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martedì 8 giugno 2021

FANGHI TOSSICI SPACCIATI PER FERTILIZZANTI: FIRMA LA PETIZIONE!

Quella sui fanghi tossici spacciati per fertilizzanti è una battaglia che sostiene anche qualche Comitato del network "DIRITTO AL RESPIRO" che stiamo cercando di mettere in piedi a livello nazionale. Una vicenda vergognosa. Firmate la petizione! 


CHANGE.ORG

 - i carabinieri forestali del gruppo di Brescia hanno scoperto che 150mila tonnellate di fanghi tossici sono stati sversati nei terreni agricoli del Nord Italia. Erano spacciati come fertilizzanti e le intercettazioni telefoniche hanno fatto emergere cosa da brividi, come: "Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi.  Sono consapevolmente un delinquente”. 
I fanghi erano contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altri veleni e sono al centro di un traffico avvenuto tra il gennaio del 2018 e l’agosto del 2019. 
Per questo dobbiamo fermare i fanghi tossici, sei d’accordo?

Fermiamo i fanghi tossici che ci avvelenano e danneggiano il made in Italy

81.816 hanno firmato la petizione di IL SALVAGENTE. Arriviamo a 150.000 firme!

Firma con un solo click

“Abbiamo appena dato il via libera a 1000 Terre dei Fuochi”.

La dottoressa Fiorella Belpoggi è direttrice del centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni” dell’istituto Ramazzini ed è più che preoccupata per le nuove norme sui fanghi da depurazione inserite nel decreto Genova (Decreto Legge 28 settembre 2018, n. 109 coordinato con le modifiche introdotte dalla Legge di conversione n. 16 novembre 2018, n. 130, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 19 novembre 2018, n. 269.) con cui il governo ha innalzato i limiti di concentrazione di sostanze pericolosissime come idrocarburi, diossine e Pcb negli scarti di lavorazione del processo di epurazione riutilizzabili poi in agricoltura come concimi.

Parliamo di sostanze che sono riconosciute come cancerogene. L’esposizione a queste sostanze di una donna in stato di gravidanza può provocare gravissime malformazioni del feto mentre in un bambino possono essere causa di gravi problemi di riproduzione di sviluppo. Fareste mangiare a neonati e bambini piccoli carote e verdure cresciute su una terra avvelenata con queste sostanze?

LA NUOVA NORMA

L’articolo 41 del decreto Genova approvato per affrontare l’emergenza causata dal crollo del viadotto Morandi inserisce “Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione”. “Al fine di superare situazioni di criticità nella gestione dei fanghi di depurazione”, il governo fissa a 1.000 milligrammi per chilo di sostanza tal quale il limite per gli idrocarburi pesanti C10-C40. È una modifica sostanziale che cambia decisamente le carte in tavola rispetto a quanto stabilito dal tribunale amministrativo che, sulla base delle sentenze della Cassazione, aveva stabilito i limiti di concentrazione di sostanze nei terreni previsti dalla legge 152 del 2006 a venti volte meno di quanto previsto nel decreto Genova.

La legge, grazie agli emendamenti che ha recepito, per il toluene alza il limite di 200 volte, per il selenio il limite è alzato di 3 volte, per i Pcb viene alzato di 13,3 volte, per i Pcdd/Pcdf (diossine) il limite diventa ben 2,5 volte maggiore. Si autorizza in questo modo ad accumulare sui terreni destinati all’agricoltura diossine, Pcb e microinquinanti tossici trasformando nel tempo quei terreni in aree da sottoporre a bonifica e contaminando le matrici ambientali e la catena alimentare. Le colture più a rischio potrebbero essere quelle di zucchine, melanzane e cavoli.

SCARTI INDUSTRIALI NELLE ACQUE REFLUE

Si è assicurato, nei giorni precedenti all’approvazione della legge che: non si sarebbero ammessi fanghi industriali ma esclusivamente di fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue derivanti da scarichi civili e da insediamenti produttivi dell’agroalimentare.

