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2025/08/29

TEMPO DI ASFALTI A MONZA

 


ALLA PIA GRANDE SERVONO ALTRI LAVORI

 


DUE NUOVE CICLABILI INTORNO ALLO STADIO

 





A SANT' ALBINO SCARICA LA FOGNATURA DI MONZA E BRIANZA?




Un disagio di cui poco si parla ma che è molto pesante. A casa mia (Via Fieramosca a S. Albino) recentemente per ben due volte in concomitanza con le bombe d'acqua la fognatura ha allagato il cortile e la cantina (di 100 metri quadri!). Ho speso una cifra per l' idrovora oltre al danno ai materiali e la pulitura e imbiancatura. Una persona competente mi ha spiegato che in occasione delle piene il collettore fognario (non so se il termine è corretto) di Viale Stucchi-Industrie, essendo collocato più in alto rispetto alle ns vie riempe le fognature delle nostre vie e a volte quelle delle nostre abitazioni. Ora ho messo, ovviamente a mie spese, una saracinesca di mancato ritorno e in effetti anche in caso di fortissimi rovesci la mia fognatura interna (almeno per ora) è pulita. Il che dimostra che lo schifo veniva da fuori...Ovviamente il disagio è condiviso anche da alcuni dei miei vicini. Nessuno ha mai preso in carico la questione?

Paolo Teruzzi

2025/08/28

RIDATECI IL SOLE! QUANTI SOLDI POSSONO COMPENSARE QUESTO FURTO DI LUCE E DI RESPIRO? BEH IN QUESTO CASO POI NON CI SONO NEPPURE COMPENSAZIONI

Ovviamente questo schifo (la prima di tre torri) sorge a Brugherio ma a pochi metri da me (S.Albino, Monza) in una zona già supercongestionata da auto e traffico (in prossimità della "Rotonda a fagiolo" su Viale Industrie. Quella che santalbinesi e sandamianesi attraversano ogni giorno rischiando incidenti). Centinaia di nuovi appartamenti senza neppure lo spazio per parcheggiare. Certo era un progetto del 2009 (mi apre) e Devero aveva ogni diritto. Ma evidentemente c'è qualcosa che non funziona nella sproporzione fra diritti dei costruttori e tutela del benessere e della salute delle persone.   

Paolo Teruzzi


Brianza Centrale: Uniti per fermare la Pedemontana: sempre più voci insieme per salvare il verde della Brianza




Brianza Centrale: Uniti per fermare la Pedemontana: sempre più voci insieme per salvare il verde della Brianza

A Monza la nuova rotonda in Viale Sicilia




A Monza la nuova rotonda che porterà (anche) un ampliamento della strada, la pista ciclabile e il marciapiede

2025/08/26

COMPENSAZIONI: IL DIRITTO ALLA SALUTE NON SI MONETIZZA!




Il Cittadino riporta un articolo sulle ulteriori compensazioni per Pedemntana. Leggiamo questo commento di Laura Casati che ci pare molto condivisibile: 


Laura Casati

Grazie per l’impegno, ma non c’è da gioire per una vittoria di Pirro.
Stanziare ulteriori 9 milioni “per compensare” Pedemontana significa continuare a trattare l’ambiente come qualcosa di separato dalle persone.
Si ragiona sui cerotti da mettere, non sull’entità della ferita. Così il diritto alla salute — individuale e pubblica — diventa marginale.
Il diritto all’aria pulita è sancito dall’ONU, accolto dall’Europa e mai ratificato in Italia.
Quante persone vivono nei comuni delle tratte B2 e C? Quanto pagheranno in salute e qualità della vita — più asma, patologie respiratorie infantili, inquinamento acustico, stress?
Quanto pesa sulle casse pubbliche il costo al chilometro di quest’opera per guadagnare meno di un’ora di tempo sull’asse est-ovest?
Questo è il vero nodo politico, la chiave per leggere i dati.
Così, qualsiasi cifra “compensativa” per l’ambiente diventa irrisoria — quando non addirittura speculativa.

