Asfalti Brianza, i cittadini continuano a vivere respirando fumi | VIDEO
LE EVDENZIAZIONI IN GIALLO SONO NOSTRE CQSASD
Tre sindaci chiedono risposte certe su Asfalti Brianza, l’azienda di Concorezzo alle porte di Milano che produce asfalti e sembra causare problemi di salute ai cittadini. Alessandro De Giuseppe è tornato da loro perché le analisi vengono fatte quando camino e produzioni sono fermi
“Chiediamo risposte chiare, certe e rapide”. È la richiesta di tre sindaci dei territori attorno ad Asfalti Brianza, l’azienda di Concorezzo alle porte di Milano che produce asfalti e sembra causare problemi alla salute dei cittadini. Con Alessandro De Giuseppe ci siamo occupati di questa vicenda ascoltando tutti i soggetti coinvolti: residenti, Comune, Arpa e azienda (clicca qui per il primo servizio).
“Verso le 23 si accendono questi camini e noi non respiriamo più”, sostengono i residenti. Mal di gola, bruciori agli occhi, asma sono solo alcuni dei malori che accusano alcune centinaia di persone. Tutti abitano vicino allo stabilimento. Nel tempo sono sorti comitati cittadini spontanei che hanno spinto il comune a chiedere gli esami sui fumi e un anno fa sono state fatte le verifiche sui gas emessi. Nonostante le migliorie che l’azienda è stata obbligata a fare il problema è rimasto sempre lo stesso.
Alessandro De Giuseppe per fare chiarezza in questa vicenda insieme ai cittadini ha voluto misurare la qualità dell’aria attorno all’azienda. “È emerso che ci sono dei picchi che risultano cancerogeni”, spiega Alberto Ruprecht, consulente dell’istituto Tumori di Milano. E intanto le emissioni continuano. Così siamo andati a casa del sindaco di Concorezzo. Lo contattiamo all’una di notte nel momento massimo in cui i cittadini accusano odori e malesseri: “Nel momento in cui qualcuno mi mette nero su bianco questi dati certi non ho problema a emettere un’ordinanza per problemi ambientali”, ci aveva assicurato Mauro Capitanio. Insomma, dati certi perché i nostri non erano ufficiali. Doveva pensarci l’Arpa che però non sembrava mai rilevare il problema perché gli esami dell’aria li faceva sempre quando gli impianti erano spenti.
Nel frattempo è proseguita la battaglia dei comitati. A settembre la Procura ha posto sotto sequestro l’azienda per gestione illecita di rifiuti. “Io non ho mai inquinato, sono due anni che l’Arpa viene a fare controlli. La tutela dei cittadini è la prima cosa”, ci ha detto Vincenzo Bianchi Amministratore delegato di Asfalti Brianza.
Passano i mesi ma la situazione non sembra cambiare. Tanto che il 5 maggio a mezzanotte un residente registra un video da fuori lo stabilimento. Si vede un gran fumo uscire da un camino nel cuore della notte. Dopo sequestro e dissequestro, Asfalti Brianza ha riaperto all’inizio della Fase 2, ma la riapertura era vincolata all’obbligo di intervenire sugli impianti per ridurre i fumi e di smaltire la montagna di asfalto fresato che teneva sul piazzale entro gennaio. Un materiale potenzialmente pericoloso.
“Loro hanno accatastato questa montagna di materiale per due motivi: dalle indagini si suppone che usassero una parte di quel fresato nel ciclo produttivo e per smaltirla ci vorrebbero una 15ina di camion al giorno per 60/90 giorni che è più di una milionata”, spiega il sindaco Capitanio.“Teoricamente nel ciclo produttivo avrebbero dovuto utilizzare solo materia prima. Io posso farli chiudere ma ci deve essere un dato oggettivo”. Cioè dimostrare con dati gli odori e l’inquinamento.
L’ente che può dimostrarlo è l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Ma l’azienda può lavorare solo di notte mentre l’Arpa può andare solo di giorno, così per fare le analisi si sono dati appuntamento che non essendo un controllo a sorpresa potrebbe non portare esiti significativi. Così siamo andati a parlare con Paola Bossi, dirigente dell’Azienda regionale per l’Ambiente di Milano. Era il 24 febbraio 2020, l’allarme coronavirus iniziava a diffondersi. Lei anziché risponderci, ci ha tossito in faccia.
Ora arriva la richiesta di 3 sindaci che vogliono risposte chiare e certe su questa azienda. Hanno scritto non solo all’Arpa, ma anche a Prefettura, Procura e Provincia, speriamo sia la volta buona.
