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sabato 27 giugno 2020

DIFFIDA PER LA FOGNA AD ASFALTI BRIANZA DALLA PROVINCIA (DI BORGONOVO) - COSTRETTI A 30 GG DI BUGLIOLO!



Concorezzo.org è il megafono della Giunta concorezzese. Direttore responsabile il senatore Massimiliano Capitanio, gemello del Sindaco: ieri ha accusato Paolo Teruzzi del Comitato di "non volere risolvere il problema per non rimanere politicamente disoccupato". Rassicuro tutti! Io, Paolo Teruzzi, sono felicemente pensionato INPS, non ho fatto mai politica, neppure da semplice consigliere comunale. Farei perfino fatica a collocarmi in un partito. A differenza di altri sodali della testata non ho mai lavorato in enti pubblici o parapubblici grazie agli appoggi della politica. Ho lavorato 15 anni in un'azienda siderurgica e 25 in enti non profit con tutti i disagi del mondo. Lì ho maturato una pensione piccola ma "sudata". Semplicemente mi infastidisce la puzza in quanto cittadino di Sant'Albino e soprattutto credo che tutti dobbiamo lottare contro il clima magmatico di illegalità, criminalità, interessi, collusione di politici e amministratori che avvelenano non solo la salute ma anche la civiltà del nostro paese.

Fatta questa premessa torniamo al dunque. Concorezzo.org, velina dei Capitanio e Company comunica ieri in anteprima che la Provincia (di Borgonovo, l'inventore della concertazione con Asfalti Brianza) potrebbe fare la voce grossa per via della diffida ATO aperta nei confronti dell'azienda per la scorretta gestione degli scarichi fognari. Una notizia - si dice nell'articolo - che potrebbe preludere alla chiusura.
Nessuno più di noi vorrebbe riacquistare fiducia nelle Istituzioni ma rileggendo le carte di questi ultimi sei anni ci siamo abituati a diversivi ed espedienti d'ogni tipo messi in atto dalla proprietà di Asfalti Brianza ma concessi senza interventi sanzionatori seri (a parte le operazioni della Procura che ovviamente sono secretate).

Dunque, ricapitoliamo:

Abbiamo un'azienda che non ha nulla in regola:

- è azienda insalubre di prima classe (non dovrebbe stare in un centro abitato a meno che non metta in atto misure anti inquinamento feroci con autorizzazioni e monitoraggio costante da parte degli enti pubblici di controllo; cosa che qui non c'è).
- relazione tecnica commissionata da Asfalti Brianza che ammette l'emissione di benzene, toluene, IPA, insomma sostanze cancerogene che per la stessa relazione di parte sono sicuramente nocive entro un raggio di 500 metri (ricordiamo che la relazione delle analisi fatte dalle Iene confermano il tipo di sostanze ma con concentrazioni assai più elevate).
- assenza di un sistema di abbattimento e filti adeguato a contenere queste emissioni (solo filtro a manica che trattiene solo elementi grossolani).
- mai fatta una valutazione di impatto ambientale nonostante i cambiamenti enormi avvenuti sul piano urbanistico, del traffico e dell'inquinamento complessivo dagli anni 50 del 1900 (data di insediamento della ditta originaria, cui Asfalti Brianza si è sostituita mediante volture "automatiche" delle autorizzazioni).
- L'AUA non può più essere valida perché sono state fatte modifiche impiantistiche non autorizzate (bruciatore nuovo; modifiche dell'impianto di abbattimento, nastro trasportatore ecc.).
- il bruciatore non autorizzato e mai messo a regime, del quale nessuno ha fatto una valutazione delle emissioni e che oltretutto comporta una portata 4 volte superiore (con enorme aumento, non a caso, delle segnalazioni di inquinamento e dell'area interessata l'estate scorsa).
- una montagna di "fresato" (30.000 mc, 20 m. d'altezza) di ignota origine e composizione ammassato sul piazzale in misura 6 volte superiore a quanto concesso dall'AUA  
- montagna esposta agli agenti atmosferici con rischio per la falda sottostante.
- piano sotto la montagna presumibilmente non pavimentato a dovere, non impermeabile con rischio di contaminazione della falda (che, dice l'AUA) sta solo 3 metri di ghiaia sotto la superficie, senza alcuno strato argilloso di separazione.
rifiuti pericolosi e non, trovati dai Carabinieri con percolato nel terreno.
- rifiuti posizionati a meno di 200 m. dal pozzo di acqua potabile (cosa vietata dall'AUA e dalla legge).
- utilizzo del fresato ( che non ha documenti per cui potrebbe trattarsi di rifiuti anche molto pericolosi) nella produzione (cosa assolutamente vietata dall'AUA ma ammessa dallo stesso Bianchi durante un sopralluogo di ARPA (vedi verbale). Utilizzo che anche il Sindaco Capitanio ritiene plausibile (video de Le Iene). Sindaco che oltretutto dice che il solo utilizzo di materie prime non può produrre puzze (video de Le Iene). E allora, di fronte ad un rischio così evidente, cosa aspetta ad intervenire per tutelare la salute dei cittadini?
mancato rispetto della scadenza imposta per lo smaltimento (24/1/2020).
- rifiuto finale di effettuare lo smaltimento.
- diffida ATO MB del novembre 2019 per scorretta gestione degli scarichi fognari. Dal 2016 a tuttoggi AB non ha approntato uno scarico fognario e utilizza la fogna di un vicino! (diffida che secondo il buon Capitanio si era risolta, notizia poi rivelatasi falsa).
- 3 anni di tavoli di concertazione, conferenze di servizi ecc. contrassegnati da continui ritardi, rinvii, richieste di proroghe e mancato rispetto degli impegni da parte di Asfalti Brianza 
- CV della proprietà (andate su google)