Le compensazioni dovrebbero avere al centro la salute pubblica, non solo l’ambiente.
Ecco esempi concreti:
• Monitoraggio sanitario permanente e pubblico – con un registro epidemiologico per patologie respiratorie e cardiovascolari nei comuni interessati, dati aggiornati e trasparenti.
• Screening gratuiti per i residenti – diagnosi precoce per bambini e anziani (spirometrie, test allergologici, visite pneumologiche periodiche).
• Centraline indipendenti di qualità dell’aria e del rumore – gestite su modello delle CER (Centraline di Esperienza e Rilevamento), con controllo partecipativo da parte dei cittadini e dati consultabili in tempo reale.
• Fondi per ridurre l’esposizione diretta – isolamento acustico delle abitazioni, filtri aria per scuole e ospedali, barriere verdi vere per abbattere le polveri sottili…
Il diritto alla salute non si monetizza.
Le compensazioni non bastano, se restano solo in chiave ambientale.

2025/08/21

Monza: terza città più inquinata d'Italia. E noi siamo al centro di questa marea di "traffico parassita".





Monza è la terza città più inquinata d'Italia. 
Giorgio Majoli (Legambiente) : "siamo stretti in una morsa di 250.000 auto al giorno"

vedi  qui l'articolo di Monza Today

Occorrerebbe una mobilitazione generale su questi temi. Ma evidentemente c'è poca informazione, poca consapevolezza o rassegnazione. Ecco alcune nostre info e  considerazioni:

L'inquinamento atmosferico causato dai veicoli a motore comporta gravi problemi sanitari, con impatti significativi su salute pubblica e mortalità. Gli inquinanti principali prodotti dal traffico veicolare includono ossidi di azoto (NOx), particolato fine (PM10 e PM2.5), biossido di azoto e black carbon, sostanze che generano numerose patologie.

Tra i problemi sanitari più frequenti associati a questo tipo di inquinamento vi sono:

  • Malattie cardiovascolari, come infarti, ictus e altre patologie cardiache.
  • Disturbi respiratori quali asma, bronchiti, tracheiti e allergie.
  • Aumento del rischio di tumori, in particolare del polmone, poiché il particolato fine è classificato come cancerogeno.
  • Danni neurologici, compresi effetti cognitivi negativi e accelerazione di malattie neurodegenerative.
  • Rischi per la salute riproduttiva e lo sviluppo fetale, con possibilità di parto prematuro e basso peso alla nascita.
  • Maggiore pericolo nei bambini, esposti a malattie respiratorie e allergie.
  • Morti prematuri che in Europa si contano centinaia di migliaia ogni anno a causa dell'inquinamento legato ai trasporti.

In Italia, l'impatto è particolarmente severo:

Nel 2022, si sono registrate circa 48.600 morti premature attribuibili al PM2.5, 9.600 al NO2 e 13.600 all'ozono, per un totale che supera le 70.000 morti premature associate all'inquinamento atmosferico, in gran parte derivante dal traffico veicolare.

Dal 1990 al 2010, circa 10.000 decessi per tumore polmonare sono stati attribuiti all'inquinamento da traffico su strade statali e regionali.

L'Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di mortalità legato al biossido di azoto e il secondo per mortalità da PM2.5.

Ogni giorno in Italia si contano oltre 140 morti prematuri riconducibili all'esposizione al particolato fine.

Ridurre queste emissioni è quindi cruciale per migliorare la salute pubblica e salvare le vite umane.

CQSASD


Piano di Tutela della Acque: le nostre osservazioni - Legambiente Lombardia

Piano di Tutela della Acque: le nostre osservazioni - Legambiente Lombardia

2025/08/11

PROSPETTIVE DELL' ECONOMIA ITALIANA : C'E' POCO DA STARE ALLEGRI


da un post pubblicato in Facebook da Alessandro Gerosa traggo questa sintesi di un articolo di
Sandor Kopacsi. Egli compie un 'analisi della situazione economica italiana basata su un recente
documento della Banca d'Italia. 

L'economia italiana, dice Kopacsi, è praticamente ferma da circa 15 anni, dalla crisi del 2008, con una crescita vicina allo zero. I consumi delle famiglie sono inferiori a quelli di prima della crisi, significa che molte famiglie hanno perso molto potere d'acquisto. L'unico settore che cresce è l'export, grazie a salari molto bassi, ma questo modello non è sostenibile nell'attuale contesto internazionale.

La produzione industriale è molto diminuita, ma l'occupazione è aumentata perché si è spostata verso i servizi, che richiedono più lavoratori ma spesso con bassa produttività e salari bassi. Inoltre, la popolazione sta diminuendo, contribuendo a una stagnazione anche nel mercato immobiliare, con prezzi delle case fermi o in calo, tranne che a Milano.

