Asfalto, conglomerati bituminosi (e cementizi), "concrete green": a pensar male è peccato...ma spesso ci si azzecca.
Un articolo da leggere fino in fondo, ripensando alle nostre sere da incubo avvelenati dal fumo di Asfalti Brianza.
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lunedì 11 novembre 2019
I RIFIUTI SONO SOTTO L'ASFALTO: LE STRADE INQUINATE D'ITALIA
No alla distruzione delle aree verdi a Monza! Aderisci!
aderisci al mail bombing
No alla distruzione delle aree verdi a Monza
leggi anche: https://www.seietrenta.com/2019/05/11/i-comitati-di-quartiere-bocciano-ledilizia-della-giunta-allevi/
No alla distruzione delle aree verdi a Monza
leggi anche: https://www.seietrenta.com/2019/05/11/i-comitati-di-quartiere-bocciano-ledilizia-della-giunta-allevi/
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sabato 9 novembre 2019
SERVIZIO DELLE IENE SUL BLITZ AD ASFALTI BRIANZA! PROBABILMENTE VA IN ONDA DOMENICA 10/11/2019
ASFALTI BRIANZA - PRIMA DI LANCIARE RASSICURAZIONI GENERICHE OCCORRE VERIFICARE LE EMISSIONI DI SOSTANZE CANCEROGENE NEL SUOLO E NELLA FALDA
NOSTRE OSSERVAZIONI, DOMANDE E RICHIESTE
- La DGR 3018 cui tutti i giornali e le amministrazioni continuano a riferirsi si occupa di "molestie olfattive" per cui il riferimento ad essa è fuorviante quando ci si occupi, come in questo caso, della emissione di sostanze cancerogene (benzene, aldeidi) come ammette la stessa relazione autoprodotta da AB.
- Occorre sondare suolo, sottosuolo e falda e mettere subito le centraline (le procedure da DGR 3018 con "annusatori" e schede per ARPA non bastano).
- Supponiamo esista una relazione tecnica sulle procedure di caratterizzazione e smaltimento dei rifiuti. Sarebbe importante renderla trasparente. La modalità di smaltimento descritta dal Sindaco Capitanio infatti non sembra sufficiente a garantire un controllo efficace delle operazioni.
- Non abbiamo contezza di chi e come abbia incaricato il laboratorio di Brescia (Capitanio nel suo intervento non lo ha detto).
- A che percentuale di campionamento si riferiscono "i primi riscontri" cui ha fatto cenno il sindaco Capitanio?
- Le modifiche impiantistiche proposte da Asfalti Brianza vanno vagliate in modo serio da tecnici qualificati degli enti pubblici per valutare la loro efficacia non solo nei confronti delle "molestie olfattive" ma soprattutto delle sostanze cancerogene.
- L'Assemblea pubblica da noi richiesta, così come le operazioni di monitoraggio delle emissioni devono riguardare tutta la cittadinanza toccata dalle emissioni (Monza, Brugherio, Agrate e Concorezzo)
CQSA
ENNESIMO INCIDENTE ALLA ROTONDA A...FAVA
SANT'ALBINO: ASFALTI BRIANZA, TRAFFICO PESANTE, OFFELERA, CENTRO CEM - IL COMITATO VUOLE RISPOSTE
A SANT'ALBINO TEATRO DI COMUNITA'
giovedì 7 novembre 2019
mercoledì 6 novembre 2019
CONSULTA QUARTIERE SANT'ALBINO - 6 novembre 2019 alle ore 20 presso la sede del Centro Civico in via Mameli, 6
Buongiorno
si comunica che la Consulta di Sant'Albino si riunirà in data 6 novembre 2019 alle ore 20 presso la sede del Centro Civico in via Mameli, 6
Si comunica che, considerato che nel prossimo incontro di Consulta del 6 novembre sarà presente anche l'Assessore Arbizzoni e che all'ODG vi sono già diversi argomenti da trattare, con Manuela Villa si è deciso di posticipare la presentazione del Patto di Collaborazione Controllo di Vicinato alla prossima Consulta.
Pertanto l'ODG del 6 novembre è:
1) Campo da Basket via Guardini: presentazione del progetto
2) Valutazione condivisa della Festa di Halloween
3) Valutazione condivisa dell'Evento "Marinai d'Italia"
4) Aggiornamenti Patto di Cittadinanza Rifacimento Piazza Pertini
5) Aggiornamento Laboratori Leonardo da Vinci
6) Pianificazione Festa di Natale
7) Varie ed eventuali
Si precisa che per il 1^ punto all'ODG saranno presenti l'Assessore Arbizzoni, il tecnico che sta seguendo il progetto e il dottor Citterio, Responsabile del Servizio Sport per il Patto di Collaborazione relativo al campo da basket
Buona giornata
Cordiali Saluti
Laura Malusardi
1) vicenda Asfalti Brianza
2) blocco del traffico pesante fra Malcantone e Via Offelera
3) sequestro dell'area di via Offelera
4) interruzione contratto CEM di Viale Industrie
martedì 5 novembre 2019
ASFALTI BRIANZA - PREPARIAMOCI ALLA MOBILITAZIONE - con aggiornamenti dal Consiglio comunale di Concorezzo del 30/10/2019
Le notizie di stampa e le poche informazioni che trapelano impongono la nostra costante sorveglianza! Leggi sotto le osservazioni, domande e richieste del nostro Comitato.
Confidiamo nelle indagini della Procura, nella responsabilità e collaborazione tra i sindaci di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio e nella serietà delle verifiche offerte da Arpa e ATS a tutela di un territorio che comprende una trentina di scuole di ogni ordine e grado, case di riposo e decine di migliaia di abitanti compresi bambini, donne incinte ed anziani.
Non si tratta solo di rifiuti e puzze ma di SOSTANZE CANCEROGENE emesse come ammesso dalla azienda stessa e come verrà certificato dal SERVIZIO DELLE JENE che dovrebbe andare in onda domenica (vi terremo informati!).
CQSA
ps: cercheremo di investire primariamente della questione il nostro Sindaco Allevi, garante della salute dei cittadini monzesi.
Vedi sotto il video del Consiglio comunale di Concorezzo del 30/10/2019.
Gli interventi del Sindaco Capitanio e del Capogruppo de "La Rondine" Francesco Facciuto vanno dal minuto 3.18 a 3.30 con qualche brevissimo intermezzo.
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- Sintesi dell'intervento del Sindaco Capitanio
Ha detto che dopo il sequestro preventivo di Asfalti Brianza disposto dalla Procura di Monza per deposito illegale di rifiuti sono state eseguite le prime analisi sui materiali trovati in AB. E' stato incaricato un laboratorio di analisi di Brescia e "le prime risultanze" parlano di rifiuti non pericolosi.
- Asfalti Brianza ha chiesto alla Procura la parziale riapertura dell'attività.
- il Comune ha comunicato che prima preferisce che vengano completate le modifiche all'impianto concordate con Asfalti Brianza (cappa, copertura, filtri).
Qualora la Procura decidesse che Asfalti Brianza può riprendere la produzione si seguiranno le procedure previste dalla DGR 3018 sulle molestie olfattive:
cioè convocazione di una assemblea pubblica formale (prevista appunto dalla DGR) con la finalità di indicare 50 cittadini segnalatori" che monitoreranno le molestie olfattive compilando delle schede predisposte da ARPA.
Capitanio ha comunicato che intanto la Provincia, in data 29/10/2019, ha risposto alla richiesta di modifica non sostanziale degli impianti avanzata due mesi fa da Asfalti Brianza. La risposta prevede la convocazione di una conferenza dei servizi per il 26/11/2019. Tale conferenza dei servizi si occuperà solo della analisi delle modifiche impiantistiche proposte da AB. A tale riunione il Sindaco Capitanio ha detto di auspicare che partecipino ATS e ARPA ("anzi penso che sicuramente parteciperanno" ha poi corretto).
Per quanto concerne una richiesta assemblea pubblica (non quella formale da DGR 3018 descritta sopra) Capitanio ha detto che si farà ma sicuramente dopo il 26/11/2019 e riguarderà solo i cittadini di Concorezzo.
