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lunedì 3 agosto 2020

LEGA DI CONCOREZZO - PARLANO LE CARTE!




























IL BELLO E' CHE PERFINO GRUPPI DI CENTRODESTRA CHE ERANO ATTIVI NELLA NOSTRA MEGA CHAT NON HANNO SOTTOSCRITTO LA LETTERA AL PREFETTO. TUTTA GENTE CHE CI INVITAVA A NON CADERE NELLE SPIRE DELL POLITICA PERCHE' "LA BATTAGLIA PER LA SALUTE VA OLTRE LE DIVISIONI POLITICHE". POI TUTTI LIGI AGLI ORDINI DI PARTITO. CHE PENA!

PS: ESCLUSO IL SOLO ALBERTO MARIANI DEL "GRANDE NORD" CHE RINGRAZIAMO.

Asfalti Brianza: 7 domande ancora senza risposta al Prefetto e al Sindaco di Concorezzo. E p.c alla Procura della Repubblica di Monza. Comunicato del comitato di Quartiere Sant'Albino




Asfalti Brianza: 7 domande ancora senza risposta al Prefetto e al Sindaco di Concorezzo.  E p.c alla Procura della Repubblica di Monza. 


Comunicato Stampa del comitato di Quartiere Sant’Albino.

1) Non è vero che “i dati sono rassicuranti”: le emissioni sono cancerogene. Perché l’ansia di dire che va tutto bene?
I dati a cui si riferisce il Sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio sono relativi ai campionamenti passivi effettuati prevalentemente in epoca di “lockdown”, con produzione ridotta a 4 ore e fino al 50% dello standard. Da mesi come comitato avevamo anticipato che quelle rilevazioni non sarebbero state indicative. 
Nell’unico giorno di controlli al camino in regime “quasi normale” (il 30/6/2020) ARPA ha rilevato che in 9 casi su 14 c’è stato sforamento dei limiti e che in particolare è fuori scala soprattutto il Benzene, sostanza cancerogena e mutagena che può produrre (Fonte: Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, IARC) oltre ai tumori, malformazioni genetiche, leucemie, gravi irritazioni a naso, occhi, gola, pelle. Insieme al Benzene risultano fuori norma anche altri Composti Organici Volatili come Toluene e Xilene. Ricordiamo che la notte tra il 2 e 3 luglio, a controlli al camino oramai terminati (ARPA lascia il sito il 30/06), si è registrato un picco nel numero di segnalazioni per aria irrespirabile da parte dei cittadini, riscontrate ufficialmente in sede Asfalti Brianza dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale MB e riportate nel verbale acquisito da ARPA.

2) Dentro la sede di Asfalti Brianza c’è una montagna illegale e pericolosa di rifiuti da spostare. Subito. Ma nessuno l’ha vista crescere? AB è in grado di sostenere i costi di smaltimento? 
Anche qui potremmo scrivere pagine e pagine sulla qualità e l’efficacia dei controlli effettuati fino al mese scorso. Asfalti Brianza aveva un’autorizzazione AUA per stoccare fino a 1200 mc di fresato. Nessuno ha visto in questi anni trasformarsi il piccolo deposito in una montagna nera di 25.141 mc (venticinquemilacentoquarantuno metri cubi, dati ARPA), alta circa 14 metri? Siamo a 20 volte oltre i permessi.  
Non solo. Di questo fresato non si conosce la provenienza e la composizione, perché l’azienda non dimostra – secondo la perizia ordinata dal Sindaco di Concorezzo - di avere i completi registri di carico e scarico. E perché avere tutto quel fresato? Già lo scorso 4 settembre 2019, nel verbale ARPA si legge che il gestore (AB) dichiara di usare il solo fresato proveniente dai propri cantieri per immetterlo nel ciclo di produzione di nuovo conglomerato bituminoso. Ma l’azienda non è autorizzata a farlo. Il fresato è a tutti gli effetti un rifiuto e va smaltito in centri specializzati. Questo però è molto oneroso: lo stesso Sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio, quasi a giustificazione dell’azienda, nell’ultimo servizio de “Le Iene” dichiara che per rimuovere completamente la montagna di fresato servirebbero una quindicina di camion al giorno per 60/90 giorni e più di una milionata di Euro. Asfalti Brianza, che non ha ottemperato all’impegno di effettuarne lo smaltimento entro fine gennaio 2020 sottoscritto in Conferenza dei Servizi, ha le risorse per farlo? Qualcuno è in grado di verificare questo aspetto prima di un possibile fallimento dell’azienda? Ricordiamo inoltre che AB nella richiesta di modifica dell’AUA aveva richiesto di utilizzare il fresato nel ciclo produttivo e il Comune di Concorezzo aveva dato parere favorevole salvo poi revocarlo. 
Secondo l’ultimo verbale Arpa del 13/7 non risulta inoltre ancora essere stata completamente liberata dal deposito di fresato la fascia di rispetto di 200 metri dal pozzo di acqua potabile di Brianzacque. 
Ultimo dato. AB lamenta il fatto che il fresato accumulato si è ormai così compattato da diventare una roccia tale da mettere in difficoltà le ruspe. Un’altra, ennesima scusa per non rispettare gli impegni? 

