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2020/08/14

NOI CITTADINI NON SIAMO INVITATI AL TAVOLO DEL PREFETTO MENTRE QUESTI CI VANNO CON TANTO DI AVVOCATO

Da un anno vi invitiamo a "googolare" Asfalti Brianza, Lucchini e Artoni, Santa Giulia, Dogana di Segrate ecc. ecc. Speriamo che lo facciano i nostri Sindaci, gli amministratori pubblici, le forze dell'ordine, la Prefettura, i funzionari di Provincia e Regione, di ARPA e ATS. Tutti coloro che si siedono ai "tavoli di concertazione" e alle Conferenze di servizi. Di certo per obblighi prfessionali lo avranno già fatto in Procura.

Oggi, a quanto pare lo ha fatto anche qualcuno su Facebook.
Vi giriamo gli interessanti screenshot (che conoscevamo già)
.....
L'immagine può contenere: il seguente testo "fresato Grazia Pradella: hanno scoperto una parte dell' area (30mila metri) utilizzata come discarica di rifiuti speciali pericolosi Il resto finiva in cantiere per ammodernamento della Paullese. La di Vincenzo Bianchi, amministratore Lucchini Artoni. Una figura ritorna in diversi scandali sui veleni di Milano dintorni: è indagato la condannato pagare un' ammenda aver scaricato migliaia di metri di da parco Sud durante la riqualificazione Garibaldi- Repubblica. La Lucchini Artoni, inoltre, vista ritirare la certificazione antimafia dalla Dia imprese subappaltatrici su 22 legate ai clan, salvo riottenerla poi, intervento della Prefettura. la motivazione che rapporti, frattempo, erano"


L'immagine può contenere: il seguente testo "la nuova La di Milano finanza la polizia provinciale hanno sequestrato l' area in cui Bianchi smaltivai rifiutie la lo ha violazione del 2006 in materia ambientale. Sono stati sequestrati sette suoi camion usati trasporti perquisiti del comune di Milano e di Segrate e della Fintecna, la società pubblica ha venduto al Percassi. inchiesta le segnalazioni degli abitanti della segnalavano interramenti di rifiuti da della Lucchini tempo, resto, residenti hanno dichiarato guerra all' azienda: Legambiente altre associazioni ambientaliste denunciano, Pioltello, le «possibili emissioni di sostanze cancerogene» di sarebbe responsabile ditta nella lavorazione del decreto di sequestroi"




L'immagine può contenere: il seguente testo "bitume. Ora nel decreto di sequestroi pm scrivono che Bianchi, nel realizzare le discariche abusive, ha operato «nel più totale disprezzo dei reiterati interventi dell' autorità giudiziaria, manifestando un senso di impunità accresciuto nel corso degli anni, anche per i comportamenti incomprensibilmente tolleranti da parte dell' autorità amministrative incaricate delle autorizzazioni e dei controlli»."



E il bello che sta roba è stata scritta prima che Bianchi "si occupasse di Concorezzo e dintorni". 
A questo punto ci vien da chiedere come il Prefetto possa invitare sta gente al tavolo col proprio legale al seguito; come Borgonovo abbia iniziato una "concertazione" con l'azienda poi durata tre anni . Come Capitanio possa fare ordinanze (2019 e 2020) per consentire modifiche impiantistiche "inventate da AB". Come il Vicesindaco Villa, un anno fa, a nostra precisa domanda su chi fossero i proprietari di AB possa aver risposto: "Per me Asfalti Brianza è Asfalti Brianza" (come dire: chi siano i proprietari non mi riguarda). Il tutto ricordando che ASFALTI BRIANZA E' UN'AZIENDA INSALUBRE DI PRIMA CLASSE CHE NON DOVREBBE STARE ASSOLUTAMENTE IN UN ABITATO! 



