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lunedì 19 maggio 2014

SVILUPPO “ABITATIVO” DI S.ALBINO? REAZIONI E NOTE DOPO IL NOSTRO DOCUMENTO SUL PGT



Il nostro documento ha stimolato qualche commento anche critico.


Questioni sollevate:
1) Invecchiamento popolazione del quartiere (da cui la necessità, secondo alcuni, di nuove case); 

Dai dati presentati dall'Assessore Longoni (da censimento) questo trend non risulta confermato. La tesi è confutata anche dall'incremento scolastico, anche se vi sono numerose provenienze da S.Damiano. Per inciso però dovremmo abituarci a considerare S.Albino e S.Damiano come una unica comunità (per un sacco di ragioni che i residenti ben conoscono), magari creando anche momenti comuni tra le due consulte.

2) Bisogno di alloggi ;

Occorrerebbe quantomeno chiarire a quale tipo di alloggi ci si riferisce? Edilizia libera o sociale?
- Per quanto riguarda l’edilizia libera, in via Adda sono stati realizzati appartamenti già da due anni e sono in buona parte ancora invenduti.
- Per quanto riguarda la necessità di appartamenti a prezzi calmierati manca una ricognizione del fabbisogno.
Occorrerebbe anche una riflessione sulla gestione degli alloggi comunali disponibili. I residenti lamentano spesso episodi di degrado e illegalità. Del resto la stampa locale ha parlato più volte di assegnazioni "guidate" da criteri poco trasparenti ai tempi dell'Assessore Antonicelli.
Ora c'è una ulteriore novità. Per tutti gli appartamenti di Cascina Bastoni (sopra il Centro civico) è prevista una convenzione tra Brugherio e Monza e la Cooperativa sociale 2000 per occuparli con detenuti ai domiciliari. Lo apprendiamo in diretta dalle colonne de "Il cittadino" del 15/05/14. Siamo molto sensibili alle istanze del reinserimento dei detenuti. Ma siamo proprio certi che il posto migliore fosse sopra il Centro civico? Abbiamo già sperimentato le rimostranze di "inquilini del piano di sopra" assai poco interessati, per così dire, alle finalità sociali delle riunioni pubbliche in Cascina Bastoni. In ogni caso poi la questione non riguarda tanto il tipo di utenti (come detto non abbiamo nulla contro detenuti o altre persone in difficoltà) quanto il fatto che questo spazio già così limitato forse andrebbe destinato a finalità più connesse a quelle del sottostante centro civico. 
E comunque non era meglio parlarne prima con la popolazione o almeno con la neonata Consulta?
- Aree libere edificabili sono previste dal Pgt vigente. In particolare sono indicati due spazi:
 a) Vi è un’area a confine con la zona industriale. Essa è a nostro avviso assolutamente inadatta perché ridurrebbe la fascia di rispetto tra area industriale e quartiere;
b) Vi è poi un’area piuttosto piccola in via Sardegna, che potrebbe essere utile per una sistemazione di quell’abitato con la cessione dello spazio a verde e le urbanizzazioni (creazione del marciapiede in via Sardegna, ecc.).

Il pregio del nostro quartiere è proprio l’esistenza di grandi spazi liberi (obbiettivo del parco agricolo): un patrimonio da salvaguardare per la vivibilità del quartiere e anche di tutta la città (Monza è tra le città con il maggior consumo di suolo).
Oggi l’opzione più saggia è dunque quella di puntare alla riqualificazione dell’edilizia esistente consentendo solo gli incrementi e gli incentivi previsti dalla legge.
3) Quartiere deserto;
Come negarlo. Ma ciò non dipende dalla mancanza di nuovi appartamenti (a dire la verità anche il centro di Monza non è un granché; basta andare in P.zza Trento e Trieste verso le nove di sera per vedere il deserto). Ammesso che nuovi edifici vengano occupati non aiuteranno di per sé ad avere più vita. Al massimo ci avvicineremmo ulteriormente alle caratteristiche dei quartieri dormitorio delle periferie classiche (vedi Milano).
Quello che manca invece sono attività che possono svilupparsi solo grazie alla riorganizzazione dello spazio pubblico e dei servizi (ciclabili, zone pedonali, scuola aperta al quartiere, biblioteca, centro civico vitale, strutture sportive, area per spettacoli, centri di aggregazione e attività per i giovani, commercio di prossimità supportato dall' ente pubblico ecc.).
In questo quadro è interessante la proposta dell’individuazione di uno o più spazi per piccole attività artigianali (ad esempio nell’ambito del possibile utilizzo del capannone APA("Ecomostro") ed un ragionamento sul rilancio di una vocazione agricola che a partire dall'esperienza degli Orti comunitari in Via Adda possa prevedere anche un'attività di coltivazione e di commercializzazione a Km zero. Ricordiamoci che a  furia di consumo di suolo la terra da coltivare va assumendo un valore inestimabile. Non a caso la Cina, incapace di soddisfare il fabbisogno alimentare del suo popolo sta virtualmente "acquistando" l'Africa. Noi che la terra l'abbiamo dobbiamo proteggerla ma anche considerarla una straordinaria risorsa economica per il futuro.
19 maggio 2014

domenica 18 maggio 2014

Riunione comitato di quartiere s.albino – 12/5/14


Anche se con un pò di ritardo ecco un breve sunto della riunione.


Si inizia con un breve resoconto sulla serata del 3/5 tenutasi a S. Rocco, dedicata alle consulte di S.Albino e S.Rocco e alle loro osservazioni sul PGT. Per inciso ricordiamo che il Comune per l'occasione ha messo a disposizione un pullmino x trasferire la ns Consulta a S. Rocco. La serata è stata introdotta dall'Assessore Colombo che ha ricordato (per quanto ci riguarda) la scelta di ridurre le volumetrie dell'insediamento industriale delle Vie Pompei ed Ercolano e l'impegno della Giunta a tutelare le aree agricole ad est di Via Adda.
Per inciso comunque nella testa dell'Amminstrazione l'area industriale deve partire per cui invitiamo tutti i santalbinesi a vigilare sul modo in cui si realizzerà. Ci sarà il problema di quanti metri cubi occuperà, di quali lavorazioni verranno ipotizzate, di come funzioneranno gli accessi (in modo da non toccare in alcun modo il quartiere). Ci sarà da spingere per un uso meno impattante dell'Ecomostro (a tuttoggi inutilizzato). Dovremo verificare che si realizzi una consistente area verde a tutela del Quartiere ed in particolare del Campetto giochi e che