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mercoledì 5 agosto 2020

Asfalti Brianza - secondo vari articoli di stampa per Arpa e Ats l'aria non sarebbe inquinata - Comitato: non è così!

Purtroppo molti degli articoli di stampa riferiscono acriticamente una narrazione edulcorata e falsa. Titolano: "Nessun rischio cancerogeno; si tratta solo di puzze" eccetera. Purtroppo questo dato non corrisponde affatto ai dati contenuti nella relazione Arpa. Lo conferma del resto lo stesso intervento della Procura che ha provveduto ad ulteriore sequestro. 
Infatti è vero che non risultano dati particolari nei campionamenti passivi tenuti a maggio e a giugno. Cosa del resto da noi ampiamente prevista perché raccolti in fase di lockdown, di produzione al 50%, di temperature basse eccetera. La stessa relazione Arpa lo riconosce. Anche la perizia del Comune di Concorezzo rileva che questi dati andranno rivisti alla luce di una condizione di produzione standard per cui così come sono dicono poco o nulla. Ma un dato straordinariamente importante è quello raccolto nell'unico giorno di misurazione al camino. Il 30 giugno ultimo giorno di controlli Arpa è stato effettuato un controllo al camino con produzione "quasi normale", dice la relazione. Ebbene in questo giorno sono emersi valori sopra la norma di benzene, toluene e o-xilene, sostanze cancerogene. In particolare la perizia del Comune di Concorezzo precisa che il benzene è cancerogeno, mutageno quindi può produrre malformazioni genetiche e produce un sacco di danni a gola, occhi e naso e può produrre danni gravissimi anche al sangue. 
Chi dice che sono stati rilevati solo problemi olfattivi o puzze non ha letto le carte oppure è in malafede. 
Un altro elemento da chiarire è che la Provincia è intervenuta solo perché era già intervenuta la Procura. Non poteva farne a meno e comunque anche in questa occasione ha buttato all'azienda il solito salvagente ordinando che entro il 14 agosto questa azienda ultra inadempiente, con un passato tutt'altro che specchiato, con anomalie sanabili, dice la perizia del Comune, in tempi così lunghi da risultare indefinibili, abbia ancora la possibilità di produrre pseudo innovazioni tecnologiche. Innovazioni tecnologiche tra l'altro che potrebbero prevedere un forte aumento della produzione e l'utilizzo indiscriminato del fresato che hanno accumulato illegalmente in questi anni. Sarebbe una vergogna intollerabile cui ci opporremo in tutti i modi e in tutte le sedi. 

CQSASD


qui qualche articolo:

https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/concorezzo-brianza-asfalti-chiusura-1.5363180

Asfalti Brianza, per Arpa e Ats l'aria non è inquinata - Prima Monza


e ancora (clicca per ingrandire)



