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2020/04/05

LA STRAGE NASCOSTA NEL PIO ALBERGO TRIVULZIO

Continuiamo ad affidare a lacché dei politici ruoli di direzione nella sanità e nell'assistenza! Continuiamo a votare per questa gentaglia!

LA STRAGE NASCOSTA NEL PIO ALBERGO TRIVULZIO
di Gad Lerner su la Repubblica
Il Pio Albergo Trivulzio, a Milano, è uno dei più grandi poli geriatrici d'Europa, oltre milletrecento anziani ricoverati, il polo geriatrico più importante d'Italia, per tutto il mese di marzo ha occultato la diffusione del Covid-19 nei suoi reparti, intanto che il morbo contagiava numerosi pazienti e operatori sanitari. Il professor Luigi Bergamaschini, geriatra fra i più qualificati di Milano, ha subìto il 3 marzo un provvedimento di esonero perché colpevole di autorizzare l'uso delle mascherine chirurgiche al personale alle sue dipendenze. Il giorno stesso del suo allontanamento forzato è stato fatto esplicito divieto a medici e paramedici di indossarle. Le ripetute diffide sindacali che parlano apertamente di "gestione sconsiderata dell'emergenza" hanno indotto la Procura di Milano ad aprire un'inchiesta "Modello 44" a carico di ignoti. Ma il delegato Cgil della Rsu, Pietro La Grassa, non esita a indicare il nome e il cognome del direttore generale del Pat, Giuseppe Calicchio, prescelto dalla Regione Lombardia, in carica dal primo gennaio 2019. "Il filosofo", lo chiama, perché in effetti quello è l'unico titolo universitario che Calicchio indica nel curriculum. Di lui è noto semmai il legame con l'assessore regionale alle Politiche sociali, Stefano Bolognini, cerchia ristretta di Salvini, al cui fianco Bolognini si trovava anche l'estate scorsa al Papeete di Milano Marittima. «Gli anziani morivano e a noi, nonostante l'evidenza dei sintomi, dicevano che si trattava solo di bronchiti e polmoniti stagionali», denuncia La Grassa. «Il risultato è che ora al Trivulzio abbiamo sette reparti isolati completamente e due vuoti perché non accettiamo più nuovi pazienti. Nella struttura di Merate novanta sono sotto osservazione. Al Principessa Jolanda di via Sassi due reparti sono in isolamento». Non basta. «Quando l'epidemia non si poteva più nascondere, ci è arrivato l'ordine di non trasferire più i pazienti nel pronto soccorso dove di solito ricevono le cure necessarie», prosegue La Grassa, «il che di fatto significa: lasciateli morire nei loro letti. Niente tamponi, ci mandano allo sbaraglio». Fino ad oggi l'immagine del glorioso Pio Albergo Trivulzio, l'ospizio per vecchi inaugurato nel 1771 da un nobile amico dei grandi illuministi lombardi Pietro Verri e Cesare Beccaria, era stata infangata solo dalle banconote gettate nel cesso dal faccendiere Mario Chiesa: l'inizio di Tangentopoli, 17 febbraio 1992. Ma ora è successo di peggio. Per salvaguardare l'apparenza di struttura immune dal coronavirus, è stata sacrificata l'incolumità di milletrecento persone. A marzo sono stati settanta i morti solo nel grande edificio di via Trivulzio. Decisamente sopra la media. Senza contare le altre due sedi. Nei bollettini ufficiali si sosteneva che solo in nove decessi fosse riscontrabile il Covid-19 come concausa. Una cifra palesemente inferiore al vero. Intanto un fisioterapista è finito intubato in rianimazione, un medico risulta positivo con polmonite e altri due operatori sono infettati. Ma, in assenza di tamponi, è impossibile stabilire quanti siano davvero i portatori di coronavirus. Raggiungo il professor Luigi Bergamaschini, che lavora da cinque anni al Trivulzio grazie a un protocollo di collaborazione con l'Università Statale, e ne ottengo piena conferma dell'accaduto. Bergamaschini è rientrato in servizio solo il 25 marzo, dopo che la Statale ha minacciato di tutelarlo con un'azione legale. Questa è la sua testimonianza: «A fine febbraio, quando si ha notizia dell'arrivo dell'epidemia, ci poniamo il problema di utilizzare le mascherine chirurgiche. Ci rispondono che non ce ne sono. Chi riesce se le procura, tanto più che il 28 febbraio il mio reparto viene blindato. E io ovviamente, ignorando i rimproveri "mica sei tu il direttore sanitario" ne autorizzo l'impiego». Si arriva così alla mattina del 3 marzo, quando ormai è scattata l'emergenza in tutta Italia. Prosegue il racconto di Bergamaschini: «Vengo convocato e mi comunicano che il direttore generale Calicchio è montato su tutte le furie perché faccio indossare le mascherine. Replico: ma io mi limito a non impedire di adoperarle... A questo punto la dottoressa Rossella Velleca mi notifica che da domani dovrò restare a casa, anche a tutela della mia salute visto che ho 70 anni. Ma è una scusa che non regge, vista la mail inequivocabile che mi arriva: "Stante la Sua gestione, Lei è esonerato dall'attività generale"». Nei venti giorni di assenza forzata, il professor Bergamaschini apprende dei primi contagi importanti avvenuti nella struttura di Merate. Anche lì si è continuato a lavorare senza mascherine. Al Pat, trasferiscono altrove tutti i pazienti del suo reparto, il Pronto intervento geriatrico. Nel frattempo vengono ricoverati dall'esterno altri 12 pazienti non testati, per cui non è da escludersi che siano stati anch'essi veicoli del contagio. «Quando il 25 marzo sono rientrato in servizio continua Bergamaschini ormai al Pio Albergo Trivulzio si respirava un clima di terrore. Già si conoscevano i metodi autoritari del direttore Calicchio, giunto a sospendere un vecchio primario ormai prossimo alla pensione. Ma non riesco davvero a capacitarmi di che cosa lo abbia spinto a tenere sotto silenzio la grave situazione delle nostre strutture». Non sarà facile ristabilire un clima di serenità all'interno del più grande ricovero per anziani d'Italia. Cosa si voleva ottenere, tacendone la situazione e, soprattutto, negando al personale le indispensabili protezioni sanitarie? Dal 2003 il Pio Albergo Trivulzio si era fuso con le altre due gloriose istituzioni cardine della filantropia ambrosiana: i Martinitt e le Stelline. Proteso al risanamento dei bilanci, aveva messo sul mercato diverse proprietà ereditate e entrate a far parte del suo cospicuo patrimonio immobiliare. Al sindaco di Milano spetta la nomina del presidente, escluso di fatto dalla gestione operativa che è di spettanza della Regione Lombardia. Pare però che i rapporti di Calicchio con l'assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, fossero burrascosi. Lui preferiva farsi vedere con esponenti leghisti come l'assessore Bolognini e il presidente Fontana. «Sotto elezioni venivano ad accarezzare i nostri ospiti, "nonnini, nonnini..." ricorda il sindacalista.

