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venerdì 7 maggio 2021

BREVE SCHEDA DEL NOSTRO COMITATO PER L'INCONTRO DELL'8/5/2021 COL VICEMINISTRO


Il Comitato di quartiere Sant'Albino (Monza) e San Damiano (Brugherio) è comitato spontaneo di cittadini a cavallo di due comuni. Nell'estate del 2019 fummo investiti da un inquinamento feroce proveniente da Asfalti Brianza (sita in Concorezzo). In un mese raccogliemmo 1000 segnalazioni con cognomi e nomi da 4 Comuni (di notevoli dimensioni, tra cui Monza). Le prime lamentele risalgono però al 2014. Nel 2016 un comitato di Concorezzo sollevò la questione di un possibile rischio cancerogeno (confermato dalla stessa relazione prodotta nel 2018 dalla azienda). Dal 2017 al 2019 si sono susseguiti tavoli fra le varie Istituzioni e l'Azienda, sempre inadempiente alle richieste. A fine 2019 la Procura sequestra AB per illecita gestione rifiuti (recentemente la Provincia ha alla fine cancellato l'Azienda dal registro delle aziende autorizzate a ciò). Azienda sotto diffida dal 2019 anche per illeciti scarichi fognari e rifiuti nell'area di rispetto di un pozzo di acqua potabile.  Il 30/6/2020 finalmente ARPA controlla (preavvertendo AB) al camino: il benzene sfora 9 volte su 14. La Procura sequestra per illecite emissioni. A fine 2019 - inizi 2020, sull'onda delle proteste il Prefetto chiede controlli in un perimetro di circa 2 km attorno all’Azienda.  Dopo quasi un anno dai controlli di ARPA avvenuti per lo più in lockdown e con azienda a regime ridotto o addirittura ferma per sequestro, solo il 19/4/2021 ATS relaziona sui controlli: rischio tossico 40 volte oltre la soglia e rischio cancerogeno 30 volte oltre il "limite accettabile".

Nonostante tutte le certificate irregolarità degli ultimi sei anni l'azienda è ferma solo grazie alle indagini (ovviamente secretate) della Procura e il Comune di Concorezzo, anziché spingere per una revoca dell' AUA a tutela dei cittadini chiede nuove analisi (ma perché?) e propone all'azienda di chiedere una nuova AUA!  

ps: la proprietà dell'Azienda, nelle sue varie "versioni" ha un ricco passato di cronaca che ciascuno può liberamente "googolare".

 

CQSASD

 


intervento da leggere (meno di tre minuti)


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videoconferenza nazionale dell'8/5/2021 

https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/05/sabato-852021-ore-18-incontro-nazionale.html


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le proposte dei Comitati alla Sottosegretaria Fontana 

https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/05/diritto-al-respiro-le-proposte-dei.html


DIRITTO AL RESPIRO - LE PROPOSTE DEI COMITATI (IN VISTA DELL' INCONTRO DI DOMANI COL VICEMINISTRO FONTANA)




In vista dell'incontro di domani in videoconferenza (vedi qui: https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/05/sabato-852021-ore-18-incontro-nazionale.html) i Comitati hanno stilato una serie di domande e proposte per il Dottor Laghi e per la Vice Ministra Fontana.

clicca per ingrandire





giovedì 6 maggio 2021

SABATO 8/5/2021 ORE 18 - INCONTRO NAZIONALE IN VIDEOCONFERENZA SU "DIRITTO AL RESPIRO" (CI SIAMO ANCHE NOI!)

Va beh. Dopo anni che lo diciamo inascoltati ATS e ARPA hanno certificato gravi rischi tossicologici e cancerogeni sul nostro territorio. Il bello è che sono risultati ottenuti durante il lockdown e il sequestro di Asfalti Brianza. Cosa avrebbero trovato nelle notti dell'estate del 2019 se solo si fossero degnati di intervenire? Chi ha provato quella esperienza terrificante può facilmente immaginare picchi malefici di 100 volte più elevati!

Per fortuna non tutti si abbattono. C'è anche chi reagisce ai soprusi. 

Per questo sta nascendo un network nazionale di Comitati in lotta contro l'inquinamento. Siamo già una quindicina. Sabato incontreremo il Dottor Laghi, Presidente di "International Society of  Doctors for the Environment" e l' On. Ilaria Fontana, Sottosegretaria al Ministero per la Transizione Ecologica (MiTE).

Molte le questioni in ballo:

rischi sanitari; quesiti rispetto al monitoraggio della salute sui territori in cui sono presenti aziende insalubri; responsabilità delle istituzioni; necessità di normative più chiare e stringenti (procedure di autorizzazione, controlli e verifiche, sanzioni, interventi a tutela dei cittadini sul piano sanitario ma anche su quello legale; promozione di una coscienza ambientale diffusa ecc.).

Segui l'incontro sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/Associazione-Aria-Pulita-101030581295254/

o sulla nostra 

https://www.facebook.com/comitatosantalbino

CQSASD





mercoledì 5 maggio 2021

ASFALTI BRIANZA - LETTERA APERTA DI FRANCESCO FACCIUTO ("La Rondine" di Concorezzo)

  Gentile lettrice, gentile lettore,


è passato quasi un anno da quando ti ho scritto la prima volta per raccontarti i soprusi subiti da tanti cittadini fin dal 2014, a fronte dei fumi prodotti da un asfaltificio sito a Concorezzo, al confine con Monza.

