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sabato 15 febbraio 2020

ASFALTI BRIANZA E' UNO SPAZIO ECOLOGICO, BORGONOVO UN ECOLOGISTA E IL COMITATO TUTELA TORNA A PREDICARE DOPO IL LETARGO INIZIATO IL 2/8/2019


sabato 15 febbraio 2020


UN MIRACOLO, SULLA CARTA.
La tavola DTO3, pubblicata sul sito del Comune, illustra lo schema della rete ecologica che interessa Concorezzo. Si tratta di un elemento importante per valutare lo stato di salute del nostro territorio, oltre che la sostenibilità dell'attuale modello di sviluppo.
Oggi vogliamo rilevare un primo elemento, davvero curioso. Lo stabilimento di Asfalti Brianza è inserito all'interno della "Rete verde di ricomposizione paesaggistica", area che dovrebbe avere una funzione strategica in termini di funzionalità ecologica e sostenibilità ambientale.
Speriamo che questo esempio aiuti a capire quanta distanza ci sia oggi tra la realtà e le carte, anche quelle pubblicate sul sito del Comune. E' nostro dovere mettere in evidenza questi paradossi, promuovendo una crescita in termini di consapevolezza e senso critico.
La politica deve riacquistare autorevolezza e credibilità, decifrando la realtà in modo chiaro, individuando con trasparenza le criticità e mettendo a disposizione dei cittadini due elementi: soluzioni concrete per risolvere i problemi e strumenti utili per contribuire al miglioramento della città.





















La Rondine Concorezzo Per chi volesse verificare direttamente la veridicità del nostro post, ecco il link alla cartina pubblicata sul sito del Comune: https://comune.concorezzo.mb.it/.../DT03-Schema-di-rete.... Per un riferimento alle norme di attuazione, previste dal piano provinciale, potete controllare il documento al link seguente: http://www.mb.provincia.mb.it/.../NORME_APP_gen2019_A.pdf. L'art. 31 contiene il riferimento alla "Rete verde di ricomposizione paesaggistica".


QUESTO CHE SEGUE LO AGGIUNGIAMO NOI  DEL COMITATO DI QUARTIERE SANT'ALBINO:
Forte della straordinaria esperienza di riconversione ecologista di Asfalti Brianza, col patrocinio della Provincia di Monza Brianza che tanto bene si è portata in questi anni ai "tavoli" da lui stesso diretti, il Vice presidente Borgonovo, supportato dal redivivo "Comitato tutela acqua aria e terra" di Concorezzo e dai suoi consulenti tecnici, novella pur se attempata Greta, batte la Brianza in cerca di proseliti.
Siamo in buone mani!

































https://www.ordineingegneri.milano.it/professione/notizie/altri-enti-1/vimercate-14-02-2020-convegno-importanza-strategica-ambientale-e-normativa-delle-coperture-stradali-drenanti-in-matrice-cementizia-comitato-spontaneo-terra-aria-acqua-di-concorezzo/Volantino.pdf




 sottolineando l'attenzione che Provincia e Comuni, veramente interessati all'innovazione, stanno ponendo sui temi ambientali. L'Ing.Maurizio Bertinelli, Assessore all'ambiente del comune di Vimercate, ha parlato del ruolo che gli enti Locali ricoprono nelle scelte ecosostenibili in merito ai contratti pubblici. L'Ing. Massimiliano Ferrazzini di Brianza Acqua ha illustrato il Regolamento regionale a proposito dell'invarianza idrica e idrologica sottolineando l'importanza del rispetto dell'acqua meteorica adottando soluzioni intelligenti ed innovative . L'Ing.Gabriele Zanotti e il Geometra Gabriele Zanotti hanno illustrato le caratteristiche e i vantaggi ecologici e economici delle coperture stradali a matrice cementizia drenante ecodrain senza l'utilizzo del bitume. L'invito ufficiale era esteso a tutti i Comuni di Monza e Brianza. I Comuni che non hanno partecipato, soprattutto quelli che l'agosto scorso, con qualche anno di ritardo, hanno seguito molto da vicino la vicenda di Asfalti Brianza, prendano atto che seri professionisti hanno lanciato un messaggio importante. Sarebbe paradossale che, con alternative così importanti al tradizionale asfalto, ricorressero poi allo stesso bitume che tanto hanno combattuto qualche mese fa. Non sembrerebbe credibile aver combattuto una tecnologia sorpassata e inquinante per poi richiederne i prodotti ignorando le concrete alternative. Rimaniamo convinti che le Aziende non andrebbero chiuse ma messe nelle condizioni di produrre in modo ecologico. Ovviamente se un Comune chiederà bitume le aziende del settore non potranno offrirgli altro ma se anche quelli che hanno ignorato l'iniziativa si convinceranno che il cambiamento passa anche dalle loro richieste, avremo raggiunto un grande obbiettivo per la salute dei cittadini e dell'ambiente che, anche se non sempre ce ne ricordiamo, è casa nostra.















venerdì 14 febbraio 2020

CONTROLLI DI ASFALTI BRIANZA: FACITE AMMUINA...TANTO RUMORE PER NULLA

venerdì 14 febbraio 2020

CONTROLLI DI ASFALTI BRIANZA: FACITE AMMUINA...TANTO RUMORE PER NULLA

Grazie agli amici de "La Rondine" di Concorezzo per il loro straordinario contributo. "Facite ammuina" (pronuncia [faɕiːtə ammui:nə]) è una frase della lingua napoletana il cui significato è: "Muovetevi, agitatevi,fate casino". Cioè date l'impressione di un (falso) darsi un gran daffare. Ebbene, dopo anni di pigrizia pare che le istituzioni ora si muovano in modo quasi frenetico. Alcune sicuramente in buona fede, altre meno. Tutte però puntando su un piano di controlli che evidentemente non funziona e che finirà per raccontarci che, alla fine, abbiamo fatto molto rumore per nulla. E alcuni si fregheranno le mani. Intanto la mappa de La Rondne dice meglio di ogni nostra possibile argomentazione. CQSASD Riportiamo qui anche il post de "La Rondine"



