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lunedì 3 maggio 2021
giovedì 29 aprile 2021
ASFALTI BRIANZA: RISCHIO CANCEROGENO 30 VOLTE SUPERIORE AI LIMITI DI ACCETTABILITA' ANCHE A SANT'ALBINO
Gli amici della Rondine pubblicano (vedi sotto) questi dati allarmanti relativi a Concorezzo. Ebbene a noi risulta che i valori dei COV (composti organici volatili) ed in particolare di BTEX (Benzene, toluene, etilbenzene e xilene) rilevati in Via Rossi e in Piazza Pertini a Sant'Albino siamo del tutto analoghi a quelli verificati a Concorezzo.
Tra l'altro sono valori rilevati quando l'azienda aveva livelli di produzione ridotta a causa dell'intervento della Procura!
Sollecitiamo tutti i santalbinesi e sandamianesi ad attivarsi. Le nostre costanti denunce a partire dall'estate 2019 continuano a trovare conferme nei fatti. Eppure dobbiamo lottare ogni volta per avere accesso alle carte e per smontare le continue cortine di fumo che cercano di nascondere la verità. Ora dovremo deciderci a farci tutelare anche per vie legali e occorrerà che tutti collaborino ad una raccolta fondi perché oltre ai danni per la salute c'è la beffa di doversi pagare gli avvocati. Mentre per parte sua Asfalti Brianza gode da sempre di avvocati di livello che perfino il Prefetto invita al proprio tavolo di concertazione sul caso, tavolo da cui invece il Comitato di quartiere di Sant'Albino è escluso!
La verità sta nei fatti.
- la Procura della Repubblica ha sequestrato (sequestro tuttora vigente) l'Azienda per illecita gestione di rifiuti nel settembre 2019.
- A dicembre 2020 la Procura ha decretato un ulteriore sequestro (tuttora vigente) per emissioni illecite dopo che ARPA, effettuando finalmente il controllo al camino da noi sempre sollecitato, ha rilevato il superamento di emissioni di benzene (potenzialmente cancerogeno e mutageno) in ben 9 controlli su 14.
- ATO MB ha emesso a novembre 2019 una diffida (tuttora aperta) contro AB per per illecita gestione degli scarichi fognari e per la presenza di rifiuti nell'area di rispetto di 200 m. dal pozzo di acqua potabile presente in loco.
- A dicembre 2020 la Provincia di MB ha comunicato ad Asfalti Brianza che non potrà più trattare rifiuti e ha cancellato l'Azienda dal Registro delle Aziende autorizzate.
- Asfalti Brianza risulta avere solo 4 dipendenti (che ovviamente sono i più esposti alle emissioni nocive). Risulta avere debiti con INPS e INAIL per mancati versamenti contributivi. Ha un curriculum di cronaca anche giudiziaria che ognuno può trovare in rete (digitare Asfalti Brianza, Vincenzo Bianchi, Giancarlo Bianchi, Edil Bianchi, Lucchini & Artoni, Dogana di Segrate, Santa Giulia ecc. ecc.).
A fronte di tutto ciò il Sindaco Capitanio di Concorezzo chiede nuove analisi e suggerisce all'Azienda di chiedere una nuova Autorizzazione. Ma perchè??!!
Del resto è lo stesso sindaco che alle Iene ammetteva di ritenere che Asfalti Brianza buttasse il fresato nella produzione (cosa del tutto illegale); che alle stesse Iene diceva di aver verificato che se un'azienda che produce Asfalto usasse solo le materie prime previste non produrrebbe nessuna puzza; che appena ARPA iniziò i controlli si precipitò a rassicurare tutti sulla qualità dell'aria (ma sulla base di quali dati?); che con la sua irresponsabile ordinanza del 13/8/2019 ha consentito ad Asfalti Brianza di cambiare bruciatore senza la necessaria e preventiva autorizzazione della Provincia, col risultato di produrre un ulteriore boom di inquinamento che in un mese ha generato 900 segnalazioni di malesseri da parte dei cittadini; che ha ripetutamente negato che l'area di rispetto del pozzo fosse violata come da noi sostenuto ecc. ecc. ecc. . In definitiva un politico che è in giunta a Concorezzo da più di 10 anni, grossomodo il tempo da cui si trascina la vergognosa vicenda di Asfalti Brianza.
CQSASD
ed ecco l'articolo degli amici de La Rondine di Concorezzo
Spetta ancora una volta a noi informare i cittadini sulle questioni che contano davvero. Su mandato della Prefettura, l'ATS (Agenzia di Tutela della Salute) ha prodotto un'analisi della qualità dell'aria nei pressi dello stabilimento di Asfalti Brianza.
Sul territorio concorezzese i campionamenti sono stati effettuati a Rancate e in via Ozanam, dove sorge una nostra scuola elementare. E' emerso come l'indice di rischio cancerogeno sia di oltre 30 volte superiore alla "soglia di accettabilità". L'apparato respiratorio è quello più a rischio. L'indice di rischio tossicologico totale è ben 40 volte superiore a quello ammissibile.
