviamente non ha bisogno di nostro aiuto né nel merito né nello stile. Dal momento che conosciamo bene il percorso da cui è nata la lettera rileviamo che ancora una volta ci atterremo ai fatti. La Giunta di Concorezzo (sostanzialmente di ugual colore) gestisce (malamente) la questione fin dalle prime denunce, cioè da sei anni fa. Il sindaco Capitanio se ne occupa dall'estate scorsa e nel suo rapporto privilegiato con Procura e Prefettura evidentemente qualcosa non funziona se i tre sindaci si ritrovano a porre una lunga sere di quesiti che sono in gran parte quelli che noi avanziamo come minimo da un anno. Comunque alla fine valuteremo dai fatti l'operato di ciascuno. Il sindaco ha sempre avuto ed ha nel suo ruolo tutte le possibilità di dimostrarsi risolutivo.
CQSASD
leggi qui l''articolo di concorezzo.org
La risposta di Francesco Facciuto
La redazione di www.concorezzo.org ha pubblicato un curioso articoletto sulla vicenda di Asfalti Brianza, a fronte di una lettera firmata dai sindaci di Monza, Brugherio e Agrate, risoluti nell'ottenere risposte dalle autorità del territorio. Permettetemi di ringraziare Marco Troiano, Simone Sironi e Dario Allevi, per aver predisposto un documento chiaro e puntuale.
Ma torniamo all'articoletto in questione. Il titolo è tutto un programma: "La lettera dei sindaci e la gaffe della Rondine". Guardiamolo insieme, per capire di che pasta sono fatti i nostri amici e come interpretano la funzione del giornalismo. Può essere utile, anche per il futuro.
L'articolo si apre con un giudizio: "Fronte compatto dei sindaci di Concorezzo, Monza, Brugherio e Agrate per fronteggiare l'emergenza Asfalti Brianza". La compattezza di questo fronte non è ovviamente documentata: l'unico fatto che conosciamo è che tra i sindaci firmatari della lettera non figura quello di Concorezzo, che del resto sappiamo essere poco incline a firmare documenti condivisi con i colleghi, quando si parla di temi importanti e strategici per il nostro territorio.
La redazione, però, sfodera il trucco. Mauro Capitanio si starebbe muovendo compattamente con gli altri, ma in completa autonomia, "procedendo con il suo lavoro al fianco della Procura". E' chiaro: questo lavoro è così intenso, così particolare, da impedire al sindaco di apporre una firma, che peraltro avrebbe provato oltre ogni ragionevole dubbio l'intenzione di muoversi all'unisono con gli altri. E' evidente che una lettera del genere è tanto più influente quanto più ampio è il numero degli attori istituzionali che la sottoscrivono. Altrettanto evidente è che qualcuno faccia fatica a capirlo. Pazienza.
Infine il colpo di classe: la gaffe. Ricapitoliamo: il sindaco di Concorezzo non ha sottoscritto la lettera; La Rondine, tra le altre cose, lo fa notare in un comunicato; la redazione dei nostri amici non pubblica il comunicato della Rondine, riporta un intervento del Sindaco e non la mia replica, scrivendo di "gaffe" e imprecisate "tirate di orecchie".
Permettetemi un commento. Stiamo parlando di una vicenda gravissima, a proposito della salute pubblica e della sicurezza di migliaia di cittadini. La serietà del mio gruppo e la chiarezza della nostra linea politica è ben documentata: abbiamo denunciato opacità e incongruenze quando l'Amministrazione diceva di avere tutto sotto controllo; dopo l'intervento della Procura, ci siamo mossi per ottenere una soluzione politica, con fermezza; a fronte dell'emergenza in corso, abbiamo chiesto la chiusura preventiva del sito, appoggiandoci su considerazioni di salute e ordine pubblico.
Abbiamo sempre tenuto la barra dritta, esprimendo posizioni dure, ben documentate, mai impulsive. Sulla pagina de La Rondine Concorezzo potete trovare alcuni dei miei interventi in Consiglio Comunale, quelli di Claudio Bossi, i nostri innumerevoli comunicati sull'argomento, le nostre analisi, il nostro materiale informativo. Se avete un po' di tempo per verificare, fatelo direttamente, anche per avere altri elementi utili a formarvi un'opinione precisa.
