SEGUI GLI AGGIORNAMENTI AUTOMATICI

LEGGI NELLE COLONNE DEL BLOG GLI AGGIORNAMENTI QUOTIDIANI SU MONZA; SU NEWS NAZIONALI E INTERNAZIONALI; SU ECOLOGIA E TUTELA AMBIENTE; SU EDUCAZIONE, LAVORO SOCIALE, CULTURA. Il meglio di un' edicola a tua disposizione! In fondo ad ogni prima pagina di aggiornamenti clicca su "altri" per vederli tutti.

martedì 16 giugno 2020

FLASH MOB CON DIRETTA FACEBOOK: BASTA ASFALTI BRIANZA! VENERDì 19/6/2020 ORE 20:30 A SANT'ALBINO

Il Prefetto ci ha comunicato che non siamo titolati a partecipare al Tavolo prefettizio neppure come uditori. Non riusciamo a contattare il Sindaco di Monza ecc. ecc. 
Ormai solo una svolta miracolosa nella vicenda Asfalti Brianza potrebbe rinfocolare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. Peccato. Intanto partecipate al nostro flash mob!




PER CHI NON CONOSCESSE LA PENOSA VICENDA: 



BREVE CRONISTORIA DELLA VICENDA ASFALTI BRIANZA (aggiornam. 16/6/2020)


2014 a Sant'Albino (Monza) prime segnalazioni per inquinamento che proviene da Asfalti Brianza.  Negli anni successivi ulteriori segnalazioni, fino al picco impressionante dell’estate 2019 (circa 900 segnalazioni in un’area che si amplia molto toccando Monza, Brugherio, Agrate e Concorezzo).

Asfalti Brianza è "Azienda insalubre di prima classe". Dovrebbe stare lontano da qualsiasi centro abitato mentre qui le case più vicine sono a 50 metri.

La presenza di sostanze cancerogene (IPA, Idrocarburi Policiclici Aromatici come benzene, toluene ecc.) è certificata perfino da una relazione di Osmotech, finanziata dalla stessa Asfalti Brianza, che non nega tale presenza ma cerca solo di restringerne l'impatto ad un perimetro di 500 m. Analisi fatte effettuare dalla trasmissione “Le Iene” a settembre del 2019 confermano la presenza di tali sostanze con una concentrazione però assai più elevata di quanto rilevato dalla reazione di Osmotech.

L’impianto di Asfalti Brianza dispone da sempre di un filtro a manica che è in grado di trattenere solo particelle grossolane, non le emissioni gassose (potenzialmente cancerogene).


ANOMALIE DA AUA (2016)

L'AUA (Autorizzazione unica ambientale) rilasciata da Provincia/Suap del Comune di Concorezzo nel 2016) non contiene indicazioni sulla potenza del bruciatore come osserva anche ARPA.


- ATO MB, nel proprio ALLEGATO TECNICO (pag 4) afferma che "i lavori di sistemazione della rete fognaria dovranno avvenire entro 18 mesi dalla notifica della autorizzazione". La DIFFIDA ATO  del 19/11/2019 (che il 29/1/2020 il sindaco Capitanio ha dichiarato ancora aperta) sembrerebbe confermare che anche questo impegno è stato disatteso.

- distanza di rispetto di 200 m. dal pozzo di Brianzacque (legge nazionale 152 e PGT . Violata.

- disposizioni sulla gestione dei rifiuti (aree ben definite di stoccaggio, i cumuli di rifiuti devono essere su base cementata e protetti dal vento e dalle acque meteoriche mediante coperture, cordoli per evitare percolato ecc.). Chiunque passi può giudicare ad occhio nudo (per non tirare in ballo quanto verificato dal sopralluogo dei Carabinieri che ha preceduto il sequestro del 25/9/2020).