La realtà, però, non è affatto questa. Innanzitutto perché negli scarichi civili degli insediamenti urbani finiscono anche le acque reflue usate da impianti industriali, e poi perché le norme regionali possono concedere ampie deroghe alla normativa. È il caso di quella lombarda che autorizza in ingresso dei depuratori civili per l’utilizzo in agricoltura anche molte tipologie di rifiuti: da quelli della lavorazione del legno, della produzione di carta, polpa cartone pannelli e mobili a quelli della lavorazione di pelli e pellicce dell’industria tessile passando per i rifiuti da produzione, formulazione, fornitura e uso di prodotti chimici organici di base e plastiche, gomme sintetiche e fibre artificiali. E poi quelli derivati dalla produzione di prodotti farmaceutici, grassi, lubrificanti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici e prodotti della chimica fine e di prodotti chimici “non specificati altrimenti”. Tutti rifiuti che finiscono nei fanghi che poi vengono sparsi nei campi nonostante la legge del 1992 prescriva espressamente che non possano contenere “sostanze tossiche e nocive e/o persistenti, e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente in generale”.

I PERICOLI PER LA SALUTE E PER IL PIATTO: “l’impressione è che sia proprio un’autorizzazione a inquinare per legge”

Secondo Patrizia Gentilini, oncologo ed ematologo membro della società Internazionale dei medici per l’ambiente (Isde) “si sono messi dei limiti per cromo e arsenico, addirittura per il cromo esavalente che è una sostanza nota da trenta anni per la sua pericolosità e cancerogenicità. Ma per queste sostanze l’unico limite accettabile sarebbe l’essere al di sotto della soglia di rilevabilità in laboratorio. Queste sostanze finiscono nelle falde acquifere e non potendo essere degradate sono diffuse e arrivano anche negli alimenti. Sul problema della contaminazione da metalli pesanti l’Efsa ha regolamentato abbassando i limiti del cromo esavalente negli alimenti perché è riconosciuto come sostanza molto pericolosa”.

E sui pericoli la dottoressa Gentilini aggiunge: “Parliamo di sostanze molto persistenti. Prendiamo i policlorobifenili: ne esistono 209 congeneri e sono stati vietati già negli anni 80 perché si è scoperto che non si degradano in nessun modo. La Iarc, l’Agenzia per la ricerca sul cancro con sede a Lione li ha classificati cancerogeni per l’uomo di livello 1. Di questi 209 fino a poco tempo fa si conosceva l’attività di soli 12 congeneri che hanno comportamenti del tutto simili alla diossina, poi s’è scoperta l’azione anche degli altri e tutti sono cancerogeni. Questo genere di sostanze inoltre, agisce come interferenti endocrini: alterano l’equilibrio ormonale andando a impattare sulle funzioni del sistema riproduttivo, sull’attività della tiroide e sullo sviluppo cognitivo. Queste sostanze agiscono su organismi in via di sviluppo anche a dosi minimali. In definitiva, non esiste alcuna soglia di sicurezza. Poi i metalli pesanti: parliamo di cromo, piombo, arsenico, la loro tossicità e pericolosità è accertata come il nesso con problemi di insufficienza renale, problemi alle ossa e all’apparato riproduttivo. Il cromo esavalente è un cancerogeno certo. Diossine e Pcb sono sostanze lipofile, significa cioè che si accumulano in particolare negli animali, nella carne e nel latte. Invece di licenziare norme più rigorose a tutela della salute umana si permette lo spargimento di fanghi con questi livelli di sostanze. Così si compromette la qualità delle colture e si aumenta il rischio per la nostra salute”.

FATE UN PASSO INDIETRO

Quello che Il Salvagente vi chiede a nome dei consumatori e dei produttori che domani potrebbero trovarsi a pagare l’inevitabile inquinamento dei prodotti della terra, è un passo indietro tornando al limite precauzionale di concentrazione di sostanze nei terreni previsti dalla legge 152 del 2006 con una soglia di 50 mg/kg di sostanza secca. Un gesto di sana politica e di rispetto tanto di uno dei gioielli italiani, il tanto proclamato made in Italy alimentare che di precauzione nei confronti dei consumatori.