Ad ogni modo, rimane un fatto. Dinanzi a tutto questo, Concorezzo.org propone il solito teatrino, con ricostruzioni infantili e giudizi non strutturati. Non è la prima volta, ma credo ci si debba abituare al fatto che questa testata sia ormai un bollettino di famiglia, oltre che di partito.
Etichette:#comitatosantalbino, #monza, #
#ABLARONDINE,
#concorezzo.org,
#LARONDINE
ASFALTI BRIANZA - NOTA DEL SINDACO DI AGRATE SULLA LETTERA DEI SINDACI DI AGRATE, BRUGHERIO E MONZA A PROCURA E PREFETTURA
UN GRAZIE SENTITO AL SINDACO DI AGRATE
cqsasd
Simone Sironi - Sindaco di Agrate Brianza
#AsfaltiBrianza: le nostre richieste!
Buonasera a tutti. Tra le attività che sono ripartite in questa "FaseDue" c'è anche quella di ASFALTI BRIANZA. Mi sono arrivati tanti messaggi in questi giorni e ho visto tante segnalazioni sui social: il problema esiste e in molti se ne sono accorti.
Oggi, insieme ai Sindaci di Brugherio e Monza, abbiamo voluto farci carico delle istanze e delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dai comitati in merito alla ripresa delle attività da parte dell’azienda.
Con una lettera inviata alla Procura, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di ARPA Lombardia, all’ATS della Brianza e all’ATO di Monza e Brianza, insieme a Dario Allevi e a Marco Troiano, abbiamo evidenziato che, con l’avvio della “fase due”, anche Asfalti Brianza ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Nella comunicazione, dopo avere ripercorso le ultime vicende avvenute prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus - a partire dalla rinuncia da parte dell’azienda alla presentazione in Provincia della variante all'autorizzazione unica ambientale per la modifica dell’impianto - abbiamo evidenziato come la ripresa parziale delle attività abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni.
Del resto, la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, che abbiamo sinteticamente riportato ancora una volta nella lettera.
In particolare le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull'utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell'ATO; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del “fresato”, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del DURC dell’azienda.
Alla fine della lettera, abbiamo rivolto un accorato appello alle Istituzione e agli Enti destinatari della lettera: servono risposte chiare, certe e rapide.
Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati.
Il testo integrale della lettera lo potete trovare sul sito istituzionale del Comune a questa pagina 👉 https://bit.ly/2Akvywk , ma per comodità l'allego anche qui.
Un abbraccio, solo virtuale ma ugualmente sentito.
Simone
ASFALTI BRIANZA : NOTA DEL SINDACO TROIANO SULLA LETTERA DEI SINDACI DI AGRATE, BRUGHERIO E MONZA A PROCURA E PREFETTURA
Ringraziamo il sindaco Troiano da sempre molto attento alla questione Asfalti Brianza e alle nostre richieste. Un grazie sentito al sindaco Sironi di Agrate e ovviamente salutiamo con soddisfazione anche la firma del nostro sindaco Allevi.
CQSASD
Marco Troiano Sindaco
ASFALTI BRIANZA: LE RICHIESTE DEI SINDACI
Buonasera.
Nei post di questi giorni vi sto raccontando un po' cosa si sta muovendo dopo l'avvio della "fase due" di convivenza con il coronavirus.
Ho cercato, ovviamente, di raccontarvi gli aspetti positivi della riapertura, in particolare soffermandomi su progetti e lavori che si erano fermati e che ora ripartono, a beneficio di tutti.
Il post di stasera è in controtendenza, però.
Perchè tra le attività che sono ripartite, c'è anche quella di Asfalti Brianza.
Oggi, insieme ai Sindaci di Monza e Agrate Brianza, abbiamo voluto farci carico delle istanze e delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dai comitati in merito alla ripresa delle attività da parte dell’azienda.
Con una nota inviata alla Procura, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di ARPA Lombardia, all’ATS della Brianza e all’ATO di Monza e Brianza, insieme a Dario Allevi e a Simone Sironi abbiamo evidenziato che, con l’avvio della “fase due”, anche Asfalti Brianza ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Nella lettera, dopo avere ripercorso le ultime vicende avvenute prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus - a partire dalla rinuncia da parte dell’azienda alla presentazione in Provincia della variante all’autorizzazione unica ambientale per la modifica dell’impianto - abbiamo voluto evidenziare come la ripresa parziale delle attività abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni.
