ASFALTI BRIANZA. A CHI LA RESPONSABILITA' POLITICA?
Secondo il vicesindaco di Monza, Simone Villa, il Comune di Concorezzo non si sarebbe mosso nei giusti tempi e con la dovuta attenzione. Le segnalazioni relative ai forti miasmi, le prime partite nel lontano 2014, non sarebbero state tenute in debita considerazione dall'allora sindaco Riccardo Borgonovo. Nemmeno un'azione concreta, per oltre tre anni.
Nell'estate del 2017, Villa ottiene l'apertura di un tavolo di lavoro sull'argomento, viste le proteste di tanti cittadini residenti a Monza, Brugherio, Agrate e Concorezzo. Dopo altri due anni, continuano le segnalazioni di fortissimi disagi. Solo nel mese scorso, oltre 400 lamentele.
Recentemente il Comune di Agrate, guidato da Simone Sironi, presenta un esposto formale, con il conseguente intervento della Procura per gli accertamenti. L'azienda, solo in queste settimane, starebbe aggiornando l'impianto con l'obiettivo di ridurne l'impatto inquinante e odorifero. Nella migliore delle ipotesi, ci saranno voluti ben cinque anni per dare una prima risposta alle preoccupazioni dei cittadini in materia di salute pubblica. Ovviamente, dovrà essere valutata l'efficacia dell'intervento.
Intanto Borgonovo è stato promosso vicepresidente della Provincia. Speriamo che in questa nuova veste si mostri più risoluto nel rispondere alle esigenze dei cittadini, mettendo in campo azioni concrete con maggiore tempestività.
precisa richiesta, da parte del Comune, per determinare la natura e il rispetto dei limiti previsti dalla legge a proposito delle sostanze che fuoriescono dai camini della Asfalti Brianza. Per un corretto monitoraggio della qualità dell’aria sarà necessario, a tale proposito,
effettuare analisi dei fumi che fuoriescono dai camini (emissioni) e gli eventuali inquinanti a circa 2 metri dal suolo (immissioni),
dove si trova l’aria effettivamente respirabile dalla gente. Le postazioni di monitoraggio delle “emissioni “e delle “immissioni” dovranno essere posizionate rispettivamente : 1.nella zona corrispondente all’area di massima ricaduta degli inquinanti emessi, situata in prossimità del perimetro aziendale della ditta interessata, 2. in prossimità della zona in cui sono presenti segnalazioni di disturbo da parte della popolazione, 3. in zona non direttamente influenzata dalla emissione, ma caratterizzata dalla presenza di altre sorgenti tipiche di emissione urbana ed equidistante dal sistema tangenziale –autostrada, 4. alla sorgente delle emissioni (camino principale e ad ogni fonte di emissione). Tutto questo tenendo in costante considerazione le condizioni meteo, direzione dei venti compresa, e con la massima operatività aziendale. Ridurre il problema alla sola percezione soggettiva degli odori risolverebbe
solo molto parzialmente il problema lasciando aperto il tema della sicurezza ambientale.