3) Non ci sono registri di manutenzione e procedure di emergenza. È possibile consentire ad un’azienda insalubre di agire così nel 2020?
Secondo la perizia ordinata dal Sindaco di Concorezzo, l'azienda non ottempera a diverse prescrizioni previste nell'AUA, quali la tenuta del registro manutenzioni degli impianti di aspirazione e abbattimento oltre alla mancata predisposizione di procedure di emergenza! Questo non può essere consentito: AB è azienda insalubre di prima classe che opera in un contesto urbano. Quale responsabilità per Enti e Istituzioni e i loro vertici che conoscono la situazione ma non intervengono?

4) Aree di impianti a cielo libero: emissioni intollerabili anche da qui.
Ci sono ancora aree dell’impianto non compartimentate e non dotate di aspiratori e impianti di abbattimento che permettano il trattamento delle sostanze organiche. Ancora una volta in spregio all’AUA.  

5) Nastro trasportatore non autorizzato ma collegato alla rete elettrica e pronto all’uso. Va immediatamente smantellato. 
È stato rinvenuto – vedi perizia Comune di Concorezzo - un nastro trasportatore collegato alla rete elettrica che collega la montagna di fresato all’impianto di produzione. Non dovrebbe esserci perché non autorizzato. Perché si trova lì, pronto all’uso?

6) La concorrenza sleale di Asfalti Brianza ai produttori onesti. Produce con un impianto vetusto e fuori controllo, non si preoccupa della salute e dell’ambiente. Risultano ancora debiti con gli enti previdenziale e assistenziali? Pochi mesi fa erano oltre centomila euro. Ecco come Asfalti Brianza abbatte i costi e vince gli appalti pubblici con le società dello stesso gruppo. Cosa ci potrebbe dire la Guardia di Finanza, il NOE o l’ANAC? PS: IMU e TASI sono regolarmente pagate?
Le società dello stesso gruppo che si appoggiano per la produzione agli impianti di Asfalti Brianza, gestiti nel modo che abbiamo visto, riescono a fare prezzi concorrenziali vincendo così gli appalti delle amministrazioni pubbliche, a scapito dei produttori onesti, dell’ambiente e della salute dei cittadini. Pochi mesi fa risultavano decine di migliaia di euro di debiti con Inps e Inail. Avete mai verificato a quanto ammontino oggi? La Guardia di Finanza, il NOE o l’ANAC, i centri di appalto pubblico... non hanno nulla da dire? Sono stati informati? Sono state regolarmente pagate le imposte comunali?

7) Asfalti Brianza via per sempre dai centri abitati, Concorezzo intervenga ora sul PGT in discussione. Non si perda questa occasione straordinaria.
Già classificata azienda insalubre di Prima Classe, Asfalti Brianza non può stare dove si trova ora. Secondo la Legge dovrebbe essere insediata in zone non urbanizzate, lontana da centri abitati e attività umane. AB, con i suoi impianti vetusti e fuori norma, si trova invece a meno di 100 metri dall’abitato di Rancate (Concorezzo) e da attività commerciali e altre aziende. E in più, in tutti questi anni, l’azienda ha più volte disatteso e procrastinato le prescrizioni degli Enti e gli impegni sottoscritti: comportamenti incompatibili con la gestione di un’attività già di per sé pericolosa e nociva.
L’amministrazione comunale di Concorezzo sta per approvare il nuovo PGT: è l’occasione per dare un segnale inequivocabile di cambiamento per il futuro dell’area interessata che ricade, tra l’altro, nella “Rete Verde di Ricomposizione Paesaggistica del PTCP della Provincia di Monza e Brianza. Anche Arpa invita il Comune a verificare la compatibilità dell’attività con i vincoli derivanti dal PGT nella sua ultima relazione.

Riteniamo che per le evidenze sopra riportate Asfalti Brianza sia sottoposta a chiusura definitiva. Ci attendiamo che tutti gli enti preposti, ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità, vogliano agire con coscienza a tutela della salute e dell’ambiente, ponendo fine a comportamenti illeciti da parte di un’azienda che non ha mai dimostrato di voler assolvere agli adempimenti in materia ambientale: emissioni in atmosfera (secondo filone di indagine della Procura), recupero acque reflue (v. diffida ATO), smaltimento rifiuti (primo filone di indagine della Procura). I dati oggettivi sono ormai tali e tanti da non ammettere alcun tipo di inerzia da parte delle istituzioni tutte: noi cittadini siamo pronti a far valere i nostri diritti nelle sedi opportune.

COMITATO: COSA C'E' SCRITTO DAVVERO NELLA RELAZIONE ARPA (31/7/2020)


C'è chi non la racconta giusta!
CQSASD




RELAZIONI ARPA: CONSIDERAZIONI DEL COMITATO DI QUARTIERE SANT’ALBINO  – 31/07/2020

E dopo la Perizia Tecnica commissionata dal Sindaco di Concorezzo, anche le relazioni Arpa attese per la fine di luglio, confermano le evidenze che da almeno un anno stiamo portando all’attenzione di tutte le amministrazioni coinvolte, degli Enti, delle Istituzioni e della cittadinanza.
  •       Partiamo dal peccato originale di tutta questa vicenda: in quanto azienda insalubre di Prima Classe AB non può stare dove ora si trova, a meno di 100 metri dall’abitato di Rancate (Concorezzo) e da attività commerciali e altre aziende. ARPA invita il Comune di Concorezzo a verificare la compatibilità dell’attività con i vincoli derivanti dalla pianificazione del territorio. Anche noi chiediamo al Comune di Concorezzo e alla Provincia di rivalutare l’autorizzazione all’esercizio dell’attività, alla luce, non solo della tipologia di attività svolta dall’azienda, già classificata fra quelle più inquinanti e nocive dalla legge (dovrebbe essere insediata in zone non urbanizzate, lontana da centri abitati ed attività umane), ma anche in virtù del livello di vetustà dell’impianto ben rappresentato dai Tecnici chiamati dal Sindaco Capitanio, nonché del comportamento dell’azienda che ha più volte disatteso le prescrizioni degli Enti, procrastinando gli interventi richiesti: un comportamento incompatibile con la gestione di un’attività già di per sé pericolosa. Ci domandiamo come sia possibile che, date le condizioni al contorno, l’attività non sia mai stata sottoposta, in questi anni, a Valutazione di Impatto Ambientale, limitandosi gli enti preposti a un parere di conformità con la destinazione produttiva dell’area. Destinazione ora rivedibile nell’ambito della revisione generale del Piano di governo del territorio, considerando che l’area ricade nella “Rete verde di ricomposizione paesaggistica” del PTCP Monza e Brianza. Ci attendiamo che il Comune di Concorezzo assuma una posizione chiara nelle prossime votazioni sul PGT, dando un segnale inequivocabile di cambiamento per il futuro prossimo dell’area interessata, gettando le vere basi di una coscienza sostenibile per il bene della cittadinanza tutta
  •       Le emissioni non sono solo odorigene ma anche nocive. I cittadini che hanno segnalato negli anni sintomi diversi derivanti dai fumi acri provenienti dall’impianto, testimoniati anche dal Caposquadra dei VVFF in data 2 luglio 2020 e ripresa nella relazione ARPA, non hanno subito solo un disagio. Non si trattava solo di “puzza” che ammorbava l’aria della propria casa; si trattava di emissioni cancerogene. I composti organici volatili totali (COVT), durante le analisi effettuate da ARPA in sito, superano in modo costante il limite imposto dall’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) rilasciata dalla Provincia nel 2016. I Tecnici ARPA rilevano inoltre una concentrazione di benzene, toluene e xilene tali da superare le limitazioni imposte all’azienda dalla Provincia per l’esercizio della sua attività. Cosa provocano queste sostanze? Lo spiegavano in modo dettagliato i Tecnici incaricati dal Comune che hanno consegnato a Capitanio la loro relazione lo scorso 15 giugno.  Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) vi è sufficiente evidenza che il benzene sia cancerogeno per l’uomo e in particolare causi: leucemia mieloide acuta e leucemia non linfocitica acuta. L’esposizione al benzene e’ stata inoltre positivamente associata a leucemia linfocitica acuta, leucemia linfocitica cronica, mieloma multiplo, linfoma non-Hodgkin. Inoltre, il benzene è riconosciuto come tossico per lo sviluppo e la riproduzione degli individui di sesso maschile dal California Environmental Protection Agency. La presenza di Benzene oltre i limiti autorizzati era già stata evidenziata nel 2018 da una relazione tecnica commissionata dalla stessa AB e consegnata al Comune, nonché agli Organi competenti. Allora l’hazard index totale era 756 (Il valore nettamente più alto era benzene), quindi l'aria doveva essere diluita 756 volte per non risultare nociva. Era ragionevole supporre che tale condizione era rispettata ad una distanza minima di 500 mt dal camino. Questi dati si riferivano alla produzione svolta con il precedente bruciatore che aveva una portata inferiore del 30% rispetto all' attuale.
  •       Lo stoccaggio di rifiuti presente in sito è ben 20 volte superiore al quantitativo ammesso dall’Autorizzazione (25.141 m3 rispetto ai 1.250 autorizzati dai rilievi dell’Arpa luglio 2020); non se ne conosce la provenienza e la composizione, perché l’azienda non dimostra di avere i registri di carico e scarico. Perché avere tutto quel fresato? Già lo scorso 4 settembre, nel verbale ARPA si legge che il gestore (AB) dichiara di usare il solo fresato proveniente dai propri cantieri per immetterlo nel ciclo di produzione di nuovo conglomerato bituminoso. Ma l’azienda non è autorizzata a farlo! Il fresato è a tutti gli effetti un rifiuto e va smaltito in centri specializzati. Questo però è molto oneroso: lo stesso Capitanio, quasi a giustificazione dell’azienda, nell’ultimo servizio de “le Jene” dichiara che per rimuovere completamente la montagna di fresato servirebbero una quindicina di camion al giorno per 60/90 giorni e "più di una milionata". Meglio utilizzarlo nel ciclo produttivo senza autorizzazione! Arpa indica  la presenza di altre 2 tramogge che alimentano direttamente il mescolatore ed ipotizza che possa essere usato per vari tipi di asfalto (fonoassorbente, o colorato x piste ciclabili), lavorazioni che implicano l'aggiunta di polimeri a base di gomma, non presenti come materiali autorizzati da AUA. Per questo punto ARPA chiede documentazione scritta non fornita il giorno del sopralluogo. Dopo il sequestro disposto dalla Procura di Monza, AB doveva liberare il sito entro la fine di gennaio. Dall’ultimo sopralluogo di ARPA il 13/07/2020, i Tecnici denunciano una “non oculata visione dell’azienda di reperimento di una pluralità di siti di destino al fine di poter garantire con continuità le operazioni di allontanamento dei rifiuti e periodi di fermo smaltimenti prolungati”. Nonostante le richieste di adempimento agli atti delle Conferenze di Servizi susseguitesi dallo scorso inverno fino all’ultima dell’8 luglio 2020, il 13/07/2020 non risulta ancora essere stata completamente liberata la fascia di rispetto del pozzo di acqua potabile, così come non è stato fatto il controllo per verificare l'effettivo stato del fondo permeabile sotto il cumulo di fresato che dovrebbe contenere e convogliare le acque di prima pioggia in appositi pozzi di decantazione.

Riteniamo che per le evidenze sopra riportate l'Azienda vada sottoposta a chiusura definitiva. Ci attendiamo che tutti gli enti preposti, ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità, vogliano agire con coscienza a tutela della salute e dell’ambiente, ponendo fine a comportamenti illeciti da parte di un’azienda che non ha mai dimostrato di voler assolvere agli adempimenti in materia ambientale: emissioni in atmosfera (secondo filone di indagine della Procura), recupero acque reflue (v. diffida ATO), smaltimento rifiuti (primo filone di indagine della Procura). I dati oggettivi sono ormai tali e tanti da non ammettere alcun tipo di inerzia da parte delle istituzioni tutte: noi cittadini siamo pronti a far valere i nostri diritti nelle sedi opportune.

domenica 2 agosto 2020

ASFALTI BRIANZA - VIOLAZIONI, NORMATIVE DI RIFERIMENTO E SANZIONI COLLEGATE










Trovate a questo link un file che elenca, per la vicenda Asfalti Brianza, una serie di norme di riferimento, le violazioni accertate (numerosissime) e alcune relative possibili sanzioni (di cui molte gravi e di carattere penale: carcere!). Erano denunce che facevamo da un anno ma abbiamo utilizzato come traccia di riferimento la Perizia commissionata dal Comune di Concorezzo che poi Capitanio ha cercato di secretare o almeno di minimizzare nei suoi effetti. E' meglio che qualche amministratore cominci ad informarsi anche sulle possibili conseguenze di atti omissivi.

CQSASD


https://docs.google.com/spreadsheets/d/1mpNxQZJ-fD_1twUEwgB5Z1y3Fr02dejyn9ksh7sLFFQ/edit?usp=sharing



In particolare il Sindaco Capitanio è invitato a rileggersi questo: 
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/07/2372020-invito-al-sindaco-capitanio.html


PS: 

ARIA SALUBRE? MA VA!


