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2018/04/07

VERSO IL 25 APRILE A MONZA E IN BRIANZA

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Seregno - Elezioni. Appello per un governo onesto dopo anni di mafia!

Seregno - Elezioni. Appello per un governo di Ricostruzione Civile e Democratica | Infonodo

GRANDI LAVORI IN CORSO IN VIA DELLA OFFELERA. DI COSA SI TRATTA?

Enrico Sangalli segnala grandi lavori in corso in Via della Offelera (tristemente nota come discarica abusiva a cielo aperto) e chiede di cosa si tratti. E' una delle aree degradate (per rifiuti e abusivismo) su cui il CQSA produsse negli anni scorsi un dossier e lo consegnò all' assessore Colombo (Giunta Scanagatti). Fa parte anche delle aree verdi ad est di Via Adda che dovrebbero invece essere riqualificate ed entrare a far parte di un vero e propio parco che si connetta col Parco delle Cave a Brugherio.
Vi faremo sapere.







2018/04/04

OCCORRE UN DOSSO DAVANTI ALL'EDICOLA!

Segnalazione di Enrico Sangalli



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Orto sociale a Monza: il progetto dell'associazione Uroburo

Orto sociale a Monza: il progetto dell'associazione Uroburo

Viabilità, non solo l’hub di Bettola: «Alla Taccona un altro nuovo centro commerciale» - Cronaca Monza

Viabilità, non solo l’hub di Bettola: «Alla Taccona un altro nuovo centro commerciale» - Cronaca Monza

Il rifugio Enpa di Monza accoglie due capretti FOTO - Giornale di Monza

Il rifugio Enpa di Monza accoglie due capretti FOTO - Giornale di Monza

AL VIA LE ISCRIZIONI AI SERVIZI SCOLASTICI

E' possbile presentare le domande online per i servizi scolastici di mensa, pre - post scuola e scuolabus per l'a.s. 2018 - 2019.


Per i servizi di pre - post scuola e scuolabus le iscrizioni devono essere presentate online entro lunedì 30 aprile 2018.
L' iscrizione al servizio di mensa scolastica può essere effettuata in qualunque momento; non è, infatti, previsto un termine di scadenza.

»Per saperne di più

Thomas Valentini alla guida di MonzaMobilità

Thomas Valentini alla guida di MonzaMobilità

2018/04/03

GRANDE ANITA RADAELLI AL TORNEO NAZIONALE DELLE REGIONI DI PALLANUOTO


PALLANUOTO, TROFEO DELLE REGIONI: LOMBARDIA BATTUTA IN FINALE DALLA LIGURIA
La rappresentativa lombarda è stata sconfitta nella finalissima del Trofeo delle Regioni dalla fortissima Liguria: 13-2 il risultato finale che non lascia spazio a recriminazioni.
Rimane in ogni caso la grandissima soddisfazione per le ragazze allenate da Simona Del Bianco di essere riuscite a raggiungere per la prima volta il traguardo della finalissima: un obiettivo che testimonia la grande crescita del movimento pallanotisitico femminile lombardo. Davvero bravissime!







L'immagine può contenere: 14 persone, persone che sorridono, cielo, pantaloncini, piscina e spazio all'aperto






31/03/2018
PALLANUOTO
TROFEO DELLE REGIONI: LOMBARDIA BATTUTA IN FINALE
SCONFITTA DALLA LIGURIA PER 13-2

0/03/2018 - PALLANUOTO
TROFEO DELLE REGIONI: LOMBARDIA IN FINALE
29/03/2018 - PALLANUOTO
TROFEO DELLE REGIONI: PARTE BENE LA LOMBARDIA

