Concorezzo.org è il megafono della Giunta concorezzese. Direttore responsabile il senatore Massimiliano Capitanio, gemello del Sindaco: ieri ha accusato Paolo Teruzzi del Comitato di "non volere risolvere il problema per non rimanere politicamente disoccupato". Rassicuro tutti! Io, Paolo Teruzzi, sono felicemente pensionato INPS, non ho fatto mai politica, neppure da semplice consigliere comunale. Farei perfino fatica a collocarmi in un partito. A differenza di altri sodali della testata non ho mai lavorato in enti pubblici o parapubblici grazie agli appoggi della politica. Ho lavorato 15 anni in un'azienda siderurgica e 25 in enti non profit con tutti i disagi del mondo. Lì ho maturato una pensione piccola ma "sudata". Semplicemente mi infastidisce la puzza in quanto cittadino di Sant'Albino e soprattutto credo che tutti dobbiamo lottare contro il clima magmatico di illegalità, criminalità, interessi, collusione di politici e amministratori che avvelenano non solo la salute ma anche la civiltà del nostro paese.
Fatta questa premessa torniamo al dunque. Concorezzo.org, velina dei Capitanio e Company comunica ieri in anteprima che la Provincia (di Borgonovo, l'inventore della concertazione con Asfalti Brianza) potrebbe fare la voce grossa per via della diffida ATO aperta nei confronti dell'azienda per la scorretta gestione degli scarichi fognari. Una notizia - si dice nell'articolo - che potrebbe preludere alla chiusura.
Nessuno più di noi vorrebbe riacquistare fiducia nelle Istituzioni ma rileggendo le carte di questi ultimi sei anni ci siamo abituati a diversivi ed espedienti d'ogni tipo messi in atto dalla proprietà di Asfalti Brianza ma concessi senza interventi sanzionatori seri (a parte le operazioni della Procura che ovviamente sono secretate).
Dunque, ricapitoliamo:
Abbiamo un'azienda che non ha nulla in regola:
- è
azienda insalubre di prima classe (non dovrebbe stare in un centro abitato a meno che non metta in atto misure anti inquinamento feroci con autorizzazioni e monitoraggio costante da parte degli enti pubblici di controllo; cosa che qui non c'è).
-
relazione tecnica commissionata da Asfalti Brianza che ammette l'emissione di benzene, toluene, IPA, insomma sostanze cancerogene che per la stessa relazione di parte sono sicuramente nocive entro un raggio di 500 metri (ricordiamo che la relazione delle analisi fatte dalle Iene confermano il tipo di sostanze ma con concentrazioni assai più elevate).
-
assenza di un sistema di abbattimento e filti adeguato a contenere queste emissioni (solo filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani).
-
mai fatta una valutazione di impatto ambientale nonostante i cambiamenti enormi avvenuti sul piano urbanistico, del traffico e dell'inquinamento complessivo dagli anni 50 del 1900 (data di insediamento della ditta originaria, cui Asfalti Brianza si è sostituita mediante volture "automatiche" delle autorizzazioni).
-
L'AUA non può più essere valida perché sono state fatte modifiche impiantistiche non autorizzate (bruciatore nuovo; modifiche dell'impianto di abbattimento, nastro trasportatore ecc.).
- il
bruciatore non autorizzato e mai messo a regime, del quale nessuno ha fatto una valutazione delle emissioni e che oltretutto comporta una portata 4 volte superiore (con enorme aumento, non a caso, delle segnalazioni di inquinamento e dell'area interessata l'estate scorsa).
-
una montagna di "fresato" (30.000 mc, 20 m. d'altezza) di ignota origine e composizione ammassato sul piazzale in misura 6 volte superiore a quanto concesso dall'AUA
-
montagna esposta agli agenti atmosferici con rischio per la falda sottostante.
- piano sotto la montagna presumibilmente non pavimentato a dovere, non impermeabile con
rischio di contaminazione della falda (che, dice l'AUA) sta solo 3 metri di ghiaia sotto la superficie, senza alcuno strato argilloso di separazione.
-
rifiuti pericolosi e non, trovati dai Carabinieri con percolato nel terreno.
-
rifiuti posizionati a meno di 200 m. dal pozzo di acqua potabile (cosa vietata dall'AUA e dalla legge).
-
utilizzo del fresato ( che non ha documenti per cui potrebbe trattarsi di rifiuti anche molto pericolosi) nella produzione (cosa assolutamente vietata dall'AUA ma ammessa dallo stesso Bianchi durante un sopralluogo di ARPA (vedi verbale).
Utilizzo che anche il Sindaco Capitanio ritiene plausibile (video de Le Iene). Sindaco che oltretutto dice che il solo utilizzo di materie prime non può produrre puzze (video de Le Iene). E allora, di fronte ad un rischio così evidente, cosa aspetta ad intervenire per tutelare la salute dei cittadini?
-
mancato rispetto della scadenza imposta per lo smaltimento (24/1/2020).
- rifiuto finale di effettuare lo smaltimento.
- diffida ATO MB del novembre 2019 per scorretta gestione degli scarichi fognari. Dal 2016 a tuttoggi AB non ha approntato uno scarico fognario e utilizza la fogna di un vicino! (diffida che secondo il buon Capitanio si era risolta, notizia poi rivelatasi falsa).
- 3 anni di tavoli di concertazione, conferenze di servizi ecc. contrassegnati da continui ritardi, rinvii, richieste di proroghe e mancato rispetto degli impegni da parte di Asfalti Brianza
- CV della proprietà (andate su google)
A fronte di questo Everest di illegalità il Sindaco Capitanio firma l'ennesima insensata ordinanza e la Provincia (di Borgonovo) partorisce ora il topolino di una sanzione di 30 gg. in cui Vincenzo Bianchi e compagni non potranno utilizzare gli scarichi fognari. Insomma dovranno recuperare tutta l'acqua piovana e quella usata per le lavorazioni e trattarla come rifiuto da smaltire. Bianchi e c. dovranno probabilmente fare pipì e "bisogno grosso" in secchi da portarsi a casa. Ma chi controllerà il tutto? Presumibilmente la polizia locale di Concorezzo e la Dottoressa Bossi di ARPA ma solo, come fatto finora, con incursioni a campione o con un programma di evacuazioni concordate a priori.