ASFALTI BRIANZA - LA NOSTRA E' UNA BATTAGLIA PER LA LEGALITA'

L'ARTICOLO E' DI QUALCHE GIORNO FA. RILEVIAMO CON PIACERE CHE NEL FRATTEMPO LA PROVINCIA, QUESTA VOLTA, HA STOPPATO LE ASSURDE RICHIESTE DI AB.
















Quanto alla Prefettura speriamo in un ravvedimento: non si può ammettere al tavolo la proprietà di AB con presenza (a che pro se non ad effetto intimidatorio?) del legale dell'azienda inquinante ed escludere i cittadini!
Per il resto salutiamo con soddisfazione il cambio di rotta della Provincia da cui ci attendiamo d'ora in poi un atteggiamento conseguente.












































ED ECCO LE DIFFICOLTA' DI UNA RICOSTRUZIONE CORRETTA DEI CONTENUTI DELLA RELAZIONE ARPA (ANCHE GRAZIE ALLE FUORVIANTI INTERPRETAZIONI PROPALATE DAL SINDACO CAPITANIO)

















































































































12-8-2020 - ASFALTI BRIANZA : LA PROVINCIA RESPINGE LE RICHIESTE DI AB! ENTRO IL 30/9/2020 DOVRA' SMALTIRE LA MONTAGNA ILLEGALE!




Fondamentale presa di posizione della Provincia che finalmente dice stop alle vergognose pretese di questa azienda inquinante e sempre inadempiente che entro il 30/9/2020 dovrà smaltire la montagna illegale INDIPENDENTEMENTE DA QUALSIASI DECISIONE POSSA ESSERE PRESA DALLA PROSSIMA CONFERENZA DI SERVIZI.
Vedi anche il commento de "La Rondine" di Concorezzo con cui ci troviamo, come sempre, in pieno accordo

https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2020/08/asfalti-brianza-va-chiusa.html


CQSASD








VEDI ANCHE IL DOCUMENTO DEL 29/7/2020
















































E questa era la vergognosa lettera di Asfalti Brianza che pensava di sanare le infinite manchevolezze bruciandoci nei polmoni, in nome dell'economia circolare e dell'interesse collettivo (!!) l'enorme eccesso di materiale stoccato (30.000 mc. a fronte del 1.200 consentiti dall' AUA). Materiale, ricordiamo ancora privo di qualsiasi caratterizzazione (non si sa da dove viene e di cosa sia composto).























2020/08/13

ASFALTI BRIANZA VA CHIUSA!


Il titolo sopra è nostro. Il post de La Rondine di Concorezzo. Presto pubblicheremo i due documenti odierni della Provincia.
Non molliamo di un millimetro. E' una battaglia per la tutela della salute, contro l'inquinamento, per i diritti di tutti, contro corruzione e malaffare.
CQSASD
 
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Asfalti Brianza. Ora non ci sono più scuse. Se il 30 settembre la montagna illecita di rifiuti non sarà smaltita, la Provincia dovrà revocare l'autorizzazione. In caso contrario, se ne assumerà tutte le responsabilità.
La Rondine Concorezzo
UN PASSO DECISIVO. ORA NON SI PUO' TORNARE INDIETRO.
Il 6 agosto, Asfalti Brianza ha scritto alla Provincia dichiarando il sussistere di una "impossibilità tecnica e materiale" nel portare a termine, entro il 30 settembre, il piano di smaltimento dei rifiuti stoccati illegalmente nel sito di Concorezzo.
 Abbiamo denunciato pubblicamente questa nuova vergogna, pubblicando il documento: https://bit.ly/3alg0X8.
Oggi, l'ufficio Ambiente della Provincia ha risposto ufficialmente, negando il rinvio della scadenza. A questo punto si danno solo due possibilità.
 La prima. L'azienda ha mentito, è in grado di smaltire i rifiuti e ha provato a prendere in giro le istituzioni del territorio. Dovrà quindi portare via, entro il 30 settembre, la montagna di fresato oggi visibile dalla strada.
 La seconda. A fronte del mancato rispetto delle prescrizioni assegnate e del persistere di una grave violazione, la Provincia dovrà revocare l'autorizzazione oggi sospesa, mettendo fine alla vicenda.
Un passo indietro delle istituzioni, date queste nuove evidenze, sarebbe incomprensibile e inaccettabile.

