coordinamento di cui facciamo parte anche noi (vedi tra l'altro richieste di completamento della ciclabile Villoresi, parco aree ad est di Via Adda, inquinamento da Asfalti Brianza)
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domenica 10 maggio 2020
ASFALTI BRIANZA - DICHIARAZIONE DEL SINDACO ALLEVI
Prendiamo atto. Intanto chiediamo al Sindaco di chiedere a Procura e Prefettura qual è la ratio che ha condotto a mantenere il sequestro ma nel contempo a consentire una ripresa parziale della produzione. Ricordiamo che il nuovo bruciatore non è stato autorizzato dalla Provincia né messo a regime. Per gli scarichi c'è aperta una diffida ATO ecc. ecc.. Secondo noi qualcuno in malafede ha suggerito a Procura e Prefettura che questo era l'unico modo per procedere allo smaltimento della montagna di fresato. Ma noi sappiamo che il fresato non poteva e non potrà mai essere messo nella produzione. Per cui la riapertura della produzione non ha senso ed è pericolosa e inopportuna.
ASFALTI BRIANZA - UN APPELLO A NON MOLLARE NELL'IMPEGNO CIVICO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA LEGALITÁ
Cari cittadini tutti coinvolti dalla vicenda Asfalti Brianza Vi giriamo questa lettera dell'amico Francesco Facciuto, esponente della lista civica “La Rondine” di Concorezzo ma soprattutto impegnato da anni nel campo del volontariato e dell’impegno civico. Leggetela e fatela girare tra i vostri contatti.
Grazie mille
CQSASD
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Gentile lettore, gentile lettrice,
avverto il dovere di rivolgermi a te per raccontarti una storia che mi sta molto a cuore, con la promessa di non abusare del tuo tempo. Dedicami qualche minuto, credo ne valga la pena.
Forse avrai sentito parlare di Asfalti Brianza. E' un'azienda sita a Concorezzo, in zona Malcantone, i cui fumi ricadono con notevole prepotenza sugli abitanti di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio. Da alcuni anni preoccupa un numero sempre crescente di cittadini, a causa delle insopportabili esalazioni che produce. Nell'ultimo anno ho dovuto approfondire il caso in qualità di consigliere comunale per La Rondine Concorezzo. Lo studio delle carte, il confronto con i cittadini e diverse autorità del territorio, i tanti sopralluoghi, l'analisi delle relazioni tecniche e delle segnalazioni, mi hanno consegnato un quadro scuro, fatto di sofferenze, di paure, inefficienze, mancanza di responsabilità politica, di scaricabarile.
L'azienda emette nell'aria sostanze altamente nocive, con visibili effetti sui cittadini: lacrimazioni, irritazioni, difficoltà respiratorie. L'odore nauseante è in grado di entrare con forza nelle abitazioni, in alcuni casi rendendo impossibile la permanenza in casa. Diverse abitazioni ed aziende distano meno di 500 metri dal sito produttivo, limite di sicurezza fissato da una relazione tecnica commissionata dalla stessa azienda. Nel tempo, sono emersi tanti e preoccupanti punti interrogativi, a fronte di una condotta a dir poco opaca: a proposito delle modalità di trasporto dei materiali, dello stoccaggio e dello smaltimento dei rifiuti, degli effetti sul suolo e sulle acque.
Per molti anni la politica locale ha adottato una linea di morbida concertazione con l'azienda, senza raggiungere alcun risultato apprezzabile. E' dovuta intervenire la Procura, per portare all'attenzione delle autorità politiche gli illeciti che erano ben visibili ad occhio nudo. Le crescenti preoccupazioni per la salute pubblica e i possibili problemi di ordine pubblico hanno poi motivato l'intervento della Prefettura, oggi impegnata a coordinare un nuovo tavolo di supervisione. Le procedure amministrative, che avrebbero potuto contenere i danni degli ultimi sei anni, sono state ritardate o perfino ignorate. Non sono mai stati predisposti campionamenti preventivi dell'aria e delle emissioni: si è preferito affidarsi al buon cuore e alle relazioni di parte dell'azienda. E' mancata la volontà politica di prendere di petto la questione.
Tanti cittadini si sono attivati in comitati, per provare a interloquire con le istituzioni e raggiungere una soluzione, dando una straordinaria prova di impegno e senso civico. Penso ad esempio agli amici del Comitato Di Quartiere S.Albino Monza, attivissimi e attenti al tema. Ho poi conosciuto cittadini che non sono stati capaci di trattenere le lacrime mentre li incontravo, per capire cosa stava accadendo. Con altri ho avuto lunghi confronti di merito, per decidere il da farsi, per trovare ogni appiglio possibile che fosse utile a risolvere la questione.