A fronte di questo Everest di illegalità il Sindaco Capitanio firma l'ennesima insensata ordinanza e la Provincia (di Borgonovo) partorisce ora il topolino di una sanzione di 30 gg. in cui Vincenzo Bianchi e compagni non potranno utilizzare gli scarichi fognari. Insomma dovranno recuperare tutta l'acqua piovana e quella usata per le lavorazioni e trattarla come rifiuto da smaltire. Bianchi e c. dovranno probabilmente fare pipì e "bisogno grosso" in secchi da portarsi a casa. Ma chi controllerà il tutto? Presumibilmente la polizia locale di Concorezzo e la Dottoressa Bossi di ARPA ma solo, come fatto finora, con incursioni a campione o con un programma di evacuazioni concordate a priori.

Note di Grondacci : Responsabilità del Sindaco nella gestione illecita dei rifiuti e delle industrie insalubri

Note di Grondacci : Responsabilità del Sindaco nella gestione illecita dei rifiuti e delle industrie insalubri

CONCOREZZO.ORG E LA POLITICA - QUANDO IL BUE DA DEL CORNUTO ALL'ASINO




















Il  MINCULPOP LEGHISTA DI CONCOREZZO quando cerco di  ristabilire la verità (sul servizio Iene e sulle mie dichiarazioni) risponde così:

"Se poi lei ha paura che il problema venga risolto, per timore di rimanere politicamente disoccupato, non è un nostro problema; noi pensiamo alla salute dei cittadini, non all'egoismo e all'egocentrismo personale."

Colgo l'occasione per precisare che purtroppo la Pagina Facebook del Comitato poggia su una pagina personale. Per questo spesso mi espongo in modo personale. Credo che sia inevitabile ma se qualcuno avesse informazioni contrarie ci contatti subito che modifichiamo di corsa. Anche perché come Paolo Teruzzi uscirei subito da Facebook che per sua costituzione è adatto a chi usa slogan e dichiarazioni  grossolane più che a chi cerca di argomentare in modo ampio e documentato. Insomma è una tribuna ideale per Concorezzo.org, per tutta sta gente che fa politica da secoli,  che spesso ha anche sviluppato una professione all'ombra delle promozioni politiche e che rinfaccia a noi ciittadini qualsiasi di  "fare politica".