CONSIGLIERI COMUNALI IN PREFETTURA PER FERMARE ASFALTI BRIANZA

Questa mattina in Prefettura ho rappresentato Brugherio, i suoi Consiglieri Comunali e i suoi cittadini.
Il Prefetto, Dott.ssa Patrizia Palmisani ha ricevuto una delegazione dei 47 Consiglieri Comunali che avevano firmato una lettera a lei indirizzata la scorsa settimana, in merito alla questione Asfalti Brianza.
Di seguito è riportato il comunicato di sintesi dell'incontro di oggi con le nostre richieste:
"Comunicato congiunto dei consiglieri comunali, a seguito dell’incontro con il Prefetto del 5.08.2020
A seguito della lettera sottoscritta da 47 consiglieri dei comuni di Monza, Concorezzo, Brugherio e Agrate Brianza, si è tenuto oggi l’incontro tra il Prefetto Patrizia Palmisani, che ringraziamo per la disponibilità, e una delegazione dei sottoscrittori. In quest’occasione abbiamo portato all’attenzione del Prefetto alcuni rilievi critici precisi, condividendo le nostre preoccupazioni e rinnovando il nostro impegno nella difesa dei diritti dei cittadini. In particolare:
⭕️ Abbiamo rilevato come le relazioni ARPA e ATS, a proposito della qualità e della salubrità dell’aria, siano insufficienti, in linea di principio, per garantire il pieno rispetto dei diritti dei cittadini, costituzionalmente previsti. Infatti, i dati relativi alle emissioni e alla qualità dell’aria sono stati raccolti in un periodo in cui l’azienda ha lavorato a tratti, con orari ridotti e nella consapevolezza di essere attenzionata dai controlli dell’autorità. Per questo, anche a fronte della documentazione oggi disponibile e protocollata presso la Prefettura, abbiamo affermato in modo risoluto che tali relazioni non possono bastare per chiudere il capitolo a proposito dei rischi per la salute di centinaia di residenti.
⭕️ Abbiamo ribadito come si presenti un’incompatibilità, nei fatti, tra il persistere dell’azienda sull’area e il quieto vivere della cittadinanza residente nei pressi del sito. Questa incompatibilità, con visibili ricadute sotto il profilo fisico e psicologico di molti cittadini, a fronte di sei anni di gravi disagi e più che legittime preoccupazioni, rischia di aggravare il clima di sfiducia nelle istituzioni che ad oggi hanno un ruolo attivo, di supervisione o di coordinamento.
⭕️ Abbiamo sottolineato come il percorso attivatosi a seguito dell’intervento della Procura e della sospensione dell’AUA da parte della Provincia, possa portare a complicazioni non trascurabili. In particolare, tenuto conto delle richieste dell’azienda di aumentare la produzione e utilizzare il materiale fresato nel ciclo produttivo, richieste oggi inserite in un nuovo iter autorizzativo, abbiamo chiesto al Prefetto di vigilare affinché il piano di rientro approntato dall’azienda, da presentare entro il 14 agosto e rendere esecutivo entro il 30 settembre, non sia occasione per accogliere queste richieste. L’aumento della produzione e l’utilizzo del fresato finirebbero con aggravare significativamente la condizione dei residenti, come peraltro hanno ribadito le parti tecniche coinvolte nella Conferenza dei Servizi dell’8 luglio.
⭕️ Abbiamo sottolineato come riteniamo inopportuna la presenza della proprietà al tavolo di supervisione promosso dalla Prefettura, peraltro in presenza dell’avvocato dell’azienda, cosa che consente di rappresentare nella sede istituzionale l’interesse particolare del soggetto controllato. Questa inopportunità è resa palese se si tiene in considerazione il fatto che è invece assente una rappresentanza dei cittadini, oggi organizzati in un comitato, che vivono
direttamente il problema delle emissioni e lamentano da anni l’inefficacia dell’azione amministrativa della Provincia di Monza e Brianza e del Comune di Concorezzo.
Riteniamo che il Prefetto possa valutare con attenzione, e quindi accogliere, tutti i rilievi critici presentati, nella convinzione che un’interlocuzione positiva e collaborativa tra le istituzioni possa essere la migliore garanzia per i diritti dei cittadini, oltre che l’antidoto più efficace rispetto al clima di sfiducia che oggi è doveroso registrare. Anche per questo, abbiamo ribadito la nostra richiesta di intervenire con tutti gli strumenti disponibili e previsti dalla legge per porre fine alla situazione in essere.
Margherita Brambilla,
Simone Castelli,
Francesco Facciuto,
Marco Lamperti,
Paolo Piffer,
Giuseppe Procopio"

