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venerdì 26 giugno 2020

Asfalti Brianza, Provincia minaccia revoca autorizzazione (da Concorezzo.org)


Concorezzo. Un'altra diffida ufficiale ad Asfalti Brianza. Questa volta la Provincia richiama all'ordine l'azienda al centro delle proteste di quattro Comuni, le intima di rispettare le prescrizioni precedenti e le vieta nel modo più assoluto di scaricare le acque meteoriche in fognatura.
La preoccupante vicenda della ditta di via per Imbersago si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa mattina al protocollo del Comune di Concorezzo è arrivato il documento firmato da un dirigente dell'ente provinciale.
IL RICHIAMO. Nelle premesse alla diffida si ricorda che ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ha svolto tutte le attività necessarie a rientrare dalla Diffida dell’Ufficio ATO MB n. 66/2019, in particolare non ha ancora provveduto ad adeguare la rete fognaria del proprio insediamento produttivo ai dettami del Regolamento Regionale n. 4/2006. Non solo. Il documento evidenzia come l’area di piazzale, tra cui anche quella adibita a stoccaggio di rifiuti non pericolosi, ricade parzialmente in fascia di rispetto di un pozzo a uso idropotabile (denominato “Malcantone”); la mancata rimozione di rifiuti dall’area di piazzale non consente di verificare l’effettiva impermeabilizzazione dell’area. "La suesposta situazione (la mancata rimozione di rifiuti e l’impossibilità di verificare l’effettiva impermeabilizzazione della pavimentazione del piazzale) costituisce una situazione di pericolo per la salute pubblica e l’ambiente".
INADEMPIENZE. Il documento della Provincia, che arriva a parlare di "revoca dell’autorizzazione in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazione di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente", evidenzia, a carico della società ASFALTI BRIANZA S.r.l., "la presenza di inadempienze di tipo tecnico/impiantistico rispetto alle prescrizioni dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016; nello specifico, risulta evidente il mancato e perdurante inadempimento da parte dell’Impresa della prescrizione n. 13 dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n.1847/2016 del 24 ottobre 2016".
LA DIFFIDA. La Provincia ha così deciso di "adottare nei confronti della società ASFALTI BRIANZA S.r.l. un provvedimento di diffida e contestuale sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, ai sensi dell’articolo 130, comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., affinché l’attività produttiva sia esercitata nell’integrale rispetto delle prescrizioni dettate dalla vigente Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), assegnando quindi all’Impresa interessata una tempistica entro la quale devono essere eliminate dalla Società le inottemperanze alla base del presente provvedimento.
In particolare il documento
DETERMINA
1.       di diffidare, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. - con sede legale e insediamento produttivo in comune di Concorezzo (MB) alla Via per Imbersago n. 134/2 - a ottemperare integralmente le prescrizioni che sono previste dall’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016 e, in particolare, a eseguire tutte le opere di adeguamento della rete fognaria dell’insediamento produttivo;
2.       di sospendere, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lettera b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. il titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, per un periodo di 30 giorni a decorrere dalla notificazione del presente provvedimento
E COMUNICA CHE
3.       durante il periodo di sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. è fatto assoluto divieto di:
a.       scaricare acque meteoriche in fognatura, a eccezione dei reflui domestici (sempre ammessi in pubblica fognatura, nell’osservanza dei regolamenti fissati dal gestore del servizio idrico integrato e approvati dall’ente di governo dell’ambito) e assimilabili ai domestici
b.       scaricare acque reflue in altro recapito, diverso dalla pubblica fognatura;
4.       la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. avrà l’obbligo di gestire le acque meteoriche del proprio insediamento produttivo esclusivamente come rifiuti, conferendole periodicamente a Ditte autorizzate al loro smaltimento/recupero.
A tale scopo, l’Azienda dovrà trasmettere a questa Provincia (nonché al Comune di Concorezzo, all’Ufficio ATO-MB, al Gestore del Servizio Idrico integrato, al Dipartimento ARPA competente per territorio e alla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Monza e della Brianza) – con una periodicità di 10 giorni – copia della documentazione che attesti l’avvenuto smaltimento delle acque meteoriche provenienti dalle proprie attività (FIR). Si fa presente che qualora la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ottemperi alle prescrizioni sopra indicate, quest’Amministrazione potrà assumere gli ulteriori provvedimenti che sono previsti dall’art. 130 del D.lgs. n.152/2006 e s.m.i.

ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO

Premessa: vorremmo ricordare che l'utilizzo del fresato (che poi in questo caso non ha alcuna documentazione per cui, per quanto se ne sa, potrebbe trattarsi perfino di scorie nucleari) è stato ammesso apertamente da Vincenzo Bianchi nel corso di un sopralluogo ARPA a novembre 2019. Grave violazione dell'AUA e delle norme riportata sul verbale ARPA e dunque a conoscenza di tutti gli organi di controllo ed Enti. Continua la rassegna dell'"armadio degli orrori" di Asfalti Brianza.  

CQSASD



La Rondine Concorezzo
5 h
ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO
La telecamera nascosta de Le Iene, ha catturato un passaggio significativo. Mauro Capitanio riconosce che un utilizzo illecito del fresato ad opera dell'azienda è più che probabile, spiegando i fortissimi miasmi denunciati da centinaia di famiglie.
 Perché il fresato è pericoloso?
Il fresato d'asfalto è un rifiuto, la cui composizione è variabile a seconda della provenienza. Se inserito nella produzione, senza opportuni accorgimenti, può liberare una grande concentrazione di sostanze cancerogene, con effetti gravissimi per le persone che ne respirano i fumi. Asfalti Brianza non è autorizzata ad utilizzare il fresato, non essendo in grado di certificarne la provenienza e di garantirne un uso in condizioni di sicurezza.
 Come possiamo dire che Asfalti Brianza usa il fresato?
Non ci sono solo gli odori a testimoniarne l'uso. L'azienda ha accatastato una enorme montagna illecita di fresato, visibile dalla strada, a pochi metri dal sito produttivo. E' poi presente un nastro trasportatore, funzionante, che collega la montagna allo stabilimento. La presenza di questo nastro è una violazione grave della normativa vigente, costituendo una premessa utile alla messa in atto di comportamenti illeciti.
 Cosa può fare il Sindaco?
Dinanzi a queste evidenze il Sindaco ha la facoltà di emanare un'ordinanza restrittiva, per chiudere lo stabilimento fino ad una sua messa in sicurezza. Eppure l'Amministrazione pare preferire le generiche rassicurazioni della proprietà, facendo finta di ignorarne la storia di illeciti e inadempienze.
 Le menzogne della politica.
C'è poi un punto che sentiamo il dovere di sottolineare. Pochi giorni fa, il Sindaco di Concorezzo non ha esitato a dichiarare a mezzo stampa che le analisi sulle emissioni di ARPA, anche se parziali, dovrebbero rassicurare i cittadini. Questo, nonostante sia consapevole che un uso del fresato sia cosa certa o quasi. Come possiamo avere fiducia in autorità tanto propense a intollerabili equilibrismi?

SOLIDARIETA' DA SEGRATE - VITTIME DELLA STESSA VERGOGNA

Riceviamo e ringraziamo di cuore.

Ps: il sindaco Alessandrini di cui Maura fa menzione è stato poi condannato per peculato...

CQSASD




SU CONCOREZZO.ORG - IL COMITATO APPREZZA L'OPERATO DEL SINDACO E RIABILITA PACCIANI : "AMAVA GLI ANIMALI COME VINCENZO BIANCHI!"




A commento del nuovo video de "Le Iene" ( vedi qui: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.......) abbiamo scritto ieri un lungo pst dal titolo: "SUL "SUPERFILTRO" DI ASFALTI BRIANZA E CAPITANIO - PER UNA VOLTA LEGGETE FINO IN FONDO I NOSTRI DATI INCONFUTABILI!"

e cotinuavamo così:
"Un appello, quello di leggere tutto fino in fondo, che rivolgiamo a Procura, Prefettura, Sindaci, Provincia, politici regionali, provinciali e comunali e ai giornalisti della stampa locale e nazionale. Basta voler leggere per capire in modo lampante come stanno le cose: Asfalti Brianza va chiusa (e lo merita) o al più delocalizzata.

L'incipit del post era questo:
"...Avrete verificato tutti nel servizio de Le Iene di ieri lo spessore dei personaggi istituzionali che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini. Anche il Sindaco Capitanio mostra di avere informazioni su parecchie gravi violazioni da parte dell'azienda. Ma anziché prendere una posizione ferma a tutela della salute dei cittadini decide di condividere l'ennesima "supercazzola" inventata da Bianchi e dai suoi consulenti. E i titolisti dei giornali locali rilanciano ingenuamente (si spera) la panzana.
E proseguivamo: "Il buon Capitanio poche settimane fa è venuto a Sant'Albino a mezzanotte per comunicarci, tra le altre cose, di aver avviato due perizie a carico del Comune. Una sulla situazione impiantistica e una di tipo legale. Decisione che caldeggiavamo da tempo e che speravamo fosse promossa anche dal pool di Comuni e dalla Provincia. Francamente sarebbero bastate poche migliaia di euro e poche settimane per uscire da questo incubo di richieste, depistaggi, ritardi e proroghe che dura da sei anni. Diamo per certo che la perizia sia stata commissionata ad un'agenzia seria.
 Il risultato non può che confermare le cose che noi diciamo da sempre e che legittimerebbero da subito la chiusura dell'azienda. E allora perché questa ordinanza?
segue un sacco di materiale ben documentato che trovate qui:
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/sul-superfiltro-di-asfalti-brianza-e.html

