Un appello, quello di leggere tutto fino in fondo, che rivolgiamo a Procura, Prefettura, Sindaci, Provincia, politici regionali, provinciali e comunali e ai giornalisti della stampa locale e nazionale. Basta voler leggere per capire in modo lampante come stanno le cose: Asfalti Brianza va chiusa (e lo merita) o al più delocalizzata.
CQSASD
Anche il Sindaco Capitanio mostra di avere informazioni su parecchie gravi violazioni da parte dell'azienda. Ma anziché prendere una posizione ferma a tutela della salute dei cittadini decide di condividere l'ennesima "supercazzola" inventata da Bianchi e dai suoi consulenti. E i titolisti dei giornali locali rilanciano ingenuamente (si spera) la panzana.
Il buon Capitanio poche settimane fa è venuto a Sant'Albino a mezzanotte per comunicarci, tra le altre cose, di aver avviato due perizie a carico del Comune. Una sulla situazione impiantistica e una di tipo legale. Decisione che caldeggiavamo da tempo e che speravamo fosse promossa anche dal pool di Comuni e dalla Provincia. Francamente sarebbero bastate poche migliaia di euro e poche settimane per uscire da questo incubo di richieste, depistaggi, ritardi e proroghe che dura da sei anni.
Diamo per certo che la perizia sia stata commissionata ad un'agenzia seria. Il risultato non può che confermare le cose che noi diciamo da sempre e che legittimerebbero da subito la chiusura dell'azienda. E allora perché questa ordinanza?
Ecco cosa ci risulta (ma siamo disposti ad andare in Tribunale tanto ne siamo sicuri).
Secondo noi molti degli elementi che elenchiamo sotto sono noti da anni e ad oggi non hanno trovato alcuna soluzione. Sono elementi che indichiamo ai nostri consulenti legali per valutarne la rilevanza dal punto di vista giuridico (e probabilmente anche penale).
Segnalazioni di inquinamento fatte dai cittadini:
Dal 2014 a tutto oggi senza alcun miglioramento della situazione. Anzi grave peggioramento durante l'estate 2019 ("grazie" all'assurda ordinanza di Capitanio del 13/8/2019 che ha consentito di cambiare il bruciatore senza altri interventi di mitigazione. Bruciatore non autorizzato dalla provincia, funzionante senza autorizzazione e senza messa a regime; il che configura la decadenza dell'AUA vigente).
Verifiche ARPA
Come premessa vedi il video de Le Iene (con l'ineffabile Dottor. Maierna e la Dottoressa Bossi, passibile di denuncia per aver tossito apposta contro la Iena in piena emergenza Coronavirus!)
Dopo sei anni di verifiche, tavoli, sopralluoghi (a camino spento) senza risoluzione dei problemi. Sono attualmente in corso verifiche di ARPA e ATS che dovrebbero concludersi a Luglio 2020.
Queste nuove analisi ARPA sono effettuate con produzione al 50% (come previsto dopo il sequestro e la riapertura condizionata imposta dalla Procura) e con temperature mediamente più basse di 30° rispetto agli standard. Oltretutto in una fase in cui l'azienda sa di essere supercontrollata. Dunque in condizioni del tutto diverse da quelle degli anni scorsi e soprattutto dall'estate 2019 quando, dopo il sequestro del faldone "Asfalti Brianza" in Comune e in attesa dell'ormai inevitabile sopralluogo e sequestro, Asfalti Brianza ha bruciato per così dire...tutti i fondi di magazzino.
- Situazione urbanistica e collocazione sul territorio
La mutatissima situazione abitativa e di traffico imporrebbe quanto meno una nuova valutazione di impatto ambientale!
AB è un’azienda insalubre di prima classe e svolge un’attività (rifiuti, bitume, asfalto) non ammessa dal PGT.