Solo pochi giorni fa siamo entrati in possesso di una relazione tecnica prodotta da ATS a fronte di un'esplicita richiesta della Prefettura. L'aria circostante lo stabilimento è risultata gravemente inquinata, con un indice di rischio cancerogeno oltre trenta volte il limite di accettabilità. Il rischio tossicologico, d'altra parte, è risultato quasi quaranta volte più alto dei limiti previsti, con ricadute potenzialmente molto significative sull'apparato respiratorio. 

E' bene sia chiaro un punto. L'esito delle analisi di ATS pareva scontato a chiunque avesse avuto la serietà di esaminare con attenzione le relazioni tecniche prodotte dall'azienda e dai suoi consulenti, oltre che la letteratura disponibile sull'argomento. Allo stesso tempo, è bene ricordare come il risultato di queste analisi sia stato conseguito in un periodo di regime ridotto della produzione, imposto dall'intervento della Procura nell'autunno del 2019. E' ragionevole supporre che analisi svolte in precedenza avrebbero da subito mostrato una situazione ancora più grave, ed è questo un motivo di ulteriori preoccupazioni.

Preferisco non commentare a lungo l'irresponsabilità, la superficialità e l'inadeguatezza di chi ha per anni sottovalutato la situazione, ignorando sistematicamente le denunce delle tante persone coinvolte. Siamo stati accusati di fare terrorismo, di giocare con le paure e le preoccupazioni dei cittadini, di alimentare sospetti infondati. Con noi, sono stati accusati i comitati organizzatisi per fronteggiare una situazione divenuta insostenibile, primo tra tutti il Comitato di S. Albino, a cui va il mio ringraziamento e la mia vicinanza.

Oggi la relazione di ATS ci consegna uno scenario critico, che la politica avrebbe dovuto prevenire. Spero tu possa trovare il tempo e la pazienza di seguire i prossimi sviluppi di questa vicenda. Per maggiori informazioni e per visionare la documentazione (compresa la relazione ATS), ti prego di cliccare QUI. Altre informazioni, giorno per giorno, saranno condivise anche sui canali social de La Rondine (ad esempio QUI). 

Continueremo ad adoperarci affinché si arrivi all'unica soluzione nell'interesse dei cittadini: la chiusura definitiva di questo stabilimento.

Mi rendo conto di come una lettera di questo tipo possa turbare il lettore o la lettrice, dipingendo uno scenario da cui preferiremmo tutti tenerci alla larga. Eppure credo che l'impegno civico debba sostanziarsi in messaggi chiari e trasparenti, nel rispetto di chi subisce ingiustizie e chiede parole di verità.

Un saluto
Francesco Facciuto

martedì 4 maggio 2021

ASFALTI BRIANZA - AMICI DI SANT'ALBINO, SAN DAMIANO, CEDERNA, CONCOREZZO, AGRATE: IL RISCHIO CANCEROGENO PER I NOSTRI FIGLI E NIPOTI E' 30 VOLTE SUPERIORE AI LIMITI ACCETTABILI PER LEGGE

Il rischio cancerogeno si riferisce ai danni futuri, che ricadranno sulle nuove generazioni, i nostri figli e i nostri nipoti. 

Il 30/6/2020 ARPA ha finalmente svolto controlli al camino (come da noi richiesto da tempo). Ebbene in 9 verifiche su 14 il benzene (sostanza potenzialmente cancerogena e mutagena) è risultato fuori norma. A questo punto la Procura della Repubblica ha emesso un sequestro per emissioni illecite, facendo seguito ad altro sequestro della Procura per gestione illecita dei rifiuti. 

ARPA ha anche effettuato campionamenti mediante centraline posizionate a Concorezzo e Sant'Albino e ne ha comunicato i dati ad ATS. ATS il 19/4/2021 ha trasmesso al Prefetto e al comune di Concorezzo i risultati che sono angoscianti: il rischio tossicologico è 40 volte superiore al limite massimo e il rischio cancerogeno è 30 volte superiore al limite ritenuto "accettabile". Si noti bene che per le sostanze cancerogene non esiste alcun limite di soglia sotto il quale non vi sia danno. Qualsiasi quantitativo sopra lo zero è inquinante. Solo per una "convenzione" economica si è definito un "limite accettabile" (sempre dannoso ma in qualche modo, secondo noi inopportunamente, autorizzato).

Il bello è che le prime lamentele sono del 2014; che già nel 2016 un comitato di Concorezzo aveva sollevato la questione dati alla mano e che perfino nella relazione autoprodotta da Asfalti Brianza nel 2018 si ammettevano queste emissioni potenzialmente cancerogene. Dunque almeno 5 anni di ritardo rispetto ad interventi di tutela della salute che avrebbero dovuto essere immediati!  

Ma in tutti questi anni l'Amministrazione di Concorezzo (al di là di alcune affermazioni fantasiose di oggi, assai facilmente smontabili) ha preferito alla tutela della salute la "concertazione". Il fermo dell'azienda è solo frutto delle indagini e delle iniziative della Pprocura mentre ancora dopo la pubblicazione dei risultati il Sindaco Capitanio anziché muoversi per uno stop definitivo propone nuove analisi (??!!) e suggerisce all'azienda di chiedere una nuova autorizzazione (??!!).

Dobbiamo mobilitarci per la salute dei nostri figli e nipoti. A breve lanceremo una raccolta fondi per pagarci le spese legali. Tenetevi pronti.