Il Comitato di Redazione di "Concorezzo.org" (unico giornale al mondo, ci pare, di cui non si riescano a trovare notizie su chi è il Direttore ecc.) ha tradotto tutto questo complesso materiale in queste scarne parole:
" Emerge invece chiara la posizione dell'Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mauro Capitanio a cui anche i Comitati (?) riconoscono per voce di Paolo Teruzzi che gli atti predisposti dalle istituzioni sono formalmente corretti".


A nome di Paolo Teruzzi precisiamo che deve esserci stato qualche fraintendimento...

giovedì 25 giugno 2020

SUL "SUPERFILTRO" DI ASFALTI BRIANZA E CAPITANIO - PER UNA VOLTA LEGGETE FINO IN FONDO I NOSTRI DATI INCONFUTABILI!


Un appello, quello di leggere tutto fino in fondo, che rivolgiamo a Procura, Prefettura, Sindaci, Provincia, politici regionali, provinciali e comunali e ai giornalisti della stampa locale e nazionale. Basta voler leggere per capire in modo lampante come stanno le cose: Asfalti Brianza va chiusa (e lo merita) o al più delocalizzata.  

CQSASD


Avrete verificato tutti nel servizio de Le Iene di ieri (v. link https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.......) lo spessore dei personaggi istituzionali che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini.
Anche il Sindaco Capitanio mostra di avere informazioni su parecchie gravi violazioni da parte dell'azienda. Ma anziché prendere una posizione ferma a tutela della salute dei cittadini decide di condividere l'ennesima "supercazzola" inventata da Bianchi e dai suoi consulenti. E i titolisti dei giornali locali rilanciano ingenuamente (si spera) la panzana.

Il buon Capitanio poche settimane fa è venuto a Sant'Albino a mezzanotte per comunicarci, tra le altre cose, di aver avviato due perizie a carico del Comune. Una sulla situazione impiantistica e una di tipo legale. Decisione che caldeggiavamo da tempo e che speravamo fosse promossa anche dal pool di Comuni e dalla Provincia. Francamente sarebbero bastate poche migliaia di euro e poche settimane per uscire da questo incubo di richieste, depistaggi, ritardi e proroghe che dura da sei anni.
Diamo per certo che la perizia sia stata commissionata ad un'agenzia seria. Il risultato non può che confermare le cose che noi diciamo da sempre e che legittimerebbero da subito la chiusura dell'azienda. E allora perché questa ordinanza?

Ecco cosa ci risulta (ma siamo disposti ad andare in Tribunale tanto ne siamo sicuri). 
Secondo noi molti degli elementi che elenchiamo sotto sono noti da anni e ad oggi non hanno trovato alcuna soluzione. Sono elementi che indichiamo ai nostri consulenti legali per valutarne la rilevanza dal punto di vista giuridico (e probabilmente anche penale).

Segnalazioni di inquinamento fatte dai cittadini:
Dal 2014 a tutto oggi senza alcun miglioramento della situazione. Anzi grave peggioramento durante l'estate 2019 ("grazie" all'assurda ordinanza di Capitanio del 13/8/2019 che ha consentito di cambiare il bruciatore senza altri interventi di mitigazione. Bruciatore non autorizzato dalla provincia, funzionante senza autorizzazione e senza messa a regime; il che configura la decadenza dell'AUA vigente).

Verifiche ARPA
Come premessa vedi il video de Le Iene (con l'ineffabile Dottor. Maierna e la Dottoressa Bossi, passibile di denuncia per aver tossito apposta contro la Iena in piena emergenza Coronavirus!)

Dopo sei anni di verifiche, tavoli, sopralluoghi (a camino spento) senza risoluzione dei problemi. Sono attualmente in corso verifiche di ARPA e ATS che dovrebbero concludersi a Luglio 2020.
Queste nuove analisi ARPA sono effettuate con produzione al 50% (come previsto dopo il sequestro e la riapertura condizionata imposta dalla Procura) e con temperature mediamente più basse di 30° rispetto agli standard. Oltretutto in una fase in cui l'azienda sa di essere supercontrollata. Dunque in condizioni del tutto diverse da quelle degli anni scorsi e soprattutto dall'estate 2019 quando, dopo il sequestro del faldone "Asfalti Brianza" in Comune e in attesa dell'ormai inevitabile sopralluogo e sequestro, Asfalti Brianza ha bruciato per così dire...tutti i fondi di magazzino.