Va beh; un po' più seriamente: Che bella ordinanza! Non dice quali misure deve prendere!! E chiede alla Provincia di recepirle... Evidentemente ha omesso il riferimento a un qualche documento di AB (probabilmente quello dove vengono proposte le malaugurate "nebulizzazioni"!)... Alla faccia della trasparenza! Non è utile né ad ottenere risultati concreti né a mettere una premessa da utilizzare in caso di ulteriore inadempienza (in sede di TAR o Consiglio di Stato). Il dispositivo è del tutto generico e non se ne comprende l'urgenza! Le perizie pagate dal Comune servivano solo a parare le terga a Capitanio? Insomma ci sembra solo materiale interessante per i nostri legali. L'unico luogo dove possono essere decise le modifiche dovrebbe essere la conferenza dei servizi e l'unica cosa seria che dovrebbero fare è avviare la V. I. A., e intanto fare un'ordinanza per fermare la produzione! Una sera alla 1 Capitanio ha visto con noi sfrecciare un camion di fresato ma zitto e mosca. Sa anche che nel verbale di sopralluogo ARPA del novembre 2019 AB ha ammesso di aver utilizzato fresato (o presunto tale dato che nessuno sa da dove viene e di cosa è composto), cosa del tutto illegittima per sua stessa ammissione. La stessa sera ha detto che di ARPA non ci si può fidare. Poco tempo fa ci ha raccontato che la montagna non era nei 200 m. dal pozzo (poi smentito dai fatti) e che la diffida ATO per irregolarità negli scarichi fognari era risolta. E ATO lo sbugiarda radicalmente. Capitanio che dice di avere continue interlocuzioni con Procura (a fare che?) e Prefettura e di "lavorare ad otto mani" con gli altri Sindaci ma poi va sempre "a quattro zampe" per conto suo e come Renato Napoli (quello delle intercettazioni Caianiello) continua a "concertare" con Asfalti Brianza!
CQSASD
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Ed ecco il commento molto più sobrio ma altrettanto sconfortato de
ASFALTI BRIANZA. QUANDO MANCA IL CORAGGIO DI GOVERNARE.
Il sindaco di Concorezzo ha da poco emanato un'ordinanza, concertata con l'azienda, per permettere l'adozione di misure finalizzate al contenimento delle emissioni, senza prevedere indicazioni specifiche e azioni ben precise.
E' questo un errore che si ripete, dando ancora una volta carta bianca ad Asfalti Brianza. La scorsa estate, Capitanio ha infatti emanato un'ordinanza per consentire l’installazione di un nuovo bruciatore, con la promessa di una notevole riduzione delle emissioni. A questa modifica dell’impianto sono seguiti disagi fortissimi, portando a oltre 900 segnalazioni in poche settimane, da parte di cittadini esasperati.
Ancora una volta, è mancato il coraggio di governare con risolutezza una vicenda tanto preoccupante. Le inadempienze di Asfalti Brianza, il potenziale pericolo per la salute pubblica e contraddizioni che abbiamo più volte denunciato, sono elementi sufficienti per ordinare la chiusura preventiva del sito, con una revoca dell'autorizzazione a produrre, come previsto dalla legge e dalla giurisprudenza.
⭕ Qui il testo dell'ordinanza: https://bit.ly/2V6HVDO. Letto il titolo e lette le premesse, pur smorzate e senza i doverosi richiami alle molte inadempienze dell'azienda, non possono che prevalere il disappunto e l'incredulità, dato un dispositivo così inefficace e privo di contenuto.
Sappiamo tutti della propensione dei Sindaci di
Concorezzo (dal “vecchio” Borgonovo al
“nuovo” Capitanio) a “concertare” con Asfalti Brianza supportandone
le fantasiose “innovazioni” a suon di ordinanze. Poi c’è ARPA che “concerta”
con Asfalti Brianza giorni ed orari dei campionamenti purché a camino spento o
a bassissimo regime. Ma c’è anche un sacco di altra gente (specie Renato Napoli di cui trovate sotto...) che cerca
spasmodicamente il buon Vincenzo Bianchi (o, come affermano, viceversa) per “concertare” con lui soluzioni efficaci
nel campo degli appalti pubblici.
SCONCERTANTE!
CQSASD
TROVATO IN RETE:
NB: Si tratta di intercettazioni per il caso Caianiello.
Le misure cautelari richieste non riguardano Asfalti Brianza. Ne emerge
comunque un quadro preoccupante. E non mancano anche altri “protagonisti”
di quell’area ad est di Via Adda cui abbiamo già dedicato un nostro dossier
anni fa denunciando alle autorità abusivismo e degrado.
Attorno a pagina 55 ci trovate citato il buon Vincenzo
Bianchi e il padre e per molte pagine successive la W.BAU (la "ditta fantasma" scoperta "dentro" Asfalti Brianza dai Carabinieri) coi suoi bandi vittoriosi.