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ed ecco un estratto della relazione ATS preparato dagli amici de "La Rondine" . Segue loro post con link alla relazione. Infondo, come nostra abitudine, trovate l'intera relazione che potete visionare direttamente.


CQSASD

























ASFALTI BRIANZA. ECCO LA RELAZIONE ATS CHE CERTIFICA I RISCHI PER LA SALUTE.

Qualche giorno fa abbiamo denunciato pubblicamente l'esito delle analisi sulla qualità dell'aria a Concorezzo e S. Albino. La relazione di ATS certifica un rischio cancerogeno oltre 30 volte sopra i limiti, mentre il rischio tossicologico è di quasi 40 volte superiore all'accettabile. Ci avete scritto in tantissimi, chiedendoci di poter visionare le carte.

‼️ Abbiamo deciso di pubblicare integralmente la relazione di ATS e restiamo a vostra completa disposizione per maggiori dettagli sui contenuti. La trovate sul nostro sito, alla pagina interamente dedicata al caso Asfalti Brianza, cliccando su "Scarica la Relazione ATS": https://www.larondineconcorezzo.com/asfalti-brianza

‼️ La tabella 13 a pagina 10, qui riportata in foto, contiene il calcolo degli indici di rischio, tossicologico e cancerogeno. Nella relazione è la stessa ATS a sottolineare la "criticità" della situazione rilevata a fronte del grave sforamento dei limiti previsti.

E' bene rendersi conto di come le analisi che oggi rendiamo pubbliche siano state condotte in un periodo di regime ridotto della produzione, quando l'azienda sapeva di essere già sotto osservazione. Erano già intervenute sia la Magistratura che la Prefettura.

Migliaia di cittadini sono stati esposti a gravi rischi per quasi sette anni, mentre chi amministra Concorezzo taceva i fatti, scegliendo di minimizzare e accusandoci di fare terrorismo. E' oggi piuttosto difficile valutare con esattezza l'impatto che la cattiva politica ha avuto sulla salute dei tanti residenti inascoltati per anni.

Preferiamo non commentare oltre la condotta e le gravi responsabilità di chi avrebbe dovuto difendere la salute dei cittadini. Ci vogliamo invece rivolgere a chi ha subito per tanti anni questi inaccettabili soprusi: siamo con voi senza esitazioni; insieme riusciremo a porre fine a tutto questo.




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CEM - BREVE RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA PER GLI STUDENTI DELL' ISA DI MONZA



















Ci è stato chiesto da studenti che frequentano l' ISA di Monza di dare alcune informazioni rispetto alla vicenda del CEM, l'impianto rifiuti di Viale Industrie a Monza. Utilizziamo a tal fine la sintesi di un  Consiglio comunale di Monza dedicato alla questione nel 2019. La prosa non è delle migliori trattandosi della trascrizione di interventi orali fatti anche a braccio. Ma vi è la ricostruzione storica da parte del Consigliere Riva (PD) e la risposta del Vicesindaco Villa (Lega). 

Per quanto concerne il punto di vista del nostro Comitato (Comitato di quartiere S.Albino- Monza e San Damiano - Brugherio - CQSASD) troverete linkati sotto una infinità  di articoli ma Vi proponiamo qui alcuni punti e spunti che riteniamo importanti.

Il primo vulnus fu la trasformazione illegittima di un'area agricola in area ad attività del tutto incompatibile. Tale autorizzazione fu decisa (in modo improprio perché non era sua competenza) da un Assessore di Centrodestra che poi ha avuto anche gravi problemi giudiziari per voto di scambio con la camorra (per una verifica basta "googolare" Assessore Antonicelli, Peppe o Curto ecc.).

La successiva Giunta Monzese di Centrosinistra (Sindaco Scanagatti) ha riconosciuto tali irregolarità ma non ha saputo o potuto porre rimedio. In effetti occorre anche dire che spesso i ricorsi al TAR da parte delle aziende sanzionate possono imporre alle Amministrazioni comunali dei risarcimenti danni molto onerosi. Per cui non sempre c'è la necessaria determinazione a tutelare la salute dei cittadini.

Un'altra questione grave è che spesso queste attività vengono situate ai margini del Comune. Così CEM è in territorio di Monza ma a 50 metri dalle abitazioni di San Damiano (Brugherio). In questi casi spesso c'è poco dialogo fra le due amministrazioni comunali coinvolte (specie se di colore politico diverso) a tutto danno dei cittadini. Una situazione analoga soffriamo noi cittadini di S. Albino (Monza)  e San Damiano (Brugherio) a causa dell'inquinamento prodotto da Asfalti Brianza che è sia in Concorezzo.

La battaglia dei cittadini di San Damiano, pur supportata per quanto possibile dalla Ammistrazione di Brugherio si è scontrata per una decina di anni con un sacco di ostacoli: controlli non sempre adeguati, difficoltà ad accedere agli atti, burocrazia, rinvii, rimpalli di responsabilità ecc. ecc. Intanto proseguivano i rumori e le polveri che inondavano le case.

Ora sembra che finalmente il Comune di Monza abbia decretato lo sfratto anche se pende come sempre in questi casi l'incognita del ricorso al TAR che potrebbe anche dar ragione all' azienda. 