Del resto, la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, che abbiamo sinteticamente riportato ancora una volta nella lettera.
In particolare le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull’utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell’ATO; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del “fresato”, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del DURC dell’azienda.
Alla fine della lettera, abbiamo rivolto un accorato appello alle Istituzione e agli Enti destinatari della lettera: servono risposte chiare, certe e rapide.
Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati.
Il testo integrale della lettera lo trovate nelle foto del post.
Buona serata e a domani!
Claudio Gittardi alla guida della Procura di Monza - Cronaca - ilgiorno.it
Claudio Gittardi alla guida della Procura di Monza - Cronaca - ilgiorno.it
Claudio Gittardi
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio dal 19.6.2015
Laureato cum laude nel novembre 1981 presso l’Università degli studi di Milano
con una tesi in Diritto Penale (relatore Prof. Cesare PEDRAZZI) sulle “Cause di
esclusione della sola punibilità” .
Giudice del Tribunale penale di Milano dal 7.1.1987 successivamente trasferito alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano dal 24.1.1992 ove ha
svolto attività nei seguenti dipartimenti: reati contro la Pubblica Amministrazione
dal 1992 sino al 2001, reati informatici, truffe organizzate sino al 2002, reati societari
e finanziari dal gennaio 2003, Direzione Distrettuale Antimafia dall’ottobre 2004
Autore di relazioni e coordinatore di gruppi di lavoro nel corso di incontri di studi
presso il CSM.
Iscritto all’albo docenti della Scuola Superiore della Magistratura e nominato esperto
formatore nel giugno 2013 presso la Scuola Superiore della Magistratura per i MOT
in tirocinio mirato nominati con D.M. 8.6.2012 destinati a funzioni requirenti.
Componente del Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Milano dal 1999 al 2003
e componente della Commissione permanente per il rilevamento dei flussi e delle pendenze
dei procedimenti costituita presso la Corte di Appello di Milano dal 2004 al 2012.
Componente sino al 2012 della Consiglio Direttivo della Scuola di Specializzazione
per le professioni legali Università degli studi di Pavia - Università Commerciale Luigi
Bocconi di Milano ove svolge attualmente attività di esercitatore.
Giudice della Commissione Tributaria Provinciale di Milano dal gennaio 2013
mercoledì 13 maggio 2020
TG Asfalti Brianza - 13 maggio 2020 - Lettera dei sindaci a Procura e Prefettura
Caso Asfalti Brianza, lettera dei sindaci di Monza, Agrate e Brugherio - (il Cittadino MB)
ASFALTI BRIANZA - LETTERA DEI SINDACI DI AGRATE, BRUGHERIO E MONZA A PROCURA E PREFETTURA
.Ringraziamo i tre sindaci per la lettera inviata a Procura e Prefettura (nonché agli altri organi: Provincia, ARPA, ATS, ATO ).
Ci auguriamo che in quanto sindaco del comune in cui sorge l'azienda il sindaco di Concorezzo, che non è tra i firmatari, possa rapidamente orientarsi verso l'emissione di una ordinanza di chiusura almeno temporanea dell'azienda. Ribadiamo che per noi la soluzione vera è la delocalizzazione. Un'azienda così non può stare vicina all'abitato.
I sindaci ripropongono molti dei quesiti da noi sollevati. Noi ci chiediamo ancora quale ratio abbia la riapertura parziale. Si utilizza un nuovo bruciatore non autorizzato né verificato. La montagna dei rifiuti che andava smaltita entro il 24/1/2020 è sempre là. E' ancora aperta la diffida ATO per gli scarichi. Il mancato rispetto dei 200 m. dal pozzo di Brianzacque è stato recentemente riconosciuto (su nostra denuncia). Perché in tutti questi anni Asfalti Brianza non si è resa disponibile ad utilizzare un sistema di filtraggio capace di ridurre davvero le emissioni? A tal proposito sappiamo che i filtri ai carboni attivi sono utili. Però tengono traccia di quanto usato nel bruciatore.