29 mag 2019 - Roberto Napoli è indagato nel capitolo della presunta gara truccata indetta ... ha revocato gli arresti domiciliari per l'imprenditore Renato Napoli, ... voti”, malgrado una condanna definitiva per concussione e il fatto che non ...
8 mag 2019 - Tangenti Milano, il governatore Fontana al condannato per ... era emerso nell'indagine Infinito e in altre indagini antimafia, Renato Napoli: “…
13 apr 2019 - La sentenza è stata emessa dai giudici del Tribunale di Napoli (IX Sezione, Collegio C, presidente Antonio Pepe). Il fratello di Renato Grasso, ...
8 mag 2019 - Si chiama Renato Napoli, a dispetto del cognome non ha alcun ... più grandi inchieste contro la 'ndrangheta che ha portato alla condanna di ...
7 mag 2019 - ... Renato Napoli che è il legale rappresentante della società Edilnapoli. ... che conta un esponente della 'ndrangheta “condannato per 416bis”.
... nasce da accertamenti sull'imprenditore Renato Napoli, che, citato in alcune informative di operazioni sulla 'ndrangheta, in realtà non è mai stato condannato ..
Commentiamo l'articolo di MBNews il cui link trovate in calce.
Ovviamente anche questo articolo si limita a titolare che non ci sarebbero risultati allarmanti. Noi non siamo giornalisti d'inchiesta ma di fronte ad una situazione che ha connotati vergognosi, che dura da 6 anni (con ARPA che regolarmente fa controlli a camino spento), che rimanda ad una proprietà che ha un curriculum per nulla limpido suggeriamo che basterebbe "googolare": Vincenzo Bianchi, Edil Bianchi, Lucchini e Artoni, Giancarlo Bianchi, Asfalti Brianza, proteste dei cittadini di Segrate, Quartiere Santa Giulia, interdittiva DIA, intercettazoni Caianiello pagina 55, gip Muscarino ecc,) per scoprire che ci sono molti punti oscuri. Non ne facciamo una critica all'articolista. A parte Le Iene, il Fatto Quotidiano e il Giornale finora ci pare che nessun giornale abbia neppure fatto cenno a questi elementi oscuri. Saremmo lieti di essere smentiti.
Quanto a questo articolo specifico osserviamo che in realtà i cittadini concorezzesi per loro fortuna ( e per il giro abituale dei venti) sono assai poco interessati alla vicenda Asfalti Brianza che invece affligge migliaia di cittadini di Monza (specie a S.Albino), Brugherio, Agrate. Ovviamente poi si parla sempre di "maleodori". L'analisi epidemiologica tranquillizzante, a quanto dice Capitanio, è consistita nella verifica del fatto che non risultassero accessi al Pronto Soccorso in cui si attribuisse l'origine dei malesseri direttamente ad Asfalti Brianza. Ma stiamo scherzando?
Oltretutto lo stesso Capitanio ha detto pubblicamente che ha inoltrato ad ATS le relazioni di due medici di base e di una pediatra della zona che indicano "decine se non centinaia di casi di malesseri" attribuibili alle emissioni di Asfalti Brianza. E allora?
Poi Capitanio parla di due perizie commissionate dal Comune (ottima cosa!) ma dirette, dice l'articolo, ad "azioni mirate per poter indicare all’azienda le modalità per porre rimedio alle varie mancanze". Ma dove siamo? Qualsiasi privato con un centesimo delle inadempienze di AB sarebbe già chiuso da secoli!.
Per info sul nuovo colpo di teatro di Asfalti Brianza ("metteremo un nebulizzatore che ridurrà del 50% le emissioni odorigene") leggi qui il nostro commento: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/asfalti-brianza-si-inventa-un.html
Bontà sua Capitanio, che ha partecipato venerdì sera alla nostra diretta Facebook senza farne alcun cenno, da alla giornalista anche questa notizia: "Segnalazioni dei cittadini: in arrivo la modulistica online «Il lavoro di monitoraggio della cittadinanza continuerà a essere prezioso per la soluzione del problema – conclude il Sindaco Capitanio. – A giorni sarà disponibile sui portali istituzionali dei Comuni di Concorezzo, Agrate, Monza e Brugherio una modulistica online per consentire ai cittadini di effettuare segnalazioni sempre più mirate. Queste segnalazioni verranno implementate con quelle fino ad ora ricevute."Il Sindaco Capitanio ci ha appena raccontato poi che Asfalti Brianza sta risolvendo le questioni relative alla diffida ATO per irregolartità negli scarichi fognari e invece, dice l'articolo; "resta ancora attiva la diffida di ATO sul processo di scarico delle acque meteoriche e questo ritardo potrebbe portare alla sospensione e anche alla revoca dell’Autorizzazione Unica Ambientale. Il che significherebbe il blocco dell’attività produttiva dell’azienda».
E allora?!
Ora leggete qui (ma con un po' di senso critico) l'articolo: