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giovedì 8 ottobre 2020

ASFALTI BRIANZA - VERBALE CONFERENZA SERVIZI DEL 30/9/2020 - UNA SCENEGGIATA DA PARTE DELL'AZIENDA CHE PROSEGUE DAL 2017 AD OGGI

Evidentemente un atteggiamento delle Istituzioni fermo e rispettoso di norme e legalità avrebbe chiuso il discorso da anni. Il che ci fa temere che questa Azienda abbia il vero polso della situazione e delle volontà in campo. Ci appelliamo alla cinquantina di consiglieri regionali, provinciali e comunali (di più comuni) che, sulla base della lettura delle carte hanno deciso di appoggiare la nostra battaglia che è una lotta per la salute dei nostri concittadini ma anche, più in generale per la tutela dell'ambiente, della legge e della politica pulita.

Leggetele pure voi le carte! Contengono lo stesso gioco delle parti, le stesse vergognose pantomime che si ripetono regolarmente nella decina di tavoli messi in campo dal 2017 ad oggi. 

CQSASD


Clicca sulle immagini per ingrandirle














martedì 6 ottobre 2020

ASFALTI BRIANZA - UNA MONTAGNA DI BALLE

ABBIAMO AMPLIATO IL POST CON UN COMMENTO FINALE DEL COMITATO - GRAZIE 








FOTO DE IL CITTADINO

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«Ancora un anno è bruciato, senza un lamento, senza un grido levato a vincere d'improvviso un giorno ». (Salvatore Quasimodo) ...

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E dopo cotanta citazione ecco un bel contributo di ricostruzione storica da parte di Lorenzo Citterio. 

"Allora, una riflessione sui fatti accaduti esattamente da 1 anno a questa parte riguardo la vicenda Asfalti Brianza: 

A seguito di numerose segnalazioni il giorno 4-9-2019 Arpa effettua un sopralluogo ( ovviamente a camino spento) e dal verbale, tra le altre inadempienze emerge anche una curiosità che per noi era già certezza. Cioè che Vincenzo Bianchi, il propietario, afferma che il fresato ritirato da "altri" NON ENTRA NEL CICLO PRODUTTIVO". Ovviamente il suo si. Ma, a parte che anche ciò è illegale, come fa a distinguerli se non hanno alcun documento che ne identifichi origine e composizione? Mah! Il 20-9-2019 le Jene fanno un bliz e portano nelle case di tutti la situazione vergognosa e inaccettabile.

Il 25-9-2019 avviene il sequestro preventivo da parte della Procura della Repubblica di Monza per scorretta gestione dei rifiuti.

Da indiscrezioni (non confermate) giunte alle nostre orecchie parrebbe che l'11-11-2019 Asfalti Brianza fosse sul punto di (o avesse intenzione di) dichiarare il fallimento.

Va in onda nuovo servizio delle Jene.

Il 17-11-2019 il sindaco di Concorezzo dichiara che ATO MB ha inviato ad Asfalti Brianza una diffida per scorretta gestione degli scarichi meteorici in fognatura (questione sollevata già dal 2016 durante l'approvazione dell'AUA e mai verificata prima del sequestro del settembre 2019!)

Il 22-11-2019 Comune di Concorezzo Comunica:

"Si è concluso nella tarda mattinata di oggi, venerdì 22 novembre 2019, l’incontro convocato dal Prefetto di Monza Patrizia Palmisani, avente come oggetto “Stabilimento Asfalti Brianza srl Concorezzo- Salubrità dell’area e problematiche olfattive”. A questo vertice sono stati convocati, oltre al Sindaco del Comune di Concorezzo Mauro Capitanio, anche i direttori generali di Arpa e ATS oltre al titolare di Asfalti Brianza (e per conoscenza il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Monza). Presente all’incontro anche il presidente della Provincia MB Luca Santambrogio come segno di attenzione verso il territorio."

E stato un incontro molto positivo – ha spiegato il Sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio –. Il Prefetto ha chiesto formalmente ad ARPA e ad ATS di presentare entro una settimana un piano di lavoro congiunto che darà il quadro della situazione sanitaria. In particolare verranno previste delle analisi di caratterizzazione chimica delle sostanze presenti nell’aria e verranno attivati, se necessario, eventuali rilievi integrativi. Il processo di smaltimento dei rifiuti da parte dell’azienda, inoltre, è in corso secondo il cronoprogramma indicato dalla Procura e dagli Enti coinvolti e dovrebbe concludersi entro la fine di gennaio 2020."