Il Vicesindaco Villa ha ripetuto in svariate occasioni che queste aziende sono "autorizzate ad inquinare" e che le amministrazioni hanno armi spuntate. In effetti lui da proprio l'impressione del politico rassegnato a questo clima magmatico in cui malaffare, imprenditoria e collusione di parti dell'amministrazione pubblica finiscono per lasciar affogare la legalità. Ma le cose non stanno così! Per legge un'azienda di questo tipo può lavorare solo mettendo in atto un percorso di autorizzazioni molto puntuali e stringenti da parte di ARPA e ATS. Ogni modifica va autorizzata. Tutto va costantemente monitorato.
- Emissioni in atmosfera
Dalla relazione OSMOTECH (di parte, commissionata dalla stessa Asfalti Brianza) è stata riscontrata la presenza di benzene e altre sostanze nocive anche se si afferma che tale nocività è solo nel raggio di 500 metri.
Ora il benzene è classificato come sostanza cancerogena (H350 : può provocare il cancro) e avente anche altre indicazioni di pericolo: può provocare alterazioni genetiche; liquido e vapori facilmente infiammabili; letale in caso di ingestione e penetrazione nelle vie respiratorie; provoca irritazione cutanea; provoca grave irritazione oculare; può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta; è nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata ecc.
Ricordiamo che anche le Iene hanno fatto effettuare da un collaboratore titolato delle analisi che hanno confermato picchi cancerogeni con una concentrazione assai più elevata rispetto alla relazione Osmotech commissionata da Asfalti Brianza.
Vi sono abitazioni private e attività commerciali e produttive in un raggio inferiore a i 500 m. indicati. Molte case sono a 50 metri.
Vista l'ubicazione e la mancanza di impianti di abbattimento adeguati per quanto troviamo in letteratura
ci pare certo che nei dintorni dell'azienda vi siano rischi per la salute.
Cosa confermata, a quanto dice lo stesso Capitanio, dalle relazioni sottoscritte dalle due dottoresse di base della zona, Maria Rosa Benzoni e Antonella Mazzarella.
Altre irregolarità
Abbiamo già evidenziato una marea di altre irregolarità.
-L'AUA fin dall'origine non indica la potenza del bruciatore (lo rileva ARPA in un suo verbale).
-Non ci risulta da nessuna parte che le indispensabili manutenzioni degli impianti di aspirazione e abbattimento ecc. siano state regolarmente effettuate.
- In alcune foto e video fatte da noi quando cominciava a delinearsi il dubbio che il "fresato" (di cui non si sa origine e composizione per cui a ragion di logica potrebbero essere perfino...scorie nucleari) finisse nel camino, abbiamo "scoperto" un bel nastro trasportatore e anche un macinatore che non ci risultano da AUA. Non pensiamo siano autorizzati. A cosa serviranno?
Appena qualcuno di noi ha iniziato ad avere sospetti sul tavolo di concertazione messo in piedi da Borgonovo e dal Comitato Tutela ecc. di Concorezzo ( fine luglio 2019) abbiamo cercato di capire qualcosa anche sul piano tecnico.
- Abbiamo verificato da subito che l’impianto di abbattimento non è in grado di trattare sostanze organiche. Il filtro a maniche può trattenere solo parti grossolane (pietrisco ecc.) ma non quelle più fini e gassose (come appunto le sostanze cancerogene).
- Sappiamo che per tutti i tavoli (da fine 2017 a luglio 2019) una delle questioni in campo era la protezione delle diverse aree di lavoro (carico camion, bruciatore ecc.) ed il convogliamento al promesso (maggio 2018) "sofisticato sistema di filtri con alert da remoto". Dato che tutto ciò non è mai stato realizzato ne deduciamo che tutto continui ad uscire non trattato dal camino. Anzi col bruciatore nuovo che presuppone una "portata" assai superiore tutto è peggiorato, come testimoniato dalle 900 segnalazioni da noi raccolte in poco più di un mese.
