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venerdì 24 aprile 2020

ASFALTI BRIANZA: PREPARIAMOCI ALLA RIAPERTURA!

  • Questo scambio di note è del 12/9/019. Ecco perché non possiamo abbassare la guardia  
  • e dobbiamo fidarci solo di noi stessi!
CQSA

  • Paolo Perotti Scusate, ma oggi sono stato in Asfalti Brianza tutta la mattina, sono uno dei tecnici del comitato TERRA ARIA ACQUA di Concorezzo, che sta seguendo i lavori di miglioramento impianto, primo non c'era ne puzza e tanto meno fumo o polvere, come evidenziato anche dall'ultimo sopralluogo Arpa, cui ero presente. Vorrei sapere da dove sono state fatte queste riprese?
    Grazie
    • Marco Zanarotti Paolo Perotti caro Paolo, ti assicuro che le nubi e la puzza ci sono ancora, soprattutto la mattina presto, quando la gente dorme. Io ci passo spesso alle 6 e ti assicuro che non è cambiato nulla dopo gli interventi eseguiti. Poi scusa tu non abiti li vicino??? Non senti nulla????
    • Paolo Perotti Marco Zanarotti ciao, gli interventi programmati sono 3, ad oggi è stato eseguito il primo, gli altri due verranno terminati per fine settembre.
      Sì io abito a 100 metri in linea d'aria, e siccome sono uno dei tecnici del comitato che sta seguendo i lavori, ti dico che anche questa mattina, gli odori non provenivano da A.B. ma da Brugherio, visto che il vento tirava nord nord est e Brugherio era appestata.
    • Marco Zanarotti Paolo Perotti io abito a Brugherio, e, se il vento tira da nord nord est.. La puzza arriva da noi, da ovest ad Agrate e via di seguito, spero nei futuri interventi, ma cercare altre fonti di provenienza mi sembra assurdo.
    • Paolo Perotti Marco Zanarotti purtroppo no, proprio la settimana scorsa, siamo venuti a conoscenza che dei cittadini di Brugherio si sono costituiti in comitato, perché la causa degli odori di plastica bruciata, hanno fonte in una azienda sita proprio a Brugherio.
      I
      noltre se la direzione del vento è N NE, mai e poi mai gli odori potranno sentirsi a Brugherio, che rispetto ad A.B. si trova a S.
      Comunque come più volte ribadito in tutti i tavoli tecnici, chiunque voglia, può venire con me in A.B.
      Che sto seguendo e monitorando, i lavori di miglioramento impianto.
    • Marco Zanarotti Paolo Perotti infatti se il vento tira da nord, la puzza va verso sud, comunque passando spesso verso le sei e la puzza la sento e vedo il fumo ti mando una foto, ribadisco la mattina presto perché dopo questo orario la cosa non si verifica infatti staAltro...
    • Paolo Perotti Marco Zanarotti certamente, è al vaglio dell'Arpa, anche perché sembra che il sindaco Troiano ne sia a conoscenza già da 4/5 anni, come evidenziato dagli stessi cittadini nella famosa riunione dei comitati di Sant'Albino e San Damiano alla presenza del vice sindaco di Monza Villa e del sindaco Troiano, cui non ha potuto fare altro, che confermare.
      In ogni modo ti terrò informato.
    • Paolo Perotti Marco Zanarotti di nulla.
      Buona giornata.
    • Ursula Fossati Paolo Perotti andate a fondo! Non siate superficiali. È un problema serio. È un paese + limitrofi a dirvelo. Controllate che tipi di asfalto fanno, quali prodotti usano, come li combinano e miscelano tra loro... ma non con carte stampate alla mano , dal vivo ...mi raccomando , alcune combinazioni ed esalazioni derivanti dai loro fumi sono cancerogene. Non vogliamo che Concorezzo diventi una nuova "terra dei fuochi"
      1

  • Maria Pia Zurru Anche stamattina ,ore 10.30,stessa situazione di ieri.
  • Silvio Galati OGGI PUZZA INSOPPORTABILE!!..... Provvedimenti presi, ma QUALIIIII???? 😠😡😡😡
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  • Rossella Sensi In questi giorni ...mattina e sera ...qui dove lavoro io (vicino ad Asfalti Brianza) c'è da MORIRE!!!!
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  • Roberto Crespi Segnalare al comune. Noi di agrate abbiamo una scheda che compiliamo qdo c'è puzza ed inviamo al comune.
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  • Alfonso Iandiorio Oggi 12 Sett ore 11 a Monza zona libertà odore allucinante !
  • Simone Signori Stamattina ore 8,20 a Sant'Albino davanti alla scuola elementare con tutti i bambini che aspettavano di entrare. Un odore repellente, aria irrespirabile.


