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giovedì 15 aprile 2021

SOGLIA DI RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO IN PROVINCIA DI MB: SERVE UNA VARIANTE AL PTCP PIÙ INCISIVA

 

da https://sinistra-e-ambiente-meda.blogspot.com/2021/04/soglia-di-riduzione-del-consumo-di.html?fbclid=IwAR0aP1NZeiPNKbpns4Q3U6DmLGnN5RaXzioe3y7lKUkCMfkKJF8Wv4uMlWM

Il 1 marzo 2021 si è tenuta la seconda Conferenza di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) della variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che dovrà essere adeguato per recepire la soglia regionale di riduzione del consumo di suolo, così come definito nella LR 31/2014.
Questo adeguamento, previsto entro due anni dall’integrazione del Piano Territoriale Regionale (PTR), a sua volta avvenuta in ritardo di un anno (il 19 dicembre 2018 con pubblicazione sul BURL il 13 marzo 2019) arriva ben oltre la scadenza.
La Provincia non ha ancora approvato e adeguato il proprio PTCP e siamo solo nella fase di VAS: occorreranno ancora mesi prima di chiudere l'iter.
Dall'approvazione della L.R del 2014, sono passati quindi più di sei anni nel corso dei quali, gli immobiliaristi e i privati han potuto continuare a consumare suolo libero, in una Provincia che continua a mantenere il triste primato di territorio più cementificato d'Italia.
La documentazione della VAS evidenzia due dati importanti:
1) un fabbisogno di alloggi negativo (-5316), ovvero una eccedenza di offerta già al 2019 rispetto alla proiezione di crescita della popolazione al 2025. Questo significa che non c’è necessità di nuove superfici per l'edificazione di altri alloggi.

2) anche il fabbisogno di superfici per le altre funzioni, tipicamente il produttivo e il terziario presenta un segno “meno” nella simulazione di uno scenario sia basso che medio di crescita degli addetti e diventa positivo solo con uno scenario di crescita alto, situazione quest'ultima irreale soprattutto in questa fase di emergenza pandemica cui seguiranno certamente condizioni di contrazione del mercato. Anche in questo caso la realizzazione di nuova edificazione non è giustificata da reali esigenze.

 
È molto preoccupante la "fotografia" della Provincia di MB con ben il 54,90% di territorio occupato da aree antropizzate, il 33,19% da aree agricole, l'11,9% da zone boscate e ambienti seminaturali, lo 0,23% da corpi idrici, lo 0,04% da zone umide. L' Indice di Consumo di Suolo ha un valore medio provinciale del 53,90% ma con Lissone all'80,7%, Giussano all'80,3 %, Biassono al 75,3%, Nova Milanese al 71,7%, Sovico al 70,6 %, Bovisio Masciago al 70,25, Seregno al 70%, Cesano Maderno al 69,5% e molti Comuni oltre il 65%.
Per questo e altri indicatori, i Comuni sono stati raggruppati in 10 "Quadri Ambientali di Riferimento Provinciale" (QAP) suddivisi per livello di criticità (non critico con indice di CS <20%, poco critico con indice CS 20-35%, mediamente critico con indice CS 35-50%, critico con indice CS 50-65%, molto critico con indice CS <65%). 
-vedi anche il documento della Provincia qui
 

Nessun comune ha un livello non critico, solo 6 Comuni sono in fascia poco critica, 21 Comuni hanno un livello mediamente critico, 11 Comuni rientrano nel livello critico e 17 Comuni in quello molto critico.
Nonostante questi numeri, la Provincia ha fissato obiettivi quantitativi, al 2025, con soglie MASSIME di riduzione del 45% della superficie complessiva degli Ambiti di trasformazione (AT) a prevalenza residenziale e del 40% della superficie complessiva degli Ambiti di trasformazione (AT) per le altre destinazioni. Considerando però come riferimento gli AT vigenti al 2 dicembre 2014. Le soglie saranno poi definite e articolate tra i 10 QAP in cui sono raggruppati i Comuni.

ll dispositivo provinciale prevede però alcuni meccanismi di "premialità" per i Comuni: premialità che non è altro che un abbassamento della soglia stabilita di riduzione del consumo di suolo. Non si tratta di riduzione ma di possibilità di consumare di più.
Una scelta che i gruppi ambientalisti non condividono, considerato che le condizioni in cui versa il territorio provinciale, pesantemente edificato e antropizzato, non sono tali da consentire queste flessibilità che rendono meno stringente l'attuazione della norma.