ASFALTI BRIANZA - GRAZIE DELLE RASSICURAZIONI MA LE EMISSIONI RESTANO FUORI SOGLIA E CANCEROGENE

Uno schemino facile facile per chi non ha capito o non vuol capire il centinaio di pagine. Anche ad uso della stampa e degli amministratori pubblici perché inevitabilmente le narrazioni "dei potenti" (corroborate da sei anni di pratica manipolatoria ben rodata ai vari "tavoli" di concertazione) rischiano sempre di sovrastare le voci dei semplici cittadini. Per fortuna alla fine resta sempre il ricorso alle "carte" e, nel caso, alla magistratura.
CQSASD


CQSASD

2020/08/12

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO E SAN DAMIANO A PROPOSITO DEI MONITORAGGI FATTI DA ARPA PRESSO ASFALTI BRIANZA

 

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO DI QUARTIERE S.ALBINO E SAN DAMIANO A PROPOSITO DEI MONITORAGGI FATTI DA ARPA PRESSO ASFALTI BRIANZA

Dal 2014 i cittadini lamentano forte inquinamento. Dal 2016 avanzano dubbi rispetto alla cancerogenicità delle emissioni.

Da Novembre 2017 il Comune di Concorezzo organizza un tavolo cui partecipano l’Azienda e tutti gli Enti di controllo per “concertare” con Asfalti Brianza interventi risolutivi.

Nel 2018 Asfalti Brianza presenta una relazione di parte che è costretta a riconoscere che (almeno nel raggio di 500 m., dice lei) le emissioni sono nocive e potenzialmente cancerogene.

Ad agosto 2019 il Sindaco Capitanio consente con propria ordinanza la sostituzione del bruciatore. L’inquinamento esplode.

La Procura della Repubblica indaga su una gestione illegale dei rifiuti e il 25/9/2019 sequestra l’azienda.

A novembre 2019 la Procura concede una ripresa ridotta della produzione per consentire lo smaltimento della montagna di fresato illegalmente stoccata. Riprende l’inquinamento e la Prefettura organizza un proprio tavolo chiedendo in particolare ad ARPA e ad ATS (sempre presenti ma senza alcun risultato ai tavoli di Concorezzo) di presentare finalmente un piano di monitoraggio.

Il 30/6/2020, unico giorno di controllo delle emissioni al camino con impianto “quasi” a regime (così dice ARPA) su 14 rilevamenti effettuati per ben 9 volte le emissioni superano le soglie definite dall’AUA (l’Autorizzazione unica ambientale il cui mancato rispetto impone la sospensione dell’attività). In particolare la principale sostanza in eccesso è il benzene, sostanza cancerogena che può causare vari linfomi ecc. (vedi in proposito la perizia commissionata dal Comune di Concorezzo). ARPA ovviamente segnala l'anomalia alla Procura della Repubblica che dispone immediatamente un nuovo sequestro (22/7/2020).

La Provincia (altro convitato di pietra dei 3 anni di tavoli concorezzesi) a questo punto non può che sospendere l’AUA ma rilancia ancora un salvagente a questa Azienda perennemente fuori regola. Asfalti Brianza, decreta la Provincia, potrà fare nuove fantasiose proposte entro il 14 Agosto 2020 (come ha già fatto un anno fa con esiti disastrosi).

Insomma ARPA in giorno solo ha fatto quanto ripetiamo da un anno: controllo al camino con impianto (quasi) a massimo regime e subito sono emerse le irregolarità nell’abbattimento delle emissioni gassose e cancerogene che hanno portato al nuovo sequestro. Inoltre ARPA ha definito nuovi e più  rigidi protocolli per le emissioni qualora l’Azienda dovesse riprendere l’attività.