- La messa a regime degli impianti va verificata (da Provincia) entro max 90 gg. Il nuovo bruciatore, installato dopo ordinanza del sindaco di Concorezzo del 13/8/2019(?) non è stato ancora messo a regime!
Entro 30 gg dalla messa a regime va effettuato campionamento delle emissioni. Ovviamente anche ciò non è avvenuto.
-      Il 25/11/2016 il Comune di Concorezzo comunica la concessione dell'AUA ma "prescrive che entro il termine di 30 gg. AB provveda alla istallazione di idonei sistemi per la mitigazione delle emissioni odorigene. Entro lo stesso termine dovrà essere prodotta al Suap l'idonea documentazione tecnica attestante quanto installato" ecc. Per quanto a nostra conoscenza anche questo impegno potrebbe essere stato disatteso.

Torniamo alla cronistoria
Nell'estate 2017 notevole aumento dell’inquinamento
Istituito un tavolo presso il Comune di Concorezzo. Partecipano i comuni di Monza e di Concorezzo, ARPA, ATS di Monza e Brianza, l’Azienda e alcuni comitati di cittadini (tra questi il Comitato Tutela di Concorezzo Terra Acqua Aria).
Fin dall’inizio (novembre 2017) il Comune di Concorezzo rinuncia a prendere una posizione rigida e cerca una mediazione con l'azienda. Non si capisce a quale titolo, dal momento che le informazioni reperibili in rete da chiunque, sulla proprietà di Asfalti Brianza non sono affatto rassicuranti (vedi link in appendice ).

I TAVOLI

Fin dal primo tavolo ARPA MB dice di essere titolata ad intervenire solo qualora il Comune di Concorezzo si impegni ad attivare le procedure previste dalla D.G.R. 3018/2012 che si occupa di “molestie olfattive”. Dato che ciò non avviene ARPA si defila, ribadendo però il fatto che esistono problematiche sanitarie che vanno approfondite dagli enti specialzzati (si presume ATS), cosa che non è mai avvenuta in questi cinque anni.


I tavoli comunque si trascinano in modo pressoché inconcludente (come sostenuto dallo stesso Villa, vicesindaco di Monza) fino a metà 2019.  Asfalti Brianza risulta sempre in ritardo, chiede continue proroghe e spesso risulta inadempiente. Diserta perfino un incontro senza alcun avviso.

A maggio 2019 (dopo un anno dalla prima previsione!) senza aver fatto alcun passo avanti vengono ribadite le proposte avanzate di propria iniziativa dal Comitato Tutela di Concorezzo, rimaste fino ad allora tutte sulla carta.
Per inciso, nelle carte consegnateci dal Comune di Concorezzo non risulta alcun curriculum vitae o atto formale di incarico a tecnici proposti dal Comitato tutela che invece risultano essere accettati come propri consulenti da Asfalti Brianza. Una procedura paradossale.

Il  4 luglio 2019 finalmente un’ordinanza del Comune di Concorezzo sollecita all'azienda la realizzazione di alcuni interventi impiantistici, che dovrebbero concludersi ad agosto 2019 e ridurre consistentemente l'impatto delle emissioni.

Il 29/7/2019 la Provincia comunica che ad Asfalti Brianza e al Comune di Concorezzo che qualsiasi modifica impiantistica seppur non sostanziale, richiede la propria preventiva autorizzazione (e 60 gg di tempo utile per le verifiche).


Agosto 2019 -  Viene ordinato dalla Procura di Monza il sequestro degli atti relativi ad Asfalti Brianza presso gli Uffici comunali di Concorezzo.

Subito esplode un inquinamento fortissimo
Il Comitato di quartiere Sant'Albino organizza due assemblee pubbliche molto partecipate (2/8 e 2/9/2019)

7/8/2019 Il comune di Agrate presenta un primo esposto ai Carabinieri.

Il 13/8//2019 il Sindaco di Concorezzo Capitanio emette una ordinanza sindacale con la motivazione di consentire subito la modifica del bruciatore senza attendere le verifiche della Provincia. L’ ordinanza è del tutto priva di indicazioni in merito alle altre misure di tutela della salute.  Il nuovo bruciatore creerà ancor più emissioni del precedente. La Provincia comunicherà in seguito che visto che la modifica del bruciatore è stata imposta con ordinanza del Sindaco di Concorezzo spettano allo stesso comune le procedure di autorizzazione e messa a regime. Risultato: a tutto oggi nessuno ha proceduto alla messa a regime del bruciatore e alla valutazione delle sue emissioni.


