Torniamo sul caso dell'impianto trattamento e stoccaggio rifiuti di viale delle Industrie a Monza, al confine con San Damiano
(comunemente indicato, anche sulla stampa, con il termine di
“discarica”) di cui abbiamo più volte parlato nei mesi scorsi .
E'
infatti notizia recente che le speranze di comitati e cittadini di
vedere una chiusura definitiva dell'impianto vengono clamorosamente
disattese ad opera del Comune di Monza.
L'impianto di trattamento rifiuti
Cosa
è successo? I fatti in breve: il 20 maggio scorso, il dirigente del
settore Servizio Valorizzazione Assets e Marketing territoriale del Comune di Monza ha emesso una Determinazione (la 803/2014) che stabilisce che,
nonostante la procedura che ha portato alla realizzazione dell'impianto
(nella fase relativa all'iter autorizzativo) presenti più di un
elemento di illegittimità, dal momento che la società proprietaria dello
stesso (Crimo S.r.l.) ha investito dei soldi e paga un affitto al
Comune, se la struttura venisse chiusa probabilmente farebbe ricorso ed
un eventuale sconfitta del Comune in sede legale comporterebbe delle
spese e dei risarcimenti a carico di quest'ultimo, l'Ente non intende opporsi in alcun modo all'esercizio dell'attività della discarica.
Nel testo del documento si legge:
“[...]
a seguito di esame della procedura esperita per la locazione dell’area,
sono stati rilevati i seguenti profili di illegittimità:
a. incompetenza dell’organo che ha assunto la decisione;
b.
mancanza di un procedimento ad evidenza pubblica per l’individuazione
del soggetto aggiudicatario dell’area e conseguente violazione dei
principi di pubblicità e imparzialità;
c. incompetenza dell’organo che ha rappresentato il Comune in sede di Conferenza dei Servizi; […]
omissis
“ […] pur sussistendo i profili di illegittimità rilevati, ai sensi dell'articolo 21-octies della L. 241/90 e s.m.i.:
-
tenuto conto degli interessi della controinteressata, avendo la stessa
effettuato ingenti investimenti per la realizzazione dell’impianto ed
avviato l’esercizio dell’attività;
-
rilevando che la finalità dell’amministrazione non si esaurisce
nell’accertamento in sé della legittimità o dell’illegittimità dei
provvedimenti in esame, ma si concreta nel perseguimento di un interesse
pubblico ad adottare il provvedimento di annullamento;
-
non riscontrando motivi di interesse pubblico attuali e concreti tali
da motivare l’annullamento degli atti posti a base del contratto di
locazione stipulato con la Società Crimo S.r.l., al contrario rilevando
che l’eventuale dichiarazione di annullamento esporrebbe l’Ente ad una
possibile pretesa risarcitoria da parte della Società medesima
Considerato
che, nell’ambito del programma FZ05 – Patrimonio e Logistica –della RPP
2013/2015, il progetto FZ05/01 – Patrimonio, prevede tra le proprie
finalità la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare; […]”
omissis
“[…] DETERMINA
1. le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di chiudere il procedimento con l’archiviazione;
3. di dare comunicazione alla Società Crimo S.r.l. della presente determinazione.”
In
pratica si riconosce che l'impianto, lì e con quell'iter, non avrebbe
dovuto essere realizzato ma, dal momento che ci sono di mezzo degli
interessi economici (della ditta e anche del Comune di Monza), si
preferisce far finta di niente a la questione viene chiusa.
Secondo
la Determina un eventuale ricorso dovrebbe essere motivato da esigenze
di tutela dell'interesse pubblico. Di conseguenza, dobbiamo
dedurre che la tutela della salute dei cittadini (dal rumore, dal
traffico e dalle possibili polveri generate dall'impianto) non viene
considerata di interesse pubblico da parte del Comune di Monza.
Quello
del Comune di Monza ci sembra un comportamento inaccettabile, in totale
disinteresse delle richieste dei cittadini, del principio di
trasparenza nella pubblica amministrazione e di quello della corretta
gestione del territorio, che vorrebbe che una struttura che tratta
rifiuti fosse collocata in zona industriale e non in zona agricola a
ridosso delle case.
Oltretutto
questa archiviazione nasce da un atto burocratico (la Determina di un
Dirigente), senza che la politica ci abbia messo mano nemmeno per
esprimere un parere. Si ha
tutta l'impressione che la Giunta di Monza abbia preferito togliersi
dall'imbarazzo di esprimersi a favore di Crimo (e dell'affitto che essa
versa nelle casse comunali) lasciando che la decisione venisse espressa
dai propri uffici. Poteva scegliere una strada diversa e ha deciso di non farlo.
Il
Comitato di San Damiano contro la discarica non si arrende e ha già
scritto all'Amministrazione Comunale di Brugherio per chiedere a
quest'ultima di reagire nei confronti dei vicini monzesi.
A
questo proposito sarebbero già stati chiesti nuovi controlli
sull'impianto che però, attualmente, a quanto pare, starebbe rispettando
i limiti stabiliti dalla normativa. Intanto l'indagine a suo tempo avviata dalla Magistratura va avanti.