Preambolo:
Salve a tutti
come
già detto nella precedente mail (vedi sotto) si chiarisce che il
documento elaborato dal Comitato di quartiere sulla Variante al PGT è
stato inviato ai membri della Consulta - come richiesto dalla stessa in
una delle precedenti riunioni - perché possa essere letto con calma e discusso (nonché eventualmente fatto proprio dalla Consulta) in un prossimo incontro.
E'
evidente che ciò potrà avvenire sulla base di un calendario che tenga
conto da un lato degli impegni della Consulta e dall'altro delle
scadenze dell'Amministrazione per l'approvazione dell'oggetto in
Consiglio comunale (peraltro non ancora definite).
Cordiali saluti
Il Comitato
7-lug-2015 21.19
Salve a tutti
come promesso alleghiamo alla presente il documento predisposto dal Comitato di quartiere S.Albino sulla variante al PGT, perché possa essere discussa in una delle prossime riunioni della Consulta.
Cordiali saluti
Comitato quartiere S.Albino
Ed ecco il
documento
predisposto dal Comitato di quartiere S.Albino sulla variante al PGT.
COMITATO QUARTIERE SANT’ALBINO –
MONZA
OSSERVAZIONI SULLA PROPOSTA DI
REVISIONE DEL PGT – GIUGNO 2015
In
relazione al Documento approvato dalla
Consulta di quartiere sulla base della proposta elaborata dal Comitato
di quartiere S.Albino, vista la proposta di Variante generale del PGT
presentata dall’amministrazione comunale, si esprimono le seguenti
considerazioni e richieste:
1. RIDUZIONE
DEL CONSUMO DI SUOLO
“In generale la Consulta chiede che
venga confermata la scelta di non consumare più suolo libero, ma anzi tutelare
le aree verdi che rappresentano il principale valore aggiunto del quartiere.”
“Con Deliberazione di Consiglio
Comunale n. 77 del 29 settembre 2014 è stata approvata la Variante Parziale al
Piano dei Servizi e al Piano delle Regole del PGT vigente ai fini
dell’individuazione di aree a PLIS, della riclassificazione di aree sistema
produttive in aree agricole, della riduzione del perimetro del P.P.
Pompei/Ercolano e della riclassificazione di alcune aree comunali.”
Tale Variante ha messo in sicurezza molte aree agricole
(almeno dal punto di vista normativo) a corona della città. Tali aree, già
inserite in parte nel PTCP quali aree
agricole di interesse strategico, sono state ampliate e confermate con la
Variante parziale.
Inoltre, con l’avvio delle
procedure per l’inserimento delle aree a ovest
di Monza nel PLIS del Grugnotorto e quelle a sud (Cascinazza) nel Parco del medio Lambro si è avviato finalmente
un percorso di effettiva tutela e riqualificazione del territorio, che
auspichiamo si avvii velocemente anche per le aree a est, per le quali è ipotizzato l’inserimento nel PLIS della Cavallera,
che a sua volta fa parte di un più ampio progetto di Parco agricolo Nord Est
(P.A.N.E.) promosso dal Comune di Vimercate.
Da questa salvaguardia restano però escluse tutta una serie di aree,
anche di notevoli dimensioni, attualmente libere e coltivate, per le quali il
nuovo Documento di Piano prevede la “possibile trasformazione”. Tale
trasformazione è demandata a successivi
Piani attuativi in variante al Pgt sulla consistenza della quale l’attuale
Documento di Piano non dice nulla.
Trattasi dei cosiddetti “Ambiti
compatibili con la trasformazione” (AcT)
Di fatto la filosofia del Piano
che emerge dall’individuazione di queste zone grigie è la seguente: tutte le aree dismesse, quelle di maggior
valore perché interne alla città, vengono occupate da residenza e commercio,
con volumetrie presumibilmente ben superiori alle esistenti (il dato
dell’esistente non è dichiarato) mentre per le attività produttive è prevista
l’espulsione o la collocazione ex novo in queste aree esterne alla città,
riconfermando di fatto la previsione di consumo di suolo del Pgt vigente (aree
sistema) e addirittura incrementandola.