La relazione in questione conferma tutte le nostre preoccupazioni, dimostrando ancora una volta quanto pretestuose e irresponsabili fossero le posizioni di chi ha negato per anni la gravità della situazione. Siamo intenzionati a fare del nostro meglio affinché le autorità competenti facciano finalmente il proprio dovere.
Nonostante queste evidenze, il Sindaco ha richiesto nuove analisi. Il tutto come se non bastassero i dati raccolti finora, le relazioni ottenute faticosamente, le criticità certificate su tutte le principali matrici ambientali e non soltanto a proposito della qualità dell'aria. Le esitazioni del Sindaco e della sua Giunta, per tutti questi anni, paiono oggi ancora più assurde e incomprensibili.
Anche questa volta, vogliamo essere molto chiari. Non consentiremo vengano perseguite scappatoie. Non soltanto Asfalti Brianza deve essere chiusa definitivamente, ma chi governa Concorezzo da quasi 12 anni deve assumersi la responsabilità di porre rimedio ai gravi danni inferti al territorio e ai cittadini che lo abitano.
Dopo una lunga battaglia portata avanti da tanti cittadini e alcuni gruppi politici, la Prefettura e ATS hanno chiesto all'Amministrazione concorezzese di attivarsi per ridurre la concentrazione degli inquinanti associati a certi regimi di produzione. Non è più tempo di analisi e rilevazioni. E' tempo di agire con risolutezza.
martedì 27 aprile 2021
ASFALTI BRIANZA VA CHIUSA! IL COMUNE DI CONCOREZZO E LA PROVINCIA DEVONO REVOCARE L'AUA! I SINDACI DI MONZA, BRUGHERIO E AGRATE VANNO COINVOLTI DALLA PREFETTURA!
L'ineffabile Sindaco Capitanio, dopo sei anni di tavoli di concertazione con l'Azienda se ne esce con una nuova sortita delle sue.
Finalmente dopo sei anni i controlli al camino il 30/6/2020 sono stati fatti (come da noi sempre richiesto) ed hanno evidenziato che le emissioni potenzialmente cancerogene ci sono eccome.
Anche ATS ha certificato la gravità della situazione anche per l'area circostante.
In base a ciò la Procura della Repubblica (che ovviamente indaga su Asfalti Brianza per ipotesi di reato per ora secretate) dopo il già disposto sequestro (tuttora vigente) per illecita gestione di rifiuti a dicembre 2020 decreta ulteriore sequestro per violazione delle norme che regolano le emissioni.
Per due fattispecie analoghe un'azienda del Veronese è stata condannata in questi giorni anche a pene detentive (vedi nostro post precedente https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/04/asfalti-brianza-caro-sindaco-capitanio.html ).
Di tutte le altre anomalie non facciamo neppure più l'elenco.
Ricordiamo solo che vige dal 2019 una diffida ATO MB per irregolarità negli scarichi fognari e che a Dicembre 2020 la Provincia ha cancellato Asfalti Brianza dal Registro delle Aziende autorizzate a trattare rifiuti.
Da documenti apparsi in rete l'azienda avrebbe solo 4 dipendenti e debiti per mancati versamenti dei contributi INPS e INAIL. Quanto al curriculum "professionale" sempre dalla rete raccogliamo un sacco di news non propriamente rassicuranti e ad es. quella per cui nel 2007 la proprietà cui appartiene anche AB è stata colpita da interdittiva antimafia per aver subappaltato a 22 aziende di cui 17 in odore di criminalità organizzata (interdittiva poi ritirata a fronte dell'impegno a rinunciare a tali subappalti).
A fronte di tutto ciò il Sindaco Capitanio, anziché sollecitare la revoca dell' AUA (autorizzazione ormai del tutto disattesa e priva di qualsiasi garanzia per la salute dei cittadini) chiede una nuova verifica dell'aria circostante. Cioè anziché sanzionare l'Azienda per le emissioni nocive certificate da ARPA e ATS chiede di verificare di nuovo l'aria di un ampio perimetro circostante. Come se si beccassero dalla tua caldaia di casa emissioni pericolose ma l'autorità anziché sanzionarti chiedesse di valutare la situazione dell'aria del tuo quartiere.
E se poi risultasse che l'aria della nostra zona è talmente inquinata (cosa che tutti sanno; la Pianura Padana è l'area più inquinata d'Europa) da non poter imputare alcun danno specifico ad AB o ad altre fonti cosa ne ricaveremmo? Che infondo un po' di cancro in più o in meno non è poi tanto importante e che le emissioni di AB, per quanto certificate come nocive da ARPA e ATS si dissolvono in un mare di altri inquinanti per cui "tutti colpevoli nessun colpevole"?
E perché mai di fronte a tanta illegalità il Sindaco deve promuovere per conto dell'Azienda (????) una nuova richiesta di AUA? L'Azienda non ha già propri dipendenti retribuiti per promuovere le proprie azioni? Di certo Asfalti Brianza ha ottimi legali che, a differenza del nostro Comitato, escluso, sono stati ammessi al tavolo della Prefettura. E allora?
