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lunedì 26 aprile 2021

NUOVE NORME A TUTELA DELLA SALUTE (LE NOSTRE PROPOSTE PER L'INCONTRO COL VICEMINISTRO PER L'AMBIENTE)

Il 28/4/2021 avrà luogo una videoconferenza preparatoria per un successivo incontro tra i vari Comitati che si stanno coordinando a livello nazionale col Viceministro per l'Ambiente.

Il CQSASD ha elaborato queste prime proposte. Le offriamo alla riflessione di tutti per eventuali correzioni o suggerimenti.   



NOSTRE PROPOSTE PER LA VIDEOCONFERENZA DEL 28/4/2021 (costituendo network  “DIRITTO AL RESPIRO”)

  •          Impedire qualsiasi nuovo insediamento di aziende insalubri di 1^ classe  entro un raggio definito (cioè quantificato con precisione) dalle abitazioni e prevedere termini temporali altrettanto vincolanti per la delocalizzazione delle aziende esistenti. Le norme attuali (v. art 216 del r.d. 1265/1934) sono prive di indicazioni precise sulle distanze e lo stesso Consiglio di Stato (nel 2004 e nel 2011) ha in qualche modo aperto la via a possibili deroghe “qualora sia dimostrato che l’attività non rechi pregiudizi alla salute del vicinato” (previsione difficile da comprovare o smentire).
  •          In seguito a segnalazioni di molestie olfattive, fumi, puzze ecc. occorre mettere in campo una modalità di controllo con intervento sollecito e risposta rapida. Ad es. verifiche di ARPA delle emissioni al camino che possono essere quasi immediate, puntuali e a risposta rapida.
  •         Verificare a livello normativo se non sia possibile attivare controlli non concordati preventivamente con l’azienda (in proposito raccogliamo indicazioni discordi).
  •          Altre modalità di controllo (centraline, annusatori, nasi elettronici ecc. ) sono auspicabili ma, salvo garanzie di rapidità, vanno messe in campo in seconda battuta perché hanno tempi mediamente lunghi e possono diventare quasi controproducenti. Ad es. la DGR 3018 della Regione Lombardia può diventare anche foriera di lungaggini.
  •           Una volta rilevata l’illegittimità (di emissioni, stoccaggio e trattamento rifiuti, rispetto norme previste da AUA, impianti non a norma ecc.) i cittadini devono essere supportati da strutture pubbliche e in modo gratuito in azioni di tutela a livello amministrativo e sanitario e fino ai vari possibili gradi di giudizio.
  •           Una volta rilevata l’illegittimità (di emissioni, stoccaggio e trattamento rifiuti, rispetto norme previste da AUA, impianti non a norma ecc.) l’AUA va immediatamente sospesa e in caso di gravi inadempienze va revocata. Sarebbe opportuno definire un percorso chiaro e non equivocabile per tale sospensione o revoca dell’AUA, magari ponendola direttamente in capo al Sindaco, responsabile della salute pubblica, ad evitare confusioni, rimpalli di responsabilità e scaricabarile e per rendere lo stesso Sindaco più tutelato ma anche più impegnato ad intervenire tempestivamente.
CQSASD

DIRITTO AL RESPIRO - VERSO UN NETWORK DI COMITATI IN LOTTA PER LA TUTELA DELL' AMBIENTE E CONTRO L' INQUINAMENTO





Nella serata del 15/4/2021 il Comitato Aria Pulita di Colonna (Roma) ha organizzato una videoconferenza cui hanno partecipato i comitati elencati sotto. Si tratta dei primi passi verso la creazione di un network di respiro nazionale. Altri Comitati accomunati dalla comune sfortuna di abitare vicino ad impianti per la produzione di asfalto o analoghi, sono in procinto di partecipare.

Vi terremo informati

CQSASD - Comitato di quartiere Sant'Albino (Monza) e San Damiano (Brugherio) - Prov. di Monza e Brianza.

PS: per brevi info clicca sui link. L'elenco è in ordine casuale. 