In particolare per Capitanio che sembra non aver capito, ma un po' per tutti ribadiamo che le rilevazioni di ARPA "rassicuranti" cui fa quotidianamente riferimento lo stesso Sindaco, sono quelle relative ai campionamenti passivi effettuati in epoca di lockdown, con produzione ferma o al 50% e con temperature 30° sotto lo standard. E da secoli avevamo anticipato che non sarebbero state indicative, come commenta pure la Perizia del Comune. La stessa ARPA rileva che andranno riviste in condizioni standard. 

MA L'UNICO GIORNO DI CONTROLLI AL CAMINO CON REGIME "QUASI" NORMALE (30/6/2020) HANNO RILEVATO CHE IN 9 CASI SU 14 C'E' STATO SFORAMENTO DEI LIMITI E CHE IN PARTICOLARE E' FUORI SCALA IL BENZENE, MATERIALE CANCEROGENO CHE PUO' PRODURRE ANCHE MALFORMAZIONI GENETICHE, GRAVI IRRITAZIONI A NASO,OCCHI, GOLA, DANNI AL SANGUE ECC.

venerdì 31 luglio 2020

LE FUMOSE ANTICIPAZIONI DI CAPITANIO NUOCCIONO GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Incompetenza, malafede o entrambe?

Lo spieghiamo a Capitanio a lettere cubitali:

































































giovedì 30 luglio 2020

SULLA SCIA DELLA "DONAZIONE" DI CAMICI DI FONTANA IL PUPILLO CAPITANIO INVENTA IL "MODELLO CONCOREZZO"


Chiediamo di cuore alla brava Barbara Calderola di contattarci in futuro per raccogliere anche la nostra versione sui fatti. Quello che un  po' enfaticamente viene descritto come un nuovo "Modello Concorezzo" nella gestione delle problematiche di inquinamento prodotto da Asfalti Brianza è in realtà una pratica vecchia come il mondo: lo scaricabarile e la costruzione di bufale.
In altro recente articolo la giornalista diceva che "da sei anni le Istituzioni non si danno pace" per risolvere la questione.
In Lazio ARPA e NOE dei carabinieri hanno risolto un caso analogo in mezza giornata: impianto a massimo regime, analisi al camino e...chiusura definitiva.
Nello scenario sconfortante di generale inadeguatezza costruito in questi sei anni da Enti ed Istituzioni i Sindaci di Concorezzo meritano a nostro avviso la palma dei peggiori. E dopo Borgonovo, "inventore" del tavolo di concertazione con AB (ditta insalubre di prima classe e proprietà incappata in parecchi "incidenti di percorso" con le autorità) anche Capitanio fa la sua figura. Ha raccontato di essere stato informato dell'inquinamento solo un anno fa , ma è in giunta da 10 anni! Con la scellerata ordinanza del 13/8/2019 ha dato carta bianca ad AB per cambiare il bruciatore impedendo le verifiche di legge della Provincia. Così da un anno siamo stati avvelenati per colpa principalmente sua. Dopo il sequestro del 25/9/2019 saremmo pronti a giurare che ha dato un contributo personale alla riapertura sia pur parziale e con "additivi profumati". A fine giugno ha autorizzato un'altro intervento inutile (il nebulizzatore) pur avendo tra le mani una Perizia fatta da gente seria che ha confermato al 100% tutte le nostre denunce ivi compresi i rischi per emissioni cancerogene di benzene. Di fronte a una montagna di segnalazioni da parte dei cittadini ha fatto un'ordinanza lampo di chiusura ma dal 16/7 ha ridato il via ad AB (che proprio il 16 ci ha ammazzato di fumi) violando la sua stessa ordinanza che prevedeva la reiterazione se entro  il 30/6 il problema non fosse stato risolto.
Ora l'unica nostra gioia è che fino al 30/9 non potranno lavorare. Ma il dispositivo del "modello Capitanio-Borgonovo" (ora anche vice presidente della Provincia) è sempre lo stesso: dare nuove proroghe per mitigazioni che l'Azienda non ha mai realizzato e non realizzerà  mai.
Intanto l'impegno primario di Capitanio è sminuire le proprie responsabilità facendo credere che ARPA abbia rassicurato rispetto alla salubrità dell'aria. Un'altra bugia. ARPA ha rilevato  (pur con produzione ridotta al 50% e temperature inferiori di 30 gradi rispetto agli standard normali)
un eccesso di benzene, materiale fortemente cancerogeno. Vergogna!

ps: per non parlare del vergognoso essersi assunto il merito del nuovo sequestro del 22/7 dopo che il 28/7 diceva di non sapere nulla di questo evento. Degno della "Bestia". 