Le famiglie e le imprese italiane si indebitano poco, non investono e sembrano rassegnarsi a una situazione di stallo. Le banche sono in buona salute finanziaria, ma non è detto che questo aiuti l'economia reale.

Infine, nonostante lo Stato abbia un bilancio equilibrato e addirittura un avanzo primario migliore di quello di Germania e Francia, il debito pubblico italiano resta molto alto e rappresenta un peso che si autoalimenta, pagando interessi soprattutto a operatori finanziari e famiglie benestanti. Questo debito non finanzia investimenti pubblici o crescita, ma serve solo a mantenere se stesso.

In sintesi: l'Italia ha un'economia stagnante con pochi investimenti, salari bassi, declino industriale e una spesa pubblica più sana di quanto si pensi, ma appesantita da un debito che non aiuta lo sviluppo. Intanto, si prepara a pagare le conseguenze di spese legate alla guerra commerciale americana e alla ricostruzione dell'Ucraina, mentre si parla di grandi opere che forse non risolveranno i problemi di fondo.

2025/08/09

NO PEDEMONTANA! NO TRATTA D-BREVE!!!



Recuperiamo dal blog de "La Rondine" di Concorezzo  https://www.larondineconcorezzo.com/pedemontana.html una sintesi della vicenda "Pedemontana e Tratta D-Breve. Emergono mille motivi per bloccare quest' opera inutile e dannosa.

La vicenda di Pedemontana è iniziata negli anni '50, ma il progetto definitivo è stato approvato solo nel 2009. L'autostrada attraverserebbe vari territori in Lombardia, tra cui Lentate, Barlassina, Seveso, Cesano Maderno, Desio, Seregno, Lissone, Macherio, Biassono, Arcore, Lesmo, e arriverà fino all'autostrada A4, incidendo significativamente su aree urbane e verdi.

Nel 2023 è stata proposta la cosiddetta "Tratta D-Breve," una variazione contestata che si innesta nella Tangenziale Est di Milano, parallela e molto vicina a una strada già disponibile e gratuita. Questa modifica ha sollevato forti critiche da parte dei Comuni interessati e ha messo in luce contraddizioni progettuali, con l'opera che sembra perdere il suo scopo originale, cioè quello di collegamento est-ovest tra le province di Varese e Bergamo.

Sul piano economico-finanziario, il progetto presenta numerose falle: il traffico previsto per giustificare l'opera si è più che dimezzato in meno di dieci anni, e persino queste previsioni risultano sovrastimate, basate su ipotesi poco realistiche e analoghe a quelle fallimentari di un'altra autostrada, la BreBeMi. Intanto i costi sono aumentati da 4,1 a 5,2 miliardi di euro e si prevedono ulteriori incrementi. I pedaggi per gli utenti sarebbero molto elevati (es. 5 euro andata e ritorno solo per 12 km del tratto Milano-Meda, oggi gratuito), rendendo l'autostrada potenzialmente sottoutilizzata.

La Corte dei Conti ha espresso riserve gravi, sottolineando che il Piano Economico Finanziario non permette di valutare la sostenibilità finanziaria del progetto, evidenziando inoltre l'ingente investimento di risorse pubbliche che ricadranno sulle future generazioni. Le concessioni appaiono il risultato di scelte non attente all'efficienza e avvolte in un quadro poco trasparente per quanto riguarda criteri e modelli tariffari.

Dal punto di vista del traffico pesante, uno studio commissionato evidenzia una previsione di crescita non giustificata né coerente con i dati storici, mostrando una crescita lineare del 40% dei mezzi pesanti in 40 anni, ipotesi ritenuta del tutto inverosimile.

Nonostante le forti contestazioni, a metà 2024 sono iniziati i lavori preliminari nelle tratte B2 e C, provocando anche danni ambientali rilevanti, come l'abbattimento di boschi nel Parco dei Colli Briantei. I comuni del Vimercatese hanno risposto con una diffida legale formale contro la Tratta D-Breve, denunciando violazioni normative e mancata collaborazione istituzionale.

Infine, il progetto è stato criticato anche dall'ex Direttore Generale di Pedemontana, che ne ha evidenziato inutilità trasportistica, insostenibilità economica e grave impatto ambientale su un territorio già molto urbanizzato. La Pedemontana sta quindi diventando un caso nazionale, simile a BreBeMi, con traffico molto inferiore alle aspettative e costi pubblici molto elevati.