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sabato 14 novembre 2020

ECOSISTEMA URBANO 2020 - MONZA SEMPRE PIU' IN BASSO PER SITUAZIONE AMBIENTALE

 


È stato pubblicato il rapporto Ecosistema Urbano 2020.
Monza è peggiorata ancora.
Leggete qui:
Monza perde di nuovo punti nella classifica pubblicata nel rapporto Ecosistema Urbano 2020, redatto da Legambiente e Sole24ore, e presentato il 9 novembre scorso.
Nel 2019 Monza si trovava al 79° posto; quest’anno è scesa all’85°, su 104 capoluoghi di provincia italiani, ed è fanalino di coda nella regione Lombardia. La classifica è basata su 18 parametri, che complessivamente danno la misura delle 6 principali componenti ambientali: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
Come mai la bella città di Monza ha dei risultati così disastrosi?
L’ottima gestione del patrimonio idrico (la dispersione della rete è molto bassa, 12,8%, e la rete fognaria serve il 100% della popolazione) non riesce a compensare la situazione dell’inquinamento dell’aria, l’insufficiente qualità dell’ambiente urbano, la staticità nella gestione della mobilità e dell’efficienza energetica.
Guardando alle principali componenti, questo è il quadro:
Qualità dell’aria: siamo una delle città più inquinate in assoluto. I valori medi annuali di NO2, la media dei giorni di superamento Ozono e la media dei valori annuali di PM10 ci portano negli ultimi posti della classifica. Tutto il paese è messo piuttosto male, ed è proprio di questi giorni la notizia che l'Italia ha violato il diritto dell'Unione sulla qualità dell'aria. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue, aggiungendo che “i valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 sono stati superati in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017”. La pianura padana in particolare ha un livello di inquinamento dell’aria molto alto, ma oltre ad affrontare il problema a livello regionale e interregionale, ogni città deve fare la sua parte.
Mobilità e ambiente urbani: il trasporto pubblico a Monza è fermo dal 2017 a 30 viaggi/abitante/anno, e l’offerta del trasporto pubblico locale è stabile a 21-22 vetture-km/abitanti/anno; il parco macchine privato è salito da 63 a 64 macchine su 100 abitanti (in linea con la media nazionale), e nessun cambiamento significativo si è registrato sulle piste ciclabili, che negli ultimi anni si aggirano intorno ai 4 metri per 100 abitanti. Per quanto riguarda le isole pedonali, i mq per abitante di superficie stradale pedonalizzata a Monza sono fermi da anni al valore 0.08 (ultimi 10 posti della classifica nazionale e buona ultima in Lombardia).
Efficienza energetica: pur ricordando la lodevole iniziativa, MonzaCittàEfficiente, avviata dalla nostra AC per invogliare ed aiutare i cittadini a migliorare l’efficienza energetica delle proprie case, nel rapporto si legge che ci sono solo 0,17 KW/abitante di installato solare/fotovoltaico sugli edifici pubblici. Così anche in questo caso Monza si trova nella parte bassa della classifica. Ed è interessante notare che Bergamo, città simile alla nostra per localizzazione e numero di abitanti, ne ha 10,72. Per non parlare della prima città in questa classifica, Padova, che può vantarne addirittura 29,81.
Sembra quindi che i nodi principali siano ancora tutti da affrontare.
Confidiamo che il PUMS, attualmente in preparazione e che speriamo arrivi presto alla fase partecipativa, riesca ad affrontare in modo globale e lungimirante il tema della mobilità a Monza, magari attingendo dai tanti esempi di buone pratiche, italiane e non, presentate nel rapporto Ecosistema Urbano 2020. L’implementazione delle biciclette e dei monopattini in condivisione e il recentissimo annuncio sui progetti di nuove piste ciclabili, messi in campo per arrivare a 33 km, sono sicuramente iniziative positive, ma potranno veramente cambiare la situazione solo se inserite in un piano organico per la mobilità sostenibile a tutti i livelli.
Ripensare la città, in modo da realizzare spazi pubblici più ampi, servizi diffusi a portata di pochi minuti, facilità di scambi intermodali, rallentamento della velocità nelle zone frequentate dagli studenti, sicurezza sulle strade dove la macchina non deve essere il padrone assoluto, isole pedonali più ampie, porterebbe un miglioramento della qualità dell’aria, e di conseguenza della salute dei cittadini: sono già molti gli studi che indicano l’esistenza di una forte relazione fra inquinamento e Covid e malattie respiratorie. E durante il primo lockdown la concentrazione degli inquinanti era infatti scesa a livelli bassissimi.
Sarà fondamentale salvaguardare l’area del Buon Pastore e l’area ex-Scotti, evitando di costruire altri palazzi residenziali in centro a Monza, che porterebbero altro traffico, altro inquinamento dell’aria e altro rumore. Le petizioni dei cittadini, raccolte dai Comitati e presentate al Comune, parlano forte e chiaro.
L’adesione al GruBrìa, il parco Grugnotorto, Villoresi e Brianza Centrale, grande polmone verde che dà una mano a compensare l’inquinamento attuale, resta congelata nonostante, anche in questo caso, i cittadini si siano fatti sentire attraverso una petizione.
Venerdì 20 novembre alle 21, dalla pagina Facebook di Legambiente Lombardia e di Legambiente Monza, oltre che dal canale YouTube Legambiente Monza Alexander Langer, si potrà assistere a un incontro proprio sui dati di Ecosistema Urbano 2020. Parteciperanno Mirko Laurenti, responsabile per Legambiente di Ecosistema Urbano, Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia e Federico Del Prete, responsabile di Legambici, coordinati da Sergio Premoli del CCR (Centro Culturale Ricerca di Monza).