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  • COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO (MONZA) E SAN DAMIANO (BRUGHERIO) - PROV. DI MONZA E BRIANZA

https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/04/asfalti-brianza-la-determina-della.html





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  • COMITATO DIFESA SALUTE E TERRITORIO DI CAPONAGO (MB)

https://www.facebook.com/comitato.caponago



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  • GRUPPO ARIA PULITA BASIANO (MILANO)

 https://www.facebook.com/groups/440891269785135/






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  • ASSOCIAZIONE ARIA PULITA DI COLONNA (ROMA)

https://www.facebook.com/Associazione-Aria-Pulita-101030581295254/




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  • COMITATO PRO COLLE CAMPO GILLARO SAN CESAREO (ROMA)

https://www.facebook.com/groups/600531813940354






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COMITATO RIFIUTIAMOCI DI PANTANO BORGHESE (ROMA)

https://www.facebook.com/groups/348488518591991/





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  • COMITATO BITUMIFICIO?NO GRAZIE - MONTIRONE (BRESCIA)

https://www.facebook.com/groups/2718991231711495




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  • COMITATO DI MASSORONDINAIO, SCARPERIA E SAN PIERO (FIRENZE)

https://www.facebook.com/Comitato-di-Massorondinaio-104141284858504




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COMITATO NO AL BITUME SI AL PARCO DEL TREBBIA (PC)

https://www.facebook.com/Comitato-NO-al-bitume-e-S%C3%8C-al-Parco-del-Trebbia-937929766251375



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COMITATO TUTELA TERRITORIO DI SAVIGNANO SUL PANARO (Prov. di Modena)

in attesa di link


domenica 25 aprile 2021

ASFALTI BRIANZA - CARO SINDACO CAPITANIO ALCUNE ANOMALIE POSSONO CONFIGURARE REATI PENALI (VEDI IL CASO DI MONTORIO - VR)

Nei giorni scorsi è circolata notizia secondo cui il Sindaco di Concorezzo vorrebbe chiedere nuove verifiche sull'aria circostante l'azienda e suggerire alla stessa di richiedere una nuova AUA. 

Proponiamo a lui e a tutti i cittadini delle aree coinvolte la lettura di questo articolo in cui si parla delle pene inflitte a un'azienda che produce conglomerato bituminoso a Montorio (VR). Salvo il reato specifico costituito dall'essersi opposti a un controllo le altre due principali imputazioni cioè le emissioni inquinanti (equiparate, per i limiti attuali delle nostre normative a lancio pericoloso di oggetti come da art. 674 del codice penale) e la gestione irregolare dei rifiuti sembrano equiparabili a quanto la Procura ha contestato ad Asfalti Brianza ordinando due sequestri (tuttora vigenti) per le stesse due motivazioni.  Del resto anche la perizia tecnica del 15/6/2020 fatta eseguire dal Comune di Concorezzo (che poi pare non volerla tenere in alcun conto) aveva elencato una serie di possibili reati configurabili (relativamente ad esempio alla mancata tenuta dei registri di manutenzione e alla inadeguatezza dei sistemi d'allarme ecc. ecc.).

Dunque non si tratta di chiedere ulteriori analisi. I cittadini denunciano puzze e fumi dal 2014. Dal 2016 hanno chiesto i controlli. Finalmente il 30/6/2020 (dopo almeno 4 anni di "tavoli"), nell'unico controllo al camino (come da noi sempre richiesto) ARPA ha rilevato pessoché costante superamento dei limiti relativi al benzene). Ancora una volta ricordiamo che per questi inquinanti la soglia di sicurezza per la salute è il livello zero emissioni per cui anche i valori "sotto soglia" configurano comunque un inquinamento. ATS, anche in seguito a numerosi campionamenti grazie alle centraline ha confermato le tossicità e le criticità rispetto al rischio mutagenico e cancerogeno di queste emissioni.

A Montorio ancora prima della sentenza giudiziaria le autorità amministrative avevano provveduto semplicemente alla revoca dell'AUA e allo stop alla produzione.

Questo va fatto, senza se e senza ma.   