ASFALTI BRIANZA. ECCO PERCHÉ BISOGNAVA ESSERE TEMPESTIVI. Quest'estate il Comitato Di Quartiere S.Albino Monza ha raccolto quasi 1000 segnalazioni, rappresentate in blu nella cartina qui sotto. Tutto questo ha contribuito a fare emergere pubblicamente il problema della salubrità dell'aria, sottovalutato e taciuto per molti anni. Ne è seguita l'esigenza, particolarmente avvertita dalla Prefettura, di articolare un piano di controllo delle emissioni, per accertarne il grado di nocività e pericolosità per i cittadini. Il piano è stato implementato solo poche settimane fa, dopo una serie di rimpalli di responsabilità e tentativi fallimentari di concertazione con l'azienda. Durante il periodo di campionamento delle emissioni, lo stesso comitato ha raccolto pochissime segnalazioni di odori sospetti, che trovate rappresentate in rosso nella cartina. Il colpo d'occhio aiuta a farsi un'idea della situazione. Non vogliamo, ad oggi, mettere in discussione la bontà del piano di controllo, su cui ci riserviamo la possibilità di ritornare in futuro, quando saranno messi a disposizione tutti i dati e le relazioni conseguenti. Piuttosto, vogliamo sottolineare come la mancata tempestività nell'affrontare il problema delle emissioni abbia prodotto una situazione paradossale: i campionamenti e i controlli vengono fatti quando la crisi più acuta, almeno per il momento, è alle spalle. Come può questo tipo di prassi, politica e amministrativa, tutelare realmente i cittadini dagli abusi? La politica è anche capacità di lettura dei fatti e tempis

mo nell'affrontarli. Una tempestiva assunzione di responsabilità sarebbe di certo stata
nell'interesse di tutti. 

mercoledì 12 febbraio 2020

AZIENDE INSALUBRI: IL CONSIGLIODI STATO CONFERMA I POTERI DEI SINDACI

 Una sentenza del Consiglio di Stato 27/5/2014 n. 2751 (vedi QUI)

afferma principi chiarissimi sulla collocazione delle industrie insalubri nelle vicinanze 

di aree residenziali.


Ma cosa dice questa sentenza del Consiglio di Stato?  Vediamo riassunti i principi di regolamentazione della localizzazione di queste attività:

1. l’opportunità di una diversa ubicazione dell’impianto in ragione della vicinanza dello stesso agli insediamenti abitativi, in deroga alla distanza minima di 500 metri prevista nell’ambito dei non impugnati criteri generali di autorizzabilità per settori omogenei produttivi approvati dal Comitato Regionale contro l’inquinamento atmosferico (siamo nella Regione Emilia Romagna) nella seduta del 20.5.1991, e della conseguente esigenza di tenere nel debito conto gli interessi di matrice ambientale e sanitaria;

2. l’opportunità di una diversa ubicazione dell’impianto se si dimostra che l’attività  insistente su un sito che dista poche decine di metri dalle abitazioni più vicine non produce benefici occupazionali e infrastrutturali apprezzabili in via comparativa...

3. che le norme tecniche attuative di un piano urbanistico comunale possono stabilire distanze di sicurezza adeguate (la sentenza in esame fa riferimento ad esempio a 100 ml) per le industrie insalubri di 1^ classe rispetto ai confini di zone residenziali o da preesistenti edifici destinati a residenza

4. la fascia di rispetto, dalla collocazione di dette industrie insalubri,  riguarda non solo i confini delle zone residenziali ma anche “preesistenti edifici destinati a residenza”

5. se le distanze adeguate (stabilite dalle prescrizioni regionali, dalle autorizzazioni alle emissioni, dalle norme attuative dei piani urbanistici) non sono rispettate anche gli ampliamenti/ammodernamento degli insediamenti esistenti  sono preclusi.

6. se è vero che normativa nazionale sulle industrie insalubri (articolo 216 del T.U. n.1265/1934) non prevede un divieto assoluto di collocazione di queste negli abitati,  non è precluso né illogico fissare con norme regolamentari parametri più rigorosi di quelli rinvenibili nell’art.216 del T.U. n.1265/1934 al fine di conseguire una più intensa tutela della salute pubblica (Cons. Stato, V n.338/1996).











lunedì 10 febbraio 2020

IL CONSIGLIO COMUNALE DI MONZA PONGA ALL’ORDINE DEL GIORNO LA SITUAZIONE DI ASFALTI BRIANZA: ADEGUAMENTO, DELOCALIZZAZIONE O CHIUSURA


lunedì 10 febbraio 2020



La commissione del consiglio comunale di Monza su Asfalti Brianza ha recepito le nostre richieste.  Chiediamo un passo ulteriore.
Giovedì 6/2/2020 alle 18:30 una commissione del consiglio comunale di Monza ha analizzato la vicenda di Asfalti Brianza. In coda ha dedicato spazio anche al nostro Comitato.
Alla fine tutti hanno condiviso le nostre preoccupazioni e hanno deciso di stilare una lettera in cui si sollecita la Giunta monzese a chiedere di partecipare al tavolo promosso dalla Prefettura, al fine di monitorare in modo tempestivo i futuri sviluppi della questione e di fornire alla cittadinanza una informazione trasparente.



Nel corso della riunione sono giunte ulteriori informazioniE’ stato confermato che una parte dei rifiuti stoccati da AB erano collocati dentro i 200 m. dal pozzo di Brianzacque, area di rispetto definita dalla legge 152 ma anche dal PGT vigente a Concorezzo, oltretutto su un’area non impermeabilizzata, cosa che aveva prodotto , oltre alla diffida ATO, una richiesta di verifica della falda da parte della stessa ATO MB.