50 ANNI DI "STANDARD URBANISTICI": "INVENZIONE" E TUTELA DELLO "SPAZIO PUBBLICO"

D.I n. 1444 del 2 aprile 1968 - Cinquant’anni oggi.
Molti di noi oggi, giorno di pasquetta, andranno per i parchi delle nostre città, ogni giorno i nostri figli frequentano scuole pubbliche, altri edifici ospitano le biblioteche, le palestre, i centri civici e i presidi sanitari come i poliambulatori, e anche le chiese, non solo quelle cattoliche ma di ogni culto e religione. Si tratta di una trama di suoli, edifici e spazi che costruisce la città pubblica, a Roma sono circa 5.000 ettari gli spazi per attrezzature pubbliche (verde, scuole, attrezzature di interesse comune e parcheggi). Pochi sanno che questi spazi sono prodotti in seguito a un decreto interministeriale, il numero 1444 del 2 aprile 1968, i cosiddetti standard urbanistici, che obbliga, da allora, i Comuni a prevedere spazi minimi per le attrezzature pubbliche nella misura di 18 metri quadri per ogni abitante. Così da allora ogni cittadino, senza distinzioni di genere, reddito o condizione sociale, ha diritto ad almeno 18 metri quadrati di spazio pubblico.
La storia di questa norma di civiltà risale all’azione dell’Unione Donne Italiane (l’UDI) che nel 1958 lanciò una campagna per “l’obbligatorietà dei servizi sociali”, l'emancipazione della donna passava per un quartiere amico della donna, dotato dei servizi che potevano ridurne il peso dei lavori domestici. Sei anni dopo, nel 1964, si tenne un importante convegno a Roma al quale prese parte anche l’urbanista Astengo. Si dovette poi aspettare il 1967, l’anno della prima legge organica sull’urbanistica emanata dall’italia Repubblicana, i disastri di Agrigento, gli alluvioni di Venezia e di Firenze, per vedere emanato il testo del decreto che fissò l’obbligo di attrezzare i quartieri e le città con una dotazione di aree per attrezzature.
Per chi ne vuole sapere di più, qui il blog del gruppo di ricerca che insieme ai colleghi del Politecnico di Milano, dello IUAV di Venezia, dell’Università di Trieste e come parte dell'attività della SIU (Società Italiana degli Urbanisti) abbiamo istituito ormai due anni fa per ricostruire le radici del decreto la sua applicazione e ragionare su come rinnovarlo mantenendo fermo il principio di civiltà che lo ha ispirato. Non è solo il ricordo di una ricorrenza, anche se per molti oggi gli standard sono visti come un problema, ma un impegno a presidiare una importante conquista di civiltà che la stagione di riforme sociali e civili degli anni Sessanta ci ha lasciato.
Buona Pasquetta, nella città pubblica.
Commenti
Paola Sacconi Un grosso contributo fu dato dai membri del Collettivo di Architettura di Milano (Sandro Tutino, Novella Sansoni, Giorgio Morpurgo, Achille Sacconi e altri) come "urbanisti condotti" prima e come amministratori pubblici e legislatori poi. La monetizzazione degli standards è una aberrazione.
Gestire

2018/03/27

C’era una volta la fermata Monza-Est Parco

3 h ·
C’era una volta la fermata Monza-Est Parco
Vi raccontiamo una storia. Tutta monzese. Narra delle vicende della fermata Monza-Est Parco. Se ne è iniziato a parlare nel 1981 (sì, avete capito bene, 1981). Oggi, trascorsi quasi 40 anni, siamo ancora qui a parlarne. Ma la stazione ancora non c’è. E così una parte della città continua a essere soffocata dal traffico. E gli abitanti della stessa parte della città continuano il loro pellegrinaggio quotidiano verso il centro, per poter prendere il treno e recarsi a scuola o al lavoro.
Il punto di svolta sembrava vicino. Comune di Monza (Giunta Scanagatti), Regione Lombardia e RFI avevano finalmente definito un accordo per “la realizzazione della nuova fermata nella forma di un nuovo marciapiede sulla linea per Molteno e di un sottopasso ciclopedonale fra la Via Einstein e la Via Confalonieri”. E anche il finanziamento era stato trovato: parte dei fondi del Patto per la Lombardia, che infatti sono entrati nelle casse comunali a Natale 2017 per realizzare alcuni progetti tra cui, appunto, la fermata Monza-Est Parco.
Ma se l’accordo c’è e i soldi ci sono, perché il progetto non è ancora partito? Occorreva la sottoscrizione della convenzione tra Comune e RFI; convenzione che era pronta dal Giugno 2017. Ebbene, notizia di ieri, la convenzione è stata firmata il 12 Marzo 2018. Così ci ha scritto, dopo settimane dalla prima richiesta di chiarimenti, l’assessore Arena. Ma leggete bene cos’altro ha scritto l’assessore Arena:
“Allo stato attuale è in corso di affidamento l’incarico per la progettazione definitiva del sottopasso ciclopedonale Via de Marchi – Einstein che costituisce la prima fase di realizzazione della stessa. Si prevede che i lavori di realizzazione del sottopasso possano essere consegnati nel 2019 e vengano conclusi entro 10 mesi”.
In sostanza, forse nel 2020 avverrà l’inaugurazione del sottopasso ciclopedonale. E la fermata ferroviaria che fine ha fatto? Scrive sempre Arena:
“Riguardo ai tempi stimati per la realizzazione della fermata Monza Est-Parco, come ampiamente comunicato in risposta alle molteplici interpellanze avanzate su questo argomento, occorrerà preliminarmente procedere a una nuova stima economica dell’intervento, oggetto dei prossimi incontri con RFI e Regione.”
È da mesi che sentiamo dire che occorre una nuova stima economica dell’intervento. Perché occorra una nuova stima economica non l’abbiamo ancora capito. Soprattutto, non abbiamo ancora capito perché questa stima non sia ancora stata fatta. Se è servito quasi un anno alla giunta Allevi per far firmare a RFI un’intesa già definita da tempo, quanto tempo ancora occorrerà per far partire i lavori della fermata Monza Est-Parco?
Un’idea di cosa accadrà, purtroppo, ce la siamo ormai fatta: si realizzerà, in tempi biblici, solamente il sottopasso ciclopedonale mentre la fermata Monza Est-Parco rimarrà una favola. Con buona pace di quella parte di città che da quarant’anni aspetta….