CQSASD






BUON 25 APRILE A TUTTI!





















https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23resistenza%20a%20s.albino%20e%20s.damiano


https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2015/10/una-piccola-storia-partigiana.html


 https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/04/buon-25-aprile-tutti.html

sabato 24 aprile 2021

LOTTA ALL’ INQUINAMENTO DA PRODUZIONE DI ASFALTO ( E SIMILI) : MASSORONDINAIO COME CASO DI SCUOLA






I primi contatti di un nuovo network di comitati in lotta contro l’inquinamento da produzione di asfalto (e simili) ci hanno messo in relazione con il Comitato di cittadini di Massorondinaio. Dopo aver proposto un lunghissimo video di una loro assemblea pubblica del 2019 cerchiamo ora di proporne una breve sintesi, convinti che sarà utilissima soprattutto a chi sta iniziando la propria lotta.

CQSASD


 

Osservazioni tratte dal video della assemblea di Massorindinaio (fi) – 2019

 

Alcuni riferimenti normativi

-          Art. 674 del codice penale (getto pericoloso di cose) che punisce “chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone”.17 apr 2013. Per ora l’inquinamento spesso viene equiparato a tale getto pericoloso di cose.

-          Codice dell'Ambiente" -  Dlgs 152/2006, provvedimento nazionale di riferimento in materia di valutazione di impatto ambientale, autorizzazione integrata ambientale, difesa del suolo, tutela delle acque, gestione dei rifiuti, imballaggi, bonifica dei siti contaminati, riduzione dell'inquinamento ...

-          Art. 50 e 54 del T.U. (poteri di ordinanza del sindaco) https://www.ancupm.it/public/links/allegato_ancupm_5800.pdf

-          Normative sulle aziende insalubri : http://notedimarcogrondacci.blogspot.com/2018/08/normativa-sulle-industrie-insalubri-i.html

-          Leggi ambientali regionali.

 

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Ogni volta che vi sono lamentele si chiede all’azienda una relazione tecnica ?  A noi (CQSASD) pare una pratica discutibile.

Le aziende devono disporre di registri delle attività produttive (orari di accensione e spegnimento ecc.)

Le aziende devono disporre di registri della manutenzione.

Gli impianti devono disporre di misure di sicurezza e segnalatori (acustici e visivi) di guasto.

Occorre verificare che nei controlli vengano rispettati i criteri di campionamento previsti dall’AUA.

 

Voltura autorizzazioni

Nel caso di Massorondinaio l’azienda Bindi ha iniziato a lavorare tre mesi prima di chiedere la voltura delle varie autorizzazioni! Nel caso nostro (Asfalti Brianza) si è fatta voltura (senza ulteriori richieste o VIA) di autorizzazioni rilasciate attorno al 1950 con un contesto urbanistico e ambientale del tutto diverso!

Controlli

Durante i controlli occorrono campionamenti al camino e verifica che non vi siano emissioni diffuse. Tutte le emissioni diffuse sono fuori legge! In questo caso i Carabinieri forestali hanno rilevato emissioni diffuse e in seguito a ciò la Regione Toscana ha revocato l’AUA. Tra le altre cose si è rilevato che tutti i campionamenti al camino fatti in precedenza non erano validi in quanto non rispettavano le indicazioni dell’AUA (ad es. non c’erano al camino bocchelli previsti e non v’era modo di sollevare i campionatori all’altezza del camino!).

L’ingegnere ambientale che supporta il Comitato di Massorondinaio osserva che per valutare la qualità dell’aria e le emissioni nell’area circostante non si è mai fatto ricorso neppure a modelli matematici che consentono, utilizzando anche strumenti di valutazione dei venti (es. vento prevalente ecc.) di misurare le potenziali ricadute sulle abitazioni viciniori, le scuole e i giardini pubblici che sono in prossimità dell’azienda. Tali modelli prendono in esame anche altri paramteri come ad es. la emissione media oraria.

In seguito alle contestazioni l’Azienda Bindi ha proposto un progetto nuovo che tuttavia, secondo l’Ingegnere ambientale è rimasto non sufficientemente definito. Ad esempio ad oggi non sono state fornite le schede tossicologiche dei materiali (ad es. dei filler ecc.).