“Gli ambiti AcT sono individuati all’interno di porzioni di territorio
caratterizzate da aree libere da
edificazione, caratterizzate da condizioni di marginalità per qualità delle
coltivazioni, collocazione residuale tra tessuti urbanizzati produttivi e
prossimità a nodi infrastrutturali, da usi produttivi quali lo stoccaggio di
materiali da recupero, raccolta e smaltimento rifiuti, trattamento di inerti e
da condizioni di degrado e incongruenza con il tessuto urbano circostante.” (…)
“Le trasformazioni delle aree descritte
al comma 2 sono ammissibili esclusivamente per il raggiungimento dei due
seguenti obiettivi: consentire l’insediamento di attività produttive
o di prestazioni di servizio
caratterizzate da un significativo impatto occupazionale e/o da una elevata
qualità e innovazione del prodotto o del servizio erogato o la riqualificazione
delle aree agricole interne a PLIS attraverso interventi di rilocalizzazione di attività incongrue all'interno di
ambiti produttivi specializzati e caratterizzati da una significativa valenza
ambientale e paesaggistica” (NTA pag.15)
Eclatante è la previsione per
l’AcT6, il cosiddetto “Parco del riciclo”: mentre gli altri AcT ricalcano le
(opinabili) previsioni insediative del Pgt vigente in questo caso viene
stravolta la destinazione a verde per la parte a nord di viale Industrie (cave
Rocca) e agricola strategica per la parte a sud dello stesso viale che il Pgt
vigente assegna a queste aree.
Chiediamo dunque che vengano forniti i dati
quantitativi di consumo di suolo anche per quanto riguarda le aree comprese
negli AcT e che tali previsioni vengano drasticamente ridimensionate.
AcT – Ambiti
compatibili con la Trasformazione
2. AREE
AGRICOLE LIMITROFE AL QUARTIERE SANT’ALBINO
2.a - Aree agricole ad est di via Adda in PLIS Cavallera
“La
Consulta chiede di inserire le aree agricole a est di via Adda nel PLIS
Cavallera o Est delle Cave, in collegamento con i due parchi esistenti e
percorsi ciclopedonali e luoghi di sosta piantumati (via Sardegna - via
Botticelli).”
Valutando
comunque positivamente la scelta di promuovere l’adesione al Parco della
Cavallera si chiede di promuovere il collegamento anche con il Parco Est delle
Cave in Comune di Brugherio, confinante a nord con le aree di S.Albino, in
considerazione anche della necessità di ridiscutere la scelta del PTCP di
insediare un “polo tecnologico” proprio su queste aree, attualmente libere e
coltivate.
A
tal proposito si chiede di:
-
a. Avviare
subito incontri sia con Concorezzo che con Brugherio nell’ambito del Progetto
P.A.N.E. di Vimercate (vedi corridoi ecologici prov.MB) coinvolgendo la
Consulta.
-
b. Aprire un
tavolo Comune/Consulta per definire e programmare gli interventi per sanare le
situazioni di degrado che stanno peggiorando: non serve a niente mettere un
vincolo a Parco se non si salvaguarda al più presto il territorio agricolo
dalle attività difformi.
-
c. Predisporre
un progetto del parco che, a partire anche dal previsto insediamento
dell’orto-giardino di via Adda, sviluppi una proposta in collaborazione con la
Consulta di quartiere, tenendo conto anche dell’opportunità del progetto “ V’arco
Villoresi”
2.b - “Parco del riciclo”
(AcT6)
“La
Consulta chiede di confermare la riqualificazione paesaggistica di viale delle
Industrie (già prevista nel PGT vigente) eliminando le destinazioni improprie,
quali l’impianto di trattamento dei rifiuti speciali recentemente insediatosi.”
Per
questa vastissima area, per la quale il Pgt vigente prevedeva la riqualificazione paesaggistica alla stregua degli altri comparti dell’ex
“parco di cintura” - S.Fruttuoso, Casignolo, Cascinazza, S.Albino,
Cederna-Libertà - (tav.1) si conferma invece la destinazione a “discarica” della città, accettando non
solo tutte le attività improprie che vi si sono insediate, anche con
autorizzazioni temporanee o addirittura di dubbia legalità, ma prevedendo la
ricollocazione qui anche di quelle attualmente presenti in altre zone.
“Il comparto si prefigura prevalentemente come una cittadella di
servizio alle funzioni urbane, come un ambito specializzato nel ciclo dei
rifiuti” (…) “gli strumenti di attuazione devono essere estesi all’intero ambito,
ovvero ad uno dei sub ambiti corrispondenti, rispettivamente, alle aree poste a
nord/ovest ovvero a sud/est rispetto a Viale delle Industrie. L’insediamento di
nuovi impianti di trattamento dei rifiuti è ammesso solo nel sub ambito ad
est/sud rispetto al Viale delle Industrie.”