Il capogruppo de"La Rodine" Facciuto ha poi chiesto maggiori informazioni sulle procedure di rimozione dei rifiuti da Ab e sul ruolo del Comune in tale operazione.
Capitanio ha risposto che la Procura ha investito direttamente la polizia locale e l'Ufficio ecologia di Concorezzo del controllo delle operazioni. Anche la polizia provinciale dovrebbe offrire collaborazione. Tuttavia è risultato impossibile garantire una supervisione 24 ore su 24. Per cui si procede in tale modo: Asfalti Brianza segnala gli orari in cui effettua le operazioni dopo di che la polizia locale procede a controlli sia del cartaceo che delle operazioni pratiche mediante sopralluoghi a campione.
NOSTRE OSSERVAZIONI, DOMANDE E RICHIESTE
- La DGR 3018 si occupa di "molestie olfattive" per cui il riferimento ad essa è fuorviante quando ci si occupi, come in questo caso, della emissione di sostanze cancerogene (benzene, aldeidi) come ammette la stessa relazione autoprodotta da AB.
- Occorre sondare suolo, sottosuolo e falda e mettere subito le centraline (le procedure da DGR 3018 con "annusatori" e schede per ARPA non bastano).
- Supponiamo esista una relazione tecnica sulle procedure di caratterizzazione e smaltimento dei rifiuti. Sarebbe importante renderla trasparente. La modalità di smaltimento descritta dal Sindaco Capitanio infatti non sembra sufficiente a garantire un controllo efficace delle operazioni.
- Non abbiamo contezza di chi e come abbia incaricato il laboratorio di Brescia.
- A che percentuale di campionamento si riferiscono "i primi riscontri" cui ha fatto cenno il sindaco Capitanio?
- Le modifiche impiantistiche proposte da Asfalti Brianza vanno vagliate in modo serio da tecnici qualificati degli enti pubblici per valutare la loro efficacia non solo nei confronti delle "molestie olfattive" ma soprattutto delle sostanze cancerogene.
- L'Assemblea pubblica deve essere aperta a tutta la cittadinanza toccata dalle emissioni (Monza, Brugherio, Agrate e Concorezzo)
CQSA
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Aggiornamenti Asfalti Brianza
intervento del Sindaco Capitanio di Concorezzo e di Francesco Facciuto (da 3.18 a 3.30 circa)
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ASFALTI BRIANZA - COSA C'ERA IN QUELLA MONTAGNA DI RIFIUTI?
sabato 2 novembre 2019
Metropolitana Milano-Monza: al via il cofinanziamento statale - Qui Brianza News
venerdì 1 novembre 2019
OFFELERA - NEL PAESE A ROVESCIO GLI INDAGATI SI FANNO GARANTI DELLA LEGALITA'
I dipendenti di Asfalti Brianza si lamentano del sequestro in procura. Gli indagati dell'Offelera cacciano vecchietti e "nomadi".
Siamo davvero nella "terra dei cachi"
Siamo davvero nella "terra dei cachi"
il cittadino 31/10/2019 |
SANT'ALBINO NELLA MORSA DEL TRAFFICO
Il Comitato di quartiere e i cittadini di Sant'Albino lamentano da sempre la presenza di un traffico pesante spaventoso. Non solo su Viale Industrie ma anche su Via Adda, nel cuore di Sant'Albino e San Damiano. Per non parlare delle centinaia di auto che ogni giorno sfrecciano davanti alle scuole elementari e nel quartiere per "tagliare" Viale Sicilia e delle centinaia di auto di fruitori di piscina e centro sportivo posteggiate ovunque.
Peccato che tutte queste segnalazioni cadeano regolarmente nel vuoto!
IL CITTADINO 31/10/2019 |
foto di Ivano Zanette
APPELLO IN PROVINCIA PER ASFALTI BRIANZA
ASFALTI BRIANZA, LA NOSTRA "BOMBA ECOLOGICA"
ASFALTI BRIANZA - RICHIESTA DI ACCESSO ATTI AD ATS MB
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COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO E S.DAMIANO (MONZA E BRUGHERIO): ASFALTI BRIANZA - PROTOCOLLATA LA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI...
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giovedì 31 ottobre 2019
Risposta di "FIAB MonzainBici" all'assessore Arena
No alla distruzione delle aree verdi a Monza
ASFALTI BRIANZA - BRIANZA RETE COMUNE FA APPELLO ALLA PROVINCIA
IL CITTADINO 31/10/2019 |
http://www.provincia.mb.it/amministrazione/consiglio-provinciale/consiglieri/brianza-rete-comune/
mercoledì 30 ottobre 2019
BREVE SINTESI DELLA VICENDA "ASFALTI BRIANZA"
BREVE CRONISTORIA
Nel 2014 a Sant'Albino ci sono le prime segnalazioni per inquinamento. Negli anni successivi seguono altri episodi. Nell'estate 2017 c'è un notevole aumento. Il nostro Comitato di quartiere Sant'Albino interessa della questione il comune di Monza. Viene così istituito un tavolo presso il Comune di Concorezzo. Partecipano i comuni di Monza e di Concorezzo, ARPA, ATS di Monza e Brianza e a partire dalla seconda tornata alcuni comitati di cittadini compreso il nostro. Il Comune di Concorezzo rinuncia a prendere una posizione più rigida e cerca una mediazione con l' azienda. Arpa decide (a nostro avviso erroneamente) di non partecipare più. Un comitato di Concorezzo propone degli interventi sull'impianto per ridurre le emissioni. I tavoli si trascinano in modo poco concludente. Solo il 4 luglio 2019 un'ordinanza del Comune di Concorezzo sollecita all'azienda la realizzazione di alcuni interventi impiantistici. Tali interventi dovrebbero ridurre consistentemente l'impatto delle emissioni. In realtà ad agosto esplode un inquinamento fortissimo che specie a tarda sera rende l'aria irrespirabile. Il Comitato di quartiere Sant'Albino raccoglie le sollecitazioni dei cittadini e organizza due assemblee pubbliche. Poi avvia una raccolta di segnalazioni. In un mese e mezzo raccoglie più di 800 segnalazioni. L'area interessata, inizialmente limitata a Sant'Albino e San Damiano si allarga progressivamente ad una cerchia di circa 3 chilometri di raggio coinvolgendo Cederna, il quartiere Libertà di Monza e ampie zone di Agrate e Brugherio fino ai confini con Cologno Monzese. Il comune di Agrate presenta un primo esposto. A fine settembre lo fa anche il comune di Monza.
Per fortuna la Procura della Repubblica di Monza sta indagando e decide il sequestro preventivo urgente della azienda. Nel corso del sequestro emerge una gestione inadeguata dei rifiuti ma anche la presenza di rifiuti pericolosi.
Ora siamo in attesa di capire quali sono le vere motivazioni del sequestro e quali saranno gli sviluppi successivi.
Il nostro Comitato ritiene che fin dall'inizio ci sia stato un grosso equivoco. Si è sempre parlato di "puzze" il che, oltre a minimizzare la questione, anche sul piano legale ed operativo suggerisce erroneamente il ricorso ad una delibera regionale che definisce appunto le procedure contro le molestie olfattive. In realtà qui abbiamo a che fare con sostanze cancerogene di prima fascia (benzene e aldeidi). Non a caso Asfalti Brianza è catalogata come "Azienda insalubre di prima classe" (che dovrebbe stare lontano da qualsiasi centro abitato mentre qui le case sono a 50 metri). La presenza di sostanze cancerogene è certificata perfino da una relazione autofinanziata dalla stessa Asfalti Brianza la quale cerca solo di ridurre l'impatto di tali sostanze ad un perimetro di 500 m..
L'insistenza sul solo aspetto odorigeno rischia di proporre anche un percorso inadeguato di monitoraggio dopo l'eventuale rimozione dei sigilli.
Il Comitato di quartiere Sant'Albino chiede che prima di qualsiasi ripresa della attività produttiva si effettui una caratterizzazione precisa dei rifiuti pericolosi trovati, sondaggi di suolo e sottosuolo, verifica dell'acqua e della falda. Tra le altre cose nel perimetro dell' azienda c'è un pozzo di Brianzacque. Dovranno inoltre essere piazzate subito centraline per la rilevazione dell'inquinamento in tutte le aree toccate dalle segnalazioni.