Sulla base di questo progetto nuovo Bindi ha fatto ricorso al TAR che in definitiva ha consentito la riapertura (peraltro non ancora avvenuta. I motivi di tale stop non sono ancora noti. Forse l’Azienda sta valutando i costi o altro). Tale sentenza del TAR probabilmente ha condizionato la successiva Conferenza di Servizi che alla fine ha rilasciato una nuova AUA. Sulla base di questo progetto nuovo infatti Bindi aveva chiesto una nuova AUA che prevedeva notevole aumento della portata al camino e delle ore di produzione giornaliere. Le ore accordate dalla Conferenza di Servizi sono state meno di quanto richiesto dall’Azienda.  Quanto alle emissioni si sono fissati dei nuovi limiti, più stringenti. Ad es. rispetto agli IPA (Idrocarburi policiclici aromatici) si sono fissati (per questa nuova portata) 0,06 mg x metro cubo (riduzione di un terzo rispetto agli standard abituali). Tuttavia occorre ricordare che gli IPA non dovrebbero essere emessi e che sono inquinanti tout court.

L’Ingegnere ambientale fa alcune osservazioni. In primo luogo ritiene che il progetto Bindi si configura come modifica sostanziale. Infatti prevede aumento della portata al camino (fino a 25.000 Normal metro cubo/ora). Occorrerebbe piuttosto proporre, dice l’Ingegnere, altri interventi di mitigazione (tipo filtri ai carboni attivi; interventi sulla fase di post combustione; adeguamento dei silos ecc.). Molti elementi del nuovo progetto sono dunque molto vaghi. Non è ben chiaro, ad esempio, se si tratterà solo granulato bituminoso o anche fresato. Nel primo caso basterebbe l’AUA. Nel secondo caso occorre preventiva VIA (valutazione di impatto ambientale).

Mancano, come già detto, valutazioni dell’impatto circostante mediante modelli matematici.

Anche le indicazioni riguardanti le sostanze odorigene sono insufficienti e non richiedono all’Azienda approfondimenti e misurazioni necessarie. Intanto ricordiamo che le emissioni di odori sono sempre correlate alla presenza di sostanze nocive e che esistono però anche emissioni altamente nocive che sono inodori.

In questa occasione poi, aggiunge l’Ingegnere, non si è valutato se sono state utilizzate le migliori tecnologie disponibili.

Anche la valutazione dell’impatto acustico non è stato considerato. E anche questo è grave perché in taluni casi occorre predisporre coibentazioni ecc.

Dunque un’AUA non dovrebbe essere rilasciata semplicemente con delle prescrizioni, come è stato fatto nel 2016 per Asfalti Brianza. Di tali prescrizioni spesso poi non sono precisati tempi e modalità di realizzazione e verifica. L’istruttoria per il rilascio dell’AUA dovrebbe prevedere anche STRUMENTI DI VALUTAZIONE PREVENTIVA.

La valutazione preventiva dovrebbe riguardare ogni tipo di inquinante. Ciascuno ha una modalità specifica di misurazione.  Poi, come ben indicato dall’epidemiologo intervenuto dopo un elemento spesso trascurato è l’interazione dei diversi inquinanti (interni all’azienda ma anche esterni all’azienda come ad es. il traffico, lo smog da riscaldamento ecc.). Dunque occorre una valutazione complessiva del rischio ambientale e sanitario.

Il successivo intervento dell’anatomopatologa è troppo lungo e preciso per riassumerlo qui. Comunque è chiaro che la produzione di conglomerato bituminoso si lega alla emissione di un sacco di sostanze potenzialmente nocive. Dalle polveri che possono contenere silice, amianto (mesotelioma della pleura) e vari metalli pesanti. Ai fumi, i quali possono contenere IPA che sono potenzialmente mutagenici e cancerogeni. L’esposizione cronica può produrre danni al sistema immunitario, anemia ma anche danni alla memoria ecc. Ovviamente i bambini, che respirano più velocemente e sono in crescita sono i più esposti.

A tutte queste sostanze sono anche potenzialmente connessi aborti e malformazioni.  Inoltre molte delle sostanze usate nella produzione (tipo i solventi) non sempre sono ben note.