Oggi, dopo quasi due mesi di restrizioni alle proprie libertà, i cittadini si trovano a dover fronteggiare, di nuovo, i disagi di una situazione insostenibile e le preoccupazioni per la propria salute. Questo non è accettabile e rischia di produrre effetti disastrosi sul nostro territorio, anche in termini di credibilità delle nostre istituzioni. Sia chiara una cosa. Su questa storia non ci sarà nessun arretramento. Non è più tempo di equilibrismi. Non sono più credibili i vaghi messaggi rassicuranti, dal tono paternalistico, ascoltati in questi giorni.
Mi rivolgo a te nella speranza possa darmi una mano. Occorre tenere alta l'attenzione, informarsi, sensibilizzare le persone vicine. Occorre continuare a pretendere risposte serie dalla politica, affinché certi equilibri possano essere vinti. Per darti un'idea un poco più precisa di quanto accade, permettimi di allegare una cartina realizzata da La Rondine, che illustra quanto i cittadini avvertano il problema. Si tratta di oltre 900 segnalazioni, raccolte in poche settimane la scorsa estate, quando l'azienda era a pieno regime.
Possiamo fare in modo che la storia di Asfalti Brianza diventi un esempio, anche per altre comunità che vivono gli stessi disagi e le stesse preoccupazioni. Per questo, non esitare a scrivermi per avere ulteriori informazioni, per proporre osservazioni e contributi. Scrivimi anche se questa lettera non ha incontrato il tuo interesse e il tuo gradimento: farò in modo tu non riceva più email di questo tipo dal mio indirizzo di posta.
Nella speranza di aver incontrato il tuo interesse e con l'augurio possa ritrovare un po' di normalità in questi giorni,
Un saluto
Francesco Facciuto
Grazie mille
CQSASD
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Gentile lettore, gentile lettrice,
avverto il dovere di rivolgermi a te per raccontarti una storia che mi sta molto a cuore, con la promessa di non abusare del tuo tempo. Dedicami qualche minuto, credo ne valga la pena.
Forse avrai sentito parlare di Asfalti Brianza. E' un'azienda sita a Concorezzo, in zona Malcantone, i cui fumi ricadono con notevole prepotenza sugli abitanti di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio. Da alcuni anni preoccupa un numero sempre crescente di cittadini, a causa delle insopportabili esalazioni che produce. Nell'ultimo anno ho dovuto approfondire il caso in qualità di consigliere comunale per La Rondine Concorezzo. Lo studio delle carte, il confronto con i cittadini e diverse autorità del territorio, i tanti sopralluoghi, l'analisi delle relazioni tecniche e delle segnalazioni, mi hanno consegnato un quadro scuro, fatto di sofferenze, di paure, inefficienze, mancanza di responsabilità politica, di scaricabarile.
L'azienda emette nell'aria sostanze altamente nocive, con visibili effetti sui cittadini: lacrimazioni, irritazioni, difficoltà respiratorie. L'odore nauseante è in grado di entrare con forza nelle abitazioni, in alcuni casi rendendo impossibile la permanenza in casa. Diverse abitazioni ed aziende distano meno di 500 metri dal sito produttivo, limite di sicurezza fissato da una relazione tecnica commissionata dalla stessa azienda. Nel tempo, sono emersi tanti e preoccupanti punti interrogativi, a fronte di una condotta a dir poco opaca: a proposito delle modalità di trasporto dei materiali, dello stoccaggio e dello smaltimento dei rifiuti, degli effetti sul suolo e sulle acque.
Per molti anni la politica locale ha adottato una linea di morbida concertazione con l'azienda, senza raggiungere alcun risultato apprezzabile. E' dovuta intervenire la Procura, per portare all'attenzione delle autorità politiche gli illeciti che erano ben visibili ad occhio nudo. Le crescenti preoccupazioni per la salute pubblica e i possibili problemi di ordine pubblico hanno poi motivato l'intervento della Prefettura, oggi impegnata a coordinare un nuovo tavolo di supervisione. Le procedure amministrative, che avrebbero potuto contenere i danni degli ultimi sei anni, sono state ritardate o perfino ignorate. Non sono mai stati predisposti campionamenti preventivi dell'aria e delle emissioni: si è preferito affidarsi al buon cuore e alle relazioni di parte dell'azienda. E' mancata la volontà politica di prendere di petto la questione.