Ora il Sindaco Capitanio e gran parte della stampa ci ripetono quotidianamente che ARPA avrebbe rassicurato tutti sulla salubrità dell’aria. Si tratta di una grande mistificazione in perfetta sintonia con questi sei anni di vergognosi rimpalli di responsabilità, omissioni, tentennamenti e accondiscendenza nei confronti dell’Azienda sempre inadempiente.  

ARPA ci spiega anche che dal 18 dicembre 2019 al 16 giugno 2020 ha posizionato dei campionatori passivi in un’area piuttosto vasta e ha usato (due sole volte) il famoso "naso elettronico". Ma era un periodo di produzione ferma o ridotta, di lockdown ecc. Scelta che abbiamo subito criticato e che ovviamente non poteva dare alcun risultato probante. Lo avevamo ampiamente preannunciato. ARPA ora si lancia addirittura in una dichiarazione apodittica dicendo che “si evidenzia che i dati risultano allineati a quelli rilevati durante la campagna di monitoraggio svolta in viale Libertà a Monza tra il 2017 e il 2018 - in un periodo di piena operatività dell'impianto - su richiesta dell'amministrazione comunale”. A parte che i voli pindarici non fanno parte del bagaglio corrente dello scienziato ribadiamo che in mezzo, tra le altre cose, c’è stato lo spaventoso inquinamento dell’estate 2019 e, per dirne solo una, il cambiamento di bruciatore che ha ora una portata 4 volte superiore.

Ci permettiamo ora di commentare quanto ARPA aggiunge in calce:

Le attività di Arpa hanno visto l'impegno significativo di 11 persone tra tecnici e dirigenti, 1896 ore di campionamento per il monitoraggio della qualità dell'aria, 672 ore di campionamento all'emissione, 18 sopralluoghi in azienda, 113.068 dati acquisiti di COVT (composti organici volatici totali) e 120.960 dati di concentrazioni di inquinanti "gassosi" (CO, NOx, SO2, CH4), oltre a quelli per la caratterizzazione fluidodinamica dell'emissione”.

E il commento è: ma se è bastato (come da noi sempre richiesto) un solo giorno di controllo al camino con impianto “quasi” a regime (il 30/6/2020) per rilevare emissioni gassose e cancerogene fuori norma tanto che la Procura ha sequestrato di nuovo l’Azienda perché avete buttato inutilmente tanto impegno e tanti soldi dei contribuenti?

E perché sminuite tanto questi vostri risultati definendoli en passant “delle criticità” ed invece enfatizzate la buona qualità dell’aria circostante? A noi cittadini non ce ne può fregar di meno che l’aria di Via Giovanni delle Bande Nere a Sant’Albino non sia dissimile da quella di Viale Marche a Milano. A noi (e a quanto pare anche alla Procura di Monza) interessa che avete scritto nella vostra relazione che dal camino di Asfalti Brianza esce roba cancerogena non adeguatamente abbattuta.

la Provincia risponde ad Asfalti Brianza - 12/8/2020

https://drive.google.com/file/d/1plRiQfcoz9yuqybyGaegG7oID8xUKBMb/view?usp=sharing

2020/08/11

LA RELAZIONE ARPA (MAL)RACCONTATA DAL SINDACO CAPITANIO

 Per ora cerchiamo di difendere i contenuti della Relazione ARPA. Ci attendiamo che per salvaguardare la propria professionalità ARPA spenda due parole contro la "vulgata" di Capitanio che mette sotto silenzio gli allarmanti risultati della rilevazione al camino del 30/6/2020. Altrimenti ce ne faremo una ragione perché dopo sei anni di silenzi non rimarremmo certo sorpresi.

CQSASD 



ASFALTI BRIANZA - RELAZIONE ARPA - NON CRITICHIAMO LA RELAZIONE MA L'USO SCORRETTO CHE NE FA IL SINDACO CAPITANIO


 

COMITATO DI QUARTIERE SANT'ALBINO E SAN DAMIANO