COMUNICATO DEI CONSIGLIERI DOPO L'INCONTRO IN PREFETTURA E NOSTRO COMMENTO



Come Comitato di quartiere Sant'Albino e San Damiano condividiamo al 100% questo comunicato presentato dai rappresentanti dei 50 consiglieri che hanno sottoscritto la lettera al Prefetto (VEDI SOTTO).
È inaccettabile il fatto che il Prefetto rifiuti la nostra partecipazione al tavolo su Asfalti Brianza, almeno come uditori (ricordiamo le più di 1000 segnalazioni raccolte col nostro blog e  le oltre 1700 firme raccolte per la chiusura di Asfalti Brianza) mentre consente la presenza dell'azienda, con il proprietario (Vincenzo Bianchi i cui crediti potete trovare tutti in Google), il tecnico consulente e perfino il legale dell'azienda! Un tavolo che dovrebbe occuparsi dei problemi che questa gente crea ai cittadini dal 2014! Dunque più che tutelare gli interessi dei cittadini si mostra attenzione ai diritti di questa proprietà che prima di ammorbare noi per 10 anni ha reso invivibile l'esistenza ai cittadini di Segrate. 
Purtroppo anche molti degli articoli di stampa riferiscono acriticamente una narrazione edulcorata e falsa. Titolano: "Nessun rischio cancerogeno; si tratta solo di puzze" eccetera. Purtroppo questo dato non corrisponde affatto ai dati contenuti nella relazione Arpa. Lo conferma del resto lo stesso intervento della Procura che ha provveduto ad ulteriore sequestro. 
Infatti è vero che non risultano dati particolari nei campionamenti passivi tenuti a maggio e a giugno. Cosa del resto da noi ampiamente prevista perché raccolti in fase di lockdown, di produzione al 50%, di temperature basse eccetera. La stessa relazione Arpa lo riconosce. Anche la perizia del Comune di Concorezzo rileva che questi dati andranno rivisti alla luce di una condizione di produzione standard per cui così come sono dicono poco o nulla. Ma un dato straordinariamente importante è quello raccolto nell'unico giorno di misurazione al camino. Il 30 giugno ultimo giorno di controlli Arpa è stato effettuato un controllo al camino con produzione "quasi normale", dice la relazione. Ebbene in questo giorno sono emersi valori sopra la norma di benzene, toluene e o-xilene, sostanze cancerogene. In particolare la perizia del Comune di Concorezzo precisa che il benzene è cancerogeno, mutageno quindi può produrre malformazioni genetiche e produce un sacco di danni a gola, occhi e naso e può produrre danni gravissimi anche al sangue. 
Chi dice che sono stati rilevati solo problemi olfattivi o puzze non ha letto le carte oppure è in malafede. 
Un altro elemento da chiarire è che la Provincia è intervenuta solo perché era già intervenuta la Procura. Non poteva farne a meno e comunque anche in questa occasione ha buttato all'azienda il solito salvagente ordinando che entro il 14 agosto questa azienda ultra inadempiente, con un passato tutt'altro che specchiato, con anomalie sanabili, dice la perizia del Comune, in tempi così lunghi da risultare indefinibili, abbia ancora la possibilità di produrre pseudo innovazioni tecnologiche. Innovazioni tecnologiche tra l'altro che potrebbero prevedere un forte aumento della produzione e l'utilizzo indiscriminato del fresato che hanno accumulato illegalmente in questi anni. Sarebbe una vergogna intollerabile cui ci opporremo in tutti i modi e in tutte le sedi. 

CQSASD


SEGUE IL COMUNICATO DEI RAPPRESENTANTI DEI 50 CONSIGLIERI COMUNALI














martedì 4 agosto 2020

ASFALTI BRIANZA. LE DIFFERENZE TRA PROPAGANDA E POLITICA (LA RONDINE DI CONCOREZZO)

ASFALTI BRIANZA. LE DIFFERENZE TRA PROPAGANDA E POLITICA.
In questi giorni abbiamo assistito al tentativo della Lega Nord Concorezzo di prendersi il merito della chiusura di Asfalti Brianza. Questo racconto propagandistico, in realtà piuttosto maldestro, si basa su due presupposti a dir poco ambigui, analizzati da Francesco Facciuto nel Consiglio Comunale di ieri sera.
Entriamo in qualche dettaglio:
 La Lega ha affermato che l'intervento della Procura fosse presunto, ipotetico. Questa affermazione consentirebbe di attribuire alla Provincia, a guida Lega, il fermo della produzione. Ecco il comunicato rilasciato dal partito: https://bit.ly/2XqT1Vu
 Quanto dichiarato dalla Lega è falso, come ben dimostra la documentazione disponibile. Gli amministratori leghisti sapevano dell'azione della Procura, sicché l'intervento della Provincia è conseguente a quello della magistratura.
 La Lega ha provato a raccontare un magnifico lavoro di squadra, ben coordinato, tutto interno al partito e teso a risolvere una situazione che si trascina da molti anni. Qui una dichiarazione del Sindaco Capitanio, in cui viene celebrata la "squadra del fare": https://bit.ly/39VJVFl
 Quanto dichiarato da Capitanio è falso, come ben dimostrano le sue stesse affermazioni di pochi giorni prima. Ecco una delle tante dichiarazioni in proposito, datata 9 luglio: "Noi abbiamo investito soldi dei concorezzesi per una perizia che avrebbe dovuto fare la Provincia, ma adesso almeno ci aspettiamo una loro decisione. Abbiamo anche raccolto in autonomia le relazioni dei medici di base, ma anche in questo caso ci siamo mossi da soli". Dove sarebbe il gioco di squadra? Dove la squadra del fare?
 Per chi volesse farsi un'idea più precisa della differenza tra politica e propaganda, consigliamo la visione dello scambio tra il nostro capogruppo e il Sindaco. Da una parte richiami precisi alla documentazione e ai fatti accertati, dall'altra enunciati generici, contraddittori, a tratti inutilmente polemici.
Ecco il link al video del Consiglio Comunale: https://bit.ly/3k9uJcc
 Qui riportiamo un video con alcuni passaggi estratti dagli interventi del nostro capogruppo, utili per entrare maggiormente nel merito. Prendetevi qualche minuto.