E questa è un'ulteriore nota del "sedicente" Comitato tutela ecc. che appunto avrebbe dovuto tutelarci ma che come visto sopra non si accorgeva del disagio di migliaia di persone. Da quando abbiamo  iniziato a fare domande anzichè fidarci ciecamente dei sedicenti esperti siamo diventati "rappresentanti poco seri".
PS abbiamo dato un'occhiata oggi alla pagina FB del Comitato tutela ecc. ed è ormai ridotto ad una rassegna di complottismo, tesi messoriane, montanariane, trumpiane e altre amenità (e pare che l'interesse per Asfalti Brianza sia evaporato).




Tutto cominciò così! L'interesse e l'impegno di singoli cittadini hanno dato il via a interrogazioni, raccolta firme, incontri e scontri con Asfalti Brianza, ARPA, Provincia, Regione ,Comuni. Strane persone con un livore inaspettato oggi tentano di screditare senza motivo il lavoro che, iniziato nel 2016 come singoli cittadini, si è poi concretizzato con l'attività dei Comitati : Comitato di S.Albino (che all'epoca era rappresentato da referenti seri, il Sig.Maurizio Confalonieri e la Sig.ra Cristina Daniotti e Comitato spontaneo Libertà di Monza rappresentato dal Sig. Maurizio Resseghini. Solo a fine 2017 un gruppo di residenti di Concorezzo ha costituito un Comitato locale spontaneo :Comitato per la tutela di terra, aria e acqua. Il documento, allegato, accompagnato da 352 firme di residenti di Concorezzo e Rancate, è stato protocollato in data 5 luglio 2016 al Comune di Concorezzo. Allora non si parlava di esperti o di soluzioni da proporre perché era tutto da studiare e da capire e avevamo tutti contro, ARPA compresa, che ci diceva che andava tutto bene. Questo è il primo documento della vicenda che comunque è stato trattato anche da giornali locali.