- Situazione urbanistica e collocazione sul territorio
La mutatissima situazione abitativa e di traffico imporrebbe quanto meno una nuova valutazione di impatto ambientale!
AB è un’azienda insalubre di prima classe e svolge un’attività (rifiuti, bitume, asfalto) non ammessa dal PGT.
Il Vicesindaco Villa ha ripetuto in svariate occasioni che queste aziende sono "autorizzate ad inquinare" e che le amministrazioni hanno armi spuntate. In effetti lui da proprio l'impressione del politico rassegnato a questo clima magmatico in cui malaffare, imprenditoria e collusione di parti dell'amministrazione pubblica finiscono per lasciar affogare la legalità. Ma le cose non stanno così! Per legge un'azienda di questo tipo può lavorare solo mettendo in atto un percorso di autorizzazioni molto puntuali e stringenti da parte di ARPA e ATS. Ogni modifica va autorizzata. Tutto va costantemente monitorato.

- Emissioni in atmosfera

Dalla relazione OSMOTECH (di parte, commissionata dalla stessa Asfalti Brianza) è stata riscontrata la presenza di benzene e altre sostanze nocive anche se si afferma che tale nocività è solo nel raggio di 500 metri.
Ora il benzene è classificato come sostanza cancerogena (H350 : può provocare il cancro) e avente anche altre indicazioni di pericolo: può provocare alterazioni genetiche; liquido e vapori facilmente infiammabili; letale in caso di ingestione e penetrazione nelle vie respiratorie; provoca irritazione cutanea; provoca grave irritazione oculare; può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta; è nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata ecc.
Ricordiamo che anche le Iene hanno fatto effettuare da un collaboratore titolato delle analisi che hanno confermato picchi cancerogeni con una concentrazione assai più elevata rispetto alla relazione Osmotech commissionata da Asfalti Brianza.
Vi sono abitazioni private e attività commerciali e produttive in un raggio inferiore a i 500 m. indicati. Molte case sono a 50 metri.
Vista l'ubicazione e la mancanza di impianti di abbattimento adeguati per quanto troviamo in letteratura ci pare certo che nei dintorni dell'azienda vi siano rischi per la salute.
Cosa confermata, a quanto dice lo stesso Capitanio, dalle relazioni sottoscritte dalle due dottoresse di base della zona, Maria Rosa Benzoni e Antonella Mazzarella.

Altre irregolarità
Abbiamo già evidenziato una marea di altre irregolarità.
-L'AUA fin dall'origine non indica la potenza del bruciatore (lo rileva ARPA in un suo verbale).
-Non ci risulta da nessuna parte che le indispensabili manutenzioni degli impianti di aspirazione e abbattimento ecc. siano state regolarmente effettuate.

- In alcune foto e video fatte da noi quando cominciava a delinearsi il dubbio che il "fresato" (di cui non si sa origine e composizione per cui a ragion di logica potrebbero essere perfino...scorie nucleari) finisse nel camino, abbiamo "scoperto" un bel nastro trasportatore e anche un macinatore che non ci risultano da AUA. Non pensiamo siano autorizzati. A cosa serviranno?

Appena qualcuno di noi ha iniziato ad avere sospetti sul tavolo di concertazione messo in piedi da Borgonovo e dal Comitato Tutela ecc. di Concorezzo ( fine luglio 2019) abbiamo cercato di capire qualcosa anche sul piano tecnico.
- Abbiamo verificato da subito che l’impianto di abbattimento non è in grado di trattare sostanze organiche. Il filtro a maniche può trattenere solo parti grossolane (pietrisco ecc.) ma non quelle più fini e gassose (come appunto le sostanze cancerogene).
- Sappiamo che per tutti i tavoli (da fine 2017 a luglio 2019) una delle questioni in campo era la protezione delle diverse aree di lavoro (carico camion, bruciatore ecc.) ed il convogliamento al promesso (maggio 2018) "sofisticato sistema di filtri con alert da remoto". Dato che tutto  ciò non è mai stato realizzato ne deduciamo che tutto continui ad uscire non trattato dal camino. Anzi col bruciatore nuovo che presuppone una "portata" assai superiore tutto è peggiorato, come testimoniato dalle 900 segnalazioni da noi raccolte in poco più di un mese. 