https://www.facebook.com/larondineconcorezzo/videos/925530034583341/


QUELLO CHE PENSIAMO NOI DEL COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO E' BEN ESPRESSO DA QUESTA FOTO. LA PROCURA HA SEQUESTRATO E LA PROVINCIA SI E' TROVATA COSTRETTA A FARE UNA ORDINANZA. MA SIA PROVINCIA CHE COMUNE DI CONCOREZZO DANNO ANCORA ALL'AZIENDA LA POSSIBILITA' DI RIAPRIRE! 
IN COMUNE, REGIONE, PROVINCIA LA LEGA AD OLTRANZA CON ASFALTI BRIANZA!  



Asfalti Brianza, il Prefetto incontra i consiglieri comunali. Lamperti: “Diamo risposte ai cittadini”

Asfalti Brianza, il Prefetto incontra i consiglieri comunali. Lamperti: “Diamo risposte ai cittadini”: Il Giornale online di Monza e della Brianza

I VIDEO DE LE IENE SU ASFALTI BRIANZA


lunedì 3 agosto 2020

LEGA DI CONCOREZZO - PARLANO LE CARTE!




























IL BELLO E' CHE PERFINO GRUPPI DI CENTRODESTRA CHE ERANO ATTIVI NELLA NOSTRA MEGA CHAT NON HANNO SOTTOSCRITTO LA LETTERA AL PREFETTO. TUTTA GENTE CHE CI INVITAVA A NON CADERE NELLE SPIRE DELL POLITICA PERCHE' "LA BATTAGLIA PER LA SALUTE VA OLTRE LE DIVISIONI POLITICHE". POI TUTTI LIGI AGLI ORDINI DI PARTITO. CHE PENA!

PS: ESCLUSO IL SOLO ALBERTO MARIANI DEL "GRANDE NORD" CHE RINGRAZIAMO.

Asfalti Brianza: 7 domande ancora senza risposta al Prefetto e al Sindaco di Concorezzo. E p.c alla Procura della Repubblica di Monza. Comunicato del comitato di Quartiere Sant'Albino




Asfalti Brianza: 7 domande ancora senza risposta al Prefetto e al Sindaco di Concorezzo.  E p.c alla Procura della Repubblica di Monza. 


Comunicato Stampa del comitato di Quartiere Sant’Albino.

1) Non è vero che “i dati sono rassicuranti”: le emissioni sono cancerogene. Perché l’ansia di dire che va tutto bene?
I dati a cui si riferisce il Sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio sono relativi ai campionamenti passivi effettuati prevalentemente in epoca di “lockdown”, con produzione ridotta a 4 ore e fino al 50% dello standard. Da mesi come comitato avevamo anticipato che quelle rilevazioni non sarebbero state indicative. 
Nell’unico giorno di controlli al camino in regime “quasi normale” (il 30/6/2020) ARPA ha rilevato che in 9 casi su 14 c’è stato sforamento dei limiti e che in particolare è fuori scala soprattutto il Benzene, sostanza cancerogena e mutagena che può produrre (Fonte: Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, IARC) oltre ai tumori, malformazioni genetiche, leucemie, gravi irritazioni a naso, occhi, gola, pelle. Insieme al Benzene risultano fuori norma anche altri Composti Organici Volatili come Toluene e Xilene. Ricordiamo che la notte tra il 2 e 3 luglio, a controlli al camino oramai terminati (ARPA lascia il sito il 30/06), si è registrato un picco nel numero di segnalazioni per aria irrespirabile da parte dei cittadini, riscontrate ufficialmente in sede Asfalti Brianza dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale MB e riportate nel verbale acquisito da ARPA.