Il Vicesindaco Villa ha fornito una ricostruzione storica della vicenda. Ha ricordato che Asfalti Brianza è certificata come “azienda insalubre di prima classe”, che dovrebbe posizionarsi al di fuori di qualsiasi centro abitato ed ha concluso alla fine che aziende di questo tipo sono del tutto incompatibili con un contesto urbano e coi minimi requisiti di benessere cui le persone hanno diritto.
Ha lamentato le carenze normative per cui in realtà aziende del genere “hanno licenza di inquinare”. Anche in questo contesto deregolato tuttavia queste produzioni devono garantire misure di mitigazione e contenimento delle emissioni che evidentemente in questo caso sono disattese. 
Villa ha citato anche un intervento del consigliere regionale Marco Fumagalli (M 5 stelle) che lamenta che la DGR 3018, unico riferimento normativo della Regione Lombardia, risulta poco utile e di difficile applicazione specie per i sindaci. Villa ha suggerito interventi ad hoc sul piano urbanistico, in particolare per quanto riguarda il caso specifico, visto che a Concorezzo è in discussione il nuovo PGT. Un altro intervento – ha detto – potrebbe riguardare delle incentivazioni alla delocalizzazione. Villa ha poi affermato che per il momento le misure possibili sono controlli seri e periodici.  
La ricostruzione dettagliata fatta dal Vicesindaco è abbastanza coerente con quanto diciamo da tempo. Per cui sorvoliamo. Villa ha fornito qualche dettaglio in più sul sopralluogo eseguito recentemente dalla Polizia locale di Concorezzo che ha verificato la mancata esecuzione di quanto previsto dalla ordinanza comunale di novembre che aveva imposto ad Asfalti Brianza di sgomberare i rifiuti entro il 22/1/2020. L’esito deludente delle operazioni di smaltimento – ha detto - ha prodotto la notifica da parte del Comune di Concorezzo alla Procura cui spetterà il compito di definire la relativa notizia di reato.
Rispetto al tavolo organizzato dalla Prefettura Villa ha osservato che purtroppo in questi anni i controlli di ATO ed ARPA sono stati i punti dolenti che sollevano molti interrogativi. Del resto solo qualche giorno fa l’Assessore all’ambiente Sassoli, a Sant’Albino, aveva espresso pubblicamente le sue critiche all’operato della Provincia in questi anni.
Il tavolo della Prefettura ha anche dato incarico ad ATS di svolgere una indagine epidemiologica.
Poi Villa ha accennato all’avvio da parte dei Comuni toccati dalle “molestie olfattive” della procedura a fasi prevista dalla DGR. 3018, procedura che poi l’Architetto Nizzola (Settore Ambiente del Comune di Monza) ha precisato per ora sospesa dato il contesto (produzione ridotta, finestre chiuse, inquinamento diffuso ecc.).
Particolare spazio Villa ha dedicato alla questione del pozzo di Brianzacque che sta in prossimità di Asfalti Brianza. Villa ha letto il comunicato con cui Brianzacque ha comunicato che “al momento” e “nell’immediato” si escludono problemi di inquinamento, anche per via del fatto che “il pozzo è a monte” dell’impianto e che comunque Brianzacque oltre ai soliti strumenti in questo caso ha messo in opera anche “filtri ai carboni attivi”. Il pozzo poi non servirebbe S. Albino ma Concorezzo. Precisazioni e chiarimenti che in realtà hanno sollevato diversi commenti critici.
L’Architetto Nizzola ha poi spiegato l’iter delle Conferenze di servizi che avrebbero dovuto riconoscere ad Asfalti Brianza una nuova AUA (autorizzazione unica ambientale) per “modifiche non sostanziali”. Oltre alla mancata presentazione di documenti probanti e alle notevoli discrepanze fra quanto dichiarato dall’azienda e quanto effettivamente verificato, cosa che ha causato tre rinvii, secondo Nizzola già il 10/1/2020 è emerso il fatto che non si potesse trattare di “modifiche non sostanziali”.  E’ arrivata poi a sorpresa la rinuncia di AB che ha comunicato di voler rilanciare poi con una richiesta di AUA per modifica sostanziale. Ora AB non è autorizzata al ritiro e al trattamento dei rifiuti e neppure allo scarico in fognatura
Giustamente la consigliera Pontani ha chiesto chi verifichi queste prescrizioni, specie lo scarico in fognatura, dato che ogni processo industriale utilizza inevitabilmente un sacco di acqua.
Il consigliere Piffer ha poi chiesto come mai il comune di Monza non siede al tavolo della Prefettura e se riceve almeno dei verbali. Villa ha risposto che Allevi aveva chiesto di partecipare ma è la Prefettura che decide e Monza riceve solo comunicazioni dal comune di Concorezzo. Piffer ha chiesto se non sia opportuno avere una posizione più informata e trasparente anche in vista degli sviluppi futuri (chiusura, possibile ripresa a pieno regime ecc.). Villa ha risposto dicendo che in passato, di fronte ad un problema “vero e certificato” come la presenza di colibatteri fecali nell’acqua di S. Albino si era intervenuti completando la rete fognaria. Ora il tema è – dice Villa – quello delle “molestie olfattive” che non ha le stesse caratteristiche anche se sicuramente può avere ricadute anche gravi sul benessere delle persone.
La consigliera Pontani ha rilevato che rispetto a questa azienda inadempiente i controlli messi in atto con  produzione ridotta, finestre chiuse e occhi puntati potrebbero portare a risultati non veritieri che poi rischiano di diventare definitivi. Osservazione condivisa da molti altri consiglieri. Il consigliere Monguzzi ha suggerito che occorre uscire dalla vaghezza delle interpretazioni per accedere a dati certi. Anch’egli si è associato alla richiesta di partecipare al tavolo del Prefetto. Anche il consigliere Adamo ha chiesto di chiarire una volta per tutte il quesito sul rischio cancerogeno.
A questo punto ci è stata data la parola. Abbiamo chiarito che la nostra priorità non è necessariamente la chiusura di AB. Basterebbe che, come ogni ditta seria, si dotasse di filtri adeguati, come quelli ai carboni attivi che, guarda caso, Brianzacque usa per il pozzo del Malcantone. Invece AB ha un filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani, non le emissioni gassose (cancerogene). Abbiamo accennato al “curriculum” non proprio rassicurante della proprietà di AB. Abbiamo ricordato “la scoperta” di una ditta fantasma, la W.BAU, nella stessa sede. La singolare situazione per cui AB ha capitale sociale di 10.000 e debiti con INPS e INAIL mentre W.BAU ha bilanci in regola e vince appalti milionari per le asfaltature di Linate, Expo ecc.
Come già Piffer abbiamo commentato che la montagna di fresato è un’arma di ricatto che AB può costantemente agitare nei confronti del comune di Concorezzo.
Abbiamo chiesto al Sindaco di Monza di recarsi in Procura, come promesso nel caso di ulteriori manchevolezze da parte di AB che si sono immancabilmente verificate. E di chiarire la “ratio” della riapertura “parziale e sperimentale” che comunque consente all’azienda di produrre emissioni con un bruciatore non autorizzato e non messo a regime e senza nessuno degli interventi di mitigazione promessi. Abbiamo per l’ennesima volta ribadito che le emissioni cancerogene sono certificate dalla stessa relazione Osmotech finanziata da AB su richiesta di ARPA. Emissioni verificate poi, ma con impatto assai più pesante, dal consulente de “Le Iene”.
Abbiamo ricordato che la falda è a soli tre metri e che il sopralluogo dei Carabiniri del 25/9/2019 aveva rilevato la presenza di rifiuti pericolosi e percolato.
La riunione si è chiusa formalizzando la messa a verbale di una richiesta ufficiale da parte della commissione affinché il Comune di Monza cerchi di partecipare al Tavolo della Prefettura per seguirne gli sviluppi informando costantemente e in tempo reale consiglio comunale e cittadini monzesi.   

venerdì 7 febbraio 2020

7/2/2020 - ASFALTI BRIANZA - LETTERA DI ALLEVI E SASSOLI ALLA PREFETTA


giovedì 13 febbraio 2020


Va bene, ma su questo tipo di controlli abbiamo già espresso il nostro parere: produzione ridotta e notturna, consapevolezza di essere controllati, additivi, finestre chiuse, inquinamento diffuso da traffico e riscaldamenti. Campionatori esposti a troppe variabili (vento, clima, umidità  ecc.). Conseguente difficile imputazione ad Asfalti Brianza. Non ne caveremo molto, come già evidenziato dal crollo delle segnalazioni da noi raccolte: quasi mille a luglio e agosto contro le due o tre di questo periodo.
Anzi l'effetto sarà di azzittirci per sempre.
Nessuno che proponga le vere procedure da imporre:
1) controllo nel camino con impianto a massimo regime. Magari fatto con la supervisione del NOE dei Carabinieri.
2) se proprio deve continuare a produrre occorre imporre ad Asfalti Brianza di utilizzare filtri ai carboni attivi al posto del'inadeguato filtro a manica che usa attualmente.