CQSASD






I CONSIGLIERI COMUNALI LEGHISTI DI CONCOREZZO SONO TALI E QUALI A LUI (DA PD DI CONCOREZZO)

Ieri sera, il consiglio comunale di Concorezzo non ha potuto svolgersi perché i consiglieri comunali di maggioranza non erano presenti in numero sufficiente, né fisicamente, né via web.
I consiglieri di minoranza erano invece tutti presenti.
Evidentemente, i primi, cercano di seguire le orme del loro capo che naviga intorno al 90% di assenze alle sedute parlamentari.
I leghisti di Concorezzo cercano di apparire come moderati e dialoganti ma sono esattamente come lui e ieri lo hanno palesemente dimostrato.
Concorezzo merita più rispetto da chi è stato chiamato a rappresentarlo!

CONSIGLIO COMUNALE DI CONCOREZZO - SENZA VERGOGNA (DA VIVI CONCOREZZO)

Ieri sera abbiamo assistito ad uno dei momenti piu bui della storia amministrativa del nostro comune. Quella che segue è la triste cronaca della serata...
Concorezzo, 29 Luglio 2020 – E’ in programma la seduta del consiglio comunale. Seduta in cui la maggioranza ha deciso di mettere all OdG temi pesanti. Temi che da soli avrebbero meritato ciascuno una seduta ad hoc: variazione di bilancio, rendicontazione su Asfalti Brianza, altri punti minori e, soprattutto, il PGT.
Ore 17.00 - Che ci sia qualche problema lo si inizia a capire nel pomeriggio: a poche ore dal consiglio comunale viene fatta circolare una versione modificata dell’Ordine del Giorno, seguita da una stringata comunicazione del sindaco che informa che il PGT sarà stralciato dal programma della seduta. Stralcio che peraltro Vivi Concorezzo e le altre forze di minoranza avevano in piu occasioni richiesto nelle scorse settimane.
Dunque il punto cardine, quello su cui la maggioranza sta lavorando da anni, viene improvvisamente posticipato ad altra seduta. All’ultimo minuto. Senza spiegazioni.
Ore 20.45 - La seduta dovrebbe avere inizio. I consiglieri di minoranza sono tutti presenti; mentre subito si nota la mancanza in aula di diversi consiglieri di maggioranza. Inizialmente nessuno si preoccupa. Infatti, proprio per evitare defezioni dei suoi, il sindaco ha deciso (sfruttando le norme anti covid) di consentire anche la partecipazione in videoconferenza... Rincorsi e coccolati questi consiglieri leghisti, pur di farli partecipare alle sedute di consiglio.
Cio che un tempo era un onore (l’essere eletto consigliere e poter lavorare per il proprio paese), per i consiglieri di maggioranza oggi pare sia invece un onere. Negli anni passati, accadeva che un consigliere che fosse già in vacanza la sera del consiglio, rientrasse per la seduta per poi tornare in villeggiatura la sera stessa o il giorno dopo. Un senso di responsabilità e di rispetto per i cittadini e per la carica.
Ma il consigliere di maggioranza, probabilmente, questo senso per istituzioni non ce l’ha. E dunque accade che 3 di loro decidano di non presentarsi, nemmeno in videoconferenza. Eh sì, non si presentano proprio nella seduta in cui si dovrebbe discutere di variazione di bilancio, PGT, Asfalti Brianza...
Ore 21.00 – Panico in aula. La maggioranza realizza la situazione e capisce che la validità della seduta dipende dalla presenza delle minoranze. La storia si ripete: già lo scorso anno, in periodo vacanziero, era successa una situazione analoga; in quell’occasione le opposizioni, con responsabilità, avevano accettato di aiutare la maggioranza che non era stata capace di avere in aula consiglieri a sufficienza.
Ma una volta va bene, due no.
Ore 21.15 – Lunghe discussioni tra i presenti. Alla fine PD e Rondine escono dall’aula. Chiara Colombini e Carmen Trussardi da una parte vorrebbero evitare a Concorezzo la vergogna di vedere una seduta sospesa per le assenze dei consiglieri. La vergogna di vedere l’istituzione del consiglio comunale soccombere per l’irresponsabilità di una parte; una preoccupazione che fa loro onore. Ma dall’altra trovano vergognoso quanto sta accadendo, e non sono disposte ad aiutare chi ancora una volta ha dimostrato incapacità e disinteresse per Concorezzo. E dunque escono dall’aula.
Ore 21.30 – Scende il sipario. Non c’è il numero legale: tutti a casa. Seduta rinviatra alla prossima settimana. Sperando che gli assenti tra le fila della maggioranza si degnino di presenziare.