2) Dentro la sede di Asfalti Brianza c’è una montagna illegale e pericolosa di rifiuti da spostare. Subito. Ma nessuno l’ha vista crescere? AB è in grado di sostenere i costi di smaltimento? 
Anche qui potremmo scrivere pagine e pagine sulla qualità e l’efficacia dei controlli effettuati fino al mese scorso. Asfalti Brianza aveva un’autorizzazione AUA per stoccare fino a 1200 mc di fresato. Nessuno ha visto in questi anni trasformarsi il piccolo deposito in una montagna nera di 25.141 mc (venticinquemilacentoquarantuno metri cubi, dati ARPA), alta circa 14 metri? Siamo a 20 volte oltre i permessi.  
Non solo. Di questo fresato non si conosce la provenienza e la composizione, perché l’azienda non dimostra – secondo la perizia ordinata dal Sindaco di Concorezzo - di avere i completi registri di carico e scarico. E perché avere tutto quel fresato? Già lo scorso 4 settembre 2019, nel verbale ARPA si legge che il gestore (AB) dichiara di usare il solo fresato proveniente dai propri cantieri per immetterlo nel ciclo di produzione di nuovo conglomerato bituminoso. Ma l’azienda non è autorizzata a farlo. Il fresato è a tutti gli effetti un rifiuto e va smaltito in centri specializzati. Questo però è molto oneroso: lo stesso Sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio, quasi a giustificazione dell’azienda, nell’ultimo servizio de “Le Iene” dichiara che per rimuovere completamente la montagna di fresato servirebbero una quindicina di camion al giorno per 60/90 giorni e più di una milionata di Euro. Asfalti Brianza, che non ha ottemperato all’impegno di effettuarne lo smaltimento entro fine gennaio 2020 sottoscritto in Conferenza dei Servizi, ha le risorse per farlo? Qualcuno è in grado di verificare questo aspetto prima di un possibile fallimento dell’azienda? Ricordiamo inoltre che AB nella richiesta di modifica dell’AUA aveva richiesto di utilizzare il fresato nel ciclo produttivo e il Comune di Concorezzo aveva dato parere favorevole salvo poi revocarlo. 
Secondo l’ultimo verbale Arpa del 13/7 non risulta inoltre ancora essere stata completamente liberata dal deposito di fresato la fascia di rispetto di 200 metri dal pozzo di acqua potabile di Brianzacque. 
Ultimo dato. AB lamenta il fatto che il fresato accumulato si è ormai così compattato da diventare una roccia tale da mettere in difficoltà le ruspe. Un’altra, ennesima scusa per non rispettare gli impegni? 

3) Non ci sono registri di manutenzione e procedure di emergenza. È possibile consentire ad un’azienda insalubre di agire così nel 2020?
Secondo la perizia ordinata dal Sindaco di Concorezzo, l'azienda non ottempera a diverse prescrizioni previste nell'AUA, quali la tenuta del registro manutenzioni degli impianti di aspirazione e abbattimento oltre alla mancata predisposizione di procedure di emergenza! Questo non può essere consentito: AB è azienda insalubre di prima classe che opera in un contesto urbano. Quale responsabilità per Enti e Istituzioni e i loro vertici che conoscono la situazione ma non intervengono?

4) Aree di impianti a cielo libero: emissioni intollerabili anche da qui.
Ci sono ancora aree dell’impianto non compartimentate e non dotate di aspiratori e impianti di abbattimento che permettano il trattamento delle sostanze organiche. Ancora una volta in spregio all’AUA.  

5) Nastro trasportatore non autorizzato ma collegato alla rete elettrica e pronto all’uso. Va immediatamente smantellato. 
È stato rinvenuto – vedi perizia Comune di Concorezzo - un nastro trasportatore collegato alla rete elettrica che collega la montagna di fresato all’impianto di produzione. Non dovrebbe esserci perché non autorizzato. Perché si trova lì, pronto all’uso?