Paolo Teruzzi (CQSASD)


ed ecco la simpatica discussione:


Paolo Teruzzi avrei una lieve rettifica al vostro articolo di ieri 😂
  • www.concorezzo.org Paolo Teruzzi se vuole può rettificare le sue stesse parole visto che citiamo testualmente la sua intervista alle Iene...
  • Paolo Teruzzi A parte che citare 6 parole a fronte di tonnellate di commenti che abbiamo fatto sul tema è un po' poco e poi malauguratamente
    avete tagliato 3 delle 6 parole. Avete riportato: Paolo Teruzzi per il Comitato riconosce la correttezza delle analisi ecc.. Noi diciamo esattamente il contrario: analisi formalmente corrette (cioè nella forma, in apparenza) ma sostanzialmente sbagliate (cioè errate nella sostanza per cui produrrano risultati inattendibili).
    .
  • Paolo Teruzzi Oltre alla Bossi che tossisce avreste potuto mostrare anche il Sindaco Capitanio che, non sapendo di essere ripreso, ammette di sapere che molto probabilmente nel camino finisce veleno mentre pubblicamente si premura ogni volta di rassicurarci perché le analisi danno risultati "rassicuranti" (??). Colgo anche l'occasione per ricordarvi che recentemente (c'è video) Capitanio ci aveva anche raccontato che la diffida ATO del vostro articolo era stata superata perché AB aveva provveduto. Altra svista?
  • www.concorezzo.org Paolo Teruzzi si riascolti le sue parole. Stiamo parlando del fatto che lei rinnega quello che ha dichiarato. Buona notte
  • Paolo Teruzzi www.concorezzo.org In futuro chiederò sempre a voi di spiegarmi come la penso. Sentiti ringraziamenti 


  • www.concorezzo.org Paolo Teruzzi gentile Paolo noi apprezziamo quello che il comitato sta facendo per risolvere un problema che vogliamo risolvere tutti a partire da questo giornale che ha sempre denunciato la situazione di Asfalti Brianza. Ed è quello che continueremo a fare. Se poi lei ha paura che il problema venga risolto, per timore di rimanere politicamente disoccupato, non è un nostro problema; noi pensiamo alla salute dei cittadini, non all'egoismo e all'egocentrismo personale. Se il vostro comitato vuole contribuire seriamente alla soluzione del problema, sul nostro giornale troverà sempre spazio. Cordiali saluti e buona giornata
  • Paolo Teruzzi www.concorezzo.org voi siete politicanti di lungo corso. Io sono un cittadino qualsiasi di S.Albino che respira Asfalti Brianza. Voi avete i gemelli che possono chiudere Ab in 5 minuti. ma in 6 anni non han fatto niente.Contano i fatti.


venerdì 26 giugno 2020

Asfalti Brianza, Provincia minaccia revoca autorizzazione (da Concorezzo.org)