Ultimo tema è che il Comune pare intenzionato a collocare sull'area già occupata da CEM l'archivio comunale. Noi del Comitato Sant'Albino da sempre riteniamo che vada ripristinata la vocazionne a verde. Si tratta infatti di un viale (Via Industrie) già congestionato da un traffico allucinante e da pesante inquinamento e che è pieno di aree degradate che invece potrebbero essere riqualificate, arricchite da ciclabili ecc. Qualcuno ha anche proposto di collocare qui una sorta di "Parco del Ricordo" dove possano essere tumulate sotto gli alberi le ceneri dei defunti. Sarebbe una destinazione sicuramente più adeguata. Invitiamo i ragazzi a considerare anche l'altro lato di Viale Industrie dove all'altezza del CEM si sta prospettando nelle ex cave Rocca un ulteriore scempio ambientale. E' un'area già ricca di alberi e di biodiversità, a ridosso della Ciclabile del Villoresi. E' un polmone verde che va solo riqualificato e reso fruibile alla popolazione. Invece ci vogliono fare le solite lottizzazioni con ulteriori supermercati ecc. di cui non c'è alcun bisogno  Sarebbe una vera vergogna.

CQSASD 










ED ECCO LA TRASCRIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MONZA DEL 07/10/2019



MOZIONE PRESENTATA DAL PD - IMPIANTO TRATTAMENTO RIFIUTI NON PERICOLOSI – DITTA CEM VIALE DELLE INDUSTRIE – MONZA.

RIVA E. Consigliere P.D. omissis ...Come premessa vorrei poi passare in rassegna i disagi, gli effetti negativi che questa situazione ha comportato sulla vita dei cittadini monzesi. (omissis) ...Io partirei dalla ricostruzione degli eventi ed in particolare alla raccolta documentale a cui in parte ho avuto accesso e in parte provveduto a collezionare mettendo bene in chiaro cosa è accaduto nel tempo relativamente al contratto di locazione di un'area comunale che è sita in viale delle Industrie. Nel 2009 una società denominata Crimo s.r.l. aveva richiesto alla amministrazione di Monza un'area in locazione per la destinazione di: Esercizio di operazione di messa in riserva, recupero e deposito preliminare di rifiuti speciali non pericolosi e centro di raccolta e trattamento veicoli fuori uso. A questa richiesta del 2000 avanzata nel 2009 l' amministrazione comunale in particolare attraverso una nota del settore Patrimonio Logistica, che ho sottomano, una nota firmata dall' allora assessore Giovanni Antonicelli si esprimeva con le seguenti parole: a seguito di attenta considerazione e valutazione delle esigenze espresse dalla Crimo, s.r.l. la disponibilità della amministrazione comunale a stipulare un contratto di locazione per un'area comunale di circa 13.000 mq. A seguito di questa nota del settore Patrimonio Logistica e di altri adempimenti necessari per l'avvio della attività nel 2012 la Crimo aveva cominciato ad operare nell'area con un contratto che aveva una durata prevista di 9 anni più sette mesi( vedi articolo 3) a partire dal primo giugno 2012 sino al 31/12/2021 un contratto che si riterrà rinnovato di 9 anni in 9 anni , se nessuno delle parti invierà all'altra almeno12 mesi prima della scadenza regolare disdetta del contratto stesso a mezzo lettera raccomandata o pec. Solo che, cosa era successo dopo la stipula del contratto?!! nel corso del 2012 la Cem, Centro Ecologico Monza s.r.l. a seguito di conferimento di un ramo d'azienda da parte della Crimo s.r.l. titolare della autorizzazione ad esercitare queste funzioni già richiamate, aveva presentato richiesta di voltura a favore dell'impresa Cem ed autorizzazioni rilasciate per cui l'esercizio di queste funzioni ,operazioni è svolta da una soc. Cem . Fatte queste necessarie premesse io vorrei ricordare alcuni aspetti, il primo dei quali è: questo contratto era nato proprio male; potremmo dire che questa è la tipica situazione italiana nella quale interessi poco trasparenti hanno la meglio sulla certezza del diritto e sulla salute dei cittadini. In particolare nel corso di una commissione comunale che si era svolta nel 2013 il Segretario Generale dott. Spoto aveva risposto ad alcuni quesiti in ordine al modo in cui questo contratto era nato, in particolare la illegittimità degli atti intrapresi. Il Segretario Generale così rispondeva: la decisione di Giunta della quale ho brevemente accennato, è sostanzialmente una delibera viziata sotto molteplici profili e vado a leggerli: violazione del procedimento istruttorio avendo seguito la strada della decisione non è stata sottoposta ai pareri dei responsabili, violazione dell'articolo 107 del decreto legislativo 267-2000 e articolo 1 comma 1 legge 24190, principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza avendo disposto in luogo del dirigente l'individuazione di un contraente senza alcuna procedura di evidenza pubblica ovvero senza dimostrare la sussistenza di straordinari ed eccezionali circostanze a sostegno dell'individuazione diretta questo è un passaggio che ricordava l'atto, questo contratto fosse davvero nato male. Io vorrei però ricordare che nel corso degli anni erano successi altri fatti gravi che questa sera si tornasse a discutere e parlarne anche per valutare il parere da dare a questa mozione, io ne ricordo alcuni di questi fatti, ce ne sono altri documentati. Nel corso del tempo l'esercizio di questa attività( messa a riserva, recupero e deposito di rifiuti speciali non pericolosi), ha avuto e tutt'ora stà provocando effetti negativi sulla salute, il benessere e qualità della vita dei cittadini residenti nell'area; effetti negativi che con diverse ispezioni ARPA aveva monitorato, certificato che faceva riferimento a titolo di esempio a due controlli effettuati nel corso del 2016 relativamente al funzionamento dell'impianto che la relazione trasmessa dall'ARPA nell'Aprile 2016 ripeto uno dei sopralluoghi che cito ad esempio una violazione, sostanzialmente rilevava la presenza di alcune anomalie, di alcune inadempienze, in particolare seguiva la denuncia dell'ARPA una diffida, di nuovo cito quanto successo, prescrizione della ditta di intervenire per esempio effettuando le operazioni di messa in riserva e deposito dei rifiuti solo nell' area autorizzata, identificare le aree identificate con apposita cartellonistica riportando la codifica CER e altro, un insieme di inadempienze alle quali seguiva una diffida ad operare alle prescrizioni di cui alle autorizzazioni citate. Per cui veniva disposta la sospensione dell'efficacia dell'autorizzazione rilasciata alla ditta Cem con un insieme di prescrizioni. Potrei citarvene altri di questi esempi in cui l'impegno della società a garantire la salute dei cittadini oltre al rispetto delle regole relative allo stoccaggio dei rifiuti venivano violati. Cito ad esempio una ordinanza del nostro Comune firmata dal dirigente Carlo Maria Nizzola, sempre relativa al 2016, il quale sottolinea come a seguito di un'altra relazione dell'ARPA,il personale tecnico recatosi in loco aveva effettuato un sopralluogo al fine di misurare l'entità dell'inquinamento acustico prodotto all'interno dell'impianto; dalle misurazioni emerge,qui leggo testuale, che la rumorosità dell'attività supera il valore limite(qui ci sono i valori rilevati). Accanto a questa ordinanza seguivano delle nuove richieste. Richieste che sempre a firma del dirigente Nizzola erano state tendenzialmente non ottemperate.Si comunica per esempio con questo cui ho avuto accesso che l'agenzia regionale ARPA con la relazione attestato che l'ordinanza di cui all'oggetto non era stata ottemperata, seguiva una diffida alla società. Ora sulla base di questi esempi che potrebbero seguire relativamente all'inquinamento acustico e alla possibilità che queste attività producano altri inquinamenti di tipo atmosferico per il particolato che va a seguito delle rilevazioni. A seguito del modo in cui questa procedura di affidamento di un contratto di locazione dell'area ha avuto origine secondo le parole del direttore generale di allora in modo illegittimo,la richiesta che il gruppo consigliare del Partito Democraico pone in votazione è un impegno alla amministrazione comunale di intervenire su tre punti.