6) La concorrenza sleale di Asfalti Brianza ai produttori onesti. Produce con un impianto vetusto e fuori controllo, non si preoccupa della salute e dell’ambiente. Risultano ancora debiti con gli enti previdenziale e assistenziali? Pochi mesi fa erano oltre centomila euro. Ecco come Asfalti Brianza abbatte i costi e vince gli appalti pubblici con le società dello stesso gruppo. Cosa ci potrebbe dire la Guardia di Finanza, il NOE o l’ANAC? PS: IMU e TASI sono regolarmente pagate?
Le società dello stesso gruppo che si appoggiano per la produzione agli impianti di Asfalti Brianza, gestiti nel modo che abbiamo visto, riescono a fare prezzi concorrenziali vincendo così gli appalti delle amministrazioni pubbliche, a scapito dei produttori onesti, dell’ambiente e della salute dei cittadini. Pochi mesi fa risultavano decine di migliaia di euro di debiti con Inps e Inail. Avete mai verificato a quanto ammontino oggi? La Guardia di Finanza, il NOE o l’ANAC, i centri di appalto pubblico... non hanno nulla da dire? Sono stati informati? Sono state regolarmente pagate le imposte comunali?

7) Asfalti Brianza via per sempre dai centri abitati, Concorezzo intervenga ora sul PGT in discussione. Non si perda questa occasione straordinaria.
Già classificata azienda insalubre di Prima Classe, Asfalti Brianza non può stare dove si trova ora. Secondo la Legge dovrebbe essere insediata in zone non urbanizzate, lontana da centri abitati e attività umane. AB, con i suoi impianti vetusti e fuori norma, si trova invece a meno di 100 metri dall’abitato di Rancate (Concorezzo) e da attività commerciali e altre aziende. E in più, in tutti questi anni, l’azienda ha più volte disatteso e procrastinato le prescrizioni degli Enti e gli impegni sottoscritti: comportamenti incompatibili con la gestione di un’attività già di per sé pericolosa e nociva.
L’amministrazione comunale di Concorezzo sta per approvare il nuovo PGT: è l’occasione per dare un segnale inequivocabile di cambiamento per il futuro dell’area interessata che ricade, tra l’altro, nella “Rete Verde di Ricomposizione Paesaggistica del PTCP della Provincia di Monza e Brianza. Anche Arpa invita il Comune a verificare la compatibilità dell’attività con i vincoli derivanti dal PGT nella sua ultima relazione.

Riteniamo che per le evidenze sopra riportate Asfalti Brianza sia sottoposta a chiusura definitiva. Ci attendiamo che tutti gli enti preposti, ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità, vogliano agire con coscienza a tutela della salute e dell’ambiente, ponendo fine a comportamenti illeciti da parte di un’azienda che non ha mai dimostrato di voler assolvere agli adempimenti in materia ambientale: emissioni in atmosfera (secondo filone di indagine della Procura), recupero acque reflue (v. diffida ATO), smaltimento rifiuti (primo filone di indagine della Procura). I dati oggettivi sono ormai tali e tanti da non ammettere alcun tipo di inerzia da parte delle istituzioni tutte: noi cittadini siamo pronti a far valere i nostri diritti nelle sedi opportune.

COMITATO: COSA C'E' SCRITTO DAVVERO NELLA RELAZIONE ARPA (31/7/2020)


