nb: contrariamente a quanto ipotizzato l'attività di "Scambio libri" presumibilmente riprenderà mercoledì 13/10/2021 alle 16 (ritardi per protocolli covid da rispettare)
CQSASD
nb: contrariamente a quanto ipotizzato l'attività di "Scambio libri" presumibilmente riprenderà mercoledì 13/10/2021 alle 16 (ritardi per protocolli covid da rispettare)
CQSASD
Nella serata di venerdì 1/10/2021 si è tenuta la riunione di Consulta
per il quartiere Sant’ Albino. La riunione e stata in presenza e a distanza.
Per l’ennesima volta rilanciamo a tutti, cittadini, genitori e soprattutto alle associazioni e alle agenzie educative del territorio (Oratorio, Scuole, Comitati genitori ecc.) l’invito a partecipare alle riunioni di Consulta.
Occorre partecipare per costruire un terreno che consenta ai
nostri figli e nipoti una vita serena. Non
possiamo ritenerci esenti dal rischio di situazioni orribili come l’uccisione a
Pessano di un ragazzo ventiduenne di Vimercate, accoltellato nel corso di una
rissa. A Sant’Albino per i giovani non c’è nulla. Non una biblioteca, non uno
spazio di aggregazione per incontrarsi, fare musica, fare sport ecc. Solo “parchetti”
da occupare e panchine da vandalizzare. Anche da noi ci stiamo incamminando
verso una direzione preoccupante. Noi adulti abbiamo una grande responsabilità.
PS: la ricostruzione è fatta dal Comitato di quartiere
S.Albino (che partecipa con vari “cittadini attivi” alla Consulta). Non è un
verbale della Consulta.
CQSASD
Le questioni sollevate sono state nell'ordine:
-
variante al Pgt con particolare attenzione alle
aree del nostro quartiere;
-
incontro con gli assessori Sassoli e Arbizzoni
per il “Parco Sant’ Albino” (20 ottobre)
-
riapertura del patto di collaborazione ”Scambio libri”
-
aggiornamenti sulla vicenda di Asfalti Brianza.
-
rispetto alla variante al PGT la Consulta
rileva che l'approccio complessivo è preoccupante nel senso che si sta
lasciando mano libera ad ulteriore cementificazione con offerte anche agli
operatori privati di premialità, cioè di ulteriori permessi (maggiori altezze e
volumi) che rischiano di aumentare il cemento e di ridurre gli oneri per
servizi di utilità sociale e collettiva. In particolare c'è preoccupazione per
capire quali sono i progetti relativi all'area industriale a nord del quartiere
e gli interventi nelle ex cave Rocca che sono comunque vicini agli abitanti di Sant'Albino
e di San Damiano.
-
Il “Parco Sant’Albino “ (area a verde a
nord del quartiere, polmone per separare il quartiere stesso dall’area industriale)
è previsto dal PGT ma a tutto oggi
rimane una promessa vaga. Il 20 ottobre avremo un incontro con gli assessori
per chiedere dettagli e impegni precisi.
-
“Scambio Libri” – da mercoledì prossimo
riprenderà l’apertura dello spazio di scambio libri. In futuro si alternerà il
mercoledì pomeriggio (ore 16-18) mirato soprattutto ad incrociare i genitori
della scuola Manzoni e i loro figli ed il giovedi’ sera (ore 21-23) per
consentire la presenza di cittadini interessati e l’organizzazione di serate a
tema aperte a tutti.