La stima dei mq di riduzione del consumo di suolo, con le massime percentuale di riduzione, (45% e 40% rispettivamente) riferito su quelle che furono le previsioni di AT al dicembre 2014 sul residenziale, terziario, produttivo è di 4.150.000 mq.
Il criterio adottato di riferirsi agli AT non tiene purtroppo conto della scappatoia, scelta da molti Comuni, di inserire e prevedere l’edificabilità su suoli liberi anche nel Piano delle Regole (PdR), pur senza assoggettarli a Piano Attuativo.
È chiaro che, anche in questi casi, vengono inopinatamente consumate aree attualmente libere da edificazioni che non rientrano però nel computo della riduzione fissata. Questo aspetto va invece considerato e quantificato.
Per la Provincia, questa introduzione della soglia ha l’obiettivo di riduzione dell’indice di consumo di suolo nel 2025 del 1% (da 54% a 53%). Un valore irrisorio, decisamente insufficiente e puramente simbolico.
Attuare solamente un parziale rallentamento del consumo di suolo non può essere un risultato soddisfacente visti i livelli elevatissimi già raggiunti dalla nostra provincia.

Il coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB, di cui fanno parte comitati, associazioni e gruppi ambientalisti della Brianza, ha formulato e protocollato una serie di contributi, osservazioni e proposte ai fini di un apporto collaborativo al perfezionamento e alla semplificazione della variante.

Sotto, il contributo inviato alla Provincia di MB

 

 




lunedì 12 aprile 2021

ASFALTI BRIANZA - LA DETERMINA DELLA PROVINCIA (24/3/2021) CHIARISCE CHE NULLA E' IN REGOLA, CHE VI SONO GRAVI RISCHI PER LA SALUTE (E CHE L'AUA E' DECADUTA)










Premessa: come sempre le conclusioni che tiriamo le potete verificare direttamente di persona leggendo i documenti che alleghiamo sotto.

CQSASD


L'azienda è sequestrata dalla Procura della Repubblica di Monza per proprie indagini i cui contenuti ovviamente sono secretati. 

A noi sembra che le motivazioni addotte per il rigetto dell'istanza configurino automaticamente il ritiro dell'autorizzazione originaria del 2016. Essa infatti era stata concessa preventivamente solo a patto che Asfalti Brianza assolvesse tempestivamente ad alcuni adempimenti indispensabili che in realtà a tutto oggi risultano inevasi. 

  • La sistemazione degli scarichi di prima pioggia e fognari andava eseguita entro 180 gg.. Inoltre andava garantita l'impermeabilizzazione a tutela della falda e il rispetto di almeno 200 m. di distanza dal pozzo di acqua potabile ivi presente. Sono passati 5 anni e nulla è stato fatto (nonostante una decina di "tavoli" e Conferenze servizi dedicate e altrettante richieste e solecitazioni).
  • Asfalti Brianza avrebbe dovuto poi certificare tempestivamente la mancanza di molestie olfattive e la non nocività delle emissioni. Cosa mai avvenuta. Come ha affermato anche ATS MB in questa occasione già nel 2018 l'Azienda stessa aveva dovuto ammettere (nella propria relazione di parte firmata da Osmotech) la presenza di emissioni tossiche e anche potenzialmente cancerogene anche se affermava che il raggio a rischio si limitava a soli (si fa per dire) 500 m (ci sono case a 50 m.). Il controllo ARPA del 30/6/2020 ha certificato la presenza di emissioni tossiche e potenzialmente cancerogene. ATS ha rilanciato queste preoccupazioni chiarendo che oltre a quanto già contenuto nella relazione Osmotech sopra citata e oltre alle pesanti risultanze delle rilevazioni al camino fatte da ARPA il 30/6/2020 anche le rilevazioni fatte mediate centraline poste a Concorezzo e nei comuni circostanti confermano dati molto critici. Anche negli ulteriori dati integrativi proposti ad agosto 2020 da AB l'Azienda non ha fornito, lamenta ATS, gli indispensabili dati relativi alle emissioni di COV. Insomma l'ennesima produzione di carta  priva di dati seri.

Questi soli elementi bastano a far decadere totalmente la legittimità dell'AUA rilasciata nel 2016. Senza contare un'infinità di altre irregolarità certificate: assenza di registri delle manutenzioni, assenza di segnali indispensabili alla sicurezza in caso di incidente, irregolarità impiantistiche di vario genere (nastro trasportatore abusivo, allacciamenti al camino non autorizzati ecc.) , mancata documentazione del materiale accumulato, mancanza di registri relativi al ciclo produttivo, impossibilità di verificare l'impermeabilizzazione e gli scarichi eventualmente presenti sotto l'immensa e illegittima montagna di presunto fresato, impossibilità di verificare il mancato inquinamento della falda, violazione dei 200 mt. di rispetto per il pozzo di acqua potabile, debiti con INPS e INAIL per mancati versamenti contributivi ecc. ecc.).