C'è chi non la racconta giusta!
CQSASD




RELAZIONI ARPA: CONSIDERAZIONI DEL COMITATO DI QUARTIERE SANT’ALBINO  – 31/07/2020

E dopo la Perizia Tecnica commissionata dal Sindaco di Concorezzo, anche le relazioni Arpa attese per la fine di luglio, confermano le evidenze che da almeno un anno stiamo portando all’attenzione di tutte le amministrazioni coinvolte, degli Enti, delle Istituzioni e della cittadinanza.
  •       Partiamo dal peccato originale di tutta questa vicenda: in quanto azienda insalubre di Prima Classe AB non può stare dove ora si trova, a meno di 100 metri dall’abitato di Rancate (Concorezzo) e da attività commerciali e altre aziende. ARPA invita il Comune di Concorezzo a verificare la compatibilità dell’attività con i vincoli derivanti dalla pianificazione del territorio. Anche noi chiediamo al Comune di Concorezzo e alla Provincia di rivalutare l’autorizzazione all’esercizio dell’attività, alla luce, non solo della tipologia di attività svolta dall’azienda, già classificata fra quelle più inquinanti e nocive dalla legge (dovrebbe essere insediata in zone non urbanizzate, lontana da centri abitati ed attività umane), ma anche in virtù del livello di vetustà dell’impianto ben rappresentato dai Tecnici chiamati dal Sindaco Capitanio, nonché del comportamento dell’azienda che ha più volte disatteso le prescrizioni degli Enti, procrastinando gli interventi richiesti: un comportamento incompatibile con la gestione di un’attività già di per sé pericolosa. Ci domandiamo come sia possibile che, date le condizioni al contorno, l’attività non sia mai stata sottoposta, in questi anni, a Valutazione di Impatto Ambientale, limitandosi gli enti preposti a un parere di conformità con la destinazione produttiva dell’area. Destinazione ora rivedibile nell’ambito della revisione generale del Piano di governo del territorio, considerando che l’area ricade nella “Rete verde di ricomposizione paesaggistica” del PTCP Monza e Brianza. Ci attendiamo che il Comune di Concorezzo assuma una posizione chiara nelle prossime votazioni sul PGT, dando un segnale inequivocabile di cambiamento per il futuro prossimo dell’area interessata, gettando le vere basi di una coscienza sostenibile per il bene della cittadinanza tutta
  •       Le emissioni non sono solo odorigene ma anche nocive. I cittadini che hanno segnalato negli anni sintomi diversi derivanti dai fumi acri provenienti dall’impianto, testimoniati anche dal Caposquadra dei VVFF in data 2 luglio 2020 e ripresa nella relazione ARPA, non hanno subito solo un disagio. Non si trattava solo di “puzza” che ammorbava l’aria della propria casa; si trattava di emissioni cancerogene. I composti organici volatili totali (COVT), durante le analisi effettuate da ARPA in sito, superano in modo costante il limite imposto dall’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) rilasciata dalla Provincia nel 2016. I Tecnici ARPA rilevano inoltre una concentrazione di benzene, toluene e xilene tali da superare le limitazioni imposte all’azienda dalla Provincia per l’esercizio della sua attività. Cosa provocano queste sostanze? Lo spiegavano in modo dettagliato i Tecnici incaricati dal Comune che hanno consegnato a Capitanio la loro relazione lo scorso 15 giugno.  Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) vi è sufficiente evidenza che il benzene sia cancerogeno per l’uomo e in particolare causi: leucemia mieloide acuta e leucemia non linfocitica acuta. L’esposizione al benzene e’ stata inoltre positivamente associata a leucemia linfocitica acuta, leucemia linfocitica cronica, mieloma multiplo, linfoma non-Hodgkin. Inoltre, il benzene è riconosciuto come tossico per lo sviluppo e la riproduzione degli individui di sesso maschile dal California Environmental Protection Agency. La presenza di Benzene oltre i limiti autorizzati era già stata evidenziata nel 2018 da una relazione tecnica commissionata dalla stessa AB e consegnata al Comune, nonché agli Organi competenti. Allora l’hazard index totale era 756 (Il valore nettamente più alto era benzene), quindi l'aria doveva essere diluita 756 volte per non risultare nociva. Era ragionevole supporre che tale condizione era rispettata ad una distanza minima di 500 mt dal camino. Questi dati si riferivano alla produzione svolta con il precedente bruciatore che aveva una portata inferiore del 30% rispetto all' attuale.
  •       Lo stoccaggio di rifiuti presente in sito è ben 20 volte superiore al quantitativo ammesso dall’Autorizzazione (25.141 m3 rispetto ai 1.250 autorizzati dai rilievi dell’Arpa luglio 2020); non se ne conosce la provenienza e la composizione, perché l’azienda non dimostra di avere i registri di carico e scarico. Perché avere tutto quel fresato? Già lo scorso 4 settembre, nel verbale ARPA si legge che il gestore (AB) dichiara di usare il solo fresato proveniente dai propri cantieri per immetterlo nel ciclo di produzione di nuovo conglomerato bituminoso. Ma l’azienda non è autorizzata a farlo! Il fresato è a tutti gli effetti un rifiuto e va smaltito in centri specializzati. Questo però è molto oneroso: lo stesso Capitanio, quasi a giustificazione dell’azienda, nell’ultimo servizio de “le Jene” dichiara che per rimuovere completamente la montagna di fresato servirebbero una quindicina di camion al giorno per 60/90 giorni e "più di una milionata". Meglio utilizzarlo nel ciclo produttivo senza autorizzazione! Arpa indica  la presenza di altre 2 tramogge che alimentano direttamente il mescolatore ed ipotizza che possa essere usato per vari tipi di asfalto (fonoassorbente, o colorato x piste ciclabili), lavorazioni che implicano l'aggiunta di polimeri a base di gomma, non presenti come materiali autorizzati da AUA. Per questo punto ARPA chiede documentazione scritta non fornita il giorno del sopralluogo. Dopo il sequestro disposto dalla Procura di Monza, AB doveva liberare il sito entro la fine di gennaio. Dall’ultimo sopralluogo di ARPA il 13/07/2020, i Tecnici denunciano una “non oculata visione dell’azienda di reperimento di una pluralità di siti di destino al fine di poter garantire con continuità le operazioni di allontanamento dei rifiuti e periodi di fermo smaltimenti prolungati”. Nonostante le richieste di adempimento agli atti delle Conferenze di Servizi susseguitesi dallo scorso inverno fino all’ultima dell’8 luglio 2020, il 13/07/2020 non risulta ancora essere stata completamente liberata la fascia di rispetto del pozzo di acqua potabile, così come non è stato fatto il controllo per verificare l'effettivo stato del fondo permeabile sotto il cumulo di fresato che dovrebbe contenere e convogliare le acque di prima pioggia in appositi pozzi di decantazione.