I sindaci sono i garanti della salute dei cittadini. Qualora venisse verificato un inquinamento i comuni sono parte offesa e possono anche presentarsi come parte civile ad eventuali processi. I sindaci hanno anche la possibilità di incaricare periti privati. Chiediamo loro di acquisire tutti gli atti relativi ad Asfalti Brianza compresi quelli depositati presso Arpa e Ats. Chiediamo che trasmettano anche alla Procura le nostre preoccupazioni affinché disponga e controlli l'esecuzione di verifiche accurate da parte di Arpa.
Qualsiasi verifica dei dati relativi all'inquinamento sarà inutile senza l'acquisizione di dati preventivi da utilizzare come parametri di riferimento.
Anche i lavori di modifica dell'impianto andranno verificati da organi istituzionali competenti perché la genesi dei progetti finora presentati non ha carattere di trasparenza e non da garanzie sufficienti. Del resto l'azienda Asfalti Brianza a sua volta non offre garanzie adeguate. La sua proprietà è nota per una serie di attività che hanno sollevato ovunque proteste da parte della popolazione circostante (vedi Lucchini & Artoni di Segrate).
Confidiamo nelle indagini della Procura, nella collaborazione tra i sindaci di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio e nella serietà delle verifiche offerte da da Arpa e ATS a tutela di un territorio che comprende una trentina di scuole di ogni ordine e grado, case di riposo e decine di migliaia di abitanti compresi bambini, donne incinte ed anziani.
Nel 2014 a Sant'Albino ci sono le prime segnalazioni per inquinamento. Negli anni successivi seguono altri episodi. Nell'estate 2017 c'è un notevole aumento. Il nostro Comitato di quartiere Sant'Albino interessa della questione il comune di Monza. Viene così istituito un tavolo presso il Comune di Concorezzo. Partecipano i comuni di Monza e di Concorezzo, ARPA, ATS di Monza e Brianza e a partire dalla seconda tornata alcuni comitati di cittadini compreso il nostro. Il Comune di Concorezzo rinuncia a prendere una posizione più rigida e cerca una mediazione con l' azienda. Arpa decide (a nostro avviso erroneamente) di non partecipare più. Un comitato di Concorezzo propone degli interventi sull'impianto per ridurre le emissioni. I tavoli si trascinano in modo poco concludente. Solo il 4 luglio 2019 un'ordinanza del Comune di Concorezzo sollecita all'azienda la realizzazione di alcuni interventi impiantistici. Tali interventi dovrebbero ridurre consistentemente l'impatto delle emissioni. In realtà ad agosto esplode un inquinamento fortissimo che specie a tarda sera rende l'aria irrespirabile. Il Comitato di quartiere Sant'Albino raccoglie le sollecitazioni dei cittadini e organizza due assemblee pubbliche. Poi avvia una raccolta di segnalazioni. In un mese e mezzo raccoglie più di 800 segnalazioni. L'area interessata, inizialmente limitata a Sant'Albino e San Damiano si allarga progressivamente ad una cerchia di circa 3 chilometri di raggio coinvolgendo Cederna, il quartiere Libertà di Monza e ampie zone di Agrate e Brugherio fino ai confini con Cologno Monzese. Il comune di Agrate presenta un primo esposto. A fine settembre lo fa anche il comune di Monza.
Per fortuna la Procura della Repubblica di Monza sta indagando e decide il sequestro preventivo urgente della azienda. Nel corso del sequestro emerge una gestione inadeguata dei rifiuti ma anche la presenza di rifiuti pericolosi.
Ora siamo in attesa di capire quali sono le vere motivazioni del sequestro e quali saranno gli sviluppi successivi.
Il nostro Comitato ritiene che fin dall'inizio ci sia stato un grosso equivoco. Si è sempre parlato di "puzze" il che, oltre a minimizzare la questione, anche sul piano legale ed operativo suggerisce erroneamente il ricorso ad una delibera regionale che definisce appunto le procedure contro le molestie olfattive. In realtà qui abbiamo a che fare con sostanze cancerogene di prima fascia (benzene e aldeidi). Non a caso Asfalti Brianza è catalogata come "Azienda insalubre di prima classe" (che dovrebbe stare lontano da qualsiasi centro abitato mentre qui le case sono a 50 metri). La presenza di sostanze cancerogene è certificata perfino da una relazione autofinanziata dalla stessa Asfalti Brianza la quale cerca solo di ridurre l'impatto di tali sostanze ad un perimetro di 500 m..
L'insistenza sul solo aspetto odorigeno rischia di proporre anche un percorso inadeguato di monitoraggio dopo l'eventuale rimozione dei sigilli.
Il Comitato di quartiere Sant'Albino chiede che prima di qualsiasi ripresa della attività produttiva si effettui una caratterizzazione precisa dei rifiuti pericolosi trovati, sondaggi di suolo e sottosuolo, verifica dell'acqua e della falda. Tra le altre cose nel perimetro dell' azienda c'è un pozzo di Brianzacque. Dovranno inoltre essere piazzate subito centraline per la rilevazione dell'inquinamento in tutte le aree toccate dalle segnalazioni.
I sindaci sono i garanti della salute dei cittadini. Qualora venisse verificato un inquinamento i comuni sono parte offesa e possono anche presentarsi come parte civile ad eventuali processi. I sindaci hanno anche la possibilità di incaricare periti privati. Chiediamo loro di acquisire tutti gli atti relativi ad Asfalti Brianza compresi quelli depositati presso Arpa e Ats. Chiediamo che trasmettano anche alla Procura le nostre preoccupazioni affinché disponga e controlli l'esecuzione di verifiche accurate da parte di Arpa.
Qualsiasi verifica dei dati relativi all'inquinamento sarà inutile senza l'acquisizione di dati preventivi da utilizzare come parametri di riferimento.
Anche i lavori di modifica dell'impianto andranno verificati da organi istituzionali competenti perché la genesi dei progetti finora presentati non ha carattere di trasparenza e non da garanzie sufficienti. Del resto l'azienda Asfalti Brianza a sua volta non offre garanzie adeguate. La sua proprietà è nota per una serie di attività che hanno sollevato ovunque proteste da parte della popolazione circostante (vedi Lucchini & Artoni di Segrate).
Confidiamo nelle indagini della Procura, nella collaborazione tra i sindaci di Concorezzo, Monza, Agrate e Brugherio e nella serietà delle verifiche offerte da da Arpa e ATS a tutela di un territorio che comprende una trentina di scuole di ogni ordine e grado, case di riposo e decine di migliaia di abitanti compresi bambini, donne incinte ed anziani.
Mappa delle segnalazioni prodotte da CQSA - realizzata da La Rondine di Concorezzo) |
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LABORATORIO TEATRALE PER ADULTI OVER 50 ( E NON SOLO)
martedì 29 ottobre 2019
A SEGRATE QUALE SARA’ IL FUTURO DELLA LUCCHINI ARTONI?COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO (MONZA) : NON SONO PUZZE MA SOSTANZE CANCEROGENE (Riunione del gruppo di lavoro su Asfalti Brianza) – CIVICI X SEGRATE
Compagni di sventure rilanciano il nostro post. Sentiamoci!
CQSA
A SEGRATE QUALE SARA’ IL FUTURO DELLA LUCCHINI ARTONI?COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO (MONZA) : NON SONO PUZZE MA SOSTANZE CANCEROGENE (Riunione del gruppo di lavoro su Asfalti Brianza) – CIVICI X SEGRATE
CQSA
A SEGRATE QUALE SARA’ IL FUTURO DELLA LUCCHINI ARTONI?COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO (MONZA) : NON SONO PUZZE MA SOSTANZE CANCEROGENE (Riunione del gruppo di lavoro su Asfalti Brianza) – CIVICI X SEGRATE
DISDETTA DEL CONTRATTO PER L' IMPIANTO TRATTAMENTO RIFIUTI – DITTA CEM VIALE DELLE INDUSTRIE – MONZA. (Mozione del PD)
Considerazioni a margine dei tre componenti del Comitato San Damiano (Parma, Cazzaniga, Barzetti) presenti al consiglio comunale.