La denuncia di Uneba, così in Lombardia si è acceso il fuoco nelle Rsa (04/04/2020) - Vita.it

La denuncia di Uneba, così in Lombardia si è acceso il fuoco nelle Rsa (04/04/2020) - Vita.it

SOLIDARIETA' DA NASHVILLE A SAN DAMIANO E SANT'ALBINO - VEDI IL CONCERTO DI PINO SQUILLACE AND FRIENDS

Grazie Pino!

--------------------------- Un'occasione per ricordare il fratello Max Squillace, scultore

https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2016/10/ricordo-di-max-squillace.html

2020/04/04

LOMBARDIA - LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

Alle persone più fragili è negato l’accesso alle cure. 
Una forte denuncia dal Forum Terzo Settore Lombardia insieme a Ledha, Uneba Lombardia e Alleanza Cooperative Italiane-Welfare Lombardia
Milano, 30 marzo – Questa volta gli innocenti non sono bambini, ma persone anziane con disabilità. Ma muoiono lo stesso, a centinaia. Tanti a casa a loro, molti di più nelle residenze socio-sanitarie regionali. Sono le persone con disabilità e fragilità, soprattutto anziane ma non solo, a cui in queste settimane è stata negata ogni forma elementare di difesa dal Covid19 e che ora stanno pagando con la vita questa negligenza.
leggi tutto  qui:

Lombardia: i malati mandati in quarantena nelle RSA piene di anziani

(di Michele Migone) (Radiopopolare)

