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lunedì 16 novembre 2020

MONZA: FUORI L'ESTREMA DESTRA DALLE SCUOLE!

Non è tollerabile un' associazione (pseudo)solidaristica che violando la nostra Costituzione discrimina tra italiani e stranieri. 
 Purtroppo con le sue varie diramazioni Lealtà e Azione si è infiltrata da tempo tra gli ultras del calcio Monza e via via in qualche Consulta e perfino in Giunta.  



Ci ha colto con stupore, ieri, la notizia che l'Istituto Alberghiero Olivetti di Monza permettesse ai propri studenti, nell'ambito del progetto alternanza scuola lavoro, di partecipare ad una iniziativa che vede coinvolta la onlus Bran.co.
Per chi non lo sapesse, la Branca Comunitaria Solidarista onlus è una emanazione di Lealtà e Azione, nota organizzazione di estrema destra che ha collaborato con CasaPound e Forza Nuova.
Bran.co, che gestirà la distribuzione dei pasti assieme ai ragazzi della curva del Monza Davide Piero, si occupa di aiutare le famiglie e i meno fortunati, specificando che il requisito è che siano "italiani e connazionali", discriminando in questo modo chiunque non rientri nella categoria.
A maggio di quest'anno, grazie alla segnalazione di ANPI, Conad e Unes hanno ritirato la disponibilità alle spese sospese inizialmente concesse a Bran.co.
Dopo la denuncia di
Monza Possibile
e ANPI Monza, la dirigente scolastica dell'istituto Olivetti ha sospeso la collaborazione, in attesa di coordinarsi con l'amministrazione comunale: una decisione che ci auguriamo sia definitiva.
Gli esponenti dell'ultra-destra e un'organizzazione di tale matrice devono rimanere fuori dalle scuole.
Semplice.
L'immagine può contenere: testo

Ci coglie con stupore la notizia che la scuola Olivetti permetta ai propri studenti, nell'ambito del progetto alternanza scuola lavoro, di partecipare ad una iniziativa che vede coinvolta la onlus Bran.co.
Per chi non lo sapesse la Branca Comunitaria Solidarista onlus è una emanazione di Lealtà Azione, nota organizzazione neofascista.
Bran.co, che gestirà la distribuzione dei pasti assieme ai ragazzi della curva del Monza Davide Pieri, si occupa di aiutare le famiglie e i meno fortunati, specificando che il requisito è che siano italiani, perché, a loro dire, sono in difficoltà in quanto "le istituzioni preferiscono aiutare zingari e immigrati".
A maggio di quest'anno, grazie alla segnalazione di ANPI, Conad e Unes hanno ritirato la disponibilità alle spese sospese inizialmente concesse a Bran.co.
A nostro avviso sarebbe opportuno che la scuola Olivetti si ritiri da questa iniziativa, che coinvolge esponenti dell'ultra-destra monzese e un'organizzazione chiaramente di matrice neofascista.
Foto articolo da Il Cittadino
Nessuna descrizione della foto disponibile.

Il paradosso di Monza: chiede aiuto a Barbara D'Urso ma i suoi medici sono alla Fiera di Milano


Il San Gerardo di Monza ha dovuto inviare alla fine di ottobre un contingente di medici e infermieri alla Fiera di Milano, su richiesta della Regione Lombardia. Ma ora si trova a corto di personale – perché molti sanitari sono positivi al Covid – e con centinaia di pazienti ricoverati, tanto da dover chiedere aiuto al ministero della Salute e alla protezione civile. Pare così avverarsi la previsione di chi diceva che la “scialuppa di salvataggio”, costata 20 milioni e finalmente operativa dopo sei mesi, avrebbe finito per indebolire gli altri ospedali. Nelle province più colpite il personale è allo stremo delle forze. Aver attinto proprio da quelle zone è una decisione che ora il sistema sanitario rischia di pagare carissimo.

continua su: https://www.fanpage.it/milano/il-paradosso-di-monza-chiede-aiuto-a-protezione-civile-ma-i-suoi-medici-sono-alla-fiera-di-milano/


  • Il sindaco di Monza: "Siamo senza medici e infermieri ...

    https://www.gazzettadiparma.it/italiamondo/2020/11/13/news/il_sindaco...