Gestone rifiuti L’Azienda ha subito sequestro preventivo il 24/9/2019 per stoccaggio di rifiuti che eccedeva in modo significativo  (ci pare di circa 6 volte) quello autorizzato nell’AUA. Alla riapertura all’azienda non è consentito lo stoccaggio dei rifiuti ma solo lo smaltimento. Tale smaltimento andava concluso entro il 24/1/2020. Ovviamente anche questo ordine è stato disatteso da Asfalti Brianza. La montagna è ancora là quasi intatta. Quasi, perché una particella, come non esclude lo stesso Capitanio nel video delle Iene, potrebbe essere finita nella produzione. Infatti, dice Capitanio, uno smaltimento regolare richiederebbe un sacco di camion giornalieri per 60/90 gg. e "una milionata" (di  euro). Oltretutto, dice ancora Capitanio, se bruciassero solo materie prime non ci sarebbe alcun odore. E allora lasciate che ci avvelenino tranquilli in nome del loro risparmio!
Tra le altre cose l'uso illecito nella produzione del fresato (di ignota origine e composizione per cui potenzialmente assai pericoloso) è certificato dallo stesso Bianchi che durante un sopralluogo ARPA del novembre 2019 ammette di usarlo ("ma solo quello dei miei cantieri"; ARPA  osserva che non esiste alcuna documentazione in merito).
Oltretutto perché lasciare aperta l'azienda (solo) per fare lo smaltimento se l'azienda non lo ha fatto nei termini dovuti e addirittura con una lettera beffarda di maggio "comunica" al Prefetto che non intende farlo per evitare l'inquinamento da camion e "in nome della tanto decantata economia circolare" (peccato sprecare tanti bei rifiuti senza incenerirli nei nostri polmoni!). Ma fanno sempre quello che vogliono?
Questa montagna di schifezze ammassate da anni contro ogni norma è l'assicurazione sulla vita di questa azienda.

- Contaminazione del suolo
 Abbiamo denunciato a suo tempo che una parte dei rifiuti ricadeva nella fascia di rispetto dei 200 m. di un pozzo di acqua ad uso potabile. L'AUA prescrive chiaramente che questo non deve accadere. Tutti negavano e abbiamo dovuto dimostrarlo grazie a foto da "Google map". Abbiamo visto dal sopralluogo di sequestro che la montagna di fresato (o presunto tale), non coperta ed esposta agli agenti atmosferici, sta su un'area che potrebbe non essere tutta e bene impermeabilizzata, con grave rischio per la falda che da noi è separata da soli 3 metri di ghiaia e senza barriere argillose.
Lo stesso sopralluogo ha rilevato ammasso di rifiuti pericolosi e non, da parte della ditta W.BAU, la "ditta fantasma" scoperta in sito in quella occasione. Da tali rifiuti colava "percolato" con rischio di  contaminazione del suolo.

- Gestione delle acque

L’attività è stata oggetto di diffida da parte di ATO MB in data 13/11/2019 per il mancato rispetto di una prescrizione contenuta nell’AUA. Fin dal 2016 Asfalti Brianza aveva chiesto "in via provvisoria" di scaricare nella fognatura del vicino. Ovviamente 4 anni di provvisorietà risultano eccessivi. Asfalti Brianza ha cercato di dimostrare di aver fatto i lavori grazie a fatture della stessa W.BAU come ente esecutore ma a quanto pare la documentazione non ha soddisfatto. Nella diffida si imponeva ad Asfalti Brianza di ottemperare entro 60 gg.. Capitanio ha affermato recentemente che la diffida era risolta (?) ma all'ultimo tavolo prefettizio ATO ha ribadito che a tutto oggi l’azienda non ha fatto nulla per cui si valuterà eventualmente di ritirare l'AUA e di chiudere l'attività.

Cosa si aspetta a chiudere questa azienda che non ha una sola cosa in regola? 