-
Aggiornamento Asfalti Brianza - l' azienda
di Concorezzo, sequestrata dalla Procura della Repubblica Di Monza da ormai due
anni per gestione illecita dei rifiuti ed emissioni illegali è ricorsa a degli
avvocati del Foro di Palermo, esperti di diritto amministrativo, i quali hanno
preparato il ricorso al Tar. Il ricorso essenzialmente si fonda sul fatto che
alcuni interventi sanzionatori da parte in particolare della Provincia avrebbero
impedito all'azienda di fare interventi di tipo mitigatorio (??!!). Ovviamente
il ricorso tace completamente sulle vicende storiche precedenti con anni e anni
di segnalazioni dei cittadini, di inadempimenti e conferenze di servizi fallite
con richieste sempre disattese. Dunque secondo gli avvocati di AB la buona
volontà di Asfalti Brianza sarebbe stata tarpata proprio dalle Istituzioni. In
modo un po’ paradossale gli avvocati di Ab affermano poi che in alcuni casi gli
inadempimenti avrebbero dovuto essere sanzionati dalle istituzioni entro 60
giorni previsti dalle norme. Tali sanzioni non sono venute e questo secondo
loro configura dei vizi procedurali. Sulla base di ciò gli avvocati chiedono
l'annullamento di tutte le misure istituzionali contro l'azienda. Ovviamente gli
avvocati non fanno cenno ai sequestri imposti dalla Procura così come non parlano
del fatto che oggettivamente, anche se in modo assai tardivo, il 30 giugno 2020
ARPA ha finalmente svolto un controllo al camino e rilevato emissioni di
benzene cancerogeno e che le centraline posizionate a Concorezzo e a Sant'albino
agli inizi del 2020 hanno rilevato (lo dice la relazione di ATS) un rischio
tossicologico 400 volte superiore alle norme di legge e un rischio cancerogeno
300 volte superiore al limite accettabile. Dato che il Tar si occupa di
questioni procedurali siamo comunque di
fronte al paradosso per cui al danno di Istituzioni che per anni non hanno
saputo intervenire tempestivamente si potrebbe aggiungere la beffa di una
riapertura di AB motivata proprio dal mancato ricorso alle sanzioni nei termini
di legge. L’azienda così potrebbe riaprire
nonostante i dati agghiaccianti emersi dei controlli di ARPA e ATS nel 2020.
-
Se poi discusso ancora una volta del ruolo della
Consulta ed in particolare degli ostacoli che l'amministrazione di Monza sta frapponendo.
Ad esempio risulta ormai certo che in un quartiere come Sant'Albino, privo di
associazioni con un budget adeguato, è impossibile organizzare qualsiasi festa
o iniziativa dal momento che l'amministrazione si ostina ad imporre un ente
capofila che sostenga preventivamente tutte le spese ed in particolare una
copertura assicurativa per tutti i cittadini che dovessero presenziare. Se la
giunta precedente aveva messo in campo un meccanismo di partecipazione un po'
paternalistico dedicando un sacco di tempo e di risorse per “formare” i cittadini
alla partecipazione questa giunta sembra non avere alcuna idea di cosa sia la
partecipazione libera e costruttiva dei cittadini.
CQSASD
Incendio alla SNIA di Varedo. La cosa certa è che erano stipate e sotto sequestro 2000 tonnellate di rifiuti (anche tossici). Altra cosa certa è che l'incendio è doloso ed è avvenuto alla vigilia di una perizia. Il fumo è arrivato fino a Sesto San Giovanni.
Seguono un po' di dichiarazioni stralciate dalla stampa. Non le commentiamo neanche.
Quanto all'incendio di Via Fermi a Monza leggete sotto un po' di articoli interessanti sui rapporti fra criminalità organizzata e pandemia. Per ora si parla di corto circuito ma alle volte a pensar male...
CQSASD
DALLA STAMPA:
Al Cittadino il sindaco Vergani (di Varedo) ha confermato che "secondo quanto riferito da Arpa sono bruciati rifiuti non pericolosi e la situazione rilevata dalle centraline è sotto controllo".
"Arpa riconferma che non sono stati incendiati rifiuti catalogati come tossici. Le rilevazioni proseguono e i dati restano compatibili con un incendio di tale portata senza valori critici. Vale sempre il buon senso di tenere chiuse le finestre nei quartieri dove si percepisce maggior concentrazione di odore di bruciato. Nessun motivo di allarmismi o evacuazioni in quanto non si rendono necessarie”.