4-9-2019 - SOPRALLUOGO ARPA
Avviene a impianto fermo. Rileva gestione dei rifiuti non adeguata. I camion escono senza copertura. Bianchi afferma che il fresato ritirato da altri non viene usato per produrre conglomerato bituminoso cosa che invece avviene per il fresato dei propri cantieri. Ma di ciò, dice ARPA, non fornisce documentazione. Dunque Bianchi stesso ammette una palese violazione delle norme e dell’AUA. Senza contare che in assenza di documentazione risulta impossibile distinguere i materiali di cui si ignora provenienza e composizione. AB non ha un registro per segnare gli orari di accensione e spegnimento né registrazione delle temperature.
ARPA fa delle proposte fra cui l’attivazione della DGR 3018. Aggiunge anche testualmente: “Si evidenzia inoltre che il problema delle molestie olfattive è in prima istanza un problema di carattere sanitario che richiede il coinvolgimento di soggetti in grado di esperire valutazioni specifiche per tale impatto”.

20/9/2019 “Le Jene” fanno un blitz a casa del sindaco Capitanio e poi nell’azienda girando il servizio che andrà in onda poi il 12/11/2019.

24/9/2019 Finalmente anche il comune di Monza deposita un esposto alla Procura della Repubblica di Monza.

25/9/2019 – SEQUESTRO - Intanto la Procura della Repubblica di Monza sta indagando sull’azienda e ne decide il sequestro preventivo urgente per scorretta gestione dei rifiuti.
Emerge anche la presenza di rifiuti pericolosi, di percolato nelle fognature.  A poca distanza dal pozzo di acqua potabile di Brianzacque.

La Procura decreta che i rifiuti presenti dovranno essere caratterizzati (analizzati) e smaltiti secondo rigido controllo e affida la responsabilità al Comune di Concorezzo che in realtà non può garantire una presenza continuativa dei propri vigili urbani per cui le operazioni (notturne) vengono controllate “a campione”.  I campioni di materiali vengono analizzati presso un laboratorio di Brescia scelto da Asfalti Brianza. A noi pare tutta una procedura che offre poche garanzie


Nel corso dell’intervento della Procura emerge negli  spazi  di  Asfalti  Brianza  la presenza  di  una  sorta  di  azienda  “ fantasma ” ,  denominata  Wu  Bau  (da una ricerca in rete questa azienda risulta vincitrice di appalti milionari).

RIPRESA ATTIVITA’ (19/11/2019) - Nonostante il sequestro in realtà permanga, la Procura della Repubblica di Monza, sospinta presumibilmente a ridurre l’enorme massa di rifiuti, una montagna alta una ventina di metri, consente infatti la ripresa di attività in forma ridotta (solo di notte) e “sperimentale”. Nonostante ciò sia vietato dall’AUA vigente l’ Azienda infatti argomenta di poter utilizzare una maggiore quantità di fresato (asfalto vecchio recuperato dalle strade, impuro, spesso contenente catrame e quindi ancor più inquinante) e di poterlo “lavorare” con temperature più basse utilizzando “additivi”, dei quali peraltro nessuno conosce la composizione e le eventuali “ricadute” in termini di ulteriore inquinamento. Di certo gli additivi hanno l’effetto di “coprire” le puzze con un odore indefinibile di tipo dolciastro, senza tuttavia alcuna evidenza comunicata in relazione al fatto che possano neutralizzare la tossicità delle emissioni.

Nessuno fa cenno al fatto che fino a questo momento AB ha sostituito solo il bruciatore (cosa che ha coinciso con emissioni più impattanti e fastidiose in un’area assai più vasta di prima), e quindi continua a “bruciare” utilizzando un impianto obsoleto e un filtro a manica del tutto inadeguato a contenere emissioni gassose (come sono quelle cancerogene).