Ora arriveremo all' 11-11-2020 e si completerà un ulteriore anno di concertazioni e continue inadempienze da parte di un'azienda senza alcuna credibilità (lo ha detto perfino il Vicesindaco di Monza che da fine novembre 2017 partecipa regolarmente ai tavoli). Non possiamo capacitarci delle continue richieste inascoltate, delle continue proroghe e rinvii. L'unica possibile spiegazione risiede in un peccato originale, quella enorme montagna illegale che, nell'indifferenza delle istituzioni e degli enti di controllo l'azienda negli anni ha accumulato sul piazzale e che usa come arma di ricatto e assicurazione sulla vita (la propria, non quella degli abitanti dei comuni circostanti). Una montagna il cui smaltimento (lo ha detto Capitanio alle Iene) costerebbe "una milionata" e che in caso di fallimento il Comune di Concorezzo teme di trovarsi sul gobbo. La spiegazione di sei anni spesi dagli Enti ad affaccendarsi a vuoto, dando l'impressione che tutto cambierà ma con la garanzia che nulla cambi davvero.


Commento ulteriore del Comitato 

Purtroppo a questa ricostruzione manca una data che, alla luce di quanto correttamente indicato da Lorenzo lancia una ulteriore spiacevole ombra sulla vicenda. Il 20/11/2019 il Sindaco di Concorezzo Capitanio fa un ulteriore comunicato stampa in cui dice che nel tardo pomeriggio del 20/11/2019 la Procura della Repubblica di Monza ha autorizzato in via sperimentale, su istanza della ditta, una ripresa parziale dell'attività produttiva...

Ciò è avvenuto sulla base delle documentazioni addotte da AB (che poi tutti hanno definito del tutto inadeguate e inattendibili), con un bruciatore nuovo "ordinato" da Capitanio ma mai autorizzato o messo a regime, senza alcuni degli interventi di mitigazione promessi da AB il 26/11/2019 (cappe di aspirazione ecc.), con una produzione notturna praticamente incontrollabile ecc.ecc.  

A questo punto se l' 11/11/2020 dovessimo verificare una presa di posizione ferma da parte di qualche istituzione lo consideremmo un regalo di Natale o forse, più propriamente un eevento straordinario, paragonabile alla neve a ferragosto.





lunedì 5 ottobre 2020

NO CONSUMO DI SUOLO: ADERIAMO ALLA RACCOLTA FIRME DE LA RONDINE DI CONCOREZZO
















 La Rondine Concorezzo

"Mi piace" aggiunto alla Pagina · Ieri 
 
STOP AL CEMENTO IN VIA KENNEDY. DOPO I GAZEBO, ECCO LA PETIZIONE ONLINE.

Dopo aver incontrato tanti cittadini in piazza e raccolto oltre 300 firme, ecco la petizione online per conservare le aree verdi di via Kennedy.

 Qui il link https://www.change.org/viakennedy

Perché firmare? Concorezzo è tra i comuni più cementificati d'Italia, con un consumo di suolo superiore alla media provinciale. Sono molti gli edifici che andrebbero riqualificati, valorizzando l'esistente per raggiungere un corretto equilibrio tra sviluppo e sostenibilità.

Certa politica, non sembra rendersi conto del problema. Con la tua firma possiamo dare un segnale chiaro e contribuire per un serio cambio di rotta.

ASFALTI BRIANZA: AGRATE, BRUGHERIO E MONZA ESPRIMONO PROFONDO SCONCERTO


 



Ecco un breve stralcio. Dice il Sindaco di Brugherio: «Insieme alle amministrazioni di Agrate e Monza abbiamo espresso profondo sconcerto per l’ennesima occasione sprecata da parte dell’azienda, che ancora una volta ha consegnato la documentazione senza poter dare agli enti il tempo di valutarla, non ha adempiuto alle diffide ricevute e non è stata in grado di rispondere alle ulteriori richieste degli enti».

leggi tutto l'articolo qui: 

https://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/asfalti-brianza-mancano-documenti-attivita-sospesa-fino-al-31-ottobre_1372514_11/

ASFALTI BRIANZA - NUOVO RINVIO (A MONZA X ESEMPIO)

 