possa sfociare direttamente verso l'area degli "Orti Comunitari" che altrimenti risulteranno un pò troppo "delocalizzati" come un corpo estraneo a nord di S.Albino, al di là di quella strada assai trafficata che ancora è Via Adda. Ricordiamo in proposito che presto, a furia di consumo di suolo, la terra da coltivare avrà un valore inestimabile per cui nel progetto Orti comunitari sarebbe bello inserire anche qualche ipotesi di attività agricola capace di dare lavoro e di favorire magari la ripresa di attività commerciali a km zero in Quartiere....
Visto il mancato intervento all'altezza del Malcantone (che sarebe il solo modo per decongestionare il traffico sulla direttrice casello di Agrate – Monza) l'insediamento di Aruba e l'area industriale rischiano di far convergere in quartiere e in Via Adda ulteriore traffico. Dobbiamo insistere affinché Via Adda diventi davvero una via a solo trafficolo locale.
Dovremo anche dare seguito a quanto discusso e concordato nei recenti contatti che abbiamo avuto coi responsabili aree verdi e sport (Appiani ha visto anche il pezzo di prato inutilizzato a nord del Campo giochi...).
Tornando alla riunione di S.Rocco c'è stato poi un intervento di un esponente del Comitato sorto contro il depuratore che ha sottolineato l'utilità di realizzare un percorso ciclabile lungo Viale delle Industrie (tema che assieme alla riqualificazione dell'intero Viale e dei suoi insediamenti non troppo ecologici sta molto a cuore anche a noi). Cercheremo contatti con questo Comitato.
A proposito di insediamenti in Viale delle Industrie abbiamo letto con stupore della visita delgli studenti della Scuola Bellani all'impianto rifiuti speciali contro il quale i cittadini di S.Damiano si stanno battendo da tempo. Inutile ricordare le anomalie dell'autorizzazione di Antonicelli (di cui sono note le disavventure legali) e le indagini della magistratura ancora in corso. Chiederemo un incontro con gli studenti per dare un quadro un pò meno idilliaco e un poco più critico della questione. Anche la stampa ha dato voce alle ns rimostranze.
L'Assessore Magni di Brugherio (su mandato dell'intero Consiglio comunale che è contrario all'impianto) ha ribadito il suo impegno ad un coordinamento forte con la Giunta di Monza per avere davvero tutte le informazioni (ancora mancanti) sull'insediamento.
Infine ricordiamo che abbiamo presentato il ns documento sul PGT sia nella serata di S.Rocco che alle autorità. L'urgenza è dipesa dai tempi fissati dal Comune. Ora speriamo che il ns documento possa servire da base di partenza per una discussione e integrazione da parte degli altri membri della Consulta. Noi restiamo favorevoli ad una opzione zero cemento. Tra l'altro le slides di Longoni non confermavano la convinzione che S.Albino sia un quartiere particolarmente anziano (da cui la richiesta di nuove case da parte di alcuni per "ringiovanire" il paese). Di certo a S. Albino mancano quasi tutti i servizi ed in particolare qualsiasi servizio in grado di aggregare i giovani.Comunque non saremo integralisti. Contiamo di portare in Consulta la discussione su queste tematiche così come sulle questioni del disagio sociale e della necessità di rilanciare un commercio di prossimità e spazi e luoghi di vita sociale a S.Albino.

