Il sindaco Mauro Capitanio dichiara “posizione ridicola” la nostra posizione sulla vicenda Asfalti Brianza. Il nostro lavoro di analisi, proposte, di incalzo costante per arrivare ad una soluzione che tuteli la salute pubblica dei cittadini, Non lo facciamo per ridere lo facciamo per interesse della nostra comunità, e se Lei ride di questo.... Trovo spregevoli e meschine queste dichiarazioni dell’istituzione cittadina nei confronti del nostro gruppo politico. Quando si offende è perché non si hanno più: a cuore gli interessi di tutti i cittadini, non si hanno argomenti credibili per affermare il proprio lavoro amministrativo, perché.... sindaco Mauro Capitanio, noi, La Rondine, non abbiamo mancato e mai mancheremo di rispetto nei confronti di chi agisce e pensa, anche diversamente.
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martedì 19 maggio 2020
CAPITANIO E LA "POSIZIONE RIDICOLA"
LA POLITICA NON DEVE SCREDITARE - DEVE DARE RISPOSTE
Ovviamente il discredito di Capitanio ricade anche sulle nostre richieste (semplici domande) che sono le stesse avanzate dagli amici de La Rondine ma anche dai tre sindaci di Agrate, Brugherio e Monza. Il sindaco di Concorezzo poi ci dice esplicitamente che Asfalti Brianza continuerà ad operare senza soste anche questa estate. Male! Abbiamo appena spiegato in questo post https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/05/i-tre-sindaci-agrate-brugherio-e-monza.html
qual è stato fin qui il suo unico atto concreto. Può ringraziare le norme messe in campo da suoi referenti politici nazionali che mirano ad impedire la legittima manifestazione del dissenso. Ma qualche modo per far sentire la nostra voce lo troveremo perché il tempo della pazienza è finito.
CQSASD
ed ecco il condivisibile post de La Rondine:
La Rondine Concorezzo
LA POLITICA NON DEVE SCREDITARE. DEVE DARE RISPOSTE.
Ci occupiamo di Asfalti Brianza da quando siamo entrati in Consiglio Comunale, portando all'attenzione pubblica le nostre analisi e le nostre posizioni di merito.
Il Sindaco pare voglia provare a screditarci. "Quella della Rondine è una posizione ridicola, evidentemente non sapevano più cosa inventarsi", dichiara Capitanio sulle pagine del Giornale di Vimercate.
Non è la prima volta. In passato il Sindaco ci ha dipinto pubblicamente come "pinocchi", "immobilisti di professione", "scorretti", "disonesti". Il tutto, dovendo poi ritrattare dinanzi ad evidenze ben documentate.
Permetteteci allora di essere molto chiari, riprendendo le parole del nostro Claudio Bossi: "Quando si offende è perché non si hanno più a cuore gli interessi di tutti i cittadini, non si hanno argomenti credibili per affermare il proprio lavoro. Sindaco Mauro Capitanio, noi de La Rondine non abbiamo mancato e mai mancheremo di rispetto nei confronti di chi agisce e pensa, anche diversamente."
Non risponderemo a provocazioni infantili, né ci presteremo a polemiche inconcludenti. Rimarremo sempre sul merito delle questioni di cui ci occupiamo. Anche per questo, ci aspettiamo che il Sindaco faccia il suo dovere, senza imitare il cattivo esempio di certi politicanti, impegnati a occupare la cronaca nazionale.
I TRE SINDACI (AGRATE, BRUGHERIO E MONZA) ALZANO LA VOCE MA IL SINDACO DI CONCOREZZO NON FIRMA
Il sindaco Capitanio non firma la lettera; definisce ridicole le osservazioni de La Rondine (che poi sono le nostre e quelle dei tre sindaci). E sembra dare per scontato che anche questa estate Asfalti Brianza continuerà la produzione. Può ringraziare chi ha imposto delle limitazioni illiberali al diritto di manifestare. Ma qualcosa faremo perché il tempo della pazienza è ormai ampiamente finito.