“Passa” all'unanimità la mozione presentata dal consigliere Riva con l'intero gruppo PD ma il nostro parere non è completamente positivo (comunque i comitati di S.Albino e S. Damiano ovviamente ringraziano i consiglieri Riva E. e Piffer P. apprezzando l'impegno e la professionalità dimostrata), anche se l'intento nuovamente ufficializzato a non rinnovare il contratto di locazione è un ottimo risultato. Minimizzare l'efficacia della disdetta del contratto significa trascurare il fatto che non si vuole precisare che l'atto comporta l'immediato ritiro delle autorizzazioni che l'ente Provincia MB ha concesso. L'affermazione poi della scarsa collaborazione dell'ente Provincia MB ci è parso il solito gioco a scaricare ad altri responsabilità magari anche proprie. Ci ha lasciato un po' perplessi la mancanza di precisione nell'annunciare l'eventualità della modalità e tempistica della sospensione dell'attività per le reiterate inottemperanze a disposizioni e ordinanze presentate alla ditta Cem da ARPA e Amministrazione Comunale di Monza. Si registra, inoltre, che la settimana in cui l'assessore Villa ha detto in consiglio comunale che avrebbe incontrato il funzionario di Provincia MB è passata; oggi siamo al 21 Ottobre e non si sa ancora nulla; aspettiamo un'altra settimana poi il comitato dovrà decidere come intervenire per far fermare la ditta Cem che si è messa a “produrre” rumori assordanti anche di Sabato 12 (dalle ore 8 alle 12 e dalle13 alle 18 e Domenica dalle ore 8 alle 12.).Ora in attesa di atti concreti delle nostre istituzioni speriamo che questa storia abbia termine e consenta ai cittadini per troppo tempo vessati, sia concesso il ritorno alla normalità al fine di CUSTODIRE LA SALUTE prima ancora di blindare le …...istituzioni.
ED ECCO LA TRASCRIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MONZA DEL 07/10/2019
MOZIONE PRESENTATA DAL PD - IMPIANTO TRATTAMENTO RIFIUTI NON PERICOLOSI – DITTA CEM VIALE DELLE INDUSTRIE – MONZA.
RIVA E. Consigliere P.D. Vorrei articolare il mio intervento in tre parti; vorrei ricordare il tema di cui stiamo trattando quindi richiamerò una serie di atti ed eventi. Come premessa vorrei poi passare in rassegna i disagi, gli effetti negativi che questa situazione ha comportato sulla vita dei cittadini monzesi e non, infine passerei agli impegni che questo gruppo consigliare del PD all'intero chiede a questa amministrazione. Io partirei dalla ricostruzione degli eventi ed in particolare alla raccolta documentale a cui in parte ho avuto accesso e in parte provveduto a collezionare mettendo bene in chiaro cosa è accaduto nel tempo relativamente al contratto di locazione di un'area comunale che è sita in viale delle Industrie . Nel 2009 una società denominata Crimo s.r.l. aveva richiesto alla amministrazione di Monza un'area in locazione per la destinazione di: Esercizio di operazione di messa in riserva, recupero e deposito preliminare di rifiuti speciali non pericolosi e centro di raccolta e trattamento veicoli fuori uso. A questa richiesta del 2000 avanzata nel 2009 l' amministrazine comunale in particolare attraverso una nota del settore Patrimonio Logistica , che ho sottomano, una nota firmata dall'allora assessore Giovanni Antonicelli si esprimeva con le seguenti parole: a seguito di attenta cosiderazione e valutazione delle esigenze espresse dalla Crimo, s.r.l. la disponibilità della amministrazione comunale a stipulare un contratto di locazione per un'area comunale di circa 13.000 mq. A seguito di questa nota del settore Patrimonio Logistica e di altri adempimenti necessari per l'avvio della attività nel 2012 la Crimo aveva cominciato ad operare nell'area con un contratto che aveva una durata prevista di 9 anni più sette mesi( vedi articolo 3) a partire dal primo giugno 2012 sino al 31/12/2021 un contratto che si riterrà rinnovato di 9 anni in 9 anni , se nessuno delle parti invierà all'altra almeno12 mesi prima della scadenza regolare disdetta del contratto stesso a mezzo lettera raccomandata o pec. Solo che, cosa era successo dopo la stipula del contratto?!! nel corso del 2012 la Cem, Centro Ecologico Monza s.r.l. a seguito di conferimento di un ramo d'azienda da parte della Crimo s.r.l. titolare della autorizzazione ad esercitare queste funzioni già richiamate, aveva presentato richiesta di voltura a favore dell'impresa Cem ed autorizzazioni rilasciate per cui l'esercizio di queste funzioni ,operazioni è svolta da una soc. Cem . Fatte queste necessarie premesse io vorrei ricordare alcuni aspetti, il primo dei quali è: questo contratto era nato proprio male; potremmo dire che questa è la tipica situazione italiana nella quale interessi poco trasparenti hanno la meglio sulla certezza del diritto e sulla salute dei cittadini. In particolare nel corso di una commissione comunale che si era svolta nel 2013 il Segretario Generale dott. Spoto aveva risposto ad alcuni quesiti in ordine al modo in cui questo contratto era nato, in particolare la illegittimità degli atti intrapresi. Il Segretario Generale così rispondeva: la decisione di Giunta della quale ho brevemente accennato, è sostanzialmente una delibera viziata sotto molteplici profili e vado a leggerli: violazione del procedimento istruttorio avendo seguito la strada della decisione non è stata sottoposta ai pareri dei responsabili, violazione dell'articolo 107 del decreto legislativo 267-2000 e articolo 1 comma 1 legge 24190, principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza avendo disposto in luogo del dirigente l'individuazione di un contraente senza alcuna procedura di evidenza pubblica ovvero senza dimostrare la sussistenza di straordinari ed eccezionali circostanze a sostegno dell'individuazione diretta questo è un passaggio che ricordava l'atto, questo contratto fosse davvero nato male. Io vorrei però ricordare che nel corso degli anni erano successi altri fatti gravi che questa sera si tornasse a discutere e parlarne anche per valutare il parere da dare a questa mozione, io ne ricordo alcuni di questi fatti, ce ne sono altri documentati. Nel corso del tempo l'esercizio di questa attività( messa a riserva, recupero e deposito di rifiuti speciali non pericolosi), ha avuto e tutt'ora stà provocando effetti negativi sulla salute, il benessere e qualità della vita dei cittadini residenti nell'area; effetti negativi che con diverse ispezioni ARPA aveva monitorato, certificato che faceva riferimento a titolo di esempio a due controlli effettuati nel corso del 2016 relativamente al funzionamento dell'impianto che la relazione trasmessa dall'ARPA nell'Aprile 2016 ripeto uno dei sopralluoghi che cito ad esempio una violazione, sostanzialmente rilevava la presenza di alcune anomalie, di alcune inadempienze, in particolare seguiva la denuncia dell'ARPA una diffida, di nuovo cito quanto successo, prescrizione della ditta di intervenire per esempio effettuando le operazioni di messa in riserva e deposito dei rifiuti solo nell' area autorizzata, identificare le aree identificate con apposita cartellonistica riportando la codifica CER e altro, un insieme di inadempienze alle quali seguiva una diffida ad operare alle prescrizioni di cui alle autorizzazioni citate. Per cui veniva disposta la sospensione dell'efficacia dell'autorizzazione rilasciata alla ditta Cem con un insieme di prescrizioni. Potrei citarvene altri di questi esempi in cui l'impegno della società a garantire la salute dei cittadini oltre al rispetto delle regole relative allo stoccaggio dei rifiuti venivano violati. Cito ad esempio una ordinanza del nostro Comune firmata dal dirigente Carlo Maria Nizzola, sempre relativa al 2016, il quale sottolinea come a seguito di un'altra relazione dell'ARPA,il personale tecnico recatosi in loco aveva effettuato un sopralluogo al fine di misurare l'entità dell'inquinamento acustico prodotto all'interno dell'impianto; dalle misurazioni emerge,qui leggo testuale, che la rumorosità dell'attività supera il valore limite(qui ci sono i valori rilevati). Accanto a questa ordinanza seguivano delle nuove richieste. Richieste che sempre a firma del dirigente Nizzola erano state tendenzialmente non ottemperate.Si comunica per esempio con questo cui ho avuto accesso che l'agenzia regionale ARPA con la relazione attestato che l'ordinanza di cui all'oggetto non era stata ottemperata, seguiva una diffida alla società. Ora sulla base di questi esempi che potrebbero seguire relativamente all'inquinamento acustico e alla possibilità che queste attività producano altri inquinamenti di tipo atmosferico per il particolato che va a seguito delle rilevazioni. A seguito del modo in cui questa procedura di affidamento di un contratto di locazione dell'area ha avuto origine secondo le parole del direttore generale di allora in modo illegittimo,la richiesta che il gruppo consigliare del Partito Democraico pone in votazione è un impegno alla amministrazione comunale di intervenire su tre punti.
