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domenica 3 gennaio 2021

Un cartello dietro l'appalto neve?

 da pagina Facebook di  

Un cartello dietro l'appalto neve?
Nella notte dello scorso 27 dicembre grossi fiocchi di neve hanno cominciato a cadere su tutta la pianura. La mattina successiva la città era imbiancata. E paralizzata. I mezzi spazzaneve non sono usciti, o non erano abbastanza almeno. I cittadini sono rimasti bloccati, le lamentele sono arrivate da ogni parte.
Disagi che si potevano evitare. Sarebbe bastato scegliere con attenzione l'azienda a cui affidare la pulizia delle strade. Sarebbe servito gestire diversamente l'appalto. Sarebbe stato necessario leggere le carte della magistratura. Niente di tutto questo è stato fatto e i risultati si sono visti. Adesso, in tutta fretta, l'amministrazione ha deciso di licenziare l'azienda a cui si era affidato. Rimane il fatto che il bando sia stato fatto tardi, assegnato in modo quantomeno incauto e sia costato ai cittadini in termini di soldi, danni e disservizi.
Per mettere un po' di ordine occorre rifarsi alle carte.
La giunta ha messo il cosiddetto piano neve nelle mani della monzese Fratelli Grignola, una s.a.s, con sede in via Botticelli: tenete a mente la via, tornerà. Il Comune aveva chiamato – perché il bando era a invito – cinque aziende. L'unica a presentarsi è stata la vincitrice, con un ribasso dello 0,1 per cento. Per chi è avvezzo agli appalti una percentuale talmente irrisoria da destare più di un sospetto.
In plancia di comando, nell'azienda, siede Cristian Grignola, classe '93, che nell'aprile del 2019 è stato raggiunto da un'ordinanza di misura cautelare firmato dalla dottoressa Raffaella Mascarino, Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano. L'uomo era finito nell'inchiesta che vedeva qualche decina di imprenditori – alcuni dei quali in odore di criminalità organizzata – fare cartello per spartirsi gli appalti delle pubbliche amministrazioni. Un patto di non belligeranza per fare cartello e dare una fetta a tutti. Per i coinvolti le accuse, a vario titolo, erano di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
Dalle indagini era risultato che a capo dell'organizzazione c'era l'imprenditore Renato Napoli, attivo nel settore edilizio, il cui nome era finito nell'inchiesta Infinito, che aveva scoperchiato la fitta rete di connivenze tra amministrazione e 'ndrangheta sul territorio brianzolo.
Gli imprenditori finiti in questa nuova indagine, dice la Procura, si avvalevano di informazioni privilegiate, in altre parole soffiate dall'interno, per concorrere e vincere gli appalti, spartendoseli con largo anticipo, decidendo preventivamente chi doveva partecipare e per quale gara. Un sistema collaudato che aveva portato il cartello a fare man bassa di appalti. Oltreché di profitti.
I carabinieri hanno anche documentato un incontro in piazza Kennedy, a Milano, tra i maggiorenti dell'organizzazione. Ci sono anche numerose intercettazioni in cui il nome di Grignola esce con una certa regolarità. Ad esempio, siamo nel luglio 2017, Sergio Napoli viene avvisato che Grignola insieme ad altri si è presentato nel suo ufficio per visionare i documenti per l'assegnazione di un appalto per lo sgombero neve e che non solo ha intenzione di parteciparvi, ma anche di aggiudicarsi tutti i lotti. Grignola, in quell'occasione è con “Malacrida, che son cugini, insomma...li han presi tutti, ha voluto la presa visione di tutti”, riferisce l'uomo a Sergio Napoli. Ci sono in ballo parecchi soldi, e nascono dissidi, dissapori, che si cercano di appianare. Il 27 luglio, quindi pochi giorni dopo quella telefonata, lo stesso Sergio Napoli organizza un incontro a cui oltre a lui partecipano Cristian Grignola e Pierluigi Malacrida. Il summit si consuma al McDonald della Milano-Meda e sembra dare i suoi frutti: i militari registrano come in quell'occasione le diverse cordate di imprenditori trovino la quadra per spartirsi gli appalti.
Pierluigi Malacrida è il suo l'altro nome che torna nelle carte. Nato a Monza nel maggio del 1976, dagli atti risulta amministratore di fatto della Malacrida Ambiente Viabilità Costruzioni, con sede in via Botticelli. Dirimpettaio di Grignola, quindi. Che negli anni passati lo aveva preceduto come aggiudicatario dell'appalto neve a Monza.
Nell'inchiesta il suo nome è accostato – per un incontro in cui si decideranno come spartirsi successivi appalti, tra ditte che invece dovrebbero essere concorrenti – a quello della W. Bau. Azienda riconducibile alla famiglia Bianchi, proprietaria di Asfalti Brianza.
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto
Lorenzo Citterio, Matteo Giuseppe Stucchi e altri 7
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sabato 2 gennaio 2021

PIANI NEVE E INQUINAMENTO : SIAMO CIRCONDATI DAL MALAFFARE E NESSUNO CI TUTELA!

SANT'ALBINO  VICINO ALLA FARMACIA IL 29/12/2020 














Riprendiamo la questione già toccata ieri (in un post che per fortuna ha avuto 2.200 visualizzazioni).

Come mai è miseramente fallito il "Piano Neve" a Monza e a Concorezzo? Come mai tutto il centrodestra in Regione Lombardia ha votato contro un ordine del giorno sollecitato anche da noi per una decisa presa di posizione nei confronti di Asfalti Brianza?