I sindaci di Agrate, Brugherio e Monza scrivono alle autorità e agli organi istituzionali per chiedere chiarimenti sui molti punti oscuri della vicenda Asfalti Brianza. Il sindaco Capitanio di Concorezzo invece non firma. Come sindaco del comune su cui insiste l'azienda Capitanio potrebbe in qualsiasi istante firmare un'ordinanza di chiusura o almeno di sospensione temporanea delle attività. Tanto è vero che ha recentemente annunciato la prossima delocalizzazione de "Il platano fritto", piccola friggitoria situata a Rancate. Del resto non gli risulterà così complicato far sloggiare una piccola attività, gestita oltretutto da immigrati. Più complesso avere a che fare con aziende che vincono importanti appalti pubblici milionari pur avendo da decenni contenziosi aperti con cittadini e Procure. Ma di certo gli abitanti di Rancate sono molto più preoccupati delle emissioni potenzialmente cancerogene di Asfalti Brianza che non delle fastidiose puzze di fritto. Dopo l'inconcludente gestione della giunta precedente (dello stesso colore e con lo stesso Capitanio ben inserito) il nuovo sindaco gestisce la questione ormai da un anno. Ripetutamente parla di un rapporto costante di collaborazione con la Procura che è difficile da comprendere e sostanziare. La Procura svolge indagini riservate di tipo penale per cui non si capisce quale contributo possa chiedere in modo continuativo a un sindaco. Capitanio afferma anche di essere in stretta collaborazione con i tre sindaci ma anche qui non si capisce in cosa stia collaborando. Di certo non è riuscito a far capire alla Procura che la montagna di fresato va smaltita solo coi camion e non nella produzione per cui non si comprende la ratio che concede, pur in regime di sequestro, una produzione sia pure a regime ridotto.
L'unico atto concreto del sindaco Capitanio è stata un' ordinanza del 13/8/2019. Siccome la Provincia aveva chiesto all'azienda di attendere la propria autorizzazione prima di modificare il bruciatore il sindaco, formalmente per ragioni di salute pubblica, ha imposto all'azienda di sostituire comunque il bruciatore. Nessun cenno ad altre misure di reale contenimento delle emissioni (tipo sostituzione del sistema di filtri ecc.). Risultato fu che nelle settimane successive la cittadinanza ha segnalato un forte aumento delle emissioni e del loro raggio d'azione. Altro risultato è che da allora l'azienda lavora con un bruciatore nuovo mai autorizzato né messo a regime che secondo noi invalida l'AUA (Autorizzazione unica ambientale) prima vigente. Intanto l'azienda non ha portato avanti le procedure per una nuova AUA ed è in regime di totale irregolarità. Capitanio ha detto che " ha rinunciato" alla nuova AUA per cui si torna al regime prima vigente. Ma si può rinunciare a uno strumento indispensabile di controllo senza alcun tipo di sanzione? E poi il brucatore nuovo invalida l'AUA precedente. Per cui si lavora senza alcun rispetto delle norme.
Anche al tavolo della Prefettura nato a novembre 2019 per mettere finalmente in azione ARPA E ATS in controlli seri e coordinati Capitanio non ha saputo portare la voce di chi diceva che il piano messo in atto (Canister, campionamenti e futura attivazione DGR 3018) era formalmente corretto ma sostanzialmente non funzionante (come dimostra il flop dei canister di cui tutta la stampa ha parlato).
Insomma a noi sembra che Capitanio prosegua nella linea del "facimmo ammuina", diamoci l'aria di darci da fare senza però mirare ad alcuna reale soluzione. Linea che il comune di Concorezzo segue almeno dal 2017 con la organizzazione di inconcludenti tavoli di concertazione con un'azienda sempre inadempiente in cui sono stati messi in campo progetti di modifiche impiantistiche suggerite da un sedicente comitato ambientalista e da tecnici da esso cooptati. Il tutto senza alcun atto formale di valutazione dei curricula e senza alcuna lettera d'incarico. Personaggi scomparsi dalla scena appena il "loro" nuovo bruciatore ha iniziato addirittura a peggiorare la situazione.
L'unica nuova proposta uscita recentemente dall'entourage di Capitanio (dalla Lega di Concorezzo) è stata quella di spostare la produzione di notte, cosa che è già in atto fin dalla ripresa (?!).
A questo punto Capitanio ha nelle sue mani il destino di migliaia di persone ma anche e soprattutto la propria reputazione.