Punto primo. Verificare sin da subito o meglio collezionare alcune delle irregolarità commesse e inottemperate dalla scietà CEM.
Punto secondo. Inviare alla società CEM una lettera raccomandata A/R o PEC con regolare disdetta del contratto di locazione dell'area di viale delle industrie – Monza – s.n.c. Almeno 12mesi prima della scadenza del contratto di locazione e quindi prima del 31 / 12 / 2020. Penso che a questo riguardo disdire il contratto di locazione sarebbe un tentativo di risarcimento verso i cittadini residenti nell'area che in questi anni hanno subito sulla propria pelle una autorizzazione nata male e proseguita in peggio.
Punto terzo. Da ultimo punto chiediamo che venga discusso è individuare eventualmente altro luogo della città evidentemente più conforme alle lavorazioni in cui Cem o altra società autorizzata possa svolgere la lavorazione di messa in riserva e recupero di materiali non pericolosi e centro di raccolta e trattamento di veicoli fuori uso perchè è evidente che tutto questo è interesse di una società che può essere messa nelle condizioni di operare e svolgere l'attività pur nel rispetto di un bene essenziale che è la salute pubblica e pensiamo in proposito che ci siano tutte le ragioni di legittimità e opportunità che questa amministrazione proceda sin da ora alla disdetta del contratto di locazione secondo quanto stabilito al capitolo 3 del contratto stesso e che stasera speriamo si concluda o meglio venga portato avanti questo processo di conclusione di una esperienza che prima si chiude meglio è
VILLA S. Assessore
La ricostruzione del consigliere Riva è quasi perfetta, è quasi perchè mancano alcuni passaggi che ritengo siano da dare al consiglio per una valutazione completa del tema. Corrisponde al vero il fatto che ìl problema nasce in origine con una usurpazione da parte di una figura amministrativa quale è un assessore al patrimonio ìn funzione e compiti che non gli competono. Alle conferenze dei servizi partecipano anche assessori, ma possono partecipare in qualità di uditori per dare il loro contributo ma le posizioni che prendono le amministrazioni comunalì sono formalizzate dai dirigenti o persone delegate a partecipare, quindi dalla struttura. Molto spesso capita anche che siano sulla stessa scia indirizzi amministrativi che vengono formalizzati nelle strutture. Quel parere iniziale con cui l'amministrazione comunale monzese dava il proprio assenso ad utilizzare dal punto di vista patrimoniale un area che aveva ricordiamolo questo è un altro elemento che pare non sia stato dato una destinazione urbanistica incompatibile con una funzione del genere in quanto l'area a funzione agricola ha creato questa messa a disposizione dell'area, ribadisco come è stato detto, non ha seguito i canali che la procedura prevede per atti di questo tipo. Tutti sapete che anche le autorizzazioni provinciali alla gestione trattamento rifiuti possono andare in deroga alle destinazioni urbanistiche e quindi questa struttura di questi impianti in virtù della condizione ambientale della provincia Monza Brianza avrebbe potuto attivarsi, però l'elemento dell'incompatibilità urbanistica che c'è stato, diradato e superato in virtù di questa autorizzazione ma rimane tutt'ora nello studio urbanistico. Ricordo bene come ha ricordato il consigliere che nel corso del 2013 diciamo al primo manifestarsi anche di disagi che le lavorazioni e l'attività presenti che si manifestavano a ridosso dell'impianto ci fu una specifica riunione della commissione consiliare alla quale partecipai, se non ricordo male su richiesta di un consigliere dell'opposizione e il segretario generale dottor Spoto, che ribadì dopo una valutazione degli atti le cose che ha detto Lei ossia i vizi sulla validità degli atti e sulla legittimità nel loro complesso presi dall'amministrazione comunale per una palese violazione di quella che era la procedura amministrativa di questa confusione di ruoli, tra il politico amministratore e il tecnico e per gli altri vizi procedurali che Lei ha ricordato. Proprio alla luce di queste affermazioni, penso che Lei abbia consultato i verbali, ci furono alcuni consiglieri fra cui io che chiesero: allora cosa facciamo? certificata questa situazione. Io all'epoca presentai una mozione in consiglio chiedendo la revoca dell'atto, io posso dire che presentando all'epoca questo tipo di proposta di mozione lanciavo ovviamente una proposta alla luce della situazione che era certificata e consapevole però di tutela, che ritengo poi sia stato anche quello che abbia fatto, che abbia convinto l'Amministrazione Comunale Monzese a non procedere su quella scia, ossia al rischio di esporsi al rischio di ingenti risarcimenti per l'attività che nel frattempo aveva realizzato anche degli investimenti. All'epoca del 2013 quella richiesta era stata discussa in consiglio comunale , lo ricordo proprio bene perchè ero stato il proponente in merito alla sospensione dell'attività e revoca degli atti, anzi nello specifico si faceva riferimento alla richiesta di revoca degli atti stante la situazione certificata dall'allora segretario generale non ebbe esito però devo dire che oggettivamente riconosco che il rischio di passare oltre al danno, la beffa di doversi esporre anche a dei risarcimenti e comunque ad un contenzioso dall'esito assolutamente incerto se non addirittura presumibilmente negativo per l'amministrazione comunale invece decidere di lasciare proseguire l'attività. Corrisponde anche al vero il fatto che a seguito di alcuni motivati esposti da parte della popolazione residente nella zona ci furono nel corso degli anni successivi dei monitoraggi da parte di ARPA che portarono anche alla definizione di una serie di prescrizioni alla ditta in merito alle quali diciamo che argomenti successivi ci possono far dire tranquillamente che sono state solo in parte temporaneamente ottemperate. Quello che è mancato negli anni successivi è un controllo puntuale e stringente da parte dell'ente che non solo rilascia le autorizzazioni ma avrebbe anche il compito di verificare quanto il rispetto delle prescrizioni date inizialmente o in seguito sia stato effettivo. Quindi dal punto di vista dei controlli c'è un vuoto, e arriviamo ai giorni nostri.
