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lunedì 16 novembre 2020

MONZA QUASI ULTIMA PER LA SITUAZIONE DELL' AMBIENTE!

 

































QUALITA' DELL'ECOSISTEMA URBANO. MONZA IN FONDO ALLA CLASSIFICA.

Il rapporto "Ecosistema Urbano 2020", recentemente pubblicato da 
Legambiente
 con la collaborazione di 
Ambiente Italia
 e 
Il Sole 24 ORE
, ci consegna un'Italia spaccata in due.

Da una parte un Paese dinamico e attento alle tematiche ambientali, con città sensibili nel perseguire nuove condotte urbanistiche e politiche all'insegna della sostenibilità. Dall'altra un'Italia statica, molto deludente sul fronte della performance ambientale e per lo più ancorata a vecchi schemi di sviluppo.

‼️ Posizionandosi all'85esimo posto su 104 capoluoghi di provincia, Monza appartiene a questa seconda categoria. Le molte criticità caratteristiche del quadro ambientale monzese, si riflettono sull'intero territorio provinciale e in particolare sui comuni a ridosso del capoluogo. Tra questi c'è anche la cittadina in cui siamo nati, Concorezzo.

Cosa possiamo fare? Occorre essere molto concreti, mettendo mano alle politiche che impattano sulle principali componenti ambientali: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Da questo punto di vista, gli strumenti urbanistici nelle mani delle amministrazioni comunali possono fare molto. E' quindi molto importante provare a dare un contributo positivo ogni qual volta se ne presenti l'occasione.

⭕ Con questo spirito, abbiamo lavorato ad un piano di modifiche puntuali del Piano di Governo del Territorio di Concorezzo, depositando 58 osservazioni di merito, pensate per preservare le aree verdi e puntare sulla riqualificazione dell'esistente. Qui il nostro documento: https://docdro.id/m1VKIfu.

⭕ Non possiamo fermarci qui. E' necessario lavorare ad un nuovo modello di sviluppo per il nostro territorio, partendo dai problemi più consolidati ed esaminando con cura le esperienze positive già presenti in tante realtà italiane. Il rapporto di Legambiente è in tal senso una risorsa molto preziosa e consigliamo ai più volenterosi di prenderne visione. Eccolo qui: https://bit.ly/2IJyVRY.

E ora torniamo a rimboccarci le maniche.

MONZA: FUORI L'ESTREMA DESTRA DALLE SCUOLE!

Non è tollerabile un' associazione (pseudo)solidaristica che violando la nostra Costituzione discrimina tra italiani e stranieri. 
 Purtroppo con le sue varie diramazioni Lealtà e Azione si è infiltrata da tempo tra gli ultras del calcio Monza e via via in qualche Consulta e perfino in Giunta.  



Ci ha colto con stupore, ieri, la notizia che l'Istituto Alberghiero Olivetti di Monza permettesse ai propri studenti, nell'ambito del progetto alternanza scuola lavoro, di partecipare ad una iniziativa che vede coinvolta la onlus Bran.co.
Per chi non lo sapesse, la Branca Comunitaria Solidarista onlus è una emanazione di Lealtà e Azione, nota organizzazione di estrema destra che ha collaborato con CasaPound e Forza Nuova.
Bran.co, che gestirà la distribuzione dei pasti assieme ai ragazzi della curva del Monza Davide Piero, si occupa di aiutare le famiglie e i meno fortunati, specificando che il requisito è che siano "italiani e connazionali", discriminando in questo modo chiunque non rientri nella categoria.
A maggio di quest'anno, grazie alla segnalazione di ANPI, Conad e Unes hanno ritirato la disponibilità alle spese sospese inizialmente concesse a Bran.co.
Dopo la denuncia di
Monza Possibile
e ANPI Monza, la dirigente scolastica dell'istituto Olivetti ha sospeso la collaborazione, in attesa di coordinarsi con l'amministrazione comunale: una decisione che ci auguriamo sia definitiva.
Gli esponenti dell'ultra-destra e un'organizzazione di tale matrice devono rimanere fuori dalle scuole.
Semplice.
L'immagine può contenere: testo

Ci coglie con stupore la notizia che la scuola Olivetti permetta ai propri studenti, nell'ambito del progetto alternanza scuola lavoro, di partecipare ad una iniziativa che vede coinvolta la onlus Bran.co.
Per chi non lo sapesse la Branca Comunitaria Solidarista onlus è una emanazione di Lealtà Azione, nota organizzazione neofascista.
Bran.co, che gestirà la distribuzione dei pasti assieme ai ragazzi della curva del Monza Davide Pieri, si occupa di aiutare le famiglie e i meno fortunati, specificando che il requisito è che siano italiani, perché, a loro dire, sono in difficoltà in quanto "le istituzioni preferiscono aiutare zingari e immigrati".
A maggio di quest'anno, grazie alla segnalazione di ANPI, Conad e Unes hanno ritirato la disponibilità alle spese sospese inizialmente concesse a Bran.co.
A nostro avviso sarebbe opportuno che la scuola Olivetti si ritiri da questa iniziativa, che coinvolge esponenti dell'ultra-destra monzese e un'organizzazione chiaramente di matrice neofascista.
Foto articolo da Il Cittadino
Nessuna descrizione della foto disponibile.