12/11/2019 SERVIZIO DE “LE IENE”: “VIVERE RESPIRANDO ASFALTO”. Va in onda  il servizio. Rivela le pessime condizioni dei lavoratori e produce analisi i cui risultati sono molto allarmanti.
17/11/2019 - DIFFIDA ATO PER SCORRETTA GESTIONE DEGLI SCARICHI METEORICI E FOGNARI in un’area nella quale è presente un pozzo di Brianzacque e in cui (come precisa la stessa AUA) la falda è appena a tre metri dalla superficie e non è protetta da alcuno strato argilloso. Per questo il nostro Comitato chiede da mesi verifiche della falda oltre a carotaggi su ampia area.
Il 22/11/2019 interviene anche la Prefetta di Monza che impone finalmente ad ARPA e ad ATS di elaborare un piano di monitoraggio rapido e coordinato in collaborazione col Comune di Concorezzo. Entro il 24 gennaio 2020 Asfalti Brianza dovrà aver smaltito tutta la montagna di fresato ammassata in cortile.

Il 26/11/2019 - Conferenza dei servizi che rileva la mancanza di documenti e informazioni necessarie da parte di Asfalti Brianza e rinvia il tutto al 10 gennaio 2020.

Intanto i comunicati del Comune di Concorezzo descrivono le fasi previste per il piano proposto alla Prefetta (17/12/2019).

Il piano di lavoro, redatto in collaborazione da ARPA ed ATS, prevede tre differenti tipologie di campionamento dell’aria
1)un tipo di campionamento verrà effettuato con il Canister
2) Mercoledì 18 dicembre ha invece preso il via l’installazione di cinque campionatori passivi, monitoraggio a medio termine che durerà complessivamente tre settimane, distribuite nell’arco di due mesi
3) Terzo tipo di campionamento tramite il monitoraggio, sempre di medio periodo, con dei campionatori attivi che verranno installati nel mese di gennaio.

Contemporaneamente verrà attivata, da parte di ATS, un’indagine epidemiologica sulla popolazione coinvolta (da completare entro il 30/3/2020).

Per ora è rinviata la procedura per l’attivazione della DGR 3018 per quanto riguarda le emissioni odorigene (NDR: annusatori e schede di segnalazione). Rinvio per via di produzione ridotta, inquinamento diffuso, finestre chiuse ecc..

Per quanto leggiamo sulla stampa il Piano ha secondo noi notevoli pecche.


        Si parla sempre  di "MOLESTIE OLFATTIVE", DI DGR 3018 e di "ANNUSATORI" e non di RISCHIO DI CANCRO.
        I SOLI CONTROLLI NECESSARI E INCONFUTABILI SONO QUELLI FATTI NEL CAMINO, CON IMPIANTO A MASSIMO REGIME (come scritto nella stessa AUA) e PER UN PERIODO SUFFICIENTEMENTE LUNGO.
        I CONTROLLI VANNO EFFETTUATI DAL NOE DEI CARABINIERI (perché è reparto specializzato e perché non è pensabile che istituzioni che per cinque anni non hanno fatto nulla ora si attivino per trovare risultati che potrebbero far saltare molte teste).
        LA TEMPISTICA PROGRAMMATA PER I CONTROLLI (ad esempio i controlli al camino concordati con l’azienda per il 20 e 21/1/2020) SEMBRA DESTINATA A NON CONSEGUIRE ALCUN RISULTATO (SALVO QUELLO DI TAPPARCI LA BOCCA PER SEMPRE).
        LA MODALITA' DEI CONTROLLI NON È CONVINCENTE. Dalle nostre letture risulta anche che l'affidabilità dei vari campionatori è condizionata da una quantità di altri fattori (vento, umidità, livelli circostanti di smog da veicoli, da riscaldamento e da altri impianti industriali; utilizzo di additivi, come nel nostro caso, usati per abbattere alcuni elementi inquinanti e soprattutto per "coprire" le "molestie olfattive" ecc. ecc.).
        GLI UNICI FILTRI IN GRADO DI AGIRE SULLE EMISSIONI GASSOSE SONO QUELLI AI CARBONI ATTIVI, ma sono costosi, vanno cambiati di continuo e soprattutto tengono traccia di tutto ciò che vi passa attraverso.