A PROPOSITO DI RESPONSABILITA' DEL SINDACO, DI NORMATIVE VIGENTI E MODUS OPERANDI DELLA PROPRIETA' DI ASFALTI BRIANZA

VISIONATE QUESTO VIDEO RELATIVO AD UNA COMMISSIONE TENUTASI IN PROVINCIA NEL 2015 IN RELAZIONE AL SEQUESTRO AVVENUTO AI DANNI DELLA LUCCHINI E ARTONI (APPARTENENTE ALLA STESSA PROPRIETA' DI ASFALTI BRIANZA).
In particolare dopo il minuto 9.30 trovate indicate le normative che fanno del Sindaco il responsabile plenipotenziario della salute dei cittadini.
Si evidenziano anche una serie di interventi amministrativi compiuti dal Comune di Segrate. Interessante analizzare il modus operandi dell'Azienda che si è riprodotto pari pari a Concorezzo (irregolarità di gestione dei rifiuti, sequestro, notizie di reato a fronte di continue richieste da parte dell'Azienda di modifiche dell'AUA, del PGT ecc.).

vedi il video:
https://www.youtube.com/watch?v=IEg5OIUIohM&feature=youtu.be

Milano, scoperta discarica abusiva da 30 mila metri quadrati (VIDEO)

Milano, scoperta discarica abusiva da 30 mila metri quadrati (VIDEO)

2011 - SEGRATE - Nessuno tocchi quella fabbrica. Contestazioni dei cittadini sulla "Lucchini-Artoni" durante il consiglio comunale, ma l'azienda non si sposterà - Fuori dal Comune

SEGRATE - Nessuno tocchi quella fabbrica. Contestazioni dei cittadini sulla "Lucchini-Artoni" durante il consiglio comunale, ma l'azienda non si sposterà - Fuori dal Comune

PRO MEMORIA SULLA PROPRIETA' DI ASFALTI BRIANZA

mentre la Procura indaga rinfreschiamo la memoria sulla proprietà di Asfalti Brianza e sulle sue complesse vicende...

                         CHI SONO I PROPRIETARI:

Segrate, area ex Dogana sequestrata per rifiuti pericolosi (gli stessi propietari di Asfalti Brianza) e - YouTube

SEMPRE I BIANCHI PROTAGONISTI (QUELLI DI ASFALTI BRIANZA) !

il video della finanza non ha audio ma basta guardare.



(22) Segrate, area ex Dogana sequestrata per rifiuti pericolosi - YouTube

13/1/2020 - Asfalti Brianza - video trovato in rete (da Il Giornale)


lunedì 13 gennaio 2020


Asfalti Brianza - video trovato in rete (da Il Giornale)

COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO (MONZA) : Asfalti Brianza - video trovato in rete:

Per rinfrescare la memoria (nonostante smog generalizzato da traffico e riscaldamenti, 
finestre chiuse,  produzione ridotta, additivi profumati, controlli da fare "a naso")
su quanto accaduto questa estate.

Teniamoci pronti a contrastare qualsiasi riapertura.

ASFALTI BRIANZA - VIDEO DE IL FATTO QUOTIDIANO


giovedì 20 febbraio 2020


Asfalti Brianza - se ne occupa anche il Fatto quotidiano



ps: secondo la stessa Asfalti Brianza le emissioni sono cancerogene solo in un
raggio di 500 metri! Le analisi delle Iene rilevano le stesse sostanze cancerogene
ma con una concentrazione assai più elevata. Le case più vicine sono a 50 metri.


vedi l'articolo qui: Brianza, "aria nociva" dal camino di un'azienda in quattro comuni.
I cittadini denunciano: "Per coprire i miasmi utilizzato profumo di cioccolato" -

 Il Fatto Quotidiano

VINCENZO BIANCHI DI ASFALTI BRIANZA: UN UOMO PIENO DI FANTASIA



LEGGI SOLO L'INCIPIT SI QUESTO ARTICOLO DEL 2014 (UNO FRA ALTRI CENTO ARTICOLI).





LE VERITA’ NASCOSTE – SEGRATE DOMANI 2020 CIVICI PER SEGRATE: Pioltello,sisas,fallini,disimine,ambiente,

mercoledì 24 giugno 2020

LE IENE: "ASFALTI BRIANZA 2 LA VERGOGNA" ("WATERGATE" AL MALCANTONE) - PROTAGONISTI ARPA E CAPITANIO



News | 

Asfalti Brianza, i cittadini continuano a vivere respirando fumi | VIDEO


LE EVDENZIAZIONI IN GIALLO SONO NOSTRE 
CQSASD


Tre sindaci chiedono risposte certe su Asfalti Brianza, l’azienda di Concorezzo alle porte di Milano che produce asfalti e sembra causare problemi di salute ai cittadini. Alessandro De Giuseppe è tornato da loro perché le analisi vengono fatte quando camino e produzioni sono fermi