AFFITTO CEM - STIAMO PRECIPITANDO VERSO IL RINNOVO DELL'AFFITTO A QUESTO INSEDIAMENTO ILLEGITTIMO




giovedì 12 novembre 2020

LA VERGOGNA DEI TAMPONI

Nuovo "drive through" per tamponi in Viale Stucchi. Aggiungiamo traffico su traffico... 

L'immagine può contenere: una o più persone, auto e spazio all'aperto
A partire da domani, verrà chiuso il drive through dedicato a studenti e personale scolastico, ubicato presso l’Ospedale Vecchio di Monza con ingresso da Via Magenta.
In sua sostituzione, verrà attivato un nuovo Drive through, situato sempre a Monza in Viale Gian Battista Stucchi – angolo Viale Sicilia (ex area fiera), il quale manterrà gli stessi giorni ed orari di apertura. Il servizio sarà attivo dal lunedì a sabato dalle ore 8.30 alle 14.30.



CAOS TAMPONI. IL DISASTRO DI ATS LOMBARDIA.
Decine di ore per ricevere una risposta dal centralino telefonico. Alcune settimane per poter ottenere una prenotazione. Il consiglio, più che esplicito, di rivolgersi a strutture private, pagando fino a 100€ a persona. Questo è stato il trattamento che tantissimi cittadini hanno avuto da parte di ATS da inizio ottobre, nel tentativo di eseguire un tampone per il Covid19.
Una situazione vergognosa, figlia delle gravi negligenze nell'organizzazione dei servizi e di un sistema sanitario pubblico negli anni depotenziato, a vantaggio degli operatori privati. Quella che fino a poco tempo fa era considerata un'eccellenza, mostra oggi gravissime debolezze nel rispondere alle esigenze dei cittadini.
Dobbiamo assicurarci che l'emergenza sanitaria sia occasione per rimettere mano ad un sistema sanitario visibilmente compromesso, tanto nell'erogazione di servizi diffusi quanto negli aspetti più propriamente gestionali. Abbiamo ricevuto una pesante lezione, ed è nostro dovere fare di tutto per uscirne migliori.


ASFALTI BRIANZA - IL TEST SULLE EMISSIONI SCATENA LA PROTESTA DEI RESIDENTI














Non si capisce come mai i test negati dalla Provincia ai primi di settembre (vedi anche: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/11/come-mai-sono-stati-consentiti-nuovi.html) siano stati autorizzati ora in assenza di interventi seri sull'impianto. Per una volta il vento, che svolge un ruolo determinante nel trasportare le emissioni venefiche di AB, ha eccezionalmente graziato Sant'Albino e San Damiano, vittime abituali, spirando, anche se debolissimo, verso Concorezzo. E da Concorezzo non sono mancate le segnalazioni di protesta. Il Sindaco Capitanio, l'uomo che potrebbe far chiudere questa azienda insalubre di prima classe in 5 minuti se solo volesse, come sempre prende atto con sconcerto del fallimento delle prove e delle lamentele dei cittadini, si indigna perfino un po' e...come sempre rimanderà ad una conferenza dei servizi fissata ...a data da destinarsi! Intanto i suoi scherani della Lega Nord di Concorezzo attaccano come sempre la Rondine che ci sta sostenendo nella lotta solo per senso di giustizia e per amore delle istituzioni e della loro credibilità. L'unico commento opportuno è quello della vecchia copertina di "Cuore" che riportiamo sopra.