        ASFALTI BRIANZA non è un'azienda qualsiasi. Questa proprietà (vedi anche l’appendice a fondo post (*) si è distinta nei decenni per problematiche denunciate dalla popolazione di Segrate, Monza, Agrate, Brugherio, Concorezzo. È sempre stata inadempiente e in ritardo anche sui tavoli promossi dal Comune di Concorezzo (a che pro?). Ha ufficialmente quattro dipendenti, debiti pesanti con INPS e INAIL per il mancato versamento dei contributi; un capitale sociale di 10.000 euro.
La montagna di rifiuti che andava rimossa entro il 24 gennaio è ancora là. AB ha un impianto antidiluviano. AB non è un'azienda strategica per il paese.
Come si spiega tutta questa cautela e la disponibilità mostrata per anni nei suoi confronti?

10/01/2020  - Seconda Conferenza dei servizi.  Asfalti Brianza presenta una documentazione del tutto insoddisfacente. Ulteriore proroga. Potrà produrre i documenti entro il 20/1 (per ulteriore incontro del 23/1/2020).

Il Comitato di Quartiere con l’aiuto dell’Associazione Minerva di Concorezzo rileva che a meno di 200 mt dall’enorme montagna di vecchio catrame, accumulata a cielo aperto nello spazio dell’azienda, si trova un pozzo gestito da Brianza Acque (cosa vietata da AUA e PGT).

Da Concorezzo Mauro Capitanio parla di “due passi indietro” da parte di Asfalti Brianza. “La partita è stata gestita in maniera molto superficiale e non si capisce dove sia il confine fra la non percezione della gravità della situazione e l’incompetenza dell’azienda”, dice il sindaco.
Da Monza Dario Allevi e Simone Villa (vicesindaco) dichiarano che:”….al termine di questo iter non esiteremo a rivolgerci ancora alla Procura”.

Il 17/1/2020 assistiamo all’ennesimo colpo di teatro da parte di Asfalti Brianza che, non in grado di produrre la documentazione richiesta, rinuncia al rilascio della nuova AUA per “modifica non sostanziale” all’impianto ma annuncia che presenterà richiesta per una modifica sostanziale. Presumendo con ciò di prorogare ad infinitum lo status quo.

Capitanio annuncia peraltro che manderà comunicazione a Prefettura e Procura del mancato rispetto delle sue due ordinanze e mancato smaltimento dei rifiuti che AB avrebbe dovuto inderogabilmente realizzare entro il 24/1/2020. 

Alle due autorità si rivolgono anche i  sindaci di Agrate  e Brugherio con una lettera dai toni molto preoccupati.
Il 28/1/2020 il comune di Concorezzo effettua sopralluogo in AB e verifica il mancato rispetto dell’ordinanza n. 118 emessa dal sindaco Capitanio il 22/11/2019 (che imponeva lo smatimento dei rifiuti stoccati in modo inadeguato entro il 22/1/2020).
Il sindaco Capitanio durante il Consiglio comunale di Concorezzo (29/1/2020) deve ammettere che effettivamente il cumulo dei rifiuti di AB è situato a meno di 200 m. dal pozzo di Brianzacque (cosa su cui tutti finora avevano taciuto) e che resta aperta la diffida di ATO MB per irregolarità nella raccolta degli scarichi meteorici di prima pioggia.
In compenso Brianzacque garantisce che la qualità dell’acqua a Sant’Albino rispetta i parametri. Fortunatamente anche i controlli fatti effettuare dagli utenti dell’Orto comunitario a Sant’Albino sembrano rassicurare.
Intanto i controlli da DGR 3018 (“annusatori” ecc.) vengono sensatamente sospesi perché al momento la produzione è ridotta, AB è costretta a non ricorrere al fresato ma può utilizzare “additivi” profumati, le finestre sono chiuse e l’inquinamento diffuso da traffico e riscaldamenti talmente alto da non consentire risultati attendibili. Secondo noi per gli stessi motivi non daranno risultati credibili i controlli che si effettuano mediante  canister e campionatori vari.
Che queste verifiche siano poco utili lo dimostra il fatto che nei giorni dei controlli (concordati con l’azienda) al camino (20 e 21/1/2020) il nostro modulo di segnalazioni da parte dei cittadini ha raccolto 1  sola segnalazione di “lieve odore” a fronte di 900 segnalazioni di luglio e agosto 2019, mesi in cui l’azienda, col fiato della Procura sul collo, ha evidentemente dato fondo alla sua più abituale produzione e oltre.