CQSA
I sindaci di Agrate, Brugherio e Monza scrivono alle autorità e agli organi istituzionali per chiedere chiarimenti sui molti punti oscuri della vicenda Asfalti Brianza. Il sindaco Capitanio di Concorezzo invece non firma. Come sindaco del comune su cui insiste l'azienda Capitanio potrebbe in qualsiasi istante firmare un'ordinanza di chiusura o almeno di sospensione temporanea delle attività. Tanto è vero che ha recentemente annunciato la prossima delocalizzazione de "Il platano fritto", piccola friggitoria situata a Rancate. Del resto non gli risulterà così complicato far sloggiare una piccola attività, gestita oltretutto da immigrati. Più complesso avere a che fare con aziende che vincono importanti appalti pubblici milionari pur avendo da decenni contenziosi aperti con cittadini e Procure. Ma di certo gli abitanti di Rancate sono molto più preoccupati delle emissioni potenzialmente cancerogene di Asfalti Brianza che non delle fastidiose puzze di fritto. Dopo l'inconcludente gestione della giunta precedente (dello stesso colore e con lo stesso Capitanio ben inserito) il nuovo sindaco gestisce la questione ormai da un anno. Ripetutamente parla di un rapporto costante di collaborazione con la Procura che è difficile da comprendere e sostanziare. La Procura svolge indagini riservate di tipo penale per cui non si capisce quale contributo possa chiedere in modo continuativo a un sindaco. Capitanio afferma anche di essere in stretta collaborazione con i tre sindaci ma anche qui non si capisce in cosa stia collaborando. Di certo non è riuscito a far capire alla Procura che la montagna di fresato va smaltita solo coi camion e non nella produzione per cui non si comprende la ratio che concede, pur in regime di sequestro, una produzione sia pure a regime ridotto.
L'unico atto concreto del sindaco Capitanio è stata un' ordinanza del 13/8/2019. Siccome la Provincia aveva chiesto all'azienda di attendere la propria autorizzazione prima di modificare il bruciatore il sindaco, formalmente per ragioni di salute pubblica, ha imposto all'azienda di sostituire comunque il bruciatore. Nessun cenno ad altre misure di reale contenimento delle emissioni (tipo sostituzione del sistema di filtri ecc.). Risultato fu che nelle settimane successive la cittadinanza ha segnalato un forte aumento delle emissioni e del loro raggio d'azione. Altro risultato è che da allora l'azienda lavora con un bruciatore nuovo mai autorizzato né messo a regime che secondo noi invalida l'AUA (Autorizzazione unica ambientale) prima vigente. Intanto l'azienda non ha portato avanti le procedure per una nuova AUA ed è in regime di totale irregolarità. Capitanio ha detto che " ha rinunciato" alla nuova AUA per cui si torna al regime prima vigente. Ma si può rinunciare a uno strumento indispensabile di controllo senza alcun tipo di sanzione? E poi il brucatore nuovo invalida l'AUA precedente. Per cui si lavora senza alcun rispetto delle norme.
Anche al tavolo della Prefettura nato a novembre 2019 per mettere finalmente in azione ARPA E ATS in controlli seri e coordinati Capitanio non ha saputo portare la voce di chi diceva che il piano messo in atto (Canister, campionamenti e futura attivazione DGR 3018) era formalmente corretto ma sostanzialmente non funzionante (come dimostra il flop dei canister di cui tutta la stampa ha parlato).
Insomma a noi sembra che Capitanio prosegua nella linea del "facimmo ammuina", diamoci l'aria di darci da fare senza però mirare ad alcuna reale soluzione. Linea che il comune di Concorezzo segue almeno dal 2017 con la organizzazione di inconcludenti tavoli di concertazione con un'azienda sempre inadempiente in cui sono stati messi in campo progetti di modifiche impiantistiche suggerite da un sedicente comitato ambientalista e da tecnici da esso cooptati. Il tutto senza alcun atto formale di valutazione dei curricula e senza alcuna lettera d'incarico. Personaggi scomparsi dalla scena appena il "loro" nuovo bruciatore ha iniziato addirittura a peggiorare la situazione.
L'unica nuova proposta uscita recentemente dall'entourage di Capitanio (dalla Lega di Concorezzo) è stata quella di spostare la produzione di notte, cosa che è già in atto fin dalla ripresa (?!).
A questo punto Capitanio ha nelle sue mani il destino di migliaia di persone ma anche e soprattutto la propria reputazione.