Arriviamo ai giorni nostri con la presente amministrazione, il tema lo conosciamo benissimo e devo dire che la stessa mozione che questa sera è stata presentata arriva al seguito, io penso pochi consigli comunali dopo se non il consiglio comunale successivo alla dichiarazione fatta in quest'aula a fronte di una interrogazione da parte di un consigliere, non ricordo chi, ma la dichiarazione è agli atti, e ammetto di averla fatta più di una volta e si è avuto anche notizia a mezzo stampa quindi la rassegna stampa lo può confortare ed è stato detto che questa amministrazione comunale non intendeva rinnovare il contratto di locazione. Come pure alla luce non solo dei vizi all'origine ma dalla situazione che si è determinata nel tempo, di palese disagio acustico con la domanda, non voglio sollevare dei dubbi però con la domanda rimasta alla luce degli scarsi controlli senza risposta in merito a disagi o impatti di altra natura. Quindi l'intenzione della amministrazione è dichiarata come pure l'intenzione di valutare delle alternative da proporre all'operatore in contesti che in alcuni comparti la nostra città può offrire, comparti a vocazione industriale ad adeguata distanza del centro abitato offre delle alternative che possono consentire di delocalizzare l'attività in punti più adeguati anche ad evitare il contenzioso con l'operatore. Va detto anche che il mancato rinnovo dei 9 anni successivi ai primi 9 anni non è atto scontato, sono in corso da tempo delle verifiche anche dal punto di vista legale che ci portano a ritenere di dovere necessariamente avere una posizione di maggior forza rispetto alla semplice volontà amministrativa di non rinnovare il contratto di locazione. Quindi proprio con l'obiettivo di raggiungere la volontà dichiarata stiamo facendo un percorso di rafforzamento della nostra posizione, e vi dico sinceramente che la semplice comunicazione via PEC dell'intenzione di non rinnovare il contratto è il passaggio più semplice di questa faccenda. La necessità di rafforzare la posizione dell'amministrazione è d'avere tutti gli elementi per poter ragionevolmente ritenere di tenere una posizione sostenere con una posizione diciamo pure blindata nei confronti di chi ha avuto in locazione quest'area è un percorso che stiamo compiendo con l'intenzione ovviamente di rispettare i tempi per la disdetta che Lei consigliere ha ricordato. Che cosa posso aggiungere, inoltre che è nostra intenzione diciamo l'abbiamo manifestato verbalmente ma le prossime settimane ci saranno delle occasioni d'avere incontri formali con funzionari della Provincia MB perchè finalmente reciti quel ruolo di controllore, non solo su questa partita ma anche su altre. Io faccio un brevissimo riferimento a tutte le vicende di Asfalti Brianza che in questi anni non ha svolto a pieno. Riteniamo che da questo punto di vista anche un forte input da parte politico che non sia solo Comune di Monza ma anche di chi gestisce politicamente Provincia MB sia assolutamente importante, non fosse altro perchè come da contratto di locazione che immagino Lei consigliere abbia consultato, perchè la mancata ottemperanza delle prescrizioni da Enti sovraordinati può costituire un elemento molto forte per il mancato rinnovo della concessione o addirittura per l'interruzione prima del tempo del contratto di locazione. Quindi noi abbiamo l'assoluta necessità di avere tutti gli argomenti, tutte le armi a nostra disposizione per raggiungere l'obiettivo e contiamo finalmente di avere dalla nostra parte con un ruolo senz'altro più attivo anche l'ente Provincia MB che ha il compito di rilasciare le autorizzazioni ambientali e di verifica nel tempo che alle prescrizioni e limiti contenuti in queste autorizzazioni venga dato seguito e vengano rispettate. In ultima analisi voglio dire al Consiglio che la richiesta che fa questa mozione descrive l'esatta posizione di questa amministrazione. Io non voglio insinuare la strumentalità del fatto che questa mozione viene presentata oggi quando poteva tranquillamente essere presentata tre/quatto anni fa perchè tanto la fotografia della situazione come è stata fatta oggi è analoga a quella che potevamo fare e abbiamo fatto noi nel 2013. Quindi diciamo sgombero il campo da questo che può essere giudicato come una mia illazione però faccio rilevare il fatto che cronologicamente senz'altro la mozione arrivata in quest'aula è stata presentata immediatamente dopo le dichiarazioni ufficiali rilasciate proprio in quest'aula, quindi da questo punto di vista c'è una linearità perfetta, e questo lo do come elemento di valutazione del Consiglio al netto della illazione che ho voluto fare sulla strumentalità o meno della presentazione di questo documento. Lo voglio dire in ultima analisi; non è senz'altro una bella pagina di vita amministrativa, questo è fuori discussione, comunque devo dire che nel corso del tempo però la nostra amministrazione si è dotata di quegli anticorpi che oggi ci fanno essere più attivi nella ricognizione delle situazioni prima di prendere una serie di decisioni. C'è anche un maggior confronto tra i settori, devo dire che su alcune partite importanti non penso che ci sia fra le novità introdotte da questa amministrazione ma è prassi che si stà consolidando, ci sono anche delle conferenze interne dove veramente si acquisiscono tutti i pareri e sopra tutto si fanno anche ragionamenti di prospettiva per andare ad anticipare una serie di problematiche poi potrebbero manifestarsi nel tempo. Questa è una modalità che fortunatamente abbiamo lasciato indietro nel tempo, ovviamente a noi tocca dover gestire le conseguenze del problema per come si sono manifestate nel tempo e ribadisco con gli strumenti e le armi che l'amministrazione comunale ha a disposizione e che devono operare assolutamente all'interno della legittimità degli atti per essere efficaci.
La votazione al termine dell'intervento di tre consiglieri ha determinato il consenso unanime.
La mozione presentata con tutti i suoi contenuti è stata regolarmente trascritta dal sito on line del Comune di Monza.
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Comitato di quartiere San Damiano – Brugherio
Arriviamo ai giorni nostri con la presente amministrazione, il tema lo conosciamo benissimo e devo dire che la stessa mozione che questa sera è stata presentata arriva al seguito, io penso pochi consigli comunali dopo se non il consiglio comunale successivo alla dichiarazione fatta in quest'aula a fronte di una interrogazione da parte di un consigliere, non ricordo chi, ma la dichiarazione è agli atti, e ammetto di averla fatta più di una volta e si è avuto anche notizia a mezzo stampa quindi la rassegna stampa lo può confortare ed è stato detto che questa amministrazione comunale non intendeva rinnovare il contratto di locazione. Come pure alla luce non solo dei vizi all'origine ma dalla situazione che si è determinata nel tempo, di palese disagio acustico con la domanda, non voglio sollevare dei dubbi però con la domanda rimasta alla luce degli scarsi controlli senza risposta in merito a disagi o impatti di altra natura. Quindi l'intenzione della amministrazione è dichiarata come pure l'intenzione di valutare delle alternative da proporre all'operatore in contesti che in alcuni comparti la nostra città può offrire, comparti a vocazione industriale ad adeguata distanza del centro abitato offre delle alternative che possono consentire di delocalizzare l'attività in punti più adeguati anche ad evitare il contenzioso con l'operatore. Va detto anche che il mancato rinnovo dei 9 anni successivi ai primi 9 anni non è atto scontato, sono in corso da tempo delle verifiche anche dal punto di vista legale che ci portano a ritenere di dovere necessariamente avere una posizione di maggior forza rispetto alla semplice volontà amministrativa di non rinnovare il contratto di locazione. Quindi proprio con l'obiettivo di raggiungere la volontà dichiarata stiamo facendo un percorso di rafforzamento della nostra posizione, e vi dico sinceramente che la semplice comunicazione via PEC dell'intenzione di non rinnovare il contratto è il passaggio più semplice di questa faccenda. La necessità di rafforzare la posizione dell'amministrazione è d'avere tutti gli elementi per poter ragionevolmente ritenere di tenere una posizione sostenere con una posizione diciamo pure blindata nei confronti di chi ha avuto in locazione quest'area è un percorso che stiamo compiendo con l'intenzione ovviamente di rispettare i tempi per la disdetta che Lei consigliere ha ricordato. Che cosa posso aggiungere, inoltre che è nostra intenzione diciamo l'abbiamo manifestato verbalmente ma le prossime settimane ci saranno delle occasioni d'avere incontri formali con funzionari della Provincia MB perchè finalmente reciti quel ruolo di controllore, non solo su questa partita ma anche su altre. Io faccio un brevissimo riferimento a tutte le vicende di Asfalti Brianza che in questi anni non ha svolto a pieno. Riteniamo che da questo punto di vista anche un forte input da parte politico che non sia solo Comune di Monza ma anche di chi gestisce politicamente Provincia MB sia assolutamente importante, non fosse altro perchè come da contratto di locazione che immagino Lei consigliere abbia consultato, perchè la mancata ottemperanza delle prescrizioni da Enti sovraordinati può costituire un elemento molto forte per il mancato rinnovo della concessione o addirittura per l'interruzione prima del tempo del contratto di locazione. Quindi noi abbiamo l'assoluta necessità di avere tutti gli argomenti, tutte le armi a nostra disposizione per raggiungere l'obiettivo e contiamo finalmente di avere dalla nostra parte con un ruolo senz'altro più attivo anche l'ente Provincia MB che ha il compito di rilasciare le autorizzazioni ambientali e di verifica nel tempo che alle prescrizioni e limiti contenuti in queste autorizzazioni venga dato seguito e vengano rispettate. In ultima analisi voglio dire al Consiglio che la richiesta che fa questa mozione descrive l'esatta posizione di questa amministrazione. Io non voglio insinuare la strumentalità del fatto che questa mozione viene presentata oggi quando poteva tranquillamente essere presentata tre/quatto anni fa perchè tanto la fotografia della situazione come è stata fatta oggi è analoga a quella che potevamo fare e abbiamo fatto noi nel 2013. Quindi diciamo sgombero il campo da questo che può essere giudicato come una mia illazione però faccio rilevare il fatto che cronologicamente senz'altro la mozione arrivata in quest'aula è stata presentata immediatamente dopo le dichiarazioni ufficiali rilasciate proprio in quest'aula, quindi da questo punto di vista c'è una linearità perfetta, e questo lo do come elemento di valutazione del Consiglio al netto della illazione che ho voluto fare sulla strumentalità o meno della presentazione di questo documento. Lo voglio dire in ultima analisi; non è senz'altro una bella pagina di vita amministrativa, questo è fuori discussione, comunque devo dire che nel corso del tempo però la nostra amministrazione si è dotata di quegli anticorpi che oggi ci fanno essere più attivi nella ricognizione delle situazioni prima di prendere una serie di decisioni. C'è anche un maggior confronto tra i settori, devo dire che su alcune partite importanti non penso che ci sia fra le novità introdotte da questa amministrazione ma è prassi che si stà consolidando, ci sono anche delle conferenze interne dove veramente si acquisiscono tutti i pareri e sopra tutto si fanno anche ragionamenti di prospettiva per andare ad anticipare una serie di problematiche poi potrebbero manifestarsi nel tempo. Questa è una modalità che fortunatamente abbiamo lasciato indietro nel tempo, ovviamente a noi tocca dover gestire le conseguenze del problema per come si sono manifestate nel tempo e ribadisco con gli strumenti e le armi che l'amministrazione comunale ha a disposizione e che devono operare assolutamente all'interno della legittimità degli atti per essere efficaci.