    13/11/2020 · Il sindaco di Monza: "Siamo senza medici e ... Inoltre noi abbiamo dato alcuni rianimatori ed alcuni infermieri specializzati all’ospedale ex fiera perchè sarebbe dovuto diventare il luogo per ...

  • sabato 14 novembre 2020

    TOLLERANZA ZERO PER I KEBAB E ZERO POLITICHE GIOVANILI - E PER LA SANITA' SI RICORRE A...BARBARA D'URSO

    In questi giorni i giornali locali hanno dato ampio spazio ad operazioni di polizia antispaccio in Via Sardegna. 

    Noi pensiamo che la prevenzione sia fondamentale. Senza prevenzione si raccolgono solo i cocci di una società priva di educazione. La crisi delle agenzie educative tradizionali, come ad esempio l'Oratorio, si combatte solo impegnando risorse economiche e umane nell'educazione. Occorre una scuola attenta alle necessità del territorio, occorrono centri di aggregazione per i giovani, biblioteche, centri culturali, attività di promozione musicale e culturale, educativa di strada ecc. Occorre soprattutto attenzione alle fasce più svantaggiate di giovani che spesso finiscono per non lavorare e non studiare.

    Domanda: cosa si è fatto negli anni e cosa si fa oggi perché i giovani di Sant'Albino abbiano valori ed impegni diversi dal bivaccare ai giardinetti?  

    La risposta è : NULLA DI NULLA.

    Anche chi ha la fortuna di avere un tessuto familiare e di relazioni positivo e un buon percorso scolastico trova comunque fuori da Sant'Albino spazi in cui crescere ed esprimersi. E anche questo finisce per impoverire la nostra comunità.

    Per gli altri ragazzi resta solo il vuoto.   

    Ma i nostri amministratori hanno altro per la testa.

    A parte che anche per reprimere occorre un certo know how. E' di questi giorni, ci riferiscono i presenti, una operazione lampo della nostra polizia locale a sirene spiegate conclusasi con un fuggi fuggi generale, zero fermati, zero droga requisita e il cane Narco (della X Mas) impegnato dietro una cagnetta in calore.


    Assessore
    Federico Arena

    Deleghe: Sicurezza, Polizia locale, Guardie ecologiche, protezione civile, Mobilità, Trasporti, Politiche giovanili



    Ma le priorità del nostro Assessore alle politiche giovanili sono altre



























    Del resto il nostro Sindaco, membro della maggioranza che in Lombardia ha progressivamente distrutto la sanità pubblica, specie quella territoriale, foraggiando quella privata, di fronte alla tragica emergenza COVID di questi giorni non ha trovato di meglio che andare a chiedere aiuto da Barbara D'Urso. No commment.


     













    ECOSISTEMA URBANO 2020 - MONZA SEMPRE PIU' IN BASSO PER SITUAZIONE AMBIENTALE

     