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Asfalti Brianza, un Nuovo Rinvio
Tutto come previsto, tutto rinviato. L'affaire Asfalti Brianza non trova soluzione. Provincia e Comuni dovrebbero assumere una linea dura, invece a prevalere è quella dell'attendismo, del rinvio, della proroga. Che di certo non giova ai cittadini.
La conferenza dei servizi dello scorso 30 settembre non ha risolto nulla: il problema rimane, solo la data di un nuovo incontro è stata spostata in là. La nuova data da fissare sul calendario è quella dell'11 novembre. Tra carte mancanti, mezzi silenzi e pochi riscontri, l'unica soluzione trovata è stata quella del rinvio.
La Ato di Monza e Brianza, cioè l'autorità della rete idrica aveva diffidato la società per irregolarità riguardo agli scarichi fognari nel 2019. Il bitumificio dice di essersi messo in regola. Peccato che la cosa non sia verificabile. Perchè la montagna di fresato che occupa il piazzale dell'azienda impedisce ai tecnici di verificare l'adeguamento della rete fognaria che la famiglia Bianchi afferma di aver messo a norma. Al riguardo, pare che l'azienda che ha eseguito i lavori, la “W.Bau”, in realtà sia un'azienda fantasma e che la documentazione dei lavori sia incompleta. Questo è quanto sarebbe emerso da un controllo dei carabinieri.
A proposito della montagna di fresato: in un primo momento Asfalti Brianza aveva ottenuto la possibilità di smaltirlo entro l'inizio dell'anno. Per non smentirsi ha ottenuto una proroga, al 30 settembre, scaduta anche quella. Eppure quei rifiuti sono ancora lì, magari in attesa di essere riutilizzati nel prossimo ciclo di produzione.

commenti:

Ciò che non capisco è perché diano ancora possibilità di argomentare ad un soggetto del genere (AB) , continui rinvii per mancanza di documenti ed evidenze già richieste. Stiamo parlando di un azienda insalubre di prima classe, che non dovrebbe stare lì, che ha disatteso completamente le ultime ordinanze (il fresato è ancora quasi tutto li) , che ha pendente una diffida ATO da parecchio tempo eppure si continua a rinviare decisioni che, alla luce dei fatti, dovrebbero essere semplici da prendere! Basterebbe vedere ciò che è stato scritto sulla perizia commissionata dallo stesso comune di Concorezzo, per prendere decisioni, invece no si continua a dare delle possibilità a chi non le merita proprio....Non mi capacito di questo.
Era tutto previsto soprattutto da chi questa vicenda la conosce fin dagli albori. Ora tutti gli enti e le istituzioni in campo fanno molta attenzione a non commettere gli "errori" o le "sviste" del passato perché a vigilare c'è la Procura della Repubblica, ma ricordiamo che l'azienda, per dirne una, avrebbe dovuto regolarizzare la posizione con ATO nel 2016, ma ATO si è accorta di questa mancanza solo dopo il sequestro (settembre 2019). Lo stesso vale per l'enorme ammontare di rifiuti presenti sul piazzale ancor prima nel 2016 e per questo ci si chiede come potessero aver istallato la rete fognaria richiesta (misteri della scienza costruttiva)...Potremmo proseguire x ore ...ma ci limitiamo ad incrociare le dita e confidare nel lavoro della Procura, unica garanzia di legalità.

L' unica istituzione in cui confidiamo fino ad ora è la Procura della Repubblica. Seri i comuni di Agrate e Brugherio che però non hanno lo stesso potere  del comune di Concorezzo (se il Sindaco Capitanio solo volesse...). Monza dopo anni di presenza inutile al Tavolo di concertazione diretto (malissimo) dalla Giunta di Concorezzo si fa sentire solo quando la Procura si muove. ARPA idem. Vergognoso silenzio pluriennale di ATS.  Il nostro timore (o peggio la nostra previsione) è che Provincia di Monza e Brianza e Comune di Concorezzo, appena la Procura si leva di torno faranno riaprire Asfalti Brianza alla grande. 


sabato 3 ottobre 2020

SANT'ALBINO: REQUIEM PER IL BOSCO DELLA ROCHE

 




Ovviamente la foto sopra non è de Il Giorno 


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Segue articolo del Giorno

https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/il-bosco-adottato-dalla-roche-bocciato-dal-comitato-sant-albino-1.5562169