La votazione al termine dell'intervento di tre consiglieri ha determinato il consenso unanime.
La mozione presentata con tutti i suoi contenuti è stata regolarmente trascritta dal sito on line del Comune di Monza.
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Comitato di quartiere San Damiano – Brugherio
e Comitato S. Albino - Monza
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NON SONO PUZZE MA SOSTANZE CANCEROGENE (Riunione del gruppo di lavoro su Asfalti Brianza)
Vi sono alcune questioni da proporre ai sindaci in una prossima riunione pubblica.
In primo luogo vorremmo insistere sull'equivoco presente in tantissimi articoli di giornale e riguardante le molestie olfattive.
Tutti parlano di puzze e odori mentre la questione più grave è data dalle sostanze cancerogene emesse dal camino di Asfalti Brianza.
Secondo la relazione autofinanziata dalla azienda stessa è ammesso in modo chiaro che fuoriescono sostanze cancerogene di prima fascia come il benzene e le aldeidi. È per questo che l'azienda è definita come insalubre di prima classe e dovrebbe sorgere lontano da qualsiasi abitato.
Il parlare solo delle "puzze" ha comportato e comporta tuttora una prospettiva distorta.
Ai tempi del Sindaco Borgonovo il Comune di Concorezzo per la verità non ha neppure messo in atto le procedure per il contrasto delle molestie olfattive previste da specifica DGR. Col che anche ARPA in qualche modo ha ritenuto (crediamo erroneamente) di potersi tirar fuori dal gioco. I nostri consulenti infatti affermano che ARPA, dietro sollecitazione dei cittadini, abbia in ogni caso la responsabilità di avviare i controlli anche in modo autonomo. Anzi per aziende insalubri di prima classe la prassi consolidata in Lombardia sembra essere quella di una visita di controllo almeno annuale.
L'insistenza sulle puzze ha giustificato e condizionato anche gli inconcludenti tavoli che hanno partorito alla fine l'idea della "riduzione del danno". Si è ipotizzato di convincere una proprietà che da almeno un decennio causa le proteste di intere comunità (vedi Segrate e ora un bel po' di città della Brianza) a riconvertirsi ad una produzione più ecologica (materiale a base cementizia). Ovviamente l'azienda ha poi eluso tale ipotesi argomentando che tale materiale nuovo non lo chiede nessuno. Il progetto stesso di miglioramento dell'impianto è criticabile nella sua genesi e nella procedura.
Per fortuna è poi intervenuta la Procura e ci auguriamo che le indagini non siano legate solo all'eccessivo e disordinato stoccaggio di materiale.
L'equivoco delle puzze rischia di produrre danni anche dopo un'eventuale riapertura di Asfalti Brianza fosse pure solo per un periodo di monitoraggio delle emissioni e degli eventuali effetti dei lavori eseguiti sull'impianto. Si parla già di "annusatori" che compileranno schede.
Cercheremo di chiedere ai sindaci di veicolare alla Procura le nostre seguenti argomentazioni (elementi, peraltro, che sicuramente la Procura ha già ben chiari) .
In primo luogo i lavori da eseguire ora presso Asfalti Brianza non devono limitarsi (come previsto da alcuni giornali) al ripristino di una condizione pre sequestro. Si tratta in primo luogo di "caratterizzare" in modo preciso i materiali sequestrati, specie quelli definiti come "pericolosi". Si tratta poi di sondare suolo, sottosuolo e falda non solo nel perimetro dell'azienda ma anche in tutta la vasta area delle segnalazioni raccolte (area in cui insistono abitazioni, scuole, asili e perfino gli orti comunitari del Comune di Monza). Occorre valutare eventuali inquinamenti della falda anche in considerazione del fatto che all'interno di Asfalti Brianza c'è un pozzo di Brianza acque. Bisogna accertare anche eventuale presenza di metalli nell'acqua e nella falda.
L'ottica deve essere quella della BONIFICA e non del semplice ripristino.
Senza una accurata raccolta preventiva di dati che senso avrà fornire un successivo monitoraggio da raffrontare ...col nulla?!
Chiediamo controlli tramite centraline disseminate nelle zone interessate dalle nostre segnalazioni.
Occorrerà poi monitorare le emissioni al camino questa volta con un regime di lavoro normale e non basso come nella relazione autoprodotta da AB.
In caso di inquinamento accertato la parte offesa sarebbe il comune. Cioè tutti i comuni interessati da inquinamento sono parte offesa e possono valutare l'eventuale costituzione di parte civile qualora si arrivasse a processo.
Un'altra questione collegata riguarda il fatto che a differenza di quanto finora sostenuto i sindaci possono fare ricorso a periti privati i quali possono anche realizzare analisi e campionamenti in modo più stringente rispetto a quanto previsto da Arpa. I nostri quattro comuni potrebbero farlo in modo collaborativo.
Altre cose che vorremmo appurare riguardano i tempi relativi alla nostra richiesta di accesso agli atti e al tipo di atti eventualmente negati.
Ora il comitato di quartiere Sant'Albino intende presentare domanda di accesso agli atti anche alla ATS di Monza e Brianza. Sarebbe opportuno che tale richiesta venga supportata anche da tutti i comuni interessati.
Intanto proseguono numerosi contatti con associazioni, enti ed istituzioni.
In ogni caso è urgente che i sindaci organizzino una assemblea pubblica in cui i cittadini possono fare le loro domande e ricevere le risposte necessarie.
CQSA
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31/10 HALLOWEEN DA BRIVIDI!
giovedì 24 ottobre 2019
mercoledì 23 ottobre 2019
ASFALTI BRIANZA NON RIAPRE - CONCESSO IL RIPRISTINO AMBIENTLE
domenica 20 ottobre 2019
sabato 19 ottobre 2019
ASFALTI BRIANZA : UN PO' DI CAUTELA!
Il contenuto dell'articolo pare smentire il titolo. In primo luogo la "pulizia" durerà tra i trenta e 60 gg. In secondo luogo i materiali "sgomberati" verranno analizzati e identificati. In terzo luogo il Sindaco Capitanio afferma che interpellato darà parere negativo al piano di smaltimento proposto da Asfalti Brianza e che occorrerà una analisi delle sostanze emesse e rilasciate ma anche di eventuali infiltrazioni nella falda acquifera. E noi confidiamo in una scelta del genere.
