Recenti articoli di stampa locale hanno evidenziato i risultati ottenuti dalla mobilitazione dei Comitati (compreso il nostro). Finalmente dovrebbe partire un serio intervento sugli impianti diretto a ridurre l'inquinamento.
Non sempre sono stati evidenziati in modo corretto i dati relativi a tale inquinamento, che non è solo olfattivo. Le lavorazioni producono molti materiali residui nocivi e cancerogeni.
Considerando l’attività ed i materiali usati, A.B. risulta essere Azienda Insalubre di Prima
Classe con tutte le criticità annesse come recita l’art. 216
del testo Unico delle leggi
sanitarie (“Le aziende
vengono inserite nell’elenco quando producono vapori o gas o altre esalazioni insalubri o che possono essere in altro modo
pericolose alla salute degli abitanti. Devono essere isolate nelle campagne e tenute
lontano dalle abitazioni per l’incolumità del vicinato”).
Perfino le analisi dei fumi effettuate da un laboratorio privato, incaricato dalla A.B. (quindi analisi di parte e non di un istituto di controllo pubblico) hanno dovuto certificare che: ”dall’analisi dei risultati eseguita sul
campione risulta che l’indice di nocività potenziale dell’emissione è pari a 756 ; ciò significa che
quest’aria deve essere diluita
almeno 756 volte per risultare non nociva. Considerando i
normali fattori di diluizione delle
emissioni in aria è ragionevole supporre che a 500 metri di
distanza tale fattore è
raggiunto”.
Anche dando per buoni questi risultati è opportuno osservare che, come ovvio, la presenza di vento estende in modo considerevole l'area a rischio.