L’Avv. Grondacci ha descritto poi i passi suggeriti al Comitato dei cittadini per il ricorso al TAR (nei confronti della sentenza che in qualche modo ha favorito la concessione di questa AUA). Ha rilevato che occorre cambiare la cultura del decisore. Le proteste dei cittadini per l’accertamento di rischi sulla salute devono diventare un elemento focale e politica e tecnici devono fornire in modo rapido e serio tutte le risposte.

Esiste un sovrapporsi di competenze e una lentezza della burocrazia ma anche la politica deve assumersi le proprie responsabilità!

L’Avv.amministrativo intervenuto in seguito ha spiegato che nel ricorso al TAR (da presentarsi assolutamente entro 60 gg. dal rilascio dell’AUA) si è cercato di tradurre in vizi di diritto le innumerevoli anomalie tecniche dell’AUA.  In primo luogo, per le caratteristiche della modifica che va considerata sostanziale si è argomentato che occorre sempre prevedere una V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale). Cosa che peraltro anche il Comune ha affermato associandosi al ricorso.   Per inciso rispetto a tale ricorso tutti gli altri organismi (Regione, ASL, ARPAT) non hanno espresso parere.

L’Avv. ha spiegato che in questo caso, essendo l’azienda attualmente ferma (per proprie motivazioni non note) non è stato possibile presentare al TAR una richiesta di sospensione dell’AUA coi caratteri dell’urgenza.

Quanto al potere dei sindaci, a parte quanto già noto per le aziende insalubri di 1^ classe. l’Avv. ha  affermato che anche i sindaci dei comuni circostanti possono chiedere di andare in giudizio.

Il sindaco di San Piero e Scarperia, intervenuto poi, si è mostrato piuttosto scettico in proposito. Poi ai sindaci restano, ha detto l’Avv., le ordinanze non contingibili e urgenti.

Intervento del sindaco

Ha detto che ovviamente le ordinanze devono essere motivate. Il Comune comunque ha chiesto rilascio della V.I.A.. Quanto a possibili ricollocazioni e indennizzi il sindaco ha detto che la competenza non è comunale. Il parere urbanistico è stato positivo perché anche la Sovrintendenza alle Belle Arti (presenza della Fortezza Medicea) lo aveva rilasciato. ARPAT e ASL non hanno fornito al Comune elementi utili.

In ogni caso prima della riapertura occorre che l’Azienda faccia domanda e prima dei permessi a costruire vi sono prescrizioni da assolvere.

Intervento “storico” di una cittadina

In realtà le lamentele risalgono agli anni 80. Era azienda abusiva che si doveva chiudere già in quanto azienda insalubre di 1^ classe che produceva puzza e rumore. Fu “sanata” nel 1986 dal sindaco di allora.  Le abitazioni sorte dopo nei pressi dell’azienda furono una lottizzazione proposta dal sindaco ai proprietari dell’azienda (!?). Agli acquirenti fu promessa una prossima chiusura che non venne mai realizzata.

DATI SANITARI

È intervenuto un medico che ha elencato dati statistici ed epidemiologici. Sono emerse le difficoltà di raccogliere dati da lungo a brevissimo periodo e dati davvero confrontabili per macro e micro aree.

Alla fine comunque la dottoressa ha precisato che a suo avviso la priorità resta sempre quella di lavorare sulla adeguatezza dell’impianto per evitare inquinamento e il monitoraggio dell’aria circostante.

ANATOMOPATOLOGO

L’intervento assai documentato dell’anatomopatologo ha messo in chiaro tutti i rischi legati alle emissioni di COV, IPA ecc. Si è concluso con un appello ai medici di base per un loro impegno necessario. Ovviamente le patologie acute (tipo sviluppo di tumori) si registrano in un arco temporale molto lungo. Ma sarebbe utile capire quanto il vivere in un’area inquinata influisca su un sacco di parametri legati al benessere e alla patologia ( fisica e psichica).   