(tav.2)
La previsione è dunque quella di
ricollocare o consolidare attività produttive a nord (Cave Rocca) e impianti
per il trattamento dei rifiuti a sud, non solo riconfermando così le attività
improprie che si sono via via insediate, ma andando ad interessare anche vaste
aree attualmente libere e coltivate e contraddicendo la previsione di
riqualificazione paesaggistica del Pgt vigente.
Con ciò:
a) non si tiene in nessun conto la presenza del
quartiere S. Damiano che essendo in Comune di Brugherio, scompare dalle carte. (tav.3)
b) non si considera che occupare altro suolo
agricolo in questa zona non garantisce per niente che ne venga “liberato”
altrove (nessuno può realisticamente pensare che il capannone per il
trattamento dei rifiuti speciali posto nel futuro PLIS di S.Albino verrà
smantellato e tornerà ad essere area agricola).
c) si contraddice l’impegno alla riduzione del
consumo di suolo, dichiarato come prioritario.
Quindi:
- si
chiede che le consistenti aree agricole qui ancora presenti siano
salvaguardate, che le attività insediate nella zona vengano monitorate,
smantellando quelle provvisorie o illegali (vedi impianto trattamento rifiuti
speciali) e riorganizzando quelle compatibili con la creazione di fasce di
rispetto boscate sia verso il confine comunale che verso v.le Industrie.
- si propone
viceversa di utilizzare questa
area come “campo sperimentale” per la
riqualificazione del territorio mediante l’adozione di tecniche di “fitorimedio” allo studio
del prestigioso Ente di ricerca Italiano ISPRA, per
favorire la riorganizzazione e la creazione di fasce di rispetto boschive
sia verso il confine comunale che verso il V.le delle Industrie ottenendo il
duplice scopo di depurare il terreno e rendere verde un’area che ad oggi è cresciuta
in maniera disordinata, occupata anche da attività provvisorie o illegali (vedi impianto trattamento rifiuti
speciali). La proposta è inoltre
coerente con la “Riqualificazione
Paesaggistica” stabilita dall’attuale PGT.
TAV.1
TAV.2
TAV.3
3. ZONA INDUSTRIALE POMPEI-ERCOLANO-STUCCHI
“La
Consulta chiede la concentrazione dell’edificato sul lato nord dell’area
industriale e una consistente fascia di rispetto verso il quartiere, con aree
verdi piantumate, collegamenti pedonali e nessun collegamento viabilistico.”
Il Documento di Piano prevede la realizzazione del “Parco Sant’Albino” uno dei dieci parchi
di quartiere previsti in città (tav.4)
“La fascia verde a nord di Sant'Albino si
realizza in parte mediante la Variante al Piano delle Regole approvata, che
rettifica il perimetro nella porzione sud del Piano particolareggiato in
itinere Pompei- Ercolano-Stucchi, preservando alcune aree agricole, in parte si
suggerisce all'interno di una complessiva revisione del Piano
Particolareggiato, di ridistribuire le aree a standard previste ed il
ridimensionamento della viabilità, accorpando le aree in cessione a sud a
ridosso della frazione. La fascia potrà così articolarsi attraverso aree a
giardini pubblici, in estensione a quelli esistenti, attrezzature sportive ed
una porzione di verde agricolo attorno alla cascina.”
Con la
variante parziale al Piano delle Regole e al Piano dei servizi del settembre
2014 la zona industriale è stata già in parte ridimensionata come da noi
richiesto. (tav.5)
Inoltre con
il bilancio partecipativo è stato finanziato in parte il progetto per la
realizzazione di un percorso ciclopedonale con fascia verde alberata dal
parcheggio nord del Centro natatorio Pia Grande a via Adda, lungo il confine
con la zona industriale. (tav.6)
L’attuazione
di questa fascia verde di rispetto deve però essere finanziata anche in quanto
parte delle opere di urbanizzazione della Zona industriale.
Chiediamo quindi uno specifico tavolo di
confronto per la progettazione delle opere e delle cessioni per il verde
pubblico del Piano Particolareggiato Pompei Ercolano, nonché per la definizione
dei tempi della sua realizzazione.