Chi di dovere provveda all'annullamento dell'AUA del 2016.

CQSASD  













COMITATO RESIDENTI AREA SCOTTI E COORDINAMENTO DEI COMITATI DI MONZA - LETTERA AL SINDACO

 

🔴𝗔𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗜𝗹 𝗖𝗢𝗢𝗥𝗗𝗜𝗡𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗢𝗠𝗜𝗧𝗔𝗧𝗜 𝗖𝗜𝗧𝗧𝗔𝗗𝗜𝗡𝗜 𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗮𝘁𝗮 𝘂𝗻𝗮 “𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮” 𝗔𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘇𝗮, 𝗔𝗹𝗹’𝗔𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗨𝗿𝗯𝗮𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮, 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗔𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮, 𝗮𝗶 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗶, 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗼𝗽𝗿𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲𝗱 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮.
🔴La lettera ha per oggetto la tutela della Ciminiera Scotti e contiene tutte le informazioni atte a ribadire l’estrema importanza e la fattibilità di tale richiesta di conservazione..
Alla lettera sono stati allegati:
👉 L’articolo del Cittadino del 9 luglio 2020, dove il Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Monza, Ing.Paolo Cicchiello, auspicava la salvaguardia dello storico manufatto
👉 Il parere dell’Ing.Campagna (recupero ciminiera del sito Unesco di Crespi d’Adda) sulla 𝙛𝙖𝙩𝙩𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡 𝙧𝙚𝙘𝙪𝙥𝙚𝙧𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙞𝙢𝙞𝙣𝙞𝙚𝙧𝙖 𝙎𝙘𝙤𝙩𝙩𝙞
👉 Il nostro censimento fotografico sulle ciminiere rimaste a Monza
👉 La presentazione sull’Archeologia Industriale che la Prof. Del Brenna ha esposto durante la nostra serata informativa per spiegare come vengono riutilizzati nel mondo manufatti simili.
Era doveroso fare anche questo passo per circostanziare ancora meglio la nostra richiesta a coloro che dovrebbero mediare le esigenze dei costruttori con gli interessi della città ed agli Enti competenti di anteporre ad esse la tutela di queste rare e preziose preesistenze storiche, che possono degnamente convivere con qualsiasi progetto.
Sempre che ci sia la volontà di farlo...






domenica 11 aprile 2021

ASFALTI BRIANZA - RESPINTA LA RICHIESTA DI VARIAZIONE DELLA NUOVA AUA OCCORRE CANCELLARE QUELLA DEL 2016, AMPIAMENTE DISATTESA E ORMAI DECADUTA E ILLEGITTIMA

Nell'atto allegato sotto il Comune di Concorezzo, sulla base di quanto definito dalla Conferenza di Servizi del 25/2/2021 rigetta l'istanza di modifica dell'AUA avanzata da Asfalti  Brianza.

E' vero che l'azienda è sequestrata e ferma dal settembre 2019. A noi sembra tuttavia che le motivazioni addotte per il rigetto dell'istanza configurino automaticamente il ritiro dell'autorizzazione originaria del 2016. Essa infatti era stata concessa preventivamente solo a fronte dell'impegno di Asfalti Brianza ad assolvere alcuni adempimenti indispensabili che in realtà a tutto oggi risultano inevasi. 

La sistemazione degli scarichi di prima pioggia e fognari andava eseguita entro 180 gg mentre sono passati invano 5 anni. 

Asfalti Brianza avrebbe dovuto poi certificare tempestivamente la mancanza di molestie olfattive e la non nocività delle emissioni. Cosa mai avvenuta. Già nel 2018 l'Azienda stessa aveva dovuto ammettere la presenza di emissioni tossiche e anche potenzialmente cancerogene anche se affermava che il raggio a rischio si limitava a soli (si fa per dire) 500 m (ci sono case a 50 m.). Dopo il controllo ARPA del 30/6/2020 la stessa ATS ha certificato la presenza di emissioni tossiche e potenzialmente cancerogene. 

Questi due soli elementi bastano a far decadere totalmente la legittimità dell'AUA rilasciata nel 2016. Senza contare un'infinità di altre irregolarità certificate: assenza di registri delle manutenzioni, assenza di segnali indispensabili alla sicurezza in caso di incidente, irregolarità impiantistiche di vario genere, mancata documentazione del materiale accumulato, mancanza di registri relativi al ciclo produttivo, impossibilità di verificare l'impermeabilizzazione e gli scarichi eventualmente presenti sotto l'immensa e illegittima montagna di presunto fresato, impossibilità di verificare il mancato inquinamento della falda, violazione dei 200 mt. di rispetto per il pozzo di acqua potabile, debiti con INPS e INAIL per mancati versamenti contributivi ecc. ecc.).