NOI CHIEDIAMO PREVENTIVAMENTE:
CQSA
NOI CHIEDIAMO PREVENTIVAMENTE:
- IDENTIFICAZIONE DELLE SOSTANZE EMESSE ED ESCLUSIONE DELLA LORO NOCIVITA'
- ANALISI DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
- ANALISI DELLA FALDA ACQUIFERA
Inoltre ci pare ovvio che la Procura stia indagando anche su aspetti relativi alla gestione amministrativa della azienda, al rispetto delle normative che regolano i rapporti di lavoro e la sicurezza dei lavoratori stessi ecc.
Per cui è lecito attendersi che la riapertura della produzione non sia così prossima!
CQSA
venerdì 18 ottobre 2019
ASFALTI BRIANZA - OGGI RICHIESTA ACCESSO ATTI AD ARPA (18-10-2019)
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ASFALTI BRIANZA - CQSA: PRIMA DI OGNI RIAPERTURA VOGLIAMO SAPERE COSA RILASCIA NELL'ARIA, NEL SUOLO, NEL SOTTOSUOLO E NELLA FALDA!
Una cinquantina di "annusatori" certificati. E per le sostanze cancerogene? Li visitiamo (i sopravvissuti) fra una decina d'anni? Ci auguriamo che l'approccio alla fine sia più scientifico di quello che trapela per ora dai giornali.
CQSA
CQSA
giovedì 17 ottobre 2019
ASFALTI BRIANZA NON HA RIAPERTO! COSA INTENDIAMO FARE IN OGNI CASO
Info provenienti dal Comune di Concorezzo ci hanno avvisato che l'impianto non ha riaperto. Si stanno solo attuando gli interventi, prescritti dalla Procura, di quanto trovato che non doveva esserci.
CQSA
In realtà Asfalti Brianza non ha riaperto!
Resta il fatto che un migliaio di segnalazioni hanno certificato in modo inoppugnabile che Asfalti Brianza era la fonte inequivocabile dei terribili miasmi che hanno avvelenato decine di migliaia di persone nei mesi estivi del 2019. La controprova è che dalla chiusura le segnalazioni si contano sulle dita di una mano.
In secondo luogo il tema delle puzze spesso citate dai media è un'arma di distrazione di massa. L'azienda insalubre di prima classe produce emissioni CANCEROGENE. Lo ammette la stessa Asfalti Brianza in una relazione tecnica autofinanziata (perciò di parte) che si limita solo a restringere ad un raggio di 500 metri l'area esposta a queste emissioni nocive. Peraltro negli stessi 500 metri, anche dando per buona la limitazione, insistono bar, ristoranti, uffici e numerose abitazioni.
Per cui prima di fare esperimenti occorre che ARPA e ATS non si limitino a valutare solo le molestie olfattive ma analizzino scientificamente il fatto che questa azienda emette per definizione idrocarburi policiclici aromatici (benzene, toluene ecc.) e altre sostanze cancerogene.
Dunque occorrono centraline per monitorare l'aria ma anche una analisi di suolo, sottosuolo e falda.
Intanto come Comitato ci muoviamo chiedendo l'accesso agli atti a tutte le Istituzioni interessate (Arpa compresa) e abbiamo aperto contatti con legali competenti in materia ambientale.
Ma soprattutto chiediamo ai nostri Sindaci di tener fede alla loro responsabilità primaria in materia di tutela della salute dei cittadini.
Ai cittadini l'invito a riprendere, nel caso, ad effettuare le segnalazioni in modo molto preciso. Restiamo vigili e compatti.
CQSA
In realtà Asfalti Brianza non ha riaperto!
Resta il fatto che un migliaio di segnalazioni hanno certificato in modo inoppugnabile che Asfalti Brianza era la fonte inequivocabile dei terribili miasmi che hanno avvelenato decine di migliaia di persone nei mesi estivi del 2019. La controprova è che dalla chiusura le segnalazioni si contano sulle dita di una mano.
In secondo luogo il tema delle puzze spesso citate dai media è un'arma di distrazione di massa. L'azienda insalubre di prima classe produce emissioni CANCEROGENE. Lo ammette la stessa Asfalti Brianza in una relazione tecnica autofinanziata (perciò di parte) che si limita solo a restringere ad un raggio di 500 metri l'area esposta a queste emissioni nocive. Peraltro negli stessi 500 metri, anche dando per buona la limitazione, insistono bar, ristoranti, uffici e numerose abitazioni.
Per cui prima di fare esperimenti occorre che ARPA e ATS non si limitino a valutare solo le molestie olfattive ma analizzino scientificamente il fatto che questa azienda emette per definizione idrocarburi policiclici aromatici (benzene, toluene ecc.) e altre sostanze cancerogene.
Dunque occorrono centraline per monitorare l'aria ma anche una analisi di suolo, sottosuolo e falda.
Intanto come Comitato ci muoviamo chiedendo l'accesso agli atti a tutte le Istituzioni interessate (Arpa compresa) e abbiamo aperto contatti con legali competenti in materia ambientale.
Ma soprattutto chiediamo ai nostri Sindaci di tener fede alla loro responsabilità primaria in materia di tutela della salute dei cittadini.
Ai cittadini l'invito a riprendere, nel caso, ad effettuare le segnalazioni in modo molto preciso. Restiamo vigili e compatti.
CQSA
RIAPERTI I CANCELLI DI ASFALTI BRIANZA
AFALTI BRIANZA - CHIEDIAMO MONITORAGGIO CHE ESCLUDA LA PRESENZA DI SOSTANZE CANCEROGENE IN ARIA, SUOLO, SOTTOSUOLO E FALDA
Un articolo che propone un percorso che ci lascia molte perplessità. In primo luogo un migliaio di segnalazioni hanno identificato in modo inoppugnabile che Asfalti Brianza era la fonte inequivocabile dei terribili miasmi che hanno avvelenato decine di migliaia di persone nei mesi estivi del 2019. La controprova è che dalla chiusura le segnalazioni si contano sulle dita di una mano. In secondo luogo il tema delle puzze è un'arma di distrazione di massa. L'azienda insalubre di prima classe produce emissioni CANCEROGENE. Lo ammette la stessa Asfalti Brianza in una relazione tecnica autofinanziata (perciò di parte) che si limita solo a restringere ad un raggio di 500 metri l'area esposta a queste emissioni nocive. Peraltro negli stessi 500 metri, anche dando per buona la limitazione, insistono bar, ristoranti, uffici e numerose abitazioni. Per cui prima di fare esperimenti occorre che ARPA e ATS non si limitino a valutare solo le molestie olfattive ma analizzino scientificamente il fatto che questa azienda emette per definizione idrocarburi policiclici aromatici (benzene, toluene ecc.) e altre sostanze cancerogene. Occorrono centraline per monitorare l'aria ma anche una analisi di suolo, sottosuolo e falda.
E' tutto da dimostrare anche il fatto che i lavori svolti sull'impianto possano aver ridotto non solo "le puzze" ma anche gli effetti delle sostanze nocive. Senza contare che neppure la sbandierata ipotetica riduzione del 60-70% (60 o 70???) degli "odori" può essere considerata un obiettivo apprezzabile per le persone.
CQSA
E' tutto da dimostrare anche il fatto che i lavori svolti sull'impianto possano aver ridotto non solo "le puzze" ma anche gli effetti delle sostanze nocive. Senza contare che neppure la sbandierata ipotetica riduzione del 60-70% (60 o 70???) degli "odori" può essere considerata un obiettivo apprezzabile per le persone.
CQSA
OPEN WEEK E " HELP" - NUOVE IDEE ALLA SCUOLA DE FILIPPO
Lo ripetiamo fino alla noia. Questa è la scuola media della comunità di Sant'Albino e San Damiano!
DA NOIBRUGHERIO 9/10/2019 |
mercoledì 16 ottobre 2019
ASFALTI BRIANZA - LA CARTINA GEOGRAFICA DEI MIASMI
ED ECCO LE MAPPE REALIZZATE DA "LA RONDINE" DI CONCOREZZO SULLA BASE DELLE SEGNALAZIONI RACCOLTE DAL COMITATO DI QUARTIERE SANT'ALBINO
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