Qualche ipotesi la possiamo fare dopo esserci "sparati" le 720 pagg. della relazione stilata dalla Gip. Mascarino nel 2019. Il documento riguarda pratiche corruttive e collusive (il cosiddetto "Caso Caianiello") che poi sono state investigate anche dalla trasmissione REPORT a ottobre 2020.

Si tratta di un giro di relazioni fra importanti politici del centrodestra lombardo, famiglie della malavita organizzata, aziende a partecipazione pubblica e amministratori pubblici di vari Comuni del Varesotto (e non solo).

Vi proponiamo sotto uno stralcio di una cinquantina di pagine che riguardano direttamente Monza, Sant'Albino, Concorezzo. Ci sono due aziende santalbinesi accusate di partecipare ad un cartello per l'aggiudicazione degli appalti per la neve e ci sono molte informazioni su come, anche in questo campo scivoloso, la proprietà di Asfalti Brianza (nelle sue svariate "manifestazioni": Lucchini e Artoni, Wu Bau, Edilbianchi ecc.) non fa mancare la sua presenza.

Il documento del GIP è dell'aprile 2019. Noi lo abbiamo "scoperto" in Google l'estate scorsa e abbiamo messo il link a disposizione di stampa e politici. La parte che vi proponiamo sotto in sintesi riguarda il capitolo appalti per lo sgombero neve e manutenzione strade. Quello che emerge è che gli appalti sono "pilotati" probabilmente fin dalle gare del 2011. Alcune aziende, tramite contatti "privilegiati" con funzionari pubblici "addomesticano" i bandi costruendo un "cartello" che garantisce a tutti aggiudicazioni con scarsa concorrenza e minimi ribassi.

In realtà poi qualcuno "fa il furbo". Ad esempio Malacrida (che a detta del Gip costituisce con Grignola un'unica entità; entrambi siti in Via Botticelli a S.Albino) partecipa al cartello ma poi usa le info riservate acquisite per muoversi autonomamente facendo incetta di lotti. Gli stessi organizzatori del "cartello" se ne risentono e dicono che in realtà Malacrida e Grignola non saranno assolutamente in grado di onorare gli impegni perché non hanno i mezzi necessari

Capitolo a parte per Vincenzo Bianchi, proprietario di Asfalti Brianza, che anche in questo contesto si muove con il solito andamento anfibio.  A detta degli intercettati organizzatori del cartello Vincenzo Bianchi chiede di partecipare al cartello ma poi si da per morto e acquisisce comunque un bel po' di lotti con Edilbianchi e soprattutto WU BAU (la famosa ditta fantasma che sta, con altre ditte fantasma che scopriamo oggi nello stesso documento, nella stessa sede di Via Imbersago a Concorezzo). In un caso Bianchi suscita particolare fastidio (e un sacco di pittoreschi improperi dagli altri) aggiudicandosi un  lotto grazie ad un inusitato ribasso del 19,32%. Eppure quando chiediamo in Regione un intervento serio su questa proprietà dai precedenti inquietanti tutto il centrodestra (salvo 3 su una quarantina di consiglieri) con Raffaele Cattaneo, assessore all'Ambiente (!?) in testa, si schiera dalla sua parte.

Ora a Malacrida, dopo oltre un anno da questa richiesta d'arresto, il Comune di Concorezzo ha assegnato lo sgombero neve per 35.000 euro con affidamento diretto senza gara. Ne ha perfino motivato la scelta sulla base di presunti meriti pregressi dell'azienda (cosa chiaramente non vera: vedi il post del "La Rondine": https://www.facebook.com/larondineconcorezzo/posts/2985806374972224)

Il Comune di Monza, trattandosi di una cifra assai eccedente i 40.000 euro ha dovuto ricorrere al sistema di bandi regionali. Ebbene a quanto pare si è proposta la sola ditta Grignola . Si tratta di 180.000 Euro mentre il precedente appalto era andato ai Malacrida (540.000 Euro per gli anni dal 2017 al 2019/20). I Grignola tra l'altro hanno fatto una offerta di ribasso dell' 0,1%!  A quanto pare né al Vicesindaco santalbinese né al Sindaco la cosa è parsa strana...salvo profondersi in scuse e inviare diffide all'azienda a patatrac ormai avvenuto.

Infondo lo stesso atteggiamento per cui da anni Concorezzo "concerta" con Asfalti Brianza una soluzione all'inquinamento e alla pressoché totale irregolarità dell'impianto e Monza, dopo anni di condivisione della "concertazione" ora invece periodicamente, come lo Stato di De André di fronte alla camorra "si costerna, s'indigna, s'impegna. Poi getta la spugna con gran dignità".

Ebbene a tutte queste aziende, dopo un anno e mezzo dall'emersione di questi comportamenti disdicevoli (questo documento è dell'aprile 2019) i nostri amministratori di Monza e Concorezzo continuano a fornire occasioni di lavoro a suon di soldi pubblici.



Video




 

link all'intero documento Gip Mascarino - vedi qui - https://sinistrapergallarate.files.wordpress.com/2019/05/mascarino_-29-aprile-20191-1.pdf 


info sui politici coinvolti:

 http://www.cn24tv.it/news/198882/inchiesta-tangenti-in-lombardia-da-mercoledi-caianiello-e-tatarella-tornano-liberi.html



Alleghiamo sotto lo stralcio di una cinquantina di pagine tratte dal documento della Gip Mascarino. Clicca per ingrandire le immmagini.

CQSASD