A questo proposito dall'articolo risulta anche che tutto questo protagonismo (controproducente e non è la prima volta: vedi le sue dannose ordinanze) del Sindaco procede da un invito della Prefettura. Ma anche qui chiediamo: il Prefetto non aveva accordato la partecipazione ai tavoli anche dei Sindaci di Agrate, Brugherio e Monza? Si è tornati a quel (millantato?) rapporto privilegiato fra Prefettura e Sindaco di Concorezzo di cui tanto Capitanio si vantava? Possiamo capire che la Prefettura non reputi necessario incontrare il nostro Comitato, come da noi varie volte richiesto. Ma non crediamo che le cose stiano davvero come suggerisce l'articolo e crediamo che il Prefetto non abbia alcuna intenzione di tener fuori gli altri Sindaci da procedure che riguardano la salute di centinaia di migliaia di cittadini che loro rappresentano.
CQSASD
vedi art. di Prima Monza
lunedì 26 aprile 2021
NUOVE NORME A TUTELA DELLA SALUTE (LE NOSTRE PROPOSTE PER L'INCONTRO COL VICEMINISTRO PER L'AMBIENTE)
Il 28/4/2021 avrà luogo una videoconferenza preparatoria per un successivo incontro tra i vari Comitati che si stanno coordinando a livello nazionale col Viceministro per l'Ambiente.
Il CQSASD ha elaborato queste prime proposte. Le offriamo alla riflessione di tutti per eventuali correzioni o suggerimenti.
NOSTRE PROPOSTE PER LA VIDEOCONFERENZA DEL 28/4/2021 (costituendo network “DIRITTO
AL RESPIRO”)
- Impedire qualsiasi nuovo insediamento di aziende insalubri di 1^ classe entro un raggio definito (cioè quantificato con precisione) dalle abitazioni e prevedere termini temporali altrettanto vincolanti per la delocalizzazione delle aziende esistenti. Le norme attuali (v. art 216 del r.d. 1265/1934) sono prive di indicazioni precise sulle distanze e lo stesso Consiglio di Stato (nel 2004 e nel 2011) ha in qualche modo aperto la via a possibili deroghe “qualora sia dimostrato che l’attività non rechi pregiudizi alla salute del vicinato” (previsione difficile da comprovare o smentire).
- In seguito a segnalazioni di molestie olfattive, fumi, puzze ecc. occorre mettere in campo una modalità di controllo con intervento sollecito e risposta rapida. Ad es. verifiche di ARPA delle emissioni al camino che possono essere quasi immediate, puntuali e a risposta rapida.
- Verificare a livello normativo se non sia possibile attivare controlli non concordati preventivamente con l’azienda (in proposito raccogliamo indicazioni discordi).
- Altre modalità di controllo (centraline, annusatori, nasi elettronici ecc. ) sono auspicabili ma, salvo garanzie di rapidità, vanno messe in campo in seconda battuta perché hanno tempi mediamente lunghi e possono diventare quasi controproducenti. Ad es. la DGR 3018 della Regione Lombardia può diventare anche foriera di lungaggini.
- Una volta rilevata l’illegittimità (di emissioni, stoccaggio e trattamento rifiuti, rispetto norme previste da AUA, impianti non a norma ecc.) i cittadini devono essere supportati da strutture pubbliche e in modo gratuito in azioni di tutela a livello amministrativo e sanitario e fino ai vari possibili gradi di giudizio.
- Una volta rilevata l’illegittimità (di emissioni, stoccaggio e trattamento rifiuti, rispetto norme previste da AUA, impianti non a norma ecc.) l’AUA va immediatamente sospesa e in caso di gravi inadempienze va revocata. Sarebbe opportuno definire un percorso chiaro e non equivocabile per tale sospensione o revoca dell’AUA, magari ponendola direttamente in capo al Sindaco, responsabile della salute pubblica, ad evitare confusioni, rimpalli di responsabilità e scaricabarile e per rendere lo stesso Sindaco più tutelato ma anche più impegnato ad intervenire tempestivamente.
DIRITTO AL RESPIRO - VERSO UN NETWORK DI COMITATI IN LOTTA PER LA TUTELA DELL' AMBIENTE E CONTRO L' INQUINAMENTO
Nella serata del 15/4/2021 il Comitato Aria Pulita di Colonna (Roma) ha organizzato una videoconferenza cui hanno partecipato i comitati elencati sotto. Si tratta dei primi passi verso la creazione di un network di respiro nazionale. Altri Comitati accomunati dalla comune sfortuna di abitare vicino ad impianti per la produzione di asfalto o analoghi, sono in procinto di partecipare.
Vi terremo informati
CQSASD - Comitato di quartiere Sant'Albino (Monza) e San Damiano (Brugherio) - Prov. di Monza e Brianza.
PS: per brevi info clicca sui link. L'elenco è in ordine casuale.