Dopo la rinuncia alla nuova Aua la Provincia ha ribadito che AB non è autorizzata a lavorare rifiuti. Il Sindaco Capitanio ha ribadito che il fresato non può finire nella produzione.
Come è avvenuta la caratterizzazione e analisi dei rifiuti. Come avviene la loro rimozione? Chi controlla tutte queste operazioni? A cosa serve la montagna di "fresato" e chi controlla che non venga indebitamente utilizzato?
Aspettiamo le risposte
CQSASD
Ci auguriamo che in quanto sindaco del comune in cui sorge l'azienda il sindaco di Concorezzo, che non è tra i firmatari, possa rapidamente orientarsi verso l'emissione di una ordinanza di chiusura almeno temporanea dell'azienda. Ribadiamo che per noi la soluzione vera è la delocalizzazione. Un'azienda così non può stare vicina all'abitato.
I sindaci ripropongono molti dei quesiti da noi sollevati. Noi ci chiediamo ancora quale ratio abbia la riapertura parziale. Si utilizza un nuovo bruciatore non autorizzato né verificato. La montagna dei rifiuti che andava smaltita entro il 24/1/2020 è sempre là. E' ancora aperta la diffida ATO per gli scarichi. Il mancato rispetto dei 200 m. dal pozzo di Brianzacque è stato recentemente riconosciuto (su nostra denuncia). Perché in tutti questi anni Asfalti Brianza non si è resa disponibile ad utilizzare un sistema di filtraggio capace di ridurre davvero le emissioni? A tal proposito sappiamo che i filtri ai carboni attivi sono utili. Però tengono traccia di quanto usato nel bruciatore.
Dopo la rinuncia alla nuova Aua la Provincia ha ribadito che AB non è autorizzata a lavorare rifiuti. Il Sindaco Capitanio ha ribadito che il fresato non può finire nella produzione.
Come è avvenuta la caratterizzazione e analisi dei rifiuti. Come avviene la loro rimozione? Chi controlla tutte queste operazioni? A cosa serve la montagna di "fresato" e chi controlla che non venga indebitamente utilizzato?
Aspettiamo le risposte
CQSASD
martedì 12 maggio 2020
DAG A SANT'ALBINO: GIA' REGALATI 140 KG DI GENERI ALIMENTARI!
RIQUALIFICARE LE AREE AD EST DI VIA ADDA! E DELOCALIZZARE ASFALTI BRIANZA
Le aree ad est di Via Adda devono diventare un vero Parco!
immaginate un percorso ciclabile che arriva da un lato al Parco Increa e dall'altro a Vimercate passando per l'Orto giardino "Il Ciliegio"; la riqualificazione dei sentieri; un percorso vita; una bella ciclopedonale sul Villoresi fino a Cascina Nuova con panchine e lampioni ecc ecc. E non ci vorrebbero poi così tanti soldi.
immaginate un percorso ciclabile che arriva da un lato al Parco Increa e dall'altro a Vimercate passando per l'Orto giardino "Il Ciliegio"; la riqualificazione dei sentieri; un percorso vita; una bella ciclopedonale sul Villoresi fino a Cascina Nuova con panchine e lampioni ecc ecc. E non ci vorrebbero poi così tanti soldi.
lunedì 11 maggio 2020
CARENZA DI SCORTE E PREMI AI DIRIGENTI: E' L'EFFETTO DELLA COMPLETA PRIVATIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO LOMBARDO - Marco Fumagalli
Marco Fumagalli è persona seria e disponibile (si è occupato anche di nostre segnalazioni su Asfalti Brianza). Post condivisibile.
CARENZA DI SCORTE E PREMI AI DIRIGENTI: E' L'EFFETTO DELLA COMPLETA PRIVATIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO LOMBARDO - Marco Fumagalli
CARENZA DI SCORTE E PREMI AI DIRIGENTI: E' L'EFFETTO DELLA COMPLETA PRIVATIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO LOMBARDO - Marco Fumagalli
CIAO GIORGIO! UN ABBRACCIO DALLA TUA BANDA
Lo scorso 20 aprile ci ha lasciato il nostro trombonista Giorgio, una persona amante della musica, semplice, allegra e disponibile.