mercoledì 5 febbraio 2020

5/2/2020 Sassoli in consulta - per Sant'Albino ci sono altre priorita'

martedì 11 febbraio 2020


Solo poche annotazioni da parte nostra. Una città complessa come Monza, con le sue periferie, non può limitarsi ad elemosinare dal privato continui insediamenti commerciali coi cui oneri di urbanizzazione finanziare interventi disorganici e spot nel campo della tutela ambientale.
Occorrerebbe una visone più organica delle varie componenti da armonizzare (urbanistiche, viabilistiche, di contrasto del'inquinamento, di rilancio delle attività culturali, sociali ed economiche).
Sul fronte Asfalti Brianza prendiamo nota dell'attacco frontale mosso dall'Assessore ai mancati controlli della Provincia negli scorsi anni. Chiediamo alla giunta monzese di trarne le dovute conseguenze.
Un po' stonato invece l'accenno ad eventuali denunce per procurato allarme che Brianzacque avrebbe potuto muovere nei confronti dei cittadini. Lo stesso vicesindaco Villa, durante la commissione consiliare del 6/2/2020 ha riconosciuto che il problema del possibile  inquinamento di falda del pozzo del Malcantone è stato sollevato direttamente da ATO MB. Rischio di inquinamento legato al fatto che i rifiuti di AB stavano a  meno dei 200. m. di distanza dal pozzo e su di un terreno non impermeabilizzato. C'erano poi le rivelazioni sul sopralluogo dei Carbinieri che aveva verificato la presenza di materiale pericoloso e di percolato. Questioni sollevate da mesi dai cittadini i quali ovviamente non hanno l'onere della prova e che solo in questi giorni hanno ricevuto risposte. E se da un lato tali risposte tranquillizzano sul piano della qualità dell'acqua (ma "al momento" e "nell'immediato", dice Brianzacque) dall'altro confermano i dubbi avanzati: i rifiuti stanno a meno dei 200 m. previsti dalla legge, su terreno solo parzialmente impermeabilizzato e con una falda che è ad appena 3 metri dalla superficie, senza alcuno strato argilloso di separazione.
Alla fine è anche abbastanza singolare che gli amministratori vengano in consulta chiedendo nuovi progetti (da far finanziare ai privati, ovviamente) dimenticando la lista dei desiderata già indicati dalla  popolazione un anno fa.

CQSASD


martedì 4 febbraio 2020

BREVE CRONISTORIA DELLA VICENDA ASFALTI BRIANZA (aggiornam. 4/2/2020)

martedì 4 febbraio 2020



BREVE CRONISTORIA DELLA VICENDA ASFALTI BRIANZA (aggiornam. 4/2/2020)

Il nostro Comitato di quartiere Sant’Albino e San Damiano è un comitato spontaneo di
cittadini che da un decennio si occupa di questioni urbanistiche ed ambientali.

Nel 2014 raccoglie a Sant'Albino (Monza) le prime segnalazioni per inquinamento che
 proviene da Asfalti Brianza, azienda che produce asfalto, sita a Concorezzo. Negli anni
 successivi seguono molte ulteriori segnalazioni, fino al picco impressionante dell’estate 
2019 (circa 900 segnalazioni raccolte mediante il blog del nostro Comitato in un mese e 
mezzo e in un’area che si amplia molto toccando Monza, Brugherio, Agrate e Concorezzo).

Asfalti Brianza è catalogata come "Azienda insalubre di prima classe". Dovrebbe stare

 lontano da qualsiasi centro abitato mentre qui le case più vicine sono a 50 metri.

 La presenza di sostanze cancerogene (IPA, Idrocarburi Policiclici Aromatici come 

benzene, toluene ecc.) è certificata perfino da una relazione di Osmotech, finanziata 

dalla stessa Asfalti Brianza, che non nega tale presenza ma cerca solo di restringerne 

l'impatto ad un perimetro di 500 m. Analisi fatte effettuare dalla trasmissione “Le Iene”

 a settembre del 2019 confermano la presenza di tali sostanze con una concentrazione 

però assai più elevata di quanto rilevato dalla reazione di Osmotech.

L’impianto di Asfalti Brianza dispone da sempre di un filtro a manica che è in grado

 di trattenere solo particelle grossolane, non le emissioni gassose (cancerogene)

Questa è fin dall’origine un’anomalia inammissibile. L’analisi delle carte finalmente ricevute 

dalle amministrazioni (dopo nostra richiesta di accesso agli atti) ci ha evidenziato un’

anomalia altrettanto inconcepibile presente fin dall’inizio del lavoro di 

questa proprietà: l'AUA (Autorizzazione unica ambientale) rilasciata da 

Provincia/Suap del Comune di Concorezzo nel 2016) non contiene indicazioni 

sulla potenza del bruciatore, come osserva anche ARPA in un sopralluogo del 

20/6/2017 (citiamo testualmente da ARPA: "la PTN del bruciatore del forno di essicazione

 non è riportata nell'atto autorizzativo"). Un po' come dare la patente senza verificare se 

guiderai un motorino o un cacciabombardiere!    Non ci sembra una prassi corretta.


Nell'estate 2017 si verifica un notevole aumento dell’inquinamento. Il nostro Comitato di
 quartiere investe allora della questione il Comune di Monza. Viene istituito un tavolo presso
 il Comune di Concorezzo. Partecipano i comuni di Monza e di Concorezzo, ARPA, ATS di 
Monza e Brianza, l’Azienda e alcuni comitati di cittadini (tra questi il Comitato Tutela di 
Concorezzo Terra Acqua Aria).
Fin dall’inizio (novembre 2017) il Comune di Concorezzo rinuncia a prendere una 
posizione rigida e cerca una mediazione con l'azienda. Non si capisce a quale titolo,
 dal momento che le informazioni reperibili in rete da chiunque, sulla proprietà di 
Asfalti Brianza non sono affatto rassicuranti (vedi link in appendice ).

I TAVOLI

Fin dal primo tavolo ARPA MB dice di essere titolata ad intervenire solo qualora il Comune

 di Concorezzo si impegni ad attivare le procedure previste dalla D.G.R. 3018/2012 che si 

occupa di “molestie olfattive”. Dato che ciò non avviene ARPA si defila, ribadendo però

 il fatto che esistono problematiche sanitarie che vanno approfondite dagli enti specialzzati

 (presumiamo  ATS), cosa che non è mai avvenuta in questi cinque anni.