La prossima riunione della Consulta di S.Albino è lunedì 19/5 alle ore 21 in Cascina Bastoni. Tutti possono assistere (e anche chiedere di intervenire).

NOI BRUGHERIO DI QUESTA SETTIMANA

  1. E' online il PDF di Noi Brugherio di questa settimana. http://wwww.noibrugherio.it




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LUNEDI' 19/5 ORE 21 AL CENTRO CIVICO RIUNIONE DELLA "CONSULTA DI QUARTIERE S.ALBINO"

Lun 19/5 ore 21 al Centro Civico di Via Mameli si terrà la seconda riunione della Consulta di Quartiere S.Albino. Si incontreranno i rappresentanti delle varie realtà del paese (noi, Coop. Cattolica, Parrocchia, Auser, Arci Scuotivento, Scuola di Agraria del Parco, Comitato genitori Scuola manzoni ecc.) sotto la guida di una facilitatricie del Comune. Ma la riunilone è pubblica. Tutti i santalbinesi possono assistere e anche intervenire. Non mancate. da qui riparte la partecipazione e la rivitalizzazione del nostro tessuto connettivo.  

sabato 17 maggio 2014

Buche: servono 30 milioni


SECONDO I NOSTRI ESPERTI PER TORNARE ALLA NORMALITA’
buca-paveI cittadini sono stanchi degli asfalti e dei marciapiedi pieni di buche, ma il problema è più complicato di quello che sembra. Nella maggior parte dei casi, non basta asfaltare di nuovo: occorre rifare il fondo stradale. Con i nostri esperti abbiamo fatto un'analisi e provato a calcolare quanto il Comune dovrebbe sborsare per riportare la situazione alla normalità. La cifra è shock: servono almeno 30 milioni di euro.
La città è piena di crateri di tutti i tipi e misure, su strade e marciapiedi. In questi mesi abbiamo raccolto, attraverso il nostro sito web, centinaia di segnalazioni da parte dei cittadini, le abbiamo quasi tutte verificate e quindi “girate” in Comune con dettagli. Attraverso il feedback dei segnalatori, riscontriamo che sono state tappate per il 20% circa. Il Comune, in sostanza, ha eseguito le piccole riparazioni, ma non ha ancora toccato i dissesti stradali più gravi.
Il nostro gruppo di lavoro sul tema, assistito da due esperti, ha fatto un’analisi delle segnalazioni pervenute e di quelle pubblicate da altri siti web e dai giornali. Obiettivo, stimare quanto costerebbe rimettere strade e marciapiedi di Monza in condizioni normali. Il risultato è scioccante: secondo noi, ci vorrebbero almeno 30 milioni di euro. Dice l’ing. Ermanno Cacciari, presidente del Comitato San Fruttuoso 2000: “E’ un importo enorme, ma purtroppo attendibile. Abbiamo riscontrato che centinaia di tratte, per decine di chilometri, richiederebbero anche il rifacimento del fondo stradale”.
Monza ha 170 km di strade ed ha complessivamente aree asfaltate, tra vie e zone di sosta, pari a 23 milioni di metriquadrati. La maggior parte dei dissesti mostra, purtroppo, non tanto una consunzione eccessiva del manto superficiale, ma danni negli strati sottostanti, il cosiddetto “fondo”. Senza sistemare quello, ogni riasfaltatura è destinata ad essere poco durevole. Ad esempio, le buche profonde che rivelano vecchie stratificazioni con cubetti di porfido, come in via Lecco, o di acciottolato, come in via Risorgimento, non lasciano dubbi.
Chiariamo subito: le responsabilità non sono imputabili all’Amministrazione comunale attuale, né alla precedente. Siamo di fronte a cinquant’anni di problemi ignorati o rinviati, e oggi tutti i nodi stanno venendo al pettine. Dice Isabella Tavazzi, portavoce del Comitato San Fruttuoso 2000: “Bisogna che il Comune abbia il coraggio di varare un piano straordinario su più anni, stanziando quello che serve. I quattro milioni messi a bilancio tra 2013 e 2014 non soltanto sono troppo pochi, ma rischiano di essere spesi male se non si procede ad interventi radicali”.
Interpellato dai giornalisti, l'assessore ai lavori pubblici Marrazzo ha confermato che la nostra stima è attendibile e ha detto che i lavori saranno programmati nell’arco di anni, sia per ragioni economiche, sia per non paralizzare la città.
© 2014 Comitato San Fruttuoso 2000 - riproduzione consentita con citazione della fonte
SOS: SEGNALA A NOI I DISSESTI STRADALI DI MONZA

L'Unione europea frena: così la banda ultra-larga non decolla in Brianza

Giorno Monza Brianza @Giorno_Monza
 
L'Unione europea frena: così la banda ultra-larga non decolla in Brianza  

http://ow.ly/2GMvFZ 



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17/5 - ORE 16 - BRUGHERIO : CAMBIARE LA COSTITUZIONE?




venerdì 16 maggio 2014

Impianto di smaltimento sotto inchiesta, la visita degli alunni accende la polemica

ARTICOLO DA MBNEWS


Impianto di smaltimento sotto inchiesta, la visita degli alunni accende la polemica

LEGGI TUTTO QUI:
http://www.mbnews.it/2014/05/impianto-di-smaltimento-sotto-inchiesta-la-visita-degli-alunni-accende-la-polemica/





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"IMPIANTO RIFIUTI SPECIALI" A S.DAMIANO, STUDENTI IN VISITA E "PECCATO ORIGINALE"



Nei giorni scorsi il Giorno ha dato rilievo alla visita guidata degli studenti della Scuola Bellani al CEM, impianto recentemente posto sotto sequestro (ricordiamo che il successivo dissequestro non è avvenuto per sancire l'assenza di elementi di illegalità ma semplicemente perché le indagini in loco avevano fatto il loro corso). Ovviamente noi non mettiamo in dubbio la buona fede del Giorno (che ha il compito di dare informazioni e che ci ha subito contattato per sentire la nostra versione) e neppure quella dei dirigenti scolastici. Sospettiamo piuttosto che qualcuno, con questa bella pensata, non abbia immaginato di poter ricostruire una "verginità ecologica" compromessa ab origine. Per ricordare a tutti la somma di anomalie presenti fin dal nascere dell'impianto riportiamo qui un bell'articolo di Christian Canzi del 18/10/2013 da noi già pubblicato a suo tempo.