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- COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO (MONZA) E SAN DAMIANO (BRUGHERIO) - PROV. DI MONZA E BRIANZA
https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/04/asfalti-brianza-la-determina-della.html
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- COMITATO DIFESA SALUTE E TERRITORIO DI CAPONAGO (MB)
https://www.facebook.com/comitato.caponago
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- GRUPPO ARIA PULITA BASIANO (MILANO)
https://www.facebook.com/groups/440891269785135/
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- ASSOCIAZIONE ARIA PULITA DI COLONNA (ROMA)
https://www.facebook.com/Associazione-Aria-Pulita-101030581295254/
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- COMITATO PRO COLLE CAMPO GILLARO SAN CESAREO (ROMA)
https://www.facebook.com/groups/600531813940354
COMITATO RIFIUTIAMOCI DI PANTANO BORGHESE (ROMA)
https://www.facebook.com/groups/348488518591991/
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- COMITATO BITUMIFICIO?NO GRAZIE - MONTIRONE (BRESCIA)
https://www.facebook.com/groups/2718991231711495
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- COMITATO DI MASSORONDINAIO, SCARPERIA E SAN PIERO (FIRENZE)
https://www.facebook.com/Comitato-di-Massorondinaio-104141284858504
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COMITATO NO AL BITUME SI AL PARCO DEL TREBBIA (PC)
https://www.facebook.com/Comitato-NO-al-bitume-e-S%C3%8C-al-Parco-del-Trebbia-937929766251375
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COMITATO TUTELA TERRITORIO DI SAVIGNANO SUL PANARO (Prov. di Modena)
in attesa di link
domenica 25 aprile 2021
ASFALTI BRIANZA - CARO SINDACO CAPITANIO ALCUNE ANOMALIE POSSONO CONFIGURARE REATI PENALI (VEDI IL CASO DI MONTORIO - VR)
Nei giorni scorsi è circolata notizia secondo cui il Sindaco di Concorezzo vorrebbe chiedere nuove verifiche sull'aria circostante l'azienda e suggerire alla stessa di richiedere una nuova AUA.
Proponiamo a lui e a tutti i cittadini delle aree coinvolte la lettura di questo articolo in cui si parla delle pene inflitte a un'azienda che produce conglomerato bituminoso a Montorio (VR). Salvo il reato specifico costituito dall'essersi opposti a un controllo le altre due principali imputazioni cioè le emissioni inquinanti (equiparate, per i limiti attuali delle nostre normative a lancio pericoloso di oggetti come da art. 674 del codice penale) e la gestione irregolare dei rifiuti sembrano equiparabili a quanto la Procura ha contestato ad Asfalti Brianza ordinando due sequestri (tuttora vigenti) per le stesse due motivazioni. Del resto anche la perizia tecnica del 15/6/2020 fatta eseguire dal Comune di Concorezzo (che poi pare non volerla tenere in alcun conto) aveva elencato una serie di possibili reati configurabili (relativamente ad esempio alla mancata tenuta dei registri di manutenzione e alla inadeguatezza dei sistemi d'allarme ecc. ecc.).
Dunque non si tratta di chiedere ulteriori analisi. I cittadini denunciano puzze e fumi dal 2014. Dal 2016 hanno chiesto i controlli. Finalmente il 30/6/2020 (dopo almeno 4 anni di "tavoli"), nell'unico controllo al camino (come da noi sempre richiesto) ARPA ha rilevato pessoché costante superamento dei limiti relativi al benzene). Ancora una volta ricordiamo che per questi inquinanti la soglia di sicurezza per la salute è il livello zero emissioni per cui anche i valori "sotto soglia" configurano comunque un inquinamento. ATS, anche in seguito a numerosi campionamenti grazie alle centraline ha confermato le tossicità e le criticità rispetto al rischio mutagenico e cancerogeno di queste emissioni.
A Montorio ancora prima della sentenza giudiziaria le autorità amministrative avevano provveduto semplicemente alla revoca dell'AUA e allo stop alla produzione.
Questo va fatto, senza se e senza ma.
CQSASD
sabato 24 aprile 2021
LOTTA ALL’ INQUINAMENTO DA PRODUZIONE DI ASFALTO ( E SIMILI) : MASSORONDINAIO COME CASO DI SCUOLA
I primi contatti di un nuovo network di comitati in lotta contro l’inquinamento da produzione di asfalto (e simili) ci hanno messo in relazione con il Comitato di cittadini di Massorondinaio. Dopo aver proposto un lunghissimo video di una loro assemblea pubblica del 2019 cerchiamo ora di proporne una breve sintesi, convinti che sarà utilissima soprattutto a chi sta iniziando la propria lotta.
CQSASD
Osservazioni tratte dal video della assemblea
di Massorindinaio (fi) – 2019
Alcuni riferimenti normativi
-
Art. 674 del codice penale (getto pericoloso di cose) che punisce
“chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato
ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare
persone”.17 apr 2013. Per ora l’inquinamento
spesso viene equiparato a tale getto pericoloso di cose.
-
Codice dell'Ambiente" - Dlgs 152/2006, provvedimento nazionale di riferimento in materia di
valutazione di impatto ambientale, autorizzazione integrata ambientale, difesa del suolo, tutela delle acque, gestione dei rifiuti,
imballaggi, bonifica dei siti contaminati, riduzione dell'inquinamento ...
-
Art. 50 e 54 del T.U. (poteri di ordinanza
del sindaco) https://www.ancupm.it/public/links/allegato_ancupm_5800.pdf
-
Normative sulle aziende insalubri : http://notedimarcogrondacci.blogspot.com/2018/08/normativa-sulle-industrie-insalubri-i.html
-
Leggi ambientali regionali.
Ogni volta che vi sono lamentele si chiede all’azienda una
relazione tecnica ? A noi (CQSASD) pare
una pratica discutibile.