Il Comitato di quartiere di Sant’Albino boccia il bosco Roche. L’area verde piantumata due anni fa dall’azienda monzese avrebbe perso l’antico smalto. "Quel progetto è stato un fallimento totale – si legge sul blog del Comitato di quartiere –. Le piante posizionate tra i campi sportivi e il parcheggio della piscina sono morte. C’è stata mancanza totale di coinvolgimento della popolazione e una locazione errata". Il Comitato di Sant’Albino da anni sollecita la realizzazione di un bosco urbano all’interno del rione. "Non nello spazio di via Murri, ma come previsto dal Pgt nella fascia di rispetto a nord del quartiere". L’area è stata piantumata a novembre del 2018: un bosco realizzato grazie al sostegno di Roche Italia, in collaborazione con il Comune e con AzzeroCO2. Sono state messe a dimora 100 piante su una superficie di circa 1.800 metri quadrati. Un bosco costituito da piante autoctone (aceri campestri, lecci e farnie) che crescendo avrebbero avuto il compito di ridurre la concentrazione di Co2 nell’aria, in una zona altamente trafficata sia come arteria di accesso e di uscita dalla città, sia all’interno del quartiere stesso. Ma ad oggi di quel bosco che avrebbe dovuto portare una boccata d’ossigeno secondo i residenti resterebbe ben poco. Dal Comune fanno sapere che, secondo l’accordo sottoscritto, la manutenzione ordinaria del bosco è affidata per due anni a Roche. Il Comune si è attivato per verificare la situazione. B. Api.

LA PRESENZA DEL PD DI MONZA A SANT'ALBINO E' STATA RINVIATA AL 10/10 PER MALTEMPO

 



venerdì 2 ottobre 2020

CEM - VILLA: NEL 2020 LA CONVENZIONE NON VERRA' RINNOVATA - CQSASD: VA BENE MA VA RIPRISTINATA LA DESTINAZIONE A VERDE!





Se lo dice Villa non possiamo che crederci. Peccato però che l'area, sottratta illegalmente alla sua vocazione verde andrebbe appunto restituita a tale destinazione, magari utilizzandola per il bel progetto di un "Parco della Memoria", proposta avanzata da Cristina Daniotti e Alessandro Ruggiero, mentre il Comune di Monza sembra orientato ad ampliarvi la piattaforma ecologica mantenendo sotto le finestre dei sandamianesi cemento e rumore.

CQSASD 

PS: non siamo i soli a nutrire seri dubbi. Vedi sotto l'interrogazione proposta da Egidio Longoni in Consiglio comunale di Monza.


























































clicca sulle foto sotto per visualizzarle meglio:












































ASFALTI BRIANZA: IL TEMPO E' SCADUTO! (DA SIMONE CASTELLI)





Da ieri sono attive le misure anti-smog anche a Brugherio, negli scorsi giorni invece uno studio ha dimostrato la correlazione tra inquinamento e Covid-19, nel frattempo c’è qualcuno che continua a dare tempo a chi contribuisce a violare leggi e limiti di emissioni.
Mercoledì scorso, il 30 settembre 2020, era l’ultimo giorno utile per Asfalti Brianza per rimuovere l’enorme montagna di rifiuti stoccati illegalmente nel proprio sito ma dal giorno di emissione dell’ordinanza della Provincia che su richiesta della Procura sospendeva l’Autorizzazione Unica Ambientale, il 28 luglio 2020, nulla è cambiato.
Nella Conferenza dei Servizi in Provincia, tenutasi proprio mercoledì, l’azienda si è presentata senza documentazione. Risultato: AB non potrà produrre fino al 30/10/2020 e prossima Conferenza dei Servizi fissata l’11/11/2020.
In tutto ciò, ad agosto è stato bocciato dalla Provincia il piano di rientro dell’azienda che proponeva di raddoppiare la produzione in modo da smaltire il rifiuto in loco, a giugno una perizia tecnica commissionata dal Comune di Concorezzo, elencava in maniera dettagliata nelle sue ventuno pagine come in quell'azienda ci sia ben poco a norma e a luglio una relazione di ARPA dimostrava come in un giorno fossero stati superati i limiti di COV e benzene (cancerogeno) in 9 casi su 14.
Sorgono dunque spontanee alcune domande:
1. Perché bloccare la produzione fino al 30/10 e non fino al 11/11?
2. Perché dare ancora nuove possibilità ad un’azienda e una proprietà che vanta debiti tributari, un’interdittiva antimafia per aver subappaltato a 17 aziende mafiose e che dal 2017 si prende gioco delle Istituzioni a vari livelli, sedendo a mirabolanti tavoli di concertazione?
Le Istituzioni che siedono al tavolo e hanno potere decisionale in materia, procedano con la REVOCA DEFINITIVA dell’AUA, il tempo è SCADUTO!
I cittadini hanno bisogno di RISPETTO e LEGALITA', non prese in giro, la SALUTE è un DIRITTO.