( Per avere un’idea più dettagliata di come si siano svolti i lavori dei successivi tavoli rimando
 al link:


I tavoli comunque si trascinano in modo pressoché inconcludente (come sostenuto dallo
 stesso Villa, vicesindaco di Monza) fino a metà 2019.  Asfalti Brianza risulta sempre in ritardo, 
chiede continue proroghe e spesso risulta inadempiente. Eppure, i verbali ne rimarcano lo
 spirito collaborativo (!?).

A maggio 2019 (dopo un anno!) senza aver fatto alcun passo avanti vengono ribadite
 le proposte avanzate dal Comitato Tutela di Concorezzo, rimaste fino ad allora tutte
 sulla carta, e ancora ad oggi con nulla o quasi di realizzato.
Per inciso, nelle carte consegnateci dal Comune di Concorezzo non risulta alcun atto formale 
di incarico a tecnici proposti dal Comitato tutela .

Il  4 luglio 2019 finalmente un'ordinanza del Comune di Concorezzo sollecita all'azienda la
 realizzazione di alcuni interventi impiantistici, che dovrebbero concludersi ad agosto 2019 
e ridurre consistentemente l'impatto delle emissioni.

Il 29/7/2019 la Provincia comunica ad Asfalti Brianza e al Comune di Concorezzo che 

qualsiasi modifica impiantistica seppur non sostanziale, richiede la propria preventiva

 autorizzazione (e 60 gg di tempo utile per le verifiche).


Agosto 2019    Viene ordinato dalla Procura di Monza il sequestro degli atti relativi ad 
Asfalti Brianza presso gli Uffici comunali di Concorezzo.

In vista di un ormai prevedibile sopralluogo sembra ci sia urgenza di “fare pulizia”.  
Esplode infatti un inquinamento fortissimo che specie a tarda sera rende l'aria irrespirabile.

Varie persone finiscono al Pronto soccorso mentre anche parecchi animali domestici
 hanno disturbi (nausea e vomito). Qualche organo di stampa segnala perfino il ritrovamento
 non lontano da AB di alcuni gabbiani morti che non recano segni di ferite.

Il Comitato di quartiere Sant'Albino, raccogliendo le sollecitazioni dei cittadini organizza due 
assemblee pubbliche molto partecipate (2/8 e 2/9/2019) alle quali invita i “tecnici” del 
Comitato Tutela di Concorezzo (depositari di carte e ‘progetti) che però non intervengono.

Sempre il Comitato di quartiere Sant’’Albino avvia una raccolta di segnalazioni di 

inquinamento. In un mese e mezzo raccoglie più di 850 segnalazioni. L'area interessata,

 inizialmente limitata a Sant'Albino e San Damiano si allarga progressivamente ad una

 cerchia di circa tre chilometri di raggio coinvolgendo Cederna, il quartiere Libertà di

 Monza e ampie zone di Agrate e Brugherio fino ai confini con Cologno Monzese.


Il 7/8/2019 Il comune di Agrate presenta un primo esposto ai Carabinieri.

Il 13/8//2019 il Sindaco di Concorezzo Capitanio emette una ordinanza sindacale con la

 motivazione di consentire subito la modifica del bruciatore senza attendere le verifiche 

della Provincia. L’ ordinanza è del tutto priva di indicazioni in merito alle altre misure

 di tutela della salute.  Il bruciatore di capacità produttiva maggiore creerà ancor più 

emissioni del precedente.


4-9-2019 - SOPRALLUOGO ARPA
In seguito a numerose segnalazioni Arpa interviene ma a impianto fermo. Rileva comunque
 una gestione dei rifiuti non adeguatamente compartimentata con possibili emissioni gassose
 nelle varie fasi. Verbalizza che i camion escono senza copertura. Vincenzo Bianchi di AB spiega
 che i camionisti sono padroncini ma ARPA rileva che è compito di AB verificare che la copertura
 ci sia. Bianchi afferma che il fresato ritirato da altri non viene usato per produrre conglomerato
 bituminoso cosa che invece avviene per il fresato dei propri cantieri. Ma di ciò, dice ARPA, non
 fornisce documentazione. AB non ha un registro per segnare gli orari di accensione e 
spegnimento né registrazione delle temperature.
Essendo l'impianto fermo ARPA non può registrare ulteriori problematiche ma fa delle proposte
 fra cui l’attivazione della DGR 3018. Aggiunge anche testualmente: “Si evidenzia inoltre che 
il problema delle molestie olfattive è in prima istanza un problema di carattere sanitario che
 richiede il coinvolgimento di soggetti in grado di esperire valutazioni specifiche per tale
 impatto.

20/9/2019 membri della trasmissione “Le Jene” fanno un blitz a casa del sindaco Capitanio
 e poi nell’azienda girando il servizio che andrà in onda poi il 12/11/2019.
Nei giorni successivi giornali locali e nazionali danno grande risalto al blitz.

24/9/2019 Finalmente anche il comune di Monza, sensibile alle sollecitazioni mediatiche
 e molto sensibile alla propria immagine,  si sveglia e deposita un esposto alla Procura
 della Repubblica di Monza.

25/9/2019 – SEQUESTRO - Intanto la Procura della Repubblica di Monza sta indagando 
sull’azienda e ne decide il sequestro preventivo urgente per scorretta gestione dei rifiuti.

Nel corso del sequestro emerge anche la presenza di rifiuti pericolosi, di percolato nelle 
fognature.  A poca distanza da un pozzo di acqua potabile di Brianzacque.

La Procura decreta che i rifiuti presenti dovranno essere caratterizzati (analizzati) e smaltiti

 secondo rigido controllo e affida la responsabilità al Comune di Concorezzo che in realtà

 non può garantire una presenza continuativa dei propri vigili urbani per cui le operazioni 

(notturne) vengono controllate “a campione”. 

A noi pare una procedura che offre poche garanzie.


Nel corso dell’intervento della Procura emerge negli  spazi  di  Asfalti  Brianza  la presenza 
 di  una  sorta  di  azienda  “ fantasma ” ,  denominata  Wu  Bau 

Da una ricerca in rete questa azienda risulta vincitrice di appalti milionari.

Il 15/10/2019 anche “Il Giornale” dedica un servizio con video alla vicenda Asfalti Brianza”. 

RIPRESA ATTIVITA’ (19/11/2019) - Non tutto in Italia va a rilento.                                   

  Per ottenere il permesso di riapertura Asfalti Brianza presenta un piano di smaltimento

 dei rifiuti di 266 pagine in data 25/10/2019. 

Tutti gli enti in indirizzo studiano con grande solerzia il malloppo tanto che il 19/11/2019

 l'Azienda è già riaperta!

Nonostante il sequestro in realtà permanga, la Procura della Repubblica di Monza,sospinta 

presumibilmente a ridurre l’enorme massa di rifiuti, una montagna alta una ventina di 

metri, consente infatti la ripresa di attività in forma ridotta (solo di notte) e “sperimentale”.