LA LEGA CONCOREZZO HA UN SERIO PROBLEMA. LO RISOLVA SUBITO.


LA LEGA CONCOREZZO HA UN SERIO PROBLEMA. LO RISOLVA SUBITO.
Vogliamo essere chiari su un punto molto importante. Lo scorso anno gli elettori hanno accordato alla Lega la guida della città, consegnandole 9 consiglieri comunali su 17. Nei fatti, un'amministrazione monocolore. Da questo risultato conseguono responsabilità molto serie, a maggior ragione se ci si presenta agli elettori come amministratori esperti.
Se la Lega Nord Concorezzo non è in grado di amministrare la città, lasci il passo ad altri. Se alcuni consiglieri leghisti non intendono partecipare con costanza alle riunioni del Consiglio Comunale, si dimettano subito, nell'interesse di tutti i cittadini.
In occasione del Consiglio Comunale di ieri sera la maggioranza si è presentata senza avere il numero legale, nonostante fosse stata accordata la possibilità di partecipare anche per via telematica.
Non è la prima volta e tutti i gruppi politici di minoranza erano già stati molto chiari: qualora fosse successo ancora, non avrebbero esitato a far saltare la seduta. Abbiamo tenuto fede a questo impegno, insieme a Vivi Concorezzo e al Pd Concorezzo Pierluigi Brambilla.
Le istituzioni, oltre che i cittadini, meritano rispetto. Merita rispetto il lavoro che i consiglieri sempre presenti e sul pezzo fanno quotidianamente, nell'interesse della nostra città. Indipendentemente dallo schieramento di appartenenza.

RADIO POPOLARE SI OCCUPA DEL NOSTRO COMITATO E DELLA NOSTRA LOTTA PER FAR CHIUDERE ASFALTI BRIANZA (30/7/2020)





breve lancio su Metroregione delle 7,15 (dal minuto 8.15 al 10)


https://podcast.radiopopolare.it/metroregione_30_07_2020_07_15.mp3


e poi un po' di info su Asfalti Brianza nella trasmissione Prisma con Claudio Jampaglia e Lorenza Ghidini.


https://drive.google.com/file/d/1j8Tl8ZyYtq-gh3Gcz2QUeguE4XOnlGPE/view?usp=sharing





Se qualche ascoltatore di RP vuole aiutarci può firmare la nostra petizione su CHANGE.ORG.
può farlo qui: https://www.change.org/p/provincia-di-monza-e-brianza-firma-per-chiudere-asfalti-brianza-ditta-insalubre



su Change siamo a circa 450 ma in totale sono già 1700 circa.

mercoledì 29 luglio 2020

LEGGI ANCHE LA VELINA DEI CAPITANIO


Ovviamente si propala la balla che ARPA avrebbe trovato dati rassicuranti sull'aria. E' una bufala.
ARPA ha trovato fra l'altro eccesso di benzene (cancerogeno; può produrre malformazioni genetiche; irritazioni a naso occhi e gola; irritazioni cutanee ecc.).










poi vedi tu...leggi qui:
https://www.concorezzo.org/cronaca/asfalti-brianza-chiusa-fino-ad-ottobre-5384.html?fbclid=IwAR3CXtQ3GtZp9quWtJApmZUZJqrW5mIXYdBcPgZfIQj9sNpsM6kwIEET32o
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28/7/2020 - ORDINANZA DELLA PROVINCIA CHE SOSPENDE L'AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE DI ASFALTI BRIANZA - il nostro commento