Intanto l'Assessore Magni di Brugherio, rispettando il mandato del Consiglio comunale di Brugherio che si è pronunciato all'unanimità contro l'impianto, ci ha garantito ancora ieri sera il suo impegno per portare avanti un lavoro comune con l'Amministrazione di Monza sulla questione.

Grazie

I Comitati di quartiere di S. Albino e S. Damiano

DISCARICA A S.DAMIANO E S.ALBINO – LA RICOSTRUZIONE DI CHRISTIAN CANZI


Riceviamo dagli amici del Comitato di Quartiere San Damiano questa minuta ed utile ricostruzione della intera vicenda scritta da Christian Canzi. Pubblichiamo ringraziando entrambi. Per ns comodità di lettura abbiamo evidenziato in azzurrino alcuni punti per noi salienti.
Il Comitato di quartiere S.Albino

Nel caso possa essere utile al comitato, Vi mando qualche pagina per 
riassumere la situazione che emerge in merito all’impianto leggendo la 
documentazione che mi avevate fornito e riassumendo gli ultimi avvenimenti.
I dati potrebbero variare in relazione alle variazioni del progetto, ma 
attualmente non ho a disposizione queste ultime, quindi mi limito a scrivere le 
informazioni di cui sono al corrente.
Vi ringrazio per l’attenzione.

Un saluto.
Christian Canzi
IMPIANTO RIFIUTI CRIMO S.R.l.,VIALE DELLE INDUSTRIE – MONZA

- La società CRIMO s.r.l. con sede in Viale delle Industrie 25, Monza, in data 20 novembre 2009, ha presentato al Comune di Monza richiesta di locazione di un area di almeno 10.000 mq per ampliare l’attività di autodemolizione e smaltimento di pneumatici esistente presso le sede dell’impresa in Viale delle Industrie.
 - Il Comune di Monza, con nota 10 giugno 2010, ha reso disponibile per l’affitto un area di 13.000 mq in Viale delle Industrie (fra S.Damiano e S.Albino).
- Il 10 febbraio 2011 si è tenuta una Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Monza e Brianza avente come Ordine del Giorno: “Richiesta di autorizzazione alla realizzazione ed alla gestione di un nuovo centro di raccolta e trattamento veicoli fuori uso ed impianto per l’esercizio di messa in riserva, recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, ai sensi dell’art. 208, comma 1 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Da ubicarsi in Monza, Viale delle Industrie s.n.c..
Alla Conferenza erano presenti: la CRIMO, la Provincia di Monza e Brianza, l’A.R.P.A. Di Monza e Brianza, il Comune di Monza (con il solo Assessore all’Ambiente Antonicelli, senza nessun esponente degli Uffici del Comune), l’ASl di Monza e Brianza.
Il fatto che sia venuto solo l’Assessore Antonicelli non è una violazione della legge, però è strano che non ci fosse nessun responsabile degli Uffici che avrebbero dovuto seguire la questione.

Il Comune di Brugherio non è stato invitato e anche questo è strano.
A seguito della Conferenza il Comune di Monza ha espresso parere favorevole;
la Asl ha espresso parere non favorevole e richiesto alcune integrazioni (relative a sicurezza, salubrità dei luoghi di lavoro, superficie drenante, impatti sulla salute pubblica, destinazioni d’uso degli edifici nel raggio di 200 m dall’impianto etc.);
l’A.R.P.A. ha richiesto integrazioni (previsioni impatto acustico, verifica di non inquinamento della falda, verifica emissioni in atmosfera, inquinamento elettromagnetico etc.);
La Provincia ha richiesto alcune integrazioni in merito alle attività stoccaggio e selezione rifiuti da svolgere nell’impianto ed ha richiesto il certificato di assenza di pozzi per l’acqua potabile nel raggio di 200 m dall’impianto, che avrebbe dovuto essere rilasciato dal Comune di Brugherio (art. 94 D. Lgs. 152/2006).

