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giovedì 18 novembre 2021

AREA EX-CEM - RINGRAZIAMENTI E UN AUSPICIO: CHE TORNI AREA VERDE









Lasciateci aprire questo post con un ringraziamento a chi ha sostenuto la lotta decennale contro questo impianto autorizzato illegittimamente e che ha collezionato proteste da parte dei cittadini di San Damiano per intollerabili rumori e polveri.

In primo luogo grazie a Tino Barzetti, vera anima del Comitato.

Ed ecco l'elenco dei componenti il comitato di quartiere di San Damiano che ha porato avanti la battaglia.

Specialisti  esterni: gli Avvocati  Filippo Ferri e Lorenzo Beretta; il tecnico di settore  Dr.essa Fulvia Candeloro, laureata in scienze biologiche.  

Componenti comitato: Andreina Teruzzi, Viganò Gianni, Parma Renato,  Gargantini  Nando,  Cazzaniga Piero,  Inferrera  Lorenzo, Beretta Marco  e Barzetti Tino. 

Il Comitato San Damiano rivolge poi un grazie particolare per l'impegno profuso in Consiglio comunale di Monza al Sig. Egidio Riva, capogruppo consiglieri PD; a Martino Agostoni, giornalista de "Il Giorno" per la professionalità con cui ha seguito la vicenda;  nonché (ma tra confratelli non sarebbe necessario) al nostro Comitato di quartiere S. Albino.


Quanto alla futura destinazione dell'area condividiamo appieno l'intervento di Chistian Canzi (Consigliere comunale 5S di Brugherio) che alleghiamo sotto. E' un parere del tutto coerente con quanto sosteniamo da sempre. L'area deve tornare a verde pubblico ed inserirsi in una complessiva riqualificazione delle aree attorno a Viale Industrie (con particolare attenzione alla riqualificazione delle ex Cave Rocca su cui già si profila all'orizzonte la minaccia di nuovi centri commerciali e di nuove colate di cemento).

CQSASD  


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IMPIANTO RIFIUTI Cem Srl: SECONDO NOI DOVREBBE DIVENTARE UN PARCO
Vi ricordate la questione di Cem Srl?
Non c’entra nulla con CEM Ambiente, di cui ci siamo occupati spesso, anche di recente.
Riguarda comunque un impianto di trattamento rifiuti, collocato nel territorio del Comune di Monza, a ridosso degli abitati di S.Damiano e S.Albino, che aveva suscitato mobilitazioni di cittadini, Associazioni, Comitati e forze politiche per i disagi arrecati ai cittadini e le preoccupazioni per l’impatto sull’ambiente.
Ebbene, arriva una parziale buona notizia. L’impianto dovrà essere finalmente smantellato e l’area restituita al Comune di Monza nelle condizioni pari a quelle precedenti la costruzione dell’impianto stesso.
Di questo siamo contenti.
Perché dunque la notizia è buona solo parzialmente?
Perché, come si legge su il Giorno, pare (da una Delibera di Giunta di fine 2020) che il Comune di Monza voglia costruire su quel terreno un nuovo “polo archivistico comunale per risolvere i problemi di spazio per i documenti comunali”.
Ci auguriamo che questa scelta venga rivista.
Secondo noi, gli 1,4 milioni di euro che costerà la costruzione del polo archivistico potrebbero essere spesi per ristrutturare un edificio esistente, senza consumare territorio.
L’area dell’impianto CEM Srl dovrebbe invece essere restituita ai cittadini lasciandola libera, riqualificandola a verde e trasformandola in un Parco.
Questo è l’intervento di interesse pubblico più urgente per la nostra zona.
Sarebbe ora di creare un Parco di cintura urbana fra Monza e i Comuni limitrofi (se ne parlava decenni fa), e questo potrebbe essere un primo tassello.
E sarebbe un modo per “risarcire” gli abitanti di San Damiano e S.Albino per i disagi patiti in questi anni a causa dell’impianto di trattamento di rottami e pneumatici.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "09-NOV-2021 pag. foglio| Monza Brianza Sandro Diffasione 16000 (0008247) Cem srl perde I ricorso al Tar Entro fine anno deve sgomberare e ridare l'area al Comune MONZA sgomberare comunale vialed elle Industrie occupa ormal pericolosi cominciato prossimità dei San delT quarta con delibera progetto della milioni sca- Patrimonio itola. mune. interesse esembra de- disagi pianto simile"
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PERIFERIE: LO SFIGATO WIFI DEL CENTRO CIVICO DI SANT'ALBINO














 