Concorezzo. Un'altra diffida ufficiale ad Asfalti Brianza. Questa volta la Provincia richiama all'ordine l'azienda al centro delle proteste di quattro Comuni, le intima di rispettare le prescrizioni precedenti e le vieta nel modo più assoluto di scaricare le acque meteoriche in fognatura.
La preoccupante vicenda della ditta di via per Imbersago si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa mattina al protocollo del Comune di Concorezzo è arrivato il documento firmato da un dirigente dell'ente provinciale.
IL RICHIAMO. Nelle premesse alla diffida si ricorda che ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ha svolto tutte le attività necessarie a rientrare dalla Diffida dell’Ufficio ATO MB n. 66/2019, in particolare non ha ancora provveduto ad adeguare la rete fognaria del proprio insediamento produttivo ai dettami del Regolamento Regionale n. 4/2006. Non solo. Il documento evidenzia come l’area di piazzale, tra cui anche quella adibita a stoccaggio di rifiuti non pericolosi, ricade parzialmente in fascia di rispetto di un pozzo a uso idropotabile (denominato “Malcantone”); la mancata rimozione di rifiuti dall’area di piazzale non consente di verificare l’effettiva impermeabilizzazione dell’area. "La suesposta situazione (la mancata rimozione di rifiuti e l’impossibilità di verificare l’effettiva impermeabilizzazione della pavimentazione del piazzale) costituisce una situazione di pericolo per la salute pubblica e l’ambiente".
INADEMPIENZE. Il documento della Provincia, che arriva a parlare di "revoca dell’autorizzazione in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazione di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente", evidenzia, a carico della società ASFALTI BRIANZA S.r.l., "la presenza di inadempienze di tipo tecnico/impiantistico rispetto alle prescrizioni dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016; nello specifico, risulta evidente il mancato e perdurante inadempimento da parte dell’Impresa della prescrizione n. 13 dell’Allegato Tecnico (Parte C) dell’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n.1847/2016 del 24 ottobre 2016".
LA DIFFIDA. La Provincia ha così deciso di "adottare nei confronti della società ASFALTI BRIANZA S.r.l. un provvedimento di diffida e contestuale sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, ai sensi dell’articolo 130, comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., affinché l’attività produttiva sia esercitata nell’integrale rispetto delle prescrizioni dettate dalla vigente Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), assegnando quindi all’Impresa interessata una tempistica entro la quale devono essere eliminate dalla Società le inottemperanze alla base del presente provvedimento.
In particolare il documento
DETERMINA
1.       di diffidare, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lett. b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. - con sede legale e insediamento produttivo in comune di Concorezzo (MB) alla Via per Imbersago n. 134/2 - a ottemperare integralmente le prescrizioni che sono previste dall’Autorizzazione Dirigenziale R.G. n. 1847/2016 del 24 ottobre 2016 e, in particolare, a eseguire tutte le opere di adeguamento della rete fognaria dell’insediamento produttivo;
2.       di sospendere, ai sensi dell’articolo 130 comma 1 lettera b) del D.lgs. n. 152/06 e s.m.i., alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. il titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, per un periodo di 30 giorni a decorrere dalla notificazione del presente provvedimento
E COMUNICA CHE
3.       durante il periodo di sospensione del titolo “autorizzazione agli scarichi in fognatura”, alla società ASFALTI BRIANZA S.r.l. è fatto assoluto divieto di:
a.       scaricare acque meteoriche in fognatura, a eccezione dei reflui domestici (sempre ammessi in pubblica fognatura, nell’osservanza dei regolamenti fissati dal gestore del servizio idrico integrato e approvati dall’ente di governo dell’ambito) e assimilabili ai domestici
b.       scaricare acque reflue in altro recapito, diverso dalla pubblica fognatura;
4.       la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. avrà l’obbligo di gestire le acque meteoriche del proprio insediamento produttivo esclusivamente come rifiuti, conferendole periodicamente a Ditte autorizzate al loro smaltimento/recupero.
A tale scopo, l’Azienda dovrà trasmettere a questa Provincia (nonché al Comune di Concorezzo, all’Ufficio ATO-MB, al Gestore del Servizio Idrico integrato, al Dipartimento ARPA competente per territorio e alla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Monza e della Brianza) – con una periodicità di 10 giorni – copia della documentazione che attesti l’avvenuto smaltimento delle acque meteoriche provenienti dalle proprie attività (FIR). Si fa presente che qualora la società ASFALTI BRIANZA S.r.l. non ottemperi alle prescrizioni sopra indicate, quest’Amministrazione potrà assumere gli ulteriori provvedimenti che sono previsti dall’art. 130 del D.lgs. n.152/2006 e s.m.i.

ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO

Premessa: vorremmo ricordare che l'utilizzo del fresato (che poi in questo caso non ha alcuna documentazione per cui, per quanto se ne sa, potrebbe trattarsi perfino di scorie nucleari) è stato ammesso apertamente da Vincenzo Bianchi nel corso di un sopralluogo ARPA a novembre 2019. Grave violazione dell'AUA e delle norme riportata sul verbale ARPA e dunque a conoscenza di tutti gli organi di controllo ed Enti. Continua la rassegna dell'"armadio degli orrori" di Asfalti Brianza.  