CQSASD  

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da Prima Monza 




IL CASO

Asfalti Brianza, il test sulle emissioni scatena la protesta dei residenti

Sul fronte politico, intanto, divampano le polemiche tra Rondine e Lega di Concorezzo.

Asfalti Brianza, il test sulle emissioni scatena la protesta dei residenti
Vimercatese, 11 Novembre 2020 ore 16:08

Il nuovo test sulle emissioni di Asfalti Brianza scatena la protesta dei residenti. Sul fronte politico, intanto, divampa la polemica tra “Rondine” e la Lega di Concorezzo.

leggi tutto qui: https://primamonza.it/cronaca/asfalti-brianza-il-test-sulle-emissioni-scatena-la-protesta-dei-residenti/



vedi anche 

https://www.concorezzo.org/cronaca/test-sui-fumi-di-asfalti-brianza-polemiche-e-proteste-5550.html

 https://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/nuovi-test-arpa-allasfalti-brianza-segnalazioni-durante-le-prove-olfattometri_1376643_11/



 

COME MAI SONO STATI CONSENTITI NUOVI TEST AD ASFALTI BRIANZA? QUALCUNO CONTINUA A PRENDERCI IN GIRO?

Sotto riportiamo pari pari un articolo da Prima Monza del 6/9/2020. C'è scritto che alle condizioni presenti la Provincia nega l'esecuzione dei test. Ebbene da allora nulla è cambiato. Il filtro è il solito, il bruciatore idem, l'obsoleto impianto pure. Sono stati solo aggiunti dei nebulizzatori (degli "spruzzini") che già la Perizia del Comune di Concorezzo ha giudicato insufficienti a modificare la situazione.  Cosa giustifica questo macroscopico cambio di rotta della Provincia? 

Come già scritto ieri la vicenda di Asfalti Brianza non può ridursi solo (si fa per dire) a problematiche di natura ambientale, considerando la storia dei soggetti implicati e l'atteggiamento degli amministratori coinvolti.

In questi giorni procederanno con un test odorigeno. Test fatto da Azienda scelta da Asfalti Brianza, anche se in presenza di ARPA. 

C'è da chiedersi come lo si possa autorizzare in queste condizioni visto che ARPA  il 30/6/2020 ha finalmente riconosciuto le emissioni oltre soglia di sostanze cancerogene e in seguito a ciò la Procura ha provveduto a sequestro

Sia ARPA che ATS tra l'altro hanno (finalmente) riconosciuto che l'attuale filtro a maniche non è in grado di contenere tali emissioni e Asfalti Brianza ha un impianto obsoleto ancora tale e quale, cui ha aggiunto solo dei nebulizzatori (degli "spruzzini") che la stessa Perizia del Comune di Concorezzo ha giudicato non in grado di apportare sostanziali vantaggi. 

E perché ancora e ancora si cerca di far passare per problema olfattivo quello che invece è oggettivamente un rischio cancerogeno?

Tra le altre cose chiariamo una volta per tutte (lo ha detto lo stesso Sindaco Capitanio alle "Iene") che un'azienda come questa (insalubre di prima classe per cui non dovrebbe mai stare in un abitato) è dotata di un filtro a maniche perché così è previsto e se usasse solo le materie prime prescritte dall'AUA non produrrebbe puzze e men che meno emissioni cancerogene. E allora come si spiega che dal 2014 ad oggi ci si lamenta di puzze ed emissioni cancerogene? Evidentemente la montagna di supposto "fresato" (di origine e contenuto non meglio identificati) non serve solo come arma di ricatto contro il Comune di Concorezzo (se mi crei problemi fallisco e tu ti ritrovi con "la milionata" di Euro da pagare per la bonifica) ma è finita a più riprese nella produzione, come ha ammesso lo stesso proprietario durante un sopralluogo ARPA del settembre 2019.