CQSA
ASFALTI BRIANZA - DOCUMENTI ARPA - CARTELLA COMPLETA
lunedì 18 maggio 2020
UN MESSAGGIO IMPORTANTE AI CITTADINI, SUL CASO "ASFALTI BRIANZA". (DA "LA RONDINE DI CONCOREZZO")
GRAZIE AGLI AMICI DE "LA RONDINE". PER CORTESIA DIFFONDETE E CONDVIDETE IL MESSAGGIO!
domenica 17 maggio 2020
sabato 16 maggio 2020
Asfalti Brianza - interrogazione in Provincia di MB
Al Presidente della Provincia di Monza e della Brianza
Oggetto: interrogazione consiliare sulla situazione di Asfalti Brianza
Ai sensi dell’art. 34 del Regolamento del Consiglio Provinciale, i sottoscritti consiglieri del gruppo BrianzaReteComune presentano la seguente interrogazione sulla situazione di Asfalti Brianza.
PREMESSO CHE
La vicenda dello stabilimento Asfalti Brianza era già stata oggetto di discussione e approfondimento in Consiglio Provinciale.
In data 13 maggio 2020 i Sindaci dei Comuni di Monza, Brugherio e Agrate Brianza hanno scritto una lettera indirizzata alla Procura della Repubblica, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, ad ARPA Lombardia, ATO MB e ATS Brianza, nella quale vengono richiamati i seguenti aspetti:
Con l’avvio della “fase due” dell’emergenza coronavirus ed in attuazione del DPCM 26 aprile 2020 e delle ordinanze regionali, anche l’impianto ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, che era legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Questa ripresa, seppure parziale, ha da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni, essendo avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, e delle quali gli Enti e le Istituzioni si sono già fatte carico da tempo.
A seguito della rinuncia da parte di Asfalti Brianza alla domanda di variante non sostanziale AUA, restavano in sospeso le risposte in merito ad almeno tre questioni fondamentali che erano state poste durante le sedute della conferenza di servizi: - la presentazione di documenti che dimostrassero il rispetto da parte di Asfalti Brianza del divieto di scarico in fognatura, fino a che non fosse stato portato a termine quanto richiesto loro dall’Ufficio Territoriale d’Ambito di Monza e Brianza; - la necessità di sapere se lo stoccaggio dei rifiuti fosse stato spostato al di fuori del raggio di 200 m di rispetto del pozzo di captazione di Brianzacque; - l’importanza di una risposta altrettanto chiara da parte dell’azienda sul rispetto delle condizioni fissate per la riapertura parziale, prima tra tutte la rimozione dei rifiuti presenti.
Nel prendere atto della rinuncia della società alla domanda di AUA, la Provincia aveva ribadito che la stessa “non è autorizzata a svolgere le attività di gestione rifiuti (messa in riserva e recupero di rifiuti non pericolosi)”
e “non è autorizzata a installare le strutture mobili di contenimento a presidio di alcune aree del proprio insediamento produttivo (capannoni mobili e l’annesso sistema di convogliamento delle emissioni)”.
SI CHIEDE
Di aggiornare il Consiglio Provinciale sulla situazione dello stabilimento di Asfalti Brianza e di fornire informazioni, per quanto di competenza dell’Ente, rispetto ai quesiti che vengono posti dai Sindaci del territorio nella lettera sopra richiamata:
- come è avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era la condizione per la ripresa seppure parziale delle attività? - si sta lavorando utilizzando il nuovo bruciatore, che però risulta non ancora autorizzato (vista la rinuncia alla variante non sostanziale) e quindi non valutato rispetto alla sua efficacia? - è stata data una risposta in merito alla diffida dell’ATO? - lo stoccaggio dei rifiuti è stato effettivamente spostato al di fuori del raggio di 200 m di rispetto del pozzo di captazione di Brianzacque? - qual è, attualmente, il “percorso” del fresato? - è stata presentata la richiesta di variante sostanziale ed è stata prodotta la relativa documentazione per l’esame della stessa? - è verificata la regolarità del DURC dell’azienda?
I Consiglieri del gruppo BrianzaReteComune
Vincenzo Di Paolo Egidio Longoni
La pandemia è la prova generale di quello che ci aspetta con il cambiamento climatico – Valigia Blu
Rainbow Map 2020: sui diritti LGBTI+ l’Italia è ancora in fondo - Possibile
venerdì 15 maggio 2020
ASFALTI BRIANZA - DAL COMUNE DI MONZA : LE RICHIESTE DEI SINDACI
MONZANEWS
http://www.comune.monza.it/it/news/Asfalti-Brianza-le-richieste-dei-sindaci-a-Enti-e-Istituzioni/
ASFALTI BRIANZA: LE RICHIESTE DEI SINDACI A ENTI E ISTITUZIONI
13 maggio 2020
Con una lettera firmata e inviata in data odierna, i Sindaci di Monza, Agrate Brianza e Brugherio hanno voluto, in maniera unitaria, farsi carico delle istanze e delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dai comitati in merito alla ripresa delle attività da parte dell’azienda Asfalti Brianza, sita nel Comune di Concorezzo.