CQSASD



La Rondine Concorezzo
5 h
ASFALTI BRIANZA. LE MENZOGNE DELLA POLITICA SUL FRESATO
La telecamera nascosta de Le Iene, ha catturato un passaggio significativo. Mauro Capitanio riconosce che un utilizzo illecito del fresato ad opera dell'azienda è più che probabile, spiegando i fortissimi miasmi denunciati da centinaia di famiglie.
 Perché il fresato è pericoloso?
Il fresato d'asfalto è un rifiuto, la cui composizione è variabile a seconda della provenienza. Se inserito nella produzione, senza opportuni accorgimenti, può liberare una grande concentrazione di sostanze cancerogene, con effetti gravissimi per le persone che ne respirano i fumi. Asfalti Brianza non è autorizzata ad utilizzare il fresato, non essendo in grado di certificarne la provenienza e di garantirne un uso in condizioni di sicurezza.
 Come possiamo dire che Asfalti Brianza usa il fresato?
Non ci sono solo gli odori a testimoniarne l'uso. L'azienda ha accatastato una enorme montagna illecita di fresato, visibile dalla strada, a pochi metri dal sito produttivo. E' poi presente un nastro trasportatore, funzionante, che collega la montagna allo stabilimento. La presenza di questo nastro è una violazione grave della normativa vigente, costituendo una premessa utile alla messa in atto di comportamenti illeciti.
 Cosa può fare il Sindaco?
Dinanzi a queste evidenze il Sindaco ha la facoltà di emanare un'ordinanza restrittiva, per chiudere lo stabilimento fino ad una sua messa in sicurezza. Eppure l'Amministrazione pare preferire le generiche rassicurazioni della proprietà, facendo finta di ignorarne la storia di illeciti e inadempienze.
 Le menzogne della politica.
C'è poi un punto che sentiamo il dovere di sottolineare. Pochi giorni fa, il Sindaco di Concorezzo non ha esitato a dichiarare a mezzo stampa che le analisi sulle emissioni di ARPA, anche se parziali, dovrebbero rassicurare i cittadini. Questo, nonostante sia consapevole che un uso del fresato sia cosa certa o quasi. Come possiamo avere fiducia in autorità tanto propense a intollerabili equilibrismi?

SOLIDARIETA' DA SEGRATE - VITTIME DELLA STESSA VERGOGNA

Riceviamo e ringraziamo di cuore.

Ps: il sindaco Alessandrini di cui Maura fa menzione è stato poi condannato per peculato...

CQSASD




SU CONCOREZZO.ORG - IL COMITATO APPREZZA L'OPERATO DEL SINDACO E RIABILITA PACCIANI : "AMAVA GLI ANIMALI COME VINCENZO BIANCHI!"




A commento del nuovo video de "Le Iene" ( vedi qui: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.......) abbiamo scritto ieri un lungo pst dal titolo: "SUL "SUPERFILTRO" DI ASFALTI BRIANZA E CAPITANIO - PER UNA VOLTA LEGGETE FINO IN FONDO I NOSTRI DATI INCONFUTABILI!"

e cotinuavamo così:
"Un appello, quello di leggere tutto fino in fondo, che rivolgiamo a Procura, Prefettura, Sindaci, Provincia, politici regionali, provinciali e comunali e ai giornalisti della stampa locale e nazionale. Basta voler leggere per capire in modo lampante come stanno le cose: Asfalti Brianza va chiusa (e lo merita) o al più delocalizzata.

L'incipit del post era questo:
"...Avrete verificato tutti nel servizio de Le Iene di ieri lo spessore dei personaggi istituzionali che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini. Anche il Sindaco Capitanio mostra di avere informazioni su parecchie gravi violazioni da parte dell'azienda. Ma anziché prendere una posizione ferma a tutela della salute dei cittadini decide di condividere l'ennesima "supercazzola" inventata da Bianchi e dai suoi consulenti. E i titolisti dei giornali locali rilanciano ingenuamente (si spera) la panzana.
E proseguivamo: "Il buon Capitanio poche settimane fa è venuto a Sant'Albino a mezzanotte per comunicarci, tra le altre cose, di aver avviato due perizie a carico del Comune. Una sulla situazione impiantistica e una di tipo legale. Decisione che caldeggiavamo da tempo e che speravamo fosse promossa anche dal pool di Comuni e dalla Provincia. Francamente sarebbero bastate poche migliaia di euro e poche settimane per uscire da questo incubo di richieste, depistaggi, ritardi e proroghe che dura da sei anni. Diamo per certo che la perizia sia stata commissionata ad un'agenzia seria.
 Il risultato non può che confermare le cose che noi diciamo da sempre e che legittimerebbero da subito la chiusura dell'azienda. E allora perché questa ordinanza?
segue un sacco di materiale ben documentato che trovate qui:
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/sul-superfiltro-di-asfalti-brianza-e.html

Il Comitato di Redazione di "Concorezzo.org" (unico giornale al mondo, ci pare, di cui non si riescano a trovare notizie su chi è il Direttore ecc.) ha tradotto tutto questo complesso materiale in queste scarne parole:
" Emerge invece chiara la posizione dell'Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mauro Capitanio a cui anche i Comitati (?) riconoscono per voce di Paolo Teruzzi che gli atti predisposti dalle istituzioni sono formalmente corretti".