L’Azienda infatti argomenta di poter utilizzare una maggiore quantità di fresato (asfalto

vecchio recuperato dalle strade, quindi più impuro e contaminato) e di poterlo “lavorare” 

con temperature più basse utilizzando “additivi”, dei quali peraltro nessuno conosce la

 composizione e le eventuali “ricadute” in termini di ulteriore inquinamento.

Di certo gli additivi hanno l’effetto di “coprire” le puzze con un odore indefinibile di tipo

 dolciastro, senza tuttavia alcuna evidenza comunicata in relazione al fatto che possano

 neutralizzare la tossicità delle emissioni.

Nessuno fa cenno al fatto che fino a questo momento AB ha sostituito solo il bruciatore

 (cosa che ha coinciso con emissioni più impattanti e fastidiose in un’area assai più vasta 

di prima), e quindi continua a “bruciare” utilizzando un impianto obsoleto e un filtro

 a manica del tutto inadeguato a contenere emissioni gassose (come sono quelle

 cancerogene).


12/11/2019 SERVIZIO DE “LE IENE”: “VIVERE RESPIRANDO ASFALTO”. Va in onda
  il servizio.
Nei giorni successivi ovviamente la stampa locale e nazionale riporta ampia eco del servizio.

17/11/2019 - Il Sindaco Capitanio di Concorezzo comunica che ATO MB HA INVIATO AD
 ASFALTI BRIANZA UNA DIFFIDA PER SCORRETTA GESTIONE DEGLI SCARICHI 
METEORICI E FOGNARI.
Tale anomalia desta molta preoccupazione e va assommata a quanto già rilevato durante
 il sopralluogo che ha preceduto il sequestro: rilevazione di percolato da aree ove erano
 ammassati anche rifiuti pericolosi, il tutto in un’area nella quale è presente un pozzo di 
Brianzacque e in cui (come precisa la stessa AUA) la falda è appena a tre metri dalla 
superficie e non è protetta da alcuno strato argilloso. Per questo il nostro Comitato 
chiede da mesi verifiche della falda oltre a carotaggi su ampia area.
Il 22/11/2019 interviene anche la Prefetta di Monza che impone finalmente ad ARPA 
e
 ad ATS di elaborare un piano di monitoraggio rapido e coordinato in collaborazione 
col Comune di Concorezzo. Entro il 24 gennaio 2020 Asfalti Brianza dovrà aver smaltito tutta la montagna di fresato ammassata in cortile.

Il 26/11/2019 si tiene la Conferenza dei servizi che rileva la mancanza di documenti e

informazioni necessarie da parte di Asfalti Brianza e rinvia il tutto al 10 gennaio 2020.

Nella stessa giornata vi è un secondo blitz de “Le Iene”.

Intanto i comunicati del Comune di Concorezzo descrivono le fasi previste per il piano

 proposto alla Prefetta (17/12/2019).

Eccone una prima restituzione:

“Martedì 17 dicembre presso il Comune di Concorezzo si è tenuto un incontro di aggiornamento in merito alla questione di Asfalti Brianza. Presenti alla riunione l’assessore al Territorio Silvia Pilati, il vicesindaco di Monza Simone Villa, i funzionari della Provincia MB, i tecnici di ARPA e di ATS. Nel corso della riunione è stato dato aggiornamento sulla procedura di verifica della salubrità dell’aria che ha preso il via ufficialmente nel corso della riunione del 12 dicembre in Prefettura.


Il piano di lavoro, redatto in collaborazione da ARPA ed ATS, prevede tre differenti tipologie di campionamento dell’aria e verrà effettuato da parte di ARPA con anche la collaborazione delle amministrazioni comunali coinvolte.
Un tipo di campionamento verrà effettuato con il Canister, uno strumento in grado di effettuare un campionamento istantaneo dell’aria anche in occasione di particolari casi di molestie olfattive segnalati dai cittadini.
Mercoledì 18 dicembre ha invece preso il via l’installazione di cinque campionatori passivi, posizionati in cinque siti distinti individuati sul territorio dei quattro comuni interessati dalla questione, che serviranno per effettuare il monitoraggio a medio termine che durerà complessivamente tre settimane, distribuite nell’arco di due mesi, in relazione all’effettiva attività dell’azienda. Punti scelti sulla base dello studio di ricaduta delle emissioni e sulla base delle segnalazioni effettuate dalla cittadinanza nei mesi scorsi.
Resta poi confermato il terzo tipo di campionamento tramite il monitoraggio, sempre di medio periodo, con dei campionatori attivi che verranno installati nel mese di gennaio.

I risultati delle analisi dei campionamenti saranno disponibili nel mese di marzo in modo da rendere possibili le valutazioni relative alla qualità dell’aria. Contemporaneamente verrà attivata, da parte di ATS, un’indagine epidemiologica sulla popolazione coinvolta.

Nel corso della riunione è stata inoltre spiegata la procedura per l’attivazione della DGR 3018 per quanto riguarda le emissioni odorigene (NDR: annusatori e schede di segnalazione).

L’attenzione sulla questione di Asfalti Brianza rimane alta e sono attivi diversi tavoli di lavoro per gestire i diversi ambiti della problematica. È fondamentale, ora più che mai, il rispetto da parte dell’azienda di tutte le scadenze previste. In particolare, rimane confermato il termine, espresso dall’ordinanza del Comune di Concorezzo, del 24 gennaio 2020 per concludere lo smaltimento dei rifiuti da parte dell’azienda.”

Per quanto leggiamo sulla stampa il Piano ha secondo noi notevoli pecche.


  • IN PRIMO LUOGO, NON SI PARLI PIU’ DI "MOLESTIE OLFATTIVE", DI DGR 3018 E DI "ANNUSATORI" E SI PARLI DI RISCHIO DI CANCRO.

  • I SOLI CONTROLLI NECESSARI E INCONFUTABILI SONO QUELLI FATTI NEL CAMINO, CON IMPIANTO A MASSIMO REGIME E PER UN PERIODO LUNGO.

  • I CONTROLLI VANNO EFFETTUATI DAL NOE DEI CARABINIERI (perché è reparto specializzato e perché non è pensabile che istituzioni che per cinque anni non hanno fatto nulla ora si attivino per trovare risultati che potrebbero far saltare molte teste).