Il ripetersi di episodi, come quello dell’incendio all’ex area Snia di Varedo, sta riaccendendo preoccupazione e allarme”. Questo il commento dell’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo, in merito al vasto rogo avvenuto il 25 settembre nella grande area dismessa brianzola, e che ha mandato letteralmente in fumo 2mila tonnelate di rifiuti da anni stoccati nei capannoni. “Regione Lombardia continua la propria incessante attività di prevenzione - scrive Cattaneo sui social -. Ma poi rimane il compito di sorveglianza e vigilanza, da parte degli altri organi competenti, delle situazioni come quelle dell’incendio di Varedo. Situazioni che sono già state oggetto di provvedimenti amministrativi e successivamente di sequestro da parte della Procura, ma poi rimangono non sufficientemente sorvegliate”. L’assessore Cattaneo ribadisce l’importanza di mantenere alta l’attenzione. “Andiamo avanti con l’attività di prevenzione, anche grazie al nostro progetto Savager”. Il progetto Savager (Sorveglianza Avanzata Gestione Rifiuti), è un progetto sviluppato da Arpa, finanziato da Regione Lombardia con l'obiettivo di introdurre le tecnologie della Geospatial Intelligence e dell'osservazione della Terra da satellite, aereo e drone per il presidio ambientale sul territorio regionale.
“La Geospatial Intelligence - si legge sul sito Internet di Arpa - è il processo di acquisizione di conoscenza delle attività umane che si ottiene dall'analisi delle informazioni georeferenziate e, in particolare, delle informazioni derivate dall'osservazione della Terra dall'alto (satellite, aereo, drone). Attraverso all'applicazione della Geospatial Intelligence in Savager si acquisiscono indizi di violazione delle normative ambientali negli impianti di trattamento rifiuti autorizzati e si individuano anche situazioni totalmente illegali, come depositi incontrollati di rifiuti o discariche abusive. Savager utilizza una strategia di controlli a due livelli, superando la logica tradizionale che aveva come bersaglio essenzialmente gli operatori del settore già noti”.
Varedo, incendio all'ex Snia: "Una bomba a orologeria, qualcuno paghi" - Cronaca - ilgiorno.it
Quanto all'enorme incendio nel laboratorio di cinesi che produceva mascherine in Via Fermi a Monza, a pochi passi da S.Albino, per ora i giornali parlano di corto circuito. Ma alle volte a pensar male ci si azzecca: vedi qui numerosi articoli recenti sui rapporti fra criminalità organizzata e pandemia.
INCENDIO VIA FERMI A MONZA (IL CITTADINO) |
L'invito è a chiudere tutto. La nube che avvelena la Brianza per una ventina di Km di raggio viene proprio dalla Snia di Varedo. Da anni segnaliamo che ci stanno avvelenando (e non solo Asfalti Brianza) . Si tratta di una morsa velenosa che la criminalità organizzata e aziende compiacenti stringono alla nostra gola. Anche in questo caso sembra si tratti di un incendio doloso che proprio alla vigilia di una perizia mira a far scomparire le prove di un colossale stoccaggio di rifiuti illegali. Il bello è che l'azienda è sotto sequestro da anni ma a quanto pare per le istituzioni è sempre troppo complicato intervenire per prevenire e impedire disastri come questi. Poi qualcuno si precipiterà a minimizzare gli effetti e qualcun altro si sveglia ora dal torpore per invitare i cittadini a segnalare. Che schifo! Cose che a Sant'Albino e San Damiano conosciamo a memoria da qualche anno.
CQSASD
L'articolo riportato sotto solleva la questione delle puzze che a quanto pare stanno ammorbando l'intera città. Pare che l'Assessore competente (Sassoli) abbia invitato i cittadini ad inviare una mail di segnalazioni all'ufficio ambiente. Bene, ma non sufficiente! Non tanto per lo strumento in sé (ricordiamo che il nostro Comitato detiene un vero e proprio record di segnalazioni, ben oltre 900, corredate da nomi, cognomi, orari, telefoni e descrizioni, in poche settimane dell'estate 2019) quanto per il fatto che poi la macchina amministrativa pare poco sensibile alle lamentele dei cittadini.
Ricordiamo ad esempio che le prime segnalazioni da parte di cittadini della zona e monzesi in particolare rispetto all'inquinamento prodotto da Asfalti Brianza risalgono al 2014. Per inciso ricordiamo anche che a tutto oggi l'azienda è ferma perché sottoposta a due sequestri (tuttora in vigore) imposti dalla Procura della Repubblica di Monza evidentemente nell'ambito di indagini di natura penale. Il Comune di Monza si è mosso in proposito solo a novembre 2017 (dopo 3 anni) avviando un (inutile ed anzi controproducente) "tavolo" di concertazione fra le istituzioni e l'azienda. Il Sindaco Allevi si è mosso (che tempismo...) con un esposto presentato il giorno prima del sequestro del settembre 2019 (e siamo a 5 anni), quando l'intervento della Procura era ormai ampiamente annunciato.