giovedì 23 aprile 2020

Appello al Comune per il monitoraggio delle RSA di Monza | Lab Monza

Appello al Comune per il monitoraggio delle RSA di Monza | Lab Monza

LA RESISTENZA A MONZA - STORIA E TESTIMONIANZE

LA RESISTENZA A MONZA
STORIA E TESTIMONIANZE
Villa reale, villa Blanc (in via Regina Margherita), l'ex casa Gil di via Turati, la caserma san Paolo, sono i principali luoghi che scrissero la storia della Resistenza partigiana a Monza. Pagine che raccontano di prigionie, di torture, di fucilazioni.
A raccontarcele sono alcune pubblicazioni scritte sulla base delle testimonianze di partigiani sopravvissuti al tragico periodo della occupazione nazifascista. In una di queste, Gianfranco Bianchi ci racconta: “ La Resistenza monzese per la situazione strategico-militare, la diversa componente operaia, la differente politicizzazione dei ceti sociali, appare diversa nell'azione che pur fu viva e operante anche prima del 25 luglio 1943. Nella città si era già costituito un « Fronte di Azione antifascista », che pubblicava un foglio di informazioni ciclostilato: « Pace e Libertà » e di cui fu animatore Gianni Citterio che sarà medaglia d'oro della Resistenza. Veniva stampato in una casa nei pressi di Olgiate Calco ad opera di Antonio Gambacorti Passerini. Tra gli aderenti al « Fronte » si ricordano Aldo Buzzelli, Enrico Farè, Amedeo Ferrari, Fortunato Scali, Rodolfo Crippa e Carlo Casanova (" il farmacista Emilio e Aldo Diligenti daranno il via alla « Fiume Adda » con Giordano Cipriani, Mascetti e Contardo Verdi).
Dopo le effimere, esaltanti giornate del luglio 1943, ad armistizio avvenuto, Gianni Citterio incita alla lotta armata in piazza Carducci, dal balcone del palazzo municipale, avendo attorno, appunto, Buzzelli, Casanova, Farè, Ferrari, Ghisolfi, Scali. Le forze della Resistenza monzese si costituiscono ed operano prontamente, anche nel silenzio e tessendo nell'ombra le fila di una organizzazione capace di avviluppare il nemico. La città viene posta sotto il controllo delle truppe tedesche comandate dal generale Willy Tensfeld che, dal Comando di via Verdi a Villa Blanc (continuamente vigilato dalle sagome minacciose dei carri armati) aveva la responsabilità dell'intero settore militare della Lombardia, del Piemonte e della Liguria. Tensfeld proveniva dai quadri delle S.S.; aveva modi bruschi e si era guadagnata una trista fama con le sue crudeli repressioni in terra sovietica. Si aggiunga il Comando del Presidio fascista alla Villa Reale, e saranno evidenti le difficoltà in cui dovettero operare i monzesi, molti dei quali finiranno col raggiungere formazioni di montagna.
Il primo C.L.N. monzese fu composto inizialmente da Luigi Fossati per la Democrazia Cristiana, da Enrico Farè per il Partito socialista e da Fortunato Scali per il Partito comunista; ma, a testimonianza delle difficoltà in cui si svolgeva la lotta clandestina nella città e in campagna, dovette essere completamente rinnovato, con la sostituzione di Fossati da parte di Giuseppe Vago, di Farè con Carlo Casanova e di Scali con Aldo Buzzelli. Infatti, i primi componenti dell'organizzazione dovettero allontanarsi da Monza, il rappresentante del Partito d'Azione, Dante Porta, fu ben presto arrestato e sostituito da Mario Luvolini. Un altro monzese, l'avvocato Giambattista Stucchi, già capitano del 5° Alpini, valoroso combattente della resistenza ossolana col nome di battaglia « Federici », rientrato a Milano, dal febbraio del 1945 riprenderà le supreme funzioni militari di componente del comando generale C.V.L. con Raffaele Cadorna, Ferruccio Parri, Luigi Longo, Mario Argenton, Fermo Solari ed Enrico Mattei.
Con la città piena di truppe tedesche era consigliabile evitare azioni violente che potessero provocare dolorose rappresaglie ai danni della popolazione civile. Tuttavia, il C.L.N. monzese fu in grado, nei giorni dell'insurrezione, di giungere al controllo di tutto l'agglomerato urbano. In un colloquio con il baldanzoso generale Tensfeld, che si era annunciato sotto burrascosi auspici, i responsabili politici, anche per l'opera di convinzione svolta da monsignor Arciprete, ottennero l'assicurazione che i reparti germanici sarebbero rimasti acquartierati nel loro comando per consegnarsi alle truppe americane in arrivo.
Valido interlocutore fu il dottor Tamagno Guidi, comandante delle Brigate Autonome « Matteotti » per la zona di Monza, il generale Tensfeld si era a lungo ostinato a non intavolare discussioni nè con l'Arcivescovado ambrosiano nè con il C.L.N.A.l. (neppure dietro le pressioni fasciste), perchè riconosceva un solo avversario, gli Alleati. Accettò tuttavia un dialogo con il dottor Tamagno Guidi che aveva attestato nella sua fabbrichetta di prodotti farmaceutici presso Monza le brigate partigiane a sua disposizione. Dopo ampie discussioni la tregua stava per essere siglata, quando intervennero disposizioni sulla resa globale dei tedeschi e alle 12,48 dello stesso giorno il generale Willy Tensfeld impartiva l'ordine di capitolazione a tutte le sue truppe.
Mentre dalla Brianza entravano in città le formazioni partigiane, i patrioti monzesi ottenevano la resa del Comando della Guardia Nazionale Repubblicana, prendevano possesso della Casa del fascio, facevano prigionieri i tedeschi asseragliati nelle Officine Strebel ed entravano d'impeto nella caserma San Paolo. In questa azione perdeva la vita Carlo Mengoni delle Brigate « Matteotti ». Il 25 aprile si insediava la nuova Amministrazione con sindaco Enrico Farè.
Potrà sembrare poco quanto è stato detto, ma anche in questo caso sarà sufficiente il crudo linguaggio delle statistiche: 83 partigiani caduti nei vari settori operativi, o scomparsi nei campi di eliminazione, da Carlo Beretta fucilato a Fondo Toce, a Giuseppe Gatti di Albiate e ad Angelo Barzago giustiziato a Pessano, dai tre eroici esponenti dell'antifascista « Fronte della Gioventù » Vittorio Michelini, Alfredo Ratti, Raffaele Criscitiello, stroncati dal piombo repubblichino alla Villa Reale, ai martiri di Fossoli, il piccolo industriale Enrico Arosio, l'umile operaio Ernesto Messa, gli impiegati Carlo Prina e Davide Guarenti e il già ricordato dottor Gambacortti Passerini, ai quali vanno aggiunti Enrico Bracesco (primo mutilato partigiano monzese deportato e caduto a Mauthausen), il giovane Flaminio Buzzi, Enrico Mentasti e Carlo Samiolo deceduti nel Lager nazista. Memorabile pure il sacrificio di Luigi Dell'Orto, Angelo Inzoli, Gianfredo Vignati e Pietro Colombo fucilati dai tedeschi per rappresaglia, religiosamente assistiti da mons.Giuseppe Baraggia.
Vogliamo concludere questa incompleta rassegna, ricordando la medaglia d'oro Enrico Citterio, comunista, caduto a Pieve Virgonte in Val d'Ossola con il suo comandante Filippo Beltrami e Alfredo Di Dio il 13 febbraio 1944, non meno che il marchese Ferdinando Tacoli, delle Divisioni d'Assalto Osoppo Friuli, medaglia d'argento, caduto nella zona di Adagliacco il 6 luglio 1944 mentre copriva il ripiegamento degli uomini della sua squadra. E così pure Enrica Sala, uccisa poco più che diciannovenne a Sovico il 17 febbraio 1945, unica donna monzese compresa nell'elenco dei partigiani caduti. « Essi morendo — come disse Giovanbattista Stucchi — hanno arricchito il nostro spirito della loro presenza vigile e silenziosa, che esercita un costante richiamo nel segreto delle nostre coscienze ».