La passione che ci unisce, la musica, ci ha permesso di non lasciarci sopraffare dal dolore e dell'impotenza iniziali. Abbiamo registrato questo video pensando a lui, con la speranza e la certezza che ogni nota possa raggiungerlo.
Ciao Giorgio!
Un abbraccio dalla tua banda
Un abbraccio dalla tua banda
domenica 10 maggio 2020
PENSARE A UN FUTURO SOSTENIBILE (LETTERA APERTA DEL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI MONZA)
coordinamento di cui facciamo parte anche noi (vedi tra l'altro richieste di completamento della ciclabile Villoresi, parco aree ad est di Via Adda, inquinamento da Asfalti Brianza)
ASFALTI BRIANZA - DICHIARAZIONE DEL SINDACO ALLEVI
Prendiamo atto. Intanto chiediamo al Sindaco di chiedere a Procura e Prefettura qual è la ratio che ha condotto a mantenere il sequestro ma nel contempo a consentire una ripresa parziale della produzione. Ricordiamo che il nuovo bruciatore non è stato autorizzato dalla Provincia né messo a regime. Per gli scarichi c'è aperta una diffida ATO ecc. ecc.. Secondo noi qualcuno in malafede ha suggerito a Procura e Prefettura che questo era l'unico modo per procedere allo smaltimento della montagna di fresato. Ma noi sappiamo che il fresato non poteva e non potrà mai essere messo nella produzione. Per cui la riapertura della produzione non ha senso ed è pericolosa e inopportuna.
ASFALTI BRIANZA - UN APPELLO A NON MOLLARE NELL'IMPEGNO CIVICO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA LEGALITÁ
Cari cittadini tutti coinvolti dalla vicenda Asfalti Brianza Vi giriamo questa lettera dell'amico Francesco Facciuto, esponente della lista civica “La Rondine” di Concorezzo ma soprattutto impegnato da anni nel campo del volontariato e dell’impegno civico. Leggetela e fatela girare tra i vostri contatti.
Grazie mille
CQSASD
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Gentile lettore, gentile lettrice,
avverto il dovere di rivolgermi a te per raccontarti una storia che mi sta molto a cuore, con la promessa di non abusare del tuo tempo. Dedicami qualche minuto, credo ne valga la pena.
Forse avrai sentito parlare di Asfalti Brianza. E' un'azienda sita a Concorezzo, in zona Malcantone, i cui fumi ricadono con notevole prepotenza sugli abitanti di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio. Da alcuni anni preoccupa un numero sempre crescente di cittadini, a causa delle insopportabili esalazioni che produce. Nell'ultimo anno ho dovuto approfondire il caso in qualità di consigliere comunale per La Rondine Concorezzo. Lo studio delle carte, il confronto con i cittadini e diverse autorità del territorio, i tanti sopralluoghi, l'analisi delle relazioni tecniche e delle segnalazioni, mi hanno consegnato un quadro scuro, fatto di sofferenze, di paure, inefficienze, mancanza di responsabilità politica, di scaricabarile.
L'azienda emette nell'aria sostanze altamente nocive, con visibili effetti sui cittadini: lacrimazioni, irritazioni, difficoltà respiratorie. L'odore nauseante è in grado di entrare con forza nelle abitazioni, in alcuni casi rendendo impossibile la permanenza in casa. Diverse abitazioni ed aziende distano meno di 500 metri dal sito produttivo, limite di sicurezza fissato da una relazione tecnica commissionata dalla stessa azienda. Nel tempo, sono emersi tanti e preoccupanti punti interrogativi, a fronte di una condotta a dir poco opaca: a proposito delle modalità di trasporto dei materiali, dello stoccaggio e dello smaltimento dei rifiuti, degli effetti sul suolo e sulle acque.
Per molti anni la politica locale ha adottato una linea di morbida concertazione con l'azienda, senza raggiungere alcun risultato apprezzabile. E' dovuta intervenire la Procura, per portare all'attenzione delle autorità politiche gli illeciti che erano ben visibili ad occhio nudo. Le crescenti preoccupazioni per la salute pubblica e i possibili problemi di ordine pubblico hanno poi motivato l'intervento della Prefettura, oggi impegnata a coordinare un nuovo tavolo di supervisione. Le procedure amministrative, che avrebbero potuto contenere i danni degli ultimi sei anni, sono state ritardate o perfino ignorate. Non sono mai stati predisposti campionamenti preventivi dell'aria e delle emissioni: si è preferito affidarsi al buon cuore e alle relazioni di parte dell'azienda. E' mancata la volontà politica di prendere di petto la questione.