Punto primo. Verificare sin da subito o meglio collezionare alcune delle irregolarità commesse e inottemperate dalla scietà CEM.

Punto secondo. Inviare alla società CEM una lettera raccomandata A/R o PEC con regolare disdetta del contratto di locazione dell'area di viale delle industrie – Monza – s.n.c. Almeno 12mesi prima della scadenza del contratto di locazione e quindi prima del 31 / 12 / 2020. Penso che a questo riguardo disdire il contratto di locazione sarebbe un tentativo di risarcimento verso i cittadini residenti nell'area che in questi anni hanno subito sulla propria pelle una autorizzazione nata male e proseguita in peggio.

Punto terzo. Da ultimo punto chiediamo che venga discusso è individuare eventualmente altro luogo della città evidentemente più conforme alle lavorazioni in cui Cem o altra società autorizzata possa svolgere la lavorazione di messa in riserva e recupero di materiali non pericolosi e centro di raccolta e trattamento di veicoli fuori uso perchè è evidente che tutto questo è interesse di una società che può essere messa nelle condizioni di operare e svolgere l'attività pur nel rispetto di un bene essenziale che è la salute pubblica e pensiamo in proposito che ci siano tutte le ragioni di legittimità e opportunità che questa amministrazione proceda sin da ora alla disdetta del contratto di locazione secondo quanto stabilito al capitolo 3 del contratto stesso e che stasera speriamo si concluda o meglio venga portato avanti questo processo di conclusione di una esperienza che prima si chiude meglio è