La ripresa parziale delle attività. Con la nota inviata alla Procura, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di ARPA Lombardia, all’ATS della Brianza e all’ATO di Monza e Brianza, Dario Allevi, Simone Sironi e Marco Troiano hanno evidenziato che, con l’avvio della “fase due”, anche Asfalti Brianza ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Nella lettera i Sindaci, dopo avere ripercorso le ultime vicende avvenute prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus - a partire dalla rinuncia da parte dell’azienda alla presentazione in Provincia della variante all’autorizzazione unica ambientale per la modifica dell’impianto - hanno voluto evidenziare come la ripresa parziale delle attività abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni.
Le criticità tecniche ancora aperte. Del resto, la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, che i Sindaci hanno sinteticamente riportato nuovamente nella lettera.
In particolare le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull’utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell’ATO; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del “fresato”, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del DURC dell’azienda.
L’appello finale. I Sindaci rivolgono un accorato appello alle Istituzione e agli Enti destinatari della lettera: servono risposte chiare, certe e rapide. Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati.
Data creazione: 13 maggio 2020
Promemoria Caso Asfalti Brianza: parlano i residenti di Sant'Albino e San Damiano - Video Monza
Una ciclabile da via Borgazzi fino a Bettola: da lunedì al via i lavori
Caso asfalti brianza: si può fare di più! (LABMONZA)
Ringraziamo LABMONZA dell'articolo che contiene anche alcune indicazioni operative per i nostri sindaci.
CQSASD
foto di MBNews |
link diretto: https://www.labmonza.it/caso-asfalti-brianza-si-puo-fare-di-piu/
Si è molto parlato del diritto alla salute e alle cure in questi ultimi mesi. Nella nostra provincia si combatte da anni una battaglia per la difesa di questo diritto, cui siamo diventati, volenti o nolenti, finalmente sensibili. Una battaglia per fare chiarezza sui fumi rilasciati dall’azienda Asfalti Brianza s.r.l, che per quanto riguarda Monza ha sempre visto in prima fila il Comitato di Sant’Albino. Il Comitato di questo quartiere, estrema punta a est della città, è in prima fila, insieme ai cittadini dei comuni confinanti, per fare chiarezza una volta per tutte sulla vicenda.
I miasmi che provengono dagli impianti della Asfalti Brianza s.r.l. durante le fasi di produzione del bitume possono risultare nocivi entro i 500 metri di distanza, per stessa ammissione dell’azienda. Ma i fumi emessi dagli stabilimenti sembrano percorrere distanze ben maggiori e spargersi nelle immediate vicinanze: le esalazioni vengono avvertite non solo a Concorezzo, dove si trova l’attività, ma anche a Brugherio, Agrate e Monza. Durante l’estate 2019 sono giunte ai carabinieri oltre 900 segnalazioni per via delle sostanze emesse, che hanno finito per condizionare pesantemente la stessa quotidianità della cittadinanza e della pur sparuta fauna che popola i contesti urbani. Le testimonianze parlano di uccelli che cadono al suolo, dolori allo stomaco, nausea, bruciore agli occhi, episodi di asma, animali domestici che vomitano inspiegabilmente. Le maestre d’asilo sono arrivate a tenere i bambini all’interno delle scuole durante la ricreazione, per evitare che respirassero l’aria tossica.
Che qualcosa non andasse era chiaro sin dal 2014, ma, come denunciato dal consigliere comunale di Concorezzo Francesco Facciuto (della lista civica La Rondine) in una lettera del 10 maggio 2020 alla cittadinanza, “è dovuta intervenire la Procura, per portare all’attenzione delle autorità politiche gli illeciti che erano ben visibili ad occhio nudo”.
Perché dopo mesi di strali tra comuni della provincia brianzola e dirigenza, finalmente a mettere sotto osservazione l’azienda ci hanno pensato gli inquirenti, che ne hanno decretato il sequestro preventivo nel settembre 2019 per delle anomalie nello smaltimento dei rifiuti.