Quanto ad ARPA dal 2014 fino a metà del 2020 ha svolto vari controlli ma, diciamo sfortunatamente, sempre a camino spento e impianto fermo (!?). Solo dopo l'intervento della Procura il 30/6/2020 ha finalmente effettuato, come chiedevamo da tempo, un controllo al camino, anche se ancora con impianto non a massimo regime. Ebbene, su 14 rilevazioni in ben 9 casi si sono trovati livelli di benzene (cancerogeno) superiori al cosiddetto "limite acettabile" (per i cancerogeni non vi è un limite di legge perché in qualsiasi sia pur minima concentrazione sono nocivi). Su impulso della Prefettura, allertata dal clamore dell'opinione pubblica, ARPA ha poi posizionato nei primi mesi del 2020 (si noti: in epoca di lockdown e di ridotte emissioni complessive) delle centraline a Concorezzo (Via Ozanam e Rancate) e a Sant'Albino. I dati, comunicati con un anno di ritardo (!) sono risultati drammatici. Nascosta nelle pieghe della relazione stilata da ATS (che qualcuno ha tentato di far passare come rassicurante) grazie soprattutto agli amici de "La Rondine" di Concorezzo abbiamo trovato una pesante verità: in tutte le località sono emersi un rischio tossicologico 400 volte superiore ai limiti di legge e un rischio cancerogeno 300 volte superiore al "limite accettabile" (vedi la spiegazione fornita sopra).
Dunque vi è il fondato timore che dal 2014 fino al secondo sequestro imposto dalla Procura, cioè per oltre sei anni migliaia di cittadini di Concorezzo, Agrate, Brugherio e Monza (tale la vasta area delle segnalazioni da noi raccolte) sia stato esposto a queste emissioni potenzialmente cancerogene e mutagene senza che nessuno intervenisse a loro tutela.
La vicenda Asfalti Brianza sta ora vivendo un ulteriore singolare passaggio. AB ha presentato ricorso al TAR contro i provvedimenti della Provincia che hanno cancellato l'azienda dal registro delle ditte autorizzate al trattamento rifiuti. Nonostante sia ferma da due anni AB non ha avuto problemi nell'ingaggiare avvocati del Foro di Palermo, luminari di diritto amministrativo. Come noto il TAR si occupa eminentemente di questioni procedurali. Ebbene l'impianto accusatorio di AB si fonda proprio sul fatto che il Comune di Concorezzo, la Provincia e così via non avrebbero rispettato i tempi delle procedure sanzionatorie previste per legge. Quindi il TAR potrebbe far riaprire AB, con tutte le sue macroscopiche inadempienze e le emissioni potenzialmente cancerogene certificate da ATS e ARPA per il fatto che le Istituzioni citate non sono intervenute con la dovuta tempestività. Un risultato che sarebbe vergognoso e paradossale ma al limite del formalmente non impugnabile.
Ora, sfortunatamente, molti cittadini monzesi stanno verificando sulla loro pelle quanto noi abbiamo subito per anni. E da anni noi esprimiamo il timore che attorno alla produzione di asfalti e al trattamento di rifiuti di vario genere si annidino interessi economici altissimi e torbidi che non trovano nelle istituzioni pubbliche un sufficiente freno.
Comunque la speranza è l'ultima a morire e attendiamo con fiducia un mutamento di rotta da parte delle amministrazioni che, specie in fase preelettorale, mostrano spesso segnali di inattesa resipiscenza .
CQSASD
ps: secondo il Sindaco di Concorezzo se un'azienda produce asfalto usando solo i materiali previsti dalla legge non produce alcuna "puzza". E allora?
QUI L'ARTICOLO DI MONZATODAY
E QUI L'INVITO ALLA SEGNALAZIONE DA PARTE DEL
Riportiamo post degli amici de La Rondine che vale al 100% anche per noi.
CQSASD