VILLA S. Assessore

La ricostruzione del consigliere Riva è quasi perfetta, è quasi perchè mancano alcuni passaggi che ritengo siano da dare al consiglio per una valutazione completa del tema. Corrisponde al vero il fatto che ìl problema nasce in origine con una usurpazione da parte di una figura amministrativa quale è un assessore al patrimonio ìn funzione e compiti che non gli competono. Alle conferenze dei servizi partecipano anche assessori, ma possono partecipare in qualità di uditori per dare il loro contributo ma le posizioni che prendono le amministrazioni comunalì sono formalizzate dai dirigenti o persone delegate a partecipare, quindi dalla struttura. Molto spesso capita anche che siano sulla stessa scia indirizzi amministrativi che vengono formalizzati nelle strutture. Quel parere iniziale con cui l'amministrazione comunale monzese dava il proprio assenso ad utilizzare dal punto di vista patrimoniale un area che aveva ricordiamolo questo è un altro elemento che pare non sia stato dato una destinazione urbanistica incompatibile con una funzione del genere in quanto l'area a funzione agricola ha creato questa messa a disposizione dell'area, ribadisco come è stato detto, non ha seguito i canali che la procedura prevede per atti di questo tipo. Tutti sapete che anche le autorizzazioni provinciali alla gestione trattamento rifiuti possono andare in deroga alle destinazioni urbanistiche e quindi questa struttura di questi impianti in virtù della condizione ambientale della provincia Monza Brianza avrebbe potuto attivarsi, però l'elemento dell'incompatibilità urbanistica che c'è stato, diradato e superato in virtù di questa autorizzazione ma rimane tutt'ora nello studio urbanistico. Ricordo bene come ha ricordato il consigliere che nel corso del 2013 diciamo al primo manifestarsi anche di disagi che le lavorazioni e l'attività presenti che si manifestavano a ridosso dell'impianto ci fu una specifica riunione della commissione consiliare alla quale partecipai, se non ricordo male su richiesta di un consigliere dell'opposizione e il segretario generale dottor Spoto, che ribadì dopo una valutazione degli atti le cose che ha detto Lei ossia i vizi sulla validità degli atti e sulla legittimità nel loro complesso presi dall'amministrazione comunale per una palese violazione di quella che era la procedura amministrativa di questa confusione di ruoli, tra il politico amministratore e il tecnico e per gli altri vizi procedurali che Lei ha ricordato. Proprio alla luce di queste affermazioni, penso che Lei abbia consultato i verbali, ci furono alcuni consiglieri fra cui io che chiesero: allora cosa facciamo? certificata questa situazione. Io all'epoca presentai una mozione in consiglio chiedendo la revoca dell'atto, io posso dire che presentando all'epoca questo tipo di proposta di mozione lanciavo ovviamente una proposta alla luce della situazione che era certificata e consapevole però di tutela, che ritengo poi sia stato anche quello che abbia fatto, che abbia convinto l'Amministrazione Comunale Monzese a non procedere su quella scia, ossia al rischio di esporsi al rischio di ingenti risarcimenti per l'attività che nel frattempo aveva realizzato anche degli investimenti. All'epoca del 2013 quella richiesta era stata discussa in consiglio comunale , lo ricordo proprio bene perchè ero stato il proponente in merito alla sospensione dell'attività e revoca degli atti, anzi nello specifico si faceva riferimento alla richiesta di revoca degli atti stante la situazione certificata dall'allora segretario generale non ebbe esito però devo dire che oggettivamente riconosco che il rischio di passare oltre al danno, la beffa di doversi esporre anche a dei risarcimenti e comunque ad un contenzioso dall'esito assolutamente incerto se non addirittura presumibilmente negativo per l'amministrazione comunale invece decidere di lasciare proseguire l'attività. Corrisponde anche al vero il fatto che a seguito di alcuni motivati esposti da parte della popolazione residente nella zona ci furono nel corso degli anni successivi dei monitoraggi da parte di ARPA che portarono anche alla definizione di una serie di prescrizioni alla ditta in merito alle quali diciamo che argomenti successivi ci possono far dire tranquillamente che sono state solo in parte temporaneamente ottemperate. Quello che è mancato negli anni successivi è un controllo puntuale e stringente da parte dell'ente che non solo rilascia le autorizzazioni ma avrebbe anche il compito di verificare quanto il rispetto delle prescrizioni date inizialmente o in seguito sia stato effettivo. Quindi dal punto di vista dei controlli c'è un vuoto, e arriviamo ai giorni nostri.
Arriviamo ai giorni nostri con la presente amministrazione, il tema lo conosciamo benissimo e devo dire che la stessa mozione che questa sera è stata presentata arriva al seguito, io penso pochi consigli comunali dopo se non il consiglio comunale successivo alla dichiarazione fatta in quest'aula a fronte di una interrogazione da parte di un consigliere, non ricordo chi, ma la dichiarazione è agli atti, e ammetto di averla fatta più di una volta e si è avuto anche notizia a mezzo stampa quindi la rassegna stampa lo può confortare ed è stato detto che questa amministrazione comunale non intendeva rinnovare il contratto di locazione. Come pure alla luce non solo dei vizi all'origine ma dalla situazione che si è determinata nel tempo, di palese disagio acustico con la domanda, non voglio sollevare dei dubbi però con la domanda rimasta alla luce degli scarsi controlli senza risposta in merito a disagi o impatti di altra natura. Quindi l'intenzione della amministrazione è dichiarata come pure l'intenzione di valutare delle alternative da proporre all'operatore in contesti che in alcuni comparti la nostra città può offrire, comparti a vocazione industriale ad adeguata distanza del centro abitato offre delle alternative che possono consentire di delocalizzare l'attività in punti più adeguati anche ad evitare il contenzioso con l'operatore. Va detto anche che il mancato rinnovo dei 9 anni successivi ai primi 9 anni non è atto scontato, sono in corso da tempo delle verifiche anche dal punto di vista legale che ci portano a ritenere di dovere necessariamente avere una posizione di maggior forza rispetto alla semplice volontà amministrativa di non rinnovare il contratto di locazione. Quindi proprio con l'obiettivo di raggiungere la volontà dichiarata stiamo facendo un percorso di rafforzamento della nostra posizione, e vi dico sinceramente che la semplice comunicazione via PEC dell'intenzione di non rinnovare il contratto è il passaggio più semplice di questa faccenda. La necessità di rafforzare la posizione dell'amministrazione è d'avere tutti gli elementi per poter ragionevolmente ritenere di tenere una posizione sostenere con una posizione diciamo pure blindata nei confronti di chi ha avuto in locazione quest'area è un percorso che stiamo compiendo con l'intenzione ovviamente di rispettare i tempi per la disdetta che Lei consigliere ha ricordato. Che cosa posso aggiungere, inoltre che è nostra intenzione diciamo l'abbiamo manifestato verbalmente ma le prossime settimane ci saranno delle occasioni d'avere incontri formali con funzionari della Provincia MB perchè finalmente reciti quel ruolo di controllore, non solo su questa partita ma anche su altre. Io faccio un brevissimo riferimento a tutte le vicende di Asfalti Brianza che in questi anni non ha svolto a pieno. Riteniamo che da questo punto di vista anche un forte input da parte politico che non sia solo Comune di Monza ma anche di chi gestisce politicamente Provincia MB sia assolutamente importante, non fosse altro perchè come da contratto di locazione che immagino Lei consigliere abbia consultato, perchè la mancata ottemperanza delle prescrizioni da Enti sovraordinati può costituire un elemento molto forte per il mancato rinnovo della concessione o addirittura per l'interruzione prima del tempo del contratto di locazione. Quindi noi abbiamo l'assoluta necessità di avere tutti gli argomenti, tutte le armi a nostra disposizione per raggiungere l'obiettivo e contiamo finalmente di avere dalla nostra parte con un ruolo senz'altro più attivo anche l'ente Provincia MB che ha il compito di rilasciare le autorizzazioni ambientali e di verifica nel tempo che alle prescrizioni e limiti contenuti in queste autorizzazioni venga dato seguito e vengano rispettate. In ultima analisi voglio dire al Consiglio che la richiesta che fa questa mozione descrive l'esatta posizione di questa amministrazione. Io non voglio insinuare la strumentalità del fatto che questa mozione viene presentata oggi quando poteva tranquillamente essere presentata tre/quatto anni fa perchè tanto la fotografia della situazione come è stata fatta oggi è analoga a quella che potevamo fare e abbiamo fatto noi nel 2013. Quindi diciamo sgombero il campo da questo che può essere giudicato come una mia illazione però faccio rilevare il fatto che cronologicamente senz'altro la mozione arrivata in quest'aula è stata presentata immediatamente dopo le dichiarazioni ufficiali rilasciate proprio in quest'aula, quindi da questo punto di vista c'è una linearità perfetta, e questo lo do come elemento di valutazione del Consiglio al netto della illazione che ho voluto fare sulla strumentalità o meno della presentazione di questo documento. Lo voglio dire in ultima analisi; non è senz'altro una bella pagina di vita amministrativa, questo è fuori discussione, comunque devo dire che nel corso del tempo però la nostra amministrazione si è dotata di quegli anticorpi che oggi ci fanno essere più attivi nella ricognizione delle situazioni prima di prendere una serie di decisioni. C'è anche un maggior confronto tra i settori, devo dire che su alcune partite importanti non penso che ci sia fra le novità introdotte da questa amministrazione ma è prassi che si stà consolidando, ci sono anche delle conferenze interne dove veramente si acquisiscono tutti i pareri e sopra tutto si fanno anche ragionamenti di prospettiva per andare ad anticipare una serie di problematiche poi potrebbero manifestarsi nel tempo. Questa è una modalità che fortunatamente abbiamo lasciato indietro nel tempo, ovviamente a noi tocca dover gestire le conseguenze del problema per come si sono manifestate nel tempo e ribadisco con gli strumenti e le armi che l'amministrazione comunale ha a disposizione e che devono operare assolutamente all'interno della legittimità degli atti per essere efficaci.