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Gestone rifiuti L’Azienda ha subito sequestro preventivo il 24/9/2019 per stoccaggio di rifiuti che eccedeva in modo significativo (ci pare di circa 6 volte) quello autorizzato nell’AUA. Alla riapertura all’azienda non è consentito lo stoccaggio dei rifiuti ma solo lo smaltimento. Tale smaltimento andava concluso entro il 24/1/2020. Ovviamente anche questo ordine è stato disatteso da Asfalti Brianza. La montagna è ancora là quasi intatta. Quasi, perché una particella, come non esclude lo stesso Capitanio nel video delle Iene, potrebbe essere finita nella produzione. Infatti, dice Capitanio, uno smaltimento regolare richiederebbe un sacco di camion giornalieri per 60/90 gg. e "una milionata" (di euro). Oltretutto, dice ancora Capitanio, se bruciassero solo materie prime non ci sarebbe alcun odore.
E allora lasciate che ci avvelenino tranquilli in nome del loro risparmio!
Tra le altre cose l'uso illecito nella produzione del fresato (di ignota origine e composizione per cui potenzialmente assai pericoloso) è certificato dallo stesso Bianchi che durante un sopralluogo ARPA del novembre 2019 ammette di usarlo ("ma solo quello dei miei cantieri"; ARPA osserva che non esiste alcuna documentazione in merito).
Oltretutto perché lasciare aperta l'azienda (solo) per fare lo smaltimento se l'azienda non lo ha fatto nei termini dovuti e addirittura con una lettera beffarda di maggio "comunica" al Prefetto che non intende farlo per evitare l'inquinamento da camion e "in nome della tanto decantata economia circolare" (peccato sprecare tanti bei rifiuti senza incenerirli nei nostri polmoni!). Ma fanno sempre quello che vogliono?
Questa montagna di schifezze ammassate da anni contro ogni norma è l'assicurazione sulla vita di questa azienda.
- Contaminazione del suolo
Abbiamo denunciato a suo tempo che una parte dei rifiuti ricadeva nella fascia di rispetto dei 200 m. di un pozzo di acqua ad uso potabile. L'AUA prescrive chiaramente che questo non deve accadere. Tutti negavano e abbiamo dovuto dimostrarlo grazie a foto da "Google map". Abbiamo visto dal sopralluogo di sequestro che la montagna di fresato (o presunto tale), non coperta ed esposta agli agenti atmosferici, sta su un'area che potrebbe non essere tutta e bene impermeabilizzata, con grave rischio per la falda che da noi è separata da soli 3 metri di ghiaia e senza barriere argillose.
Lo stesso sopralluogo ha rilevato ammasso di rifiuti pericolosi e non, da parte della ditta W.BAU, la "ditta fantasma" scoperta in sito in quella occasione. Da tali rifiuti colava "percolato" con rischio di contaminazione del suolo.
- Gestione delle acque
L’attività è stata oggetto di diffida da parte di ATO MB in data 13/11/2019 per il mancato rispetto di una prescrizione contenuta nell’AUA. Fin dal 2016 Asfalti Brianza aveva chiesto "in via provvisoria" di scaricare nella fognatura del vicino. Ovviamente 4 anni di provvisorietà risultano eccessivi. Asfalti Brianza ha cercato di dimostrare di aver fatto i lavori grazie a fatture della stessa W.BAU come ente esecutore ma a quanto pare la documentazione non ha soddisfatto. Nella diffida si imponeva ad Asfalti Brianza di ottemperare entro 60 gg.. Capitanio ha affermato recentemente che la diffida era risolta (?) ma all'ultimo tavolo prefettizio ATO ha ribadito che a tutto oggi l’azienda non ha fatto nulla per cui si valuterà eventualmente di ritirare l'AUA e di chiudere l'attività.
Cosa si aspetta a chiudere questa azienda che non ha una sola cosa in regola?