Una buona notizia perché finalmente dovremmo garantirci due mesi estivi senza veleno.
Ma visto i personaggi in campo non ci rilassiamo. Già il Sindaco Capitanio, dopo sei giorni di silenzio in cui è stato probabilmente impegnato a costruire coi suoi legali una linea di difesa, ha iniziato a tessere la sua narrazione edulcorata anticipando che c' è qualche dato anomalo ma è garantita la salubrità dell'aria. Una bugia che ci sta proponendo da mesi. Invece per quel poco che finora abbiamo visto nella relazione ARPA emergono dati molto preoccupanti. Il livello di emissioni del Benzene, sostanza che la stessa Perizia promossa dal Comune di Concorezzo definisce cancerogena, quindi possibile causa di cancro nonché possibile causa di malformazioni genetiche e di gravi irritazioni a occhi, naso e gola, oltre che di sfoghi cutanei, è fuori norma. Altrimenti perché la Procura avrebbe sequestrato di nuovo l'azienda impedendole di produrre ?
Certo se per mesi si è lasciato che la gente venisse avvelenata inutilmente la responsabilità di qualcuno emergerà chiaramente. Tra l'altro i controlli al camino sono avvenuti da 3/6 al 30/6  (con produzione al 50% e temperature di 30 ° meno dello standard) e guarda caso, appena finiti i controlli, nella notte fra il 2 e il 3/7 AB si è "sfogata" ci ha asfissiato in massa.
D'altro canto anche sta volta si concede ad una azienda non credibile, col passato che ha, di fare nuove proposte entro il 14/8 e le si da la chance di "riparare" entro il 30/9/2020. Il bello è che la stessa Perizia commissionata da Capitanio (che poi ha tentato di secretarla e che ne sminuisce la portata devastante, che conferma tutte le nostre denunce) dice che le anomalie sono tante e tali che i tempi per un ripristino della legalità saranno comunque lunghi ed anzi addirittura imprevedibili.
Insomma siamo pronti all'ennesima piroetta dei nostri amministratori che al momento sono stati costretti ad intervenire dalla macroscopica evidenza delle violazioni. Confidiamo semmai nel nuovo atteggiamento di ARPA che, liberata dalle pastoie del "tavolo di concertazione" messo in scena da Borgonovo e guidata da una diversa Direzione possa fare fino in fondo il suo dovere di tutela della salute. Così come ATS fin qui mero convitato di pietra agli inutili tavoli succedutisi dal 2017 ad oggi.

Noi comunque leggiamo le carte, annotiamo, sentiamo esperti e legali e andiamo dritti per la nostra strada perché alla fine i fatti parleranno da soli.

CQSASD 










 


Asfalti Brianza
la Provincia sospende l’Aua - autorizzazione unica ambientale
Superati i valori limite delle emissioni inquinanti stabilite nell’autorizzazione

Monza,28 luglio 2020. La Provincia MB ordina la sospensione dell’autorizzazione unica ambientale concessa con determina dirigenziale del 2016 per l’esercizio dello stabilimento adibito alle attività di “recupero di rifiuti non pericolosi e produzione di conglomerato bituminoso”.

E’ stata emessa, nel tardo pomeriggio, l’ordinanza “per il ripristino della conformità dei valori limite alle emissioni misurati rispetto ai valori limite prescritti dall’autorizzazione unica ambientale (AUA) per l’esercizio di stabilimento adibito alle attività di “recupero di rifiuti non pericolosi e produzione di conglomerato bituminoso”.

La Provincia MB, attraverso questo atto amministrativo, dispone, pertanto, l’immediata cessazione dell’attività di produzione del conglomerato bituminoso (e degli annessi impianti) che rappresenta la causa del superamento dei valori limiti alle emissioni, così come prescritti dall’AUA - autorizzazione unica ambientale - e documentati dall’attività di controllo esercitata da Arpa Lombardia tra il 3 e il 30 giugno 2020.

L’attività di controllo e accertamento tecnico dell’ARPA Lombardia ha riguardato la verifica delle operazioni di smaltimento dei rifiuti (da parte dell’Impresa) nonché la misurazione dei valori limite alle emissioni al camino siglato E1 che convoglia i fumi di essiccazione degli inerti per la produzione del conglomerato bituminoso.

in particolare, si legge nella relazione consegnata alla Provincia “ l’ARPA Lombardia ha proceduto per il parametro COV ad acquisire “(…) il dato in termini di COV totale dal 03.06 al 15.06 e, quale ulteriore approfondimento, dal 15.06. al 30.06 il dato è stato acquisito distinguendo la componente metanica (riferibile alla qualità della combustione) dalla componente non metanica (riferibile al processo di produzione del conglomerato bituminoso). Le rilevazioni dei suddetti parametri sono state acquisite in continuo per tutto il mese di giugno, ad esclusione del solo periodo di fuori servizio dell’analizzatore “(…) il parametro COV totale non rispetta il limite alle emissioni di 50 mg/Nm3 S in 9 dei 14 periodi operativi dell’impianto; si precisa che in 4 periodi è stata acquisita la componente metanica e non metanica dei COV verificando che il superamento del limite di 50 mg/Nm3 è direttamente riconducibile al processo di produzione ovvero indipendente dalla componente metanica.”


L’azienda ha tempo fino al 30 settembre per ottemperare alle prescrizioni richieste e fino al 14 agosto per presentare un piano di intervento sull’impianto di produzione del conglomerato bitumionoso necessario a garantire il rispetto dei valori limite alle emissioni attualmente stabiliti.