20 e 21/1/2020 controlli al camino per Asfalti Brianza (data concordata con l’azienda).

29/1/2020 – Durante il Consiglio comunale di Concorezzo il Sindaco Capitanio precisa che Asfalti Brianza, in base all’AUA, non ha mai potuto e non potrà mai utilizzare il fresato nella produzione (peccato che AB ha ammesso di averlo già fatto- vedi controllo ARPA del 4/9/2019).

5/2/2020 – Partecipando alla Consulta  di quartiere Sant’Albino l’assessora all’Ambiente del comune di Monza, Martina Sassoli si definisce molto arrabbiata per gli inadeguati interventi di controllo da parte della  provincia di Monza e Brianza negli ultimi anni.

6/2/2020 – A Monza si svolge una commissione consiliare sul tema Asfalti Brianza. Il Vicesindaco Villa ricorda che Asfalti Brianza è certificata come azienda insalubre di prima classe. All’unanimità preso atto della inadeguatezza delle documentazioni prodotte da Asfalti Brianza la commissione decide di chiedere che anche Monza venga invitata al tavolo promosso dal Prefetto.

7/2/2020 - LETTERA DI ALLEVI E SASSOLI ALLA PREFETTA – si richiedono campionatori per più approfonditi controlli.

15/2/2020 “La Rondine”, lista civica di Concorezzo “scopre” che lo stabilimento di Asfalti Brianza è inserito all'interno della "Rete verde di ricomposizione paesaggistica" (documento del 13/12/2019), area che dovrebbe avere una funzione strategica in termini di funzionalità ecologica e sostenibilità ambientale.

19/2/2020 – in Prefettura a Monza il vice ministro dell’Interno Mauri sulla questione Asfalti Brianza.

20/2/2020 – Video de “Il Fatto Quotidiano online“ sulla vicenda Asfalti Brianza. (”Brianza. Aria nociva dal camino di un’azienda”).

28/2/2020 – Da vari giornali locali: “I Canister (nasi elettronici) fanno flop”. Le mappe de “La Rondine” raffrontano il migliaio di segnalazioni dell’estate 2019 con quattro o cinque segnalazioni totali durante il campionamento promosso dalla  Prefettura. Qualcosa nei controlli non ha funzionato.

3/3/2020  - Esposto in Procura da parte del Codacons sulla vicenda Asfalti Brianza.

11/3/2020 – la stampa parla di “flop” dei nasi elettronici  (non ha funzionato il  “meccanismo a chiamata”).

13/5/2020 – I Sindaci di Agrate, Brugherio e Monza inviano una lettera a Procura e Prefettura, per sollecitare una soluzione.

16/5/2020 Interrogazione su Asfalti Brianza dei consiglieri provinciali di Brianza Rete Comune.

19/5/2020 – Il Prefetto risponde ai tre sindaci dicendo che il 5/5/2020 ha sollecitato ARPA e ATS per la ripresa dei loro controlli.

22/5/2020 – Lettera (vergognosa) di Asfalti Brianza in risposta al piano di smaltimento imposto dalla Prefettura.  AB comunica che non intende svolgerlo perché troppo oneroso ed inquinante (sic!) e in nome della “tanto decantata economia circolare”. Chiederà nuova AUA (presumibilmente per poter usare il fresato, di origine e composizione ignote) nella produzione.

3/6/2020 – Il Comitato presenta esposto alla Procura della Repubblica di Monza. Lo stesso documento è stato inviato anche ai Carabinieri Nucleo Tutela Ambiente.

15/6/2020 – Nostra nuova comunicazione al Prefetto. La nostra richiesta di partecipazione al tavolo prefettizio almeno come uditori viene respinta. Verranno finalmente ammessi al tavolo i sindaci di Agrate, Brugherio e Monza.