    È stato pubblicato il rapporto Ecosistema Urbano 2020.
    Monza è peggiorata ancora.
    Leggete qui:
    Monza perde di nuovo punti nella classifica pubblicata nel rapporto Ecosistema Urbano 2020, redatto da Legambiente e Sole24ore, e presentato il 9 novembre scorso.
    Nel 2019 Monza si trovava al 79° posto; quest’anno è scesa all’85°, su 104 capoluoghi di provincia italiani, ed è fanalino di coda nella regione Lombardia. La classifica è basata su 18 parametri, che complessivamente danno la misura delle 6 principali componenti ambientali: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
    Come mai la bella città di Monza ha dei risultati così disastrosi?
    L’ottima gestione del patrimonio idrico (la dispersione della rete è molto bassa, 12,8%, e la rete fognaria serve il 100% della popolazione) non riesce a compensare la situazione dell’inquinamento dell’aria, l’insufficiente qualità dell’ambiente urbano, la staticità nella gestione della mobilità e dell’efficienza energetica.
    Guardando alle principali componenti, questo è il quadro:
    Qualità dell’aria: siamo una delle città più inquinate in assoluto. I valori medi annuali di NO2, la media dei giorni di superamento Ozono e la media dei valori annuali di PM10 ci portano negli ultimi posti della classifica. Tutto il paese è messo piuttosto male, ed è proprio di questi giorni la notizia che l'Italia ha violato il diritto dell'Unione sulla qualità dell'aria. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue, aggiungendo che “i valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 sono stati superati in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017”. La pianura padana in particolare ha un livello di inquinamento dell’aria molto alto, ma oltre ad affrontare il problema a livello regionale e interregionale, ogni città deve fare la sua parte.
    Mobilità e ambiente urbani: il trasporto pubblico a Monza è fermo dal 2017 a 30 viaggi/abitante/anno, e l’offerta del trasporto pubblico locale è stabile a 21-22 vetture-km/abitanti/anno; il parco macchine privato è salito da 63 a 64 macchine su 100 abitanti (in linea con la media nazionale), e nessun cambiamento significativo si è registrato sulle piste ciclabili, che negli ultimi anni si aggirano intorno ai 4 metri per 100 abitanti. Per quanto riguarda le isole pedonali, i mq per abitante di superficie stradale pedonalizzata a Monza sono fermi da anni al valore 0.08 (ultimi 10 posti della classifica nazionale e buona ultima in Lombardia).
    Efficienza energetica: pur ricordando la lodevole iniziativa, MonzaCittàEfficiente, avviata dalla nostra AC per invogliare ed aiutare i cittadini a migliorare l’efficienza energetica delle proprie case, nel rapporto si legge che ci sono solo 0,17 KW/abitante di installato solare/fotovoltaico sugli edifici pubblici. Così anche in questo caso Monza si trova nella parte bassa della classifica. Ed è interessante notare che Bergamo, città simile alla nostra per localizzazione e numero di abitanti, ne ha 10,72. Per non parlare della prima città in questa classifica, Padova, che può vantarne addirittura 29,81.
    Sembra quindi che i nodi principali siano ancora tutti da affrontare.
    Confidiamo che il PUMS, attualmente in preparazione e che speriamo arrivi presto alla fase partecipativa, riesca ad affrontare in modo globale e lungimirante il tema della mobilità a Monza, magari attingendo dai tanti esempi di buone pratiche, italiane e non, presentate nel rapporto Ecosistema Urbano 2020. L’implementazione delle biciclette e dei monopattini in condivisione e il recentissimo annuncio sui progetti di nuove piste ciclabili, messi in campo per arrivare a 33 km, sono sicuramente iniziative positive, ma potranno veramente cambiare la situazione solo se inserite in un piano organico per la mobilità sostenibile a tutti i livelli.
    Ripensare la città, in modo da realizzare spazi pubblici più ampi, servizi diffusi a portata di pochi minuti, facilità di scambi intermodali, rallentamento della velocità nelle zone frequentate dagli studenti, sicurezza sulle strade dove la macchina non deve essere il padrone assoluto, isole pedonali più ampie, porterebbe un miglioramento della qualità dell’aria, e di conseguenza della salute dei cittadini: sono già molti gli studi che indicano l’esistenza di una forte relazione fra inquinamento e Covid e malattie respiratorie. E durante il primo lockdown la concentrazione degli inquinanti era infatti scesa a livelli bassissimi.
    Sarà fondamentale salvaguardare l’area del Buon Pastore e l’area ex-Scotti, evitando di costruire altri palazzi residenziali in centro a Monza, che porterebbero altro traffico, altro inquinamento dell’aria e altro rumore. Le petizioni dei cittadini, raccolte dai Comitati e presentate al Comune, parlano forte e chiaro.
    L’adesione al GruBrìa, il parco Grugnotorto, Villoresi e Brianza Centrale, grande polmone verde che dà una mano a compensare l’inquinamento attuale, resta congelata nonostante, anche in questo caso, i cittadini si siano fatti sentire attraverso una petizione.
    Venerdì 20 novembre alle 21, dalla pagina Facebook di Legambiente Lombardia e di Legambiente Monza, oltre che dal canale YouTube Legambiente Monza Alexander Langer, si potrà assistere a un incontro proprio sui dati di Ecosistema Urbano 2020. Parteciperanno Mirko Laurenti, responsabile per Legambiente di Ecosistema Urbano, Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia e Federico Del Prete, responsabile di Legambici, coordinati da Sergio Premoli del CCR (Centro Culturale Ricerca di Monza).

    AFFITTO CEM - STIAMO PRECIPITANDO VERSO IL RINNOVO DELL'AFFITTO A QUESTO INSEDIAMENTO ILLEGITTIMO