Le aziende devono disporre di registri delle attività
produttive (orari di accensione e spegnimento ecc.)
Le aziende devono disporre di registri della manutenzione.
Gli impianti devono disporre di misure di sicurezza e
segnalatori (acustici e visivi) di guasto.
Occorre verificare che nei controlli vengano rispettati i
criteri di campionamento previsti dall’AUA.
Voltura autorizzazioni
Nel caso di Massorondinaio l’azienda Bindi ha iniziato a
lavorare tre mesi prima di chiedere la voltura delle varie autorizzazioni! Nel
caso nostro (Asfalti Brianza) si è fatta voltura (senza ulteriori richieste o
VIA) di autorizzazioni rilasciate attorno al 1950 con un contesto urbanistico e
ambientale del tutto diverso!
Controlli
Durante i controlli occorrono campionamenti al camino e
verifica che non vi siano emissioni diffuse. Tutte le emissioni diffuse sono
fuori legge! In questo caso i Carabinieri forestali hanno rilevato
emissioni diffuse e in seguito a ciò la Regione Toscana ha revocato l’AUA. Tra
le altre cose si è rilevato che tutti i campionamenti al camino fatti in
precedenza non erano validi in quanto non rispettavano le indicazioni dell’AUA
(ad es. non c’erano al camino bocchelli previsti e non v’era modo di sollevare
i campionatori all’altezza del camino!).
L’ingegnere ambientale che supporta il Comitato di
Massorondinaio osserva che per valutare la qualità dell’aria e le emissioni
nell’area circostante non si è mai fatto ricorso neppure a modelli
matematici che consentono, utilizzando anche strumenti di valutazione dei venti
(es. vento prevalente ecc.) di misurare le potenziali ricadute sulle abitazioni
viciniori, le scuole e i giardini pubblici che sono in prossimità dell’azienda.
Tali modelli prendono in esame anche altri paramteri come ad es. la emissione
media oraria.
In seguito alle contestazioni l’Azienda Bindi ha proposto un
progetto nuovo che tuttavia, secondo l’Ingegnere ambientale è rimasto non sufficientemente
definito. Ad esempio ad oggi non sono state fornite le schede tossicologiche
dei materiali (ad es. dei filler ecc.).
Sulla base di questo progetto nuovo Bindi ha fatto ricorso
al TAR che in definitiva ha consentito la riapertura (peraltro non ancora
avvenuta. I motivi di tale stop non sono ancora noti. Forse l’Azienda sta
valutando i costi o altro). Tale sentenza del TAR probabilmente ha condizionato
la successiva Conferenza di Servizi che alla fine ha rilasciato una nuova AUA.
Sulla base di questo progetto nuovo infatti Bindi aveva chiesto una nuova AUA
che prevedeva notevole aumento della portata al camino e delle ore di
produzione giornaliere. Le ore accordate dalla Conferenza di Servizi sono state
meno di quanto richiesto dall’Azienda. Quanto alle emissioni si sono fissati dei
nuovi limiti, più stringenti. Ad es. rispetto agli IPA (Idrocarburi policiclici
aromatici) si sono fissati (per questa nuova portata) 0,06 mg x metro cubo
(riduzione di un terzo rispetto agli standard abituali). Tuttavia occorre
ricordare che gli IPA non dovrebbero essere emessi e che sono inquinanti tout
court.
L’Ingegnere ambientale fa
alcune osservazioni. In primo luogo ritiene che il progetto Bindi si configura
come modifica sostanziale. Infatti prevede aumento della portata al
camino (fino a 25.000 Normal metro cubo/ora). Occorrerebbe piuttosto proporre,
dice l’Ingegnere, altri interventi di mitigazione (tipo filtri ai carboni
attivi; interventi sulla fase di post combustione; adeguamento dei silos ecc.).
Molti elementi del nuovo progetto sono dunque molto vaghi. Non è ben chiaro,
ad esempio, se si tratterà solo granulato bituminoso o anche fresato. Nel primo
caso basterebbe l’AUA. Nel secondo caso occorre preventiva VIA (valutazione di
impatto ambientale).
Mancano, come già detto, valutazioni dell’impatto
circostante mediante modelli matematici.
Anche le indicazioni riguardanti le sostanze
odorigene sono insufficienti e non richiedono all’Azienda approfondimenti e
misurazioni necessarie. Intanto ricordiamo che le emissioni di odori sono
sempre correlate alla presenza di sostanze nocive e che esistono però anche emissioni
altamente nocive che sono inodori.
In questa occasione poi, aggiunge l’Ingegnere, non
si è valutato se sono state utilizzate le migliori tecnologie disponibili.
Anche la valutazione dell’impatto acustico non
è stato considerato. E anche questo è grave perché in taluni casi occorre
predisporre coibentazioni ecc.
Dunque un’AUA non dovrebbe essere rilasciata semplicemente
con delle prescrizioni, come è stato fatto nel 2016 per Asfalti Brianza. Di
tali prescrizioni spesso poi non sono precisati tempi e modalità di
realizzazione e verifica. L’istruttoria per il rilascio dell’AUA dovrebbe
prevedere anche STRUMENTI DI VALUTAZIONE PREVENTIVA.