C’è una delibera dell’otto marzo con cui la Regione Lombardia dispone che i pazienti con il covid 19 dimessi dagli ospedali, e quindi positivi, con la necessità di assistenza, vengano inviati in diverse strutture sanitarie regionali tra cui anche le Rsa, cioè le case di riposo per anziani. La delibera dice anche che devono essere ricoverati in sezioni isolate dal resto della struttura che li ospita.
L’approccio confuso, inadeguato delle autorità lombarde all’ epidemia ha prodotto anche questo: mandare persone positive nei luoghi dove ci sono i più fragili, i più esposti al rischio Le terribili cifre parlano chiaro. Nelle case di riposo è una strage. Il virus ha falciato le vita di centinaia di anziani. L’opposizione in Regione ha cercato di capire in quante RSA siano stati mandati effettivamente dei dimessi positivi.
Il consigliere regionale Fabio Pizzul ci dice che due settimane fa ha chiesto all’assessore i numeri, ma che Gallera non li abbia mai forniti. Quindo, allo stato attuale, non si sa ancora quanti e in quali RSA siano stati distribuiti. Per ora si conosce solo il caso del Palazzolo d Milano, ma li, dice Pizzul, c’era una struttura totalmente separata dal corpo centrale. Negli altri casi, quelli ancora sconosciuti, non si sa quali fossero le condizioni. Se cioè il personale sanitario e di assistenza fosse lo stesso per anziani e positivi, quindi con alta probabilità di diffondere il virus; se i reparti isolati fossero comunque contigui con il resto della struttura, altro veicolo di trasmissione.
Quando l’assessore Gallera fornirà queste informazioni? La sensazione è che si tenterà di nascondere la polvere sotto il tappeto. È probabile che dopo le proteste dell’opposizione e dei sindacati la Regione abbia limitato il più possibile questi trasferimenti, ma la delibera comunque non è stata ancora ritirata. Il fatto stesso che sia stata approvata e messa in pratica in qualche caso da il senso di quanto inadeguata sia la gestione dell’ epidemia da parte della Giunta Fontana.

IL SINDACO DI MONZA DEFINISCE I 651.000 EURO DAL GOVERNO "UNA MANCETTA"

Il Comune di Monza finora aveva stanziato per  l'emergenza Coronavirus solo 20.000 Euro per i pasti da consegnare il sabato e la domenica. Ora il sindaco sul sito del comune,  con scarso rispetto del proprio ruolo istituzionale definisce "una mancetta" i 651.000 Euro assegnati a Monza dal Governo. Anche in questa fase così drammatica quello che conta è la propaganda elettorale.    · 

2020/04/03

A CHI E' IN MANO LA SANTA' LOMBARDA

Non si cita la fonte ma mi pare una cartina veritiera. 


Brianza Centrale: CinemAmbiente 2020: una rassegna di film green in streaming gratuito

Brianza Centrale: CinemAmbiente 2020: una rassegna di film green in streaming gratuito

NOIBRUGHERIO DI SABATO 4 APRILE 2020

L’edizione cartacea si trova nelle chiese e in alcuni negozi di alimentari della città.

INAUGURATA IN POMPA MAGNA UN ANNO E MEZZO FA LA "FORESTA MANGIA-ANIDRIDE" DI SANT'ALBINO RIDOTTA AD UNA DECINA DI ARBOSCELLI ASFITTICI

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Ciao CQSA, oggi passavo con il cane dal "Bosco" offerto dalla Roche e ho contato 10 piante vive sulle 120 piantate. Dire che almeno il 90% sono morte e sottolineare la pagliacciata messa in atto il 21/11/2018 è doveroso anche perché a Novembre scadono i 2 anni di impegno di manutenzione da parte della Roche...
Io sinceramente vorrei capire se riusciamo a raccogliere qualche fondo e piantare una decina di ciliegi da fiore che negli anni creerebbero un bel colpo d'occhio come fioritura al posto di quella ... messa dalla Roche. Che ne dite? Vi giro un po' di foto fatte oggi.
Lettera firmata


Le foto della situazione attuale sono sotto


Ed ecco alcuni delle decine di articoli di propaganda (il termine più esatto) pubblicati allora 

Roche regala a Monza una foresta mangia-anidride: sarà a Sant’Albino - Cronaca Monza


da Il Cittadino:

Roche regala a Monza una foresta mangia-anidride: sarà a Sant’Albino - Cronaca Monza









e dal sito del
Comune di Monza
Circa un anno fa
Aceri campestri, lecci e farnie: 100 specie autoctone sono state messe a dimora oggi per far crescere il nuovo #BoscoUrbano di Sant'Albino 🍁🌳🌿
Il progetto di rimboschimento, realizzato con il sostegno di #RocheItalia, proseguirà con altri 200 alberi che verranno piantati tra il 2019 e il 2020 in altri spazi della città
#GiornataNazionaledegliAlberi
verso il #boscomangiasmog ⬇️
https://bit.ly/2QbWAwl

e ancora:




Comune, AzzeroC02 e Roche consorziati nel'impresa










Gli instancabili "inaguratori"

Il "pool" dei benefattori




LO STATO DEL "BOSCO" OGGI (3/4/2020) 












COMITATO DI QUARTIERE SANT'ALBINO E SAN DAMIANO