Chi di dovere provveda all'annullamento dell'AUA del 2016.

CQSASD  


ed ecco l'atto di rigetto del Comune di Concorezzo







 


ASFALTI BRIANZA - LAVORI SULLA MONTAGNA DI FRESATO - COSA SONO E CHI LI CONTROLLA?


























Dunque Asfalti Brianza è sotto sequestro da settembre 2019 per illecita gestione dei rifiuti, la montagna di fresato illecitamente ammassata. 30.000 mc. contro i 1200 previsti dall'AUA (Autorizzazione unica ambientale del 2016). Materiale privo di qualsiasi documento per cui non si sa cosa sia né da dove venga. Potrebbe contenere di tutto. AB avrebbe dovuto "caratterizzarla" (cioè selezionarla per tipo e qualificarla dettagliatamente) e poi smaltirla completamente (in modo oneroso) entro il gennaio 2020 presso le aziende autorizzate. Nulla è stato fatto.

Ora anche l'arresto del sindaco di Opera conferma ancora una volta che il fresato d'asfalto è materiale "interessante". Serve a ridurre i costi di produzione (anziché utilizzare le più costose ma meno inquinanti materie prime). Però quando va smaltito correttamente diventa un costo che è possibile evitare interrandolo illegalmente. Al sindaco di centrodestra di Opera si contesta (tra le altre accuse) appunto questo.

Nel frattempo la Provincia (dicembre 2020) in seguito alle continue irregolarità ha impedito ad AB di trattare i rifiuti e l'ha cancellata dal registro delle aziende autorizzate a farlo.

Eppure AB continua a mettere ruspe a lavorare sulla cima.

La fiducia è una cosa seria e francamente questa proprietà (che è sotto sequestro anche per emissioni potenzialmente cancerogene) ha precedenti non incoraggianti. C'è una vastissima rassegna stampa relativa alle vicende di Giancarlo e Vincenzo Bianchi. ne trovate sotto solo una minima parte. Non conosciamo l'iter processuale completo delle questioni citate negli articoli elencati sotto. Però il primo articolo di Repubblica (del 2012) sembra citare due sanzioni certe (leggetele da soli).

Dunque ci chiediamo che lavori si stanno effettuando sulla montagna, a cosa servono e chi li controlla?

CQSASD



https://milano.repubblica.it/cronaca/2012/03/13/news/inchiesta_sugli_appalti_sospetti_per_la_manutenzione_delle_strade-31428688/


https://www.7giorni.info/cronaca/segrate/lucchini-artoni-a-gennaio-semaforo-verde-oggi-rosso-per-le-indagini-riguardo-la-gestione-illecita-di-discarica-di-rifiuti.html


https://www.ilgiorno.it/martesana/cronaca/2013/02/02/839642-Segrate-Milano-forni-bloccati-ex-Lucchini.shtml


Lucchini-Artoni: tribunale Milano condanna Vincenzo Bianchi a 14 mesi. 18:54 In processo per trasporto illecito rifiuti speciali Milano, 21 mag - Vincenzo Bianci, ...
Vincenzo Bianchi (Lucchini & Artoni) condannato a 14 mesi di carcere per trasporto illecito di rifiuti speciali. #opensegrate.
In processo per trasporto illecito rifiuti speciali Milano, 21 mag - Vincenzo Bianchi, rappresentante legale della Lucchini Artoni, e'stato condannato a una pena di ...
21 mag 2012 — ... per Vincenzo Bianchi, presidente della Lucchini Artoni, il bitumificio delle polemiche di Segrate. L'imprenditore è stato condannato a un anno ...

13 mar 2012 — Poi ci sono gli appalti concessi alla Edil Bianchi, impresa che fa capo ... ai cattivi precedenti — per esempio la condanna di Vincenzo Bianchi a ...
7 feb 2014 — La trovata è di Vincenzo Bianchi, amministratore della Lucchini Artoni. ... la bonifica di Santa Giulia, è stato condannato a pagare un' ammenda ...
29 set 2010 — Post su Vincenzo Bianchi scritto da massimobrugnone. ... sotto l'ombrello “legale” dell'imprenditore lombardo Maurizio Luraghi, condannati a 4 ...


sabato 10 aprile 2021

TIRA BRUTTA ARIA A MONZA E IN BRIANZA -

Secondo appuntamento con Monza per un Buon Clima, oggi con noi: Damiano Di Simine Responsabile scientifico di Legambiente Lombardia, è dottore di ricerca in biotecnologia alimentare. Attivista di Legambiente fin dai primi anni Novanta, si è occupato a lungo di aree protette e di protezione delle Alpi. il video inizia ad 1,57 e 34