La valutazione preventiva dovrebbe riguardare ogni tipo
di inquinante. Ciascuno ha una modalità specifica di misurazione. Poi, come ben indicato dall’epidemiologo intervenuto
dopo un elemento spesso trascurato è l’interazione dei diversi inquinanti
(interni all’azienda ma anche esterni all’azienda come ad es. il traffico, lo
smog da riscaldamento ecc.). Dunque occorre una valutazione complessiva del
rischio ambientale e sanitario.
Il successivo intervento dell’anatomopatologa è troppo
lungo e preciso per riassumerlo qui. Comunque è chiaro che la produzione di
conglomerato bituminoso si lega alla emissione di un sacco di sostanze
potenzialmente nocive. Dalle polveri che possono contenere silice, amianto
(mesotelioma della pleura) e vari metalli pesanti. Ai fumi, i quali possono
contenere IPA che sono potenzialmente mutagenici e cancerogeni. L’esposizione
cronica può produrre danni al sistema immunitario, anemia ma anche danni alla
memoria ecc. Ovviamente i bambini, che respirano più velocemente e sono in
crescita sono i più esposti.
A tutte queste sostanze sono anche potenzialmente connessi
aborti e malformazioni. Inoltre molte
delle sostanze usate nella produzione (tipo i solventi) non sempre sono ben
note.
L’Avv. Grondacci ha descritto poi i passi suggeriti al Comitato
dei cittadini per il ricorso al TAR (nei confronti della sentenza che in
qualche modo ha favorito la concessione di questa AUA). Ha rilevato che
occorre cambiare la cultura del decisore. Le proteste dei cittadini per
l’accertamento di rischi sulla salute devono diventare un elemento focale e
politica e tecnici devono fornire in modo rapido e serio tutte le risposte.
Esiste un sovrapporsi di competenze e una lentezza della
burocrazia ma anche la politica deve assumersi le proprie responsabilità!
L’Avv.amministrativo intervenuto in seguito ha spiegato che
nel ricorso al TAR (da presentarsi assolutamente entro 60 gg. dal rilascio
dell’AUA) si è cercato di tradurre in vizi di diritto le innumerevoli anomalie
tecniche dell’AUA. In primo luogo,
per le caratteristiche della modifica che va considerata sostanziale si è
argomentato che occorre sempre prevedere una V.I.A. (Valutazione di impatto
ambientale). Cosa che peraltro anche il Comune ha affermato associandosi al
ricorso. Per inciso rispetto a tale ricorso tutti gli
altri organismi (Regione, ASL, ARPAT) non hanno espresso parere.
L’Avv. ha spiegato che in questo caso, essendo l’azienda attualmente
ferma (per proprie motivazioni non note) non è stato possibile presentare al
TAR una richiesta di sospensione dell’AUA coi caratteri dell’urgenza.
Quanto al potere dei sindaci, a parte quanto già
noto per le aziende insalubri di 1^ classe. l’Avv. ha affermato che anche i sindaci dei comuni
circostanti possono chiedere di andare in giudizio.
Il sindaco di San Piero e Scarperia, intervenuto poi, si è
mostrato piuttosto scettico in proposito. Poi ai sindaci restano, ha detto
l’Avv., le ordinanze non contingibili e urgenti.
Intervento del sindaco
Ha detto che ovviamente le ordinanze devono essere
motivate. Il Comune comunque ha chiesto rilascio della V.I.A.. Quanto a
possibili ricollocazioni e indennizzi il sindaco ha detto che la competenza non
è comunale. Il parere urbanistico è stato positivo perché anche la
Sovrintendenza alle Belle Arti (presenza della Fortezza Medicea) lo aveva
rilasciato. ARPAT e ASL non hanno fornito al Comune elementi utili.
In ogni caso prima della riapertura occorre che l’Azienda
faccia domanda e prima dei permessi a costruire vi sono prescrizioni da
assolvere.
Intervento “storico” di una cittadina
In realtà le lamentele risalgono agli anni 80. Era azienda
abusiva che si doveva chiudere già in quanto azienda insalubre di 1^ classe che
produceva puzza e rumore. Fu “sanata” nel 1986 dal sindaco di allora. Le abitazioni sorte dopo nei pressi dell’azienda
furono una lottizzazione proposta dal sindaco ai proprietari dell’azienda (!?).
Agli acquirenti fu promessa una prossima chiusura che non venne mai realizzata.
DATI SANITARI
È intervenuto un medico che ha elencato dati statistici ed
epidemiologici. Sono emerse le difficoltà di raccogliere dati da lungo a
brevissimo periodo e dati davvero confrontabili per macro e micro aree.
Alla fine comunque la dottoressa ha precisato che a suo avviso
la priorità resta sempre quella di lavorare sulla adeguatezza dell’impianto per
evitare inquinamento e il monitoraggio dell’aria circostante.
ANATOMOPATOLOGO
L’intervento assai documentato dell’anatomopatologo ha
messo in chiaro tutti i rischi legati alle emissioni di COV, IPA ecc. Si è
concluso con un appello ai medici di base per un loro impegno necessario.