Chiediamo risposte chiare, certe e rapide”. È la richiesta di tre sindaci dei territori attorno ad Asfalti Brianza, l’azienda di Concorezzo alle porte di Milano che produce asfalti e sembra causare problemi alla salute dei cittadini. Con Alessandro De Giuseppe ci siamo occupati di questa vicenda ascoltando tutti i soggetti coinvolti: residenti, Comune, Arpa e azienda (clicca qui per il primo servizio).
“Verso le 23 si accendono questi camini e noi non respiriamo più”, sostengono i residenti. Mal di gola, bruciori agli occhi, asma sono solo alcuni dei malori che accusano alcune centinaia di persone. Tutti abitano vicino allo stabilimento. Nel tempo sono sorti comitati cittadini spontanei che hanno spinto il comune a chiedere gli esami sui fumi e un anno fa sono state fatte le verifiche sui gas emessi. Nonostante le migliorie che l’azienda è stata obbligata a fare il problema è rimasto sempre lo stesso.
Alessandro De Giuseppe per fare chiarezza in questa vicenda insieme ai cittadini ha voluto misurare la qualità dell’aria attorno all’azienda. È emerso che ci sono dei picchi che risultano cancerogeni”, spiega Alberto Ruprecht, consulente dell’istituto Tumori di Milano. E intanto le emissioni continuano. Così siamo andati a casa del sindaco di Concorezzo. Lo contattiamo all’una di notte nel momento massimo in cui i cittadini accusano odori e malesseri: “Nel momento in cui qualcuno mi mette nero su bianco questi dati certi non ho problema a emettere un’ordinanza per problemi ambientali”, ci aveva assicurato Mauro Capitanio. Insomma, dati certi perché i nostri non erano ufficiali. Doveva pensarci l’Arpa che però non sembrava mai rilevare il problema perché gli esami dell’aria li faceva sempre quando gli impianti erano spenti.
Nel frattempo è proseguita la battaglia dei comitati. A settembre la Procura ha posto sotto sequestro l’azienda per gestione illecita di rifiuti. “Io non ho mai inquinato, sono due anni che l’Arpa viene a fare controlli. La tutela dei cittadini è la prima cosa”, ci ha detto Vincenzo Bianchi Amministratore delegato di Asfalti Brianza.
Passano i mesi ma la situazione non sembra cambiare. Tanto che il 5 maggio a mezzanotte un residente registra un video da fuori lo stabilimento. Si vede un gran fumo uscire da un camino nel cuore della notte. Dopo sequestro e dissequestro, Asfalti Brianza ha riaperto all’inizio della Fase 2, ma la riapertura era vincolata all’obbligo di intervenire sugli impianti per ridurre i fumi e di smaltire la montagna di asfalto fresato che teneva sul piazzale entro gennaio. Un materiale potenzialmente pericoloso.
“Loro hanno accatastato questa montagna di materiale per due motivi: dalle indagini si suppone che usassero una parte di quel fresato nel ciclo produttivo e per smaltirla ci vorrebbero una 15ina di camion al giorno per 60/90 giorni che è più di una milionata”, spiega il sindaco Capitanio. “Teoricamente nel ciclo produttivo avrebbero dovuto utilizzare solo materia prima. Io posso farli chiudere ma ci deve essere un dato oggettivo”. Cioè dimostrare con dati gli odori e l’inquinamento. 
L’ente che può dimostrarlo è l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Ma l’azienda può lavorare solo di notte mentre l’Arpa può andare solo di giorno, così per fare le analisi si sono dati appuntamento che non essendo un controllo a sorpresa potrebbe non portare esiti significativi. Così siamo andati a parlare con Paola Bossi, dirigente dell’Azienda regionale per l’Ambiente di Milano. Era il 24 febbraio 2020, l’allarme coronavirus iniziava a diffondersi. Lei anziché risponderci, ci ha tossito in faccia.
Ora arriva la richiesta di 3 sindaci che vogliono risposte chiare e certe su questa azienda. Hanno scritto non solo all’Arpa, ma anche a Prefettura, Procura e Provincia, speriamo sia la volta buona

martedì 23 giugno 2020

ASFALTI BRIANZA. - Siamo ancora nella merda ma puzzerà il 50% in meno (grazie all'ordinanza di Capitanio)