Firma con un solo click

sabato 5 giugno 2021

ASFALTI BRIANZA - LA PROVINCIA CHIEDE NUOVI DOCUMENTI (MAGGIO 2021)

Le verifiche ARPA finalmente hanno confermato i sospetti che noi denunciamo da anni. La relazione di ATS stilata sulla base delle rilevazioni ARPA evidenzia dati molto allarmanti nelle aree circostanti Asfalti Brianza: rischio tossicologico 40 volte superiore alle norme di legge e rischio cancerogeno 30 volte superiore al "limite accettabile" (per i cancerogeni non c'è alcuna soglia minima consentita; sono nocivi sempre e comunque, anche in qualsiasi, sia pur piccola, concentrazione).

Il Comune di Concorezzo non si sente ancora autorizzato a prendere posizioni nette ma si limita a chiedere l'ennesima Conferenza dei Servizi per  modificare l'AUA (Autorizzazione unica ambientale) vigente. Inoltre chiede al Comune di Monza di collaborare nell'attivazione delle procedure della Dgr. 3018 per la valutazione delle molestie olfattive. Una procedura che il Comune di Monza aveva caldeggiato già a fine 2017 ma che il Comune di Concorezzo aveva subito accantonato per proseguire in un percorso di concertazione con l'Azienda che si è poi rivelato inutile e che ha condannato i cittadini delle aree circostanti a sorbirsi per altri 3 anni e mezzo le emissioni ora certificate come nocive.  Infine il Comune di Concorezzo, con una decisione secondo noi priva di senso chiede ad ARPA di effettuare nuove valutazioni dell'aria e dei terreni circostanti ad Asfalti Brianza ferma. 

Tutte procedure che in ogni caso rinvieranno di nuovo per mesi o forse anni l'unica legittima scelta da compiere: la delocalizzazione o la chiusura di Asfalti Brianza, ditta insalubre di 1^ classe che come tale avrebbe l'onere di dimostrare la non nocività delle proprie lavorazioni, cosa che non ha mai saputo fare. Del resto i controlli che contano, quelli inequivocabili e immediati sono quelli effettuati al camino il 30/6/2020 quando su 14 campionamenti in ben 9 casi ARPA ha rilevato emissione di benzene (cancerogeno) oltre il  cosiddetto "limite tollerabile" (che è già di per sé un eufemismo).

Eppure il concetto è semplice. Per controllare le emissioni dell'auto si misurano i fumi allo scappamento e non sul piazzale circostante il meccanico. Così come i fumi della caldaia si misurano nell'appartamento interessato e non nei condomini circostanti.

E purtroppo nel guazzabuglio di norme, responsabilità multiple e burocrazia che consentono alla fine ritardi e rimpalli il ruolo attivo e fermo del Sindaco, garante costituzionale della salute dei cittadini in questro caso sembra latitare. 


Alla fine in questo documento che alleghiamo sotto la Provincia chiede di nuovo a tutti gli agenti in gioco di fornire dati certi sulla situazione di Asfalti Brianza ed in particolare su:

- situazione scarichi fognari (alla luce della Diffida ATO ancora aperta dal novembre 2019).

- eventuali rischi per il pozzo di acqua potabile sito in loco

- situazione rifiuti e loro smaltimento presso siti autorizzati












RAGAZZI, COLTIVATE LA BELLEZZA ! NON ABITUATEVI AL DEGRADO!

Perché abituarsi al degrado?  































