Le rose di carta piantate sotto la panchina rossa, i mazzi e il giro tavola con le rose sono state realizzate dai ragazzi della scuola media De Filippo.
I cartelloni sono stati realizzati dai ragazzi del "Progetto compiti".
Grazie a tutti!
Le rose di carta piantate sotto la panchina rossa, i mazzi e il giro tavola con le rose sono state realizzate dai ragazzi della scuola media De Filippo.
I cartelloni sono stati realizzati dai ragazzi del "Progetto compiti".
Grazie a tutti!
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Secondo il Global Health Institute di Barcellona e il Public Health Institute svizzero, nell’area di Milano e Monza 5mila persone all’anno muoiono prematuramente a causa delle polveri sottili (Pm 2.5) e 2mila per il biossido d’azoto (NO2).
Secondo IIASA, l’International Institute for Applied System Analysis, il conglomerato urbano Milano-nord più Monza è al primo posto in Europa per decessi prematuri causati dall’inquinamento atmosferico.
Dati estratti da questo articolo che insiste sulla necessità di realizzare la M5.
Ma per noi c'è anche l'assoluta necessità di proseguire la M2 almeno fino a a Vimercate!
A Monza 9 strade stanno per essere trasformate in boulevard verdi. L'obiettivo è contribuire a creare un microclima urbano più salubre e abbellire la città.
Fine modulo
446 nuovi
alberi in 9 strade della città. Che diventeranno così dei boulevard verdi.
Il valore
complessivo dell’operazione è di 300mila euro, di cui 100mila finanziati
da Camera di Commercio Monza Brianza e Lodi
I boulevard
verdi
Gli alberi
verranno piantati lungo diverse vie e aree verdi della città. In particolare verrà integrato
con 90 querce il filare di viale Stucchi e verrà realizzato un filare di 150
alberi di Gledizia di diverse varietà in via Adda. Altri 66 alberi tra aceri,
querce, tigli e magnolie verranno messi a dimora in via Salvadori; 10 alberi in via Murri.
VEDI QUI IL POST COMPLETO:
A Monza 9 strade stanno per essere trasformate in boulevard verdi
https://www.monzatoday.it/attualita/nuovi-alberi-in-9-strade-diventano-boulevard-verdi.html
© MonzaToday
Ci è stato chiesto qualche consiglio per il progetto di "Scambio libri" che nascerà a San Biagio. In base alla nostra esperienza di questi sei anni abbiamo stilato una specie di vademecum per chi volesse cimentarsi in un progetto analogo.
CQSASD
SUGGERIMENTI
PER SCAMBIO LIBRI
Domande preliminari:
Ø Chi siamo
Ø Quanti siamo
Ø Cosa vogliamo fare - Obiettivo
preliminare (iniziale)
Ø Ogni volta definire “chi fa cosa”
Ø Definire tempi di apertura regolari
(avvisare la popolazione)
Ø Definire in modo condiviso ruoli e
regole di gestione delle attività e del gruppo di lavoro
Ø Tipo di utenza cui ci si rivolge
(magari in scala di priorità: anziani, studenti, giovani ecc.)
Ø Ipotesi sul tipo di domanda che viene
dall’utenza
Ø Analisi delle risorse attivabili
Consulta e enti
partecipanti; scuole del territorio; agenzie educative varie tipo oratori, parrocchia,
Scout, centri di aggregazione, società sportive; amministratori e politici
sensibili. Mappa delle agenzie pubbliche contattabili (assessorato cultura,
servizi sociali ecc.)
Enti profit
e possibili finanziatori attivabili (commercianti, associazioni di categoria
ecc.)
Associazioni
culturali ecc.
Possibili finanziamenti attraverso bandi e progetti
Domande in itinere
Ø Tipo di domanda che emerge nel tempo
dal contatto con l’utenza.
Ø Attivare risposte/modificare tipo di
utenza prioritariamente scelta o allargare a più utenze (con risposte
diversificate
RAPPORTI CON LA CONSULTA DI QUARTIERE
Partecipare con le altre realtà del quartiere ad
eventuali “Patti di cittadinanza”.
La Consulta può fungere da volano delle relazioni con
le varie agenzie del territorio e cercare collaborazioni con altri gruppi
analoghi di altre consulte. Ad esempio per condividere iniziative culturali
(es. presentazione di libri; mostre di foto e quadri; iniziative condivise per
giornata della memoria, giornata della donna ecc. ecc. Possibili attivazioni di
contatti con “gruppi di lettura” di altre zone (es. San Fruttuoso).
Ø COMUNICAZIONE INTERNA
Raccolta
numeri di telefono
Organizzare
catena telefonica partecipanti
Creare
gruppo whatsapp dei partecipanti
Sempre utile
pensare a una periodica supervisione esterna (magari attivando esperti
volontari)
Ø COMUNICAZIONE ESTERNA
Definire uno
o più incaricati della gestione
Creare
agenda contatti telefonici
Creare
gruppi whatsapp dei contatti divisi per tipo (es. giornalisti della stampa
locale, oratori, scuole, riferimenti politici ecc. ecc.)
Creare
gruppo Facebook (o associarsi a gruppi esistenti nel territorio)
Creare pagina
Instagram
PS: Quando
si creano i gruppi occorre chiedere autorizzazione agli interessati
Ø STRUMENTAZIONE E TIPO LIBRI ECC.
Se ci sono
problemi di spazio può essere necessario rinunciare al ritiro di enciclopedie,
dizionari e testi scolastici.
Partire, se possibile, da
una buona dotazione di scaffali. Altrimenti rimediare con cassette (tipo quelle della frutta).