A nome di Paolo Teruzzi precisiamo che deve esserci stato qualche fraintendimento...

giovedì 25 giugno 2020

SUL "SUPERFILTRO" DI ASFALTI BRIANZA E CAPITANIO - PER UNA VOLTA LEGGETE FINO IN FONDO I NOSTRI DATI INCONFUTABILI!


Un appello, quello di leggere tutto fino in fondo, che rivolgiamo a Procura, Prefettura, Sindaci, Provincia, politici regionali, provinciali e comunali e ai giornalisti della stampa locale e nazionale. Basta voler leggere per capire in modo lampante come stanno le cose: Asfalti Brianza va chiusa (e lo merita) o al più delocalizzata.  

CQSASD


Avrete verificato tutti nel servizio de Le Iene di ieri (v. link https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/06/le-iene-asfalti-brianza-2-la-vergogna.html.......) lo spessore dei personaggi istituzionali che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini.
Anche il Sindaco Capitanio mostra di avere informazioni su parecchie gravi violazioni da parte dell'azienda. Ma anziché prendere una posizione ferma a tutela della salute dei cittadini decide di condividere l'ennesima "supercazzola" inventata da Bianchi e dai suoi consulenti. E i titolisti dei giornali locali rilanciano ingenuamente (si spera) la panzana.

Il buon Capitanio poche settimane fa è venuto a Sant'Albino a mezzanotte per comunicarci, tra le altre cose, di aver avviato due perizie a carico del Comune. Una sulla situazione impiantistica e una di tipo legale. Decisione che caldeggiavamo da tempo e che speravamo fosse promossa anche dal pool di Comuni e dalla Provincia. Francamente sarebbero bastate poche migliaia di euro e poche settimane per uscire da questo incubo di richieste, depistaggi, ritardi e proroghe che dura da sei anni.
Diamo per certo che la perizia sia stata commissionata ad un'agenzia seria. Il risultato non può che confermare le cose che noi diciamo da sempre e che legittimerebbero da subito la chiusura dell'azienda. E allora perché questa ordinanza?

Ecco cosa ci risulta (ma siamo disposti ad andare in Tribunale tanto ne siamo sicuri). 
Secondo noi molti degli elementi che elenchiamo sotto sono noti da anni e ad oggi non hanno trovato alcuna soluzione. Sono elementi che indichiamo ai nostri consulenti legali per valutarne la rilevanza dal punto di vista giuridico (e probabilmente anche penale).

Segnalazioni di inquinamento fatte dai cittadini:
Dal 2014 a tutto oggi senza alcun miglioramento della situazione. Anzi grave peggioramento durante l'estate 2019 ("grazie" all'assurda ordinanza di Capitanio del 13/8/2019 che ha consentito di cambiare il bruciatore senza altri interventi di mitigazione. Bruciatore non autorizzato dalla provincia, funzionante senza autorizzazione e senza messa a regime; il che configura la decadenza dell'AUA vigente).

Verifiche ARPA
Come premessa vedi il video de Le Iene (con l'ineffabile Dottor. Maierna e la Dottoressa Bossi, passibile di denuncia per aver tossito apposta contro la Iena in piena emergenza Coronavirus!)

Dopo sei anni di verifiche, tavoli, sopralluoghi (a camino spento) senza risoluzione dei problemi. Sono attualmente in corso verifiche di ARPA e ATS che dovrebbero concludersi a Luglio 2020.
Queste nuove analisi ARPA sono effettuate con produzione al 50% (come previsto dopo il sequestro e la riapertura condizionata imposta dalla Procura) e con temperature mediamente più basse di 30° rispetto agli standard. Oltretutto in una fase in cui l'azienda sa di essere supercontrollata. Dunque in condizioni del tutto diverse da quelle degli anni scorsi e soprattutto dall'estate 2019 quando, dopo il sequestro del faldone "Asfalti Brianza" in Comune e in attesa dell'ormai inevitabile sopralluogo e sequestro, Asfalti Brianza ha bruciato per così dire...tutti i fondi di magazzino.