  • LA TEMPISTICA PROGRAMMATA PER I CONTROLLI SEMBRA DESTINATA A NON CONSEGUIRE ALCUN RISULTATO (SALVO QUELLO DI TAPPARCI LA BOCCA PER SEMPRE). Si controllano emissioni (non nel camino) in una stagione di bassissima produzione, finestre ermeticamente chiuse, umidità, alto livello di smog da riscaldamenti e veicoli. Se i vari nasi elettronici ecc. sono così efficienti perché non sono stati attivati negli anni scorsi o almeno immediatamente a luglio e agosto di quest'anno quando AB ha prodotto emissioni tanto insopportabili che perfino cani e gatti vomitavano? (con circa 900 segnalazioni da parte della popolazione!).  
  • LA MODALITA' DEI CONTROLLI NON È CONVINCENTE. Finora ci pare di aver capito che non ci sarà alcun monitoraggio nel camino ma UN SOLO CANISTER affidato ai vigili urbani di Monza (perché mai?) che dovrebbero correre di notte a piazzarlo SU CHIAMATA, cioè se qualche cittadino (nonostante le finestre chiuse, la produzione a scartamento ridotto, la consapevolezza di AB di essere sotto controllo e di non poter rischiare alcunché) dovesse comunque segnalare particolari emergenze. Dalle nostre letture risulta anche che l'affidabilità dei vari campionatori è condizionata da una quantità di altri fattori (vento, umidità, livelli circostanti di smog da veicoli, da riscaldamento e da altri impianti industriali; utilizzo di additivi, come nel nostro caso, usati per abbattere alcuni elementi inquinanti e soprattutto per "coprire" le "molestie olfattive" ecc. ecc.).

  • GLI UNICI FILTRI IN GRADO DI AGIRE SULLE EMISSIONI GASSOSE SONO QUELLI AI CARBONI ATTIVI, ma sono costosi, vanno cambiati di continuo e soprattutto tengono traccia di tutto ciò che vi passa attraverso.

  • ASFALTI BRIANZA non è un'azienda qualsiasi. Questa proprietà (vedi anche l’appendice a fondo post *) si è distinta nei decenni per problematiche denunciate dalla popolazione di Segrate, Monza, Agrate, Brugherio, Concorezzo. È sempre stata inadempiente e in ritardo anche sui tavoli promossi dal Comune di Concorezzo (a che pro?). Ha ufficialmente quattro dipendenti, debiti pesanti con INPS e INAIL per il mancato versamento dei contributi; un capitale sociale di 10.000 euro.
La montagna di rifiuti che andrebbe rimossa entro il 24 gennaio rimane là, intatta, ben più alta del camino. AB ha un impianto antidiluviano. AB non è un'azienda strategica per il paese.
Come si spiega tutta questa cautela e la disponibilità mostrata per anni nei suoi confronti da parte dell'Amministrazione comunale di Concorezzo e non solo? Incapaci di intervenire per cinque anni ora mostrano una gran fretta di attivare misure formalmente corrette (la DGR 3018), ma sostanzialmente sbagliate? 

Crediamo che in questo contesto anche le poche figure positive, come i sindaci di Agrate e Brugherio e più recentemente la Prefetta, rischino di essere fuorviate da una ricostruzione parziale che si focalizza solo sugli ultimi eventi e che si richiama solo alle norme riguardanti le "molestie olfattive".
Ma noi la storia la conosciamo tutta e non intendiamo recedere.

10 /01/ 2020  Seconda Conferenza dei servizi.  Asfalti Brianza presenta una documentazione corposa  ma del tutto insoddisfacente rispetto alle richieste, mostrando oltretutto di non essere in grado di operare lo smaltimento rifiuti come ordinato nella seduta precedente. Per l’ennesima volta si concede ad AB una proroga. Potrà produrre i documenti entro il 20/1 (per ulteriore incontro del 23/1/2020.

Il Comitato di Quartiere con l’aiuto dell’Associazione Minerva di Concorezzo rileva che a meno di 200 mt dall’enorme montagna di vecchio catrame, accumulata a cielo aperto nello spazio dell’azienda, si trova un pozzo gestito da Brianza Acque.
La documentazione dell’azienda sembra rilevare una diversa misurazione prendendo però una vecchia fotografia da google maps.


La trasmissione Le Jene aggiorna il servizio precedente,


ed esattamente come in occasione del loro primo servizio le amministrazioni di Concorezzo e Monza si attivano immediatamente.

Da Concorezzo Mauro Capitanio parla di “due passi indietro” da parte di Asfalti Brianza. “La partita è stata gestita in maniera molto superficiale e non si capisce dove sia il confine fra la non percezione della gravità della situazione e l’incompetenza dell’azienda”, dice il sindaco.


Da Monza Dario Allevi e Simone Villa (vicesindaco) dichiarano che:”….al termine di questo iter non esiteremo a rivolgerci ancora alla Procura”.

Si materializza per la prima volta anche l'Assessore alla sicurezza  Arena 



Noi del Comitato di Quartiere S.Albino riteniamo scandaloso rinnovare l'AUA in assenza di un sacco di interventi a suo tempo promessi e mai realizzati.

Continuiamo a ripetere che OCCORRONO CONTROLLI DELLE EMISSIONI NEL CAMINO  CON FILTRI A CARBONI ATTIVI E IMPIANTO A MASSIMO REGIME e che occorre la SUPERVISIONE DEL NOE DEI CARABINIERI. E’ poco plausibile che gli stessi enti che sono stati parte in causa in questi cinque anni e mezzo giungano ora a dichiarare che abbiamo vissuto tutti questi anni in presenza di rischi gravi per la salute.
Inoltre non abbiamo a che fare con una azienda qualsiasi. Il 17/1/2020 assistiamo all’ennesimo colpo di teatro da parte di Asfalti Brianza che, non in grado di produrre la documentazione richiesta, rinuncia al rilascio della nuova AUA per “modifica non sostanziale” all’impianto ma annuncia che presenterà richiesta per una modifica sostanziale. Presumendo con ciò di prorogare ad infinitum lo status quo. Posizione peraltro avallata in qualche modo dal sindaco Capitanio che dice che a questo punto “vige la condizione in essere”. Annuncia peraltro che manderà comunicazione a Prefettura e Procura del mancato smaltimento dei rifiuti che AB avrebbe dovuto inderogabilmente realizzare entro il 24/1/2020.  