E come hanno fatto gli amministratori di Concorezzo e gli altri addetti al controllo a non accorgersi per anni di questa montagna illegittima che lievitava a dismisura tanto da essere visibile da tutte le strade circostanti?  

Come riesce una piccola azienda del tutto fuori norma, con 5 soli dipendenti, un capitale sociale di 10.000 euro, debiti per versamenti INPS ed INAIL non effettuati, una diffida ATO per scarichi fognari illeciti, due sequestri tuttora vigenti da parte della Procura della Repubblica rispettivamente per illecita gestione dei rifiuti e per emissioni illegali, una montagna di rifiuti indifferenziati che a tutto oggi eccede di 20 volte il quantitativo stoccabile, che ha ricevuto migliaia di segnalazioni di inquinamento da parte dei cittadini negli ultimi due anni,  ad ottenere continue dilazioni invece di essere costretta ad ottemperare a  quanto richiesto pena la chiusura?

Non ci vuole troppa fantasia e neppure tanta malizia ad ipotizzare qualche risposta. Ma noi non molliamo e qualcuno dovrà assumersi le sue responsabilità.

CQSASD 



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IL CASO

“Asfalti Brianza”, la Provincia nega il test

La decisione è ufficiale: l'azienda resta chiusa almeno fino al 30 settembre.

“Asfalti Brianza”, la Provincia nega il test
Vimercatese, 06 Settembre 2020 ore 09:25

“Asfalti Brianza”, la Provincia nega il test. La decisione è ufficiale, l’azienda rimane chiusa almeno fino al 30 settembre.

La situazione

Niente test, “Asfalti Brianza” resta chiusa almeno fino al 30 settembre. Così ha deciso la Provincia di Monza e Brianza, che nei giorni scorsi ha negato all’azienda produttrice di bitume di effettuare test sui nuovi accorgimenti inseriti nel ciclo produttive per limitare i miasmi che da anni ormai rendono impossibile (o quasi) la vita dei numerosi cittadini residenti nelle vicinanze. Una decisione, quella presa dalla Provincia, accolta ovviamente con estremo favore dai cittadini, che tuttavia vedono lo spettro della riapertura dell’azienda farsi sempre più vicino, giorno dopo giorno. Il 30 settembre, infatti, si avvicina e “Asfalti Brianza” ha già presentato un piano di riduzione delle emissioni: resta da capire se il piano si rivelerà efficace o se i disagi per i cittadini rimarranno uguali (se non peggiori, visto quanto accaduto recentemente).

“Le attività resteranno sospese fino alla data del 30 settembre e in ogni caso sino all’avvenuta e completa ottemperanza degli adempimenti richiesti – ha spiegato il sindaco Mauro Capitanio – Tra questi adempimenti c’era la richiesta di presentazione di un piano di intervento entro il giorno 14 agosto sull’impianto di produzione del conglomerato bituminoso, necessario a garantite il rispetto dei valori limite alle emissioni che sono attualmente previsti (piano che l’azienda ha presentato e che è in fase di valutazione). Il Piano di intervento prevede in particolare: la caratterizzazione e il dimensionamento sotto il profilo emissivo dell’impianto, la captazione e il convogliamento delle emissioni diffuse che sono presenti nello stabilimento, il trattamento delle emissioni ai fini del rispetto dei valori limite che sono stabiliti nel provvedimento di AUA e, in ogni caso, sono previsti dalle norme vigenti, il contenimento delle emissioni odorigene e il cronoprogramma di realizzazione degli interventi previsti nel piano di intervento. L’azienda dovrà inoltre presentare allo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) di Concorezzo, entro il termine del 15 settembre, la “Comunicazione” o la “Domanda di autorizzazione” per la modifica dell’impianto (conseguente alla presentazione del piano di intervento)”.

Sul tavolo resta poi la questione legata allo smaltimento dei rifiuti.

«”La Ditta deve rientrare nei quantitativi autorizzati (per singola tipologia) entro la data del 30 settembre 2020 dando la priorità al recupero/smaltimento dei rifiuti stoccati all’interno della fascia di rispetto del pozzo di emungimento ad uso potabile sito sulla SP 13 in località Malcantone. Asfalti Brianza ha chiesto nel corso dell’estate una deroga a questo piano smaltimento rifiuti ma la Provincia di Monza e Brianza lo ha confermato in toto”, ha concluso Capitanio.