Intanto comunque Asfalti Brianza, nonostante tutto, continua a lavorare, sia pure in forma ridotta, con il solito impianto obsoleto, cui è stato cambiato solo il bruciatore, con una pretesa anzi di aumentare di 4 volte il volume delle emissioni, col solito insufficiente filtro a manica, senza alcuno degli  accorgimenti promessi per ridurre il rischio sanitario e senza alcuna messa a regime autorizzativa. Intanto ha iniziato anche a “rosicchiare” la montagna di fresato ma dato che ha comunicato di non proseguire nello smaltimento e dato che a noi risulta che dal 13/5/2020 nessun camion è più uscito per tale scopo ci si chiede dove finisca questo fresato; domanda posta anche dai tre sindaci nella loro lettera a Procura e Prefettura del 13/5/2020.

Inutile dire che la fiducia dei cittadini nelle istituzioni è stata fortemente fiaccata da questo tira e molla che dura da ormai sei anni e che negli ultimi tre ha toccato livelli davvero vergognosi..


Per concludere: HACKERAGGIO INFORMATICO?
Dai primi di dicembre 2019 a tutto oggi il nostro blog che svolge anche funzioni di utilità sociale (vedi ad es. un recente messaggio del medico di base ai suoi pazienti) subisce un boicottaggio digitale per cui risulta impossibile inserire direttamente su Facebook qualsiasi post, indiscriminatamente e indipendentemente dai contenuti. Inoltre, anche nostri gruppi WhatsApp collegati all’impegno sul tema Asfalti Brianza e raggruppanti più di un centinaio di persone subiscono quasi quotidianamente attacchi mediante inserimento di link da siti pornografici.

Vi risparmiamo l’ APPENDICE DEDICATA A NOTIZIE TRATTE DALLA STAMPA A PROPOSITO DI ASFALTI BRIANZA E SUA PROPRIETA’. Cercate da soli Asfalti Brianza, Lucchini &Artoni, Edil Bianchi, Vincenzo Bianchi, Giancarlo Bianchi, intercettazioni Caianiello, Mascarino ecc.

CQSASD (16/6/2020)

lunedì 15 giugno 2020

Asfalti Brianza, il percolato mette a rischio i pozzi d'acqua

Asfalti Brianza, il Percolato Mette a Rischio i Pozzi d'Acqua
Il comitato sant'Albino – san Damiano la scorsa settimana ha presentato un esposto in Procura per chiedere che si trovi una soluzione (definitiva) all'affaire Asfalti Brianza.
Classificata come azienda insalubre di prima classe, i residenti della zona chiedono, di fatto, che il bitumificio venga spostato e che nel frattempo si attuino tutte le misure necessarie (e promesse da tempo) per mitigare l'impatto delle lavorazioni. Una richiesta urgente anche alla luce della volontà di Asfalti Brianza di non provvedere allo smaltimento della montagna di fresato. Che, va ricordato, doveva essere rimossa già a gennaio ed era la condizione minima posta per la riapertura dell'attività, che invece ha già ripreso.
Tutto da verificare se quel materiale viene riutilizzato per la lavorazione; quello che è certo, però, è che già in passato (novembre 2019) Asfalti Brianza aveva ricevuto una diffida per la scorretta gestione degli scarichi meteorici e fognari. Il rischio, denuncia il comitato, è che quella montagna di rifiuti sottoposta agli agenti atmosferici possa penetrare nella falda acquifera. Un fatto analogo in realtà era già accaduto nel 2011, quando il pozzo di Brianzacque, a meno di 200 metri da dove si trovavano i rifiuti era stato chiuso per sei mesi perché i rilievi avevano evidenziato la presenza di nitrati.
Ad oggi l'unica misura adottata da parte della famiglia Bianchi, proprietaria dell'impianto, è l'installazione di un nuovo bruciatore che nessuna autorità esterna all'azienda ha mai controllato come è prassi in casi come questi. Per di più, fanno notare i residenti della zona, ancora non è stata installata alcuna cappa di contenimento che dovrebbe poter filtrare le particelle dei residui di lavorazione, in particolare quelle più piccole, che corrispondono anche a quelle più pericolose.
(Foto tratta dal Blog del quartiere sant'Albino)
#asfaltibrianza La Rondine Concorezzo Associazione Minerva #comitatodiquartieresantalbino 

ASFALTI BRIANZA - IL MOMENTO DELLA VERITA'