Tanti cittadini si sono attivati in comitati, per provare a interloquire con le istituzioni e raggiungere una soluzione, dando una straordinaria prova di impegno e senso civico. Penso ad esempio agli amici del Comitato Di Quartiere S.Albino Monza, attivissimi e attenti al tema. Ho poi conosciuto cittadini che non sono stati capaci di trattenere le lacrime mentre li incontravo, per capire cosa stava accadendo. Con altri ho avuto lunghi confronti di merito, per decidere il da farsi, per trovare ogni appiglio possibile che fosse utile a risolvere la questione.
Oggi, dopo quasi due mesi di restrizioni alle proprie libertà, i cittadini si trovano a dover fronteggiare, di nuovo, i disagi di una situazione insostenibile e le preoccupazioni per la propria salute. Questo non è accettabile e rischia di produrre effetti disastrosi sul nostro territorio, anche in termini di credibilità delle nostre istituzioni. Sia chiara una cosa. Su questa storia non ci sarà nessun arretramento. Non è più tempo di equilibrismi. Non sono più credibili i vaghi messaggi rassicuranti, dal tono paternalistico, ascoltati in questi giorni.
Mi rivolgo a te nella speranza possa darmi una mano. Occorre tenere alta l'attenzione, informarsi, sensibilizzare le persone vicine. Occorre continuare a pretendere risposte serie dalla politica, affinché certi equilibri possano essere vinti. Per darti un'idea un poco più precisa di quanto accade, permettimi di allegare una cartina realizzata da La Rondine, che illustra quanto i cittadini avvertano il problema. Si tratta di oltre 900 segnalazioni, raccolte in poche settimane la scorsa estate, quando l'azienda era a pieno regime.
Possiamo fare in modo che la storia di Asfalti Brianza diventi un esempio, anche per altre comunità che vivono gli stessi disagi e le stesse preoccupazioni. Per questo, non esitare a scrivermi per avere ulteriori informazioni, per proporre osservazioni e contributi. Scrivimi anche se questa lettera non ha incontrato il tuo interesse e il tuo gradimento: farò in modo tu non riceva più email di questo tipo dal mio indirizzo di posta.
Nella speranza di aver incontrato il tuo interesse e con l'augurio possa ritrovare un po' di normalità in questi giorni,
Un saluto
Francesco Facciuto
ff.facciuto@gmail.com
sabato 9 maggio 2020
ASFALTI BRIANZA, L'INCUBO E' TORNATO
TG ASFALTI BRIANZA - SEGNALAZIONI QUOTIDIANE DA CHI NON CE LA FA PIÚ! 9/5/2020
venerdì 8 maggio 2020
TG ASFALTI BRIANZA - SEGNALAZIONI QUOTIDIANE DA CHI NON CE LA FA PIÚ! 8/5/2020
INIZIAMO UNA NOVA RUBRICA:
Posteremo ogni giorno i video di segnalazione, lamentele, osservazioni e critiche inviatici dai cittadini e li veicoleremo sui social e ai nostri amministratori.
Attendiamo i vostri contributi (video brevi - max 1 minuto).
Cominciamo con un contributo di Paolo Teruzzi
Posteremo ogni giorno i video di segnalazione, lamentele, osservazioni e critiche inviatici dai cittadini e li veicoleremo sui social e ai nostri amministratori.
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Cominciamo con un contributo di Paolo Teruzzi
giovedì 7 maggio 2020
Metti like e condividi i contenuti del profilo instagram del comitato.quartiere.santalbino
comitato.quartiere.santalbino
profilo del Comitato di quartiere S.Albino (Monza) - cittadini liberi per il benessere collettivo.
vai qui:
https://www.instagram.com/comitato.quartiere.santalbino/?hl=it
CHIUDERE ASFALTI BRIANZA - MA IN CHE LINGUA VE LO DOBBIAMO DIRE?!
Obbligata a chiudere per l'ennesima volta, tutte le finestre. Mi bruciano occhi e gola, non si può andare avanti così
- Sara LiZbeth Troilo Giorgio D. Mantovani ecco il post
- Carmen Ferracin Massimiliano
Dato che il Sindaco HA IL POTERE DI CHIUDERE ASFALTI BRIANZA
L’unica strada è fare pressione su di lui
Ora non si puó ancora per il coronavirus
Ma appena si ha più movimento
Occorre fare sitting ordinato distanziato è tutto intorno
Sia davanti al Comune che davanti a casa sua
Con due megafoni
Uno per il sitting fuori dal Comune è uno fuori casa sua
Fuori casa sua lo utilizzeremo particolarmente di notte con frasi educate
Quello utilizzato in Comune
Di giorno
Faremo i turni e dobbiamo raccogliere tante adesioni
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