TAV.5
TAV.6
Nello specifico della proposta relativa alla sistemazione dell’area (vedi
alla pagina seguente), che si valuta positivamente, si sottolinea però che via Ferrucci non deve essere
posta in collegamento con il viale Stucchi attraverso la prevista bretella a
nord del centro natatorio, poiché il quartiere diventerebbe una
“scorciatoia” per il traffico di attraversamento extraurbano dalla provinciale
via Adda-Brugherio verso Monza zona stadio.
4. ABITATO:
CENTRO STORICO E SERVIZI
“In considerazione della necessità di
mantenere una consistente fascia di rispetto inedificata verso la zona
industriale (la Consulta) ritiene inopportuna l’attuale previsione edificatoria
in via Guardini.
Valorizzare i due centri storici e di
vita del quartiere:
-
quello di via Mameli-Marco d’Agrate con centro
civico, scuola elementare, palestra, piazza (rivedere recinzioni, piazza più strutturata
e attrezzata, centro civico come luogo di servizi);
-
quello rappresentato da parrocchia, asilo, campi
sportivi (riqualificare
paesaggisticamente le aree tra Chiesa e Villa S. Albino risolvendo al tempo
stesso il problema dei parcheggi e della viabilità con anello a senso unico via
Bande Nere-nuova via di PGT).”
Valutato positivamente lo stralcio della previsione
edificatoria in via Guardini (che avrebbe compromesso l’attuazione della fascia
a verde del previsto “Parco S.Albino”) si ribadisce l’importanza, date le
particolari caratteristiche territoriali del quartiere e volendo difenderne le
peculiarità positive (bassa densità) nell’ottica di una riqualificazione
ambientale e paesaggistica, di ridurre nel Piano delle regole tutti gli
indici edificatori (fatte salve le
maggiori slp esistenti) alla classe I, in particolare sul
tessuto edificato a est di via Adda, inserito nel previsto ampliamento del PLIS
Cavallera.
In particolare si ribadisce
la necessità dell’inserimento delle aree
libere tra Villa S. Albino e Chiesa parrocchiale nel perimetro dei borghi
storici e l’attuazione della nuova strada già prevista dal Pgt vigente da
via Adda a via Bande Nere, attrezzata con parcheggi, percorso ciclopedonale,
piantumazione d’alto fusto, che consentirebbe di realizzare un anello a senso
unico con via Bande Nere.
5. MOBILITA’
DOLCE
“Prosecuzione del percorso ciclopedonale
sul Villoresi (dal già previsto sovrappasso alla rotonda del cimitero) per
ricongiungersi alla ciclabile di via Adda.
Previsione dei seguenti percorsi
ciclabili /pedonali:
- lungo il Villoresi a est di via Adda
(parco agricolo) fino ai confini comunali.
- dal centro natatorio, lungo la fascia
di rispetto della zona industriale, a via Adda (orti comunitari);
- lungo il viale delle Industrie, da
S.Rocco a S Damiano/S.Albino.”
Si ribadisce l’urgenza di
prendere contatti con il Comune di Brugherio, anche nell’ambito del Progetto
V’Arco Villoresi, per il finanziamento del tratto di percorso ciclopedonale
lungo il Canale Villoresi tra il sovrappasso ciclopedonale su v.le Industrie e
via Adda.
Si ribadisce inoltre la necessità
di prevedere le seguenti opere:
- il completamento della ciclabile al Malcantone, in collaborazione
con il Comune di Concorezzo , con il quale va aperto il confronto per
l’ampliamento del PLIS Cavallera (progetto P.A.N.E. Vimercatese)
- la
riqualificazione di V.le Industrie con “…un
deciso incremento della piantumazione arborea compatibilmente con
gli obblighi di apertura delle visuali stradali; un meticoloso intervento di
riordino dei margini viari tendenti alla loro regolarizzazione, all’uso di
materiali e di pavimentazioni omogenee, alla definizione degli spazi interstiziali, alla
razionalizzazione delle reti tecnologiche aeree e di superficie; una sostanziale rimozione
o drastica riduzione delle strutture pubblicitarie; una tenace protezione
delle aree agricole limitrofe all’asse, mediante la posa di siepi e filari
alberati; il tracciamento, a
distanza di sicurezza, di paralleli percorsi ciclo-pedonali; l’eventuale
inserimento, con l’obiettivo di un riordino degli accessi diretti, di
percorrenze veicolari complanari a velocità ridotta; e ovviamente un deciso
controllo delle attività improprie o inadatte.” (“Perlustrazione dei contesti
paesistico-territoriali monzesi”).