- Con nota del 28 gennaio 2011 il Settore Edilizia del Comune di Monza ha precisato che l’area in questione era a destinazione agricola (non compatibile con l’impianto) ma che nella proposta di variante al PGT era prevista la variazione di destinazione d’uso (a diventare area TUC – Tessuto Urbano Consolidato Terziario Speciale).
- Il 5 maggio 2011 la Giunta Comunale di Monza ha approvato una DECISIONE (non Delibera) dove si stabilisce di rendere disponibile l’area di Viale delle Industrie all’affitto con la CRIMO, che oltre al canone di locazione avrebbe dovuto realizzare un parcheggio su Viale delle Industrie, a nord dell’area in questione.
- Con nota dell’11 maggio 2011 il Settore Edilizia del Comune di Monza ha ribadito la non conformità urbanistica dell’impianto, oltre alla mancanza di accessi carrai e la mancanza di allacciamento alla fognatura.
- il 12 maggio 2011 si è tenuta una seconda Conferenza dei Servizi, alla presenza di CRIMO, Provincia di Monza e Brianza, A.R.P.A. Di Monza e Brianza, Comune di Monza (con il solo Assessore all’Ambiente Antonicelli, senza nessun esponente degli Uffici del Comune), per esaminare il nuovo progetto presentato dalla CRIMO s.r.l..
A.R.P.A. E Provincia hanno richiesto integrazioni in merito ad alcune delle attività da svolgere nell’impianto (tipologia di rifiuto da ricevere e trattare, modalità di svolgimento di alcune operazioni etc.);
A.R.P.A. Ha invece espresso parere favorevole in merito agli aspetti relativi a rumore, emissioni in atmosfera, emissioni elettromagnetiche, inquinamento delle acque;
il Comune di Monza ha espresso parere favorevole fatte salve le indicazioni contenute nella nota dell’11 maggio 2011 del Settore Edilizia;
la ASL era assente;
il Comune di Brugherio non è stato invitato.
- Il 24 ottobre 2011 la Provincia di Monza e Brianza, con Autorizzazione Dirigenziale n. 484, ha approvato il progetto dell’impianto ed autorizzato la sua realizzazione. La Determinazione richiama una nota del 24 maggio 2011 della Asl in cui viene espresso parere favorevole condizionato alla realizzazione dell’impianto (condizionato a cosa?) ed una nota del 1 settembre 2011 dell’A.R.P.A. in cui esprime parere favorevole.
Ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, l’approvazione del progetto costituisce variante allo strumento urbanistico e rende non necessaria la variante al PGT.
Il progetto in questione riguarda un impianto di superficie complessiva 13.222 mq dove verranno svolte due tipologie di attività: una legata allo stoccaggio, demolizione recupero e rottamazione di autoveicoli; la seconda in cui verranno messi in riserva (per un periodo massimo di 6 mesi, secondo una nota della CRIMO del 19 maggio 2011), recuperati e messi in deposito preliminareRIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI.

DEFINIZIONI (D. Lgs 152/2006)
La messa in riserva è autorizzata per complessivamente 3002 mc (3002 ton) suddivise in varie zone dell’impianto.
Il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a recupero (R3, R12) è 8800 ton/anno (29,6 ton/giorno);
il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a recupero (R3,) è 2880 ton/anno (9,6 ton/giorno);
la superficie utile dell’impianto di autodemolizione ‘ di circa 1523 mq.
In base all’autorizzazione, l’impianto potrà ricevere svariati tipi di rifiuti: oltre alle automobili potranno essere ricevuti scarti vegetali, rifiuti plastici non da imballaggio, fanghi, reflui da lavaggio, segatura, scarti di carta e cartone, cuoio, grasso, pitture, ceneri, polveri e particolato, imballaggi vari, pneumatici, metalli, vetro, cemento e mattoni etc.
Le attività che verranno svolte (R3, R12, R13, D15), oltre quella di stoccaggio, riguarda la selezione e cernita di materiali recuperabili, il loro adeguamento volumetrico ed il loro deposito preliminare in attesa di essere trasferiti ad altri impianti.
Una parte dei materiali recuperati potrà essere triturati e trasformati in materia prima secondaria che potrà essere venduta all’industria delle materie plastiche.

DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA’ (D.Lgs 152/2006). Evidenziate in giallo quelle autorizzate nell’impianto della CRIMO.

ALLEGATO B

N.B. Il presente allegato intende elencare le operazioni di smaltimento come avvengono
nella pratica. I rifiuti devono essere smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza
usare procedimenti o metodi che possano recare pregiudizio all’ambiente.

Operazioni di smaltimento
D1 Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica)
D2 Trattamento in ambiente terrestre (a esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi
nei suoli)
D3 Iniezioni in profondità (a esempio iniezioni dei rifiuti pompabili in pozzi. In cupole saline
o faglie geologiche naturali)
D4 Lagunaggio (a esempio scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune,
ecc.)
D5 Messa in discarica specialmente allestita (a esempio sistematizzazione in alveoli stagni
separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall’ambiente)
D6 Scarico dei rifiuti solidi nell’ambiente idrico eccetto l’immersione
D7 Immersione, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino
D8 Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a
composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei
punti da D1 a D12
D9 Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine
a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a
D12 (ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.)
D10 Incenerimento a terra
D11 Incenerimento in mare
D12 Deposito permanente (a esempio sistemazione di contenitori in una miniera, ecc.)
D13 Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12
D14 Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a
D13
D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14
(escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).

ALLEGATO C

Operazioni di recupero
N.B. Il presente allegato intende elencare le operazioni di recupero come avvengono nella
pratica. I rifiuti devono essere recuperati senza pericolo per la salute dell’uomo e senza
usare procedimenti o metodi che possano recare pregiudizio all’ambiente

R1 Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia
R2 Rigenerazione/recupero di solventi
R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le
operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche)
R4 Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici
R5 Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche
R6 Rigenerazione degli acidi o delle basi
R7 Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti
R8 Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori
R9 Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli
R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia
R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10
R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11
R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1
a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)
R14 Deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti i rifiuti
qualora non vengano rispettate le condizioni stabilite dalla normativa vigente.

Le tipologie di rifiuti che verranno sottoposte ad operazione di recupero R3 sono:
 L’attività di triturazione primaria (R12) potrà essere effettuata sulle seguenti frazioni di rifiuto:
 - Con Determinazione Dirigenziale 1128/2012, il 18 maggio 2012, il Comune di Monza ha approvato il contratto di affitto con la società CRIMO s.r.l..
Tale contratto prevede un canone annuo di 61.700 euro (43.190 nei primi due anni per indennizzare la CRIMO della bonifica dell’area e demolizione dei fabbricati presenti.
Il contratto avrà durata dal 1 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2021. I lavori di realizzazione devono iniziare entro un anno dalla data di approvazione, e l’impianto deve entrare in esercizio entro 3 anni dalla suddetta data (in caso contrario il contratto decade).
La CRIMO si impegna a corrispondere al Comune di Monza il costo per lo svincolo dalla servitù del tratto di canale diramatore 3/1 Valle Lambro Levante da parte del Consorzio Villoresi (avvenuta con Determinazione Dirigenziale 1927 del 2 maggio 2012). Era previsto il rimboschimento dell’area rimasta a verde, ma la CRIMO ha ottenuto di piantumare solo alcune siepi. Al termine del contratto la CRIMO dovrà riconsegnare l’area al Comune nelle condizioni iniziali, provvedendo a proprie spese alle attività di risistemazione e bonifica.