Il paradosso di Monza: chiede aiuto a Barbara D'Urso ma i suoi medici sono alla Fiera di Milano


Il San Gerardo di Monza ha dovuto inviare alla fine di ottobre un contingente di medici e infermieri alla Fiera di Milano, su richiesta della Regione Lombardia. Ma ora si trova a corto di personale – perché molti sanitari sono positivi al Covid – e con centinaia di pazienti ricoverati, tanto da dover chiedere aiuto al ministero della Salute e alla protezione civile. Pare così avverarsi la previsione di chi diceva che la “scialuppa di salvataggio”, costata 20 milioni e finalmente operativa dopo sei mesi, avrebbe finito per indebolire gli altri ospedali. Nelle province più colpite il personale è allo stremo delle forze. Aver attinto proprio da quelle zone è una decisione che ora il sistema sanitario rischia di pagare carissimo.

continua su: https://www.fanpage.it/milano/il-paradosso-di-monza-chiede-aiuto-a-protezione-civile-ma-i-suoi-medici-sono-alla-fiera-di-milano/


  • Il sindaco di Monza: "Siamo senza medici e infermieri ...

    https://www.gazzettadiparma.it/italiamondo/2020/11/13/news/il_sindaco...

    13/11/2020 · Il sindaco di Monza: "Siamo senza medici e ... Inoltre noi abbiamo dato alcuni rianimatori ed alcuni infermieri specializzati all’ospedale ex fiera perchè sarebbe dovuto diventare il luogo per ...

  • sabato 14 novembre 2020

    TOLLERANZA ZERO PER I KEBAB E ZERO POLITICHE GIOVANILI - E PER LA SANITA' SI RICORRE A...BARBARA D'URSO

    In questi giorni i giornali locali hanno dato ampio spazio ad operazioni di polizia antispaccio in Via Sardegna. 

    Noi pensiamo che la prevenzione sia fondamentale. Senza prevenzione si raccolgono solo i cocci di una società priva di educazione. La crisi delle agenzie educative tradizionali, come ad esempio l'Oratorio, si combatte solo impegnando risorse economiche e umane nell'educazione. Occorre una scuola attenta alle necessità del territorio, occorrono centri di aggregazione per i giovani, biblioteche, centri culturali, attività di promozione musicale e culturale, educativa di strada ecc. Occorre soprattutto attenzione alle fasce più svantaggiate di giovani che spesso finiscono per non lavorare e non studiare.

    Domanda: cosa si è fatto negli anni e cosa si fa oggi perché i giovani di Sant'Albino abbiano valori ed impegni diversi dal bivaccare ai giardinetti?  

    La risposta è : NULLA DI NULLA.

    Anche chi ha la fortuna di avere un tessuto familiare e di relazioni positivo e un buon percorso scolastico trova comunque fuori da Sant'Albino spazi in cui crescere ed esprimersi. E anche questo finisce per impoverire la nostra comunità.

    Per gli altri ragazzi resta solo il vuoto.   

    Ma i nostri amministratori hanno altro per la testa.

    A parte che anche per reprimere occorre un certo know how. E' di questi giorni, ci riferiscono i presenti, una operazione lampo della nostra polizia locale a sirene spiegate conclusasi con un fuggi fuggi generale, zero fermati, zero droga requisita e il cane Narco (della X Mas) impegnato dietro una cagnetta in calore.


    Assessore
    Federico Arena

    Deleghe: Sicurezza, Polizia locale, Guardie ecologiche, protezione civile, Mobilità, Trasporti, Politiche giovanili



    Ma le priorità del nostro Assessore alle politiche giovanili sono altre



























    Del resto il nostro Sindaco, membro della maggioranza che in Lombardia ha progressivamente distrutto la sanità pubblica, specie quella territoriale, foraggiando quella privata, di fronte alla tragica emergenza COVID di questi giorni non ha trovato di meglio che andare a chiedere aiuto da Barbara D'Urso. No commment.