- Situazione urbanistica e collocazione sul territorio
La mutatissima situazione abitativa e di traffico imporrebbe quanto meno una nuova valutazione di impatto ambientale!
AB è un’azienda insalubre di prima classe e svolge un’attività (rifiuti, bitume, asfalto) non ammessa dal PGT.
Il Vicesindaco Villa ha ripetuto in svariate occasioni che queste aziende sono "autorizzate ad inquinare" e che le amministrazioni hanno armi spuntate. In effetti lui da proprio l'impressione del politico rassegnato a questo clima magmatico in cui malaffare, imprenditoria e collusione di parti dell'amministrazione pubblica finiscono per lasciar affogare la legalità. Ma le cose non stanno così! Per legge un'azienda di questo tipo può lavorare solo mettendo in atto un percorso di autorizzazioni molto puntuali e stringenti da parte di ARPA e ATS. Ogni modifica va autorizzata. Tutto va costantemente monitorato.

- Emissioni in atmosfera

Dalla relazione OSMOTECH (di parte, commissionata dalla stessa Asfalti Brianza) è stata riscontrata la presenza di benzene e altre sostanze nocive anche se si afferma che tale nocività è solo nel raggio di 500 metri.
Ora il benzene è classificato come sostanza cancerogena (H350 : può provocare il cancro) e avente anche altre indicazioni di pericolo: può provocare alterazioni genetiche; liquido e vapori facilmente infiammabili; letale in caso di ingestione e penetrazione nelle vie respiratorie; provoca irritazione cutanea; provoca grave irritazione oculare; può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta; è nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata ecc.
Ricordiamo che anche le Iene hanno fatto effettuare da un collaboratore titolato delle analisi che hanno confermato picchi cancerogeni con una concentrazione assai più elevata rispetto alla relazione Osmotech commissionata da Asfalti Brianza.
Vi sono abitazioni private e attività commerciali e produttive in un raggio inferiore a i 500 m. indicati. Molte case sono a 50 metri.
Vista l'ubicazione e la mancanza di impianti di abbattimento adeguati per quanto troviamo in letteratura ci pare certo che nei dintorni dell'azienda vi siano rischi per la salute.
Cosa confermata, a quanto dice lo stesso Capitanio, dalle relazioni sottoscritte dalle due dottoresse di base della zona, Maria Rosa Benzoni e Antonella Mazzarella.

Altre irregolarità
Abbiamo già evidenziato una marea di altre irregolarità.
-L'AUA fin dall'origine non indica la potenza del bruciatore (lo rileva ARPA in un suo verbale).
-Non ci risulta da nessuna parte che le indispensabili manutenzioni degli impianti di aspirazione e abbattimento ecc. siano state regolarmente effettuate.

- In alcune foto e video fatte da noi quando cominciava a delinearsi il dubbio che il "fresato" (di cui non si sa origine e composizione per cui a ragion di logica potrebbero essere perfino...scorie nucleari) finisse nel camino, abbiamo "scoperto" un bel nastro trasportatore e anche un macinatore che non ci risultano da AUA. Non pensiamo siano autorizzati. A cosa serviranno?

Appena qualcuno di noi ha iniziato ad avere sospetti sul tavolo di concertazione messo in piedi da Borgonovo e dal Comitato Tutela ecc. di Concorezzo ( fine luglio 2019) abbiamo cercato di capire qualcosa anche sul piano tecnico.
- Abbiamo verificato da subito che l’impianto di abbattimento non è in grado di trattare sostanze organiche. Il filtro a maniche può trattenere solo parti grossolane (pietrisco ecc.) ma non quelle più fini e gassose (come appunto le sostanze cancerogene).
- Sappiamo che per tutti i tavoli (da fine 2017 a luglio 2019) una delle questioni in campo era la protezione delle diverse aree di lavoro (carico camion, bruciatore ecc.) ed il convogliamento al promesso (maggio 2018) "sofisticato sistema di filtri con alert da remoto". Dato che tutto  ciò non è mai stato realizzato ne deduciamo che tutto continui ad uscire non trattato dal camino. Anzi col bruciatore nuovo che presuppone una "portata" assai superiore tutto è peggiorato, come testimoniato dalle 900 segnalazioni da noi raccolte in poco più di un mese. 