Casetta
esterna per scambio libri.
Ove possibile strumenti tecnologici necessari per serate/eventi culturali (videoproiettore, telon, portatile, microfono e altoparlante ecc.)
Ø POSSIBILI FONTI DI FINANZIAMENTO
Vedere se
sono attingibili finanziamenti da parte di associazioni come Lyons, Rotary ecc.
Vedere se si
può accedere a bandi (Fondo sociale europeo, Bandi Cariplo, Fondazione Monza e
Brianza ecc.).
Valutare
possibili azioni di autofinanziamento (vendita libri a offerta libera ecc.)
Ø ORGANIZZARE ANGOLO CAFFE’/MERENDA
Spazi
informali d’incontro e socializzazione aperto a tutti (con macchina del caffè,
bibite, qualche dolcetto).
Ø Emeroteca
(giornali e riviste)
Ø CATALOGAZIONE
esistono
software per scannerizzare i codici ISBN riportati sui libri e fare
automaticamente un elenco.
Altrimenti
è possibile suddividerli per tipologia (letteratura straniera, letteratura italiana,
fantasy, fantascienza, gialli, saggistica di vario tipo ecc.).
A tal fine
in assenza di spazio sufficiente negli scaffali è possibile utilizzare
temporaneamente delle cassette da frutta per fare una prima selezione. Poi si
possono ordinare per ordine alfabetico le singole categorie.
Infine
riporre negli scaffali secondo l’ordine già organizzato con le cassette
.........................................
Importante è partire senza troppe aspettative mirando in primo luogo a coltivare le relazioni umane.
In campagna elettorale si è promesso: STOP AL CONSUMO DI
SUOLO! Ma questa promessa è stata CONTRADDETTA dai fatti.
Ci limitiamo a quello che sta succedendo nella zona est di
Monza e a S. Albino.
DECINE E DECINE DI MIGLIAIA di metri quadri di terreno
libero e coltivato già sacrificati o che rischiano di esserlo, per la
costruzione di capannoni e supermercati.
Sono stati già realizzati recentemente: Eurospin, Audi, e
ora l’ampliamento di Elesa.
Poi altri interventi autorizzati come quelli dell’area della ex Fiera. Un’ area pubblica importantissima, alienata
dall’amministrazione Scanagatti, messa in vendita da quella di Allevi ed ora
definitivamente compromessa per costruire due altri supermercati in un’area già
stracolma di traffico e centri commerciali! Era un’area libera che avrebbe
potuto essere depavimentata e trasformata in un parcheggio alberato a servizio
delle strutture sportive lì vicine (stadio e palazzetto). Ma la Giunta denuncia
di avere…le mani legate. Per loro
esistono solo i diritti edificatori degli acquirenti. Per molti esperti invece la
legge può e deve tutelare sempre e comunque il bene della collettività.
Poi ci sono altri interventi possibili:
Aruba
in area Malcantone. Insediamento che questa amministrazione auspica, senza considerare l’impatto
urbanistico e ambientale che questo potrebbe avere. Oltretutto in un’area su
cui sia Regione che Provincia hanno posto vincoli ambientali tuttora validi.
Altre decine di migliaia di mq di aree comunali poste tra la zona industriale di viale Sicilia e il
quartiere Sant’Albino sono state inserite nell’elenco dei beni alienabili e a
questo punto cementabili. Il nostro Comitato di quartiere aveva già chiesto che
quelle aree venissero restituite alla funzione agricola ai tempi
dell’approvazione del PGT attuale, ma i nostri appelli sono rimasti INASCOLTATI.
Ora pensate cosa potrebbe succedere al quartiere una volta che tutte quelle aree
fossero pavimentate e impermeabilizzate. Nel caso di ormai ricorrenti eventi
climatici estremi vogliamo fare la fine di Emilia e Valencia?
Per finire, sempre vicinissime a S. Albino e San Damiano ci
sono le Cave Rocca, sulle quali
pende un progetto devastante che persino l’Assessora Sassoli (giunta
precedente) aveva fermato.
La maggior parte degli interventi citati sono lungo una
arteria già ipercongestionata dal traffico, il viale Stucchi, per il quale non è previsto a bilancio nessun
intervento viabilistico serio. E’ ben prevedibile per il traffico su S. Damiano
e Sant’Albino la completa paralisi, con relativo aumento dell’inquinamento.
La
giunta ha promesso consumo di suolo negativo. Chi può crederci?
Ed ecco la parola magica: “compensazioni”. Si devasta il territorio in cambio di un po’ di alberelli
e di qualche ciclabile calata dall’alto senza criterio.
Per l’intervento di Elesa, già partito alla grande, siamo
ancora in attesa delle fatidiche piantumazioni su aree pubbliche già esistenti
(che quindi non compensano affatto la perdita di suolo libero). E dove dovrebbe
nascere il promesso “Parco S. Albino” l’unica cosa che s’è vista è
l’eliminazione della vegetazione spontanea già esistente.
La
giunta promette di sistemare tutto con la variante al PGT. Ma i vari costruttori
non attendono nuove disposizioni più penalizzanti e sono già in piena attività
edificatoria.
Finora le richieste dei Comitati e delle Associazioni di
Monza sono rimaste inascoltate. Un grave autogol per questa giunta che rema
contro sé stessa.
Noi le proposte nei nostri Libri bianchi le abbiamo fatte.
Ad oggi sono totalmente inascoltate. Quindi è l’amministrazione che rema contro
sé stessa e anche contro chi l’ha votata. E’ meglio che cerchi di rimediare sia
pure in extremis.
CQSASD