Ovviamente le patologie acute (tipo sviluppo di tumori) si registrano in un
arco temporale molto lungo. Ma sarebbe utile capire quanto il vivere in un’area
inquinata influisca su un sacco di parametri legati al benessere e alla
patologia ( fisica e psichica).
EPIDEMIOLOGO
Per motivi di scaletta l’intervento dell’epidemiologo,
collocato in fondo alla riunione, è risultato un po’ compresso ma di grandi
contenuti. Il medico (Medici per l’Ambiente) in oggetto ha stravolto un po’ le
nostre aspettative. Ha precisato che l’epidemiologia non è una raccolta di
statistiche. La stessa raccolta dei dati è condizionata dai riferimenti che usi.
Ad es. valutare queste problematiche con dati di tre-quattro anni è poco utile.
Occorrerebbe poi una grande interdisciplinarietà e ovviamente più personale dedicato
per fare poi delle rielaborazioni dei dati adeguate.
Alla fine ha suggerito di cercare in primo
luogo i dati più generali e più completi per passare solo dopo ai dati più
settoriali. Anziché cercare dati molto specifici (es. quanti
tumori del seno) spesso meno facilmente reperibili è opportuno partire da dati
molto generali quali ad es. i decessi complessivi in determinati periodi e
zone. Tali dati sono anche più facilmente reperibili in ogni comune ed è
possibile raccogliere ad es. i decessi divisi per anno, per età, per sesso, per
quartieri e per zone. Quindi già i dati anagrafici dei comuni sono molto utili
per una prima analisi della situazione. Esistono poi altre banche dati
utilizzabili, come il registro nazionale dei tumori (vedi sotto).
Occorrerebbe soprattutto occuparsi non tanto dei singoli
inquinanti (es. il benzene) ma della interazione dei vari, molteplici
inquinanti (quelli emessi dalla azienda ma anche quelli concomitanti prodotti
da traffico, riscaldamenti ecc. ecc.) e del risultato complessivo di questa
interazione. Per non parlare della qualità dell’acqua potabile, dei pozzi e
della falda.
Recentemente
è stata pubblicata la legge 22 marzo 2019, n. 29
"Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei
registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza
e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione". Tali leggi forniscono molti dati generali ma anche suddivisi per spazi
temporali ed aree geografiche disaggregabili relativi a tumori e patologie varie (compresi aborti e casi di
malformazioni). Rimandando altri contenuti ad ulteriori riunioni anche l’epidemiologo
ha ribadito l’importanza di una medicina territoriale e preventiva.
venerdì 23 aprile 2021
ASFALTI BRIANZA - IL COMUNE DEVE REVOCARE L' AUA VIGENTE PER L'INQUINAMENTO RILEVATO DA ATS , NON CHIEDERE NUOVI CONTROLLI DELL' ARIA E UNA NUOVA AUTORIZZAZIONE!
Dunque ipotizziamo che i vigili fermino la tua auto. Non hai le luci in ordine e neppure i freni. Scoprono che non hai fatto la revisione Verificano che il controllo dei gas di scarico è del tutto fuori norma ecc. ecc. Ebbene cosa fanno secondo te la motorizzazione e la polizia locale? Si presume che ti sequestrino la macchina e ti ritirino la patente. Ma se il vigile assomiglia alle autorità di Concorezzo tutto questo inferno è scongiurato. Chiederanno di verificare comunque l'inquinamento circostante il tuo tubo di scarico (ma perché?!) e dopo una ramanzina per le violazioni rilevate attiveranno le pratiche per ridarti la patente e riconsegnarti l'automobile come se nulla fosse accaduto.
Sembra paradossale ma dal 2016 ad oggi la vicenda di Asfalti Brianza sembra seguire questo cliché: segnalazioni dei cittadini, verifiche di continue anomalie, tavoli di concertazione con l'azienda che si impegna a rispettare prescrizioni che poi regolarmente disattende. Nuovi tavoli e nuovi rinvii, proroghe, prescizioni e concessioni. Ad infinitum.
Nell'ultima Conferenza di Servizi per Asfalti Brianza del 25/2/2021 ARPA, ATS e alla fine anche Comune di Concorezzo e Provincia hanno negato la nuova AUA richiesta dall'Azienda. La Conferenza ha confermato una enormità di anomalie e illegalità che secondo noi rendono del tutto disattese le prescrizioni dell'AUA concessa nel 2016.
In primo luogo ricordiamo che già al subentro alla precedente proprietà le autorizzazioni erano state "volturate" in automatico alla nuova azienda senza alcuna valutazione di impatto ambientale (VIA), pratica opportuna trattandosi di un subentro dopo 50 anni e comunque di un' "azienda insalubre di 1^ classe" che non dovrebbe in alcun modo stare vicino alle abitazioni. Per le aziende di questo genere vige l'onere di dimostrare in modo inoppugnabile l'assenza di rischi ambientali e sanitari per la popolazione circostante.