Dopo circa due mesi la produzione ripartiva, anche se limitatamente, lavorando a temperature più basse e solo di notte, per un massimo di 5 ore e mezza. Nel frattempo, i comuni e la prefettura hanno dovuto lottare contro l’inerzia dell’azienda nel presentare le carte e i documenti, mentre si preparava un piano di verifiche sulle emissioni di concerto con Arpa e ATS, i cui risultati sarebbero dovuti arrivare a metà aprile.
L’epidemia ha solo congelato provvisoriamente il caso. Ora, con la riapertura degli stabilimenti, siamo punto e a capo. I miasmi sono tornati, e con questi le segnalazioni.
In seguito alla riapertura da parte dell’azienda dopo il lockdown, il 13 maggio 2020 i sindaci di tre dei comuni coinvolti (Brugherio, Agrate Brianza e Monza) in una lettera chiedono “risposte chiare in merito a quanto sta accadendo”. Infatti, la riapertura dell’attività era condizionata dallo smaltimento dei rifiuti prodotti dall’azienda – 30mila metri cubi in totale a novembre 2019. Le domande poste dai sindaci sono state queste:
1- Come è avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era la condizione seppur parziale delle attività?
2- Si sta lavorando utilizzando il nuovo bruciatore, che però risulta non ancora autorizzato? […]
3- È stata data una risposta in merito alla diffida dell’ATO? [ATO: Ambito Territoriale Ottimale, territori individuati dalle regioni, su cui sono organizzati servizi pubblici integrati come quello idrico o dei rifiuti, ndr].
4- Lo stoccaggio dei rifiuti è stato effettivamente spostato al di fuori del raggio di 200 m di rispetto del pozzo di captazione di Brianzacque?
5- Qual è attualmente il percorso del fresato? [fresato: la “montagna” di scarti di produzione che andava smaltita entro il 24 gennaio, ma pare sia ancora lì, ndr]
6- È stata presentata la richiesta di variante sostanziale ed è stata prodotto la relativa documentazione per l’esame della stessa?
7- È verificata la regolarità del DURC dell’azienda?
Come LabMonza ci uniamo alle domande poste dai sindaci, ma ci rivolgiamo al Sindaco di Monza perché faccia anche di più. Difatti i comuni limitrofi a Concorezzo come Monza, in quanto interessati dalla possibile emissione di sostanze nocive e inquinanti, possono anche agire in sede civile. Il nostro invito al Sindaco Allevi è di valutare quali interventi siano legalmente perseguibili per imporre un blocco preventivo tramite domanda cautelare e, qualora la presenza di sostanze rischiose fosse verificata, adoperarsi per far cessare le attività produttive pericolose. “I sindaci potrebbero proporre un’azione civile in Tribunale, preceduta eventualmente da una domanda cautelare per far cessare le emissioni” commenta Claudio Colombo di LabMonza “Le lettere, purtroppo, rischiano di risultare da sole uno strumento poco efficace”.
Infine, per chi intendesse approfondire, segnaliamo l’articolo pubblicato dal comitato di quartiere S. Albino (https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/05/asfalti-brianza-il-punto-dal-comitato.html) in cui, oltre a un’ampia documentazione in merito alla questione Asfalti Brianza, ci sono le risposte che il comitato ha dato alle obiezioni mosse in merito alla vicenda.
Foto tratta da MbNews.
giovedì 14 maggio 2020
ASFALTI BRIANZA - I SINDACI SCRIVONO ALLA PROCURA
I TRE TENORI E IL SOLISTA - REPLICA A CONCOREZZO.ORG
Il nostro Comitato non può esimersi dal commentare questa spiacevole polemica innescata da Concorezzo.org ai danni de "La Rondine" e relativa alla lettera sottoscritta dai sindaci di Agrate, Brugherio e Monza e rivolta a Procura e Prefettura in materia di "Asfalti Brianza".