Da più di tre anni la Consulta di Sant'Albino si interroga sul WIFI gratuito presso il Centro Civico di Via Mameli e chiede che funzioni davvero. All'esterno del Centro è affisso un bel cartello che lo pubblicizza. ma a più riprese le nostre richieste hanno trovato risposte vaghe e nessuno di noi è riuscito mai ad utilizzarlo. Eppure tutto avrebbe dovuto funzionare dalla fine del 2017. (https://www.mbnews.it/2017/11/monza-via-libera-al-wifi-a-breve-centri-civici-connessi/)

Nelle settimane scorse abbiamo deciso di approfondire la questione perché il WIFI consentirebbe di poter ampliare le proposte di aggregazione di "Scambio Libri" utilizzando la smart TV ottenuta in passato grazie al bilancio partecipativo. Con questo strumento, ci si diceva, potremmo utilizzare l'infinito materiale audiovisivo offerto da Youtube, Rai play e piattaforme varie e invitare le persone a delle serate a tema. Ovviamente poi il WIFI consentirebbe molte altre opportunità quali la visione collettiva delle riunioni del Consiglio comunale o delle molteplici videoconferenze che su tutti i temi dello scibile umano stanno proliferando sui social. Il WIFI sarebbe un supporto importante anche per il rilancio di sale studio dove i ragazzi possano ritrovarsi senza doversi trasferire necessariamente nelle biblioteche di centro Monza o di Brugherio ma anche uno strumento per proporre materiale musicale e non solo gradito ai giovani. Insomma il WIFI, nella nostra testa, sarebbe una risorsa straordinaria per il rilancio della partecipazione presso il nostro Centro civico che, guarda caso, a dispetto di quanto si dovrebbe fare per sostenere le periferie e contrastarne il degrado, è il più piccolo (una cinquantina di metri quadri) e il meno aperto (solo il venerdì dalle 9/12).  

Ebbene, grazie al supporto di funzionari finalmente disponibili, abbiamo svelato l''arcano. A differenza di tutti gli altri Centri civici che hanno WIFI gratuito h 24 il nostro Centro civico gode (si fa per dire) di un contratto specifico che prevede la caduta della connessione dopo 10 minuti (MINUTI !) di utilizzo. Tempo che non basta neppure per applicare il Chromecast  per collegare il tablet alla tv. Immaginatevi poi la visione di un Consiglio comunale o una ricerca scolastica effettuata su Google che cadano ogni 10 minuti!  Dieci minuti sono probabilmente il tempo massimo di possibile utilizzo continuativo dei (pochi) neuroni disponibili da parte di chi ha immaginato questo contratto!

Ed ora speriamo che non occorrano altri tre anni per adeguare il nostro Centro civico agli altri, almeno in questo campo.

CQSASD    

mercoledì 17 novembre 2021

ECOMAFIE- LE STORIE E I NUMERI DEI REATI AMBIENTALI IN ITALIA (LEGAMBIENTE)

 

IL NUOVO REGOLAMENTO DELLE CONSULTE NON CI PIACE !

Dopo lunghissima preparazione (9 mesi) la Giunta partorisce una bozza di Regolamento per le Consulte. Alle Consulte però concede una decina di giorni per fornire osservazioni. 

E' evidente che fin dal 2017 non ci attendiamo molto di buono da questa Amministrazione, specie in termini di partecipazione. Aveva esordito con l'intenzione di chiudere le Consulte e vari Centri civici. Ha dovuto modificare il tiro viste le diffuse proteste. Ora questo regolamento sembra voler svilire ulteriormente il ruolo delle Consulte (già di per sé molto fragile) ingabbiandole con norme rigide e paralizzanti

Elenchiamo solo alcuni aspetti che ci sembrano paradossali. 

Il regolamento esordisce elencando i principi di base fra cui  il "Rispetto per l'Amministrazione comunale". Premesso che il rispetto va dovuto a tutti (fino a prova contraria) questo paragrafo sembra tratto pari pari dalla Costituzione della Corea del Nord.

Un altro principio fondante è la sostenibilità economica. Giustamente la collaborazione dei cittadini attivi è gratuita. Ma si precisa che l'impegno economico da parte della Amministrazione è "nei limiti delle risorse disponibili”, una formula che abbiamo già sperimentato e che suona anche come "di soldi non ce n'è" (salvo per ruote panoramiche, illuminazioni fantasmagoriche di Arengario e Duomo e altri "circenses").