AB - 5-6-2021 - LA PROVINCIA CHIEDE AD ENTI (su fogna, pozzo, relaz. ats e inquinamento)

 https://drive.google.com/drive/folders/1xjPwSGXkDyk8rm-jCvvVCk2j_Yd7lt-3?usp=sharing

mercoledì 2 giugno 2021

LA VOCE DEI COMITATI

 

Online con Facebook Live
Mercoledì 9 giugno 2021 dalle ore 21:00 UTC+02 alle 23:00 UTC+02

Pubblico Chiunque su Facebook o fuori Facebook
Quattro mercoledì, quattro incontri per approfondire alcuni problemi di Monza dal punto di vista dell'urbanistica, del verde e del consumo di suolo. Lotte, progetti e proposte


Occorre mobilitarsi contro questa cascata di cemento che la Giunta Allevi sta preparando....

NUOVO PROGETTO PER PIAZZA PERTINI









domenica 30 maggio 2021

SANT'ALBINO OSTAGGIO E VITTIMA DELLA ROTONDA A FAGIOLO: INCIDENTI, TRAFFICO E INQUINAMENTO INTOLLERABILI

Se tenti di "uscire da Sant'Albino" per recarti "a Monza" quando il semaforo è spento rischi ogni volta l'incidente. Quando il semaforo è acceso ti fai regolarmente la coda (vedi foto sotto) mentre su Viale Industrie migliaia di auto (6 mila l'ora, dicono) si fermano e ripartono sgasando con un impatto di inquinamento spaventoso.

I "tecnici" non hanno voluto ascoltare le nostre tempestive osservazioni e questo è il risultato. Visto che l'attuale Amministrazione si vanta di accantonare ogni anno un sacco di milioni del bilancio pubblico chiediamo l'interramento di viale Industrie!

CQSASD 




sabato 29 maggio 2021

PERCHE’ IL NETWORK NAZIONALE “DIRITTO AL RESPIRO”








Nella riunione online del 27/5/2021 abbiamo fatto sommariamente questa proposta che è stata accolta da tutti e che gli altri ci hanno chiesto di mettere per scritto. E' probabile che possa diventare la base di discussione per l'ossatura programmatica del nuovo network.

CQSASD  


Viviamo in un contesto caratterizzato da un quadro normativo e politico confuso. Per certi aspetti mancano norme semplici e chiare. Per altri esiste una congerie di norme e procedure diverse a livello locale senza alcuna uniformità sul piano nazionale. Soprattutto mancano indicazioni chiare in merito alle responsabilità dei percorsi autorizzativi e dei controlli alle imprese impegnate in attività potenzialmente nocive.

Uno scenario ideale per lentezze burocratiche, rimpallo di responsabilità ma anche per l’intrusione di interessi criminali che hanno dalla loro parte denaro, consulenze tecniche e legali di livello, capacità di blandire, intimidire e corrompere.

Per questo vogliamo costituire un network nazionale dii comitati e gruppi di cittadini accomunati da alcuni punti di programma:

·         Tutela della salute dei cittadini (come previsto dall’art. 32 della nostra Costituzione : “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”)

 

·         Costruzione di azioni coordinate in questi settori:

-          Identificazione e ricorso a consulenti competenti nelle materie indicate sotto.  

-          Raccolta di approfondimenti di tipo scientifico e sanitario sul tema dell’inquinamento in generale e di quello industriale in particolare.

-          Raccolta di informazioni tecniche sugli impianti e sulle tecnologie atte a contrastare l’inquinamento in generale e quello industriale in particolare.

-          Raccolta di informazioni sulle normative.

-          Elaborazione di nuove proposte sul piano legislativo ed in particolare di norme miranti a definire in modo chiaro le responsabilità e le procedure d’intervento in caso di inquinamento e a garantire ai cittadini una tutela legale e sanitaria garantita e gratuita.

-          Lavoro di informazione e controinformazione a livello locale e nazionale rivolto ai mass media, alla sensibilizzazione della popolazione e alla pressione sulle Istituzioni.