Riportiamo qui il link all'articolo che potete leggere e la risposta di Francesco Facciuto de La Rondine che ovviamente non ha bisogno di nostro aiuto né nel merito né nello stile. Dal momento che conosciamo bene il percorso da cui è nata la lettera rileviamo che ancora una volta ci atterremo ai fatti. La Giunta di Concorezzo (sostanzialmente di ugual colore) gestisce (malamente) la questione fin dalle prime denunce, cioè da sei anni fa. Il sindaco Capitanio se ne occupa dall'estate scorsa e nel suo rapporto privilegiato con Procura e Prefettura evidentemente qualcosa non funziona se i tre sindaci si ritrovano a porre una lunga sere di quesiti che sono in gran parte quelli che noi avanziamo come minimo da un anno. Comunque alla fine valuteremo dai fatti l'operato di ciascuno. Il sindaco ha sempre avuto ed ha nel suo ruolo tutte le possibilità di dimostrarsi risolutivo.
CQSASD
leggi qui l''articolo di concorezzo.org
La risposta di Francesco Facciuto
La redazione di www.concorezzo.org ha pubblicato un curioso articoletto sulla vicenda di Asfalti Brianza, a fronte di una lettera firmata dai sindaci di Monza, Brugherio e Agrate, risoluti nell'ottenere risposte dalle autorità del territorio. Permettetemi di ringraziare Marco Troiano, Simone Sironi e Dario Allevi, per aver predisposto un documento chiaro e puntuale.
Ma torniamo all'articoletto in questione. Il titolo è tutto un programma: "La lettera dei sindaci e la gaffe della Rondine". Guardiamolo insieme, per capire di che pasta sono fatti i nostri amici e come interpretano la funzione del giornalismo. Può essere utile, anche per il futuro.
L'articolo si apre con un giudizio: "Fronte compatto dei sindaci di Concorezzo, Monza, Brugherio e Agrate per fronteggiare l'emergenza Asfalti Brianza". La compattezza di questo fronte non è ovviamente documentata: l'unico fatto che conosciamo è che tra i sindaci firmatari della lettera non figura quello di Concorezzo, che del resto sappiamo essere poco incline a firmare documenti condivisi con i colleghi, quando si parla di temi importanti e strategici per il nostro territorio.
La redazione, però, sfodera il trucco. Mauro Capitanio si starebbe muovendo compattamente con gli altri, ma in completa autonomia, "procedendo con il suo lavoro al fianco della Procura". E' chiaro: questo lavoro è così intenso, così particolare, da impedire al sindaco di apporre una firma, che peraltro avrebbe provato oltre ogni ragionevole dubbio l'intenzione di muoversi all'unisono con gli altri. E' evidente che una lettera del genere è tanto più influente quanto più ampio è il numero degli attori istituzionali che la sottoscrivono. Altrettanto evidente è che qualcuno faccia fatica a capirlo. Pazienza.
Infine il colpo di classe: la gaffe. Ricapitoliamo: il sindaco di Concorezzo non ha sottoscritto la lettera; La Rondine, tra le altre cose, lo fa notare in un comunicato; la redazione dei nostri amici non pubblica il comunicato della Rondine, riporta un intervento del Sindaco e non la mia replica, scrivendo di "gaffe" e imprecisate "tirate di orecchie".
Permettetemi un commento. Stiamo parlando di una vicenda gravissima, a proposito della salute pubblica e della sicurezza di migliaia di cittadini. La serietà del mio gruppo e la chiarezza della nostra linea politica è ben documentata: abbiamo denunciato opacità e incongruenze quando l'Amministrazione diceva di avere tutto sotto controllo; dopo l'intervento della Procura, ci siamo mossi per ottenere una soluzione politica, con fermezza; a fronte dell'emergenza in corso, abbiamo chiesto la chiusura preventiva del sito, appoggiandoci su considerazioni di salute e ordine pubblico.
Abbiamo sempre tenuto la barra dritta, esprimendo posizioni dure, ben documentate, mai impulsive. Sulla pagina de La Rondine Concorezzo potete trovare alcuni dei miei interventi in Consiglio Comunale, quelli di Claudio Bossi, i nostri innumerevoli comunicati sull'argomento, le nostre analisi, il nostro materiale informativo. Se avete un po' di tempo per verificare, fatelo direttamente, anche per avere altri elementi utili a formarvi un'opinione precisa.
Ad ogni modo, rimane un fatto. Dinanzi a tutto questo, Concorezzo.org propone il solito teatrino, con ricostruzioni infantili e giudizi non strutturati. Non è la prima volta, ma credo ci si debba abituare al fatto che questa testata sia ormai un bollettino di famiglia, oltre che di partito.