- Con nota del 22 ottobre 2012 la CRIMO s.r.l. ha comunicato a provincia di Monza e della Brianza, Comune di Monza, A.R.P.A. Monza e Brianza e ASL Monza e Brianza di avere volturato l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto a favore della Società CEM Centro Ecologico Monza S.R.L. in data 27 luglio 2012 e che la Provincia di Monza ha conseguentemente aperto la relativa istruttoria. Nella stessa nota la CRIMO comunica l’avvio dei lavori di realizzazione dell’impianto.
Nel mese di luglio 2013 il Consiglio Comunale di Brugherio ha chiesto alla Giunta di attivarsi in merito alla questione dell’impianto.
Nel corso del mese di settembre 2013 si è tenuta una nuova Conferenza dei Servizi a seguito di una richiesta di variante al progetto avanzata dalla CRIMO.
L’Amministrazione di Brugherio ha potuto partecipare all’incontroIn tale sede è emerso che il progetto dell’impianto viene lievemente modificato in quanto l’area di autodemolizione di autovetture, dove è probabile che sarebbero stati realizzati i depositi di materiali, viene per il momento esclusa da interventi.
Altra novità è che il Comune di Brugherio ha finalmente ottenuto l‘accesso agli atti come uditore, e potrà quindi avere tutta la documentazione relativa al caso;  inoltre sembra che sia possibile che le rilevazioni ambientali, possano essere effettuate anche sul territorio di Brugherio, come richiesto dall’Amministrazione.
Altra novità arriva dal Comune di Monza, dove un Consigliere Comunale di opposizione (Simone Villa della Lega Nord, che era in maggioranza quando è stato autorizzata la struttura) ha presentato una mozione che chiede di annullare la concessione del terreno dove dovrebbe sorgere l’impianto a causa di vizi di forma nell’iter seguito da quest’ultima (la concessione dell’affitto alla Società Crimo è stata stabilita da una decisione della Giunta Mariani, senza che vi fosse in merito una Deliberazione della Giunta stessa o del Consiglio Comunale).
Il giorno 7 ottobre scorso il Comitato di San Damiano contro l’impianto ha organizzato un incontro pubblico in cui l’Amministrazione Comunale ha illustrato lo stato a cui attualmente si trovano le cose.


CONSIDERAZIONI
Gli impianti come quello in questione sono necessari, perché consentono di recuperare importanti frazioni di materiali e di avviarle a riciclo. Si potrebbero eseguire valutazioni sulla necessità di affinare ulteriormente le metodologie di raccolta, recupero e riciclo, per arrivare a ridurre il consumo di materie prime, ma non è argomento da affrontar in questa sede.
Sono invece da tenere in considerazione alcuni aspetti legati alle caratteristiche tecniche dell’impianto, alla sua collocazione ed alla correttezza dell’iter seguito per giungere all’autorizzazione.
Per quanto concerne il primo punto occorrerebbe verificare che siano rispettate tutte le norme che consentano di escludere danni all’ambiente ed alla salute delle persone. Questo è riferito sia allo svolgimento dell’attività dell’impianto, sia ad aspetti legati alla sua realizzazione: parrebbe comunque che sia stato verificato con esito positivo il rispetto della distanza dai pozzi di captazione per acque destinate al consumo umano.
Il secondo aspetto è riferito al fatto che l’impianto verrebbe realizzato a poco distanza da abitazioni (a S.Albino e soprattutto a S.Damiano). Prima di autorizzare una struttura del genere, bisognerebbe verificare che tipo di impatto essa potrebbe avere, in termini di aumento del traffico ed inquinamento atmosferico (camion in entrata ed uscita dall’impianto) e di rumore (macchinari in movimento, camion in transito) nei confronti degli abitanti delle zone limitrofe.
Il terzo aspetto andrebbe verificato prima di tutti. La correttezza e la trasparenza che devono caratterizzare le attività della pubblica amministrazione, impongono di accertare che, per arrivare alla realizzazione dell’impianto non siano state consentite “scorciatoie” o inadempienze. L’argomento è troppo delicato per permettere che rimangano dubbi in merito. La mozione presentata al Consiglio Comunale di Monza prende in considerazione proprio questi aspetti.