 

EPIDEMIOLOGO

Per motivi di scaletta l’intervento dell’epidemiologo, collocato in fondo alla riunione, è risultato un po’ compresso ma di grandi contenuti. Il medico (Medici per l’Ambiente) in oggetto ha stravolto un po’ le nostre aspettative. Ha precisato che l’epidemiologia non è una raccolta di statistiche. La stessa raccolta dei dati è condizionata dai riferimenti che usi. Ad es. valutare queste problematiche con dati di tre-quattro anni è poco utile. Occorrerebbe poi una grande interdisciplinarietà e ovviamente più personale dedicato per fare poi delle rielaborazioni dei dati adeguate.

Alla fine ha suggerito di cercare in primo luogo i dati più generali e più completi per passare solo dopo ai dati più settoriali. Anziché cercare dati molto specifici (es. quanti tumori del seno) spesso meno facilmente reperibili è opportuno partire da dati molto generali quali ad es. i decessi complessivi in determinati periodi e zone. Tali dati sono anche più facilmente reperibili in ogni comune ed è possibile raccogliere ad es. i decessi divisi per anno, per età, per sesso, per quartieri e per zone. Quindi già i dati anagrafici dei comuni sono molto utili per una prima analisi della situazione. Esistono poi altre banche dati utilizzabili, come il registro nazionale dei tumori (vedi sotto).  

Occorrerebbe soprattutto occuparsi non tanto dei singoli inquinanti (es. il benzene) ma della interazione dei vari, molteplici inquinanti (quelli emessi dalla azienda ma anche quelli concomitanti prodotti da traffico, riscaldamenti ecc. ecc.) e del risultato complessivo di questa interazione. Per non parlare della qualità dell’acqua potabile, dei pozzi e della falda.

Recentemente è stata pubblicata la legge 22 marzo 2019, n. 29 "Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione". Tali leggi forniscono molti dati generali ma anche suddivisi per spazi temporali ed aree geografiche disaggregabili relativi a tumori e patologie  varie (compresi aborti e casi di malformazioni). Rimandando altri contenuti ad ulteriori riunioni anche l’epidemiologo ha ribadito l’importanza di una medicina territoriale e preventiva.

 

venerdì 23 aprile 2021

ASFALTI BRIANZA - IL COMUNE DEVE REVOCARE L' AUA VIGENTE PER L'INQUINAMENTO RILEVATO DA ATS , NON CHIEDERE NUOVI CONTROLLI DELL' ARIA E UNA NUOVA AUTORIZZAZIONE!

Dunque  ipotizziamo che i vigili fermino la tua auto. Non hai le luci in ordine e neppure i freni. Scoprono che non hai fatto la revisione  Verificano che il controllo dei gas di scarico è del tutto fuori norma ecc. ecc. Ebbene cosa fanno secondo te la motorizzazione e la polizia locale? Si presume che ti sequestrino la macchina e ti ritirino la patente. Ma se il vigile assomiglia alle autorità di Concorezzo tutto questo inferno è scongiurato. Chiederanno di verificare comunque l'inquinamento circostante il tuo tubo di scarico (ma perché?!)  e dopo una ramanzina per le violazioni rilevate attiveranno le pratiche per ridarti la patente e riconsegnarti l'automobile come se nulla fosse accaduto.

Sembra paradossale ma dal 2016 ad oggi la vicenda di Asfalti Brianza sembra seguire questo cliché: segnalazioni dei cittadini, verifiche di continue anomalie, tavoli di concertazione con l'azienda che si impegna a rispettare prescrizioni che poi regolarmente disattende. Nuovi tavoli e nuovi rinvii, proroghe, prescizioni e concessioni. Ad infinitum.

Nell'ultima Conferenza di Servizi per Asfalti Brianza del 25/2/2021 ARPA, ATS e alla fine anche Comune di Concorezzo e Provincia hanno negato la nuova AUA richiesta dall'Azienda. La Conferenza ha confermato una enormità di anomalie e illegalità che secondo noi rendono del tutto disattese le prescrizioni dell'AUA concessa nel 2016. 

In primo luogo ricordiamo che già al subentro alla precedente proprietà le autorizzazioni erano state "volturate" in automatico alla nuova azienda senza alcuna valutazione di impatto ambientale (VIA), pratica opportuna trattandosi di un subentro dopo 50 anni e comunque di un' "azienda insalubre di 1^ classe" che non dovrebbe in alcun modo stare vicino alle abitazioni. Per le aziende di questo genere vige l'onere di dimostrare in modo inoppugnabile l'assenza di rischi ambientali e sanitari per la popolazione circostante. 