-          Costruzione di reti comuni (fatte da gruppi di cittadini, comitati, associazioni, liste civiche, amministratori e politici sensibili) a supporto delle nostre iniziative a livello locale e nazionale.

venerdì 28 maggio 2021

29/5/2021 - GRAZIE A CHI HA PARTECIPATO ALLA PULIZIA DEL SENTIERO CHE PORTAVA AL MULINO, PRIMA PIETRA DE "IL PARCO DI SANT'ALBINO"

La pulizia del sentiero attiguo al Parco Giochi ha un valore simbolico importante: è una specie di posa della prima pietra del promesso "Parco di Sant'Albino", un polmone verde che dovrà nascere a nord del quartiere, difendendoci dall'invadenza e dalla fastidiosa presenza degli insediamenti dell'area industriale (Ecomostro ecc.). Grazie alla Consulta di quartiere e a chi oggi si è speso personalmente per dare gambe a questa fantastica idea.

CQSASD 




































giovedì 27 maggio 2021

PER INTERVENTO A DIRITTO AL RESPIRO – GIOVEDI’ 27/5/2021 ore 21

 


In vista dell’incontro di questa sera ecco alcune sommarie proposte e spunti di riflessione dal Comitato di Quartiere Sant’Albino (Monza)

 

CREAZIONE DI UN BLOG

Vantaggi:

  • -     Accorpare tutto il materiale (compresi i documenti e i materiali di studio su sanità, normative ecc.) in un luogo solo.
  • -     grazie alle etichette (tag) è possibile recuperare selettivamente tutto lo storico
  • -     pubblicazione (quasi) automatica dei post sui social (Twitter, Facebook, Instagram), compresi i social dei singoli comitati (effetto moltiplicativo)
 
Problematiche:

  • -          costruire un blog collaborativo (a più mani)
  • -          organizzare preventivamente le TAG secondo criteri precisi (#tuttomaiuscolo, #date ecc.)
  • -          non pubblicare nulla che possa suonare diffamatorio (rischio querele)
  • -          utilizzo di una piattaforma gratuita (ovviamente limitata)

 

CREAZIONE DI UNA PAGINA FACEBOOK

CREAZIONE DI UN PROFILO TWITTER 

CREAZIONE DI UNA PAGINA INSTAGRAM

CREAZIONE DI SCHEDE SINTETICHE PER OGNI SINGOLO COMITATO (come documentazione del network ma anche da utilizzare ad esempio come allegati a richieste di interessamento da parte di Report o analoghe). 

 

CREAZIONE DI BANCHE DATI DI RIFERIMENTO LOCALE (a livello comunale,  provinciale  e regionale)

-          AMMINISTRAZIONI

-          POLITICI

-          STAMPA LOCALE

-          ASSOCIAZIONI E COMITATI AMBIENTALISTI

-          TUTELA LEGALE

 

CREAZIONE DI BANCHE DATI DI RIFERIMENTO NAZIONALE

-          AMMINISTRAZIONI

-          POLITICI

-          STAMPA  

-          ASSOCIAZIONI E COMITATI AMBIENTALISTI

-          TUTELA LEGALE

 

 

CREAZIONE O REPERIMENTO DI UNA BANCA DATI SULLE NORMATIVE  A LIVELLO LOCALE E NAZIONALE

 

VERIFICA POSSIBILITA’ DI ACCEDERE A FINANZIAMENTI NAZIONALI E EUROPEI (ES. BANDI CARIPLO,FSE ECC.)

 

NECESSITA’ DI DARSI UNA CONFIGURAZIONE GIURIDICA ADEGUATA

 

CROWDFUNDING

Verificare le modalità gestionali per finanziamenti singoli e/o collettivi

 

PETIZIONI

Gestione petizioni singole e/o collettive

 

CENSIMENTO AZIENDE INSALUBRI DI 1^ CLASSE (ASFALTIFICI ECC.) 

lunedì 24 maggio 2021

27/5/2021 DALLE ORE 15 ALLE 19 - CAMPO SPORTIVO SASD VIALE S.ANNA A SAN DAMIANO - SALVIAMO UN LIBRO E LA CULTURA


 











































il cittadino










AD OGGI 1827 FIRME PER LA CHIUSURA DI ASFALTI BRIANZA














ATS ha relazionato finalmente sui gravi rischi per la salute legati alle emissioni di Asfalti Brianza. Nell'area monitorata dalle centraline (ma sicuramente l'area a rischio è più vasta come testimoniato dalle segnalazioni dell'estate 2019) il rischio tossicologico è 40 volte superiore alle soglie di legge e il rischio cancerogeno è 30 volte superiore al "limite accettabile" (soglia eufemistica, dato che per i cancerogeni non esiste alcuna concentrazione, per quanto minima, che non risulti nociva).   