Alle due autorità si rivolgono anche i  sindaci di Agrate  e Brugherio con una lettera dai toni molto preoccupati.
Intanto Capitanio durante il Consiglio comunale di Concorezzo (29/1/2020) deve ammettere che effettivamente il cumulo dei rifiuti di AB è situato a meno di 200 m. dal pozzo di Brianzacque (cosa su cui tutti finora avevano taciuto) e che resta aperta la diffida di ATO MB per irregolarità nella raccolta degli scarichi meteorici di prima pioggia. In compenso Brianzacque garantisce che la qualità dell’acqua a Sant’Albino rispetta i parametri. Fortunatamente anche i controlli fatti effettuare dagli utenti dell’Orto comunitario a Sant’Albino sembrano rassicurare.
Intanto i controlli da DGR 3018 (“annusatori” ecc.) vengono sensatamente sospesi perché al momento la produzione è ridotta, AB è costretta dalla Procura a non ricorrere al fresato ma può utilizzare “additivi” profumati, le finestre sono chiuse e l’inquinamento diffuso da traffico e riscaldamenti talmente alto da non consentire risultati attendibili. Secondo noi per gli stessi motivi non daranno risultati credibili i controlli che si effettuano mediante  canister e campionatori vari. Che queste verifiche siano poco utili lo dimostra il fatto che nei giorni dei controlli al camino (20 e 21/1/2020) il nostro modulo di segnalazioni da parte dei cittadini ha raccolto 1  sola segnalazione di “lieve odore” a fronte di 900 segnalazioni di luglio e agosto 2019, mesi in cui l’azienda, col fiato della Procura sul collo, ha evidentemente dato fondo alla sua più abituale produzione.
Intanto comunque Asfalti Brianza, nonostante tutto, continua lavorare, sia pure in forma ridotta, con il solito impianto obsoleto, cui è stato cambiato solo il bruciatore, con una pretesa anzi di aumentare di 4 volte il volume delle emissioni, col solito insufficiente filtro a manica, senza alcuno degli  accorgimenti promessi per ridurre il rischio sanitario e senza alcuna messa a regime autorizzativa.
Eppure, se volesse, Asfalti Brianza potrebbe porre fine assai rapidamente a questa diatriba. Basterebbe adottasse (o che qualcuno le imponesse di adottare) filtri ai carboni attivi, in grado di contenere anche le emissioni gassose. Ma costano, vanno cambiati di frequente e soprattutto RECANO TRACCIA DI QUANTO VIENE BRUCIATO.
  

In attesa di un incontro con la Prefetta convocheremo a breve un'assemblea pubblica che, in assenza di altre garanzie, preparerà una forte mobilitazione.


Per concludere: HACKERAGGIO INFORMATICO?
Dai primi di dicembre 2019 a tutto oggi il nostro blog (http://comitatosantalbino.blogspot.com) che svolge anche funzioni di utilità sociale (vedi ad es. un recente messaggio del medico di base ai suoi pazienti) subisce un boicottaggio digitale per cui risulta impossibile inserire direttamente su Facebook qualsiasi post, indiscriminatamente e indipendentemente dai contenuti. Inoltre, anche nostri gruppi WhatsApp collegati all’impegno sul tema Asfalti Brianza e raggruppanti più di un centinaio di persone subiscono quasi quotidianamente attacchi mediante inserimento di link da siti pornografici.
Un po’ come a Segrate alcuni anni fa, quando una grossa mobilitazione della cittadinanza contro i proprietari (gli stessi di A.B.)della poi fallita Lucchini & Artoni fu boicottata mediante distruzione notturna di tutti i manifesti di convocazione affissi (notizia riportata dalla stampa). Sarà un caso?

CQSASD




APPENDICE DEDICATA A NOTIZIE TRATTE DALLA STAMPA A PROPOSITO DI ASFALTI BRIANZA E SUA PROPRIETA’:


  • una rassegna stampa che desta qualche preoccupazione:



E ancora altre notizie:

Oltre a ulteriori questioni (informativa DIA per subappalti “anomali”, multe, problematiche giudiziarie per i lavori al Quartiere Santa Giulia di Milano ecc.) per anni la Lucchini & Artoni, appartenente agli stessi Bianchi proprietari di Asfalti Brianza, venne contestata dalla popolazione di Segrate a causa di miasmi e rumori, specie notturni.
Consiglio comunale di Segrate del 26/9/2011 - INTERROGAZIONE N. 26 DEL 26.9.2011 AD OGGETTO: “PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DELLA DITTA LUCCHINI ARTONI” A FIRMA DEL CONSIGLIERE P. MICHELI - INTERROGAZIONE N. 27 DEL 26.9.2011 AD OGGETTO: “DISTURBI CAUSATI AI CITTADINI DI SEGRATE DALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA, DALLA POLVERE E DAL RUMORE DERIVANTI DALL’ATTIVITA’ DELLA DITTA LUCCHINI ARTONI” A FIRMA DEI CONSIGLIERI L. RADAELLI E S. CARRIERI - MOZIONE N. 10 DEL 26.9.2011 AD OGGETTO: “DELOCALIZZAZIONE DELLA LUCCHINI ARTONI” A FIRMA DEI CONSIGLIERI P. MICHELI E G. ROSA
13/3/2012 -  la Procura della Repubblica di Milano indaga sulla “Lucchini & Artoni” per eventuali reati ambientali e sequestra un’area di 30.000 mq della L.& A. dove sarebbero stati stoccati rifiuti pericolosi” (dal sito di “Libera”   http://liberamb.altervista.org/wp-content/uploads/2014/01/Report_mafie_a_Milano_e_in_Lombardia_sesta_edizione_aggiornato_25_10_2012.pdf).

1/8/2012  Viene sottoscritto l’atto costitutivo della società Asfalti Brianza.

Dopo soli due giorni, cioè il 3/08/12 si dichiara aperta la procedura di fallimento concordato della Lucchini & Artoni.

A seguito di ciò inizia anche un calvario per più di 200 dipendenti (erano dipendenti non padroncini come pare sia adesso), per la maggior parte autotrasportatori. Intanto però i lavori e l’emissione di odori contro cui la popolazione si mobilita proseguono (inspiegabilmente) per quasi un anno all’interno del perimetro della Lucchini & Artoni.
Col senno di poi probabilmente in quei giorni ci si appresta a trasferire altrove lavorazioni…e polemiche.
La procedura di fallimento va avanti e nel 2017 si procede ad asta giudiziaria (su una base di 4.700 Euro) dei beni rimasti, atti a rifondere (si presume molto parzialmente) i creditori.
L’8/1/2014 Vincenzo Bianchi, reduce dal fallimento di L & A, compra dai Ferrario, con una società (la AB) che ha capitale sociale di 10.000 (diecimila) Euro l’impianto di Concorezzo pagandolo una cifra di 1 milione e 400mila €+IVA (unmilionequattrocentomila euro più IVA), tramite una comparente (a quanto risulta dall’atto notarile), tale Rito Maria Angela.

Il 27-2-2014 viene presentata in Provincia la richiesta di voltura delle autorizzazioni dalla Ferrario Costante srl alla Asfalti Brianza srl.

Il 4/3/2014 la Edil Bianchi (ex Lucchini & Artoni) dichiara di spostare la produzione di Bitume da Segrate (indiviniamo dove?) e per la “riqualificazione “ dell’area propone all’amministrazione di Segrate un progetto di lottizzazione che offrirà al Comune 3.500.000 euro di oneri di urbanizzazione all’anno (per tre anni).Vedi qui:  https://www.7giorni.info/cronaca/segrate/la-dove-cera-la-lucchini-artoni-ora-capannoni-e-uffici.html  





Alleghiamo anche mappa delle segnalazioni raccolte dal nostro Comitato
Mappa delle segnalazioni prodotte da CQSA - realizzata da La Rondine di Concorezzo)








































Pozzo Brianzacque - a meno di 200 m. (linea rossa)

Elaborazione La  Rondine