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ASFALTI BRIANZA - NOTA DEL SINDACO DI AGRATE SULLA LETTERA DEI SINDACI DI AGRATE, BRUGHERIO E MONZA A PROCURA E PREFETTURA
UN GRAZIE SENTITO AL SINDACO DI AGRATE
cqsasd
Simone Sironi - Sindaco di Agrate Brianza
#AsfaltiBrianza: le nostre richieste!
Buonasera a tutti. Tra le attività che sono ripartite in questa "FaseDue" c'è anche quella di ASFALTI BRIANZA. Mi sono arrivati tanti messaggi in questi giorni e ho visto tante segnalazioni sui social: il problema esiste e in molti se ne sono accorti.
Oggi, insieme ai Sindaci di Brugherio e Monza, abbiamo voluto farci carico delle istanze e delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dai comitati in merito alla ripresa delle attività da parte dell’azienda.
Con una lettera inviata alla Procura, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di ARPA Lombardia, all’ATS della Brianza e all’ATO di Monza e Brianza, insieme a Dario Allevi e a Marco Troiano, abbiamo evidenziato che, con l’avvio della “fase due”, anche Asfalti Brianza ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Nella comunicazione, dopo avere ripercorso le ultime vicende avvenute prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus - a partire dalla rinuncia da parte dell’azienda alla presentazione in Provincia della variante all'autorizzazione unica ambientale per la modifica dell’impianto - abbiamo evidenziato come la ripresa parziale delle attività abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni.
Del resto, la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, che abbiamo sinteticamente riportato ancora una volta nella lettera.
In particolare le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull'utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell'ATO; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del “fresato”, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del DURC dell’azienda.
Alla fine della lettera, abbiamo rivolto un accorato appello alle Istituzione e agli Enti destinatari della lettera: servono risposte chiare, certe e rapide.
Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati.
Il testo integrale della lettera lo potete trovare sul sito istituzionale del Comune a questa pagina 👉 https://bit.ly/2Akvywk , ma per comodità l'allego anche qui.
Un abbraccio, solo virtuale ma ugualmente sentito.
Simone
ASFALTI BRIANZA : NOTA DEL SINDACO TROIANO SULLA LETTERA DEI SINDACI DI AGRATE, BRUGHERIO E MONZA A PROCURA E PREFETTURA
Ringraziamo il sindaco Troiano da sempre molto attento alla questione Asfalti Brianza e alle nostre richieste. Un grazie sentito al sindaco Sironi di Agrate e ovviamente salutiamo con soddisfazione anche la firma del nostro sindaco Allevi.
CQSASD
Marco Troiano Sindaco
ASFALTI BRIANZA: LE RICHIESTE DEI SINDACI
Buonasera.
Nei post di questi giorni vi sto raccontando un po' cosa si sta muovendo dopo l'avvio della "fase due" di convivenza con il coronavirus.
Ho cercato, ovviamente, di raccontarvi gli aspetti positivi della riapertura, in particolare soffermandomi su progetti e lavori che si erano fermati e che ora ripartono, a beneficio di tutti.
Il post di stasera è in controtendenza, però.
Perchè tra le attività che sono ripartite, c'è anche quella di Asfalti Brianza.
Oggi, insieme ai Sindaci di Monza e Agrate Brianza, abbiamo voluto farci carico delle istanze e delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dai comitati in merito alla ripresa delle attività da parte dell’azienda.
Con una nota inviata alla Procura, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di ARPA Lombardia, all’ATS della Brianza e all’ATO di Monza e Brianza, insieme a Dario Allevi e a Simone Sironi abbiamo evidenziato che, con l’avvio della “fase due”, anche Asfalti Brianza ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Nella lettera, dopo avere ripercorso le ultime vicende avvenute prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus - a partire dalla rinuncia da parte dell’azienda alla presentazione in Provincia della variante all’autorizzazione unica ambientale per la modifica dell’impianto - abbiamo voluto evidenziare come la ripresa parziale delle attività abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni.
Del resto, la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate, che abbiamo sinteticamente riportato ancora una volta nella lettera.
In particolare le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull’utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell’ATO; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del “fresato”, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del DURC dell’azienda.
Alla fine della lettera, abbiamo rivolto un accorato appello alle Istituzione e agli Enti destinatari della lettera: servono risposte chiare, certe e rapide.
Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati.
Il testo integrale della lettera lo trovate nelle foto del post.
Buona serata e a domani!
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