Il regolamento ribadisce, è pleonastico, che "il cittadino è al centro" ma l'ambito destinato alle Consulte si limita, sulla carta, a : "sociale, cultura, educazione, sport, cura del verde pubblico e opere pubbliche". Sarebbe interessante capire come vengono declinate queste aree di competenza. In ogni caso è evidente che nelle intenzioni della Giunta la Consulta deve occuparsi, una volta l'anno, della "giornata di quartiere" ma è meglio che non si occupi di aspetti critici quali aziende inquinanti, progetti urbanistici preoccupanti, inquinamento, politiche giovanili e altri aspetti critici della vita di quartiere.

Per noi di Sant'Albino, poi, perfino l'organizzazione della "giornata di quartiere" diventa impraticabile perché il Regolamento impone che un Ente capofila si accolli preventivamente tutte le spese (compreso una assicurazione per tutti i cittadini presenti alla festa). E a Sant'Albino, come già varie volte comunicato agli Assessori competenti non ci sono associazioni tipo Rotary o Lions in grado di sostenere spese onerose da far rimborsare in seguito. Anche la questione dell'Assicurazione in capo all'Ente capofila (per organizzare una festa che è del quartiere) ci pare del tutto pretestuosa. 

Il Regolamento, abolite le figure dei "facilitatori", sfodera invece un "supervisore" plenipotenziario che governerà tutti i processi e le relazioni con la Giunta. Dalla visione "iperpedagogica" di Egidio Longoni (che avevamo criticato a suo tempo) si passa ad una impostazione autoritaria sicuramente più vicina alla cultura di riferimento dell'Assessore Arbizzoni e del Sindaco.

Altro elemento per noi poco comprensibile è l'apertura alla iscrizione in Consulta anche ad Aziende private. Dopo aver scongiurato (speriamo) l'iscrizione delle varie  "branche" associative di Lealtà e Azione e consimili ci aspettiamo ora l'iscrizione di un sacco di immobiliaristi e affaristi vari che, ovviamente, parteciperanno solo per fare beneficenza.

Per chiudere il quadro autoritario del nuovo Regolamento si ribadisce il nuovo istituto della "Mozione di sfiducia del coordinatore" e si conferma il titolo "Possibile scioglimento della Consulta ". In entrambi casi nessun cenno alle fattispecie che possono configurare decisioni così pesanti. Cosa che può aprire scenari molto pericolosi per la vita democratica della Consulta. 

Ovviamente in barba alla tanto declamata trasparenza non è possibile capire se questo regolamento raccolga qualcuno dei risultati dei lavori preparatori e formativi di Labsus o se non sia solo farina del sacco della Giunta. Temiamo che la seconda ipotesi sia la più fondata. 

In caso di contestazioni rispetto alle procedure, tranquilli, perché spetta alla Giunta definire la "Corretta interpretazione".

CQSASD



ed ecco un altro parere che condividiamo

A proposito del nuovo Regolamento delle Consulte di Quartiere redatto dalla Giunta Allevi, scorrendo con attenzione i vari articoli si scoprono “curiose” mancanze e “strategiche” eliminazioni rispetto al Regolamento attualmente in vigore, redatto dalla precedente Amministrazione:
🔴 Art.1-Premesse: si parla genericamente di “promozione della partecipazione” MA è stata eliminata la frase che specificava la “partecipazione alle decisioni pubbliche a scala di quartiere”; sono state eliminate tutte le definizioni (perfino quella di Consulta)
🔴 Art.2-Principi Generali: sono stati eliminati i principi di “Responsabilità”, di “Inclusività e Apertura” e soprattutto il principio di AUTONOMIA CIVICA delle Consulte. È stato invece introdotto il principio di “Rispetto delle Consulte per l’Amministrazione Comunale” (ma non il viceversa, cioè l’Amministrazione non è tenuta al rispetto per le Consulte?!?!). Di fatto si elimina il concetto di rapporti paritetici tra Amministrazione e Consulta, introducendo subdolamente un rapporto di sudditanza.
Nel principio di “Pubblicità e trasparenza” è stato eliminato l’aggettivo “massima” nella frase
“l’Ammin. Com. garantisce la massima conoscibilità di quanto proposto e discusso nelle sedute delle Consulte”
🔴 Art.3e4-Finalità, Ruoli, Funzioni e Competenze: è stato eliminato l’articolo sulle Competenze delle Consulte; non ci sono più le frasi “le Consulte si occupano di esprimere pareri richiesti dall’Amministrazione su tematiche di quartiere” ... e “di verificare l’efficacia delle attività e dei servizi comunali di interesse della zona”. Mancano le funzioni Consultive. Tra gli Ambiti di interesse delle Consulte mancano quelli urbanistico-territoriale, mobilità-viabilità, ambientale. Non si trova più il paragrafo relativo a “essere sensori attivi e propositivi del territorio portando le varie questioni di quartiere che richiedono una presa in carico collettiva”
🔴 Art.5-Funzionamento delle Consulte: quello che era il FACILITATORE della Consulta, nel Nuovo Regolamento è stato trasformato in SUPERVISORE (termine che fa più pensare ad un controllore)
🔴 Art.6-Requisiti di Partecipazione: nella lista di ISCRITTI che possono far parte delle Consulte, mancano diverse “categorie” (ad es. comitati, oratori, parrocchie, scuole, ...), ma vengono inserite le aziende private. Perché? Perché allora non i sindacati?
🔴 Art.8– sul Resoconto delle sedute si impedisce di riportare i nominativi di chi interviene (nonostante gli iscritti rilascino la Liberatoria sulla Privacy sui propri nomi)
🔴 Art.11- Comunicazione: sono state eliminate le frasi “informare sui contenuti delle riunioni di Consulta” e “garantire massima trasparenza dell’operato del Comune” che c’erano nel Regolamento precedente.
Potrebbero sembrare cose apparentemente di scarsa rilevanza, ma in realtà non è così: vanno “curiosamente” tutte nella medesima direzione: depotenziare le Consulte, limitarne l’autonomia, escludere ruoli e funzioni importanti, impedire loro di occuparsi di temi fondamentali per i quartieri, limitare la trasparenza e la comunicazione. Sono la prova evidente di come l’Amministrazione Allevi intenda le Consulte, ovvero un fastidio o tutt’al più un orpello utile per passerelle di assessori e ridurle a poco più che agenzie organizzatrici di festicciole e patti di cittadinanza/collaborazione. Non a caso sono stati concessi alle Consulte solo 10 giorni effettivi per inviare eventuali “commenti” (non osservazioni formali, solo commenti 🙄) ad un regolamento che le riguarda direttamente.
Ragion per cui questo nuovo Regolamento è inaccettabile: svilisce la vera Partecipazione Civica.