Gestone rifiuti L’Azienda ha subito sequestro preventivo il 24/9/2019 per stoccaggio di rifiuti che eccedeva in modo significativo  (ci pare di circa 6 volte) quello autorizzato nell’AUA. Alla riapertura all’azienda non è consentito lo stoccaggio dei rifiuti ma solo lo smaltimento. Tale smaltimento andava concluso entro il 24/1/2020. Ovviamente anche questo ordine è stato disatteso da Asfalti Brianza. La montagna è ancora là quasi intatta. Quasi, perché una particella, come non esclude lo stesso Capitanio nel video delle Iene, potrebbe essere finita nella produzione. Infatti, dice Capitanio, uno smaltimento regolare richiederebbe un sacco di camion giornalieri per 60/90 gg. e "una milionata" (di  euro). Oltretutto, dice ancora Capitanio, se bruciassero solo materie prime non ci sarebbe alcun odore. E allora lasciate che ci avvelenino tranquilli in nome del loro risparmio!
Tra le altre cose l'uso illecito nella produzione del fresato (di ignota origine e composizione per cui potenzialmente assai pericoloso) è certificato dallo stesso Bianchi che durante un sopralluogo ARPA del novembre 2019 ammette di usarlo ("ma solo quello dei miei cantieri"; ARPA  osserva che non esiste alcuna documentazione in merito).
Oltretutto perché lasciare aperta l'azienda (solo) per fare lo smaltimento se l'azienda non lo ha fatto nei termini dovuti e addirittura con una lettera beffarda di maggio "comunica" al Prefetto che non intende farlo per evitare l'inquinamento da camion e "in nome della tanto decantata economia circolare" (peccato sprecare tanti bei rifiuti senza incenerirli nei nostri polmoni!). Ma fanno sempre quello che vogliono?
Questa montagna di schifezze ammassate da anni contro ogni norma è l'assicurazione sulla vita di questa azienda.

- Contaminazione del suolo
 Abbiamo denunciato a suo tempo che una parte dei rifiuti ricadeva nella fascia di rispetto dei 200 m. di un pozzo di acqua ad uso potabile. L'AUA prescrive chiaramente che questo non deve accadere. Tutti negavano e abbiamo dovuto dimostrarlo grazie a foto da "Google map". Abbiamo visto dal sopralluogo di sequestro che la montagna di fresato (o presunto tale), non coperta ed esposta agli agenti atmosferici, sta su un'area che potrebbe non essere tutta e bene impermeabilizzata, con grave rischio per la falda che da noi è separata da soli 3 metri di ghiaia e senza barriere argillose.
Lo stesso sopralluogo ha rilevato ammasso di rifiuti pericolosi e non, da parte della ditta W.BAU, la "ditta fantasma" scoperta in sito in quella occasione. Da tali rifiuti colava "percolato" con rischio di  contaminazione del suolo.

- Gestione delle acque

L’attività è stata oggetto di diffida da parte di ATO MB in data 13/11/2019 per il mancato rispetto di una prescrizione contenuta nell’AUA. Fin dal 2016 Asfalti Brianza aveva chiesto "in via provvisoria" di scaricare nella fognatura del vicino. Ovviamente 4 anni di provvisorietà risultano eccessivi. Asfalti Brianza ha cercato di dimostrare di aver fatto i lavori grazie a fatture della stessa W.BAU come ente esecutore ma a quanto pare la documentazione non ha soddisfatto. Nella diffida si imponeva ad Asfalti Brianza di ottemperare entro 60 gg.. Capitanio ha affermato recentemente che la diffida era risolta (?) ma all'ultimo tavolo prefettizio ATO ha ribadito che a tutto oggi l’azienda non ha fatto nulla per cui si valuterà eventualmente di ritirare l'AUA e di chiudere l'attività.

Cosa si aspetta a chiudere questa azienda che non ha una sola cosa in regola?