Tutto ciò è sempre stato disatteso da Asfalti Brianza. L'AUA del 2016 fu rilasciata in modo condizionato al rispetto di varie prescrizioni. In primo luogo entro 180 gg. AB avrebbe dovuto realizzare lavori di sistemazione degli scarichi fognari, cosa mai fatta, tanto che è ancora oggi aperta per questo la diffida di ATO MB (l'organo preposto) del novembre 2019. La presenza della famosa "montagna" di fresato che andava sgomberata entro il 24/1/2020 e che è ancora lì quasi intatta impedisce di verificare lo stato dei lavori di fognatura e l'esistenza di una impermeabilizzazione atta ad evitare percolato e danni alla falda sottostante. I rifiuti, secondo i verbali della Conferenza di Servizi continuano ad occupare i 200 m. della fascia di rispetto che la legge impone a tutela del pozzo di acqua potabile ivi presente. I controlli all'impianto han continuato a rilevare ovunque emissioni diffuse legate alle varie fasi di lavorazione (vagliatura, frantumazione, riscaldamento del bitume, stoccaggi, produzione dell'asfalto, caricamento sui camion ecc.). Le emissioni diffuse sono di per sé una violazione dell'AUA. Nell'impianto sono stati rilevati poi condotti non autorizzati (illegali) per convogliare al camino emissioni non consentite (come quelle dal miscelatore). E' stato rilevato ( e vietato) un nastro trasportatore non autorizzato che collega il presunto fresato all'impianto di produzione dell'asfalto. E' stato accertato che in passato il fresato è stato usato nella produzione contro ogni norma. E' stata rilevata la mancanza di registri dei materiali, della fasi della produzione e delle manutenzioni. La mancanza di dispositivi indispensabili di sicurezza. Se già la relazione di Osmotech autoprodotta da AB nel 2018 ammetteva la presenza di emissioni potenzialmente cancerogene gli ultimi (e unici) controlli al camino di ARPA del 30/6/2020 hanno confermato che in 9 casi su 14 sono stati superati i limiti per emissioni di benzene. E si noti che per gli IPA e analoghe sostanze potenzialmente mutagene e cancerogene il vero limite per la salute è l'emissione zero. Tutto il resto è semplicemente inquinamento. ATS sulla base dei risultati ARPA ha confermato inoppugnabilmente i rischi per la salute per tutta l'area circostante. Non a caso sulla base degli stessi verbali di ARPA e ATS la Procura della Repubblica che aveva già sequestrato l'azienda per illecita gestione dei rifiuti ha proceduto ad un ulteriore sequestro (tuttora attivo) per illecite emissioni.
Quanto alle preoccupazioni agitate da taluni per l'occupazione ricordiamo che AB risulta avere 4 soli dipendenti la cui salute è un elemento di cui qualcuno dovrebbe pure preoccuparsi. Inoltre AB ha debiti con INPS e INAIL per mancati versamenti contributivi e la sua proprietà ha un lunghissimo curriculum che potete trovare da soli nelle cronache locali e giudiziarie.
A fronte di tutto ciò il Sindaco Capitanio, che per norme costituzionali è il tutore della salute dei cittadini ha la bella idea di chiedere ulteriori controlli dell'aria. Ma perché? Sarebbe spettato ad Asfalti Brianza dimostrare che le modifiche impiantistiche promesse (peraltro evidentemente giudicabili a priori come inadeguate, cosa denunciata non solo da noi ma anche dai tecnici chiamati dal comune a stendere la perizia del 15/6/2020 e alla fine sancita dal rigetto della nuova AUA in Conferenza di Servizi) hanno prodotto dei miglioramenti. Ebbene AB non l'ha saputo fare e ne deve pagare le conseguenze. A cosa servono ulteriori verifiche visti i preoccupanti dati già pubblicati e certificati da ARPA e da ATS?
E perché mai il Comune deve preoccuparsi di suggerire all'azienda di chiedere una nuova autorizzazione?
Il Comune deve semplicemente operare di concerto con la Provincia per revocare l'AUA.
Ricordiamo a tutti che siamo semplici cittadini, privi di tutele e di sostegni legali, costretti a leggerci da soli le carte nei ritagli di tempo per portare a galla tutte le anomalie nascoste. Ma dall'estate 2019 ad oggi tutte le nostre denunce sono state confermate dai fatti e dalle carte. Il che significa che non siamo stupidi e che la nostra non è solo una lamentela ambientalista ma è una battaglia di legalità e di civiltà.
CQSASD
ed ecco alcuni articoli con le versioni del Sindaco.
https://www.mbnews.it/2021/04/asfalti-brianza-concorezzo-nuove-analisi-aria/
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concorezzo.org
Asfalti Brianza: il Comune chiede ulteriori analisi e la revisione dell’AUA vigente
In accordo con la Provincia, l’Amministrazione Comunale sta preparando la richiesta formale verso ATS, che invierà questa settimana, relativa a un’analisi approfondita sulla qualità dell’aria da effettuare nelle prossime settimane durante questa ulteriore fase di chiusura dell’azienda. Questo per avere un elemento comparativo tra i dati rilevati con l’azienda attiva e quelli rilevati mentre l’azienda è ferma.
L’Amministrazione comunale conferma inoltre l’impegno preso all’interno della discussione del PGT e per il quale si è già attivato inviando un’istanza alla Provincia perché, a livello di PCTP, vengano valutati maggiori elementi di tutela verso realtà insalubri soprattutto nelle aree verdi.