Il nostro commento per immagini:
CQSASD


Va beh; un po' più seriamente:
Che bella ordinanza! Non dice quali misure deve prendere!! E chiede alla Provincia di recepirle... Evidentemente ha omesso il riferimento a un qualche documento di AB (probabilmente quello dove vengono proposte le malaugurate "nebulizzazioni"!)... Alla faccia della trasparenza!
Non è utile né ad ottenere risultati concreti né a mettere una premessa da utilizzare in caso di ulteriore inadempienza (in sede di TAR o Consiglio di Stato). Il dispositivo è del tutto generico e non se ne comprende l'urgenza! Le perizie pagate dal Comune servivano solo a parare le terga a Capitanio?
Insomma ci sembra solo materiale interessante per i nostri legali.
L'unico luogo dove possono essere decise le modifiche dovrebbe essere la conferenza dei servizi e l'unica cosa seria che dovrebbero fare è avviare la V. I. A., e intanto fare un'ordinanza per fermare la produzione!
Una sera alla 1 Capitanio ha visto con noi sfrecciare un camion di fresato ma zitto e mosca. Sa anche che nel verbale di sopralluogo ARPA del novembre 2019 AB ha ammesso di aver utilizzato fresato (o presunto tale dato che nessuno sa da dove viene e di cosa è composto), cosa del tutto illegittima per sua stessa ammissione. La stessa sera ha detto che di ARPA non ci si può fidare. Poco tempo fa ci ha raccontato che la montagna non era nei 200 m. dal pozzo (poi smentito dai fatti) e che la diffida ATO per irregolarità negli scarichi fognari era risolta. E ATO lo sbugiarda radicalmente. 

Capitanio che dice di avere continue interlocuzioni con Procura (a fare che?) e Prefettura e di "lavorare ad otto mani" con gli altri Sindaci ma poi va sempre "a quattro zampe" per conto suo e come Renato Napoli (quello delle intercettazioni Caianiello) continua a "concertare" con Asfalti Brianza!

CQSASD

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Ed ecco il commento molto più sobrio ma altrettanto sconfortato de

La Rondine Concorezzo

ASFALTI BRIANZA. QUANDO MANCA IL CORAGGIO DI GOVERNARE.


Il sindaco di Concorezzo ha da poco emanato un'ordinanza, concertata con l'azienda, per permettere l'adozione di misure finalizzate al contenimento delle emissioni, senza prevedere indicazioni specifiche e azioni ben precise.


E' questo un errore che si ripete, dando ancora una volta carta bianca ad Asfalti Brianza. La scorsa estate, Capitanio ha infatti emanato un'ordinanza per consentire l’installazione di un nuovo bruciatore, con la promessa di una notevole riduzione delle emissioni. A questa modifica dell’impianto sono seguiti disagi fortissimi, portando a oltre 900 segnalazioni in poche settimane, da parte di cittadini esasperati.


Ancora una volta, è mancato il coraggio di governare con risolutezza una vicenda tanto preoccupante. Le inadempienze di Asfalti Brianza, il potenziale pericolo per la salute pubblica e contraddizioni che abbiamo più volte denunciato, sono elementi sufficienti per ordinare la chiusura preventiva del sito, con una revoca dell'autorizzazione a produrre, come previsto dalla legge e dalla giurisprudenza.


⭕ Qui il testo dell'ordinanza: https://bit.ly/2V6HVDO. Letto il titolo e lette le premesse, pur smorzate e senza i doverosi richiami alle molte inadempienze dell'azienda, non possono che prevalere il disappunto e l'incredulità, dato un dispositivo così inefficace e privo di contenuto.

lunedì 22 giugno 2020

TUTTI PAZZI PER ASFALTI BRIANZA, L’AZIENDA CON CUI TUTTI VOGLIONO “CONCERTARE”



Sappiamo tutti della propensione dei Sindaci di Concorezzo (dal “vecchio” Borgonovo al
“nuovo” Capitanio) a “concertare” con Asfalti Brianza supportandone le fantasiose “innovazioni” a suon di ordinanze. Poi c’è ARPA che “concerta” con Asfalti Brianza giorni ed orari dei campionamenti purché a camino spento o a bassissimo regime. Ma c’è anche un sacco di altra gente (specie Renato Napoli di cui trovate sotto...) che cerca spasmodicamente il buon Vincenzo Bianchi (o, come affermano, viceversa) per “concertare” con lui soluzioni efficaci nel campo degli appalti pubblici.  

SCONCERTANTE!

CQSASD



TROVATO IN RETE:
NB: Si tratta di intercettazioni per il caso Caianiello. Le misure cautelari richieste non riguardano Asfalti Brianza. Ne emerge comunque un quadro preoccupante. E non mancano anche altri “protagonisti” di quell’area ad est di Via Adda cui abbiamo già dedicato un nostro dossier anni fa denunciando alle autorità abusivismo e degrado.


e soprattutto : 


Attorno a pagina 55 ci trovate citato il buon Vincenzo Bianchi e il padre e per molte pagine successive la W.BAU (la "ditta fantasma" scoperta "dentro" Asfalti Brianza dai Carabinieri) coi suoi bandi vittoriosi.

ma anche:

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