La votazione al termine dell'intervento di tre consiglieri ha determinato il consenso unanime.
La mozione presentata con tutti i suoi contenuti è stata regolarmente trascritta dal sito on line del Comune di Monza.

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PER SAPERNE DI PIU' CLICCATE SUI VARI LINK SOTTO (CI SONO ANCHE FOTO E VIDEO)




CEM DISDETTA: 

https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23CEMDISDETTA


CEM - interrogazione Egidio Riva (consigliere del PD a Monza)

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CEM - finalmente decretato lo sfrato

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vari articoli

https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23cem


https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/search/label/%23IMPIANTO%20RIFIUTI%20SPECIALI


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giovedì 29 aprile 2021

ASFALTI BRIANZA: RISCHIO CANCEROGENO 30 VOLTE SUPERIORE AI LIMITI DI ACCETTABILITA' ANCHE A SANT'ALBINO









Gli amici della Rondine pubblicano (vedi sotto) questi dati allarmanti relativi a Concorezzo. Ebbene a noi risulta che i valori dei COV (composti organici volatili) ed in particolare di BTEX (Benzene, toluene, etilbenzene e xilene) rilevati in Via Rossi e in Piazza Pertini a Sant'Albino siamo del tutto analoghi a quelli verificati a Concorezzo.  

Tra l'altro sono valori rilevati quando l'azienda aveva livelli di produzione ridotta a causa dell'intervento della Procura!

Sollecitiamo tutti i santalbinesi e sandamianesi ad attivarsi. Le nostre costanti denunce a partire dall'estate 2019 continuano a trovare conferme nei fatti. Eppure dobbiamo lottare ogni volta per avere accesso alle carte e per smontare le continue cortine di fumo che cercano di nascondere la verità. Ora dovremo deciderci a farci tutelare anche per vie legali e occorrerà che tutti collaborino ad una raccolta fondi perché oltre ai danni per la salute c'è la beffa di doversi pagare gli avvocati. Mentre per parte sua Asfalti Brianza gode da sempre di avvocati di livello che perfino il Prefetto invita al proprio tavolo di concertazione sul caso, tavolo da cui invece il Comitato di quartiere di Sant'Albino è escluso!