COMPILATE IL QUESTIONARIO SUL QUARTIERE!

 

Il questionario sta viaggiando per tutta la città!
Già 300 interviste completate nei primi tre giorni, se non l’avete ancora fatto è il momento!
Lo avete già fatto? Non siete di Monza?
Non vi rimane che condividerlo!

venerdì 12 novembre 2021

PERCHE' LA TUA CASA A SANT'ALBINO VALE SEMPRE MENO?

Questa immagine è tratta dalla pubblicità di una agenzia immobiliare. Come puoi vedere il valore della tua casa a Sant'Albino risulterebbe il più basso di tutta Monza (anche se tu paghi tasse uguali a chi sta in centro). Come mai? Forse perché stiamo a un chilometro da Asfalti Brianza e dalle sue emissioni. Forse perché su Viale Industrie circolano un sacco di veicoli (secondo alcuni dati 30.000 al giorno; secondo altri 8.000 all'ora) che inquinano e praticamente rendono l'attraversamento "verso Monza" una roulette russa. Forse perché nelle aree verdi ad est di Via Adda, che dovrebbero costituire un parco fruibile dalla popolazione ci sono solo degrado, immondizia e attività abusive o comunque poco trasparenti. Forse perché in Via Offelera per anni dei tizi avevano spianato un'area verde e insediato un deposito di TIR abusivo con grande inquinamento. Per fortuna i cittadini si sono mobilitati e il processo ha condannato i colpevoli. Ma l'area resta invasa da insediamenti abusi, fuochi e immondizia. Forse perché a poche centinaia di metri dalla "rotonda a fagiolo" (già "rotonda killer") era insediato (con procedure illegali) il CEM con le sue emissioni e i rumori che hanno rovinato la vita a molti sandamianesi. Sempre grazie alla mobilitazione dei cittadini ora il CEM sarà finalmente costretto a sloggiare. Forse perché a Sant'Albino i negozi di prossimità hanno dovuto chiudere uno a uno. Non c'è una biblioteca, un teatro, un cinema, un centro di aggregazione per giovani e per anziani. Non c'è la posta, non c'è la banca e non c'è neppure uno straccio di Bancomat. C'è il centro civico, minuscolo e aperto, guarda caso, solo il venerdì mattina (meno che in tutti gli altri quartieri). 

E' vero che oggi la politica non attira e che ciascuno di noi tende a rinchiudersi nel proprio privato. Tuttavia, anche se non senti la necessità etica di partecipare e di spenderti per l'interesse comune tieni presente che altri la politica la fanno eccome, ai danni del tuo portafoglio e soprattutto della salute tua e dei tuoi cari. Ti aspettiamo in Consulta di quartiere.