Con gli amici de "La Rondine" di Concorezzo condividiamo la speranza in un esito che renda giustizia ai cittadini e alle loro documentate denunce. Saremmo felicissimi di trovare finalmente conforto nelle Istituzioni. Ma ci risulta difficile credere che dopo anni di "concertazione" con un'azienda così poco puntuale nel rispondere alle richieste e anche alle ingiunzioni delle autorità la questione si possa chiudere facilmente. Intanto con l'ennesima piroetta/sberleffo Asfalti Brianza si prende nuovamente gioco di tutti gli attori in campo. Vedremo se questa volta qualcuno avrà il coraggio di mettere la parola fine ad un tira e molla che dura da sei anni e che negli ultimi tre anni ha raggiunto vertici grotteschi o se anche questa volta si concederà ad Asfalti Brianza ascolto e credito del tutto immeritati e nuovo tempo per procrastinare all'infinito una risposta seria.
CQSASD




ASFALTI BRIANZA. IL MOMENTO DELLA VERITA'.
Questa settimana arriveremo ad un punto. Da una parte saranno presentati i risultati del tavolo promosso dalla Prefettura, dall'altra avremo l'esito delle perizie avviate solo poche settimane fa dal Comune di Concorezzo.
In questo primo anno di attività politica abbiamo lavorato molto sul caso Asfalti Brianza, condividendo posizioni chiare, proponendo alle autorità e ai cittadini analisi precise, supportate dalle evidenze documentali.
Ora le autorità del territorio hanno l'occasione di dimostrare di essere all'altezza. Se non coglieranno questa opportunità, avremo dinanzi uno scenario che abbiamo toccato con mano in questi mesi, fatto di inerzia, di scaricabarile, di mancanza di responsabilità politica.
Se mai ce ne fosse bisogno, vogliamo rassicurare chi ci segue e, soprattutto, chi ha il potere di intervenire. Abbiamo ben chiaro da che parte stare e non arretreremo. Continueremo a fare tutto il possibile per riconsegnare a chi patisce inaccettabili abusi il diritto ad una vita in tranquillità, senza timori per la propria salute e per la propria sicurezza.

ASFALTI BRIANZA - 15/6/2020 - NUOVA COMUNICAZIONE AL PREFETTO E RICHIESTA DI NOSTRA PARTECIPAZIONE AL TAVOLO







giovedì 11 giugno 2020

ASFALTI BRIANZA - DOVE FINISCE IL FRESATO ROSICCHIATO DALLA MONTAGNA?


  • Stabilito che Asfalti Brianza non ha mai potuto e non potrà mai utilizzare il fresato nella produzione (lo ha confermato anche il Sindaco Capitanio nel Consiglio Comunale di Concorezzo del 29/1/2020) 
e per inciso rileviamo l'ennesima illegalità già compiuta e "autodenunciata" da AB nel verbale del sopralluogo ARPA del 24/9/2019 in cui ammette di utilizzare il fresato (anche se solo quello proveniente dai propri cantieri; ma come lo distingue se ARPA dice che non c'è alcuna documentazione?). 
  • Stabilito che dopo il sequestro del 25/9/2019 Asfalti Brianza non può occuparsi della gestione, stoccaggio e commercializzazione dei rifiuti ma solo del loro smaltimento.
  • Stabilito che con lettera al Prefetto del 22/5/2020 Asfalti Brianza comunica che non intende procedere allo smaltimento impostole e che dal 13/5/2020 non ci risulta uscito alcun camion per eseguire tale smaltimento.
  • Considerato che molti di noi hanno verificato l'ingresso e l'uscita anche a orari assai diversi di camion scoperti contenenti materiale non fumante, macinato e nero (uno lo abbiamo visto passare a Sant'Albino solo qualche giorno fa alle ore 1 in presenza del Sindaco Capitanio) 

                                                                CHIEDIAMO
(come peraltro hanno già fatto i Sindaci di Agrate, Brugherio e Monza con loro lettera a Procura e Prefettrura del 13/5/2020)  
che fine faccia il materiale che da giorni viene rosicchiato alla montagna di AB e successivamente tritato (vedi nostra documentazione video e fotografica) dal momento che non può uscire in modo legale.

CQSASD