Tanti cittadini si sono attivati in comitati, per provare a interloquire con le istituzioni e raggiungere una soluzione, dando una straordinaria prova di impegno e senso civico. Penso ad esempio agli amici del Comitato Di Quartiere S.Albino Monza, attivissimi e attenti al tema. Ho poi conosciuto cittadini che non sono stati capaci di trattenere le lacrime mentre li incontravo, per capire cosa stava accadendo. Con altri ho avuto lunghi confronti di merito, per decidere il da farsi, per trovare ogni appiglio possibile che fosse utile a risolvere la questione.
Oggi, dopo quasi due mesi di restrizioni alle proprie libertà, i cittadini si trovano a dover fronteggiare, di nuovo, i disagi di una situazione insostenibile e le preoccupazioni per la propria salute. Questo non è accettabile e rischia di produrre effetti disastrosi sul nostro territorio, anche in termini di credibilità delle nostre istituzioni. Sia chiara una cosa. Su questa storia non ci sarà nessun arretramento. Non è più tempo di equilibrismi. Non sono più credibili i vaghi messaggi rassicuranti, dal tono paternalistico, ascoltati in questi giorni.
Mi rivolgo a te nella speranza possa darmi una mano. Occorre tenere alta l'attenzione, informarsi, sensibilizzare le persone vicine. Occorre continuare a pretendere risposte serie dalla politica, affinché certi equilibri possano essere vinti. Per darti un'idea un poco più precisa di quanto accade, permettimi di allegare una cartina realizzata da La Rondine, che illustra quanto i cittadini avvertano il problema. Si tratta di oltre 900 segnalazioni, raccolte in poche settimane la scorsa estate, quando l'azienda era a pieno regime.
Possiamo fare in modo che la storia di Asfalti Brianza diventi un esempio, anche per altre comunità che vivono gli stessi disagi e le stesse preoccupazioni. Per questo, non esitare a scrivermi per avere ulteriori informazioni, per proporre osservazioni e contributi. Scrivimi anche se questa lettera non ha incontrato il tuo interesse e il tuo gradimento: farò in modo tu non riceva più email di questo tipo dal mio indirizzo di posta.
Nella speranza di aver incontrato il tuo interesse e con l'augurio possa ritrovare un po' di normalità in questi giorni,
Un saluto
Francesco Facciuto
Grazie mille
CQSASD
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Gentile lettore, gentile lettrice,
avverto il dovere di rivolgermi a te per raccontarti una storia che mi sta molto a cuore, con la promessa di non abusare del tuo tempo. Dedicami qualche minuto, credo ne valga la pena.
Forse avrai sentito parlare di Asfalti Brianza. E' un'azienda sita a Concorezzo, in zona Malcantone, i cui fumi ricadono con notevole prepotenza sugli abitanti di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio. Da alcuni anni preoccupa un numero sempre crescente di cittadini, a causa delle insopportabili esalazioni che produce. Nell'ultimo anno ho dovuto approfondire il caso in qualità di consigliere comunale per La Rondine Concorezzo. Lo studio delle carte, il confronto con i cittadini e diverse autorità del territorio, i tanti sopralluoghi, l'analisi delle relazioni tecniche e delle segnalazioni, mi hanno consegnato un quadro scuro, fatto di sofferenze, di paure, inefficienze, mancanza di responsabilità politica, di scaricabarile.
L'azienda emette nell'aria sostanze altamente nocive, con visibili effetti sui cittadini: lacrimazioni, irritazioni, difficoltà respiratorie. L'odore nauseante è in grado di entrare con forza nelle abitazioni, in alcuni casi rendendo impossibile la permanenza in casa. Diverse abitazioni ed aziende distano meno di 500 metri dal sito produttivo, limite di sicurezza fissato da una relazione tecnica commissionata dalla stessa azienda. Nel tempo, sono emersi tanti e preoccupanti punti interrogativi, a fronte di una condotta a dir poco opaca: a proposito delle modalità di trasporto dei materiali, dello stoccaggio e dello smaltimento dei rifiuti, degli effetti sul suolo e sulle acque.