Continuate a firmare:

su Change.org

 https://www.change.org/p/provincia-di-monza-e-brianza-firma-per-chiudere-asfalti-brianza-ditta-insalubre

o sul nostro modulo:

https://docs.google.com/forms/d/1e-obpzJVKo6tvKNRoiIjIe6N0XetDpwh_y0Nua8CgOw/edit?usp=sharing


grazie 

CQSASD

ASFALTI BRIANZA: DOVE FINISCE IL FRESATO ROSICCHIATO DALLA MONTAGNA? E COSA BRUCIANO ANCORA?

  • Stabilito che Asfalti Brianza non ha mai potuto e non potrà mai utilizzare il presunto "fresato" nella produzione (lo confermò perfino il Sindaco Capitanio nel Consiglio Comunale di Concorezzo del (29/1/2020). 
  • Rilevato che in realtà tale uso illegale del fresato nella produzione è avvenuto eccome e fu ammesso e in qualche modo autodenunciato dalla stessa Azienda (vedi verbale del sopralluogo ARPA del 24/9/2019).
  • Stabilito che dopo il sequestro del 28/7/2019 Asfalti Brianza non può occuparsi della gestione, stoccaggio e commercializzazione dei rifiuti ma solo del loro smaltimento. Anzi a dicembre 2020, stanti le costanti irregolarità, la Provincia di Monza e Brianza ha addirittura cancellato Asfalti Brianza dal Registro delle aziende autorizzate alle gestione dei rifiuti.
  • Visto che dopo il controllo ARPA del 30/6/2020 fatto al camino che rilevava emissioni di benzene (cancerogeno e mutageno) oltre soglia la Procura della Repubblica di Monza ha emesso ulteriore sequestro per emissioni illecite (22/7/2020).    
  • Stabilito che con lettera al Prefetto del 22/5/2020 Asfalti Brianza comunicava di non voler procedere allo smaltimento impostole.
  • Visto che a maggio 2021 la Relazione ATS stilata sulla base dei controlli ARPA del 2020 rileva in un'ampia area circostante AB un rischio tossicologico 40 volte superiore ai limiti di legge e un rischio cancerogeno 30 volte superiore al "limite accettabile" per i cancerogeni. 
  • Considerato che molti cittadini hanno verificato l'ingresso e l'uscita anche a orari assai diversi di camion scoperti contenenti materiale non fumante, macinato e nero (uno lo abbiamo visto passare a Sant'Albino alle ore 1 di notte in presenza del Sindaco Capitanio in persona).
  • Visto che spesso i cittadini denunciano fumi sprigionati dalla Azienda che dovrebbe risultare ferma.
  • Visto che il confronto fra la foto del 2017 e quella attuale mostra che la "montagna" è stata assai considerevolmente smussata al vertice 

                                                                CHIEDIAMO ALLE AUTORITA'

(come peraltro da noi già chiesto a giugno 2020 e come hanno già fatto i Sindaci di Agrate, Brugherio e Monza con loro lettera a Procura e Prefettura del 13/5/2020)  di verificare che il materiale che da un sacco di tempo viene rosicchiato alla montagna di fresato AB sia uscito in modo controllato e legale e che in modo altrettanto controllabile e legale sia stato avviato ai centri di smaltimento autorizzati.

Chiediamo anche che si sorveglino le emissioni di fumo che spesso sono denunciate dai cittadini.

CQSASD  



FOTO DEL 2017

FOTO DI MAGGIO 2021























VIDEO DEL 20/5/2021 ORE 16