Tutto ciò è sempre stato disatteso da Asfalti Brianza. L'AUA del 2016 fu rilasciata in modo condizionato al rispetto di varie prescrizioni. In primo luogo entro 180 gg. AB avrebbe dovuto realizzare lavori di sistemazione degli scarichi fognari, cosa mai fatta, tanto che è ancora oggi aperta per questo la diffida di ATO MB (l'organo preposto) del novembre 2019. La presenza della famosa "montagna" di fresato che andava sgomberata entro il 24/1/2020 e che è ancora lì quasi intatta impedisce di verificare lo stato dei lavori di fognatura e l'esistenza di una impermeabilizzazione atta ad evitare percolato e danni alla falda sottostante. I rifiuti, secondo i verbali della Conferenza di Servizi  continuano ad occupare i 200 m. della fascia di rispetto che la legge impone a tutela del pozzo di acqua potabile ivi presente. I controlli all'impianto han continuato a rilevare ovunque emissioni diffuse legate alle varie fasi di lavorazione (vagliatura, frantumazione, riscaldamento del bitume, stoccaggi, produzione dell'asfalto, caricamento sui camion ecc.). Le emissioni diffuse sono di per sé una violazione dell'AUA. Nell'impianto sono stati rilevati poi condotti non autorizzati (illegali) per convogliare al camino emissioni non consentite (come quelle dal miscelatore). E' stato rilevato ( e vietato) un nastro trasportatore non autorizzato che collega il presunto fresato all'impianto di produzione dell'asfalto. E' stato accertato che in passato il fresato è stato usato nella produzione contro ogni norma. E' stata rilevata la mancanza di registri dei materiali, della fasi della produzione e delle manutenzioni. La mancanza di dispositivi indispensabili di sicurezza. Se già la relazione di Osmotech autoprodotta da AB nel 2018 ammetteva la presenza di emissioni potenzialmente cancerogene gli ultimi (e unici) controlli al camino di ARPA del 30/6/2020 hanno confermato che in 9 casi su 14 sono stati superati i limiti per emissioni di benzene. E si noti che per gli IPA e analoghe sostanze potenzialmente mutagene e cancerogene il vero limite per la salute è l'emissione zero. Tutto il resto è semplicemente inquinamento. ATS sulla base dei risultati ARPA ha confermato inoppugnabilmente i rischi per la salute per tutta l'area circostante. Non a caso sulla base degli stessi verbali di ARPA e ATS la Procura della Repubblica che aveva già sequestrato l'azienda per illecita gestione dei rifiuti ha proceduto ad un ulteriore sequestro (tuttora attivo) per illecite emissioni. 

Quanto alle preoccupazioni agitate da taluni per l'occupazione ricordiamo che AB risulta avere 4 soli dipendenti la cui salute è un elemento di cui qualcuno dovrebbe pure preoccuparsi. Inoltre AB ha debiti con INPS e INAIL per mancati versamenti contributivi e la sua proprietà ha un lunghissimo curriculum che potete trovare da soli nelle cronache locali e giudiziarie.

A fronte di tutto ciò il Sindaco Capitanio, che per norme costituzionali è il tutore della salute dei cittadini ha la bella idea di chiedere ulteriori controlli dell'aria. Ma perché? Sarebbe spettato ad Asfalti Brianza dimostrare che le modifiche impiantistiche promesse (peraltro evidentemente giudicabili a priori come inadeguate, cosa denunciata non solo da noi ma anche dai tecnici chiamati dal comune a stendere la perizia del 15/6/2020 e alla fine sancita dal rigetto della nuova AUA in Conferenza di Servizi) hanno prodotto dei miglioramenti. Ebbene AB non l'ha saputo fare e ne deve pagare le conseguenze. A cosa servono ulteriori verifiche visti i preoccupanti dati già pubblicati e certificati da ARPA e da ATS?

E perché mai il Comune deve preoccuparsi di suggerire all'azienda di chiedere una nuova autorizzazione? 