Per molti anni la politica locale ha adottato una linea di morbida concertazione con l'azienda, senza raggiungere alcun risultato apprezzabile. E' dovuta intervenire la Procura, per portare all'attenzione delle autorità politiche gli illeciti che erano ben visibili ad occhio nudo. Le crescenti preoccupazioni per la salute pubblica e i possibili problemi di ordine pubblico hanno poi motivato l'intervento della Prefettura, oggi impegnata a coordinare un nuovo tavolo di supervisione. Le procedure amministrative, che avrebbero potuto contenere i danni degli ultimi sei anni, sono state ritardate o perfino ignorate. Non sono mai stati predisposti campionamenti preventivi dell'aria e delle emissioni: si è preferito affidarsi al buon cuore e alle relazioni di parte dell'azienda. E' mancata la volontà politica di prendere di petto la questione.
Tanti cittadini si sono attivati in comitati, per provare a interloquire con le istituzioni e raggiungere una soluzione, dando una straordinaria prova di impegno e senso civico. Penso ad esempio agli amici del Comitato Di Quartiere S.Albino Monza, attivissimi e attenti al tema. Ho poi conosciuto cittadini che non sono stati capaci di trattenere le lacrime mentre li incontravo, per capire cosa stava accadendo. Con altri ho avuto lunghi confronti di merito, per decidere il da farsi, per trovare ogni appiglio possibile che fosse utile a risolvere la questione.
Oggi, dopo quasi due mesi di restrizioni alle proprie libertà, i cittadini si trovano a dover fronteggiare, di nuovo, i disagi di una situazione insostenibile e le preoccupazioni per la propria salute. Questo non è accettabile e rischia di produrre effetti disastrosi sul nostro territorio, anche in termini di credibilità delle nostre istituzioni. Sia chiara una cosa. Su questa storia non ci sarà nessun arretramento. Non è più tempo di equilibrismi. Non sono più credibili i vaghi messaggi rassicuranti, dal tono paternalistico, ascoltati in questi giorni.
Mi rivolgo a te nella speranza possa darmi una mano. Occorre tenere alta l'attenzione, informarsi, sensibilizzare le persone vicine. Occorre continuare a pretendere risposte serie dalla politica, affinché certi equilibri possano essere vinti. Per darti un'idea un poco più precisa di quanto accade, permettimi di allegare una cartina realizzata da La Rondine, che illustra quanto i cittadini avvertano il problema. Si tratta di oltre 900 segnalazioni, raccolte in poche settimane la scorsa estate, quando l'azienda era a pieno regime.
Possiamo fare in modo che la storia di Asfalti Brianza diventi un esempio, anche per altre comunità che vivono gli stessi disagi e le stesse preoccupazioni. Per questo, non esitare a scrivermi per avere ulteriori informazioni, per proporre osservazioni e contributi. Scrivimi anche se questa lettera non ha incontrato il tuo interesse e il tuo gradimento: farò in modo tu non riceva più email di questo tipo dal mio indirizzo di posta.
Nella speranza di aver incontrato il tuo interesse e con l'augurio possa ritrovare un po' di normalità in questi giorni,
Un saluto
Francesco Facciuto
ff.facciuto@gmail.com
sabato 9 maggio 2020
ASFALTI BRIANZA, L'INCUBO E' TORNATO
TG ASFALTI BRIANZA - SEGNALAZIONI QUOTIDIANE DA CHI NON CE LA FA PIÚ! 9/5/2020
venerdì 8 maggio 2020
TG ASFALTI BRIANZA - SEGNALAZIONI QUOTIDIANE DA CHI NON CE LA FA PIÚ! 8/5/2020
INIZIAMO UNA NOVA RUBRICA:
Posteremo ogni giorno i video di segnalazione, lamentele, osservazioni e critiche inviatici dai cittadini e li veicoleremo sui social e ai nostri amministratori.
Attendiamo i vostri contributi (video brevi - max 1 minuto).
Cominciamo con un contributo di Paolo Teruzzi
Posteremo ogni giorno i video di segnalazione, lamentele, osservazioni e critiche inviatici dai cittadini e li veicoleremo sui social e ai nostri amministratori.
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