La verità sta nei fatti.

  • la Procura della Repubblica ha sequestrato (sequestro tuttora vigente) l'Azienda per illecita gestione di rifiuti nel settembre 2019. 
  • A dicembre 2020 la Procura ha decretato un ulteriore sequestro (tuttora vigente) per emissioni illecite dopo che ARPA, effettuando finalmente il controllo al camino da noi sempre sollecitato, ha rilevato il superamento di emissioni di benzene (potenzialmente cancerogeno e mutageno) in ben 9 controlli su 14. 
  • ATO MB ha emesso a novembre 2019 una diffida (tuttora aperta) contro AB per per illecita gestione degli scarichi fognari e per la presenza di rifiuti nell'area di rispetto di 200 m. dal pozzo di acqua potabile presente in loco. 
  • A dicembre 2020 la Provincia di MB ha comunicato ad Asfalti Brianza che non potrà più trattare rifiuti e ha cancellato l'Azienda dal Registro delle Aziende autorizzate. 
  • Asfalti Brianza risulta avere solo 4 dipendenti (che ovviamente sono i più esposti alle emissioni nocive). Risulta avere debiti con INPS e INAIL per mancati versamenti contributivi. Ha un curriculum di cronaca anche giudiziaria che ognuno può trovare in rete (digitare Asfalti Brianza, Vincenzo Bianchi, Giancarlo Bianchi, Edil Bianchi, Lucchini & Artoni, Dogana di Segrate, Santa Giulia ecc. ecc.).

A fronte di tutto ciò il Sindaco Capitanio di Concorezzo chiede nuove analisi e suggerisce all'Azienda di chiedere una nuova Autorizzazione. Ma perchè??!!

Del resto è lo stesso sindaco che alle Iene ammetteva di ritenere che Asfalti Brianza buttasse il fresato nella produzione (cosa del tutto illegale); che alle stesse Iene diceva di aver verificato che se un'azienda che produce Asfalto usasse solo le materie prime previste non produrrebbe nessuna puzza; che appena ARPA iniziò i controlli si precipitò a rassicurare tutti sulla qualità dell'aria (ma sulla base di quali dati?); che con la sua irresponsabile ordinanza del 13/8/2019 ha consentito ad Asfalti Brianza di cambiare bruciatore senza la necessaria e preventiva autorizzazione della Provincia, col risultato di produrre un ulteriore boom di inquinamento che in un mese ha generato 900 segnalazioni di malesseri da parte dei cittadini; che ha ripetutamente negato che l'area di rispetto del pozzo fosse violata come da noi sostenuto ecc. ecc. ecc. . In definitiva un politico che è in giunta a Concorezzo da più di 10 anni, grossomodo il tempo da cui si trascina la vergognosa vicenda di Asfalti Brianza.

CQSASD




ed ecco l'articolo degli amici de La Rondine di Concorezzo







RANCATE E VIA OZANAM. RISCHIO CANCEROGENO 30 VOLTE SUPERIORE AI LIMITI DI ACCETTABILITA'.

Spetta ancora una volta a noi informare i cittadini sulle questioni che contano davvero. Su mandato della Prefettura, l'ATS (Agenzia di Tutela della Salute) ha prodotto un'analisi della qualità dell'aria nei pressi dello stabilimento di Asfalti Brianza.

Sul territorio concorezzese i campionamenti sono stati effettuati a Rancate e in via Ozanam, dove sorge una nostra scuola elementare. E' emerso come l'indice di rischio cancerogeno sia di oltre 30 volte superiore alla "soglia di accettabilità". L'apparato respiratorio è quello più a rischio. L'indice di rischio tossicologico totale è ben 40 volte superiore a quello ammissibile.

La relazione in questione conferma tutte le nostre preoccupazioni, dimostrando ancora una volta quanto pretestuose e irresponsabili fossero le posizioni di chi ha negato per anni la gravità della situazione. Siamo intenzionati a fare del nostro meglio affinché le autorità competenti facciano finalmente il proprio dovere.

Nonostante queste evidenze, il Sindaco ha richiesto nuove analisi. Il tutto come se non bastassero i dati raccolti finora, le relazioni ottenute faticosamente, le criticità certificate su tutte le principali matrici ambientali e non soltanto a proposito della qualità dell'aria. Le esitazioni del Sindaco e della sua Giunta, per tutti questi anni, paiono oggi ancora più assurde e incomprensibili.

Anche questa volta, vogliamo essere molto chiari. Non consentiremo vengano perseguite scappatoie. Non soltanto Asfalti Brianza deve essere chiusa definitivamente, ma chi governa Concorezzo da quasi 12 anni deve assumersi la responsabilità di porre rimedio ai gravi danni inferti al territorio e ai cittadini che lo abitano.

Dopo una lunga battaglia portata avanti da tanti cittadini e alcuni gruppi politici, la Prefettura e ATS hanno chiesto all'Amministrazione concorezzese di attivarsi per ridurre la concentrazione degli inquinanti associati a certi regimi di produzione. Non è più tempo di analisi e rilevazioni. E' tempo di agire con risolutezza.