Il Comune deve semplicemente operare di concerto con la Provincia per revocare l'AUA.

Ricordiamo a tutti che siamo semplici cittadini, privi di tutele e di sostegni legali, costretti a leggerci da soli le carte nei ritagli di tempo per portare a galla tutte le anomalie nascoste. Ma dall'estate 2019 ad oggi tutte le nostre denunce sono state confermate dai fatti e dalle carte. Il che significa che non siamo stupidi e che la nostra non è solo una lamentela ambientalista ma è una battaglia di legalità e di civiltà.

CQSASD

 


ed ecco alcuni articoli con le versioni del Sindaco.


https://www.mbnews.it/2021/04/asfalti-brianza-concorezzo-nuove-analisi-aria/


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concorezzo.org

Asfalti Brianza: il Comune chiede ulteriori analisi e la revisione dell’AUA vigente

asfalti_brianza_2021.jpeg

Concorezzo. Il Comune, alla luce della recente relazione ricevuta da ATS sulla qualità dell’aria della zona di Rancate, continua in modo deciso l’attività per chiarire definitivamente la situazione del quartiere di Concorezzo e di Asfalti Brianza.
In accordo con la Provincia, l’Amministrazione Comunale sta preparando la richiesta formale verso ATS, che invierà questa settimana, relativa a un’analisi approfondita sulla qualità dell’aria da effettuare nelle prossime settimane durante questa ulteriore fase di chiusura dell’azienda. Questo per avere un elemento comparativo tra i dati rilevati con l’azienda attiva e quelli rilevati mentre l’azienda è ferma. 
 
“I dati della relazione di ATS che abbiamo ricevuto – precisa il Sindaco Mauro Capitanio-confermano la linea finora adottata dal Comune e la nostra richiesta in Conferenza dei Servizi di non autorizzare l’aumento degli orari e dei volumi di Asfalti Brianza in un’area che si conferma già molto inquinata”.
 
Sempre in accordo con la Provincia, il Comune ha chiesto la convocazione di una nuova Conferenza dei Servizi per una revisione dell’AUA vigente anche alla luce dai dati ricevuti da ATS. 
L’Amministrazione comunale conferma inoltre l’impegno preso all’interno della discussione del PGT e per il quale si è già attivato inviando un’istanza alla Provincia perché, a livello di PCTP, vengano valutati maggiori elementi di tutela verso realtà insalubri soprattutto nelle aree verdi.
 
“Il Comune continua ad avere la massima attenzione verso la situazione di Rancate e di Asfalti Brianza. Una situazione che è fin dall’inizio del mandato una priorità assoluta - afferma il Sindaco Capitanio -. In questi giorni abbiamo ricevuto una comunicazione da parte della Prefettura in merito a una richiesta di aggiornamento rispetto alle azioni in atto da parte nostra sulla questione. Stiamo preparando una risposta con una specifica particolare relativa alle due azioni che stiamo predisponendo: la richiesta di ulteriori analisi da parte di ATS ad azienda ferma e la proposta di revisione dell’AUA vigente”.

mercoledì 21 aprile 2021

A PROPOSITO DI ASFALTO, EMISSIONI, FILTRI, NORMATIVE E SALUTE - UN SACCO DI INFO DA QUESTO VIDEO DEL COMITATO DI MASSORONDINAIO (FI) (2019)

 

Assemblea del Comitato di Massorondinaio - video molto lungo ma interessantissimo. Un sacco di info di base per comprendere le le varie criticità connesse ad un impianto che produce asfalto a ridosso delle abitazioni! CQSASD

21/4/2021 ORE 20,45 VIDEOCONFERENZA:"LA RIGENERAZIONE DELLA CITTA' NEL DIALOGO FRA COMUNITA' E TERRITORIO"

 

PROGETTO FUTURO
Il 21 aprile, alle 20.45, il quarto appuntamento, curato da
MonzAttiva
. Sempre in collaborazione con noi,
LabMonza
, Associazione Città Persone e Monzattiva.
Potrete seguire anche collegandovi al link di zoom: https://bit.ly/2LwFWHt
Oppure sulle pagine FB delle quattro associazioni.
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