Riteniamo che per le evidenze sopra riportate l'Azienda vada sottoposta a chiusura definitiva. Ci attendiamo che tutti gli enti preposti, ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità, vogliano agire con coscienza a tutela della salute e dell’ambiente, ponendo fine a comportamenti illeciti da parte di un’azienda che non ha mai dimostrato di voler assolvere agli adempimenti in materia ambientale: emissioni in atmosfera (secondo filone di indagine della Procura), recupero acque reflue (v. diffida ATO), smaltimento rifiuti (primo filone di indagine della Procura). I dati oggettivi sono ormai tali e tanti da non ammettere alcun tipo di inerzia da parte delle istituzioni tutte: noi cittadini siamo pronti a far valere i nostri diritti nelle sedi opportune.

domenica 2 agosto 2020

ASFALTI BRIANZA - VIOLAZIONI, NORMATIVE DI RIFERIMENTO E SANZIONI COLLEGATE










Trovate a questo link un file che elenca, per la vicenda Asfalti Brianza, una serie di norme di riferimento, le violazioni accertate (numerosissime) e alcune relative possibili sanzioni (di cui molte gravi e di carattere penale: carcere!). Erano denunce che facevamo da un anno ma abbiamo utilizzato come traccia di riferimento la Perizia commissionata dal Comune di Concorezzo che poi Capitanio ha cercato di secretare o almeno di minimizzare nei suoi effetti. E' meglio che qualche amministratore cominci ad informarsi anche sulle possibili conseguenze di atti omissivi.

CQSASD


https://docs.google.com/spreadsheets/d/1mpNxQZJ-fD_1twUEwgB5Z1y3Fr02dejyn9ksh7sLFFQ/edit?usp=sharing



In particolare il Sindaco Capitanio è invitato a rileggersi questo: 
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/07/2372020-invito-al-sindaco-capitanio.html


PS: 

ARIA SALUBRE? MA VA!


In particolare per Capitanio che sembra non aver capito, ma un po' per tutti ribadiamo che le rilevazioni di ARPA "rassicuranti" cui fa quotidianamente riferimento lo stesso Sindaco, sono quelle relative ai campionamenti passivi effettuati in epoca di lockdown, con produzione ferma o al 50% e con temperature 30° sotto lo standard. E da secoli avevamo anticipato che non sarebbero state indicative, come commenta pure la Perizia del Comune. La stessa ARPA rileva che andranno riviste in condizioni standard. 

MA L'UNICO GIORNO DI CONTROLLI AL CAMINO CON REGIME "QUASI" NORMALE (30/6/2020) HANNO RILEVATO CHE IN 9 CASI SU 14 C'E' STATO SFORAMENTO DEI LIMITI E CHE IN PARTICOLARE E' FUORI SCALA IL BENZENE, MATERIALE CANCEROGENO CHE PUO' PRODURRE ANCHE MALFORMAZIONI GENETICHE, GRAVI IRRITAZIONI A NASO,OCCHI, GOLA, DANNI AL SANGUE ECC.